MILANO (ITALPRESS) – In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, Kellanova (in precedenza conosciuta come Kellogg Company) annuncia l’adozione di nuove policy a favore dei propri dipendenti vittime o sopravvissuti ad abusi domestici. L’abuso domestico include, tra le altre cose, l’abuso fisico, verbale, sessuale, finanziario, psicologico ed emotivo. Designa, inoltre, tutti i comportamenti coercitivi e di controllo, stalking e molestie online.
Kellanova in Italia si attesta tra le prime aziende ad adottare questa misura non ancora codificata dal diritto del lavoro, con l’obiettivo di promuovere un ambiente lavorativo sempre più inclusivo e sicuro per tutti i dipendenti, a prescindere dall’anzianità di servizio.
L’azienda supporta i propri dipendenti vittime o sopravvissuti alla violenza domestica garantendo fino a dieci giorni di permesso retribuito aggiuntivo e una maggiore flessibilità lavorativa, condizioni essenziali per chi si trova ad esempio nella situazione di dover partecipare ad un appuntamento con un avvocato, ricercare un alloggio alternativo o prendersi cura dei propri figli in una circostanza così delicata. I giorni di congedo sono gestiti in maniera confidenziale, senza la necessità da parte del dipendente di dover fornire una giustificazione dettagliata per l’assenza.
Inoltre, il programma di assistenza aziendale prevede la possibilità di usufruire di un servizio di consulenza confidenziale che offre counselling e sostegno specialistico in modo gratuito, a cui si può accedere online o telefonicamente 24 ore su 24, sette giorni su sette. A questo si aggiunge il supporto legale, con il pagamento della prima ora di assistenza forense, e il supporto finanziario grazie ad un contributo una tantum per sostenere eventuali spese per aprire un nuovo conto bancario o qualsiasi altra attività che possa garantire sicurezza finanziaria al dipendente.
“In Kellanova ci impegniamo a creare un posto a tavola per tutti e sosteniamo, nel rispetto della confidenzialità, i dipendenti che hanno subito o stanno subendo abusi domestici. Agiamo in maniera intenzionale per creare un ambiente di lavoro sicuro e protetto, consapevoli che chiunque può essere vittima di violenza, a prescindere dalle differenze di genere, di età o dal contesto socioeconomico e culturale, e che questo ha un grave impatto sulla fiducia, l’autostima e le capacità lavorative di una persona” – commenta Vittoria Mazzanti, HR Business Partner Italy di Kellanova. “Continuiamo a rafforzare la nostra leadership in ambito di equità, diversità e inclusione con l’obiettivo di fare la differenza a favore non solo dei nostri dipendenti, ma della società in generale”.
I dati sulla violenza domestica sono allarmanti e confermano che è agita statisticamente più frequentemente contro le donne . Basti pensare che in Italia una donna su tre subisce violenza almeno una volta nella vita e solo poco più dell’11% delle vittime denuncia, mentre quasi il 40% non parla con nessuno di quello che ha subito . Altro dato significativo riportato dal Ministero dell’Interno è il numero di femminicidi: 96 vittime donne, di cui 77 uccise in ambito famigliare/affettivo, al 22 ottobre 2023 .
In questo contesto drammatico, oltre alle nuove policy adottate a favore dei dipendenti, Kellanova in Italia ha collaborato con WeWorld, organizzazione italiana indipendente impegnata da 50 anni con progetti di cooperazione allo sviluppo di aiuto umanitario attiva in 27 paesi compresa l’Italia, unendosi al progetto “Spazio Donna WeWorld” con l’obiettivo di aumentare l’empowerment femminile e aiutare le donne vittime di violenza di genere. In questo primo anno, Kellanova ha contribuito a supportare circa 20 beneficiarie nell’area di Milano in percorsi di empowerment occupazionale e reinserimento lavorativo, garantendo a ciascuna di loro un ciclo di cinque incontri formativi della durata di due ore.
“La violenza contro le donne, compresa la sua declinazione domestica, è un fenomeno sistemico e sommerso. L’impegno di aziende come Kellanova è fondamentale per dare un segnale concreto contro ogni forma di violenza (fisica, psicologica, economica e non solo) e contribuire ad abbattere tutte le discriminazioni di genere. L’empowerment femminile è la via primaria per la prevenzione e l’emersione della violenza di genere e Spazio Donna WeWorld offre attività per il supporto psicologico, il benessere psicofisico, il miglioramento delle relazioni sociali e l’orientamento lavorativo” afferma Rosaria Costanza, Head of Corporate Fundraising di WeWorld.
Questa nuova policy si inserisce in un contesto di welfare molto più ampio e preesistente: lo scorso marzo l’azienda ha implementato delle politiche volte a sostenere i dipendenti che stanno affrontando trattamenti per la fertilità, percorsi di transizione di genere, o che stanno vivendo particolari fasi della vita legate alla menopausa o all’interruzione di gravidanza. Nel luglio del 2022, Kellanova ha lanciato una formula di lavoro ibrido orientata verso una suddivisione al 50% tra tempo lavorativo in ufficio e a distanza.
-foto ufficio stampa Kellanova Italia –
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Kellanova Italia, nuove policy per supportare le vittime di abusi domestici
Garante a Cgil e Uil “Mancano i requisiti dello sciopero generale”
ROMA (ITALPRESS) – Dopo l’audizione di oggi con Cgil e Uil, in merito alla proclamazione dello sciopero nazionale del 17 novembre, la Commissione di garanzia ha confermato il contenuto del provvedimento adottato l’8 novembre scorso.
“Lo sciopero, così come proclamato dalle Confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale – sottolinea la Commissione in una nota -, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici (delibera n. 03/134)”.
La Commissione di garanzia, con la decisione assunta, “non intende in alcun modo mettere in discussione l’esercizio del diritto di sciopero, ma continuare ad assicurare l’osservanza delle regole che ne garantiscono il contemperamento con i diritti costituzionali della persona”, conclude la nota.
“Quello proclamato per venerdì 17 novembre è e rimane uno sciopero generale e non uno sciopero intersettoriale come vorrebbe far passare l’autorità garante degli scioperi ed è per questo motivo che la Uiltrasporti è intenzionata ad andare avanti con questa protesta non ottemperando alle limitazioni richieste”. Così in una nota il segretario generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, che prosegue: “Il diritto dei lavoratori allo sciopero va preservato e difeso e non capiamo come mai ad essere fermati siano solo gli scioperi indetti dalle organizzazioni confederali, mentre per i quattro scioperi proclamati nei mesi scorsi dai sindacati autonomi non sia intervenuto nessuno”. “I trasporti – continua Tarlazzi – vivono un momento particolarmente problematico con vere e proprie emergenze aperte su più fronti, a partire dal mancato finanziamento del trasporto pubblico locale, che in questo modo rischia di diventare un servizio sempre più obsoleto, ma anche il taglio previsto dalla legge di bilancio all’indennità di malattia dei marittimi, il taglio delle aliquote per il calcolo delle pensioni che penalizza i lavoratori dell’igiene ambientale pubblica e aumenta a tutti i lavoratori del settore a 63,5 anni la possibilità di uscire con l’opzione dell’Ape social; e molte altre questioni irrisolte. Servono in generale risorse per rinnovare i contratti con salari adeguati al costo della vita e riduzioni di orari e carichi di lavoro; interventi normativi che riducano la precarietà e serve l’applicazione e il rafforzamento delle norme sulla sicurezza sul lavoro che rimane un problema gravissimo per i settori dei trasporti. Problematiche che il Governo, occupato a fare cassa attraverso nuove privatizzazioni come con il Gruppo Fs Italiane ed Enav, che indebolirebbero le poche aziende strategiche italiane ancora rimaste, ha deciso di non affrontare. Necessità per le quali noi continueremo a batterci e venerdì 17 novembre scenderemo in piazza, per far sentire forte e chiara la voce delle lavoratrici e dei lavoratori dei trasporti”.
Quella della Commissione di Garanzia sugli scioperi è una “decisione giusta, di buon senso e che rispetta la legge. Mi spiace che qualche leader sindacale per fare battaglia partitica preannunci il mancato rispetto della legge”, dice in un’intervista al Tg1 il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
“Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma è altrettanto sacrosanto il diritto alla mobilità, al lavoro, alla salute e allo studio di 20 milioni di italiani che venerdì rischiano di rimanere a piedi e chiusi in casa”, aggiunge Salvini. Se i sindacati “non rispetteranno le regole, quello che chiede la Commissione, quello che prevede la legge, sarò io direttamente a imporre delle limitazioni orarie”, prosegue il ministro, che sottolinea: “Oltretutto uno sciopero che anche in questo caso cade di venerdì, come guarda caso il 90 per cento degli scioperi che vengono convocati il lunedì, il venerdì o nei prefestivi. Non mi sembra rispettoso nei confronti dei lavoratori”.
– Foto: Agenzia Fotogramma –
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A novembre 430 mila assunzioni previste dalle imprese
ROMA (ITALPRESS) – Sono 430mila le assunzioni previste dalle imprese per il mese di novembre e 1,3 milioni quelle per il trimestre novembre-gennaio, con un incremento rispetto allo scorso anno del +12,6% (+48mila assunzioni) nel mese e del +8,4% (+101mila assunzioni) nel trimestre. Positiva soprattutto la dinamica del turismo con 66mila entrate nel mese (+14mila rispetto a 12 mesi fa; +28,3%) e del commercio, con 68mila assunzioni a novembre (+8mila; +13,2%). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal1.
A novembre, i servizi segnalano 299mila assunzioni nel mese (+14,3% rispetto 12 mesi fa) e 900mila nel trimestre novembre-gennaio (+9,3% rispetto all’analogo trimestre 2022). A tenere alta la domanda di lavoro, oltre a turismo e commercio, si segnalano i servizi alle persone con 50mila assunzioni nel mese (+5mila; +10,4% in confronto a un anno fa). Più contenuta la dinamica dell’industria che programma nel suo complesso 131mila assunzioni nel mese e 400mila per il trimestre novembre-gennaio, in aumento tendenziale rispettivamente del +8,8% e del 6,4%, sostenuta soprattutto dalla meccatronica, con 23mila lavoratori ricercati (+3mila, +13,2%), e sistema moda, con 11mila entrate (+3mila, +28,5%). Buona tenuta anche delle costruzioni che programmano 45mila entrate nel mese (+4mila; +10,7% rispetto a novembre 2022). I contratti a tempo determinato sono la forma maggiormente proposta con circa 228mila unità, pari al 52,9% del totale a cui seguono i contratti a tempo indeterminato (93mila unità, 21,7%). Rispetto a novembre 2022, i dati di questo mese mostrano (in termini percentuali) un incremento dei contratti a tempo indeterminato. A novembre 2023 rappresentano il 21,7% mentre l’anno scorso erano il 20,2%. Sempre in quota percentuale, il tempo determinato aumenta lievemente, passando dal 52,6% di novembre 2022 al 52,9%. Anche rispetto ad ottobre 2023, Excelsior registra un incremento del tempo indeterminato (a ottobre scorso pari al 21% delle entrate previste) e una diminuzione del tempo determinato (il mese scorso pari al 54%). Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che interessa il 48,5% delle assunzioni che equivalgono a circa 209mila profili dei 430mila ricercati, soprattutto a causa della mancanza di candidati. Questo indicatore sulla difficoltà di reperimento del personale a novembre risulta leggermente inferiore rispetto al mese precedente (51,0% ad ottobre), ma comunque in crescita di 2 punti percentuali rispetto a un anno fa. Il borsino delle professioni di Excelsior riporta tra le figure professionali pressochè introvabili gli operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (sono difficili da reperire l’80,8% dei profili ricercati), gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (74,5%), i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,9%) e i fabbri ferrai costruttori di utensili (70,8%).
Aumenta più della media (+21,1%, +15mila rispetto allo stesso periodo del 2022) la domanda di lavoratori immigrati che riguarda 88mila contratti programmati nel mese, pari al 20,5% del totale delle entrate. I settori che intendono ricorrere maggiormente alla manodopera straniera sono i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (il 33,7% degli ingressi programmati dovrebbe essere coperto da personale immigrato), i servizi operativi di supporto a imprese e persone (31,2%), i servizi di alloggio e ristorazione (23,1%), la metallurgia (22,7%) e le costruzioni (21,8%). Sono le imprese del Nord Ovest a presentare le maggiori opportunità lavorative (136mila entrate nel mese e 418mila nel trimestre), seguono Sud e Isole (rispettivamente 108mila e 315mila), Nord Est (96mila e 302mila) e Centro (89mila e 268mila). A livello regionale, le prospettive positive del turismo conducono a previsioni di assunzione in crescita per il trimestre novembre-gennaio per il Lazio (+20.750 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), seguito da Lombardia (+19.980), Campania (15.680) e Toscana (+10.880).
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Salario minimo, Montanaro “Indebolisce la rappresentanza e contrattazione collettiva”
ROMA (ITALPRESS) – “Il salario minimo stabilito per legge indebolirebbe la rappresentanza e contrattazione collettiva, con conseguenze dannose per la tutela dei lavoratori. Per questo occorre promuovere il rafforzamento e l’integrale applicazione dei Ccnl sottoscritto da soggetti realmente rappresentativi, arginando il dumping contrattuale che rende più fragili i diritti dei lavoratori e impedisce condizioni omogenee di tutela salariale e di welfare”. Così, il presidente dell’Associazione nazionale dei consulenti del Lavoro, Dario Montanaro, al termine dell’audizione della Confprofessioni presso la commissione parlamentare Lavoro della Camera, impegnata nella discussione del disegno di legge sul salario minimo.
“In questo ambito, il Cnel sta svolgendo una funzione determinante, che dovrebbe essere ulteriormente valorizzata, nel monitoraggio della contrattazione collettiva e della programmazione economica e sociale. E’ questa la direzione giusta, ma dev’essere accompagnata anche dalla detassazione degli incrementi retributivi concordati tra le parti sociali in occasione dei rinnovi dei contratti collettivi di lavoro, proprio per adeguare i redditi dei lavoratori all’andamento dell’inflazione”, conclude.
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ManpowerGroup, aperte oltre 2.000 posizioni per profili “green”
MILANO (ITALPRESS) – La transizione ecologica è tra i fattori che più di altri sta influenzando l’evoluzione del mondo del lavoro, e i cosiddetti “green collar” sono già oggi tra le figure più richieste dalle organizzazioni.
A conferma di questa esigenza, Manpower ha aperto in Italia oltre 2.000 ricerche per profili “verdi” appartenenti a diverse aree di competenza e con vari livelli di esperienza in ambito sostenibilità. Nello specifico, tra le posizioni più ricercate dalla società attraverso Manpower Engineering – la specializzazione del Gruppo dedicata a tutti i profili specializzati, di produzione, tecnici e ingegneristici – ritroviamo figure come il meccatronico e meccanico industriale green, l’ingegnere per l’energia eolica, il manager ambientale, l’architetto green, lo zero-waste program manager, l’ingegnere della mobilità elettrica.
Accanto a queste figure specializzate, molto richiesti sono anche profili strategici e manageriali, come osserva Jefferson Wells, brand di ManpowerGroup per la ricerca e selezione di senior ed executive manager. Ad esempio, diverse ricerche riguardano analisti per l’energia rinnovabile, manager dei rischi ambientali, chief sustainability officer, project manager ESG, director of sustainable manufacturing innovation, project manager per l’edilizia ecologica.
Secondo quanto evidenziato nello studio The Greening World of Work di ManpowerGroup, l’aumento della richiesta di queste figure è guidato da un maggiore impegno delle imprese sui temi ESG, spinto da una crescente domanda di governi, investitori, dipendenti e consumatori che chiedono azioni più coraggiose e trasparenza per affrontare il cambiamento climatico.
La sensibilità delle organizzazioni in ambito ESG è, infatti, sostenuta dall’erogazione di finanziamenti governativi per la sostenibilità, come il Green Deal europeo da 225 miliardi di euro. Ben il 55% dei datori di lavoro, infatti, è convinto che gli investimenti nella trasformazione ecologica delle imprese creeranno nuovi posti di lavoro nella propria azienda. Altri fattori a incidere sul percorso verso la sostenibilità delle aziende riguardano il potenziale impatto negativo (fino al -21%) che la mancanza di impegno su queste tematiche potrebbe avere sui risultati, e le preferenze da parte del 67% delle persone in cerca di lavoro per aziende impegnate nel ridurre il proprio impatto ambientale. Distinguersi come azienda leader in materia di sostenibilità può dunque fare la differenza nel reclutamento di nuovi talenti.
“La transizione ecologica sarà uno dei principali fattori che influenzeranno il mercato del lavoro, basti pensare che entro il 2030 nei settori dell’energia pulita, dell’efficienza e delle tecnologie a basse emissioni potrebbero essere creati fino a 30 milioni di posti di lavoro nel mondo”, ha dichiarato Anna Gionfriddo, amministratrice delegata di ManpowerGroup Italia. “Davanti a questo scenario, i datori di lavoro devono ottimizzare la gestione dell’organico per attrarre, trattenere e formare i lavoratori in un contesto di persistente scarsità di talenti e di crescente domanda di lavori in ambito sostenibilità. ManpowerGroup è pronta a supportare le aziende in questa complessa ma fondamentale trasformazione attraverso i propri servizi di ricerca e selezione e le Academy e corsi nei settori dell’energia e della sostenibilità”.
-foto ufficio stampa Manpower –
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Palermo (Pluxee) “Welfare aziendale mercato con buone potenzialità”
ROMA (ITALPRESS) – Il welfare aziendale è un mercato “vibrante e con delle buone potenzialità di crescita”, anche perchè negli ultimi anni “il mondo politico-normativo lo attenziona in maniera particolare”. Lo ha detto, in un’intervista di Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress Economy, Tommaso Palermo, Ceo di Pluxee Italia, azienda specializzata in servizi di welfare aziendale, “quella suite di servizi e prodotti che permettono alle aziende di aumentare il ‘wellbeing’ e di andare incontro alle esigenze quotidiane dei dipendenti”. E’ un settore “molto ampio”, che va “dai prodotti più semplici come i buoni pasto o i buoni benzina, fino a vere e proprie piattaforme di welfare, che sono dei ‘contenitorì di servizi che possono essere assicurativi, sanitari, legati all’istruzione o ai viaggi. Il tutto è agevolato poi dalla normativa: sempre più spesso i governi hanno messo mano alle norme che riguardano il welfare in termini di deducibilità, negli anni tutte le soglie di detassazione sono state progressivamente incrementate”, ha sottolineato. “Un altro dato interessante è che oggi circa 10 contratti collettivi nazionali includono strumenti di welfare per i dipendenti di quel dato comparto: questo dimostra l’interesse del sistema macroeconomico e delle istituzioni”.
Si tratta però di un mercato che è “anche complesso”, a causa di “svariati fattori di natura macroeconomica che lo impattano, come l’inflazione o il costo del lavoro”. Al momento, “da parte delle aziende c’è una tendenza nel diventare più sostenibili e più attenti al sociale: non è più solo profitto, ma si cerca di innestare altri meccanismi che possono creare prospettive interessanti. Rispetto al passato, ci si rende conto che più il dipendente è contento di stare in azienda, tanto più si raggiungono risultati interessanti. Creare un clima aziendale positivo spinge in un’ottica positiva anche l’azienda”, ha sottolineato.
Ma c’è anche un tema legato al costo del lavoro. “Dare un dollaro in più in busta paga, in realtà costa molto di più all’azienda”, ma gli strumenti di welfare “permettono di dare un dollaro che è convertibile in servizi e che costa meno all’azienda, quindi è un modo per mettere qualcosa nelle tasche dei dipendenti che possa costare un pò meno all’azienda, ma avere un grande valore per le persone”.
I servizi che offre Pluxee Italia “vanno nella direzione di offrire benefici tangibili ai dipendenti, sia di natura economica ma anche per il benessere che possono portare”, ha spiegato. L’attenzione strategica di Pluxee Italia “è effettivamente sulle PMI, innanzitutto perchè costituiscono il 98% del panorama imprenditoriale italiano”, ma “sono tipicamente isolate dai grandi schemi di informazione e cultura su questi temi. A noi piace agire come loro partner, quindi facciamo informazione e organizziamo eventi per veicolare una cultura” sul welfare nelle piccole e medie imprese”, ha continuato Palermo. L’obiettivo è quindi “accompagnare le aziende in questo percorso di miglioramento del benessere aziendale e del fornire strumenti di natura reddituale economica ai dipendenti”, con l’utilizzo del digitale per permettere alle aziende di “rendere il tutto flessibile e fruibile”, con un’attenzione particolare alla “crescita sostenibile.
La sostenibilità, in Pluxee Italia, è declinata in due modi: “Da anni siamo impegnati sul fronte dell’ecosostenibilità e le evidenze più tangibili sono alcune certificazioni global e di ambito locale. Vogliamo accelerare su questo fronte, quindi abbiamo sposato il principio ‘Net Zerò e vogliamo darci degli obiettivi di misurazione delle nostre emissioni”. Anche “sulla flotta di mezzi, sulla movimentazione delle persone e sugli uffici vogliamo avere un approccio sostenibile. In ultimo, il ciclo della catena di fornitura: saremo sempre più attenti a non solo selezionare in maniera adeguata i nostri fornitori, ma anche a monitorarne i parametri di emissione di carbonio”.
– foto Italpress –
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Sostegno agli anziani non autosufficienti, spesa influenzata dalla governance locale
VENEZIA (ITALPRESS) – Se a livello regionale la spesa per le indennità di accompagnamento è disuguale, la ragione va cercata anche nella qualità delle istituzioni locali. Lo ha dimostrato un team di economiste ed economisti dell’Università Ca’ Foscari Venezia verificando i dati sulle condizioni di salute e le necessità di assistenza per disabilità della popolazione anziana italiana e molti altri parametri.
Lo Stato ha istituito e paga le indennità per dare un supporto ai non autosufficienti che ne facciano domanda, ma sono commissioni provinciali nominate dalle regioni ad avere l’ultima parola sull’assegnazione. La discrezionalità di questi valutatori, dunque, contribuirebbe a spiegare perché in alcune regioni le indennità riconosciute a parità di bisogno siano molte più numerose che in altre.
Le indennità riconosciute sono in alcuni casi più del doppio di quanto accadrebbe in Trentino Alto-Adige, la regione che, secondo i dati, seleziona i beneficiari nel modo più stringente. Con una applicazione uniforme della norma nazionale, lo Stato potrebbe risparmiare fino a tre miliardi, ovvero quasi un terzo della spesa attuale.
Lo rivela uno studio condotto da Anna Marenzi, Dino Rizzi, Michele Zanette e Francesca Zantomio, docenti dell’Università Ca’ Foscari Venezia, pubblicato sul Journal of the Economics of Ageing.
A partire dagli indici riconosciuti a livello internazionale sulla qualità delle istituzioni, combinando dati amministrativi sui pagamenti delle prestazioni (Istat) e dati campionari (Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana) dal 2013 al 2018, lo studio evidenzia ampie disparità territoriali nella ricezione dell’indennità di accompagnamento da parte di over-65.
Nelle regioni con migliore qualità istituzionale (sul podio Trentino Alto-Adige, seguito da Valle D’Aosta e Friuli Venezia-Giulia) si riduce il rischio di comportamenti opportunistici, ovvero di applicazioni meno stringenti dei criteri di valutazione, rispetto alla normativa nazionale intesa per essere uniformemente applicata. Comportamenti motivati dal fatto che la copertura finanziaria del programma è in ogni caso in capo alle finanze nazionali. Così, in Sicilia, Calabria e Campania, agli ultimi posti per qualità istituzionale, applicando i criteri del Trentino Alto-Adige, si potrebbero risparmiare rispettivamente il 50, 55, 60 percento dei fondi oggi impiegati.
L’indennità, circa 500 euro mensili, può aiutare l’individuo a pagare l’assistenza ricevuta a casa. L’alternativa sarebbe plausibilmente quella di trasferire l’individuo in una casa di cura residenziale, con il costo della residenza a carico della finanza pubblica regionale. Ecco spiegato un possibile incentivo delle commissioni locali a concedere il supporto in modo meno stringente.
“La qualità istituzionale locale è un fattore chiave della misura in cui i margini di discrezionalità disponibili si traducono in decisioni di aggiudicazione opportunistiche – spiega Francesca Zantomio, professoressa di Finanza pubblica a Ca’ Foscari e coautrice dello studio – La ricerca mostra come, nella fornitura di servizi pubblici, la decentralizzazione esponga al rischio di violare il principio dell’uguaglianza orizzontale tra diversi territori, in particolare in contesti, come quello italiano, molto eterogenei in termini di qualità delle istituzioni locali, e dove registriamo un gradiente di qualità delle istituzioni tra Trentino Alto Adige e Campania paragonabile a quello registrato tra il nord e il sud Europa. È un tema che merita attenzione urgente perché l’ambito considerato, quello della spesa per la non autosufficienza, è destinato in modo cruciale ad assorbire un ammontare sempre crescente di risorse pubbliche negli anni a venire, in relazione al cambiamento demografico”.
“I risultati dello studio – spiegano gli autori – richiamano attenzione al ruolo cruciale che il governo centrale è chiamato a giocare in un contesto di fornitura decentralizzata, nel promuovere una maggiore responsabilità o accountability a livello locale, anche stimolando una maggiore trasparenza sull’appropriatezza delle valutazioni decentrate”.
– foto ufficio stampa Università Ca’ Foscari Venezia –
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Agenda 2030, la sfida della parità di genere per “ri-scrivere” il futuro
ROMA (ITALPRESS) – E’ con la tavola rotonda “Parità di genere e imprenditorialità femminile quali driver di sviluppo” che l’Associazione GWPR Italia rinnova il suo impegno al ReWriters Fest, il primo festival italiano dedicato alla sostenibilità sociale, che si è tenuto a Roma dal 13 al 15 ottobre 2023. Tre giornate ricche di approfondimenti, interviste d’autore e dibattiti, per tracciare nuovi scenari del mondo contemporaneo, a partire dalla sua dimensione sociale. Con la sua partecipazione al Festival, GWPR Italia ha voluto creare valore sul tema della parità di genere, un’urgenza che è stata inserita negli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda ONU 2030, per stimolare riflessioni sulle sfide che ci attendono, sugli interventi legislativi e sulle priorità d’azione, a sostengo di un’equa rappresentanza. Perchè la parità di genere è un tema economico e sociale, oltre che giuridico.
Alla tavola rotonda, moderata da Carola Salvato, Presidente GWPR capitolo Italia, hanno partecipato donne dai profili più eterogenei, alcune provenienti da realtà aziendali, altre dal terzo settore e altre ancora dal mondo accademico. Con loro, Pierluigi Sassi, Presidente di Earth Day Italia, una presenza significativa e necessaria, che ci ha invitati a riflettere sul fatto che la nostra ambizione più alta, la piena realizzazione della parità di genere, dipende dall’impegno congiunto di donne e uomini. Diversi sono stati i punti di osservazione che convergono nella volontà di posizionare questa tematica al centro della strategia economica del Paese, delle organizzazioni, delle Università.
Bisogna poi creare un contesto favorevole per lo sviluppo della leadership femminile, che superi un’organizzazione del lavoro ancora improntata su logiche maschili. Nel dibattito sono state avanzate proposte: dalle azioni di condivisione in famiglia con il congedo di paternità, ad un nuovo calendario scolastico per la scuola dell’obbligo, alle policy di genere per le carriere femminili, ad integrazione della certificazione di genere. Misure, che devono essere monitorate, per una valutazione degli effetti prodotti e per un avanzamento di nuove istanze.
“Siamo in una fase di riscrittura, di riconsiderazione della società, della famiglia, della collettività tutta, ha dichiarato Carola Salvato, Presidente GWPR capitolo Italia. Da questa tavola rotonda mi porto a casa l’importanza di creare alleanze, di fare rete, e della fiducia come bene economico. Non dimentichiamo mai l’unicità dell’espressione della diversità, senza un’alleanza paritaria tra uomini e donne non riusciremo a compiere una rivoluzione sociale che vede la felicità della collettività, e non sono di un genere”.
In apertura della tavola rotonda, Sila Mochi, Co-fondatrice di #InclusioneDonna, punto di aggregazione di 70 Associazioni attive nella promozione della parità di genere nel mondo del lavoro oltre che interlocutore rappresentativo per le Istituzioni, ha affermato: “In occasione della plenaria dello scorso settembre 2023, le Associazioni hanno chiesto a gran voce al Direttivo, oltre all’inserimento della Valutazione Impatto di Genere all’interno di DDL e dei Programmi di Investimento, la obbligatorietà della paternità da equiparare a quella materna, e una forte attenzione alle Direttive ANAC sulla qualificazione delle Stazioni appaltanti. Con queste istanze costruiremo il programma di Inclusione Donna dei prossimi 18 mesi”.
– Foto screenshot dal sito di ReWriters Fest –
(ITALPRESS).









