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Gas, bolletta +2,3% per i consumi di agosto

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MILANO (ITALPRESS) – In aumento la bolletta gas per la famiglia tipo (con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui) ad agosto 2023, che sale del 2,3% rispetto a luglio.
La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Per il mese di agosto, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso superiore rispetto a quella del mese di luglio, il prezzo della sola materia prima gas, per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 33,21 euro/MWh.
L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di agosto rispetto al mese precedente, è determinato interamente dall’aumento della spesa per la materia gas naturale, +2,3%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.
In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno settembre 2022 – agosto 2023 è di 1.472 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 12,1% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (settembre 2021 – agosto 2022).
Il Decreto Legge n. 79 del 28 giugno 2023 per il III trimestre 2023, quindi anche per i consumi di agosto, per il gas ha confermato la riduzione dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri generali di sistema.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Rifiuti, l’Arera vara quattro pilastri per la riforma del settore

MILANO (ITALPRESS) – L’Arera ha varato un pacchetto di riforme nel settore dei rifiuti urbani, dando seguito alle recenti
previsioni normative per il riordino dei servizi pubblici locali, per la tutela della concorrenza, per le operazioni ‘salva marè e per favorire l’economia circolare, tenendo conto del principio
comunitario della responsabilità estesa del produttore (Epr).
Con quattro delibere, l’Autorità ha regolato alcuni elementi di
notevole rilevanza per il funzionamento del sistema di gestione dei rifiuti, accompagnando una transizione che vede i rifiuti sempre più come una risorsa economica da valorizzare attraverso la raccolta differenziata, il riciclo e il recupero e che vede gradualmente ridursi la percentuale di rifiuti da considerare scarto inutilizzabile.
“L’Autorità ha ritenuto necessario mettere a disposizione del Paese un ampio pacchetto di riforme relativo al settore dei rifiuti – ha affermato il presidente dell’Arera Stefano
Besseghini – consolidando un quadro regolatorio che va progressivamente definendosi. L’economia circolare, per rendere tangibili i benefici che i cittadini ne possono ricavare, necessita di una sempre maggiore efficienza delle attività gestionali e di una crescente qualità del materiale avviato a recupero. La nuova regolazione approvata dall’Autorità rappresenta un fondamentale fattore abilitante per il continuo miglioramento delle performance della raccolta differenziata, del recupero e del riciclo, in un quadro evolutivo in cui il monitoraggio e la regolazione devono procedere di pari passo”, ha aggiunto. Questi i contenuti principali delle quattro delibere. Con la delibera 385 è stato approvato lo schema tipo di contratto di servizio per la regolazione dei rapporti tra ente affidante e soggetto gestore. Sono stati disciplinati i contenuti minimi essenziali del contratto di servizio, volti ad assicurare, per tutta la durata dell’affidamento, l’assolvimento degli obblighi di servizio pubblico, nonchè l’equilibrio economico-finanziario della gestione secondo criteri di efficienza, promuovendo il progressivo miglioramento dello stato delle infrastrutture e
della qualità delle prestazioni erogate.
Con la delibera 387 si introduce il monitoraggio di nuovi indicatori di efficienza delle attività di recupero e smaltimento, secondo un approccio graduale che tiene conto
delle condizioni di partenza e dell’eterogeneità del parco impiantistico disponibile. E’ stato quindi introdotto un primo set di indicatori che consentirà di monitorare le rese quantitative e qualitative della raccolta differenziata. Questo al fine di promuovere una maggiore efficacia nelle successive attività di riciclaggio del materiale. Il set di indicatori si completa con altri, legati all’affidabilità e alle performance delle
infrastrutture degli impianti di trattamento, prevedendo – dal 1° gennaio 2024 – specifici obblighi di monitoraggio e trasparenza.
Con la delibera 389 sono state definite le regole per l’aggiornamento biennale 2024-2025 delle predisposizioni tariffarie, confermando l’impostazione generale del metodo tariffario rifiuti MTR-2 (delibera 363/21) e adeguandolo anche per ottemperare rapidamente a quanto statuito dal Consiglio di Stato, relativamente alla trattazione dei costi afferenti alle attività di prepulizia, preselezione o pretrattamento degli imballaggi plastici provenienti dalla raccolta differenziata, in tal modo garantendo l’affidabilità del nuovo quadro regolatorio.
Sono stati quindi introdotti criteri tariffari che preservano un quadro di riferimento stabile, nel rispetto dei principi di recupero dei costi efficienti di investimento ed esercizio e di
non discriminazione degli utenti finali. Al tempo stesso sono state introdotte misure per dare adeguata copertura ai maggiori oneri sostenuti negli anni 2022 e 2023 a causa dell’inflazione, salvaguardando l’equilibrio economico-finanziario delle gestioni e la continuità nell’erogazione del servizio, assicurando comunque la sostenibilità della tariffa all’utenza. Nella medesima delibera si sono infine introdotte misure per il monitoraggio del grado di copertura dei costi efficienti della raccolta differenziata, prevedendo una riclassificazione dei molteplici elementi conoscitivi desumibili dai circa 6.000 PEF
approvati. Con delibera 386, infine, è stato istituito in particolare un meccanismo perequativo dei costi di gestione dei rifiuti accidentalmente pescati e volontariamente raccolti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune. Il meccanismo, in coerenza con quanto stabilito dalla legge 60/22 cosiddetta legge Salva Mare, riguarda anche le campagne di pulizia ed è finalizzato a distribuire sull’intera collettività nazionale i relativi oneri, assicurandone la copertura con una specifica componente, che entrerà a far parte delle voci della tassa sui
rifiuti oppure della tariffa corrispettiva.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –

Arera definisce il servizio di tutele graduali per clienti “non vulnerabili”

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MILANO (ITALPRESS) – L’ARERA ha approvato le modalità di affidamento del Servizio a Tutele Graduali (STG) per i clienti domestici “non vulnerabili” ancora in maggior tutela entro la prevista scadenza del 10 gennaio 2024. Il trasferimento dei clienti interessati avverrà a partire dal 1° aprile 2024 se nel frattempo non avranno ancora scelto un fornitore nel mercato libero.
Il Servizio a Tutele Graduali è il servizio predisposto da ARERA per garantire la continuità della fornitura ai clienti che non avranno un fornitore dal mercato libero al momento della rimozione del servizio di maggior tutela.
È già stato applicato (ai sensi della legge 124/2017) alle piccole imprese da gennaio 2021 e alle microimprese da gennaio 2023, consentendo, a chi non ha aveva scelto un venditore sul mercato libero, di essere servito – senza alcuna interruzione nell’erogazione della fornitura di energia elettrica – da venditori selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali.
In base a quanto previsto dal decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del 17 maggio 2023 (Misure per l’ingresso consapevole dei clienti finali nel mercato libero), l’Autorità ha definito oggi le regole per l’assegnazione del STG ai clienti domestici “non vulnerabili”.
I clienti vulnerabili rimarranno invece transitoriamente riforniti nell’ambito dell’attuale servizio di maggior tutela, rinviando a successivo provvedimento dell’Autorità gli interventi funzionali alla sua rimozione per questa categoria.
Si ricorda che, ai sensi del decreto legislativo 210/21, viene definito “cliente vulnerabile”: chi ha un’età superiore ai 75 anni; chi si trova in condizioni economicamente svantaggiate (ad esempio è percettore di bonus energia); chi versa in gravi condizioni di salute che richiedono l’utilizzo di apparecchiature medico-terapeutiche salvavita alimentate dall’energia elettrica o i soggetti presso i quali sono presenti persone che versano in tali condizioni; chi è un soggetto con disabilità ai sensi della legge 104/92; chi si trova in una struttura abitativa di emergenza a seguito di eventi calamitosi;
chi si trova in un’isola minore non interconnessa.
Per la selezione degli operatori chiamati a fornire il Servizio Tutele Graduali ai clienti non vulnerabili, per ciascuna delle 26 aree territoriali in cui è stata divisa l’Italia si terranno delle aste con un sistema a turno unico, a busta chiusa, simultaneo per tutte le aree. Ciascuna area ha numero di clienti medio di 220 mila unità. Gli operatori che parteciperanno dovranno rispettare rigidi requisiti di solidità economico-finanziaria, gestionale ed operativa e potranno vedersi assegnate massimo il 30% delle aree. Si potrà ricorrere ad un’asta di “riparazione” per le zone rimaste non assegnate.
Il prezzo applicato ai clienti finali STG sarà unico in tutto il Paese, con un sistema di perequazione per i venditori e verranno applicate condizioni contrattuali simili a quelle delle offerte PLACET. Il Servizio a Tutele Graduali avrà una durata limitata a 3 anni.
Il venditore che fornisce il cliente nell’ambito della maggior tutela dovrà allegare ad almeno due bollette (tra settembre 2023 e marzo 2024) una specifica informativa, distinguendo tra clienti vulnerabili e clienti non vulnerabili.
Ai non vulnerabili, soggetti direttamente interessati dal termine della Maggior Tutela, si dovrà dare evidenza del cambio verso il fornitore del STG selezionato tramite asta.
Per tutti resta naturalmente possibile, in qualsiasi momento, scegliere un contratto di fornitura di energia elettrica nel mercato libero.
-foto home page Arera –
(ITALPRESS).

Energia, Besseghini “Crisi prezzi meno intensa, ma mercati ancora tesi”

ROMA (ITALPRESS) – “Veniamo da due anni particolarmente impegnativi, a tratti drammatici. Non siamo ancora in una fase in cui possiamo limitarci a considerare quanto accaduto. La crisi dei prezzi morde con meno intensità, ma i mercati energetici sono ancora tesi, esposti a forti oscillazioni e pronti a reagire negativamente al mancato sviluppo di quelle iniziative di riallineamento strutturale del bilancio domanda offerta, che sono state intraprese nel corso dell’emergenza”. Così il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, nel corso della Relazione annuale sullo stato dei servizi e sull’attività svolta presentata in Parlamento alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. Secondo Besseghini, un elemento che è emerso dalla gestione di questo lungo periodo di crisi “è l’importanza di un approccio flessibile. Di fronte a sollecitazioni esogene e tempi incerti, il maggiore valore è la velocità di una risposta concreta. Anche la regolazione ha dovuto reagire prontamente, per non essere essa stessa un freno alla capacità di reazione degli operatori e dei consumatori. L’estate 2022 e quanto avvenuto nel settore energetico, in particolare nel settore del gas, ne è un paradigma. Solo una gestione attenta alle esigenze dei consumatori e degli operatori ha permesso di fronteggiare le diverse criticità che si stavano determinando”, aggiunge.
Dalla Relazione emerge come nel 2022, secondo anno di attuazione del regime di riconoscimento automatico dei bonus, sono stati erogati complessivamente 6.207.263 bonus per disagio economico: 3.766.105 bonus elettrici (+51,4% rispetto al 2021) e 2.441.158 bonus gas (+58,7%) per un valore complessivo di oltre 2.162 milioni di euro (circa 1.313 milioni di euro per i bonus elettrici e a circa 849 milioni di euro per i bonus gas diretti). Resta “a domanda” attraverso il sistema SGATE il bonus per disagio fisico, che nel 2021 è stato riconosciuto a 52.176 famiglie (+24,33%). A partire dal 1° ottobre 2021, una serie di previsioni legislative ha disposto il rafforzamento del bonus sociale elettrico e gas su base trimestrale, finanziato con fondi del bilancio dello Stato trasferiti alla Cassa per i servizi energetici e ambientali. L’Autorità ha, quindi, introdotto la componente compensativa integrativa (CCI), aggiuntiva al bonus “ordinario” e aggiornata ogni trimestre. Sempre in quest’ottica, il Governo ha adottato ulteriori misure urgenti per contrastare gli effetti economici della crisi ucraina prevedendo, in particolare, di innalzare, per il periodo 1° aprile-31 dicembre 2022, la soglia ISEE per poter accedere al bonus sociale elettrico e gas a 12.000 euro (salita poi a 15.000 euro per il 2023, 30.000 euro per le famiglie numerose).
Nel corso del 2022 i diversi interventi pubblici hanno ridotto la bolletta finale dei clienti domestici, contrastando gli alti prezzi della fase di crisi. Per quanto riguarda i consumi di energia elettrica – si legge ancora – questi si sono ridotti dell’1,1%; la diminuzione dei consumi elettrici è stata più sensibile nell’industria (-3,9%), nel residenziale (-2,8%) e nell’agricoltura (-1,7%), in aumento invece nel settore terziario (+4%). La domanda nazionale è stata soddisfatta per poco più dell’86% dalla produzione nazionale, mentre per la parte rimanente dal saldo con l’estero. Questi valori sono in linea con quelli del 2021 (ma nel 2020 la quota di produzione nazionale era stata invece del 90%). La produzione nazionale è diminuita dell’1%, mentre le importazioni sono cresciute dell’1,8% e le esportazioni del 16,4%. Nel 2022 il consumo netto di gas naturale è diminuito di 7,5 miliardi di metri cubi, attestandosi a 67,3 miliardi di metri cubi (-10% rispetto al 2021). I consumi del settore industriale sono scesi del -15,5% e quelli della generazione termoelettrica del -4,1%. Livello minimo raggiunto anche per ‘Commercio e servizì, dopo il rimbalzo post pandemia del 2021, segnando un -15%. Altrettanto è accaduto per i consumi di gas legati ai trasporti a -18% e il settore domestico, che tra misure per il contenimento dei consumi e inverno tra i più miti scendono del 13,5%.
Per quanto riguarda il settore idrico, a partire dal mese di luglio 2022, l’Autorità ha condotto le istruttorie per l’approvazione dell’aggiornamento biennale (2022-2023) delle predisposizioni tariffarie di 48 gestioni (che interessano poco meno di 27 milioni di abitanti). Rispetto al 2021, la variazione media dei corrispettivi applicati all’utenza risulta pari a +4,97% con una certa eterogeneità a livello geografico: +3,32% nell’area Sud e Isole, +4,42% nel Nord-Est, +5,36% nel Centro, e a+6,26% nel Nord-Ovest.
Infine i rifiuti, “il settore più recente alla regolazione, cionondimeno si stanno compiendo importanti passi avanti. Vi sono naturalmente resistenze e difficoltà ma la pressione dei cittadini ad avere risposte, servizi efficienti e qualità adeguata ad un Paese sviluppato, è un importante stimolo alla crescita industriale del settore”, commenta Besseghini.

– foto xb1/Italpress –
(ITALPRESS).

Gas, bolletta -1,1% per i consumi di giugno

ROMA (ITALPRESS) – In leggera diminuzione la bolletta gas per la famiglia tipo (con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui) in tutela per i consumi di giugno, segnando un -1,1% rispetto a maggio. Lo rende noto Arera.
La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.
Per il mese di giugno, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso inferiore rispetto a quella del mese di maggio, il prezzo della sola materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 33,14 euro/MWh.
L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di giugno rispetto al mese precedente, è determinato interamente dal calo della spesa per la materia gas naturale, -1,1%. Rimangono invariati gli oneri generali e la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura.
In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (luglio 2022-giugno 2023) è di 1.499 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -8,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (luglio 2021- giugno 2022).
Il Decreto Bollette (n. 34 del 2023), per il II trimestre 2023, quindi ancora per i consumi di giugno, ha confermato la riduzione dell’Iva al 5% per il gas e l’azzeramento degli oneri generali di sistema.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Nel terzo trimestre bolletta elettrica in tutela +0,4%

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Bolletta elettrica per la famiglia tipo in tutela sostanzialmente invariata (+0,4%) nel terzo trimestre del 2023. Lo rende noto l’Arera, sottolineando che i prezzi delle materie prime sembrano essersi relativamente stabilizzati nel primo semestre 2023, dopo la forte crescita registrata nel 2022. L’andamento dei mercati energetici ha visto quotazioni all’ingrosso del gas in deciso calo, nel trimestre in corso, grazie a un’offerta abbondante rispetto alla domanda, che ha permesso di raggiungere un livello degli stoccaggi europei di oltre il 70% della capacità. La discesa dei prezzi si è tuttavia arrestata nel mese di giugno, anche a causa di qualche criticità dovuta all’indisponibilità di alcune infrastrutture produttive norvegesi. Per il trimestre estivo, pur non ravvisandosi particolari tensioni nel mercato europeo, l’aumento delle temperature e il conseguente aumento della domanda potrebbero determinare un rialzo dei prezzi, soprattutto qualora la domanda di GNL dei due principali importatori asiatici (Cina e Giappone) dovesse mostrare segnali di forte recupero.
In questo quadro, nel secondo trimestre 2023, nonostante un prezzo della CO2 rimasto sostenuto, anche le quotazioni all’ingrosso dell’energia elettrica (PUN) si sono mosse al ribasso: registrando, in base ai dati di preconsuntivo, un calo del 27% circa rispetto al primo trimestre 2023. Le previsioni attuali indicano una sostanziale stabilità dei prezzi per il terzo trimestre 2023. “Siamo in una fase molto delicata e molto difficile da ‘leggere’, in prospettiva del prossimo inverno. Il recente aumento di alcuni indicatori ci dice di un mercato che non ha ancora trovato una sua normalità. Restano fondamentali le soluzioni di risparmio ed efficienza energetica che, come consumatori, possiamo adottare per influenzare la domanda e quindi i prezzi”, afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini. In base al metodo di calcolo introdotto lo scorso luglio dall’Arera, il prezzo del gas per i clienti ancora in tutela, per il gas consumato nel mese di giugno, verrà pubblicato il prossimo 4 luglio.
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Luce e gas, controlli Fiamme Gialle-Arera, recuperati 6,8 mln di euro

ROMA (ITALPRESS) – Con la graduale fine del mercato tutelato di luce e gas per famiglie e imprese resta alta l’attenzione sui comportamenti dei venditori. Nel 2022, anno di transizione verso il mercato libero, si sono concentrate sui venditori di elettricità e gas molte delle attività di controllo documentale e di ispezione svolte congiuntamente dalla Guardia di Finanza e Arera nell’ambito del Protocollo di Intesa tra le due istituzioni, avviato nel 2001, che in particolare ha visto coinvolto il Nucleo Speciale Beni e Servizi, unità del Comando dei Reparti Speciali del Corpo. Grazie agli accertamenti effettuati su oltre 1600 imprese, sono stati recuperati complessivamente 6,8 milioni di euro. 1,2 milioni di euro nell’ambito dei controlli sulla qualità e la sicurezza dei servizi, sulla sostenibilità del sistema tariffario e sulla tutela dei clienti finali; a questi si aggiungono recuperi per 1,6 milioni di euro degli oneri di contribuzione al funzionamento dell’Autorità evasi dagli operatori e 2 milioni di euro di sanzioni irrogate nel 2022. Inoltre, è stata formulata un’istanza di insinuazione al passivo per indebita percezione dei contributi Cip/6 per altri 2 milioni di euro e l’importo recuperato sarà versato a Csea per ridurre il fabbisogno degli oneri generali di sistema a riduzione delle bollette.
Dai controlli sulla correttezza delle pratiche commerciali e delle condizioni di erogazione del servizio di vendita nel mercato libero, sono emerse criticità riguardo alle procedure di switching, sulla regolazione in materia di trasparenza dei documenti di fatturazione e in materia di fuel mix. Su quest’ultimo tema e sulle offerte di energia prodotta da fonti rinnovabili, sulle quali sono state riscontrate numerose violazioni, grazie all’avvalimento del Gse (deliberato nel corso del 2022) sarà possibile allargare i controlli futuri a tutti i venditori elettrici. Nel dettaglio, per il settore elettrico le attività si sono concentrate sulla continuità del servizio e sul meccanismo di reintegro degli oneri generali, versati dalle imprese di distribuzione ma non incassati, che era stato introdotto dall’Autorità come garanzia a beneficio degli utenti e della tenuta del sistema. Per il settore gas, invece, le verifiche si sono focalizzate sul funzionamento dei servizi di pronto intervento delle imprese di distribuzione e sull’applicazione delle regole poste anche a salvaguardia delle persone e delle cose dal rischio di esplosioni, scoppi e incendi. E nel 2022 si è registrato il numero più basso di incidenti da gas sugli impianti degli utenti finali dall’inizio della serie storica.
Le attività volte a garantire la tutela del consumatore e il corretto funzionamento del mercato sono al centro anche del programma di attività 2023 durante il quale, tramite controlli documentali e sopralluoghi, saranno verificati sia il rispetto dei costi dichiarati dalle imprese a fini del riconoscimento tariffario, sia le richieste presentate dai venditori di riconoscimento degli oneri generali di sistema non riscossi dai clienti finali e già versati ai distributori. Infine, a tutela delle famiglie e delle piccole imprese sarà verificato, tra l’altro, il rispetto delle condizioni inderogabili stabilite dall’Autorità per le offerte standard di fornitura Placet e, per i clienti in condizioni disagiate, la corretta erogazione dei bonus sociali luce e gas.

foto: screenshot video Guardia di Finanza
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Gas, 0.2% per i consumi di maggio

MILANO (ITALPRESS) – Sostanziale stabilità per la bolletta gas della famiglia tipo (con consumi medi di gas di 1.400 metri cubi annui) in tutela per i consumi di maggio, segnando un -0,2% rispetto ad aprile. Il leggero calo, pur in presenza di un prezzo medio all’ingrosso nello scorso mese in riduzione, tiene conto del graduale azzeramento della componente di sconto UG2 (‘decreto bollettè DL 34/2023), utilizzata nell’ultimo anno a beneficio dei consumatori per compensare gli aumenti nei momenti dei prezzi gas più elevati. Lo rende noto Arera.
Per quanto riguarda la componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento (CMEMm), applicata ai clienti ancora in tutela, questa viene aggiornata da ARERA come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi 2 giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.
Per il mese di maggio, che ha registrato una quotazione media all’ingrosso inferiore rispetto a quella del mese di aprile, il prezzo della sola materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 34,06 euro/MWh.
L’aggiornamento complessivo per l’utente tipo, per i consumi del mese di maggio rispetto al mese precedente, è quindi determinato da un calo della spesa per la materia gas naturale, -13,2%, controbilanciato dall’aumento degli oneri generali per la parte legata all’UG2, +13%. Invariata la tariffa legata alla spesa per il trasporto e la misura. Si determina così il -0,2% finale per la famiglia tipo.
In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (giugno 2022-maggio 2023) è di 1514 euro circa, al lordo delle imposte, registrando un -6,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (giugno 2021- maggio 2022).
Il ‘Decreto bollettè n. 34 del 2023, per il II trimestre 2023 ha confermato la riduzione dell’Iva al 5% per il gas e l’azzeramento dei restanti oneri generali di sistema. In considerazione della costante riduzione dei prezzi del gas all’ingrosso, le aliquote negative della componente tariffaria UG2, applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno, invece sono state gradualmente ridotte e con questo aggiornamento azzerate.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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