Su nostra proposta, il
presidente Nello Musumeci e’ stato invitato come relatore
all’audizione della Commissione liberta’ civili, giustizia e
affari interni del Parlamento europeo, per giovedi’ 27 alle 9,
nell’ambito dei lavori per preparare la posizione legislativa sul
nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo presentato dalla
Commissione Europea”. Lo ha detto Annalisa Tardino,
europarlamentare della Lega, coordinatrice gruppo Id in
commissione Libe. “Sara’ un’occasione importante – ha aggiunto –
per far sentire le istanze del territorio a Bruxelles, alla
presenza dei Commissari europei Johansson e Schinas e di
rappresentanti di Stati membri interessati dal fenomeno
migratorio. Volevo fortemente che la voce della Sicilia e
dell’Italia fosse ascoltata, sono contenta che la nostra proposta
stia stata accolta dal relatore per il Parlamento, Tomas Tobe’,
che ringrazio per questa possibilita’ che consentira’ a Musumeci,
che si confronta giornalmente con la gestione del fenomeno
migratorio, di descrivere la reale situazione che viviamo in
Sicilia”. “La sua partecipazione al dibattito – ha concluso Tardino – sara’
l’opportunita’ per offrire all’Ue un quadro puntuale di quanto
accade e spunti utili per la riflessione sulle decisioni che
dovremo prendere nell’ambito della riforma del sistema di Dublino
e della politica migratoria europea nel suo insieme, che e’ oramai
non piu’ procrastinabile”.
Immigrazione, Tardino “Lega ha invitato Musumeci al Parlamento Ue”
Tardino “L’Ue dice sì ai fondi per finanziare il Ponte sullo Stretto”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “La Commissione europea conferma nero su bianco, a firma del commissario Ue ai trasporti Adina Valean, che il Ponte sullo Stretto di Messina è finanziabile con i fondi Ue. Finalmente arriva la risposta ufficiale, alla faccia di chi ancora pensa che non si tratti di un’opera importante, o non finanziabile da Bruxelles. L’Ue afferma che ‘il collegamento tra la Sicilia e l’Italia continentale fa già parte della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) e del corridoio “Scandinavia-Mediterraneo” e, in quanto tale, fa parte della rete considerata di massima importanza e valore aggiunto’. Aggiunge che sarà possibile anche finanziare studi preliminari e attività di appalto all’interno di alcuni programmi dell’UE nell’ambito del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, nonostante non rientri tra le tratte pre-identificate del programma del CEF II. La Commissione conclude sottolineando che ‘finora le autorità italiane non hanno presentato alla Commissione piani concreti in merito a tale collegamento’, allora noi diciamo che è arrivato il momento di farlo. Non ci sono più scuse, ora. È innegabile che si tratti di un’opera che va realizzata, all’interno di un piano completo, che comprenda lo sviluppo ferroviario e stradale della Sicilia e della Calabria. Ci sono le risorse, i progetti, adesso bisogna agire senza ulteriori indugi”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, prima firmataria dell’interrogazione alla Commissione, co-firmata dagli europarlamentari Lega Marco Campomenosi (capo delegazione), Anna Cinzia Bonfrisco, Francesca Donato, Lucia Vuolo, Stefania Zambelli.
(ITALPRESS).
Immigrazione, Tardino “Ue fermi le partenze ed eviti i morti”
“Negli ultimi anni, numerosi
dibattiti sull’immigrazione al Parlamento Europeo, nessun
risultato. Le morti in mare continuano, cosi’ come gli arrivi
illegali, a migliaia”. Lo ha detto Annalisa Tardino,
europarlamentare della Lega, coordinatrice ID in Commissione Libe,
nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento
Europeo. “I dati in Italia sono triplicati – ha aggiunto – Frontex
dice che gli arrivi nel Mediterraneo segnano un piu’ 157%, in 70
mila sarebbero pronti a partire in direzione Sicilia. A parte
l’azione di qualche singolo come Matteo Salvini, che da ministro
con coraggio ha gestito l’emergenza, dall’Europa solo segnali di
debolezza e immobilismo. Le parole di solidarieta’ e cordoglio da
Bruxelles non bastano, occorrono politiche concrete. Questo
dibattito rappresenta l’ennesima sconfitta, grazie a chi qui e in
Commissione continua a inseguire idee irrealizzabili, tanto
ammantate di buonismo quanto fallimentari nella pratica. Si doveva
discutere di morti in mare e dell’emergenza Lampedusa, si e’
preferito parlare di attivita’ di ricerca e salvataggio in mare,
anche se, va ricordato, nel 2019 l’aula ha gia’ bocciato la
risoluzione su questo argomento. L’attivita’ delle Ong non puo’
essere la soluzione, nemmeno le vecchie operazioni Ue in mare, che
anzi incentivano le partenze illegali. Evitiamo le morti. Fermiamo
le partenze. Tuteliamo davvero i diritti di tutti, di chi ha
bisogno di protezione e di chi e’ stanco di subire disagi. Basta con gli hotspot dei falsi buonisti – ha concluso
l’eurodeputata – utilizzati solo per accogliere coloro che state
rendendo gli schiavi del nuovo millennio”.
Tardino “Italia non può essere campo profughi d’Europa”
“Se qualcuno a Bruxelles pensa ancora che sia possibile trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa, si sbaglia di grosso. Sono 440 i migranti in arrivo grazie alla Sea Eye 4. L’attività delle ONG, in questo caso della tedesca SeaWatch, continua senza sosta. Frontex oggi comunica che rispetto all’anno scorso gli arrivi nel Mediterraneo centrale sono più che raddoppiati, si parla del +157% rispetto allo scorso anno, l’aumento più consistente rispetto a tutte le altre rotte. Inoltre, secondo alcune previsioni dei Servizi, in 70.000 sarebbero pronti a partire dalle coste del Nord Africa, direzione Italia, probabilmente Lampedusa. L’Italia non ha responsabilità nel coordinamento di eventi avvenuti in zona Sar di altri Paesi: che fine ha fatto la sbandierata solidarietà europea? Chiediamo un serio intervento dell’Europa, cominciando dall’inserimento della gestione delle politiche migratorie all’ordine del giorno dei lavori della prossima riunione del Consiglio europeo. L’estate è alle porte, non possiamo più attendere”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, coordinatrice ID in commissione Libe.
(ITALPRESS).
Tardino “Ripensare istituzioni Ue dopo la pandemia, al via focus group”
“Ripensare la democrazia parlamentare dopo la sfida del Covid: i Focus Group appena istituiti dal presidente Sassoli, nel più ampio disegno di ripensare e migliorare il ruolo del Parlamento europeo, prendono formalmente avvio. Un onore per me moderare e coordinare il lavoro del gruppo che si occuperà delle relazioni con i cittadini e della comunicazione: sarà fondamentale concentrarsi sulla percezione che gli italiani e gli europei hanno delle istituzioni Ue, da tempo avvertite come molto distanti dai cittadini, che ci vedono impegnati su argomenti e questioni lontani anni luce dalle esigenze concrete della loro vita di tutti giorni. La pandemia ha non solo messo in luce il gap esistente tra le istituzioni e i cittadini, ma ha radicalmente cambiato le nostre abitudini e vite. Da tali considerazioni partirà il lavoro del focus group che coordino, che fornirà raccomandazioni agli organi decisori del Parlamento. Ringrazio il presidente Sassoli e i colleghi Campomenosi e Zanni per la fiducia”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, coordinatrice ID in commissione Libe, nominata a nome di Lega/gruppo ID tra i moderatori dei gruppi di lavoro istituiti dal Parlamento Europeo per ridisegnare le sue regole di funzionamento.
(ITALPRESS).
Maxi blitz al porto di Licata, Tardino “serve dialogo e comprensione”
“Sono stata informata di una maxi operazione congiunta al porto di Licata, con oltre cento agenti coinvolti, e diverse sanzioni e sequestri comminati ai pescatori. Non credo sia questo il modo corretto di affrontare i problemi, soprattutto se consideriamo che parliamo di una categoria già in ginocchio in un momento di grande difficoltà dovuto alla pandemia come quello attuale. La scorsa settimana avevamo cercato di appellarci al buon senso delle istituzioni, oltre a condannare gli episodi di violenza, ma quella di oggi è una scelta che conduce in una direzione sbagliata. Anziché moderare i toni e promuovere un dialogo improntato alla comprensione e alla soluzione dei gravi problemi del comparto, accende e fomenta lo scontro sociale. Mettere in ginocchio l’intera marineria di Licata significa lasciare famiglie senza alcuna forma di sostentamento”. Lo dice in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, a seguito dell’operazione di controllo su tutta la filiera della pesca a Marianello, effettuata dalla Capitaneria di Porto coadiuvata dagli agenti di Polizia e dai militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
(ITALPRESS).
Pesca, Lega chiede interventi urgenti per settore in ginocchio
“È facile puntare il dito contro, ma ciò che è avvenuto ieri a Licata è emblematico dello stato di esasperazione in cui versa la marineria. Ferma la condanna ad ogni tipo di violenza, va preso atto che la crisi che investe il comparto da anni, cui si sono aggiunti gli effetti devastanti della pandemia, porta ad uno scontro sociale che non dobbiamo solo biasimare e placare, ma comprendere e risolvere. Siamo gli unici sui tavoli europei a chiedere a gran voce la modifica del regolamento controlli comunitario: servono norme specifiche per il nostro mare e le sue caratteristiche e non omologazioni europee”. Lo hanno detto Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega e componente della commissione Pesca e Lorenzo Viviani, deputato e responsabile dipartimento Pesca della Lega.
“A ciò si aggiungono – hanno continuato – le note restrizioni alle attività di pesca nel Canale di Sicilia, per le quali nessuno si è finora seriamente attivato nelle opportune sedi internazionali per ribadire, come affermiamo da tempo, che si tratta di decisioni non compatibili con le esigenze sociali ed economiche dell’intero comparto”.
“Invitiamo ad una maggiore tolleranza verso chi lavora e paga le tasse, considerato il contesto emergenziale e senza precedenti storici che stiamo vivendo, e chiediamo anche di lavorare sul piano nazionale a possibili provvedimenti derogatori sulle restrizioni e ad urgenti misure di indennizzo, al fine di aiutare chi è già in ginocchio, e chiede semplicemente di poter lavorare – e non delinquere – per provvedere alle necessità della propria famiglia. Riteniamo giusto dare voce alle aspettative di questi lavoratori, ma piena solidarietà agli operatori della Capitaneria di Porto, che pagano il difficile compito di far rispettare delle norme inique, approvate nel silenzio assordante della politica, specie quella siciliana, che da decenni omette di rappresentare intere categorie sociali, forse perché non portatrici di grandi interessi. È ora di cambiare direzione. E con intento costruttivo abbiamo già sentito il Prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, per agire in maniera decisa e coordinata, in linea con l’attività portata avanti dal dipartimento Lega a livello regionale, per salvare dal tracollo un settore fondamentale e di primaria importanza della nostra economia. Non è più possibile rimandare, a rischio c’è la sopravvivenza dei pescatori siciliani”.
(ITALPRESS).
Fedez, Tardino “Ecco come trasformare Festa Lavoro in attacco a Lega”
“Sarà perché i lavoratori in Italia sono, purtroppo, una specie in via di estinzione e la sinistra cerca altri argomenti? Personalmente trovo fuori luogo le polemiche di certa sinistra e di esponenti M5s, a cominciare dal sottosegretario Cancelleri, in merito alla presunta “tentata” censura del discorso di Fedez, da parte di dirigenti peraltro scelti dalla sinistra, al concerto del primo maggio. Da siciliani, poi, non sentivamo certo il bisogno della difesa d’ufficio e scurrile di Cancelleri a Fedez, che ieri ha potuto parlare liberamente di politica, e non di musica, da un palco finanziato con centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici e senza contraddittorio”. Così in una nota Annalisa Tardino, europarlamentare della Lega, coordinatrice ID in commissione Libe.
“Magari il sottosegretario Cancelleri parlasse delle strade siciliane con lo stesso fervore che usa sui social! Ma si sa, ogni occasione è buona per insultare la Lega e Matteo Salvini, anche a sproposito – prosegue -. Ieri Fedez ha detto integralmente quello che aveva deciso di dire. Dove sta la censura? Avrebbe potuto spendere qualche parola, visto il suo seguito, sulle condizioni di lavoro dei dipendenti di alcuni colossi, vedasi le recenti accuse mosse contro Amazon, ma è un loro testimonial e pertanto avrà trovato più semplice un monologo sui diritti LGBTI, salvo farlo in maniera superficiale e artatamente demagogica. E come mai Fedez non fa questi comizi quando va in onda su Amazon Prime, Netflix o Sky? La strumentalizzazione del concetto di discriminazione porta solo alla violazione del diritto di espressione. Noi diciamo no ai bavagli, ma sì alla tutela dei diritti di tutti, fino a chiedere, come abbiamo fatto nelle opportune sedi, un aumento delle pene in caso di aggressioni, insulti o discriminazioni, reati che già esistono. Se ne discuta in parlamento, luogo del confronto democratico, e non sui palchi per i lavoratori o sui social – conclude Tardino -. E se non si può nemmeno dire che siamo contrari a ogni forma di discriminazione e violenza tout court, a maggior ragione se fondata sul sesso o sull’orientamento sessuale, ma siamo a favore della famiglia tradizionale quando si parla di adozioni, o contro l’utero in affitto o le teorie gender insegnate ai piccoli a scuola, allora siamo già in pieno regime: quello del pensiero mainstream. Viva la libertà”.
(ITALPRESS).














