Tor Vergata

MEDITERRANEO, DOMANI AL VIA CAMPIONATO MATEMATICO “MYMC”

Dal 19 e fino al 21 luglio, il Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” ospiterà la quinta edizione del Mediterranean Youth Mathematical Championship (MYMC). In rappresentanza delle nazioni che si affacciano sul Mediterraneo, sono attese 17 squadre provenienti da Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Grecia, Italia, Libano, Marocco, Montenegro, Palestina, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia. Ogni squadra è accompagnata da un docente di matematica ed è composta da due ragazze e due ragazzi studenti degli ultimi tre anni della scuola secondaria di II grado e di età non superiore a diciannove anni.

L’iniziativa ha avuto il patrocinio della “Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO”, in considerazione del valore didattico e culturale ed è organizzata in collaborazione con Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR, Abdus Salam International Center for Theoretical Physics – ICTP, Trieste Istituto Nazionale di Alta Matematica – INdAM, Sapienza Università di Roma, Università degli Studi Internazionali di Roma – UNINT Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Università Roma Tre Piano nazionale Lauree Scientifiche (PLS), Unione Matematica Italiana – UMI.

 

Il Campionato intende fornire una occasione di stimolo all’interesse dei giovani per la matematica, contribuendo a promuovere lo sviluppo di una rete di contatti interpersonali tra giovani degli Stati mediterranei e tra i loro accompagnatori; il rispetto della parità di genere, realizzata con la scelta di comporre le squadre con due ragazze e due ragazzi;la creazione di una comunità culturale mediterranea.

Il 19 luglio si svolgeranno le gare, affiancate da iniziative dedicate ai docenti accompagnatori. La premiazione si svolgerà nella mattina del 20 luglio nella sede del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR.

 

TOR VERGATA, IL 73,2% TROVA LAVORO DOPO UN ANNO DA LAUREA

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato, oggi presso l’Università di Torino, il XX Rapporto sul Profilo dei laureati e sulla Condizione occupazionale nell’ambito del Convegno “Mutamenti strutturali, laureati e posti di lavoro”. Come ogni anno il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha analizzato il profilo e la condizione occupazionale dei laureati, con l’obiettivo di monitorare i percorsi di studio degli studenti e analizzare le caratteristiche e le performance dei laureati sul fronte accademico e sul fronte occupazionale.

Dal XX Rapporto, riferito all’anno 2017, emerge un quadro del nostro Ateneo così sintetizzabile: la metà dei laureati “Tor Vergata” termina il proprio percorso in corso (44,6% per i triennali; 55,6% per i magistrali biennali); l’età media alla laurea è 26,3 anni; circa il 90% degli intervistati giudica soddisfacente la propria esperienza formativa a “Tor Vergata”; circa gli esiti sul mercato del lavoro dei laureati “Tor Vergata”, a un anno dal conseguimento del titolo risulta occupato il 73,2% dei laureati triennali “Tor Vergata” (contro la media nazionale del 71,1%). Si attesta al 79,9% per i laureati magistrali (superiore di 6 punti alla media nazionale), percentuale che per gli intervistati a cinque anni dal termine del percorso cresce fino al 90% (contro la media nazionale del 87,3%).

Il Rapporto sul Profilo dei laureati ha coinvolto anche i 5.554 dell’Università di Roma “Tor Vergata”: 3.226 di primo livello, 1.753 magistrali biennali e 542 a ciclo unico. I restanti 21 sono laureati dei corsi pre-riforma.

La quota di laureati di cittadinanza estera complessivamente è pari al 4,8%, mentre il 20,8% dei laureati proviene da fuori regione. L’analisi sul background formativo ci restituisce una preminenza di studenti in possesso di un diploma liceale pari al 70,5%; possiede il diploma tecnico il 15 %, mentre è residuale la quota dei laureati con diploma professionale.

L’età media per il conseguimento della laurea è di 26,3 anni, sostanzialmente in linea con la media nazionale (26,0). Il 46,9% dei nostri laureati termina l’università in corso e il voto medio di laurea (103,9) è al di sopra di quello nazionale (102,7).

Il 43,3% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studio, mentre il 10,3%  ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea, Erasmus in primo luogo. Il 68,7% dei laureati (ben oltre la media nazionale di 65,65) ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari.

L’85,2% dei laureati a “Tor Vergata” è soddisfatto del rapporto con il corpo docente e l’80,9% ritiene il carico di studio adeguato alla durata del corso. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, il 71,1% dei laureati considera le aule adeguate. Più in generale, l’87,4% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso, tanto che il 69,3% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre l’8,8% si riscriverebbe allo stesso Ateneo, ma cambiando corso.

Il Rapporto sulla Condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 9.667 laureati dell’Università di Roma Tor Vergata. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati triennali e magistrali biennali usciti nel 2016 e intervistati a un anno dal titolo e su quelle dei laureati magistrali biennali usciti nel 2012 e intervistati dopo cinque anni.

Di 3161 laureati triennali nel 2016 il 54,6% ha deciso di proseguire il percorso formativo, iscrivendosi a un corso di secondo livello e a distanza di un anno il 53,7% risulta ancora iscritto. Il 44, 2%, invece, non si è mai iscritto a un corso di laurea. Isolando questi ultimi, a un anno dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione è del 73,2%, mentre quello di disoccupazione è pari al 17,1%.

Tra gli occupati, il 20,4% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 19,1% ha invece cambiato lavoro; il 60,3% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 16,4% degli occupati può contare su un lavoro dipendente a tempo indeterminato, mentre il 34,4% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto dipendente a tempo determinato). Il 27,6% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge il 35,8% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.117 euro mensili netti. Il 72,6% degli occupati che considerano il titolo efficace per il lavoro che svolgono e in particolare il 61,1% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università.

Per quanto riguarda i laureati magistrali biennali del 2016, i contattati dopo un anno dal titolo sono 1.925, quelli del 2012 contattati a cinque anni sono 1.616.

Tra i laureati magistrali biennali del 2016 intervistati a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari al 79,9% mentre il tasso di disoccupazione è pari al 13,4%. Il 30,1% prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 19,3% ha invece cambiato lavoro; il 50,5% ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 25,8% degli occupati può contare su un contratto dipendente a tempo indeterminato mentre il 29,1% su un lavoro non standard (in particolare su un contratto dipendente a tempo determinato). L’8,6% svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge il 21,9% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.201 euro mensili netti. Il 45,6% degli occupati ritiene la laurea conseguita efficace per il lavoro che sta svolgendo; inoltre, il 36,3% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi.

 

Il tasso di occupazione dei laureati magistrali biennali del 2012, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari al 90,0%. Il tasso di disoccupazione è pari al 5,9%. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 60,0%, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 17,0%. Svolge un lavoro autonomo il 14,5%. Il lavoro part-time coinvolge il 12,8% degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.532 euro mensili netti. Il 53,0% degli occupati ritiene la laurea conseguita efficace per il lavoro che sta svolgendo; il 42,2% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università. Il 70,0% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 26,9% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (2,4%). L’ambito dei servizi assorbe il 79,8%, mentre l’industria accoglie il 17,9% degli occupati. Marginale la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura