MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Nello speciale Welfare pubblicato su Il Messaggero, il direttore di WeWelfare Marco Barbieri dialoga con Paolo Boccardelli, direttore della Luiss Business School e fondatore dell’Osservatorio sul Welfare, a proposito della centralità del capitale umano.
«Innanzitutto, dobbiamo dirci che non stiamo parlando di un futuro prossimo venturo. Ma di un presente che è già qui. Il cambiamento verso la digitalizzazione era già in corso. Ma in un anno è accaduto quello che ci saremmo potuti attendere in cinque-dieci anni di “normalità”. L’utilizzo dei canali digitali ha cambiato la nostra abitudine all’acquisto, non solo sulle piattaforme più affermate. E’ radicalmente mutato il rapporto con lo sportello bancario. Ma anche il divertimento – dal consumo di sport o di film in tv o su altri device – si è fatto nuovo, ha generato nuovi prodotti. Ma è proprio questa trasformazione che impone la centralità delle risorse umane nelle organizzazioni del lavoro».
Paolo Boccardelli – direttore della Luiss Business School (che ha dato vita, tra l’altro, all’Osservatorio sul Welfare), ordinario di Economia e Management e Strategie d’Impresa alla Luiss Guido Carli, membro del cda di Tim – ha parlato di “imprese piattaforma dove il valore aggiunto non è solo quello della transazione economica, e il driver non è dato più solo dalle economie di scala: il nuovo centro del business è la valorizzazione delle reti che insistono nell’ecosistema dell’impresa, fatto dai consumatori e dai fornitori, da chi valorizza e profila i contatti, da chi investe sui big data che si generano”.
Formazione è la parola chiave che guarda verso un presente che è già futuro e secondo Boccardelli “deve essere oriorientata all’apprendimento non delle funzioni ripetitive, ma alla capacità di generare innovazione e di gestire le novità. Sono i talenti che faranno la differenza. E l’azienda deve essere attrattiva per i talenti”.
Formazione è innanzitutto sinonimo di welfare per questo Boccardelli parla addirittura di “formazione eterna a livello costituzionale. Non solo l’istruzione di base, ma c’è una necessità – per questo azzardo il diritto costituzionale – di assicurarsi una formazione senza fine”.
(ITALPRESS).
Boccardelli (Luiss Business School) “Welfare formazione eterna”
Welfare Index Pmi 2021, al via le candidature
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Diffondere la cultura del welfare aziendale per incentivare tra le piccole e medie imprese l’utilizzo di buone pratiche di welfare: è l’obiettivo di Welfare Index PMI 2021 promosso da Generali Italia con la partecipazione delle principali Confederazioni nazionali.
Prende il via la sesta edizione dell’indagine sul welfare aziendale rivolta alle PMI da 6 fino a 1.000 addetti di ogni settore – agricoltura, industria, artigianato, commercio e servizi, studi e servizi professionali e terzo settore – e tutte le dimensioni aziendali. L’indagine è curata da Innovation Team, società di ricerche di mercato, e ha l’obiettivo di analizzare la diffusione del welfare aziendale nelle PMI italiane.
Per gli imprenditori e i professionisti: WELFARE ASSESSMENT- Un servizio personalizzato di misurazione del livello di welfare aziendale raggiunto dall’impresa a confronto con la media e i top di settore. WELFARE RATING-Un certificato che consentirà all’impresa di comunicare in modo immediato ed efficace il proprio livello di welfare aziendale. WELFARE SATISFACTION-Un servizio di assessment sui lavoratori per valutare la conoscenza, l’utilizzo e il gradimento dei servizi di welfare aziendale offerti ai propri dipendenti.
(ITALPRESS).
Intesa Sanpaolo, donazioni per imprese sociali e sostenibili
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Intesa Sanpaolo effettuerà una propria donazione per ogni S-Loan erogato alle piccole e medie imprese italiane, a favore di un progetto di beneficenza che sarà alimentato sul sito internet ForFunding.it, la piattaforma di crowdfunding del Gruppo. La nuova iniziativa è stata ideata al fine di correlare un ulteriore impatto sociale all’erogazione di credito per le imprese che intendono migliorare il profilo di sostenibilità. Il primo progetto sostenuto grazie alle donazioni collegate ai nuovi S-Loan di Intesa Sanpaolo è “A Scuola di Inclusione: giocando si impara”, coordinato da UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare – e volto a promuovere l’inclusione sociale dei bambini con disabilità. Anche le imprese che avranno sottoscritto il finanziamento potranno, inoltre, decidere di contribuire a realizzare il progetto con una propria donazione.
La raccolta fondi per il primo progetto che sarà finanziato dalle donazioni legate a S-Loan di Intesa Sanpaolo è presente sulla piattaforma di crowdfunding del Gruppo ForFunding e ha come obiettivo la riqualificazione in ottica inclusiva di 28 parchi gioco per bambini in molti comuni di 16 regioni italiane, dove saranno installate giostre e giochi accessibili anche ai bambini con disabilità (Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto).
Con questa nuova iniziativa Intesa Sanpaolo consolida il proprio ruolo a sostegno della transizione delle imprese verso gli obiettivi ESG (environment, social, governance) per favorire il rilancio dell’economia del Paese. S-Loan, infatti, è un innovativo finanziamento lanciato dal Gruppo pochi mesi fa per accrescere il profilo di sostenibilità delle PMI.
La Banca premia l’impegno delle imprese verso un futuro più sostenibile, riconoscendo un beneficio di prezzo al miglioramento di alcuni dei fattori decisivi per l’impatto ambientale, sociale e di governance dell’impresa. In questo ambito, Intesa Sanpaolo ha già erogato finanziamenti per 1 miliardo di euro per 2 progetti legati alla sostenibilità attraverso S-Loan e Circular Economy, segno dell’attenzione crescente da parte delle imprese nell’indirizzare la propria strategia di sviluppo.
La sostenibilità è infatti una delle aree di intervento di “Motore Italia”, il programma strategico di Intesa Sanpaolo che mette a disposizione delle PMI 50 miliardi di euro di nuovo credito per liquidità e investimenti nella transizione sostenibile e digitale. “Da oggi il legame con le nostre PMI si stringe ulteriormente con uno scopo solidale e di alto impatto sociale, grazie al quale realizzeremo degli spazi di gioco inclusivo per tutti i bambini in quasi tutta Italia”, ha dichiarato Anna Roscio, executive director Sales&Marketing Imprese Intesa Sanpaolo. “S-Loan, la nostra innovativa proposta ideata per le imprese che condividono obiettivi di crescita sostenibile, si evolve e si rafforza attraverso la nostra quota di donazione che diventa un’occasione anche per la banca di accrescere il proprio impatto sociale in un sistema virtuoso e reciproco”.
Per sensibilizzare ulteriormente le PMI italiane ai temi collegati alla transizione sostenibile, Intesa Sanpaolo avvierà un roadshow territoriale dedicato. Il ciclo di incontri coinvolgerà le Direzioni Regionali della Banca dei Territori e darà l’opportunità ad aziende che si sono distinte per i loro comportamenti virtuosi di condividere la propria esperienza e “best practice” per offrire un esempio concreto alle PMI che vogliono impegnarsi in un percorso di sviluppo sostenibile affiancato dalla competenza di Intesa Sanpaolo.
(ITALPRESS).
Oliveti (Enpam) “Aumenti ad aprile, l’impegno che si realizza”
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – L’obbligo di contribuzione previdenziale è stato imposto a tutti i pensionati che continuano a lavorare, nessuno escluso, da una legge dello Stato del 2011. La novità, appena entrata in vigore, è che i ricalcoli non saranno più triennali come in passato. “E’ un altro impegno che ci eravamo presi e che si realizza”, commenta il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti.
Chi non è iscritto a una cassa di previdenza è tenuto a versare alla gestione separata dell’Inps pagando il 24 per cento; chi è invece iscritto all’Enpam potrà pagare il 9,75 per cento. Inoltre il ricalcolo presso l’Ente di previdenza dei medici e dei dentisti viene fatto ogni anno automaticamente mentre nel caso dell’Istituto nazionale della previdenza sociale viene attribuito solo su richiesta dell’interessato e solo dopo un biennio (la prima volta) o dopo periodi di cinque anni.
I contributi versati dopo il pensionamento non hanno lo stesso valore di quelli pagati durante gli anni di attività ordinaria. A parità di denaro versato, il controvalore in pensione in casa Enpam è comunque paragonabile o superiore a quello dato dall’Inps.
Il supplemento di pensione versato con la pensione Enpam di aprile ha in realtà decorrenza dal 1° gennaio successivo all’anno di pagamento dei contributi. Quindi nei bonifici inviati ai pensionati sono stati liquidati anche gli arretrati.
(ITALPRESS).
Adepp “Più welfare e sostenibilità ragionevole”
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Le dichiarazioni del neo presidente della Commissione parlamentare di controllo sugli Enti gestori di previdenza privata, Tommaso Nannicini, convincono AdEPP in quanto ribadiscono “l’importanza del welfare e di una più equa tassazione”.
“Basare le analisi sull’equilibrio tra entrate e uscite soltanto su stime futuristiche a 50 anni è un esercizio ardito da un punto di vista statistico, nonchè gestionale. Ciò non significa che dobbiamo dimenticarci della sostenibilità, bensì farlo in maniera ragionevole, per sviluppare forme di welfare che assicurino la sopravvivenza di chi, quei contributi, li versa”, così il neo presidente della Commissione parlamentare di controllo sugli Enti gestori di previdenza privata, Tommaso Nannicini, in un’intervista rilasciata a Italia Oggi.
La dichiarazione di Nannicini affronta anche un altro tema caro al sistema AdEPP ossia lo “sviluppo” di quel welfare che gli Enti già mettono in campo e sul quale vorrebbero investire anche risorse che una tassazione equa potrebbe liberare.
Il nodo, infatti, resta da una parte su quella doppia tassazione alla quale sono soggette le Casse che resta un unicum in Europa e dall’altra su quel 26% che viene applicato come se gli Enti di previdenza private fossero enti speculativi e non erogatori di previdenza di primo pilastro. Da sottolineare che i fondi pensione, invece, sono tassati al 20%.
(ITALPRESS).
Intesa Sp e Fondazione Belisario, bando per pmi che valorizzano donne
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Riparte anche per il 2021 il Premio Women Value Company – Intesa Sanpaolo, nato dalla collaborazione tra Fondazione Marisa Bellisario e Gruppo Intesa Sanpaolo. Il riconoscimento è dedicato alle piccole e medie imprese che si distinguono nella gestione della gender diversity, attraverso politiche di sviluppo innovative e inclusive, promozione delle carriere femminili, soluzioni efficaci di welfare aziendale.
La quinta edizione del «Premio Women Value Company – Intesa Sanpaolo» assume una particolare rilevanza nel contesto attuale di pandemia globale, che ha determinato pesanti ripercussioni economiche e sociali per la donna e il suo ruolo nel mondo del lavoro. Il bando, aperto dal 22 marzo, è destinato alle piccole e medie imprese pubbliche e private che si siano distinte nell’applicazione di un “welfare rosa” comprensivo di politiche di valorizzazione del lavoro femminile e di gestione della gender diversity: servizi di conciliazione famiglia/lavoro; iniziative volte a garantire ai dipendenti, uomini e donne, una serena gestione del loro tempo in azienda (benefit, voucher, asili nido interni…); politiche flessibili di organizzazione del lavoro; politiche retributive di merito non discriminatorie; piani di sviluppo e valorizzazione delle competenze e carriere femminili, con ampia presenza di donne in posizioni manageriali o apicali. Le imprese che si riconoscono in questo profilo potranno autocandidarsi entro il 27 aprile 2021, compilando il questionario online pubblicato sui siti di Intesa Sanpaolo e Fondazione Bellisario. Intesa Sanpaolo selezionerà un panel di piccole e medie imprese tra le proprie aziende clienti e non, invitandole a partecipare alla selezione.
Anche quest’anno, le due imprese vincitrici, una piccola e una di medie dimensioni, saranno proclamate a giugno nel corso della cerimonia di premiazione della XXXIII edizione del Premio Marisa Bellisario «Donne ad alta quota», durante la quale riceveranno la speciale “Mela d’Oro – Women Value Company Intesa Sanpaolo”. A tutte le imprese che avranno superato la fase di selezione, in virtù dei requisiti richiesti dal bando, sarà comunque assegnato un ulteriore riconoscimento, nel corso di un evento che si terrà in primavera.
Nelle prime quattro edizioni del premio, proprio il roadshow, anche in modalità virtuale, è stato un’occasione straordinaria per dare visibilità alle pratiche aziendali virtuose econdividere le esperienze di aziende provenienti da storie, settori e territori molto diversi, ma tutte accomunate dall’entusiasmo e dalla volontà di farsi portatrici di un messaggio fondamentale: ovvero che una maggiore partecipazione femminile al mondo lavorativo e imprenditoriale possa concretamente rappresentare per il nostro Paese un fattore strategico di sviluppo e di crescita economica e sociale.
L’impegno di Intesa Sanpaolo per promuovere la parità di genere e valorizzare il ruolo della donna nel contesto socio-economico si concretizza anche attraverso una serie di nuove iniziative volte a potenziare l’offerta rivolta all’imprenditoria femminile, in cui già oggi si distinguono Business Gemma, il finanziamento a medio e lungo termine dedicato alle imprese femminili e alle lavoratrici autonome, pensato per conciliare l’attività imprenditoriale con le necessità della vita privata; e mamma@work, che risponde al bisogno di finanziamento delle mamme lavoratrici, anche autonome, nella gestione dei figli nei primi anni di vita.
Il sostegno alla parità di genere si arricchisce ora di una linea dedicata del finanziamento S- Loan (Sustainability Loan), lanciato con successo da alcuni mesi e dedicato al raggiungimento di obiettivi di miglioramento sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG). Il meccanismo della nuova linea di finanziamento prevede uno sconto di tasso per le imprese che effettuano investimenti sostenibili, con un focus particolare per le iniziative volte alla promozione delle pari opportunità di genere e in particolare: promozione e attivazione di iniziative, programmi e buone pratiche dedicate alla facilitazione e al miglioramento della partecipazione femminile alla comunità; attivazione di iniziative volte a promuovere il tasso di occupazione femminile in azienda; definizione e implementazione di policy interne volte a garantire la parità di genere nel contesto d’azienda; introduzione di programmi di welfare aziendale destinati alle dipendenti donne.
Il Gruppo Intesa Sanpaolo mette inoltre a disposizione, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Formazione, la Women Skills Academy: un percorso di alta formazione focalizzato sulla leadership al femminile e specificatamente dedicato alle imprese guidate da donne, per sostenerle nel percorso di rafforzamento strutturale e orientarle su settori a sempre maggior contenuto innovativo. Questa iniziativa nasce dalla considerazione che la crisi sanitaria ed economica provocata dal Covid-19 ha messo in crisi soprattutto le imprese al femminile. Dopo sei anni di crescita costante, l’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere e InfoCamere ha registrato nel 2020 la prima battuta di arresto: appena un -0,29%, pari a quasi 4mila attività in meno rispetto al 2019, e tuttavia un segnale in controtendenza.
Le ragioni sono da ricercare nel fatto che i settori in cui tradizionalmente le donne sono più presenti restano commercio, turismo, assistenza alle persone e, tra le attività manifatturiere, il tessile: proprio le attività più colpite dalla pandemia, che sembra aver fatto venire in luce una sorta di debolezza strutturale dell’imprenditoria femminile, non tanto in termini di cessazioni, quanto di natalità lorda.
«La parità di genere è un asse strategico e trasversale di Next Generation Italia, il piano per disegnare il futuro del Paese. Ecco che il premio Women Value Company, che per il quinto anno abbiamo il privilegio di condividere con la Fondazione Marisa Bellisario, assume in questa edizione un significato ancora più profondo, perchè sottolinea l’importanza di una cultura aziendale inclusiva, costruita su talento, idee, pari opportunità, e mette in luce il contributo fondamentale delle donne nell’economia e nella società – commenta Anna Roscio, responsabile Direzione Sales & Marketing Imprese Intesa Sanpaolo – Per il nostro Gruppo, questa iniziativa è parte fondante del programma di finanziamenti e iniziative con il quale Intesa Sanpaolo intende “riaccendere i motori” delle PMI italiane: abbiamo complessivamente stanziato 50 miliardi di euro e messo in atto misure straordinarie per aiutarle a superare le difficoltà causate dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso nuovi progetti di sviluppo e crescita».
«La scommessa di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Marisa Bellisario sul talento femminile non conosce sosta – aggiunge la Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, Lella Golfo – e oggi più che mai il Premio Women Value Company assume un significato cruciale per l’occupazione femminile e l’imprenditoria femminili. Da cinque anni, ormai, valorizziamo una cultura aziendale fondata su inclusione, parità e benessere dei dipendenti e la pandemia ha confermato quanto questo modello sia fondamentale per la sopravvivenza del nostro sistema economico e sociale. Le donne, come imprenditrici e lavoratrici, stanno pagando il prezzo più alto e il Recovery fund rappresenta un’opportunità decisiva per impostare nuove strategie di sviluppo che abbiano al centro il loro contributo. In questa prospettiva, Women Value Company rappresenta una vera iniezione di fiducia e insieme testimonia la nostra lungimiranza: investire sul welfare e sulla presenza femminile ai vertici è oggi l’unica e la più efficace strategia per uscire dalla crisi e tornare a crescere».
(ITALPRESS).
Intesa Sanpaolo e Reale Mutua, la formazione che innova
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Un corso di dodici mesi per laureati in economia, giurisprudenza, scienze politiche, ingegneria, matematica, fisica e statistica nasce dall’esperienza acquisita dal Gruppo Intesa Sanpaolo e da Reale Mutua negli anni e dall’accelerazione della transizione digitale e dell’eco-sostenibilità indicata dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, fin dal suo discorso di insediamento del novembre 2019 e integrata nel Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza del nostro Paese.
Il progetto, unico in Italia, è promosso e indirizzato dal Gruppo Intesa Sanpaolo e da Reale Mutua, con il sostegno della Fondazione Compagnia di Sanpaolo, è progettato e realizzato dalla Scuola di Management ed Economia dell’Università di Torino e dalla Scuola di Master e Formazione Permanente del Politecnico di Torino, in partnership con il Collegio Carlo Alberto.
La Fondazione Compagnia di Sanpaolo, coerentemente con le priorità del suo Piano Strategico (2021-2024), con riferimento alla sua azione di agente di sviluppo, con un occhio di riguardo per le nuove generazioni, sostiene attivamente l’iniziativa per dare una risposta adeguata ai fabbisogni formativi-occupazionali del settore assicurativo e a fronteggiare il big bang tecnologico in atto, in collaborazione con il suo ente strumentale, la Fondazione Collegio Carlo Alberto.
Oggi, la sfida per le aziende, anche nei settori più tradizionali, come quello assicurativo, consiste nel cogliere le potenzialità dell’innovazione e delle tecnologie digitali in grado di attivare uno sviluppo eco-sostenibile del Paese. Il business assicurativo richiede, infatti, più che mai, nuove competenze e professionalità in grado di coniugare la transizione di un business centenario con il linguaggio moderno della tecnologia, della digitalizzazione e della sostenibilità a tutto campo.
Il Master si concluderà con un periodo di tirocinio di almeno 3 mesi presso una delle aziende partner ed è finalizzato alla possibilità di inserimento in azienda. Al termine del percorso degli studi, a fronte del superamento degli esami previsti e della presentazione della tesi di Master, sarà rilasciato il certificato congiunto dell’Università di Torino e del Politecnico di Torino di Master di II livello in “Insurance Innovation”. Questa iniziativa conferma il ruolo fondamentale che la città di Torino, già crocevia nella storia italiana di questa industria, avrà nello sviluppo futuro dell’ecosistema assicurativo, trainando il Paese verso la diffusione di una cultura della protezione più in linea con le migliori prassi europee.
I temi trattati: la customer centricity, i big data e gli analytics, l’open innovation, l’agile organisation, l’intelligenza artificiale, l’innovazione di prodotto e di processo, i fattori ambientali, sociali e di buon governo (ESG), acquisiti in oltre 400 ore di lezione, coinvolgendo una faculty mista, composta da accademici di fama internazionale, rappresentanti delle istituzioni, manager delle aziende sponsor dell’iniziativa, manager impegnati nelle sfide digitali e innovatori.
L’offerta formativa è organizzata in quattro piattaforme, offerte in modalità ibrida, sia in presenza, sia in remoto:
Piattaforma in ingresso: offre moduli di insegnamento differenziati per ciascun cluster di laureati (economia, scienze sociali, ingegneria/matematica/fisica/statistica) e la selezione di tali insegnamenti di induction consente di costruire un percorso formativo personalizzato sulla base del background degli studi universitari di ciascun studente.
Piattaforma core: basata sui fondamentali del settore assicurativo, con un taglio sugli orientamenti ESG
Piattaforma innovation: big data, analytics, intelligenza artificiale, cyber security e tecnologie emergenti
Piattaforma active: prevede un’esperienza pratica, da svolgersi attraverso uno stage o la realizzazione di un project work, sotto la supervisione di un tutor aziendale.
Da tale impostazione emerge la grande attenzione al tema dell’interdisciplinarietà e per un modello pedagogico basato sulla partecipazione attiva ed esperienziale degli studenti, per favorire il confronto e l’interazione tra i partecipanti. Il percorso forma figure professionali spendibili nelle diverse aree organizzative di una compagnia di assicurazione, accomunati da un DNA innovativo: esperti di nuove tecnologie, innovazione e trasformazione digitale, in grado di attivare nuovi modelli di business, aperti ed interconnessi e di lanciare startups innovative in ambito insurtech.
Nicola Fioravanti, AD Intesa Sanpaolo Vita e Responsabile Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “Il sostegno rinnovato e convinto della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo alla seconda edizione del Master in Insurance Innovation, conferma il nostro impegno verso la diffusione della cultura assicurativa nel nostro Paese, in particolare nei confronti delle nuove generazioni, con una attenzione particolare allo sviluppo della formazione di figure professionali preparate ad affrontare il futuro del nostro settore. Il connubio fra il nostro Gruppo, la Compagnia di San Paolo, Reale Mutua Assicurazioni, l’Università ed il Politecnico di Torino e il Collegio Carlo Alberto – tutte realtà fortemente radicate nel territorio piemontese – consentirà di fornire agli studenti di questo significativo percorso tutti gli strumenti per rispondere alle nuove esigenze di un mercato in continua evoluzione e, nel contempo, di aprire loro l’accesso a concrete possibilità di impiego e crescita professionale per gli anni a venire, in un settore dove una formazione avanzata sarà sempre più elemento distintivo.
Luca, Filippone, Direttore Generale di Reale Mutua, ha commentato: “La rivoluzione tecnologica che stiamo vivendo, ulteriormente accelerata dalla recente pandemia, ha modificato il modo di fare assicurazioni: dai processi interni aziendali, ai prodotti offerti al mercato e ai comportamenti dei clienti. Capire gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione e coniugarli con le esigenze del business attuali e potenziali è l’obiettivo primario di questo percorso formativo. Con il contributo di tutti i partner di valore che hanno reso questo Master possibile, vogliamo formare una figura professionale unica nel suo genere, che parla il linguaggio moderno della tecnologia, ma conosce le dinamiche più profonde del business assicurativo e le regole che lo governano”.
(ITALPRESS).
Sanofi, la fiducia è alla base della flessibilità
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – Sanofi ha siglato con i sindacati territoriali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil un nuovo accordo integrativo che sancisce una modalità di lavoro mista che permette al singolo collaboratore di gestire in totale autonomia dove (in remoto o in presenza), quando (nessuna rendicontazione oraria, permissistica e straordinari) e come esprimere la propria responsabilità e il proprio contributo ai risultati dell’azienda. Ribadendo la centralità della persona all’interno della cultura aziendale, Sanofi delinea un nuovo modello di lavoro ancora più flessibile, attrattivo e inclusivo.
Tra le prime realtà in Italia ad avviare lo smart working nel 2014 e ad eliminare qualsiasi obbligo di timbratura già nel 2018, a fine maggio dello scorso anno Sanofi Italia ufficializzava il lavoro agile sino a 5 giorni a settimana portando, di fatto, la postazione di lavoro a casa dei suoi collaboratori: ergonomica e completa di dotazioni informatiche e connessione veloce.
In Italia, Sanofi è una delle principali realtà industriali del settore farmaceutico con una presenza radicata su tutto il territorio nazionale, un fatturato di circa 1,4 miliardi di euro nel 2020, oltre 2.000 persone tra dipendenti e collaboratori.
Nel nuovo accordo Sanofi pone in primo piano una cultura d’impresa fondata sul rispetto, sulla valorizzazione delle diversità e dell’inclusione, attraverso l’adozione di buone pratiche gestionali e organizzative improntate sul rispetto dei diritti e della libertà della singola persona e sulla tutela di ogni forma di “fragilità”. Alla base del modello attuale, vi è una nuova cultura manageriale che punta tutto su fiducia e delega, responsabilità del singolo nel contribuire agli obiettivi aziendali, supportata negli ultimi mesi da oltre cento sessioni webinar specifiche per collaboratori e manager dedicate alle competenze e alle sensibilità necessarie. Occasioni di aperto confronto e condivisione rispetto ai comportamenti individuali e collettivi da mettere in campo per segnare un vero cambio di passo. Oggi, questi comportamenti e rituali, siano essi individuali o collettivi, sono raccolti e ufficializzati in una “etiquette” del lavoro agile, al cui processo di cocreazione hanno preso parte i collaboratori stessi sotto la guida di esperti dell’Osservatorio Smartworking del Politecnico di Milano che, per altro, colloca Sanofi tra le aziende top di tutti i benchmark che periodicamente elabora.
“Le complessità affrontate lo scorso anno ci hanno spinti a interrogarci sul nostro modo di lavorare insieme, permettendoci di raggiungere traguardi importanti. Tutto questo ha di fatto accelerato il processo di trasformazione che già da anni ci ha visti intraprendere azioni a favore delle nostre persone, mettendo in evidenza aspetti che oggi sono per noi cruciali: condividere valori comuni, integrare il lavoro alla nostra sfera più personale e familiare, accettare le difficoltà e gli errori, tutelare fermamente le fragilità. Siamo arrivati così a definire, insieme, un approccio rivoluzionario che si basa sulla piena flessibilità e autonomia per i nostri collaboratori, consentendo loro di scegliere dove, quando e come lavorare. Una svolta che si fonda su fiducia e responsabilità, oltre che su una nuova cultura manageriale, con l’obiettivo di sprigionare il valore del gruppo. Ci attendono infatti grandi sfide e nuove opportunità: senza la forza di una squadra, nessuna innovazione è davvero possibile”, dichiara Laura Bruno, direttore Risorse Umane di Sanofi in Italia.
(ITALPRESS).









