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Energia, Arera “Autunno e inverno delicati, centrale il tema sicurezza”

ROMA (ITALPRESS) – “La situazione dell’energia, dell’economia e della nostra società tutta in Europa è radicalmente e drammaticamente cambiata dal 24 febbraio di quest’anno con la brutale immotivata e condannata aggressione della Russia ad uno stato sovrano, l’Ucraina. L’autunno e il prossimo inverno saranno i momenti più delicati da dover affrontare”. Lo ha detto il presidente di Arera, Stefano Besseghini, presentando a Montecitorio la Relazione annuale dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
Il numero uno dell’Authority ha sottolineato come ad oggi “non sappiamo quale potrà essere l’evoluzione geopolitica, sappiamo però che i consumi domestici e industriali di gas sono in ripresa e sarà necessario avere le quantità necessarie a sostenere il Paese, attraverso i nostri stoccaggi e nuove rotte di approvvigionamento. Per avere più certezze di sostenibilità, allo stesso tempo, abbiamo un altro strumento da applicare da subito: il risparmio energetico”.
“Consumi controllati di energia elettrica e gas – ha proseguito – significano meno necessità di produzione e meno necessità di importare gas e materie prime. L’Autorità ritiene importante che da subito ci si dedichi alla elaborazione di piani dettagliati con cui affrontare eventuali situazioni di crisi nella fornitura di gas affinchè anche la gestione della emergenza veda chiari ruoli, tempi e metodi. Il 24 febbraio 2022 è una data già entrata nella storia. Se la condanna della guerra tra Russia e Ucraina è unanime e generalizzata, meno ovvio è lo scenario con cui dovremo confrontarci nel prossimo futuro. Per ora vediamo solo quello che è stato distrutto e quello che resta minacciato. Per capire cosa sarà costruito serve immaginazione e capacità progettuale. E’ certo che il tema della sicurezza della fornitura ha ripreso centralità, sollecitando i due fronti che, unitamente alla già ricordata riduzione della domanda, possono fornire una possibile soluzione: la diversificazione delle rotte di approvvigionamento ed un deciso impulso allo sviluppo delle rinnovabili”.
Besseghini ha poi evidenziato che ad oggi appare “non evitabile” un alto livello di prezzi, almeno nel breve-medio termine e di costi per tutto il sistema energetico. “Sin dal giugno del 2021 si sono susseguiti con cadenza trimestrale, in coincidenza agli aggiornamenti dei prezzi da parte dell’Autorità, interventi via via più ampi da parte del Governo per ridurre prima e poi azzerare per tutti i clienti, famiglie e imprese, una parte importante della bolletta, ossia gli oneri generali di sistema. L’intensità delle risorse che è stato necessario porre a schermo dei consumatori e delle imprese in questa fase – ha precisato Besseghini – deve ormai fare i conti con uno scenario di consolidamento dei costi e mostra quindi in tutta evidenza la sua insostenibilità nel lungo periodo. Un intervento che aveva piena giustificazione in presenza di un fenomeno che ci si attendeva transitorio e sosteneva anche il razionale di un intervento ad ampio spettro deve ora necessariamente cedere il passo a meccanismi più selettivi”.
Dai dati della Relazione emerge come i prezzi medi dell’energia elettrica per i consumatori domestici italiani mantengono per il 2021 una posizione simile al 2020, allineati e leggermente inferiori alla media dei paesi dell’Area euro in termini di prezzi lordi, con un peggioramento in termini di prezzi netti, compensato dalla riduzione del peso di oneri e imposte. Mentre il processo di progressiva riduzione del divario tra i prezzi medi lordi dell’energia elettrica per il settore industriale del nostro Paese e quelli più convenienti pagati nell’Area euro, che, iniziato nel 2017, era ripreso nel 2020 dopo l’interruzione del 2019, torna a mostrare segnali di inversione nel 2021, con un peggioramento della situazione per tutte le classi, eccetto che per la prima.
Sulla questione gas, tema delicatissimo in questo momento storico, Arera sottolinea come il 2021 abbia conosciuto uno straordinario rialzo dei prezzi europei e asiatici. In Europa, i record storici delle quotazioni spot e a breve termine sono stati ripetutamente infranti negli ultimi mesi del 2021. In seguito, verranno ulteriormente superati, dopo il 24 febbraio 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina. In particolare, nel 2021, in Europa i prezzi spot all’ingrosso agli hub del gas sono in media annua più che quadruplicati rispetto al 2020. In Italia nel 2021 il consumo netto di gas naturale è aumentato di 5,6 miliardi di metri cubi, attestandosi a 74,1 miliardi di metri cubi (+8,1% rispetto al calo record del 2020). Il peso della Russia tra i paesi che esportano in Italia è diminuito al 40% (era al 42,9% nel 2020), mentre la quota dell’Algeria è risalita dal 22,8% al 30,8%. Al terzo posto per importanza si è posizionato l’Azerbaigian con una quota del 9,9%. Anche nel 2021 i prezzi del gas naturale per i consumatori domestici italiani, comprensivi di oneri e imposte, sono stati più alti della media dei prezzi dell’Area euro per tutte le classi di consumo. Per quanto riguarda il settore idrico la spesa media annua sostenuta da un’utenza domestica residente tipo (famiglia di 3 persone, con consumo annuo pari a 150 m3), ammonta a 322 euro/anno a livello nazionale, inoltre, dalla ricognizione dello stato delle infrastrutture sulla base degli ultimi dati tecnici disponibili (riferiti al 2021), è emerso, a livello nazionale: un valore delle perdite idriche lineari mediamente pari a 17,2 mc/km/gg, nonchè un valore medio delle perdite idriche percentuali pari al 40,7% (era il 41,2% nel 2019).
Si rilevano valori di perdite più contenuti al Nord e valori medi più elevati al Centro e nel Sud e Isole, dove poco meno della metà della risorsa idrica immessa nei sistemi di acquedotto viene dispersa. Si conferma ancora l’esistenza, nel Paese, di un water service divide, con valori dei parametri tecnici che tendono generalmente a rappresentare situazioni di maggiore criticità in corrispondenza dell’area Sud e Isole.
Nel settore rifiuti, secondo Arera, risultano iscritti all’Anagrafica Operatori dell’Autorità 7.843 soggetti (erano 7.470 nel 2020), con un incremento di circa il 370 unità rispetto all’anno precedente, di cui 7.608 iscritti come gestori, nell’86,5% dei casi Enti Pubblici e nel 13,5% gestori con diversa natura giuridica. Lieve incremento del 7% dei soggetti iscritti come Enti territorialmente competenti (ETC). A conferma della complessità e della frammentarietà della governance di settore, si rileva, inoltre, un numero ridotto di Enti di governo dell’ambito (poco meno di 60), a fronte di un numero molto elevato di Enti territorialmente competenti (3.762, rispetto ai 3.523 del 2020), coincidenti nel 98% dei casi con i Comuni.

– foto ufficio stampa Arera –

(ITALPRESS).

La maggior parte del gas importato indicizzato al Ttf, il resto al Brent

MILANO (ITALPRESS) – L’ARERA, in base ai contratti di approvvigionamento di gas per il mercato italiano che le sono stati inviati, ha trasmesso una segnalazione a Governo e Parlamento sul “Monitoraggio dei contratti di approvvigionamento destinati all’importazione di gas in Italia”.
L’analisi – effettuata anche tramite simulazioni e richieste di dati agli operatori – si è concentrata sulla coerenza tra i costi di importazione, i prezzi all’ingrosso e i costi di approvvigionamento del gas naturale considerati nella determinazione dei corrispettivi per i clienti domestici in tutela.
I contratti di importazione sono caratterizzati da un prezzo iniziale al momento della stipula del contratto, da formule che aggiornano automaticamente il prezzo sulla base di indici e da meccanismi ordinari e straordinari per il suo aggiornamento periodico.
Il 70-80% del gas complessivamente oggetto dei contratti fa riferimento a indici legati alle quotazioni di prodotti del gas scambiato su diversi hub all’ingrosso europei e nazionali (tipicamente TTF e PSV).
Per la quota residua, pari al 20-30%, i contratti sono indicizzati alle quotazioni medie dei prodotti petroliferi (Brent).
Le diverse tipologie di indicizzazione comportano il ricorso, da parte degli operatori, a specifici strumenti di copertura, prevalentemente di natura finanziaria, per contenere il rischio di disallineamento tra i prezzi di acquisto dei contratti pluriennali e quelli del mercato all’ingrosso a cui il gas può essere venduto.
L’indagine mostra come l’andamento medio ponderato del costo dei contratti abbia una dinamica di variazione simile a quello della componente relativa ai costi di approvvigionamento del gas utilizzata per il regime di tutela (CMEM), pur presentando in occasione di repentine variazioni del prezzo sul mercato all’ingrosso diverse velocità di adeguamento per effetto dei diversi meccanismi di indicizzazione.
L’Autorità ha condotto un’ulteriore specifica attività di confronto con i dati dei prezzi del gas importato disponibili pubblicamente a livello nazionale ed europeo per una verifica di coerenza complessiva.
Da tale confronto è emerso che i dati di fonte ISTAT presentano un sostanziale allineamento con quelli derivanti dall’analisi dei contratti una volta rettificati al rialzo (come anticipato dal comunicato stampa Istat del 15 Marzo u.s.) e alla luce della revisione metodologica recentemente annunciata (nota del 27 maggio su Commercio estero extra UE).
Poichè i dati ISTAT rappresentano la base informativa per Eurostat e per la Commissione Europea nella stesura dei Quarterly Report on European Gas Markets, anche queste informazioni verranno progressivamente riallineate.
L’analisi condotta e le informazioni rese disponibili sui meccanismi di gestione del rischio da parte degli operatori, rendono evidente come il costo di approvvigionamento dall’estero del gas tenda a mantenere andamenti coerenti con il valore del gas sul mercato all’ingrosso, ma anche come l’identificazione di eventuali “extraprofitti” vada affrontata considerando anche tutti i costi ed i margini che si generano lungo la filiera e che ricadono sui clienti finali.
Un approccio, questo, in linea con la Comunicazione adottata dalla Commissione Europea sui mercati energetici lo scorso 18 maggio 2022, contestualmente alla presentazione del piano RepowerEU, che prevede, tra l’altro, la possibilità per gli Stati membri di estendere, in via eccezionale e per periodi di tempo limitati, la possibilità di riallocare ricavi infra-marginali eccezionalmente elevati (i cosiddetti extraprofitti) per sostenere i consumatori.
A partire da questa considerazione, ARERA ritiene opportuno che una parte del gettito derivante da provvedimenti fiscali a carico delle aziende del settore, sia destinato ai clienti finali che ne hanno sostenuto l’onere.

– foto agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Dal 2023 nuove informazioni e più trasparenza per bollette luce e gas

MILANO (ITALPRESS) – Nuove informazioni utili ai clienti e maggiore trasparenza nelle bollette di luce e gas inviate dal prossimo gennaio 2023. Con la delibera 209/2022/R/com, l’Arera specifica le modalità di calcolo della voce ‘Consumo annuò relativo agli ultimi 12 mesi, introduce la ‘Spesa annua sostenutà che somma le ultime 12 mensilità e il ‘Codice offertà, un numero identificativo utile per rintracciare facilmente le informazioni relative alla propria offerta e confrontarla con altre presenti sul mercato. Inoltre, i venditori sul mercato libero dovranno rendere distinte le voci di spesa ‘oneri di sistemà e ‘trasporto e gestione del contatorè.
Obiettivo dichiarato è arricchire il contenuto informativo della bolletta sintetica, per renderla più coerente con le informazioni riportate all’interno del ‘Portale Offertè, del ‘Portale Consumì e del nuovo ‘Codice di condotta commercialè, nonchè per integrare le informazioni con elementi utili per offrire maggiore consapevolezza, capacità di verifica e confrontabilità.
In aggiunta a queste voci, sempre dal 2023, è previsto anche un primo sottoinsieme di novità. In particolare, i venditori dovranno inserire la data di scadenza del contratto, ove prevista, e l’indicazione di almeno una delle modalità di attivazione del Servizio Conciliazione gratuito dell’Autorità o di eventuali altri organismi di risoluzione extragiudiziale delle controversie, ai quali il venditore medesimo si impegna a partecipare per l’esperimento del tentativo obbligatorio di conciliazione da parte del cliente e la cui procedura sia gratuita. Infine i venditori dovranno obbligatoriamente inserire nella bolletta, il link – separato e con la dovuta evidenza – alla pagina web di Arera per il consumatore, con le informazioni su: ‘Portale Offerte luce e gas’ (per informare sul passaggio ad altro fornitore e per conoscere strumenti di confronto dei prezzi), allo “Sportello per il consumatore Energia e Ambiente” (per ottenere informazioni sulla risoluzione delle controversie e sulla pubblicazione delle offerte vigenti) e al “Portale Consumi” (per confrontare con un grafico il consumo attuale di energia elettrica del cliente con quello dello stesso periodo dell’anno precedente, nonchè per accedere alle informazioni complementari sui consumi storici e l’utenza).
(ITALPRESS).
-foto Agenzia Fotogramma-

Servizio idrico, 26 aziende sul podio ma differenze fra Nord e Sud

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Per la prima volta in Italia, il servizio idrico è stato misurato e giudicato, attribuendo premi e penalità ai gestori, per risultati raggiunti e consolidati nel 2018 e 2019. La graduatoria è stata pubblicata da Arera con la delibera che conclude il primo biennio di applicazione del meccanismo incentivante. Perdite idriche, interruzioni di servizio, qualità dell’acqua erogata, adeguatezza del sistema fognario, qualità dell’acqua depurata e smaltimento dei fanghi, sono i 6 macro-indicatori sulla base dei quali ciascuno degli operatori del servizio idrico è stato analizzato e classificato (per il primo biennio il tema delle interruzioni è stato escluso dal meccanismo incentivante). Il complesso sistema di analisi dei dati – avviato nel 2018 da Arera con la delibera sulla Regolazione della Qualità Tecnica del servizio idrico integrato (RQTI) – ha permesso di codificare i risultati raggiunti in questi anni da 203 gestori, che complessivamente coprono l’84% della popolazione nazionale. Analizzando i dati pervenuti fino al 17 luglio 2020, l’Autorità ha potuto assegnare un premio a chi ha raggiunto, mantenuto e migliorato gli obiettivi prefissati e una penalità agli altri.  L’ammontare di risorse dedicate alle premialità è stabilito anno per anno dalla raccolta in bolletta della componente UI2 (componente perequativa destinata alla promozione della qualità dei servizi di acquedotto, fognatura e depurazione), che per il 2018 ammonta complessivamente a circa 63,2 milioni e per il 2019 a circa 72,16 milioni. Le corrispondenti penalità sono 3,9 milioni per il 2018 e 5,9 milioni per il 2019. Il meccanismo di analisi dei dati dei gestori opera per stadi di valutazione, a cui gli operatori accedono in funzione della loro classe di appartenenza per ciascun macro-indicatore, articolati nei seguenti livelli: Base, che prevede l’attribuzione di premialità e penalità in funzione del raggiungimento o meno degli obiettivi da parte di ciascun gestore; Avanzato, che prevede la definizione di graduatorie volte a dare evidenza dei gestori che hanno raggiunto le migliori performance e conseguito i miglioramenti più ampi per ogni macro indicatore; Eccellenza, che mette in evidenza i migliori operatori, valutati complessivamente in tutte le fasi del servizio. La pubblicazione dei dati di Qualità Tecnica, oltre ad allineare il nostro Paese ai più alti standard previsti delle direttive europee sull’acqua, rappresenta una spinta agli investimenti (evidenziando e premiando l’effettiva realizzazione dei progetti dichiarati) e mira a confrontare le performance tra i diversi operatori e a ridurre il water service divide che caratterizza il sud e le isole rispetto al centro nord. Le graduatorie stilate da Arera prevedono più categorie e la rilevazione di due anni di valutazione. I premi, per i livelli Avanzato ed Eccellenza, sono erogati in relazione alle dimensioni dei gestori (correlate al numero di utenti e alla dotazione infrastrutturale), mentre nel livello Base sono calcolati suddividendo il montepremi dedicato, tra tutti coloro che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Le 66 posizioni più importanti (i primi 3 classificati – per ogni indicatore e complessivamente – negli anni 2018 e 2019, per i livelli di valutazione Avanzato ed Eccellenza) sono occupate complessivamente da 26 gestori. Le premiazioni sono concentrate al Nord del Paese (21 podi per il Nord Ovest e 24 per il Nord Est), seguiti dal Centro (con 18 podi). Solo 3 posizioni sul podio sono occupate da gestioni collocate nell’area geografica Sud e Isole, confermando il water divide da compensare, anche attraverso i meccanismi di incentivazione.
(ITALPRESS).

Da aprile -10,2% per le bollette della luce e -10% per il gas

MILANO (ITALPRESS) – Nonostante nuovi record al rialzo dei prezzi all’ingrosso registrati dopo l’invasione russa dell’Ucraina, i dati sugli andamenti dei prezzi, pur in un contesto di grande incertezza, portano ad un calo dei prezzi di tutela per l’energia elettrica e il gas naturale, il primo dopo 6 trimestri (7 se si considera il gas).
Il secondo trimestre 2022 vedrà una riduzione per la famiglia tipo con contratto di Tutela del -10,2% per la bolletta dell’elettricità e del -10% per la bolletta del gas.
“In una situazione oggettivamente straordinaria, con un conflitto in atto e una volatilità mai registrata in precedenza sui mercati energetici – afferma Stefano Besseghini, presidente di ARERA – e alla luce delle maggiori responsabilità di verifica e controllo attribuitele, l’Autorità ha deciso di adottare misure straordinarie a favore dei consumatori, sia per il tutelato che per il libero mercato”.
L’ARERA ha infatti modificato una componente tariffaria che permette una compensazione dei costi di commercializzazione del gas. Una misura di riduzione, a vantaggio di tutti i clienti, che si applica alla fascia di consumi fino a 5 mila metri cubi /anno.
L’intervento crea il contesto entro cui valorizzare i possibili effetti a sostegno dei clienti finali del monitoraggio dei contratti di importazione del gas naturale, che l’Autorità potrà ora svolgere in base a quanto previsto dal recente decreto-legge n.21/2022.
La riduzione complessiva delle bollette, sia per l’elettricità che per il gas, è possibile anche grazie alla costante collaborazione istituzionale con Governo e Parlamento.
L’Autorità può infatti confermare l’annullamento degli oneri generali di sistema in bolletta nel prossimo trimestre, grazie a quanto previsto dal decreto-legge n.17/22, con cui il Governo – oltre a confermare anche la riduzione Iva sul gas al 5% per il trimestre – ha stanziato le ulteriori risorse necessarie all’intervento, consentendo di alleggerire la bolletta per quasi 30 milioni di utenze domestiche e oltre 6 milioni di imprese.
Con lo stesso decreto il Governo ha stanziato le risorse che permettono all’Autorità di confermare il potenziamento del bonus sociale per il prossimo trimestre e per un numero maggiore di famiglie in difficoltà, grazie all’innalzamento del livello limite ISEE per l’accesso (passato da 8.265 a 12.000 euro, 20.000 euro se famiglie con più di 3 figli).
Le famiglie beneficiarie, con il cosiddetto decreto Ucraina bis, sono così diventate oltre 3 milioni per il bonus elettrico e oltre 2 milioni per il bonus gas.
Anche per loro vale l’automatismo in vigore dal 2021: chi ne ha diritto trova il bonus direttamente accreditato in bolletta, semplicemente effettuando la richiesta dell’ISEE. Resta invece necessario compilare la domanda per le riduzioni da disagio fisico (utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita).
Gli effetti in bolletta, nel dettaglio.
Malgrado la prima discesa dei prezzi, resta ancora marcata la differenza di spesa rispetto all’anno scorrevole precedente. In termini di effetti finali, per la bolletta elettrica la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole1 (compreso tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022) sarà di circa 948 euro, +83% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° luglio 2020 – 30 giugno 2021).
Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 1.652 euro, con una variazione del +71% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente.
(ITALPRESS).

Energia, Arera “Rientro dalla crisi tra la fine del 2022 e il 2024”

ROMA (ITALPRESS) – “In tutta Europa i prezzi del gas naturale hanno raggiunto livelli record nel 2021, dall’estate all’autunno 2021 la domanda di gas nell’Unione Europea è cresciuta in modo sostanziale a seguito della ripresa economica globale post pandemica. L’offerta globale di gas naturale in Ue si è ridotta principalmente per la concorrenza con i mercati asiatici e per alcuni problemi di fornitura”. Lo ha detto Stefano Besseghini, presidente di Arera, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, nel corso di un’audizione in Commissione Autorità Produttive della Camera. “I prezzi del gas naturale sono aumentati ovunque in Europa – ha aggiunto -. Dal mese di novembre 2021 le forniture in Europa hanno ripreso, tuttavia questo aumento non è stato sufficiente a compensare completamente l’effetto della limitazione dei flussi del gasdotto della Russia che in un clima politico teso non ha offerto volumi aggiuntivi ” ha aggiunto ” il volume del gas degli stoccaggi per affrontare l’inverno 2022 è risultato al di sotto della media nella maggior parte dei paesi europei, circostanza che ha ulteriormente portato ad un aumento dei prezzi”.
Il presidente di Arera ha ricordato che “a partire dalla fine del febbraio 2022 l’invasione dell’Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione nonostante le consegne di gennaio siano state effettuate è aumentata l’incertezza riguardo una potenziale interruzione dei flussi . Alla luce delle incertezze derivanti dall’attuale quadro geopolitico – ha concluso – questa autorità ritiene che il costante monitoraggio risulti ancor più necessario in questo periodo per interpretare gli andamenti dei mercati all’ingrosso”. Arera prevede “un rientro dalla crisi tra il 2022 e il 2024 ma i prezzi continueranno ad essere alti: le quotazioni forward dei prodotti energetici prefigurano un rientro graduale dalla crisi tra la fine del 2022 e il 2024”.
(ITALPRESS).

Sempre più famiglie e imprese passano al mercato libero

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Sempre più clienti serviti nel mercato libero: nel settore elettrico il 59,7% delle famiglie (+ 2,4% in sei mesi) e il 70,4% delle imprese (+2,4%), nel settore gas il 62,0% dei clienti domestici (+1,8%) e il 71,3% dei condomini (+1,4%) uso domestico con consumi inferiori ai 200.000 Smc. Per di più i clienti lo hanno fatto in maniera proattiva, chiamando l’azienda oppure online. Diminuiscono significativamente la quota di intervistati che dichiara di aver sottoscritto il contratto dopo aver ricevuto la chiamata di un call center: rispetto all’analisi precedente sono scesi del -26,8% tra i domestici e del -36,9% tra i non-domestici. Sono alcuni dei risultati emersi dal secondo “Rapporto monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas”, previsto dal decreto del Mise del 30 dicembre 2020. Prosegue a ritmo costante l’uscita dei clienti finali dalle tutele. Nonostante persista una certa disomogeneità nel territorio nazionale, nella grande maggioranza delle regioni e delle province italiane più della metà dei clienti – domestici e non – è uscito dal relativo regime di tutela, scegliendo un contratto di libero mercato per entrambi i settori (dati aggiornati a settembre 2021). Da una analisi di dettaglio del settore elettrico, l’83,1% (+ 2,1%) dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni è nel mercato libero. La scelta del mercato libero resta maggioritaria fino alla fascia 70-79 anni, anche se con il crescere delle fasce di età, cresce la percentuale di clienti serviti in maggior tutela. I clienti domestici hanno cambiato fornitore ad un ritmo piuttosto elevato rispetto ai primi anni monitorati. Se la tendenza registrata fino a settembre sarà confermata per l’ultimo trimestre del 2021, il tasso annuo sarà del 17,4% per la luce e del 12,4% per il gas. Andamento che invece non si registra per condomini e imprese. Si mantiene sopra al 50% la quota di clienti che, uscendo dalla maggior tutela, sceglie un contratto di libero mercato con lo stesso venditore (o con società dello stesso gruppo). Sul portale offerte dell’Area, al 31 dicembre 2021, sono circa 3.881 le offerte (a luglio erano 4.855), disponibili alla consultazione e alla comparazione della spesa. Per il settore elettrico: 1.062 offerte per i clienti domestici (passano dal 61% al 41% quelle a prezzo fisso); 974 per i clienti non domestici (dal 56% al 36% quelle a prezzo fisso). Per il settore gas naturale: 786 per i clienti domestici (di cui il 41% a prezzo fisso), 409 offerte per i condomini uso domestico (di cui il 44% a prezzo fisso) e 619 per i non-domestici (di cui 41% a prezzo fisso). Per le “dual fuel” (luce e gas): 36 per i clienti domestici (di cui l’83% a prezzo fisso) e 1 per i non- domestici (a prezzo fisso). “L’analisi di dati statistici e la comparazione con le serie storiche è il modo migliore per valutare situazioni emergenziali come quelle che stiamo vivendo in questi mesi – afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini -. Quando sarà passata la fase di prezzi altissimi nel gas e nell’elettricità, saranno i numeri a mostrarci se e come si modificheranno i nostri comportamenti di consumo e le nostre scelte di mercato. I rapporti periodici di Arera, al Governo e al Parlamento, continueranno a fornire elementi di valutazione per eventuali politiche strutturali”.
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Rifiuti, nuovi standard di qualità tecnici e contrattuali omogenei

MILANO (ITALPRESS) – Un set di obblighi di servizio di qualità contrattuale e tecnica del servizio di gestione dei rifiuti urbani, minimi ed omogenei per tutte le gestioni del Paese, affiancati da indicatori e relativi standard generali, differenziati a seconda del livello qualitativo effettivo di partenza definito in base alle prestazioni previste nei Contratti di servizio e/o nelle Carte della qualità vigenti.
Sono questi gli obiettivi del “Testo unico per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani” (TQRIF), approvato dall’ARERA con la delibera 15/2022/R/rif.
Nuovi standard minimi tecnici e contrattuali che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2023, ma per i quali la regolazione obbliga gli Enti territorialmente competenti a scegliere, entro il prossimo 31 marzo 2022, uno dei quattro schemi regolatori previsti, in base al livello di servizio effettivo di partenza, individuando i costi eventualmente connessi all’adeguamento agli obblighi all’interno del Piano Economico Finanziario (PEF) 2022-2025.
L’obiettivo di migliorare il servizio di gestione dei rifiuti e far convergere le diverse dimensioni territoriali verso standard comuni e omogenei a livello nazionale, deve infatti tenere conto delle diverse caratteristiche di partenza, applicando princìpi di gradualità, asimmetria e sostenibilità economica.
I principali obblighi legati alla qualità contrattuale riguarderanno la gestione delle richieste di attivazione, variazione e cessazione del servizio, dei reclami, delle richieste di informazioni e di rettifica degli importi addebitati. Le nuove regole riguarderanno anche le modalità e la periodicità di pagamento, la rateizzazione e il rimborso degli importi non dovuti, il ritiro dei rifiuti su chiamata o la riparazione delle attrezzature per la raccolta domiciliare. Per quanto riguarda, invece, la qualità tecnica, saranno previsti obblighi e standard relativi alla continuità, alla regolarità e alla sicurezza del servizio.
A titolo di esempio: secondo le regole di Qualità Contrattuale tutte le gestioni dovranno adottare una procedura puntuale per l’attivazione, la variazione o la cessazione del servizio rifiuti, specificando i tempi a disposizione degli utenti e le conseguenze in caso di decorrenza dei termini. Dovranno essere applicate le modalità di gestione dei reclami e assicurati i tempi di risposta previsti dall’Autorità.
Tutte le gestioni dovranno inoltre garantire specifiche modalità di rateizzazione le tenendo conto in particolare delle famiglie vulnerabili già beneficiarie del bonus sociale per disagio economico previsto per i settori elettrico e/o gas e/o per il settore idrico.
Rispetto alla Qualità Tecnica, assumeranno rilevanza la continuità e regolarità del servizio, per le quali tutte le gestioni dovranno realizzare una mappatura dei contenitori della raccolta stradale/di prossimità e predisporre un programma delle attività di raccolta e trasporto e spazzamento e lavaggio delle strade che prevede per ciascuna strada/via l’indicazione della data e fascia oraria di svolgimento del servizio. Gli standard, ad esempio la durata delle interruzioni, la puntualità del servizio di raccolta e trasporto e/o spazzamento e lavaggio delle strade, saranno variabili in base alle condizioni iniziali.
I dati di qualità, sia tecnica che contrattuale, dovranno essere pubblicati dai gestori nei propri siti internet e potranno essere oggetto di pubblicazione su web anche da parte di ARERA (in un’ottica di trasparenza, già applicata nei settori idrico ed energetico) per consentire ai cittadini la verifica delle prestazioni nei propri territori e la comparazione con altre realtà.
Si conferma, inoltre, l’adozione per ogni singola gestione di un’unica Carta della qualità del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani conforme alle disposizioni del Testo unico e – l’integrazione delTesto Integrato in tema di Trasparenza nel servizio di gestione dei rifiuti urbani favorendo la certezza e la facilità di accesso alle informazioni da parte degli utenti.
(ITALPRESS).

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