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Arera, approvato il nuovo quadro strategico 2022-2025

MILANO (ITALPRESS) – Approvato il Quadro Strategico 2022-2025 di ARERA che, dopo la fase di consultazione con tutti gli stakeholder, stabilisce gli obiettivi che faranno da guida per lo sviluppo della regolazione dell’Autorità dei prossimi quattro anni nei settori dell’energia elettrica, del gas, dell’acqua, dei rifiuti e del telecalore. Al centro del Quadro Strategico la tutela e la consapevolezza del consumatore, attraverso strumenti e comunicazione, la digitalizzazione e la transizione energetica ‘giustà e sostenibile a livello trasversale nei settori energetici e ambientali, il miglioramento delle infrastrutture, dei servizi e della concorrenza. Particolare attenzione anche ai nuovi temi delle Comunità energetiche, la mobilità elettrica, la decarbonizzazione con rinnovabili e idrogeno pulito.
Al fine di orientare la propria regolazione strategica verso obiettivi di sostenibilità sociale, economica e ambientale e accrescere in tale ottica la propria accountability verso gli stakeholder, l’Autorità ha poi stabilito di associare gli obiettivi del Quadro Strategico ad uno o più obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.
La struttura e i contenuti del Quadro Strategico – suddivisi in temi trasversali a tutti i comparti e approfondimenti su singoli settori – sono articolati su due livelli: gli obiettivi strategici e le linee di intervento. Gli obiettivi inquadrano la strategia complessiva basata sullo scenario attuale e di medio termine, con riferimento sia agli ambiti trasversali a tutti i settori (centralità del consumatore, innovazione di sistema, semplificazione, trasparenza ed enforcement del quadro regolatorio), sia agli ambiti specifici dell’area Ambiente ed Energia e conformi alla normativa nazionale e internazionale.
Le linee di intervento descrivono sinteticamente le principali misure e azioni che l’Autorità intende condurre per la realizzazione di ciascun obiettivo strategico.
In particolare, il Quadro Strategico è stato approvato dopo un articolato processo di consultazione, attraverso le audizioni annuali ARERA ad esso dedicate (a cui hanno partecipato 58 rappresentanti degli stakeholder, tra associazioni dei consumatori e degli utenti, ambientaliste, sindacali, delle imprese e dei lavoratori, Istituzioni, Enti Locali, Università, privati ecc.), e con il documento di consultazione vero e proprio a cui sono giunte ulteriori 13 osservazioni. Le 51 memorie delle audizioni e le osservazioni pervenute sono disponibili sul sito dell’Autorità.
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Dall’1 dicembre il 2^ Forum Europeo sulla Regolazione dei Servizi Idrici

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MILANO (ITALPRESS) – La transizione verde e le azioni intraprese dalle istituzioni europee e dai regolatori nazionali per migliorare le attività basate sull’economia circolare nel settore idrico. E’ il tema al centro del 2° Forum Europeo sulla Regolazione dei Servizi Idrici, organizzato da WAREG – l’associazione dei regolatori dei sistemi idrici europei – in collaborazione con ARERA, che attualmente ne detiene la presidenza. L’appuntamento si svolgerà on line il prossimo mercoledì 1 dicembre e i lavori saranno aperti da rappresentanti del Governo italiano – in particolare dal Ministro della Transizione ecologica Stefano Cingolani e dal Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini – della Commissione Europea, della Banca Europea per gli Investimenti, dell’Ocse e della Banca Mondiale.
Il Forum vuole rafforzare il dialogo tecnico e istituzionale alla luce del ruolo chiave delle agenzie di regolamentazione europee. Azioni principali sono il bilanciamento delle esigenze dei clienti, l’accessibilità sociale, l’innovazione industriale e i costi efficienti, preservando al contempo l’ambiente. Obiettivi contestualizzati nella definizione di una efficace governance dell’acqua, nell’efficienza dei servizi idrici, nella regolazione dell’acqua per l’innovazione e nella sostenibilità ambientale e accessibilità sociale delle tariffe. La partecipazione è libera e tutti i dettagli e modalità di iscrizione sono a disposizione sul sito Wareg-Efrws 2021 https://www.wareg.org/efrws/efrws-2021/.
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ARERA, 22 e 24 novembre le audizioni sul quadro strategico

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MILANO (ITALPRESS) – Si svolgeranno online il 22 e 24 novembre le audizioni annuali dell’ARERA sul proprio Quadro strategico 2022-2025. Un appuntamento, aperto a tutti (associazioni dei consumatori e degli utenti, ambientaliste, sindacali delle imprese e dei lavoratori, Istituzioni, Enti Locali, Università, privati ecc.) che rappresenta uno dei passaggi fondamentali del processo di ascolto degli stakeholder, caratteristica importante dell’azione dell’Autorità.
Il Quadro Strategico, posto in consultazione lo scorso 29 ottobre (DCO 465/2021/A), delinea gli obiettivi che faranno da guida per lo sviluppo della regolazione dell’Autorità nei settori dell’Energia elettrica, del Gas, dell’Acqua e dei Rifiuti e del Telecalore.
Per partecipare alle audizioni – sia con un proprio intervento di osservazioni e proposte, sia come uditori – è necessario registrarsi sul sito www.arera.it, dove è disponibile lo stesso Quadro strategico.
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Bollette, con l’intervento del Governo +29,8% elettricità e +14,4% gas

MILANO (ITALPRESS) – La dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici – ancora in forte crescita per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti alla pandemia e le difficoltà nelle filiere di approvvigionamento – e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas. L’Autorità per Energia Reti e Ambiente (Arera) è intervenuta annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, grazie al decreto di urgenza del Governo che ha stanziato le risorse necessarie, con ciò consentendo di attutire l’impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.
Applicando ai numeri di oggi le misure varate dall’Esecutivo, valide per il prossimo trimestre, l’aumento per la famiglia tipo in tutela sarà infatti ridotto a +29,8% per la bolletta dell’elettricità e a +14,4% per quella del gas (grazie anche alla riduzione dell’Iva contenuta nel decreto).
Per oltre 3 milioni di nuclei familiari aventi diritto ai bonus di sconto per l’elettricità e per 2,5 milioni che fruiscono del bonus gas, in base all’ISEE, gli incrementi tariffari sono stati sostanzialmente azzerati dal decreto.
Per il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini, “siamo in presenza di un ulteriore incremento del costo delle materie prime, più ampio ed imprevedibile del precedente. L’intervento del governo, cui abbiamo fornito il necessario supporto tecnico, ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili. Accanto all’attenzione alle famiglie in più grave difficoltà, è ormai evidente l’ampia percentuale di famiglie e imprese che, pur essendo “nella media”, fatica a sopportare la quotidianità. E’ a maggior ragione necessario un continuo lavoro per sfruttare tutte le opportunità per una riduzione strutturale dei costi energetici”.
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Energia, ARERA “La transizione ha un costo, attenzione ai più deboli”

ROMA (ITALPRESS) – La transizione energetica ed ecologica “seppur accettata e condivisa, rischia di porci di fronte a extra-costi che potrebbero incidere maggiormente sulle categorie più deboli. E’ questo il tema della “transizione giusta”, a cui anche la Commissione europea dedica specifica attenzione nella declinazione dei nuovi obiettivi dell’European Green Deal”. Così il presidente di Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente), Stefano Besseghini, nel corso della presentazione della Relazione Annuale sullo Stato dei Servizi e sull’attività svolta a Montecitorio. “Su questo duplice binario del supporto alla transizione ecologica e dell’attenzione alla tutela dei consumatori, destinata sia alle categorie più deboli che a tutti gli altri si è sviluppata e si svilupperà l’azione della Autorità. Due binari che sono solo apparentemente separati. Uno sviluppo efficiente degli strumenti per la transizione ecologica ha un effetto sui costi che i consumatori si troveranno a sostenere e una efficace tutela dei consumatori permetterà di minimizzare le eventuali ricadute negative. La declinazione di questo principio, nel caso della transizione energetica – ha proseguito – si concretizza nella messa a punto di strumenti di mercato che consentano un efficiente sviluppo del sistema energetico, caratterizzato da una prevalente generazione rinnovabile e distribuita, mentre la tutela dei consumatori si concretizza in un mercato retail efficiente e concorrenziale, assieme agli strumenti per i consumatori vulnerabili, su cui avremo modo di tornare”.
Parlando dei prezzi dell’energia e dell’impatto del costo in bolletta, Besseghini ha assicurato che “l’effetto degli interventi del governo sarà certamente significativo. Le considerazioni sui prezzi dell’energia, svolte non più tardi di qualche mese fa, risultano oggi totalmente superate da una dinamica dei prezzi assolutamente straordinaria. Dopo la profonda discesa che ha caratterizzato il 2020, l’attivarsi della ripresa economica con l’inizio del 2021 ma soprattutto l’evidenza della efficacia della campagna vaccinale hanno determinato una brusca accelerazione in tutti i costi delle materie prime, con variazioni che nel giro di pochi mesi li hanno proiettati decisamente verso massimi storici. E’ importante segnalare come una fattiva collaborazione tra Autorità e Governo abbia permesso di attivare ed implementare strumenti volti a contenere l’impatto di queste variazioni per la generalità dei consumatori. Questo – ha aggiunto Besseghini – mediante interventi sulle componenti degli oneri generali di sistema in almeno due occasioni principali: nel secondo trimestre del 2021 attraverso la replica di un intervento già operato nel 2020 (sterilizzazione delle quote fisse di potenza per le piccole imprese per un importo complessivo di 800 milioni di euro) e in occasione della variazione del terzo trimestre 2021, con un contenimento generalizzato della componente a sostegno delle rinnovabili (Asos) per un importo complessivo di 1,2 miliardi di euro. Si tratta di iniziative di particolare interesse perchè rafforzano il percorso più volte proposto dall’Autorità di un progressivo trasferimento degli oneri generali di sistema sulla fiscalità generale”.
Il presidente dell’Autorità ha ricordato come la lenta emersione dalla crisi della pandemia rinforza la sensazione di “vivere uno di quei momenti in cui è necessario compiere scelte e azioni nette in grado di orientare diversamente il nostro futuro. Diamo il nome di transizione ecologica a un grande ciclo di trasformazioni che abbiamo deciso di intraprendere consapevolmente, alla luce della nostra capacità di studiare il presente e di immaginare il futuro e non per effetto di un evidente immediato vantaggio tecnico o economico. Una condizione che ha caratteristiche di unicità nella storia dell’uomo, almeno confrontabile con la unicità degli eventi che cerchiamo di evitare. L’umanità nel suo complesso – ha precisato – ha dovuto interrogarsi su come indirizzare la propria azione per far sì che i propri figli avessero la possibilità di svilupparne una propria. Si è fatta strada la consapevolezza che i soli obiettivi non fossero condizione sufficiente, ma che fosse necessario chiarire le azioni da compiere e le traiettorie da percorrere per raggiungerli. Oggi a tutto questo si è unita una nuova dimensione, quella temporale. Un senso di urgenza che è certamente spinto dai risultati della ricerca scientifica ma che risulta rafforzato dalla vicenda pandemica. Un senso di urgenza che viene sollecitato in questi giorni dagli andamenti dei mercati dell’energia che dimostrano il costo dell’incertezza”.
Infine Besseghini ha ricordato come da sempre l’Autorità italiana sia “parte attiva del processo di costruzione del mercato europeo dell’energia e crede nella cooperazione tra regolatori come strumento indispensabile – assieme alla cooperazione tra gestori di rete e gestori di mercato – per il raggiungimento di un quadro di regole condiviso, nel rispetto delle specificità dei singoli mercati nazionali”.
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Tari e rifiuti, regolazione tariffe arriva a impianti di trattamento

MILANO (ITALPRESS) – ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha deliberato l’avvio del secondo periodo di regolazione tariffaria per il settore dei rifiuti, MTR-2, valido dal 2022 al 2025.
Pur confermando l’impianto generale del Metodo presentato alla fine del 2019 – in primis la garanzia della sostenibilità sociale delle tariffe, grazie al vincolo di crescita delle entrate per gli operatori – sono numerose le novità che ampliano il perimetro di controllo della filiera e di conseguenza il numero di soggetti interessati.
Se il primo MTR introduceva il riconoscimento dei costi efficienti di esercizio e di investimento per le fasi della filiera dei rifiuti fino al conferimento, con l’MTR-2 si regolano da oggi anche le tariffe di accesso agli impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani. Si arriva, cioè, fino al “cancello” di impianti e di discariche, prevedendo una programmazione quadriennale, premiando il ricorso ad impianti di trattamento che valorizzino i rifiuti e penalizzando decisamente il conferimento in discarica.
Per il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini, “Con il nuovo Metodo ARERA conferma la propria attenzione al settore, completando il progetto avviato con il precedente metodo. La regolazione del settore è certamente lungi dall’essere matura, ma il percorso procede in un dialogo cercato e costante con i consumatori e tutti i portatori di interesse. L’introduzione della regolazione degli impianti, con una specifica attenzione alla chiusura del ciclo, rappresenta un elemento di assoluta novità. L’MTR-2 è uno strumento flessibile che consente, agli Enti territorialmente competenti e agli operatori, di fornire agli utenti servizi adeguati a costi sostenibili e l’Autorità è pronta ad intervenire nei casi di inerzia nell’applicazione del Metodo”.
In questo secondo periodo di regolazione – dopo le consultazioni che hanno coinvolto il tavolo tecnico permanente istituito da ARERA con le Regioni e le Autonomie locali e i focus group con i consumatori e gli operatori – sono incluse variabili di calcolo che tengono conto dei più recenti elementi normativi europei e nazionali, che hanno modificato la classificazione dei rifiuti e gli obiettivi ambientali nel corso di questi anni.
Sono stati considerati gli obiettivi a lungo termine per l’economia circolare, la responsabilità estesa del produttore, le regole per gli imballaggi, la gerarchia dei rifiuti urbani e la loro identificazione, la graduale riduzione dei conferimenti in discarica, il principio “chi inquina paga” e – infine – il collegamento con il PNRR.
Per affrontare le evidenti differenze territoriali e gestionali, sia in termini di presenza di impianti che di gestione dei flussi di rifiuti, l’Autorità ha confermato un modello di regolazione tariffaria “asimmetrica”, introducendo un meccanismo di incentivazione tramite perequazione, sulla base della gerarchia dei rifiuti, che prevede componenti a compensazione o maggiorazione dei corrispettivi per l’accesso a seconda del tipo di impianto.
Gli impianti sono classificati secondo la natura del gestore (“integrato” se gestisce più fasi della filiera e ha impianti di trattamento già considerati nella regolazione del precedente MTR) e il ruolo che ricoprono nel ciclo (se impianti di chiusura del ciclo o intermedi).
Il meccanismo di perequazione, nonchè il previsto limite alle tariffe di accesso ai medesimi impianti, mirano a responsabilizzare le realtà locali, supportando i percorsi di miglioramento dell’efficienza gestionale, di completamento della filiera e di realizzazione di impianti per la chiusura del ciclo dei rifiuti, premiando la prossimità territoriale.
Sono impianti “minimi” quelli ritenuti indispensabili alla chiusura del ciclo dei rifiuti nel loro territorio e previsti nella programmazione. Sono impianti “aggiuntivi” quelli diversi dai minimi, per i quali si applica una regolazione orientata alla trasparenza
La regolazione MTR-2, quindi, oltre ad applicarsi a tutti i gestori integrati e ai loro impianti, si applica agli operatori non integrati che gestiscono impianti “minimi”, con l’introduzione di incentivi decrescenti in base al tipo di trattamento che operano sui rifiuti (compostaggio, digestione anaerobica, termovalorizzazione).
E’ sempre penalizzato il conferimento in discarica.
“I livelli di raccolta differenziata, il trattamento dei rifiuti con riutilizzo o riciclo, la prossimità territoriale e le caratteristiche dimensionali, tecnologiche e di impatto ambientale degli impianti, diventano con l’MTR-2 variabili quantitative che determinano la TARI, rendendola più vicina alle esigenze dei cittadini”, si legge in una nota.
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Arera, interventi normativi per ritardi servizi idrici al Sud

MILANO (ITALPRESS) – Intervenire a livello normativo per superare le criticità gestionali del servizio idrico e aumentarne l’efficienza, in particolare nelle regioni meridionali, anche alla luce delle opportunità e dei target fissati nel Pnrr. E’ quanto sottolineato dall’Arera nella segnalazione a Parlamento e Governo sulle criticità dei servizi idrici in alcune regioni del Mezzogiorno. Infatti, a fronte di una ampia area, collocata in prevalenza al Nord e al Centro, in cui i servizi, gli investimenti, l’attività legislativa, il funzionamento degli enti di governo dell’ambito e le capacità gestionali degli operatori appaiono in linea con i più elevati obiettivi del settore idrico, persistono situazioni, principalmente nel Sud e nelle Isole, in cui si perpetuano inefficienze. La segnalazione si basa sui risultati del monitoraggio semestrale sugli assetti locali del servizio idrico integrato, svolto dalla stessa Autorità attraverso l’analisi delle informazioni trasmesse dagli enti di governo d’ambito e da altri soggetti territorialmente competenti secondo la legislazione regionale.
Un quadro dove, pur con un completamento del percorso di adesione degli enti locali ai relativi enti di governo dell’ambito e con la razionalizzazione del numero degli ATO (oggi 62, erano 71 nel 2015), le criticità ancora presenti evidenziano la necessità di un’azione di riforma per il rafforzamento della governance della gestione del servizio idrico integrato, soprattutto in considerazione del permanere di situazioni di mancato affidamento del servizio in alcune aree del Paese (Molise e Calabria, nonchè la parte maggioritaria degli ambiti territoriali di Campania e Sicilia). Il Pnrr inviato alla Commissione Europea evidenzia come “nel Mezzogiorno l’insufficiente presenza di gestori industriali e l’ampia quota di gestione in economia, traccia un quadro del comparto idrico molto frammentato e complesso. Precedenti esperienze dimostrano che nel Mezzogiorno l’evoluzione autoctona del sistema non è percorribile senza un intervento centrale finalizzato alla sua risoluzione”.
In coerenza con tale obiettivo, l’Arera giudica condizioni necessarie per l’allocazione delle risorse del Pnrr e per l’efficace implementazione degli interventi selezionati, la presenza di un ente di governo dell’Ambito pienamente operativo e il completamento delle procedure di affidamento del servizio a un gestore integrato. L’Autorità ha pertanto ritenuto opportuno segnalare al Governo e al Parlamento l’utilità di interventi normativi di modifica delle vigenti previsioni legislative per accelerare l’affidamento del servizio idrico integrato. In particolare l’Arera ritiene necessario prevedere un termine perentorio entro cui concludere i processi di affidamento, un supporto tecnico agli enti territoriali che ne avessero necessità, l’affidamento ad un soggetto societario a controllo pubblico nel caso decorrano i termini previsti, a tutela della continuità di servizio ai cittadini.
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Arera, su mercato libero 57,3% clienti luce e 60,2% gas

MILANO (ITALPRESS) – L’Arera ha pubblicato il primo Rapporto monitoraggio dei mercati di vendita al dettaglio dell’energia elettrica e del gas. Secondo l’ultimo aggiornamento di marzo sono nel mercato libero, nel settore elettrico il 57,3% dei clienti domestici e il 68% dei clienti altri usi in bassa tensione; nel settore del gas il 60,2% dei clienti domestici e il 69,9% dei condomini uso domestico con consumi inferiori ai 200 mila Smc.
Da una analisi di dettaglio del settore elettrico, per i domestici il mercato libero è scelto in misura maggiore dai più giovani: l’81% dei contratti siglati da clienti tra i 18 e 29 anni. Per tutte le tipologie di cliente e per entrambi i settori si conferma che la stragrande maggioranza dei passaggi avviene nell’ambito del mercato libero, ed è quindi attuata da clienti che erano usciti dalla tutela già in precedenza.
Il Portale Offerte dell’Arera, operativo dal 2018, contiene al 30 giugno circa 4.855 offerte disponibili alla consultazione e alla comparazione della spesa. Per il settore elettrico: 1.371 per i clienti domestici (di cui il 61% a prezzo fisso) e 1.225 per i clienti non domestici (di cui il 56% a prezzo fisso). Per il settore gas naturale: 446 per i condomini uso domestico (di cui il 49% a prezzo fisso), 986 per i clienti domestici (di cui il 58% a prezzo fisso) e 741 per i non domestici (di cui 53% a prezzo fisso). Per le dual fuel: 83 per i clienti domestici (di cui il 90% a prezzo fisso) e 3 per i non domestici (di cui 1 a prezzo fisso). Dall’analisi per alcuni clienti tipo emerge come nel mercato libero siano presenti alcune offerte più convenienti dei servizi di tutela, sia a prezzo fisso che a prezzo variabile, nonostante queste rappresentino una quota residuale di quelle disponibili. Nel settore elettrico per il cliente tipo domestico residente, nei 18 mesi analizzati (gennaio 2020 – giugno 2021) erano disponibili in media 64 offerte più convenienti della maggior tutela, pari al 4,72% delle offerte a disposizione. Di queste, 15 erano a prezzo variabile e 49 a prezzo fisso. Con riferimento invece al settore del gas, per il cliente tipo domestico erano disponibili in media 65 offerte più convenienti del servizio di tutela, pari al 9,82% delle offerte a disposizione. Di queste, 32 erano a prezzo variabile e 33 erano a prezzo fisso. Rispetto al complesso dei contratti sottoscritti nel mercato libero dai clienti domestici emerge come siano principalmente a prezzo fisso: 84,0% nel settore elettrico e 73,9% nel settore del gas naturale. I primi approfondimenti su un campione di clienti usciti dal servizio di maggior tutela nel periodo luglio 2020-marzo 2021, sembrano mostrare come non sempre il cliente sceglie l’offerta economicamente più vantaggiosa.
(ITALPRESS).

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