Video UEFA Euro 2024

Tifosi azzurri entusiasti dopo la vittoria sull’Albania

DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Prima la paura, col gol incassato nel giro di 23 secondi, poi il sospiro di sollievo. È un’Italia che non molla la presa, non si distrae e riesce ad uscire dalle difficoltà attraverso il gioco. Nemmeno i 40mila del BVB Stadion di Dortmund hanno intimorito gli azzurri: 2-1 all’Albania e primi tre punti in cassaforte in un girone B che rischiava di complicarsi maledettamente già alla prima giornata. La percentuale dei tifosi azzurri sugli spalti è stata sicuramente minore rispetto a quella degli albanesi, ma l’entusiasmo non è mancato: a fine partita tutti a sventolare il tricolore e a cantare “Notti Magiche”, a ricalcare l’Europeo del 2020 ma anche il Mondiale del 2006, tra le maglie di Grosso e Del Piero, i beniamini che firmarono l’impresa diciotto anni fa nello stesso stadio. Ora però è meglio pensare al presente e alla Spagna, una sfida tutt’altro che facile. L’importante era arrivarci con tre punti in tasca.
gm/pia/gtr

Euro2024: Italia-Albania 2-1, le pagelle degli Azzurri

DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Il capitano, la sorpresa, i senatori, chi barcolla ma non molla e alla fine morde e incide, il centravanti-pivot. C’è questo e anche di più nell’Italia che ieri si è imposta nel match del debutto a Euro2024 contro l’Albania.
Decisivo GIANLUIGI DONNARUMMA: Trafitto al 23esimo secondo avrà temuto di vivere una notte da incubo, ma poi ha ammirato la reazione dei suoi compagni, ha guidato la difesa con le sue urla e infine, al 90°, ha detto no al gol che poteva fare crollare il castello. Un intervento che vale il risultato e la sua esultanza come un bomber consumato. DECISIVO 7
BASTONI: Poco reattivo al pronti via, Italia sotto. C’era da confondersi, ma bisognava reagire e da ragazzo con le spalle larghe qual è, ha deciso di volare sul pallone di Pellegrini e di metterla dentro. Basto-gol poi non ha sbagliato più nulla: SOLIDO 7
CALAFIORI: La sorpresa della notte. La sua presenza era annunciata, ma solo alla vigilia. Invece in questi giorni Spalletti ci ha lavorato su, apprezzandone le qualità e lavorando sul talento. Ha risposto presente: emozionato ma già maturo. PROMESSA 7
DI MARCO 6: Una frittata di quelle pericolose. Rischi di bruciare tutto perchè quando si perde la prima, la qualificazione diventa un Everest da scalare. La sua sanguinosa rimessa laterale dopo 23 secondi poteva essere fatale. Non è stato così anche per merito suo che ha cominciato ad asfaltare la fascia sinistra, contribuendo al 2-1 di Barella (8 pieno per il Nicolò nerazzurro). Facendo la media dopo la follia iniziale e tutto il resto…SUFFICIENZA PIENA
CHIESA: Strappi, dribbling, palle in mezzo e conclusioni. Il miglior Chiesa dell’ultimo periodo arriva al debutto di Euro2024. Lui è uno dei campioni in carica, vuole tornare a respirare aria da top player e a vincere. Il cammino è lungo, ma è sulla strada giusta: 7
SCAMACCA: Può spaccare, lo ha dimostrato anche in Europa League rendendo ancor più bella e letale la Dea. Può farlo anche qui in Germania, ha la scocca che piace a Spalletti che ora attende la “fucilata nella notte”, ovvero una delle sue conclusioni che fanno secchi in portieri avversari. Ieri centravanti-pivot: Bello e completo: 6.5
ari/mrv

La Barba al Palo – È nata l’Inter – Nazionale

PALERMO (ITALPRESS) – Il direttore editoriale di Italpress, Italo Cucci, parla della Nazionale di Spalletti all’indomani dell’esordio agli Europei contro l’Albania.
ic/gm/mrv

Dortmund colorata di rosso, più albanesi che italiani

DORTMUND (GERMANIA) (ITALPRESS) – Dortmund colorata di rosso, più albanesi che italiani in vista del match d’esordio agli Europei tra le due squadre.
ari/gm

Le 26 figurine del ct azzurro per difendere il titolo europeo

ROMA (ITALPRESS) – Ventisei carte a disposizione. Qualcuna si è persa durante il cammino, ma Spalletti è convinto di potersi sedere al tavolo dell’Europeo con argomenti importanti. Di campioni in carica ne ha 9 in lista, il primo è il numero 1, quel Donnarumma che tre anni fa fu decisivo per il trionfo di Wembley e che, con buona pace dei critici d’Oltralpe, è tra i migliori al mondo. In difesa ce ne sono due come Bastoni e Di Lorenzo che nel frattempo hanno vinto scudetti e raggiunto livelli importanti. Il difensore dell’Inter è una garanzia qualunque sia il sistema di gioco, piedi buoni e forza fisica. Il capitano del Napoli viene da una stagione difficile ma è uno degli uomini del tricolore targato Spalletti. Senatori e volti nuovi: Bellanova e Cambiaso a sfrecciare sulle fasce, Calafiori e Buongiorno a proteggere ma anche ad impostare. Uno degli assi del reparto è Di Marco, strepitoso in nerazzurro, atteso in azzurro. Fa tutta la fascia e con il suo sinistro sa rompere gli equilibri. Reparto affascinante il centrocampo. Barella, Jorginho e Cristante sono i campioni in carica, c’è la capacità d’inserimento del bomber Frattesi, il carisma e la qualità di Pellegrini, la novità Folorunsho e c’è il talento di Fagioli, rientrato in extremis dopo la lunga squalifica per le scommesse illecite e atteso dal ct come nell’82 fece Bearzot con Rossi. Storie diverse, un denominatore comune: la fiducia di chi decide. Non è una novità Scamacca, ma è uno di quelli che il ct, tra una frecciata e l’altra, ha aspettato. Arriva in grande forma, tante delle speranze azzurre si basano su di lui. Ci sono anche due campioni d’Europa come Chiesa e Raspadori, il primo potenzialmente il più talentuoso del gruppo, il secondo jolly in cerca di una consacrazione che tarda ad arrivare. E poi l’argentino Retegui, il Faraone El Shaarawy e Zaccagni. Spalletti ha scelto le 26 carte, è ora di sedersi al tavolo e difendere il titolo.
gm/gtr

Gli exit poll snobbano l’Italia: meglio così

ROMA (ITALPRESS) – Gli exit poll indicano i soliti noti ma nel calcio come nella politica non sempre le previsioni ci azzeccano. Dalle Europee agli Europei, in Germania si è già alzato il sipario sul torneo che mette in palio lo scettro conquistato tre anni fa dall’allora Italia di Mancini. Tre anni ma sembra passata una vita: da allora la Nazionale ha vissuto un altro Mondiale da spettatrice, il Mancio si è fatto ammaliare dalle sirene arabe e al capezzale azzurro è stato chiamato Luciano Spalletti, specialista in miracoli, chiedere per credere ai tifosi del Napoli che fra San Gennaro e uno scudetto atteso per 33 anni se ne intendono. Ma meglio mettere subito le carte in tavola: le favorite per la vittoria finale sono altre. A partire dalla Francia, che per qualità e campioni quasi non ha concorrenza. Mbappè, promesso sposo del Real Madrid del nostro Carletto Ancelotti, è la stella più luminosa di tutto il firmamento ma la concorrenza è spietata. Il suo futuro compagno di squadra Jude Bellingham è, assieme a Harry Kane, la grande speranza dell’Inghilterra: la Perfida Albione è stufa di passare per eterna perdente e al di là della Manica ci credono come non mai. Talento ed esperienza non mancano al Portogallo dove Cristiano Ronaldo, moderno Dorian Gray che sembra non invecchiare nonostante le 39 primavere, insegue nuovi record. E come dimenticare la Spagna della nuova generazione d’oro guidata da Lamine Yamal, anni 16, o il Belgio di De Bruyne e Lukaku, forse al loro ultimo ballo con i Diavoli Rossi. C’è anche la Croazia dell’intramontabile Luka Modric e la Germania che conta sull’aria di casa per rilanciarsi dopo anni difficili. A guardarsi un po’ in giro, quasi nessuno vota Italia, pure Mourinho, forse col dente avvelenato, ci ha bocciato senza appello. Meglio così: è quando ci snobbano che tiriamo fuori il massimo. Ah, la finale è a Berlino, a luglio: vi ricorda qualcosa?
glb/gm/gtr

Solidità italiana e un ct brasiliano, Albania pronta al debutto

ROMA (ITALPRESS) – Sulla carta parte come la squadra meno temibile, ma nessuna delle altre tre del girone si può permettere il lusso di sottovalutare l’Albania. A cominciare dagli azzurri di Spalletti. Al di là della solidità difensiva e dei meccanismi oleati di un gruppo che gioca da anni insieme, la nazionale di Silvinho conosce benissimo il calcio italiano. Sono ben dieci i giocatori che militano nei nostri campionati e, come se non bastasse, prima del ct brasiliano la selezione albanese è stata per ben 11 anni, da De Biasi a Reja passando per Panucci, tra le mani di tecnici made in Italy. Silvinho, ex collaboratore di Roberto Mancini, ha fatto tesoro del lavoro dei suoi predecessori e ha ottenuto il pass per gli Europei vincendo il girone di qualificazione. Alla seconda partecipazione alla fase finale della kermesse continentale (la storica prima volta arrivò con De Biasi ct), l’Albania gioca con un 4-2-3-1 molto compatto con gente esperta in difesa, come Djimsiti dell’Atalanta ed Hysaj della Lazio, e qualità in mezzo dove spiccano l’interista Asllani e Bajrami del Sassuolo. Per gli albanesi, tifosi e giocatori, sabato a Dortmund il match del debutto contro gli azzurri sarà come un derby.
ari/gtr

Italia-Albania, gli inviati “Obbligatorio vincere”

ROMA (ITALPRESS) – Una partita da non sottovalutare assolutamente, una gara da vincere per non complicarsi la vita e per non iniziare a sbandare già dopo la linea di partenza. Il cammino europeo in Germania degli azzurri partirà dall’Albania, nazionale solida e complicata da affrontare, con un bel po’ di talento che non guasta mai. L’Italia però è obbligata a strappare i primi tre punti, senza fare troppi calcoli. Il primo passo dunque deve essere compiuto nella giusta direzione, in maniera decisa, con la personalità di chi porta sul petto due stemmi, quello azzurro e quello di campioni d’Europa in carica, talvolta vanto, spesso maledizione: negli ultimi anni soltanto la Spagna, prossima avversaria della nostra nazionale, è riuscita nell’impresa di non incappare in rovinose cadute. Il girone tutt’altro che semplice impone quindi un ritmo serrato sin dall’esordio, col focus solo e soltanto sul campo, senza piazzare tacche e asticelle. Prima si cercherà il passaggio del turno, poi si penserà ad ampliare l’orizzonte degli obiettivi.
pia/ari/gtr