Lavoro & Welfare

A gennaio in crescita le ore di cassa integrazione

ROMA (ITALPRESS) – A gennaio, secondo i dati Inps, le ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate sono state 49,1 milioni, il 68,6% in più rispetto a dicembre (29,1 milioni) e il 16,8% in più rispetto a gennaio 2023. Le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate sono state 24,1 milioni. Nel precedente mese di dicembre erano state autorizzate 20,7 milioni di ore: di conseguenza, la variazione congiunturale è del +16,3%. Rispetto a gennaio 2023 (16,7 milioni di ore autorizzate) la variazione tendenziale è stata del +44,4%. Il numero di ore di cassa integrazione straordinaria è di 23,7 milioni, con un +219,2% su dicembre 2023, mentre rispetto a quanto autorizzato nello stesso mese dell’anno precedente (23,5 milioni di ore) la variazione tendenziale è pari a +0,6%.
Gli interventi in deroga registrano valori residuali: a gennaio sono stati pari a 134mila ore, con una variazione congiunturale del +22,3% rispetto al mese precedente e una variazione tendenziale del +498,1% rispetto a gennaio 2023. Il numero di ore autorizzate nei fondi di solidarietà è pari a 1,2 milioni e registra un incremento del +35,1% rispetto al mese precedente. Poichè nel mese di gennaio 2023 le ore autorizzate erano state 1,8 milioni, la variazione tendenziale è del -34,6%.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Nordio “Contrario al reato di omicidio sul lavoro”

ROMA (ITALPRESS) – “Proprio stamattina in Consiglio dei Ministri questo argomento è stato ancora trattato, anche con l’eventuale introduzione di sanzioni penali. Non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione dell’omicidio sul lavoro. Abbiamo l’esperienza dell’omicidio stradale, che ha aumentato a dismisura la pena, ma gli incidenti non sono diminuiti ma aumentati”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nel corso del Question Time alla Camera, in merito agli incidenti sul lavoro.
“Esiste una circolare del Csm che dice che è sufficiente la creazione di gruppi di lavoro specializzati presso le singole procure – ha aggiunto -. Non credo che la creazione di una Procura Nazionale con compiti universali possa essere più efficace. Il nostro orientamento è quello di devolvere alle procure distrettuali la competenza, in modo da dare un indirizzo omogeneo. E’ tutto oggetto di discussione”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Sicurezza lavoro, Calderone “Nell’edilizia irregolarità al 76%”

ROMA (ITALPRESS) – Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, ha svolto una informativa al Consiglio dei ministri in merito alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro, alla quale ha fatto seguito un ampio e proficuo confronto.
Il ministro ha illustrato le informazioni attualmente disponibili in merito al grave incidente accaduto a Firenze lo scorso venerdì, sottolineando che per l’accertamento dei fatti è ancora al lavoro la polizia giudiziaria.
Inoltre, il ministro ha informato il Consiglio sull’attività ispettiva effettuata nel corso del 2023 mettendo in evidenza le criticità emerse, soprattutto nell’ambito delle aziende edili: su un totale di 92.658 accessi, 20.755 sono inerenti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, con un incremento di 3.720 ispezioni rispetto all’anno precedente; per quanto riguarda gli accessi ispettivi in edilizia, il livello di irregolarità registrato è stato pari al 76,48%, con un tasso di irregolarità media che supera l’85,2% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al superbonus 110%.
Secondo l’ultimo rapporto Inail, le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre sono state 585.356 (-16,1% rispetto al 2022), 1.041 delle quali con esito mortale (-4,5%).
Il ministro ha evidenziato il recente incremento della consistenza delle forze ispettive: il personale a disposizione dell’Ispettorato nazionale del lavoro è oggi pari a 3.198 ispettori civili, dei quali 846 tecnici, a cui si aggiunge il personale ispettivo del Nucleo carabinieri, dell’Inps e dell’Inail. Con l’attuale organico, nel 2024 sarà possibile sviluppare un’attività investigativa specifica maggiore del 40% rispetto al 2023. “Inoltre, viste le risultanze in ordine all’altissima incidenza di irregolarità nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro – si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi dopo il Cdm -, saranno sbloccate le assunzioni per incrementare il contingente degli ispettori del lavoro, del nucleo ispettivo Carabinieri e del personale ispettivo di Inps e Inail”.
Infine, all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri sarà inserito un provvedimento organico per il potenziamento della tutela in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, il coordinamento e il rafforzamento delle attività ispettive e del sistema sanzionatorio, anche in relazione al subappalto e alla somministrazione illecita e fraudolenta, oltre alla qualificazione delle imprese, alla formazione del datore di lavoro e dei lavoratori e alla salvaguardia delle imprese regolari.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Stellantis, premio medio per dipendenti italiani pari a 2.112 euro

TORINO (ITALPRESS) – Ammonta ad un valore medio complessivo di 2112 euro, legato alla retribuzione contrattuale di riferimento, il premio che i dipendenti di Stellantis in Italia, a cui è applicato il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL), riceveranno in aprile. La cifra complessiva comprende il premio di risultato previsto dal Contratto collettivo di lavoro 2023-2026 applicato in Italia, legato agli obiettivi di redditività della Regione Enlarged Europe, misurati dall’Adjusted Operating Income (AOI)% e al raggiungimento di alcuni specifici indicatori locali, cui si aggiungerà anche quest’anno un riconoscimento straordinario ai dipendenti di tutto il mondo, annunciato oggi dal CEO Carlos Tavares, legato ai risultati finanziari del 2023 raggiunti dall’Azienda sia a livello globale che locale. In particolare, ai dipendenti a cui è applicato il CCSL verrà erogato un premio pari al 7.2% della retribuzione, che corrisponde in media a 1812 euro lordi, a cui si aggiungerà il riconoscimento straordinario di 300 euro lordi, che porterà ad una erogazione complessiva pari all’8,5%.
I valori del premio previsto dal CCSL e del riconoscimento straordinario sono stati comunicati oggi alle Organizzazioni Sindacali. Il bonus complessivo 2023 riconosce a tutti i dipendenti in Italia la partecipazione ai risultati aziendali, misurati con gli indicatori introdotti dal rinnovo del Contratto avvenuto lo scorso anno, nella logica del “profit sharing” adottata da Stellantis.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

Assegno unico, nel 2023 erogati 18 miliardi

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato pubblicato oggi l’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC). Per la competenza 2023 sono stati erogati alle famiglie assegni per 18 miliardi di euro, che si aggiungono ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022.
Sono 6.479.173 i nuclei familiari che hanno ricevuto l’assegno per il 2023, per un totale di 10.021.926 figli.
Con riferimento al mese di dicembre 2023, l’importo medio per figlio, comprensivo delle maggiorazioni applicabili, va da circa 54 euro per chi non presenta ISEE o supera la soglia massima (che per il 2023 è pari a 43.240 euro), a 214 euro per la classe di ISEE minima (16.215 euro per il 2023).
Si ricorda che l’importo base dell’assegno per ciascun figlio minore, in assenza di maggiorazioni, nel 2023 va da un minimo di 54,10 euro, in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro, ad un massimo di 189,20 euro per ISEE fino a 16.215 euro.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Ristorazione, a Verona si punta sul welfare

0

VERONA (ITALPRESS) – Dib Academy è l’ultimo progetto messo in campo dal gruppo Do It Better Group per il welfare aziendale.
Il progetto prevede la trasposizione di competenze acquisite dal personale di sala e cucina non solo nei confronti dei nuovi assunti, ai quali viene assegnato un tutor aziendale che li sappia orientare e sostenere nei momenti successivi all’inserimento, ma anche nei confronti dei dipendenti già in forze al gruppo da tempo. Si tratta di un’ulteriore valorizzazione delle capacità e delle competenze dei singoli dipendenti, che diventano a propria volta dei coach rispetto ai propri colleghi. Nato formalmente nel 2017 sotto la guida di Luca Gambaretto, DIB promuove un’idea ospitalità elegante e
familiare, dando molto risalto a una cucina di grande gusto e qualità. Il gruppo oggi conta circa 60 persone ed è una realtà
giovane e dinamica nel cuore di Verona. Il Ristorante Maffei è il fulcro di Do It Better Group, gruppo imprenditoriale veronese che propone diverse formule di ristorazione attraverso tre marchi unici e distintivi (Ristorante Maffei, AMO Bistrot e Oblò), per incontrare un’ampia platea di pubblico unita da un denominatore comune: la voglia di sentirsi bene e fare un’esperienza di gusto eccellente. Il management di Do It Better Group, in seguito alla crisi che ha colpito il mondo della ristorazione negli ultimi due anni, ha scelto di rivoluzionare l’approccio lavorativo. Consapevole di dover contribuire a livello sociale a un cambiamento che migliori la qualità della vita dei dipendenti, ha messo in atto un nuovo modello di welfare aziendale e la rimodulazione degli orari di lavoro, al fine di andare incontro alle esigenze dei dipendenti, prevedendo due giorni liberi a settimana e contratti di lavoro di 40 ore settimanali. Una buona gestione dei turni e l’alto numero di dipendenti permette comunque al gruppo di tenere aperti i locali 7 giorni su 7, o avere un solo turno di chiusura a settimana. Con l’istituzione del welfare aziendale, i dipendenti del gruppo vengono formati da professionisti in grado di trasferire competenze sia di sala sia di cucina, così come di sviluppare le soft skills attraverso il supporto di una mental coach: un progetto che mira a formare professionisti a 360°, capaci di apportare vero valore al cliente e di stare bene in azienda. I programmi di formazione dedicati ai dipendenti si articolano in: corso di sommelier, panificazione, pasticceria, lingue straniere e seminari con business coach.
Il Ristorante Maffei, aperto nel 1963 e in gestione alla famiglia Gambaretto dal 1997, è nel cuore di Verona, in un luogo carico di suggestioni, grazie alla storia millenaria che lo circonda.
Ubicato in Piazza Erbe, è all’interno dell’omonimo palazzo cardinalizio del XVII secolo, laddove sorgeva il Capitolium: la piazza in epoca romana era sede del Foro, mentre in epoca moderna è diventata il centro della vita cittadina, grazie al suo caratteristico mercato e ai magnifici monumenti che ospita.
Il management di Do It Better Group, in seguito alla crisi che ha colpito il mondo della ristorazione negli ultimi due anni, ha scelto di rivoluzionare l’approccio lavorativo.
La cucina del Ristorante Maffei è rispettosa delle ricette storiche veronesi e allo stesso tempo s’ispira alle tendenze contemporanee, lavorando sulle consistenze o dando a piatti classici sfumature insolite.
La filosofia anti-spreco caratterizza il locale: dalle materie prime si estraggono tutte le potenzialità, valorizzando le peculiarità di ogni singolo ingrediente.
Alla base dei piatti, grande studio e consapevolezza e rispetto di quello che la Natura e il territorio sanno donare
Lo chef Andrea Valentinetti sottolinea che “non ci sono stati grandi stravolgimenti nella cucina del Maffei si è trattato soprattutto di un’unione di idee per migliorare la proposta, che era già di assoluto valore. Uno scambio d’idee e non uno chef show. Abbiamo evitato ogni estremismo, stando attenti anche a venire incontro alle esigenze di mercato.
Territorio, ricerca e sostenibilità sono le tre parole chiave che ci hanno guidati in questo percorso. Certamente oggi l’estetica dei piatti conta tantissimo, ma non dobbiamo mai dimenticare che la cucina deve essere soprattutto lavorabile e sostenibile”. Al Ristorante Maffei gli chef delle migliori trattorie italiane entrano in cucina per una serie di cene a quattro mani alla (ri)scoperta della tradizione italiana, declinata nelle sue mille sfumature regionali. Trattorie d’Italia è la nuova iniziativa del Ristorante Maffei, un viaggio gastronomico lungo tutta la penisola, che avrà come denominatore
comune la passione e l’artigianalità tramandate per generazioni, tra saggezza ed avanguardia. Un vero e proprio Grand Tour del gusto, da fare senza muoversi di un passo dal centro di Verona: alla ricerca di piatti che sappiano conciliare, sebbene in chiave diversa, materie prime eccellenti, tecnica e accoglienza. I primi tre chef ad essere ospitati nelle cucine del Maffei sono Pasquale Torrente del Ristorante Al Convento di Cetara (SA), Arcangelo Dandini del Ristorante Arcangelo
di Roma e Paolo de Gregorio del ristorante Lo Stuzzichino di Sant’Agata dei Due Golfi (NA).
-foto ufficio stampa Capitale Cultura –
(ITALPRESS).

Report ManpowerGroup, dalla transizione verde 30 mln di posti lavoro entro il 2030

ROMA (ITALPRESS) – Il percorso verso un’economia più sostenibile dal punto di vista climatico e ambientale, promosso da consumatori, investitori e istituzioni, accelererà la trasformazione verde delle aziende e porterà a un aumento delle opportunità di impiego nell’ambito della sostenibilità, creando fino a 30 milioni di nuovi posti di lavoro nel mondo entro il 2030. Lo afferma il report “Building Competitive Advantage with A People-First Green Business Transformation” di ManpowerGroup, l’ultima indagine dell’organizzazione, presentata al World Economic Forum di Davos, che ha coinvolto circa 40.000 datori di lavoro e oltre 5.000 persone in 41 Paesi.
Lo studio rivela un sostanziale divario tra gli ambiziosi target di riduzione delle emissioni e l’accesso ai talenti “verdi” necessari per raggiungere gli obiettivi ambientali. Secondo il report, il 70% delle aziende di tutti i settori pianifica di assumere talenti nell’ambito della sostenibilità, i cosiddetti “green jobs”. Le intenzioni di assunzione più forti (81%) sono state riscontrate nel settore dell’energia e dei servizi pubblici, seguito dai comparti information technology (77%) e servizi finanziari (75%), mentre i talenti verdi più ricercati sono quelli attinenti alle funzioni della produzione (36%), di operations e logistica (31%), IT (30%), vendite e marketing (27%), ingegneria (26%), amministrazione (25%) e risorse umane (25%).
Inoltre, soltanto in Europa, potrebbero essere creati oltre 1,7 milioni di nuovi posti di lavoro verdi entro il 2040 grazie allo sviluppo di molecole verdi, come l’idrogeno e i biocarburanti, nell’ambito della transizione energetica. E’ quanto emerge dal secondo studio presentato da ManpowerGroup e Cepsa – leader nel settore energetico in Spagna – a Davos, “Green Molecules: The Upcoming Revolution in the European Employment Market”. Tuttavia, il rapporto rivela che la transizione richiederà la riqualificazione e l’aggiornamento del 60% dei professionisti per dotarli delle competenze cruciali necessarie a soddisfare la crescente domanda verde.
Il report parla anche dell’Italia e la colloca – insieme a Spagna e Germania – tra i Paesi che presentano le maggiori carenze di competenze, che devono essere affrontate attraverso la formazione professionale, gli strumenti di mappatura della forza lavoro e i partenariati pubblico-privati. Inoltre, la partecipazione delle donne ai lavori della green economy è in aumento, ma rimane inferiore al 40% nella maggior parte dei Paesi. Fanno eccezione Spagna e Italia, dove si prevede che le donne ricopriranno oltre il 50% dei posti di lavoro verdi diretti entro il 2040.
In Italia, Manpower ha oltre 2.000 posizioni “verdi” aperte negli ambiti di maggiore impatto sul green: efficientamento energetico ed energia elettrica, fotovoltaico, assemblaggio veicoli elettrici nell’automotive Tra le figure più ricercate nell’ambito dell’efficientamento energetico troviamo tecnici manutentori, ingegneri delle infrastrutture e civili e progettisti di impianti, olto richiesti anche nell’ambito del fotovoltaico. In questo settore sono strategici anche i manutentori e gli installatori di impianti. Nel comparto automotive/assemblaggio veicoli elettrici i più ricercati sono i tecnici manutentori, oltre ai tecnici dedicati al controllo di qualità e e agli ingegneri di prodotto.
Tuttavia, le competenze verdi scarseggiano, tanto che il 94% dei datori di lavoro a livello globale riconosce di non avere in azienda i professionisti necessari per raggiungere i propri obiettivi ESG e tre quarti (75%) di essi affermano di avere difficoltà a trovare i talenti con le competenze ricercate. Tra i principali ostacoli citati dalle aziende che cercano di progredire nella transizione verde, si evidenziano il reperimento di candidati qualificati (44%), la creazione di programmi di riqualificazione efficaci (39%) e l’identificazione di competenze trasferibili (36%).
“Le aziende, per promuovere la sostenibilità e dotarsi dei profili green di cui hanno sempre più bisogno, devono mantenere le persone al centro. E’ essenziale che gli sforzi verso tecnologie green siano accompagnati da adeguati investimenti in upskilling e reskilling, riqualificazione e aggiornamento delle competenze – afferma Daniela Caputo, Marketing, Communication e Innovation Director di ManpowerGroup -. Solo così potranno garantire una transizione efficace verso un futuro più sostenibile. I leader d’azienda che pongono l’accento sullo sviluppo delle competenze delle persone come elemento centrale delle loro strategie net-zero possono favorire sia gli azionisti che gli stakeholder. Le aziende che trascurano questo aspetto rischiano di perdere talenti e risorse cruciali”.
A livello globale, solo 1 lavoratore su 8 possiede più di una competenza “green”. Si tratta di una sfida per i datori di lavoro, ma anche di un’opportunità per i lavoratori: infatti, il tasso di assunzione medio per le persone con almeno una competenza verde è superiore del 29% rispetto alla media, mentre il numero di annunci di lavoro che richiedono almeno una competenza verde è cresciuto del 15% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Sotto questo aspetto, si registrano differenze sostanziali a seconda dei diversi gruppi di lavoratori considerati: infatti, mentre il 70% dei ruoli impiegatizi si dichiara pronto ad abbracciare la transizione verde, solo il 57% dei ruoli legati alla produzione afferma lo stesso.
Differenze nell’entusiasmo verso la transizione verde si riscontrano anche a livello settoriale. I lavoratori dei comparti Information Technology (75%) e servizi finanziari e immobiliare (74%) sono i più pronti ad accogliere le prossime trasformazioni in ambito sostenibilità. Allo stesso tempo, i lavoratori dei settori energia e utility (64%) e trasporti, logistica e automotive (62%) sono meno ottimisti.
In generale, la maggior parte dei lavoratori è ottimista sulla transizione verde. Anche nel valutare un’opportunità di lavoro, le persone analizzano i progressi che le aziende hanno fatto in campo ambientale, più che le promesse. Si tratta di un fatto psitivo per i datori di lavoro che investono nella costruzione di modelli di business più sostenibili.
A livello generazionale si riscontrano tuttavia delle discrepanze tra lavoratori, con una maggiore attenzione al tema sostenibilità da parte dei più giovani. Se infatti un terzo (32%) delle persone appartenenti alla Gen Z crede che i lavori verdi saranno contraddistinti da una retribuzione più elevata, solo il 14% dei Baby Boomers condivide questo pensiero. Inoltre, il 75% degli appartenenti alla generazione Z svolge ricerche sull’impegno delle aziende in ambito sostenibilità, e il 46% di essi afferma che ciò influisce sulla probabilità di scegliere un determinato datore di lavoro.
Infine, il 71% dei componenti della Gen Z e il 60% dei Millennial ritiene che le iniziative verso un mondo più sostenibile miglioreranno il loro lavoro, rispetto ad appena il 44% dei Baby Boomers. Le generazioni più giovani intravedono anche maggiori opportunità di sviluppo della propria carriera, con il 35% della Gen Z e il 34% dei Millennial che lo considerano uno dei principali vantaggi della transizione. Distinguersi come azienda leader in materia di sostenibilità può dunque fare la differenza nel reclutamento di nuovi talenti.

– foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).

Lavoro, Calderone “Trend positivo, interventi nella giusta direzione”

ROMA (ITALPRESS) – “I dati dimostrano e confermano il trend, anche per gli inizi del 2024, più che positivo del mercato del lavoro, che rafforza la convinzione che gli interventi effettuati dal governo vanno nella direzione corretta del pieno sostegno occupazionale. Si è in presenza, infatti, non solo del tasso di disoccupazione più basso di sempre ma anche di una inversione di tendenza significativa rispetto al tasso di disoccupazione giovanile che è in calo di 2,5 punti percentuali”. Lo ha detto la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, nel corso del Question Time alla Camera in risposta a un’interrogazione sull’efficacia delle politiche del Governo in materia di lavoro e occupazione. “I dati confermano – ha continuato – che sono in aumento i contratti di lavoro a tempo indeterminato mentre è in forte riduzione il ricorso allo strumento del contratto di lavoro a termine”.
Per Calderone “gli interventi effettuati nell’ultima legge di bilancio hanno confermato da un lato l’impegno a sostenere il reddito delle famiglie con le misure di riduzione del cuneo fiscale e contributivo, dall’altro hanno introdotto le misure a sostegno dell’inserimento lavorativo dei cittadini economicamente e socialmente più vulnerabili”. Poi la ministra ha parlato anche del “sostegno alle politiche di welfare aziendale con tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività nell’ambito del welfare aziendale che ha prodotto l’incremento del 36% dei contratti depositati nell’ultimo anno. Sostenere il welfare aziendale – ha aggiunto – equivale a sostenere il benessere lavorativo e la conciliazione vita-lavoro”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).