ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Un punto in due partite, la sconfitta pesante con la Spagna ed il pareggio rocambolesco con l’Albania. La Croazia è l’ultimo ostacolo tra la Nazionale di Spalletti e gli ottavi dell’Europeo tedesco, un avversario non certo trascendentale ma con un tasso di pericolosità sempre elevato. Perso subito Vlasic per infortunio, la selezione di Dalic può ancora contare sul fosforo in mezzo al campo di un evergreen come Modric, sul dinamismo di ‘vecchie’ conoscenze del calcio italiano come Perisic, Kovacic e Brozovic e sulla qualità dell’atalantino Pasalic, finora partito sempre dalla panchina. La Croazia vista in Germania è sembrata sin qui una sorta di nobile decaduta, lontana parente della formazione capace di piazzarsi al secondo e al terzo posto negli ultimi Mondiali. Agli Europei, invece, in sei partecipazioni non è mai andata oltre i quarti, nel 1996 e nel 2008. Un obiettivo che al momento sembra inarrivabile per la truppa di Dalic. E’ vero che lunedì, a Lipsia, all’Italia può bastare anche un punto per passare il girone da seconda, ma guai a prendere sotto gamba una squadra che ha tecnica e grinta ben radicate nel suo DNA
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Tecnica e grinta, guai a sottovalutare la Croazia
Poesia e fosforo, Modric è ancora il faro della Croazia
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Dici Luka Modric e pensi al calcio totale, alla poesia applicata ai piedi, al fosforo inesauribile di un autentico maestro del centrocampo. Intendiamoci: dopo l’addio di Pirlo, è il fuoriclasse di Zara a incarnare il ruolo del play per eccellenza. A 38 anni, Modric è ancora la bandiera di una Croazia ‘costretta’ a battere l’Italia per sperare di proseguire il suo cammino agli Europei. Non solo: dalle sue giocate passano le fortune di chiunque gli ruoti accanto, compreso il Real Madrid di Carlo Ancelotti, con cui ha appena festeggiato la sua sesta Champions League, un record che condivide con altri campioni del calibro di Francisco Gento, Daniel Carvajal, Nacho e Toni Kroos. Come neutralizzarlo a Lipsia sarà uno dei compiti più ardui del ct azzurro Spalletti, che da uomo navigato sa perfettamente come, di fronte al talento puro, non ci siano gabbie che tengano. Modric, fuoriclasse dal curriculum infinito che vanta finanche un Pallone d’Oro, ha nelle mani le chiavi per accendere il motore della Croazia. E l’Italia, dopo la prestazione da dimenticare contro la Spagna, non può far altro che sperare di limitarne genio e concretezza.
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Buffon agli azzurri in vista della Croazia “Niente paura”
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Niente paura, occorre solo ritrovarsi. Il capodelegazione azzurro Gigi Buffon predica calma e concentrazione agli azzurri di Luciano Spalletti in vista della sfida decisiva contro la Croazia.
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Primo Piano Euro2024 – Quinta Puntata
MILANO (ITALPRESS) – Nella quinta puntata di Primo Piano Euro2024 condotta da Claudio Brachino, con il direttore editoriale di Italpress Italo Cucci sono intervenuti Fabio Capello, Roberto De Zerbi e Silvio Baldini.
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Barbaro “Con la Figc prima collaborazione strutturata con lo sport”
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Claudio Barbaro, ha presentato ai microfoni di Italpress la nuova partnership con la Figc. Barbaro ha evidenziato la prima collaborazione messa in atto col mondo dello sport, con l’obiettivo di coinvolgere altre discipline. La presentazione è avvenuta nella sede tedesca di Casa Azzurri a Iserlohn, quartier generale dell’Italia a Euro2024, insieme al presidente della Figc Gabriele Gravina.
pia/ari/red
Gli incubi di Di Lorenzo e la scocca di Cristante
ISERLOHN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Dominati, ridimensionati, ma anche miracolati. Se Gigio Donnarumma non avesse detto no a tutti tranne che al ‘fuoco amico’, ci poteva scappare pure la ‘manita’ tanto cara agli spagnoli. Abbiamo perso, ma di misura e la differenza reti, se dovesse andare male anche a Lipsia, potrebbe avere un suo perchè. Il capitano è l’unico a salvarsi, per il resto tutti bocciati, al massimo qualche sufficienza striminzita.
DI LORENZO 4: Questa notte non avrà chiuso occhi, non per l’adrenalina della partita che si fa fatica a smaltire, ma per il timore che Nico Williams potesse saltarlo anche nel sonno. Travolto da serpentine e dribbling, non l’ha mai preso e quei continui giramenti di testa gli hanno fatto perdere anche la misura dei passaggi più banali. ANNICHILITO.
CALAFIORI 5: In ogni autogol la sfortuna è spesso una componente determinante, così è stato ieri. Ma al di là dell’autorete come tutti ha sofferto, ha l’attenuante di essere tra i meno esperti. Nonostante tutto è rimasto lucido, ha lottato, si è sporcato il vestito, ma non è bastato contro la qualità delle furie rosse. BATTEZZATO
BARELLA 5: Migliore in campo contro l’Albania, finisce nella rete
del palleggio iberico a Gelsenkirchen. Diversi errori anche
tecnici. C’è un’immagine che dice tutto: il suo terrore negli occhi quando in 5 gli chiudono ogni linea di passaggio, palla persa e pedalare, è andata così. IRRETITO
CRISTANTE 6: Forse la ‘scocca’ di Bryan di San Vito al Tagliamento poteva essere utile dal 1° minuto. Intendiamoci, non che al 46° si sia accesa la luce con il suo ingresso in campo, ma un po’ di solidità l’ha data, un po’ di ordine l’ha messo. E’ da sempre il 12esimo titolare, con la Croazia potrebbe, anzi dovrebbe, partire titolare. RILANCIATO
ari/gsl
Tifosi azzurri delusi post Spagna ma fiduciosi per la Croazia
GELSENKIRCHEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – Un bel po’ di delusione dopo una partita subita, dopo una gara dominata dalla Spagna per 90 minuti, nonostante l’1-0 finale. Scelte tecniche discutibili, una Spagna troppo forte per essere battuta, ma la squadra c’è e “potevamo sfangarla”, magari con un gol all’ultimo minuto. La sconfitta dunque brucia parecchio, tra le giocate di Nico Williams e Yamal gli azzurri hanno fatto fatica a contenere le Furie Rosse. La solidità però non manca, con la Croazia l’Italia si gioca il proprio destino ad Euro 2024: con un pareggio o una vittoria l’Italia agli ottavi, con un ko la squadra di Spalletti deve sperare nei risultati incrociati. Ma l’Italia, a Lipsia, è ancora padrona del proprio destino, magari cercando di salvare anche intrecci familiari.
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