Sicilia

Palermo, Lagalla “A Villa Trabia memoria, innovazione e futuro”

0

PALERMO (ITALPRESS) – Villa Trabia riapre il suo cancello monumentale e il parco viene intitolato al vicequestore Ninni Cassarà. “Siamo venuti incontro a un giusto rilievo della famiglia – spiega il sindaco di Palermo Roberto Lagalla – che qualche mese fa temeva l’oblio per un nome che è un simbolo legato a quella villa della città (il parco di via Ernesto Basile, ndr) che non riesce ad aprire per tutta una serie di motivazioni legate alla necessità di bonificare tutta l’area che la riguarda. Villa Trabia, invece, è stata recentemente rinnovata nell’ambito del PNRR, sia in questa villa che, in fase di completamento, il vicino giardino inglese, villa Garibaldi e altri parchi sparsi della città. Coniughiamo la memoria, l’innovazione e il futuro, riaprendo anche il varco, da sempre chiuso, in via Damiani Almeida, che si che si aggiunge a questo (via Marchese Ugo) e quello di via Salinas”.

xd6/pc/gtr

Parco di Villa Trabia intitolato a Cassarà, Iacovoni “Grande emozione”

0

PALERMO (ITALPRESS) – “Oggi è una giornata bellissima, meravigliosa e emozionante. Questo posto per me è qualcosa di toccante, perché di fronte c’è una villetta intitolata a Francesca Morvillo, una delle mie più care amiche. È il fatto che siano insieme mi rende felice. Dall’altra parte dà sull’Alberico Gentili, che è la scuola che ha frequentato Ninni. Questa è la migliore collocazione possibile, credo che oggi Ninni sia felice”. Lo ha detto ha detto Laura Iacovoni, vedova di Ninni Cassarà, in occasione dell’intitolazione del Parco di Villa Trabia.
xd6/pc/gtr

Bando per progetti Italia-Tunisia, opportunità per la Sicilia

0

PALERMO (ITALPRESS) – A Palermo, a Villa Malfitano, è stato presentato il primo bando del Programma Interreg Next Italia-Tunisia, cofinanziato dall’Unione europea. L’iniziativa è stata organizzata dal dipartimento Programmazione della presidenza della Regione Siciliana – autorità di gestione del Programma Italia-Tunisia. “Siamo al terzo ciclo di programmazione e questo progetto va avanti da circa 17 anni, per cercare di raggiungere quelle sfide comuni ad entrambi i territori, che sono sfide socio-economiche, sanitarie, politiche – ha spiegato Daniela Segreto, Autorità di Gestione del Programma Interreg NEXT Italia-Tunisia -. Noi in Sicilia, così come in Tunisia, soffriamo di talune lacune, come ad esempio il gap nord-sud ma abbiamo sicuramente dei punti di forza come un buon turismo che necessita di sostenibilità e di diventare un turismo più intelligente e razionale. Abbiamo un grosso problema relativo alla disoccupazione giovanile e alla fuga dei cervelli. Tutte queste sfide noi le riusciamo a calmierare attraverso l’istituzione di un programma europeo, che dà l’opportunità alla Sicilia di essere autorità di gestione per un importo di circa 36 milioni di euro, da spendere in progetti di qualità per far sì che si arrivi, non soltanto al miglioramento economico momentaneo, ma ad un miglioramento sostenibile con politiche di maggiore inclusione. Per creare una realtà equa e con un divario inferiore rispetto al nord del mondo”.
L’Avviso 1/2024 ha una dotazione finanziaria di 22 milioni e 245 mila euro: il totale del programma è di 36 milioni, suddivisi in tre step. Il bando prevede la presentazione di progetti di cooperazione transfrontaliera nell’ambito dei nove obiettivi specifici del Programma Italia-Tunisia, con particolare riferimento ai seguenti temi: energie rinnovabili, ambiente, salute, turismo sostenibile, migliore governance della cooperazione. Il contributo dell’Unione Europea per ogni progetto va da un minimo di 800 mila a un massimo di 1 milione e 200 mila euro. La scadenza per l’invio delle istanze è fissata al 2 maggio prossimo. xd6/vbo/gtr

Rap, Todaro “A Palermo c’è chi non rispetta la raccolta differenziata”

0

PALERMO (ITALPRESS) – “A Palermo c’è chi per comodità decide di non fare la differenziata e buttare tutto insieme. Ho voluto rovistare io personalmente per capire la situazione: è sicuramente vero che Rap presenta alcune carenze, ma il tema di oggi è che nessuna azienda può sostenere così tanti casi di abbandono. Ogni giorno dobbiamo utilizzare uomini ed energie supplementari per interventi non ordinari ma straordinari”. Lo ha detto il presidente di Rap Giuseppe Todaro, in occasione dei controlli insieme alla Polizia Municipale nel centro storico.

xd8/pc/gtr

Blitz antidroga a Caltanissetta, 10 arresti

CALTANISSETTA (ITALPRESS) – Associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni. Con queste accuse, la Polizia ha eseguito a Caltanissetta dieci misure cautelari in carcere, emesse dal Gip, su richiesta della locale Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia.
fsc/gsl

Mafia, sgominata piazza di spaccio a Catania

CATANIA (ITALPRESS) – “L’operazione denominata convenzionalmente Locu aggredisce una piazza di spaccio che però vedeva il suo epicentro in tre strade, via Testulla, via Bonfiglio e via delle Calcare. Queste vie erano interconnesse tra loro ed erano il regno del clan Cappello-Bonaccorsi. In un rione in cui loro sono presenti da tanto tempo, che si chiama Locu. C’era un’abitazione in cui la droga veniva tagliata, in cui venivano portate le partite e il denaro. Si può definire una zona monocolore, perché l’organizzazione criminale indagata era l’unica che gestiva le piazze di spaccio”. Così all’Italpress il capo della Squadra Mobile di Catania, Antonio Sfameni, in merito all’operazione “Locu”, condotta dagli agenti della Polizia di Stato che hanno stroncato una piazza di spaccio nel quartiere San Cristoforo e arrestato 41 persone: 36 sono finite in carcere e 5 ai domiciliari. Tutti devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di droga e di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Alcuni degli arrestati risultano gravemente indiziari di associazione di tipo mafioso, in quanto indicati come appartenenti al clan Cappello-Bonaccorsi, nonché di detenzione e di porto illegale di armi comuni da sparo. xo1/vbo/gtr

“Pizzo” a tappeto a Palermo, azzerato vertice clan mafioso

PALERMO (ITALPRESS) – Operazione antimafia dei Carabinieri del Comando provinciale di Palermo. I militari, alle prime luci dell’alba, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 3 persone (2 in carcere e 1 ai domiciliari), ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso ed estorsioni aggravate, consumate e tentate, commesse avvalendosi del metodo mafioso e al fine di agevolare l’attività mafiosa. Il provvedimento, emesso dal gip presso il Tribunale di Palermo su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, scaturisce dalle indagini condotte, nel periodo 2021/2023, su delega della Dda di Palermo guidata dal procuratore Maurizio De Lucia. Gli investigatori hanno acquisito un “grave quadro indiziario” in ordine all’appartenenza a Cosa nostra dei membri della famiglia mafiosa di Corso Calatafimi, inserita nel mandamento di “Pagliarelli”, nonché di documentarne la piena operatività sotto il profilo del controllo mafioso del territorio, esercitato principalmente mediante una costante pressione estorsiva nei confronti dei commercianti della zona. Le risultanze delle indagini, che nel gennaio 2023 hanno già portato all’arresto di 7 persone nell’ambito dell’operazione “Roccaforte”, hanno consentito di individuare il nuovo reggente della famiglia mafiosa di Corso Calatafimi a seguito del vuoto di potere lasciato dal precedente, tratto in arresto nel luglio 2020, nonché di documentare le presunte responsabilità dei singoli associati di cui il boss si avvaleva per perseguire gli scopi dell’associazione. Dalle investigazioni è emerso il ricorso sistematico, da parte del clan, all’attività estorsiva – sotto forma di “pizzo”, che si intensificava con l’approssimarsi delle festività natalizie e pasquali – nei confronti dei commercianti della zona di Corso Calatafimi, finalizzata all’alimentazione delle casse dell’associazione e al mantenimento degli uomini d’onore detenuti e delle loro famiglie, quale espressione del più ampio obbligo di mutua assistenza fra i consociati. La famiglia mafiosa avrebbe dimostrato di sapere esercitare un costante controllo del territorio, monitorando capillarmente gli esercizi commerciali, individuando per tempo quelli di nuova apertura e avvicinando i relativi proprietari ancora prima dell’avvio dell’attività, costringendoli sin da subito a “mettersi a posto” e ricorrendo ad esplicite minacce nei casi in cui gli stessi mostrassero di non voler sottostare prontamente alle richieste estorsive.
“L’operazione di oggi – rendono noto gli investigatori – restituisce un quadro in linea con le più recenti acquisizioni investigative, ovvero quello di una Cosa nostra affatto rassegnata a soccombere, che mantiene invece una piena operatività e che, anzi, è capace non solo di incutere generico timore nelle vittime ma anche di avvalersi della forza fisica quale forma estrema di controllo del territorio, come nel caso di un giovane picchiato selvaggiamente in pieno giorno con una mazza di legno poiché ritenuto colpevole di infedeltà nei confronti della moglie”. vbo/gtr

“Vampe” di San Giuseppe, scene di guerriglia a Palermo

PALERMO (ITALPRESS) – PALERMO (ITALPRESS) – A Palermo scontri e sassaiole in occasione delle operazioni di spegnimento, in alcuni quartieri della città, delle tradizionali “Vampe di San Giuseppe” per la festività del 19 marzo. Diversi gli interventi dei Vigili del fuoco del comando provinciale di Palermo, che hanno interessato via Lazzaro, via Tiro a Segno, via San Francesco Saverio, via d’Ondes Reggio, via Cimbali, piazza Kalsa, cortile di Bella e via Li Puma. Gli interventi sono stati svolti in continua sinergia con le forze dell’ordine polizia, carabinieri e guardia di finanza. “Purtroppo però anche quest’anno come i precedenti si registrano aggressioni nei confronti dei vigili del fuoco. In via Carmelo Lazzaro a seguito di una sassaiola è stato danneggiato un mezzo, fortunatamente nessuno tra vigili e forze dell’ordine è rimasto coinvolto”, fanno sapere dal comando provinciale di Palermo. Nel quartiere Ballarò gli agenti dell’XI Reparto Mobile e della Questura, intervenuti per limitare i danni delle vampe di San Giuseppe, sono stati letteralmente bersagliati da bottiglie di vetro, sassi e oggetti vari. Tre poliziotti sono finiti in ospedale, rende noto il sindacato Fsp Polizia di Stato. vbo/gtr
(Fonte video: Polizia di Stato)