Lavoro & Welfare

Cnr-Cnel, intesa sulle transizioni demografiche e socio-economiche

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato siglato oggi dalla Presidente Maria Chiara Carrozza e dal Presidente Renato Brunetta l’accordo interistituzionale tra Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), con l’obiettivo di sviluppare e rendere sistematica la reciproca collaborazione su temi e priorità di interesse strategico a livello nazionale.
“Grazie all’intesa i due centri pubblici di eccellenza integreranno le rispettive risorse professionali, tecniche e scientifiche – si legge in una nota – per analizzare e gestire l’impatto innescato dalle transizioni ambientali, demografiche e digitali sul tessuto imprenditoriale del Paese, a partire da questioni di rilevante interesse collettivo, quali i processi di invecchiamento, l’high skilled migration e il governo dei flussi migratori in chiave di inclusione e di sviluppo economico, l’innovazione tecnologica e l’ingresso dell’intelligenza artificiale nei sistemi produttivi e del mercato del lavoro anche nell’ottica del lifelong learning”.
La collaborazione prevede la messa a sistema da parte del CNEL di strumenti e strutture già operative quali l’Osservatorio sul mercato del lavoro, l’Archivio nazionale dei contratti e l’Organismo nazionale di coordinamento istituito ai sensi del D.lgs. 286/1998, mentre il Cnr coinvolgerà l’Istituto di ricerca sulla popolazione e le politiche sociali (Cnr-Irpps), competente sulle tematiche demografiche e migratorie e sui sistemi di welfare, e l’Istituto di ricerca sulla crescita economica sostenibile (Cnr-Ircres), chiamato ad occuparsi di tematiche afferenti il mercato del lavoro, la formazione e lo sviluppo organizzativo.
Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo, il Cnr definirà, d’intesa con il CNEL, un’agenda di temi economici e sociali, sulla base della quale verranno attivati gruppi di lavoro ad hoc, che faranno riferimento ad una apposita cabina di regia operativa.
“La scienza e la tecnologia rappresentano un formidabile strumento per la lotta alle diseguaglianze”, ha affermato la Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza. “Nel contesto delle sfide globali che siamo chiamati ad affrontare, la soluzione passa attraverso un lavoro di squadra: lavorare tutti insieme al meglio, per il nostro futuro. Per questo sono felice di unire le forze con il Cnel per studiare a fondo le dinamiche di cambiamento in atto e mettere a punto strumenti per prevederne e gestirne l’impatto”, ha aggiunto.
“Attraverso l’accordo siglato oggi – ha dichiarato il Presidente Renato Brunetta – si realizza una intesa strategica che consentirà di mettere a sistema le migliori competenze tra due centri pubblici di eccellenza, fornendo un apporto sempre più qualificato per affrontare in maniera sistematica l’impatto dei cambiamenti organizzativi e delle transizioni in atto nel mondo del lavoro e nel tessuto produttivo del Paese, individuando soluzioni e linee di intervento concrete e praticabili da offrire a Governo e Parlamento, così come previsto dall’art. 99 della Costituzione e dalla missione istitutiva del CNEL”.

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Sanità, Lavoro&Welfare “Sviluppare alleanza fra pubblico e privato”

ROMA (ITALPRESS) – Centralità del servizio sanitario pubblico, tutela della parte più fragile del mondo lavorativo, sviluppare un’alleanza fra pubblico e privato soprattutto per quanto riguarda la sanità integrativa di carattere contrattuale. Sono questi alcuni temi al centro del convegno “Long term care. Sviluppo e sostenibilità” promosso dall’Associazione Lavoro&Walfare. Un incontro dedicato “alla fragilità delle persone più anziane che, nel momento in cui la popolazione tende per fortuna all’invecchiamento, hanno bisogno di maggiori cure. Per farlo noi crediamo nella centralità del servizio sanitario pubblico che è il pilastro essenziale ma, al tempo stesso, sappiamo che ci sono forme private di natura contrattuale o individuale che possono coprire altre esigenze non coperte dal servizio pubblico”, afferma Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare.
“La nostra tesi è quella di sviluppare un’alleanza fra pubblico e privato – spiega – soprattutto per quanto riguarda la sanità integrativa di carattere contrattuale, i grandi fondi contrattuali delle categorie: dei metalmeccanici, dei chimici e di altre situazioni. Noi vorremmo che le adesioni si estendessero e includessero anche la parte più fragile del mondo del lavoro, ovvero chi non ha un lavoro continuativo e, nell’ambito del nucleo familiare, chi è più fragile, in particolare donne, giovani e anziani”, conclude.
Riccardo Cesari dell’Ivass sostiene come “per un nuovo welfare si potrebbe immaginare un partenariato Stato, imprese e Terzo settore dove lo Stato stabilisce le regole e le agevolazioni fiscali, i datori di lavoro e i lavoratori versano i contributi, la compagnie erogano le rendite e/o i risarcimenti in ‘forma specificà mediante imprese sociali specializzate, con presidi e vigilanza sulla qualità dei servizi”.
Domenico Proietti, segretario confederale Uil, evidenzia come l’impianto di previdenza complementare in Italia sia uno dei migliori al mondo, ma c’è la necessità di riflettere su quanto accaduto in questi anni. “La Uil ha una concezione molto chiara sull sanità pubblica, dobbiamo ribadire il valore del Ssn che deve essere pubblico, in questi anni è stato fortemente indebolito dai tagli e oggi la migliore politica economica è una buona politica sanitaria – afferma -, le risorse destinate alla sanità migliorano le prestazioni ma anche il sistema economico del Paese. Su questo c’è un ritardo della politica trasversale, tre anni fa non sono stati utilizzati i 37 miliardi del Mes sanitario, sono state sventolate bandierine ideologiche e c’è stata una miopia che oggi paghiamo molto caramente”.
Alberto Oliveti, presidente Enpam-Adepp, spiega che il nostro Paese in termini di copertura sociale “non ha numeri rilevantissimi e dobbiamo porci il problema di come far fronte alla questione. Come Fondazione Enpam ci siamo posti il problema di monitorare e collegare il patto tra generazioni subentranti; stiamo anche lanciando un progetto sulla prossimità: casa come primo luogo di cura e reti di professionisti che siano vicini. Noi ci prepariamo nel supportare questo rilancio, ovvero la possibilità per giovani professionisti di acquistare studi professionali adeguati, stiamo anche rilanciando la possibilità di dare supporto alla domiciliarità”, conclude.

– foto xb1/Italpress –

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Adecco, Malacrida “Collaborazione pubblico-privato può essere virtuosa”

ROMA (ITALPRESS) – “In questi anni ci sono state varie proposte per incentivare la collaborazione tra pubblico e privato, tra agenzie per il lavoro e i Centri per l’impiego. Io sono molto favorevole, è determinante che il legislatore ascolti realmente chi tutti i giorni è sul mercato del lavoro e ha il polso della situazione sui bisogni reali. Sicuramente per collaborare con i Centri per l’impiego ci vuole un aggiornamento riguardo a determinate attività, a determinate modalità di interazione”. Lo ha detto Andrea Malacrida, amministratore delegato di Adecco, intervistato da Cesare Damiano per il Focus Lavoro & Welfare dell’agenzia Italpress.
“Il lavoro somministrato ha avuto una progressione importantissima. Adecco è stata storicamente leader di mercato. Oggi gestiamo circa 60 mila persone, presso 12 mila aziende clienti. Un osservatorio importante del mercato del lavoro, in crescita negli ultimi anni in maniera significativa. Il 2023 è abbastanza in linea con gli anni precedenti, che hanno vissuto un rimbalzo post-Covid, tante attività da riprendere, da completare, però sicuramente c’è una novità: una difficoltà reale nel reclutamento di determinate figure, che se prima erano legate a professionalità dell’ingegneria o operai specializzati, oggi si allarga a professionalità anche più entry level”. Sulla formazione offerta da Adecco ai lavoratori Malacrida dice che “ogni anno il gruppo investe in formazione circa 30 milioni di euro per formare, rispetto ai desiderata del mercato, parte dei nostri 60 mila lavoratori, di cui la metà assunta a tempo indeterminato. Il nostro compito è garantire una continuità lavorativa a queste professionalità, che non sempre vengono confermate all’interno delle medesime aziende, quindi devono essere riadattate al mercato. E questo lo si fa attraverso i processi di formazione. Qualche settimana fa abbiamo lanciato un progetto unico nel mercato del lavoro italiano: premiare una buona parte di questi 30mila lavoratori assunti a tempo indeterminati da Adecco e assegnati presso le nostre aziende clienti, con un bonus di 100 euro in busta paga, laddove conseguano un attestato di un corso di formazione di almeno 15 ore, in materie digitali o linguistiche. Quindi noi crediamo molto alla formazione, che peraltro è propedeutica a completare il livello di occupabilità dei singoli lavoratori”.
Sul welfare aggiunge: “Il lavoro somministrato è un istituto che ormai ha più di venticinque anni, che nel corso del tempo è stato completato con benefit e valorizzazioni per quanto riguarda il welfare aziendale che credo sia impareggiabile rispetto alle aziende tradizionali. Oggi un lavoratore somministrato può accedere ad un mutuo nonostante abbia una assunzione a tempo determinato, può accedere a un’assistenza sanitaria e previdenziale”
Infine sulla ‘settimana cortà “dobbiamo essere molto concreti e pragmatici. In linea di massima io – dice Malacrida – sono molto favorevole alla sperimentazione, dobbiamo tener conto però dei bisogni e delle aspettative dei lavoratori ma anche dell’esigenza di produttività e dei risultati aziendali”.

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Al via la card per le famiglie in difficoltà, 500 milioni per il 2023

ROMA (ITALPRESS) – Il governo mette in campo 500 milioni a sostegno dele famiglie più bisognose per contrastare l’inflazione che ha fatto lievitare i prezzi, soprattutto dei generi alimentari. Si tratta della carta “Dedicata a te”, distribuita da Poste Italiane, attraverso la quale verrà erogato un contributo governativo per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità. Scatterà entro luglio e durerà fino a dicembre, con un bonus di 382,50 euro per il 2023. La carta potrà essere ritirata dal 18 luglio negli uffici postali, dopo aver ricevuto una comunicazione dal Comune di residenza, e dovrà essere attivata entro il 15 settembre.
“In una logica di sistema cerchiamo di attivare un’ulteriore misura che può essere di sostegno attivo rispetto a una situazione congiunturale che ha visto la crescita inflattiva colpire le famiglie italiane, in genere quelle con redditi più bassi, mettendo a rischio di entrare nella soglia di povertà”, ha detto il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, presentando l’iniziativa in conferenza stampa, insieme ai ministri del Lavoro e dell’Economia, Marina Calderone e Giancarlo Giorgetti.
“Abbiamo inteso adottare una misura per aiutare le famiglie con un reddito di 15mila euro lordi e 3 componenti il nucleo familiare. Non vogliamo procedere secondo schemi rigidi, ma con attività mirate, per risolvere problemi specifici, limitate nel tempo” ha aggiunto. Poi, ha spiegato che la carta “non è sommabile ad altri tipi d’intervento, come il Reddito di cittadinanza. La cassa dello Stato non ha risorse infinite e dobbiamo cercare di dare una mano a tutti coloro che hanno bisogno con misure calibrate. L’intervento è finalizzato anche all’aumento dei consumi. Lo sforzo è quello di una corresponsabilizzazione collettiva per aiutare i più fragili”.
Lollobrigida ha spiegato che “la carta conterrà 382,5 euro. Le attività convenzionate attiveranno anche una scontistica del 15%, cumulabile con gli sconti già in essere nell’esercizio commerciale convenzionato. E’ attivabile entro il 15 settembre per evitare dispersioni. Le carte non ritirate verranno disattivate e le somme risparmiate saranno ridistribuite tra i beneficiari”.
“I Comuni che hanno attivato le procedure per la consegna sono 7.558 su 7.901 e mi auguro che a breve sarà attivata da tutti. Le famiglie aventi diritto sono state individuate dall’Inps che entro il 15 luglio comunicherà ai Comuni la lista dei beneficiari”. Il premier il premier Giorgia Meloni, intervenuta con un videomessaggio, ha sottolineato come “il problema principale che ha impattato sulle famiglie quest’anno è l’inflazione. E’ un tema al quale il governo ha dedicato diverse misure dall’inizio di mandato. Oggi ne abbiamo una che riguarda 1,3 milioni di famiglie che hanno difficoltà nell’acquisto di generi di prima necessità, il famoso ‘caro carrellò. Abbiamo investito 500 milioni per aiutare queste famiglie. Presso gli uffici delle Poste italiane sarà disponibile la Carta dedicata a te, che consente alle famiglie di avere circa 400 euro da poter spendere negli esercizi per l’acquisto di generi di prima necessità, ma ha un valore più ampio grazie alla scontistica che abbiamo ottenuto”.
Per il ministro Giorgetti “considerando che l’inflazione impatta più duramente sulle famiglie meno abbienti, abbiamo pesanto di intervenire sui due fattori originanti la dinamica inflattiva: l’energia e i beni alimentari. Per questi con una misura che in qualche modo facendo riferimento all’indicatore dell’Isee, intervenisse a favore delle famiglie in condizione di maggiore bisogno”. Il ministro ha poi sottolineato come si tratta di “una misura che abbiamo deciso non oggi ma all’epoca della legge di bilancio e abbiamo partorito una soluzione semplice. Spero che l’esperimento abbia successo e che possa essere replicato”.
Di aiuto “concreto e reale” ha parlato la ministra Calderone, perchè “la carta poi si traduce in beni di prima necessità messi a disposizione dalle catene della distribuzione e poi anche in un effetto moltiplicatore”. La ministra ha poi sottolineato come l’Inps “ha compiuto un’operazione importantissima per dare la dimensione della solidarietà collettiva e della vicinanza a queste situazioni di difficoltà che vogliamo stenere. Credo che questa sia la dimensione dell’impegno che va oltre quello che è la situazione contingente ma che vuole guardare a un approccio complessivo al tema del sostengo”.

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Fondazione Rava, da 23 anni al fianco dei bambini in tutto il mondo

ROMA (ITALPRESS) – Fondazioni, associazioni di volontariato e senza scopri lucro. Sono moltissime in Italia le realtà impegnate a migliorare la vita, l’esistenza, l’istruzione, l’accesso alle cure delle fasce deboli della popolazione nel nostro paese o all’estero. Dall’adozione a distanza all’aiuto nella spesa, dall’assistenza ai malati terminali alla difesa dei diritti umani: un’insieme di realtà diversissime tra loro per operato, dimensione, struttura, ma che insieme rappresentano una grande risorsa, in grado di arrivare là dove le istituzioni nazionali e internazionali non riescono ad arrivare. Se ne è parlato con Maria Vittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava, nata nel 2000 per aiutare l’infanzia e l’adolescenza nelle condizioni di disagio, le mamme e le donne fragili a cominciare dall’Italia e poi ad Haiti e nel mondo, intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.
“La nostra mission è aiutare e salvare bambini e ragazzi fragili nei paesi più poveri del mondo, da Haiti e dunque l’America latina passando anche per la nostra Italia dove ci sono sacche di povertà economica, sanitaria ed educativa – ha esordito Rava – Lo facciamo con il cuore, ci caratterizziamo per la trasparenza, la concretezza e ci mettiamo molto amore, il che vuol dire anche responsabilità. Siamo impegnati nelle emergenze che colpiscono bambini e ragazzi in tutto il mondo, purtroppo recentemente ne abbiamo avute tante”.
Una fondazione che nasce in memoria della sorella Francesca, che ha perso la vita in un’incidente d’auto, dramma familiare che ha poi spinto Maria Vittoria Rava a fare del bene nei confronti dei più bisognosi: “Quella della fondazione è una storia di vita – ha spiegato – Porta il nome di mia sorella, io sono un avvocato e ho perso mia sorella in un incidente d’auto, che può capitare a tutti ma finchè non ti capita non capisci. Ho fatto delle riflessioni, ho cominciato a uscire fuori dal buio fornendo delle consulenze gratuite a chi ne aveva bisogno”.
“Siamo divisi al momento tra l’Emilia-Romagna, dove spaliamo il fango e sforniamo cibo per le persone sfollate, e poi siamo anche impegnati con la partenza dei nostri campus estivi, c’è chi va in spiaggia e chi invece in estate parte con noi anche in direzione dei paesi del terzo mondo, con tanti giovani e tante famiglie impegnate – ha aggiunto Rava – Sono una persona molto umile, però è una grandissima soddisfazione quando si ha la sensazione concreta di aver aiutato le persone. C’è poi la condivisione con tante persone che portano la loro eccellenza per aiutare le altre persone. Fare del bene fa bene a tutti. E sono tante le iniziative messe in atto negli ultimi anni dalla Fondazione Rava: “La fondazione Francesca Rava è concreta e trasparente, mia sorella lavorava in una società di revisione e il giorno in cui questo non sarà così sarò io la prima a non entrare nella Fondazione – ha ammesso – Ad Haiti, dove salviamo 80.000 bambini all’anno, abbiamo la chirurgia pediatrica e la neonatologia. Il numero più bello sono i 300 dipendenti tutti locali, noi facciamo l’empowerment, dei medici eccellenti vengono con noi a insegnare e questa è l’eredità più bella che possiamo lasciare a questo paese”.
Tra le altre attività, la raccolta di farmaci per bambini nelle farmacie italiane: “Nella giornata dei diritti dell’infanzia, migliaia di farmacisti italiani scendono in campo coi volontari – ha raccontato Rava – I farmacisti sono la sentinella del bisogno sul territorio. Raccogliamo così farmaci da banco a uso pediatrico e li doniamo a case famiglia e centri di accoglienza, invito pertanto tutti a partecipare”. Il focus della Fondazione, dunque, resta quello sui bambini che vivono in condizione di disagio e povertà: “In autunno ci saranno tantissime iniziative con le adozioni a distanza, tantissimi bambini nel mondo vengono abbandonati e vogliamo proseguire con questa campagna di sensibilizzazione. Il mio invito è di unirvi alla nostra squadra, non ve ne pentirete. Ho imparato ad Haiti che un bambino che non piange più è un bambino che non sta bene, perchè non ha più le forze – ha concluso – Avere quei bambini negli occhi mi ha dato tutti i giorni la forza di fare il massimo”.

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Cifa, servizi per il lavoro pubblico-privato in una rete internazionale

ROMA (ITALPRESS) – Una rete internazionale di servizi per il lavoro pubblico e privato. A lanciarla, durante il Festival del Lavoro di Bologna, è stata Cifa Italia, la Confederazione autonoma che rappresenta e difende gli interessi delle imprese italiane. “Oggi c’è bisogno di collaborare nel trovare la manodopera che le persone e le aziende cercano e non riescono a individuare”, spiega all’Italpress Andrea Cafà, presidente di Cifa Italia e Fonarcom.
“Abbiamo iniziato un’interlocuazione da tempo con il Marocco e pensiamo che sviluppando una rete che vada direttamente nei posti dove queste persone vivono, riusciamo a fare formazione e quindi a dare competenze linguistiche e in materia di sicurezza. Così le nostre aziende possono avere le competenze che cercano – prosegue -. Il consulente del lavoro ha un ruolo chiave in quest’attività. Essendo il nostro un tessuto produttivo carico di micro, piccole e medie imprese, il consulente del lavoro è colui che respira veramente i fabbisogni formativi dell’azienda”.

– foto screenshot da video Italpress –

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Buste paga più alte per 14 milioni di lavoratori

ROMA (ITALPRESS) – Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, oggi, della legge di conversione del decreto n. 48/2023, buste paga più alte per circa 14 milioni di lavoratori. Scatta, infatti, il taglio di sei punti percentuali dell’aliquota contributiva a carico dei lavoratori subordinati che guadagnano fino a 35mila euro lordi annui per i periodi di paga da luglio a dicembre 2023. E’ di sette punti percentuali il taglio per chi guadagna fino a 25mila euro.
«Grazie a questo intervento sosteniamo il potere di acquisto delle famiglie con il taglio del cuneo contributivo e rispondiamo, in maniera più inclusiva, con concretezza alle loro necessità. La legge si prefigge l’obiettivo di promuovere il lavoro, accompagnare le persone attraverso la formazione e sostenere le fragilità con interventi come il nuovo assegno di inclusione. Gli ultimi dati dell’Istat – che segnano un saldo positivo di 383mila occupati in più in un anno – confermano che siamo sulla strada giusta. Il nostro impegno è quello di continuare a lavorare per migliorare l’incrocio fra domanda e offerta di lavoro e la qualità del lavoro, a favore di una maggiore sicurezza e di retribuzioni migliori», commenta il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone.

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Lavoro, Calderone “Meno aiuti e più occupazione”

ROMA (ITALPRESS) -“Una visione moderna del sistema del lavoro italiano” per “disegnare un mondo del lavoro più inclusivo, più semplice, più adatto all’attuale momento economico e senza intaccare diritti e tutele”. Dopo l’approvazione alla Camera del decreto lavoro, la ministra del Lavoro, Marina Calderone, parla della riforma intervistata dal Corriere della Sera. “Dal primo settembre parte il Supporto per la formazione e il lavoro per chi, in età da lavoro, è a rischio di esclusione sociale e lavorativa – sottolinea la ministra – L’obiettivo è migliorare l’occupabilità delle persone per il mercato del lavoro. Le politiche attive saranno il driver”. Entrando nel merito, Calderone spiega che l’assegno di inclusione “mette in protezione le fragilità con l’aggiunta di una tutela ad hoc per le vittime di violenza di genere”. “Riconosce a questi nuclei un beneficio economico – dice – ma lo subordina all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa”. L’abolizione delle causali per i contratti a termine non apre alla deregulation “perché, le causali nei contratti che supera- no i 12 mesi non scompaiono. L’obiettivo è una loro razionalizzazione, superando le difficoltà attuative del decreto Dignità – afferma Calderone – la semplificazione delle causali per i contratti a termine costituisce semmai un elemento chiarificatore, a vantaggio soprattutto dei giovani inoccupati. Ma questo non si traduce in un automatico incremento della precarietà”.
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