Una serie di dati sulla qualità contrattuale del servizio dei gestori idrici illustrati attraverso strumenti interattivi di infodata journalism, per rendere fruibile a tutti gli stakeholder un altro aspetto della dimensione acqua in Italia. E’ quello che da mercoledì sarà a disposizione sul sito ARERA e che verrà presentato e illustrato lo stesso giorno in un webinar, organizzato in occasione della #GiornataMondialedell’Acqua, frutto della collaborazione tra l’Autorità e REF Ricerche.
Tabelle, mappe e grafici integrati, accompagnati da testi, saranno pubblicati sul sito dell’Autorità e permetteranno di visualizzare le performance di qualità contrattuale delle singole gestioni idriche italiane, confermando l’impegno dell’Autorità nel fornire, ai consumatori, strumenti di trasparenza e di analisi comparativa.
Nella sezione “Quant’è di qualità il servizio idrico del tuo gestore?” sarà possibile approfondire le performance di qualità contrattuale offerte dai gestori ai propri utenti per l’anno 2019, con particolare attenzione ai livelli di rispetto di ciascun indicatore di qualità contrattuale, al numero di prestazioni erogate, ai tempi minimi previsti per l’esecuzione delle prestazioni e con un focus sulle gestioni con standard migliorativi. I dati, interrogabili interattivamente selezionando per comune o gestione, riguardano un panel di 327 gestioni al servizio di circa 50,5 milioni di abitanti (l’84% della popolazione residente italiana).
Nella sezione “Gli obblighi di qualità del servizio all’utenza: gestioni idriche a confronto” invece sarà possibile visualizzare e raffrontare i livelli delle prestazioni eseguite dalle singole gestioni nel corso del 2018, aggregate in macro-indicatori “Avvio e cessazione del rapporto contrattuale” (MC1) e “Gestione del rapporto contrattuale e accessibilità al servizio” (MC2), come definiti dalla regolazione, necessari anche ai fini dell’applicazione del meccanismo incentivante di premi e penalità.
I dati, interrogabili interattivamente selezionando per regione, comune, gestione o classe di performance, sono quelli riferiti alle 248 gestioni che hanno trasmesso i dati riepilogativi. Un insieme di operatori che erogano il servizio a 48,3 milioni di abitanti residenti, circa l’80% della popolazione residente in Italia.
(ITALPRESS).
Acqua, sul sito Arera i dati sulla qualità contrattuale delle gestioni
Arera, prorogate agevolazioni in bolletta per zone terremotate
MILANO (ITALPRESS) – Sono state prorogate le agevolazioni in bolletta per elettricità, gas e servizio idrico integrato a sostegno delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi dal 2016 nel Centro Italia e nel 2017 nei Comuni di Casamicciola Terme, Lacco Ameno e Forio (Ischia).
Secondo quanto previsto dalla legge n. 21/2021 (che ha convertito il Decreto-legge Milleproroghe 2020) l’Arera ha prorogato fino al 31 dicembre 2021 le agevolazioni tariffarie a favore delle forniture e utenze localizzate in una ‘zona rossà, per quelle relative a immobili inagibili e per quelle a favore delle soluzioni abitative di emergenza realizzate in occasione degli eventi sismici. Per ottenere le agevolazioni, i titolari delle utenze/forniture dovranno comunicare lo stato di inagibilità dell’abitazione entro il 30 aprile 2021 agli uffici locali di Agenzia delle Entrate e Inps, come previsto dalla legge e – per accelerare le procedure – entro il 30 giugno anche al proprio fornitore indicando i riferimenti contrattuali.
Inoltre, è stato posticipato al 31 dicembre 2021 il termine ultimo per emettere la fattura di conguaglio e viene ulteriormente prolungata la sua rateizzazione, passando da minimo 36 a minimo 120 rate, limitatamente alle utenze e forniture colpite dagli eventi sismici del Centro Italia. Qualora la fattura di conguaglio sia già stata emessa sono altresì sospesi i termini di pagamento delle rate, al fine di consentire il ricalcolo degli importi dovuti considerando la nuova proroga delle agevolazioni e la dilazione del periodo di rateizzazione.
I venditori e i gestori non dovranno procedere ad azioni di recupero di morosità relativamente ad eventuali rate non pagate delle fatture di conguaglio già emesse e dovranno informare tempestivamente i clienti e gli utenti finali (sulla homepage del proprio sito e con altre modalità idonee) della sospensione dei termini di pagamento delle fatture, della proroga delle agevolazioni e delle modalità per presentare l’istanza utile ai fini del riconoscimento del beneficio.
(ITALPRESS).
Arera, mercato libero elettrico scelto da 56% delle famiglie
MILANO (ITALPRESS) – Quanti venditori sono effettivamente attivi sul mercato e dove sono più presenti? Quali società possiedono la quota maggiore di clientela? In quali province e regioni si è diffuso maggiormente il mercato libero fino ad ora? Dove si registra maggiormente il fenomeno delle morosità? Sono alcune delle domande cui è possibile rispondere navigando attraverso tabelle, infografiche e mappe sull’evoluzione del mercato dell’energia, presenti sul sito di Arera, che l’Autorità ha deciso di valorizzare in occasione della pubblicazione del Rapporto annuale Monitoraggio Retail (su dati 2019). Le famiglie che a dicembre 2020 hanno scelto il mercato libero elettrico sono oltre il 56% nella media nazionale, ma con forti differenze nel Paese: dal 70% di alcune aree del Nord al 38% della provincia Sud Sardegna. I venditori attivi di elettricità per i clienti domestici sono 380 in Lombardia, contro i 140 della Valle d’Aosta e, tra i due estremi, le diverse realtà regionali, con ad esempio i 327 del Lazio o i 287 della Calabria (dati aprile 2020).
(ITALPRESS).
Acqua, luce e gas, bonus automatici per 2,6 milioni di famiglie
ROMA (ITALPRESS) – Scatta il riconoscimento automatico dei bonus sociali di sconto per le bollette di acqua, luce e gas per le famiglie in stato di disagio economico (con Isee non superiore a 8.265 euro). Da quest’anno infatti basterà compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), ai fini dell’ISEE, per ottenere la prevista riduzione sulla spesa sostenuta per le forniture di elettricità, gas naturale e acqua. Lo rende noto Arera (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente).
Questo consentirà di garantire le agevolazioni alle oltre 2,6 milioni di famiglie aventi diritto e superare il vecchio meccanismo di bonus su richiesta, che negli anni aveva di fatto limitato gli sconti solo a un terzo dei potenziali beneficiari.
Il meccanismo ha validità dal 1° gennaio 2021. Ogni bonus avrà una durata di 12 mesi a partire dalla data di ammissione alla riduzione. La data di effettiva erogazione dipende dal tipo di bonus. Nella fase di prima applicazione, le verifiche funzionali all’ammissione alle agevolazioni (bonus 2021) saranno avviate a luglio, per permettere la piena funzionalità delle procedure.
L’Autorità – la cui deliberazione tiene conto delle pertinenti osservazioni contenute nel parere del Garante per la Protezione dei Dati Personali – ha definito le modalità di erogazione che dovranno essere applicate dagli operatori per garantire il riconoscimento agli aventi diritto, anche di eventuali quote di bonus 2021 maturate nei mesi precedenti.
Per il bonus elettrico legato al disagio fisico, cioè la riduzione per quei soggetti che si trovano in gravi condizioni di salute e che utilizzano apparecchiature elettromedicali salvavita, si dovrà continuare a presentare la richiesta presso i Comuni o i CAF abilitati.
Fino al 2020, per ricevere i bonus per disagio economico, era necessario presentare domanda al Comune di residenza o al CAF allegando la documentazione richiesta. Da oggi basta presentare ogni anno la DSU necessaria per ottenere la certificazione dell’ISEE e, se il nucleo familiare rientra nei parametri, l’INPS invierà automaticamente le informazioni al Sistema Informativo Integrato (SII), la banca dati che contiene informazioni utili a individuare le forniture elettriche, gas e i gestori idrici competenti per territorio.
Attraverso l’incrocio dei dati trasmessi dall’INPS al SII, di quelli contenuti nel SII e nelle banche dati dei gestori idrici e all’esito positivo delle verifiche di ammissibilità definite dall’Autorità, saranno automaticamente individuate le forniture dirette (individuali) da agevolare ed erogati i bonus a chi ne ha diritto.
Nel caso di nuclei familiari serviti da forniture centralizzate è previsto un processo di ammissione al riconoscimento automatico ad hoc. Ogni nucleo familiare ha diritto ad un bonus per ciascuna tipologia – elettrico, gas, idrico – per anno di competenza.
Le condizioni soggettive per avere diritto ai bonus per disagio economico restano le stesse, cioè appartenere alternativamente ad un nucleo familiare: con indicatore ISEE non superiore a 8.265 euro; con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro; titolare di Reddito di cittadinanza o Pensione di cittadinanza.
In aggiunta, uno dei componenti del nucleo familiare ISEE deve risultare titolare di una fornitura elettrica/gas/idrica per usi domestici attiva (o sospesa per morosità) o usufruire di una fornitura centralizzata gas/idrica attiva e per usi domestici.
Per chiarezza e trasparenza, il cliente avrà modo di verificare in bolletta l’applicazione del bonus, perchè il venditore dovrà mettere in evidenza tale voce.
I bonus sociali luce e gas sono applicati direttamente in bolletta nel caso in cui uno dei componenti del nucleo familiare sia risultato intestatario di una fornitura diretta (individuale) con i requisiti già indicati.
Invece, nel caso in cui il nucleo familiare usufruisca di una fornitura centralizzata (condominiale) viene riconosciuto l’intero importo alla famiglia disagiata una volta l’anno, nel caso del bonus idrico con assegno circolare intestato al componente del nucleo familiare che ha presentato la DSU e recapitato all’abitazione del nucleo familiare, nel caso del bonus gas con bonifico domiciliato intestato al componente del nucleo familiare che ha presentato la DSU e ritirabile presso qualsiasi sportello di Poste italiane (le modalità e le tempistiche per il ritiro del bonifico saranno comunicate agli interessati mediante apposita comunicazione; i termini per i ritiro del bonifico sono stati significativamente estesi rispetto a quelli previsti nel precedente sistema “a domanda”).
Infine, se il cliente chiude l’utenza o viene effettuata la voltura ad altro utente – perchè, per esempio, cambia residenza e si trasferisce in altra abitazione – l’ammontare di bonus restante verrà erogato in un’unica soluzione e non potrà essere richiesto un nuovo bonus per l’anno di competenza da nessuno dei componenti del nucleo familiare di appartenenza. Il bonus viene erogato in continuità anche quando il cliente decida di cambiare contratto o fornitore.
(ITALPRESS).
Bollette in aumento per alte quotazioni materie prime
Le alte quotazioni delle materie prime all’ingrosso, tornate sui livelli di un anno fa, nel primo trimestre del 2021 portano a un incremento delle bollette dell’energia per la famiglia tipo in tutela del +4,5% per l’elettricità e del +5,3% per il gas. Dato, quest’ultimo, legato anche alla consueta stagionalità con la relativa crescita invernale della domanda. Per quanto riguarda gli effetti sui consumatori (al lordo tasse) la famiglia tipo comunque beneficia ancora di un risparmio complessivo di circa 146 euro/anno. Nel dettaglio – osserva l’Arera -, per l’elettricità la spesa per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021) sarà di circa 488 euro, con una variazione del -10,2% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° aprile 2019 – 31 marzo 2020), corrispondente a un risparmio di circa 55 euro/anno. Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta gas sarà di circa 950 euro, con una variazione del -8,8% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente a un risparmio di circa 91 euro/anno. Per le famiglie in stato di bisogno, dal 1° gennaio 2021 c’è un’importante novità: i bonus sociali di sconto sulla bolletta, saranno gradualmente riconosciuti in modo automatico a chi ne ha diritto, senza più dover presentare domanda. Per quanto riguarda l’aggiornamento tariffario, gli aumenti sono sostanzialmente legati alla crescita delle quotazioni delle materie prime energetiche. Nel quarto trimestre 2020 infatti, in base ai dati di preconsuntivo, il prezzo unico nazionale dell’energia elettrica risulta in aumento di circa il 15% rispetto al terzo trimestre, tornando in linea con il livello medio del corrispondente trimestre del 2019. Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica l’aumento è legato principalmente al rialzo della componente materia energia, con un impatto del +4% sul prezzo finale della famiglia tipo. Leggero incremento per le tariffe regolate di rete +0,57%, mentre nel loro complesso rimangono sostanzialmente invariati gli oneri generali di sistema (-0,03%). Per il gas naturale l’andamento è determinato da un aumento della componente materia prima, con un impatto del +4,9% sul prezzo finale della famiglia tipo, legata alle quotazioni attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre, da una leggera crescita delle tariffe regolate di trasporto e gestione del contatore +0,3% sul prezzo finale e da un lieve aggiustamento, +0,1%, per gli oneri generali di sistema. Si arriva così al +5,3% per l’utente tipo in tutela. “La variazione di questo trimestre ci restituisce una dinamica sostanzialmente in linea con gli andamenti stagionali e con valori delle materie prime non dissimili da quelli dello scorso anno”, afferma il presidente di Arera, Stefano Besseghini. “Nel complesso, le anomalie di prezzo e di volume legate all’emergenza Covid, hanno consentito un risparmio alle famiglie nel corso dell’anno con un beneficio residuo che si protrarrà anche nel primo trimestre del 2021. Le prospettive di recupero dell’economia e l’augurio che la situazione sanitaria evolva per il meglio, richiedono ora più che mai di focalizzare l’attenzione su quegli interventi e investimenti che possono contribuire al miglioramento della bolletta degli italiani”, conclude.
(ITALPRESS).
Misure sostegno per bollette edifici resi inagibili sisma centro Italia
L’ARERA, con una segnalazione a Parlamento e Governo ha fornito elementi e proposte in merito alle ultime misure legislative adottate a seguito degli eventi sismici verificatisi nell’agosto 2016 e negli anni successivi. Nel documento si ricorda come, nell’ambito delle competenze affidatele dal Legislatore, l’Autorità sia già intervenuta (delibera 429/2020) con riferimento al più recente decreto-legge n. 104/2020, prorogando fino al 31 dicembre 2020 le misure previste per i titolari delle utenze site nei comuni del sisma con riferimento anche agli immobili inagibili (sospensione fatture e agevolazioni tariffarie per le forniture di elettricità, gas e acqua, ndr) e decidendo di non superare tale limite temporale, applicando la norma di legge secondo canoni di doverosità e in esecuzione della legislazione emergenziale precedente.
Dai dati in possesso dell’ARERA, tuttavia, risulta che soltanto una piccola percentuale degli aventi diritto abbia presentato la necessaria dichiarazione di inagibilità all’Agenzia delle Entrate. Cogliendo la diffusa preoccupazione per la persistenza di situazioni di precarietà riferite agli eventi sismici l’Autorità propone di valutare l’adozione di una norma di legge che, pur rimettendo al Regolatore la successiva attuazione, attribuisca il beneficio dell’agevolazione agli utenti in effettivo stato di bisogno, tra i quali rientrano con certezza i soggetti ancora in situazioni abitative provvisorie, come ad esempio gli occupanti delle SAE.
’Autorità si rende inoltre disponibile a dilazionare ulteriormente i pagamenti delle fatture pregresse, estendendo il periodo di rateizzazione (attualmente previsto in 36 mesi).
L’auspicio per un intervento normativo, contenuto nella segnalazione dell’ARERA, nasce dalla considerazione che l’esercizio della discrezionalità nel fissare una diversa durata dell’agevolazione (seppur prevista dalla legge 104/2020) avrebbe comportato un aggravamento di costi per l’intero sistema, richiesto valutazioni di politica economica e sociale propri di Governo e Parlamento, delineato una sostanziale esondazione dal ruolo e dalla funzione istituzionale dell’Autorità e di conseguenza esposto il provvedimento a possibili ricorsi.
Nel caso specifico delle agevolazioni a favore delle utenze interessate dal sisma del Centro Italia, l’Autorità ha tenuto doverosamente conto di alcuni elementi puntuali: con le ultime proroghe fissate dalla legge, tali utenze hanno avuto un livello e una durata delle agevolazioni (di oltre 48 mesi) ben superiore al livello e alla vigenza di quelle riconosciute in precedenti eventi calamitosi (al massimo 36 mesi); le agevolazioni riconosciute dalla legge non prevedono – ad eccezione del servizio idrico integrato – la gratuità della fornitura e pertanto il procrastinare ulteriormente l’invio delle bollette determinerebbe un debito ancor più rilevante che dovrà poi essere corrisposto alla ripresa della fatturazione.
Peraltro, l’Autorità ha già previsto, a favore dei titolari delle utenze degli immobili inagibili – e quindi non utilizzate – la facoltà di disattivare e riattivare la fornitura in modo completamente gratuito, con la possibilità di non sostenere costi fissi connessi al mantenimento della fornitura, evitando anche di lasciarli a carico dei restanti utenti e clienti non agevolati.
Nel documento inviato al Parlamento e al Governo, l’Autorità ricorda che in occasione di eventi calamitosi ha sempre agito con tempestività, prevedendo la sospensione immediata dei termini di pagamento e disponendo agevolazioni – sempre in esecuzione di una specifica norma primaria – in un ambito di stretta doverosità applicativa (e non discrezionale) della legislazione emergenziale, in ragione delle rilevanti implicazioni di natura sociale ed economica di competenza del decisore politico.
L’Autorità suggerisce quindi che ulteriori specifici interventi per mitigare i residui effetti provocati dagli eventi sismici, siano espressamente previsti per via legislativa, definendone puntualmente i beneficiari, la durata e il livello di agevolazione, considerando che ad ogni nuova agevolazione corrisponde un inevitabile aggravamento degli oneri a carico della restante generalità degli utenti, in un contesto economico e sociale già duramente provato dalla pandemia da COVID-19.
Nella segnalazione evidenzia, a titolo esemplificativo, che nel 2020 il costo complessivo delle agevolazioni tariffarie per le utenze agibili e inagibili è stato pari a circa 120 milioni di euro.
(ITALPRESS).
Elettricità, restituiti ai consumatori 112 milioni per le interruzioni
Per le interruzioni nella fornitura di energia elettrica di responsabilità dei distributori nel 2019 sono oltre 112 i milioni di euro (contro i 45 del 2018) che verranno restituiti dagli operatori ai consumatori come penalità per i disservizi e che andranno a riduzione delle tariffe di distribuzione complessive. Il bilancio 2019 della regolazione premi/penalità della durata e del numero delle interruzioni senza preavviso, lunghe e brevi – con cui ARERA da anni incentiva il miglioramento della continuità del servizio di distribuzione dell’energia elettrica – fotografa quindi un peggioramento del quadro, rispetto ai miglioramenti costanti avvenuti dal 2000 al 2016. Il meccanismo si basa su una raccolta dati resa possibile anche quest’anno malgrado l’emergenza Covid-19 grazie alla scelta di ARERA di rendere flessibili i termini di comunicazione e alla collaborazione delle imprese, che hanno provveduto all’invio delle dovute comunicazioni.
Alle 27 imprese distributrici soggette alla regolazione (quelle con almeno 15 mila utenti connessi in bassa tensione) sono state applicate penalità nette (differenza tra premi e penalità) pari a 112,2 milioni di euro di cui 31 milioni per la regolazione della durata delle interruzioni senza preavviso “lunghe” (durata superiore a 3 minuti) e 81,2 milioni per la regolazione del numero di interruzioni senza preavviso “lunghe e “brevi” (durata compresa tra 1 secondo e 3 minuti). A livello societario, le maggiori penalità nette sono dovute da: E-Distribuzione con 108,2 milioni di euro complessivi nel bilancio premi/penalità, Areti con 5,4 milioni di euro e Unareti con 3,4 milioni.
I maggiori premi netti a: Set Distribuzione con 1,7 milioni di euro, Edyna con 1,15, Inrete Distribuzione Energia e Deval entrambe con 570 mila euro circa. Continuano ad essere rilevanti, anche se in calo rispetto agli anni precedenti, le interruzioni dovute al fenomeno dei furti di rame negli impianti di distribuzione, in special modo nel meridione, con picchi nel 2019 in Sicilia e Basilicata. “Come abbiamo sottolineato durante la Relazione Annuale – afferma il presidente Stefano Besseghini – dal 2017 assistiamo ad una inversione di tendenza, un peggioramento graduale della qualità del servizio. Pur comprendendo la crescente complessità del sistema elettrico, l’esplorazione di nuovi segmenti industriali e di soluzioni tecnologiche innovative assieme ad un lavoro sistematico e continuativo di manutenzione e crescita della rete devono consentire di mantenere quel livello di qualità del servizio di cui il nostro paese può andare giustamente fiero”.
Nel dettaglio, considerando anche che il 2019 è stato un anno meno severo rispetto al biennio precedente a livello meteorologico, la durata complessiva delle interruzioni annuale per utente in bassa tensione è scesa a 86 minuti (dai 91 del 2018), di questi, 39 minuti sono legati a cause non di responsabilità dei distributori (in prevalenza cause di forza maggiore a seguito di eventi eccezionali), mentre i restanti 47 minuti, la parte soggetta alla regolazione premi/penalità, sono quelli direttamente imputabili alla responsabilità del distributore, ancora in peggioramento rispetto agli anni precedenti (45 minuti nel 2018), con performance peggiori al Sud (69 minuti contro i 32 minuti del Nord e 45 minuti del Centro Italia).
Trend negativo anche per il numero complessivo delle interruzioni senza preavviso lunghe con 2,39 interruzioni per utente in bassa tensione e per quelle brevi con 2,25 interruzioni (rispettivamente 2,14 e 1,17 nel 2018); le interruzioni lunghe e brevi di diretta responsabilità delle imprese distributrici sono 3,53 a livello nazionale (2,19 interruzioni nel Nord Italia, 2,96 nel Centro e 5,83 nel Sud). Per accompagnare l’evoluzione continua delle reti, l’Autorità ha introdotto recentemente nuovi strumenti regolatori per promuovere il raggiungimento degli obiettivi attraverso percorsi di miglioramento correlati al superamento di criticità di rete “strutturali” che possono variare a seconda della localizzazione geografica, puntando inoltre anche all’incremento della resilienza della rete in relazione alle diverse minacce climatiche e alla riduzione delle interruzioni con preavviso.
(ITALPRESS).
ARERA, l’Autorità per l’energia e l’ambiente, compie 25 anni
L’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente compie 25 anni. Il 14 novembre 1995 veniva infatti approvata la legge 481 che nel nostro Paese ha istituito le Autorità indipendenti di Regolazione dei servizi di pubblica utilità.
Era il 1992 quando il governo pose i primi tasselli dei nuovi mercati liberalizzati, con la privatizzazione delle grandi aziende di Stato. Un percorso che richiese di essere costruito e accompagnato e, per questo, sul modello di altre esperienze internazionali, si ritenne necessaria la creazione di Autorità indipendenti per vigilare sui nuovi assetti concorrenziali, capaci anche di costruirne le fondamenta.

Nel corso della XII legislatura si affermò quindi il principio secondo cui l’istituzione di organismi di regolazione avrebbe dovuto precedere i processi di privatizzazione delle imprese pubbliche.
Oggi per l’ARERA, alla quarta consiliatura, con oltre 1.180 riunioni del Collegio e circa 11.260 atti approvati, ricorre il venticinquennale di quell’atto di avvio, una legge che affida all’Autorità il compito di garantire la tutela dei clienti finali e la promozione della concorrenza di importanti servizi di pubblica utilità, assicurandone la fruibilità e la diffusione in modo omogeneo sul territorio nazionale, definendo un sistema tariffario certo, trasparente e basato su criteri predefiniti, promuovendo la tutela degli interessi di utenti e consumatori. Funzioni da svolgere armonizzando gli obiettivi economico-finanziari degli operatori con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse.

Obiettivi sfidanti che, negli anni, si sono sviluppati confrontandosi con la forte evoluzione dei primi settori di regolazione, energia elettrica e gas (con il primo nome Aeeg), cui dal 2012 si sono affiancate le competenze nel sistema idrico integrato (Aeegsi), nel teleriscaldamento e da ultimo, dalla fine del 2017, quelle nel settore rifiuti (ARERA), con la regolazione che sempre più si è rapportata con la dimensione europea, definita dalle diverse Direttive Comunitarie che ne hanno ulteriormente legittimato ruolo e funzioni.
A venticinque anni dall’istituzione l’Autorità rinnova ora il suo impegno a fianco dei consumatori e degli operatori, regolando settori sempre più interconnessi tra loro, nell’ottica di una sostenibilità reale e concreta nella crescita dei servizi di pubblica utilità.
Un compleanno sottolineato da una “edizione 25°” del logo di ARERA, che comparirà in tutti gli spazi di comunicazione e accompagnerà – fino al 14 novembre del prossimo anno – le attività ordinarie e straordinarie dell’Autorità.
Per il presidente di ARERA, Stefano Besseghini: “L’ampliamento delle competenze dell’Autorità in questi 25 anni, sostenuto anche dalla qualità delle persone che vi lavorano, per regolare tutti i servizi pubblici che entrano direttamente nelle case dei cittadini, è il simbolo del progresso del Paese.
L’obiettivo di garantire i diritti dei consumatori e la stabilità dei sistemi industriali, nell’assicurare l’accesso all’energia, al gas, all’acqua e alla gestione dei rifiuti, in modo omogeneo in ogni area del territorio, rappresenta una sfida di grande attualità ancora oggi. Una sfida che assume maggiore importanza ora che l’Unione Europea ha posto un’attenzione mai vista all’ambiente e all’energia”.
(ITALPRESS).





















