ROMA (ITALPRESS) – In questa edizione:
– L’Italia va verso la Spagna con tante certezze
– Bellingham trascina l’Inghilterra, l’Olanda passa nel finale
– Berrettini perde in finale a Stoccarda, ma è tornato
– É una grande Ferrari, vince ancora la 24 ore di Le Mans
– La Barba al Palo – Mbappè pensi ai gol, non alla politica
gm/mrv
Tg Sport – 17/6/2024
Tra Oriali e Tardelli, Barella il trascinatore azzurro
DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Lo ha aspettato, lo ha protetto, lo ha fatto riposare, lo ha schierato e ha vinto. Il protagonista della storia potrebbe essere Luciano Spalletti. In parte è anche così, ma in questo caso l’attore principale è Nicolò Barella. Sembrava destinato al forfait, a saltare la prima in attesa di un completo recupero e in vista di Spagna e Croazia. Invece è sceso in campo dal primo minuto contro l’Albania e il muro rosso di Dortmund. Ma non è tutto qui, perchè il campione d’Italia e d’Europa non si è limitato al compitino, non l’ha mai fatto in una carriera che solo in parte è quella raccontata in una “vita da mediano”. Perchè sì il sardo corre, rincorre, spazia su tutto il campo “lavorando come Oriali”, ma fa tanto altro: imposta, si inserisce, conclude, distribuisce, segna e trascina. Per rimanere in tema di grandi azzurri del passato un po’ come Marco Tardelli. Dopo il folle gol incassato al 23esimo secondo, è stato lui a prendere per mano la squadra. Con personalità, sicurezza, con gesti rasserenanti, ha guidato il gruppo alla riscossa aiutato da altri due senatori come Jorginho e Pellegrini. Suo il gol del 2-1 con un bel destro da fuori area, suo il marchio in una vittoria che mette il cammino dei campioni d’Europa, se non in discesa, su una strada pianeggiante, sicuramente non in salita. E’ il rischio di dover scalare una montagna al secondo numero 23 sembrava un fatto concreto, Barella ha avuto la calma dei grandi, la classe e il carattere dei campioni. Del resto l’unico italiano tra i 30 dell’ultima edizione del Pallone d’Oro era lui. E chissà che un giorno…
ari/mrv
Tifosi azzurri entusiasti dopo la vittoria sull’Albania
DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Prima la paura, col gol incassato nel giro di 23 secondi, poi il sospiro di sollievo. È un’Italia che non molla la presa, non si distrae e riesce ad uscire dalle difficoltà attraverso il gioco. Nemmeno i 40mila del BVB Stadion di Dortmund hanno intimorito gli azzurri: 2-1 all’Albania e primi tre punti in cassaforte in un girone B che rischiava di complicarsi maledettamente già alla prima giornata. La percentuale dei tifosi azzurri sugli spalti è stata sicuramente minore rispetto a quella degli albanesi, ma l’entusiasmo non è mancato: a fine partita tutti a sventolare il tricolore e a cantare “Notti Magiche”, a ricalcare l’Europeo del 2020 ma anche il Mondiale del 2006, tra le maglie di Grosso e Del Piero, i beniamini che firmarono l’impresa diciotto anni fa nello stesso stadio. Ora però è meglio pensare al presente e alla Spagna, una sfida tutt’altro che facile. L’importante era arrivarci con tre punti in tasca.
gm/pia/gtr
Euro2024: Italia-Albania 2-1, le pagelle degli Azzurri
DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il capitano, la sorpresa, i senatori, chi barcolla ma non molla e alla fine morde e incide, il centravanti-pivot. C’è questo e anche di più nell’Italia che ieri si è imposta nel match del debutto a Euro2024 contro l’Albania.
Decisivo GIANLUIGI DONNARUMMA: Trafitto al 23esimo secondo avrà temuto di vivere una notte da incubo, ma poi ha ammirato la reazione dei suoi compagni, ha guidato la difesa con le sue urla e infine, al 90°, ha detto no al gol che poteva fare crollare il castello. Un intervento che vale il risultato e la sua esultanza come un bomber consumato. DECISIVO 7
BASTONI: Poco reattivo al pronti via, Italia sotto. C’era da confondersi, ma bisognava reagire e da ragazzo con le spalle larghe qual è, ha deciso di volare sul pallone di Pellegrini e di metterla dentro. Basto-gol poi non ha sbagliato più nulla: SOLIDO 7
CALAFIORI: La sorpresa della notte. La sua presenza era annunciata, ma solo alla vigilia. Invece in questi giorni Spalletti ci ha lavorato su, apprezzandone le qualità e lavorando sul talento. Ha risposto presente: emozionato ma già maturo. PROMESSA 7
DI MARCO 6: Una frittata di quelle pericolose. Rischi di bruciare tutto perchè quando si perde la prima, la qualificazione diventa un Everest da scalare. La sua sanguinosa rimessa laterale dopo 23 secondi poteva essere fatale. Non è stato così anche per merito suo che ha cominciato ad asfaltare la fascia sinistra, contribuendo al 2-1 di Barella (8 pieno per il Nicolò nerazzurro). Facendo la media dopo la follia iniziale e tutto il resto…SUFFICIENZA PIENA
CHIESA: Strappi, dribbling, palle in mezzo e conclusioni. Il miglior Chiesa dell’ultimo periodo arriva al debutto di Euro2024. Lui è uno dei campioni in carica, vuole tornare a respirare aria da top player e a vincere. Il cammino è lungo, ma è sulla strada giusta: 7
SCAMACCA: Può spaccare, lo ha dimostrato anche in Europa League rendendo ancor più bella e letale la Dea. Può farlo anche qui in Germania, ha la scocca che piace a Spalletti che ora attende la “fucilata nella notte”, ovvero una delle sue conclusioni che fanno secchi in portieri avversari. Ieri centravanti-pivot: Bello e completo: 6.5
ari/mrv
Dortmund colorata di rosso, più albanesi che italiani
DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Dortmund colorata di rosso, più albanesi che italiani in vista del match d’esordio agli Europei tra le due squadre.
ari/gm
Le 26 figurine del ct azzurro per difendere il titolo europeo
ROMA (ITALPRESS) – Ventisei carte a disposizione. Qualcuna si è persa durante il cammino, ma Spalletti è convinto di potersi sedere al tavolo dell’Europeo con argomenti importanti. Di campioni in carica ne ha 9 in lista, il primo è il numero 1, quel Donnarumma che tre anni fa fu decisivo per il trionfo di Wembley e che, con buona pace dei critici d’Oltralpe, è tra i migliori al mondo. In difesa ce ne sono due come Bastoni e Di Lorenzo che nel frattempo hanno vinto scudetti e raggiunto livelli importanti. Il difensore dell’Inter è una garanzia qualunque sia il sistema di gioco, piedi buoni e forza fisica. Il capitano del Napoli viene da una stagione difficile ma è uno degli uomini del tricolore targato Spalletti. Senatori e volti nuovi: Bellanova e Cambiaso a sfrecciare sulle fasce, Calafiori e Buongiorno a proteggere ma anche ad impostare. Uno degli assi del reparto è Di Marco, strepitoso in nerazzurro, atteso in azzurro. Fa tutta la fascia e con il suo sinistro sa rompere gli equilibri. Reparto affascinante il centrocampo. Barella, Jorginho e Cristante sono i campioni in carica, c’è la capacità d’inserimento del bomber Frattesi, il carisma e la qualità di Pellegrini, la novità Folorunsho e c’è il talento di Fagioli, rientrato in extremis dopo la lunga squalifica per le scommesse illecite e atteso dal ct come nell’82 fece Bearzot con Rossi. Storie diverse, un denominatore comune: la fiducia di chi decide. Non è una novità Scamacca, ma è uno di quelli che il ct, tra una frecciata e l’altra, ha aspettato. Arriva in grande forma, tante delle speranze azzurre si basano su di lui. Ci sono anche due campioni d’Europa come Chiesa e Raspadori, il primo potenzialmente il più talentuoso del gruppo, il secondo jolly in cerca di una consacrazione che tarda ad arrivare. E poi l’argentino Retegui, il Faraone El Shaarawy e Zaccagni. Spalletti ha scelto le 26 carte, è ora di sedersi al tavolo e difendere il titolo.
gm/gtr





