“Ogni giorno vengono pubblicati centinaia di articoli che parlano di welfare aziendale, premi di produttività, soluzioni per il benessere dei lavoratori, relazioni industriali. Questo strumento – scrive il presidente Aiwa, Emmanuele Massagli, nel primo numero di ‘Welfare Update’ – volutamente semplice ed agile, non vuole comportare un ulteriore aggravio di tempi nella ricerca di articoli utili, bensì, al contrario, ha lo scopo di selezionare le norme, gli atti di prassi, le ricerche e gli articoli più interessanti del mese in materia di welfare aziendale. Questi sono accompagnati da una breve rassegna dei prodotti editoriali che hanno parlato di Aiwa e da una raccolta di quanto è stato diffuso dalla Associazione stessa (studi, circolari, memorie etc…)”. “Welfare Update” è dedicato agli associati di Aiwa, non è un bollettino pubblico. Un archivio di tutte le edizioni sarà disponibile nell’area riservata del sito Aiwa (per informazioni su come accedere scrivere a [email protected]).
“Le aziende socie – scrive ancora Massagli – possono ovviamente utilizzare quanto contenuto nella newsletter come meglio credono, anche condividendolo con i propri clienti. In ogni momento è possibile segnalare nuovi indirizzi interni ai quali si vuole fare arrivare Welfare Update o richiedere la pubblicazione di materiali ritenuti interessanti”.
In questi giorni è in diffusione il secondo numero della newsletter, in gran parte dedicato ai problemi derivanti dall’emergenza Coronavirus.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT)
Welfare update, la newsletter Aiwa per gli associati
Accessibilità e vicinanza, da gruppo Cgm Sondriowelfare
Durante questa emergenza dovuta alla pandemia da Covid-19, Gruppo Cooperativo CGM e Moving, hanno messo a servizio della comunità la loro esperienza maturata in ambito di welfare aziendale sviluppando piattaforme personalizzate di servizi alla persona, prima con il Consorzio Il Filo da Tessere di Biella e con il Consorzio La Città Essenziale di Matera e ora con la Cooperativa Forme di Sondrio. Un segnale positivo dell’Italia cooperativa che nell’emergenza è stata in grado di riorganizzarsi e offrire una risposta adeguata ai nuovi bisogni. La piattaforma sondriowelfare, realizzata insieme alla cooperativa Forme di Sondrio, racchiude una selezione di servizi welfare dedicati a varie fasce della popolazione. All’interno della piattaforma è possibile scegliere tra tantissimi servizi sempre in aggiornamento. Servizi di intrattenimento ludico-educativo e tutoring online per la gestione dei compiti per i più piccoli. Supporto al metodo di studio anche per gli alunni con DSA o BES. Supporto psicologico/emotivo rivolto ai caregiver che si occupano di pazienti con alzheimer, sedute di psicomotricità individuale Supporto alle neomamme e neopapà per consulenze sull’allattamento o per le cure necessarie nei primi mesi di vita di un bambino Servizi di assistenza domiciliare rivolti ad adulti con disabilità e anziani svolti da operatrici qualificate ASA Un’interessante offerta culturale in collaborazione con la libreria Tiralistori: consigli di lettura, prenotazione libri e la possibilità di acquisto di un buono regalo da spendere in libreria a riapertura Un vero e proprio spazio virtuale dove le famiglie possono acquistare online servizi capaci di rispondere ai nuovi bisogni emersi. Una piattaforma costruita intorno alle esigenze delle persone che abitano il territorio e che nel breve periodo sarà potenziata con ulteriori servizi al cittadino. Non si tratta soltanto di un’infrastruttura tecnologica, ma di un’infrastruttura anche sociale perché gestita da imprese comunitarie radicate e conosciute localmente e con le quali è facile mettersi in relazione.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT).
Edenred dona 20% aggiuntivo in buoni spesa ai Comuni
Anche Edenred – inventore del Ticket Restaurant – scende in campo con un’importante iniziativa rivolta a chi si trova in questi giorni ad affrontare l’emergenza economica dovuta alla crisi sanitaria. Per ogni 100 euro di buoni spesa acquistati dal Comune, Edenred aggiungerà il 20% in più rispetto al valore totale dei buoni. Non appena è stata diramata l’ordinanza della Protezione civile che, per far fronte all’emergenza da Covid-19, assegna ai Comuni, attraverso il ministero dell’Interno, 400 milioni da destinare a misure urgenti di solidarietà alimentare, Edenred si è attivata per venire incontro alla necessità dei Comuni di implementare, nella maniera più rapida e sostenibile possibile, le misure previste dall’ordinanza. Edenred ha così sottoscritto accordi con i Comuni che si sono rivolti alla società per la fornitura dei buoni spesa, che saranno accettati presso tutti gli esercizi convenzionati alla rete di Edenred già a oggi esistente, composta da oltre 150 mila locali. Edenred “ringrazia il governo per gli sforzi che sta mettendo in campo per il sistema Paese ed è orgogliosa come azienda di poter contribuire ad aumentare il potere di spesa di comuni e cittadini rinunciando a qualunque margine economico”.
(ITALPRESS).
Automha, welfare per mamme vale il 25% di ore di lavoro in meno
Automha, azienda leader nel settore dell’automazione intralogistica, da quest’anno ha introdotto una nuova misura che prevede la riduzione del 25% dell’orario di lavoro, a parità di stipendio, per tutte le madri con figli di età compresa tra 1 e 10 anni.
La misura nasce con l’obiettivo di favorire la conciliazione vita-lavoro, riconosciuta come valore sempre più importante soprattutto dalle nuove generazioni di lavoratori (Millennials e Generazione Z, in particolare). A beneficiarne sono tutte le donne impiegate in azienda, pari al 15,5% del totale dei dipendenti (118), concentrate soprattutto nei reparti Operation & Engineering (9), Amministrazione (4), Direzione (2), Risorse Umane (2) e Marketing e Comunicazione (1).
Il provvedimento è automatico e alle lavoratrici è richiesto solo di comunicare la preferenza circa l’orario da adottare che sarà, appunto, di 30 anziché 40 ore alla settimana, pari al 25% in meno ogni giorno. Una proposta che nei primi due mesi di attivazione ha riscontrato soddisfazione da parte delle mamme lavoratrici e nessuna lamentela da parte degli uffici, dei clienti o dei fornitori.
Non solo: la misura ha sviluppato un passaparola positivo che ha portato a un sensibile aumento del numero dei curriculum inviati spontaneamente in azienda da parte di personale femminile.
Secondo uno studio della Lega Europea delle Cooperative, il 43% delle dimissioni in Italia è dettato da motivazioni familiari che hanno a che fare con la necessità di accudire i propri figli, anche alla luce degli alti costi degli asili nido. Per questo, l’iniziativa di Automha di ridurre del 25% l’orario lavorativo giornaliero di tutte le madri con bambini in età scolare, si pone come una vera e propria best practice.
«Come azienda italiana è nostro dovere impegnarci a favore della società civile e questa misura è un investimento sociale di forte valenza umana. Siamo convinti che possa tutelare la salute personale, giovare sulle dinamiche familiari e private, diminuire lo stress e contribuire allo sviluppo della comunità. Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a proporre un’iniziativa di questo tipo e speriamo di poter essere un esempio positivo anche per tante altre realtà», commenta Giuseppe Stefanelli, amministratore delegato di Automha.
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Welfare Oristano District al centro, per il territorio
Welfare Oristano District è un progetto promosso dall’Ordine provinciale dei Consulenti del lavoro e dal Comune di Oristano con il supporto tecnico di Innova Srl che ha lo scopo di promuovere l’adozione di un nuovo modello di welfare basato sui valori della sussidiarietà, della responsabilità sociale e del valore condiviso.
Il progetto vuole concretizzare nella provincia di Oristano le opportunità messe a disposizione dal welfare aziendale, contrattuale e territoriale. L’iniziativa punta alla creazione di un sistema multi-attore composto da soggetti pubblici, che svolgono le proprie funzioni di governance in collaborazione e cooperazione con soggetti del privato sociale e del mondo profit del territorio. L’idea è di sperimentare e sistematizzare un modello in grado di coordinare e integrare le iniziative di welfare locale già presenti, compreso quello pubblico.
Un vero e proprio welfare “ibrido” – si legge nel portale – nel quale l’attore pubblico, le aziende, le organizzazioni di secondo livello, gli enti del terzo settore e i negozi aderenti al distretto collaborano per dare risposte concrete ai bisogni del territorio. Punto focale del progetto è la riattivazione dei cittadini nei confronti della propria comunità, in veste di portatori di risorse.
I risultati previsti dalla realizzazione del progetto sono i seguenti:
Miglioramento della conoscenza e dell’efficacia dei servizi del territorio, attraverso la divulgazione del know-how e delle conoscenze specifiche dei partner di progetto al fine di migliorare la risposta ai bisogni dei cittadini diminuendo al contempo i costi per l’ente pubblico.
Aiuto agli esercizi commerciali e artigianali di prossimità nell’intercettazione del welfare aziendale messo a disposizione da diverse imprese negli ultimi anni a favore dei dipendenti, tramite buoni spesa e piattaforme welfare.
Accompagnamento delle organizzazioni del Terzo Settore da una offerta di servizi basata sugli appalti pubblici ad una offerta mista pubblico-privato utilizzando il welfare aziendale.
II programma prevede l’apertura di WelfarePoint, sportelli informativi/operativi dislocati sulla base dei fabbisogni locali. Il primo WelfarePoint sarà collocato nel centro cittadino di Oristano presso lo Sportello Lavoro, ed a breve verranno attivati presso le sedi delle parti sociali firmatarie dell’accordo, Cgil, Cisl, Uil, Confcommercio, Confindustria, Confapi, Confartigianato e Coldiretti in seguito sarà possibile sperimentarne altri nei comuni limitrofi sia nelle medio-grandi imprese (WelfarePoint aziendale), che nei territori in collaborazione con il Terzo Settore. Gli sportelli fungeranno da punto di riferimento per tutti i soggetti appartenenti al sistema della domanda dei servizi (lavoratori, familiari e cittadini) e dell’offerta (cooperative, associazioni, professionisti, commercianti, artigiani etc) di beni e servizi di primo e secondo welfare. Lo scopo è di operare simultaneamente sia sulla domanda che sull’offerta mantenendo l’ottica della sussidiarietà circolare. Per far questo il progetto adotta due tipologie di piattaforme: territoriale e digitale.
La piattaforma territoriale è articolata in più Point che hanno il compito di registrare i bisogni di lavoratori/cittadini per orientarli verso il servizio che meglio risponde alle esigenze personali e familiari. Oltre alla tematica dell’orientamento, il WelfarePoint ha la funzione di supporto di imprese e lavoratori, diventando un vero e proprio “ufficio risorse umane dislocato” per promuovere e sostenere le iniziative atte a favorire la conciliazione vita-lavoro, quali lo smart working, integrando così le funzionalità dello Sportello Lavoro.
Obiettivo principale di questa piattaforma è l’utilizzo e la valorizzazione delle risorse territoriali. Per far questo il WelfarePoint utilizza una piattaforma digitale “AMBROGIO” – il maggiordomo territoriale virtuale messo a disposizione da WelfareLab APS – che, grazie ad un database aggiornato sui fornitori di beni e di servizi territoriali, permette ai cittadini di conoscere le offerte locali e di prenotare le prestazioni a loro necessarie attraverso la funzione dell’agenda condivisa. In aggiunta a tali funzioni, Ambrogio può ricoprire anche un ruolo di “osservatorio locale” grazie al quale è possibile raccogliere ed analizzare dati in forma aggregata per migliorare sempre di più l’offerta del territorio strutturando anche nuovi servizi basati sulle specificità delle singole comunità.
Tra le azioni operative del progetto Welfare Oristano District spiccano per importanza:
Definizione di un accordo territoriale con tutti gli attori interessati a sviluppare un progetto condiviso;
Accreditamento dei provider (proprietari di piattaforme per la gestione del credito welfare) che si rendono disponibili a condividere con il territorio una parte del valore generato: Valore Condiviso. L’obiettivo è di raccogliere risorse economiche che serviranno per sostenere le iniziative sociali che il Comune ritiene prioritarie;
Introduzione di strumenti innovativi di fundraising collegati al welfare aziendale. Le scelte di consumo dei lavoratori nell’acquistare beni o usufruire di servizi produrrà valore economico e una ricaduta sociale per il territorio. In concreto sarà creata una rete di esercizi commerciali, artigianali e del terzo settore del territorio disponibili a condividere una parte del valore generato dal welfare aziendale, il lavoratore acquistando beni e servizi con il credito welfare genererà delle entrate che verranno tracciate e permetteranno così la redazione di accordi specifici per fornire una percentuale delle stesse a favore di progetti sociali.
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT).
Monitor Deloitte, per l’emergenza 5 linee da seguire
Come emerso dal report di Monitor Deloitte, realizzato anche tramite interviste ad un campione di CEO sul territorio nazionale, per le aziende italiane la pianificazione strategica di lungo termine e approccio flessibile sono fattori chiave per le imprese italiane che vogliono continuare a crescere anche in un contesto di elevata volatilità. Investimenti in innovazione, diversificazione geografica e solidità patrimoniale hanno reso le aziende italiane più attrezzate per affrontare un periodo di incertezza. “Oggi le aziende italiane, a differenza di quanto avvenuto con la crisi del 2008, sono più resilienti e pronte ad affrontare un contesto di elevata volatilità, anche grazie al miglioramento delle performance di alcuni indicatori fondamentali la solidità patrimoniale la diversificazione geografica del portafoglio clienti e la capacità di innovare”, ha commentato Carlo Murolo, Leader Monitor Deloitte Italia.
La maggiore resilienza delle aziende italiane è confermata da alcuni dati chiave come il livello di investimenti intangibili, che hanno registrato dal 2008 un incremento del 23%, un andamento estremamente positivo dell’import/export delle imprese nazionali con una bilancia dei pagamenti pari a +39,3 miliardi di euro nel 2018, e infine un netto miglioramento dell’indice di debito/capitale sociale, passato dal 63,2% del 2009 al 52,9% del 2019. Tuttavia, continua Carlo Murolo: “la nostra ricerca evidenzia come per prosperare in tempi di stagnazione, o recessione, i fondamentali di bilancio siano un ingrediente chiave, ma non sufficiente. Una chiara strategia di lungo periodo e un approccio nuovo ed evoluto alla pianificazione strategica fanno la differenza per vincere in tempi di crisi”.
PIANIFICAZIONE STRATEGICA: UNA PRIORITÀ PER LE PMI ITALIANE
La definizione di una visione strategica di lungo periodo è un elemento fondamentale soprattutto per le piccole e le medie imprese, componente fondante del tessuto imprenditoriale italiano. Manuel Pincetti, Partner Monitor Deloitte che ha partecipato alla ricerca, evidenzia infatti che “La definizione di una chiara direzione strategica di lungo periodo è un punto di particolare attenzione per le PMI, cuore pulsante dell’economia italiana. Come evidenziato nella recente Family Business Survey del 2019, solo 1 azienda su 2 ha un vero e proprio un piano strategico e la maggior parte (77%, quasi 4 su 5) dei leader di aziende familiari dichiara di non avere sviluppato una direzione per la propria realtà oltre i 5 anni, a riprova di un approccio tipicamente reattivo agli eventi che caratterizza la gestione di molte PMI italiane”. Il segmento cardine dell’economia italiana quindi, se da un lato è certamente più pronto e resiliente agli impatti economici di una nuova crisi, dimostra dall’altro la necessità di evolvere significativamente dal punto di vista dell’approccio e metodo alla strategia.
Monitor Deloitte ha quindi sviluppato 5 linee guida utili a CEO, manager e leader di aziende italiane per continuare a competere e crescere nel lungo periodo indipendentemente dall’andamento dell’ambiente macroeconomico: Immaginare il futuro. Dal momento che gli scenari che possono materializzarsi nel futuro sono molteplici, occorre pianificare con una visione di lungo periodo, per essere in grado di gestire le incertezze e porre le basi per un’espansione futura. Definire il percorso. A partire da un’attenta disamina di minacce e opportunità, è fondamentale stabilire il percorso che l’azienda dovrà intraprendere per raggiungere il posizionamento strategico desiderato. Agire con decisione. Definire in tempi brevi direttrici strategiche caratterizzanti il futuro della propria azienda è molto importante. Prepararsi in anticipo, invece di reagire, consente infatti di mantenere i vantaggi competitivi e lavorare in condizioni più favorevoli. Diventare e pensare “agile”. Un approccio flessibile consente di cogliere maggiori opportunità, non solo intervenendo su strategia e organizzazione, ma soprattutto lavorando sulla cultura aziendale per favorire il cambiamento continuo. Non copiare la ricetta di altri. È essenziale costruire un proprio modello di business adatto allo specifico contesto in cui si compete, mentre si rivela inefficace copiare le best practice di altri o ricette preconfezionate. (ITALPRESS/WEWELFARE.IT).
Lo smart working secondo Engineering durante e dopo il virus
Engineering, con 11 mila dipendenti in grado di lavorare in smart working e la gestione completa da remoto di ben 250 mila postazioni di lavoro di clienti che si trasformano in “Digital Workplace”, fa il punto su strumenti e approcci che cambiano il mondo del lavoro, fornendo un “Instant Paper” di sintesi e riflessione per ragionare su come governare in azienda questa rivoluzione, anche oltre l’emergenza del Covid-19. “La Digital Transformation sta cambiando profondamente il modo di lavorare: le nuove tecnologie forniscono nuovi strumenti grazie ai quali è possibile creare un Digital Workplace in equilibrio tra spazio virtuale e spazio fisico, dove è possibile raggiungere obiettivi e creare valore con tool più fluidi e meno legati al concetto di spazio e di tempo. Una rivoluzione digitale che aumenta la produttività dell’intera organizzazione lavorativa, migliora lo scambio di informazioni e l’apprendimento, permette di lavorare in sicurezza in viaggio e a distanza, facilita lo Smart Working che oggi, nell’emergenza del Covid-19, è vitale per le imprese e che, guardando oltre, continuerà ad essere sempre più necessario”. Infatti, se in queste settimane lo Smart Working ha semplificato e permesso la sopravvivenza delle aziende, va detto che attuarlo in modo da consentire alle persone di essere realmente produttive ed efficienti è tutt’altro che semplice. Un Digital Workplace in grado di innovare davvero il modo di lavorare ha bisogno di una strategia, di un approccio capace di far procedere di pari passo avanzamento tecnologico e formazione delle persone, aumento della produttività del singolo e crescita della produttività collettiva. Solo in questo modo è possibile abilitare una vera e nuova cultura aziendale, condivisa dal Top Management e da tutte le persone che operano nell’organizzazione. “Come ogni elemento della Trasformazione Digitale l’unica certezza è che il cambiamento, una volta iniziato, sarà continuo – spiega Francesco Bonfiglio, Amministratore Delegato di Engineering D.HUB – Non deve spaventare, ma anzi deve essere un mantra per tutti, manager e collaboratori. L’evoluzione del business, ma ancor di più il cambio culturale e organizzativo che la corretta adozione del Digital Workplace impone non potranno fermarsi e diventeranno un motore di innovazione e miglioramento della produttività dell’azienda, di tutta la filiera produttiva, della catena del valore e delle persone”. Grazie a 40 anni di esperienza Engineering gestisce oggi per conto di circa 400 importanti aziende, ben 250 mila postazioni di Digital Workplace che permettono ai lavoratori di sfruttare la tecnologia per essere più efficienti da qualsiasi parte del mondo. L’Instant Paper “DIGITAL WORKPLACE: ridisegniamo il tempo e lo spazio del lavoro con nuovi strumenti digitali”, redatto dai migliori esperti del Gruppo in materia, raccontano come far evolvere il concetto di lavoro da tradizionale a digitale e in che modo questa trasformazione vada supportata con programmi di Change Management, metodologie innovative di e-learning e piattaforme sia di mercato (Microsoft Office365) che open (LiveBox Suite), che permettono di aumentare nello stesso momento produttività e sostenibilità. La pubblicazione offre infine anche una puntuale riflessione sui vantaggi dello Smart Working e sulle criticità da superare per avviare e far funzionare al meglio questa modalità di lavoro. L’Istant Paper “Digital Workplace” fa parte di una collana editoriale con cui Engineering racconta i più importanti trend di mercato e tecnologici della Digital Transformation.
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Manovra, Asvis “Ambiente preoccupa più del gender gap”
MILANO (ITALPRESS/WEWELFARE.IT) – La Legge di Bilancio 2020 è molto più attenta ai temi legati allo sviluppo sostenibile, coerentemente con le nuove linee programmatiche definite a livello europeo, che adottano l’Agenda 2030 come cornice generale delle politiche Ue. I provvedimenti recepiscono alcune proposte dell’ASviS: dal legame tra incentivi per “Industria 4.0” ed economia circolare al varo di un Green New Deal italiano, dall’impegno per la mobilità sostenibile a quello per l’innovazione, dalla lotta alle disuguaglianze di genere all’attenzione ai problemi abitativi e delle periferie. Tuttavia, si evidenziano insufficienze significative, come per la tutela della biodiversità e nell’assegnazione di risorse adeguate a istruzione, cooperazione allo sviluppo e occupazione giovanile, soprattutto tenuto conto dei 21 Target che sono “in scadenza” nel 2021. È quanto emerge dal Rapporto ASviS La Legge di Bilancio 2020 e lo sviluppo sostenibile. Esame dei provvedimenti e situazione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 presentatogli scorsi giorni, evento al quale sono intervenuti il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, il Presidente del Parlamento Europeo David Maria Sassoli e la Coordinatrice dell’Intergruppo parlamentare per lo sviluppo sostenibile Chiara Braga, oltre ai rappresentanti di quattro associazioni di giovani: AIESEC Italia, Rome Hub Global Shapers, European Youth Parliament, Fridays for Future Roma.“Valutiamo positivamente la Legge di Bilancio 2020, anche se l’efficacia dei singoli provvedimenti dipenderà dalla rapidità e dai contenuti dei decreti attuativi”, commenta il presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini. “Questo vale, in particolare, per le spese per investimento, tema sul quale l’Italia ha accumulato nel passato drammatici ritardi. Per questo, l’ASviS seguirà da vicino l’attuazione dei singoli provvedimenti, fornendo una valutazione più puntuale possibile in occasione della redazione del Rapporto di ottobre 2020”.
Alla realizzazione del documento di analisi presentato hanno contribuito i 600 esperti delle organizzazioni aderenti appartenenti ai gruppi di lavoro dell’ASviS. La Legge di Bilancio è stata esaminata comma per comma, valutandone la coerenza rispetto alle azioni contenute nei 169 Target, necessarie per raggiungere entro il 2030 i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
“Siamo soddisfatti che dall’analisi emerga anche il recepimento di alcune delle proposte su cui l’ASviS ha sollecitato i governi negli ultimi anni”, sottolinea il Portavoce dell’ASviS, Enrico Giovannini. “Notiamo maggiore sensibilità e impegno del Governo verso uno sviluppo che sia sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale e chiediamo alle istituzioni e alla politica di accelerare le azioni sui Target in scadenza nel 2020. D’altra parte, è quello che i cittadini chiedono, sensibilizzati sempre di più sulla necessità di politiche per lo sviluppo sostenibile. Per questo, ci auguriamo che lo sforzo fatto quest’anno non venga vanificato da ritardi nell’attuazione dei provvedimenti e che le carenze segnalate nel Rapporto possano essere colmate, anche grazie ad un utilizzo mirato delle risorse europee e nazionali disponibili”.Una rilevazione condotta da Eumetra a fine 2019 segnala che, in termini di urgenza dei provvedimenti riguardanti gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, gli intervistati mettono in cima alla relativa classifica l’acqua pulita (Obiettivo 6), la buona salute (Obiettivo 3), le azioni per il clima (Obiettivo 13) e l’energia rinnovabile (Obiettivo 7), mentre attribuiscono meno urgenza agli interventi sugli Obiettivi relativi all’uguaglianza di genere (Obiettivo 5), alla riduzione delle disuguaglianze (Obiettivo 10) e all’innovazione, alle imprese e alle infrastrutture (Obiettivo 9).
Il Rapporto dell’ASviS offre un aggiornamento al 2018 degli indicatori compositi che descrivono l’andamento del Paese verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs nell’acronimo inglese). Tra il 2017 e il 2018, l’Italia ha mostrato: – un significativo miglioramento per sei Obiettivi: povertà; alimentazione e agricoltura sostenibile; sistema energetico; innovazione; modelli sostenibili di produzione e di consumo; qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide; – un leggero avanzamento per altri cinque Obiettivi: salute; disuguaglianze; condizioni delle città; lotta al cambiamento climatico; condizioni degli ecosistemi marini; – un lieve peggioramento per due Obiettivi: educazione; condizione economica e occupazionale; – un significativo peggioramento per quattro Obiettivi: uguaglianza di genere; acqua e strutture igienicosanitarie; condizioni degli ecosistemi terrestri; cooperazione internazionale.
Rispetto al 2010, invece, la situazione appare in miglioramento per dieci Obiettivi (alimentazione e agricoltura sostenibile; salute, educazione; uguaglianza di genere; sistema energetico; innovazione; modelli sostenibili di produzione e di consumo; lotta al cambiamento climatico; qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide; cooperazione internazionale) e in peggioramento per i rimanenti sette (povertà; acqua e strutture igienico-sanitarie; condizione economica e occupazionale; disuguaglianze; condizioni delle città; condizioni degli ecosistemi marini; condizioni degli ecosistemi terrestri).
(ITALPRESS/WEWELFARE.IT)









