Home Arte & Architettura

Accordo quadriennale tra Alpitour World e il Museo Egizio di Torino

TORINO (ITALPRESS) – Prende avvio il viaggio che unirà Alpitour World al Museo Egizio di Torino. Con un piano strategico di quattro anni, del valore di 800 mila euro, Alpitour World sosterrà alcuni importanti progetti culturali e di rinnovamento dell’Egizio, in vista del bicentenario del Museo nel 2024.
Un’iniziativa storica per Alpitour World che, per la prima volta, stanzia un investimento così importante per essere parte di un percorso culturale, di cambiamento e innovazione intrapreso dall’Egizio, un progetto di ampio respiro e di restituzione alla città, che ridisegnerà lo spazio di accesso al Museo, la Galleria dei Re, l’ipogeo e il Tempio di Ellesija, per farli divenire sempre più luoghi di incontro, di scambio, di condivisione e anelli di congiunzione tra digitale e fisico, in un continuum con la città e il territorio.
“Siamo grati ad Alpitour World di averci preso a bordo e di averci selezionato come un compagno di viaggio affidabile per i prossimi quattro anni. Questo accordo è la rappresentazione plastica di come cultura e turismo non viaggino su binari paralleli, ma anzi insieme possano concretizzare progetti di divulgazione, inclusione di nuovi pubblici e innovazione”, hanno dichiarato la Presidente del Museo Egizio, Evelina Christillin, e il Direttore, Christian Greco.
La collaborazione fra Alpitour World e il Museo Egizio punta a trasmettere il valore della scoperta, del viaggio – fisico e simbolico – e della cultura. Entrambe le realtà, infatti, pur essendo radicate storicamente a Torino, hanno un orizzonte internazionale e sono mosse dalla volontà di creare occasioni di incontro per costruire ponti tra popoli, culture e Paesi. Entrambe inoltre hanno intrapreso un percorso di trasformazione, fondato sui valori di innovazione, responsabilità, centralità e inclusione delle persone.
“Il nostro Gruppo sta vivendo una fase nuova – afferma Pier Ezhaya, Direttore Generale Tour Operating Alpitour World – e questa partnership racchiude tutti i suoni della polifonia di progetti, idee, obiettivi che stiamo portando avanti. Dopo 75 anni, mutiamo ancora forma e orizzonti per essere sempre più contemporanei. Alpitour World oggi è in cammino per essere ancora più responsabile, consapevole, proiettata a diffondere cultura e conoscenza attraverso il business tradizionale dei viaggi, ma anche legandosi a realtà che a loro volta veicolano valori di apertura, sensibilità e scoperta. Il Museo Egizio è il primo accordo di questa nuova sinfonia e siamo entusiasti di poter contribuire a una proliferazione di cultura, libera e di tutti”.
Oltre a partecipare al progetto di rivisitazione dell’allestimento storico-scientifico della Galleria dei Re, Alpitour World ha previsto anche delle iniziative per favorire l’inclusione, l’accesso alle visite e alla formazione dei più piccoli. Attività realizzate nello specifico dal Brand Francorosso, marchio di Tour Operating nato nel 1953 a Torino, specializzato sull’Egitto sin dagli anni ’70 e con un approccio di ricerca, rispetto e curiosità verso i luoghi e le popolazioni visitate. Fra luglio e agosto, Francorosso organizzerà “Speciale Estate by Francorosso”, un ciclo di sette appuntamenti gratuiti al Museo Egizio; realizzerà dei progetti di “edutainment” insieme al team scientifico e didattico del Museo per raccontare le civiltà del passato agli ospiti più piccoli dei suoi SeaClub. Allo studio, infine, una collaborazione sul progetto espositivo “Liberi di imparare”, che prevede in mostra le copie di alcuni reperti del Museo, realizzate dai detenuti delle sezioni scolastiche della Casa Circondariale dell’Istituto tecnico “Plana” e del Primo Liceo Artistico, nell’ambito di un progetto didattico realizzato dal Museo con la Casa Circondariale “Lorusso-Cutugno” e l’Ufficio del Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Torino. “Mi piace pensare ad Alpitour World come a un mecenate culturale – dichiara Tommaso Bertini, Direttore Marketing Alpitour World – un’azienda che guarda al valore umano, oltre che a quello di business. Ci sono molti modi per viaggiare: partendo con un aereo verso un paese straniero, oppure volando indietro di millenni, a pochi passi da casa, per ammirare opere, manufatti e usanze di altre epoche. Qualunque sia la sua forma, viaggiare è ciò che più apre la mente: siamo orgogliosi di poter prendere parte a questo intreccio virtuoso che unisce realtà del territorio alla città di Torino”.
Il Museo Egizio ogni anno richiama visitatori da tutto il mondo: solo nel 2022 ha sfiorato i 900 mila ingressi, risultando il museo più visitato della città e superando anche i risultati del 2019. Terzo museo più visitato in Italia nel 2021, il Museo Egizio è nato nel 1824 e vanta la seconda collezione di antichità egizie del mondo, nonchè la più importante al di fuori dell’Egitto. Nell’aprile 2015, il Museo ha portato a compimento un importante progetto di rinnovamento, coniugando le esigenze della ricerca scientifica con quelle di fruizione del pubblico. Attualmente lo spazio museale è di circa 10.600 mq e presenta 11mila oggetti esposti secondo un criterio cronologico che va dal 4900 a.C. al 750 d.C., su circa 44mila reperti conservati. Ora il Museo si appresta nuovamente a cambiare volto: il piano per il bicentenario del 2024 impegnerà 20 milioni di euro.
-foto xb4-
(ITALPRESS).

Apre al pubblico la mostra fotografica “Roma silenziosa bellezza”

ROMA (ITALPRESS) – Un viaggio insolito nei luoghi della Città Eterna, che rinnova la meraviglia di riscoprirne la bellezza più vera e più intensa. E’ il percorso espositivo della mostra Roma silenziosa bellezza, promossa e organizzata dal Gruppo Webuild e dall’Istituto VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, con il patrocinio del Comune di Roma, ospitata nella Sala Zanardelli del Vittoriano e aperta al pubblico dal 20 gennaio al 28 febbraio. Ad inaugurare oggi la mostra Pietro Salini, Amministratore Delegato di Webuild, ed Edith Gabrielli, Direttrice dell’Istituto VIVE.
Attraverso gli scatti realizzati da Moreno Maggi nel 2020 durante i mesi del lockdown, l’esposizione, a ingresso libero, restituisce una Roma diversa da come siamo soliti percorrerla e viverla. Una Roma resa straordinariamente bella dal silenzio di quei giorni, in uno spazio normalmente assediato dal traffico e dal sovraffollamento, per restituire il volto vero e inossidabile alla città, pronta ad ospitare i grandi eventi internazionali dei prossimi anni.
“La vera bellezza in fondo sta nell’interazione e nelle storie vissute dalle persone nei luoghi a cui queste appartengono – sottolinea Pietro Salini, Amministratore Delegato Webuild. Da questa idea si può ripartire per immaginare e progettare una rete di infrastrutture più adeguata alle esigenze del XXI secolo, pur nel rispetto dell’eredità storica e delle affascinanti stratificazioni di una capitale come Roma. Le immagini” prosegue Salini “sono di ispirazione per lavorare sul futuro e pianificare interventi su una città che deve ripartire dall’idea di un grande progetto infrastrutturale che sfrutti appieno le nostre migliori capacità costruttive e creative, per creare una città più vivibile e con standard paragonabili alle grandi capitali mondiali. Occorre ripensare, riconcepire, re-immaginare il modo di vivere le città d’arte e come usare lo straordinario patrimonio culturale che i nostri predecessori ci hanno lasciato. E ripensare di conseguenza il turismo, il commercio, il decoro urbano, il trasporto, il tempo libero, lo sport e tutto ciò che la città può offrire ai cittadini e a chi viene a visitarla”.
“Il progetto Roma silenziosa bellezza” commenta la Direttrice dell’Istituto VIVE, Edith Gabrielli “si riannoda a uno dei dibattiti più intensi di questo momento storico, laddove entra nel vivo del ruolo delle città, Roma naturalmente compresa. Gli interrogativi, numerosi e importanti, spaziano dalla questione dei trasporti alla relazione tra presunti centri e presunte periferie. Roma silenziosa bellezza è anche capace di tenere unito l’impegno scientifico con la capacità di attrarre il pubblico. Le foto di Moreno Maggi spalancano gli occhi degli spettatori verso luoghi estremamente celebri e li collocano sotto una luce diversa, per molti aspetti inedita, anche grazie alla modalità immersiva”.
La mostra, curata da Roberto Koch e Alessandra Mauro, è un percorso ricco di foto, video e proiezioni multimediali che permette di riscoprire il senso di un nuovo vivere, o con-vivere, facendo compiere al visitatore un viaggio emotivo e intellettuale per meditare sul senso della comunità.
Le immagini illuminano dagli scorsi giorni anche Palazzo Venezia, grazie ad un videomapping, ideato e realizzato da Webuild, con proiezioni che alternano foto e brevi giochi di luce e che saranno visibili ogni sera dalle 18.30 alle 23.30 fino al 28 febbraio. L’iniziativa punta a raggiungere un vasto pubblico e si pone come ulteriore elemento di valorizzazione dell’intera area di Piazza Venezia.
La mostra è parte di un progetto che comprende il catalogo e l’omonimo volume Roma silenziosa bellezza, editi da Rizzoli per conto di Webuild, che punta a promuovere un dibattito sui temi legati alla concezione di città vivibile, di urbanistica e di mobilità, sui possibili futuri paradigmi del vivere urbano, trasformando l’esperienza della pandemia in una occasione per ripensare gli ambienti urbani e le infrastrutture, partendo dai bisogni delle comunità in una nuova ottica di sostenibilità.
-foto ufficio stampa Webuild-
(ITALPRESS).

Musei, 400 mila accessi per le aperture del 26 dicembre e 1-2 gennaio

0

ROMA (ITALPRESS) – Il ministero della Cultura ha reso noti i dati relativi all’affluenza nelle aperture straordinarie dei musei e dei luoghi della cultura statali, registrate il 26 dicembre 2022, l’1 e il 2 gennaio 2023. Il numero complessivo di accessi è 400.353. Ecco i luoghi più visitati: Pantheon 60.803; Colosseo (solo Anfiteatro Flavio) 38.360; Foro Romano e Palatino 28.830; Parco Archeologico di Pompei 21.213; Gallerie degli Uffizi – Gli Uffizi 20.848; Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Passetto di Borgo 15.152; Gallerie degli Uffizi – Giardino di Boboli 13.733; Galleria dell’Accademia di Firenze 12.088; Reggia di Caserta – Palazzo Reale 10.329; Castel Sant’Elmo e Museo del Novecento di Napoli 8.157; Palazzo Reale di Napoli 8.151; Musei Reali di Torino 7.564; Museo Archeologico Nazionale di Napoli 6.351; Galleria Borghese 5.416; Certosa e Museo di San Martino 5.252; Palazzo Ducale di Mantova 4.718; Rocca Demaniale di Gradara 4.555; Musei del Bargello e Cappelle Medicee 4.429; Parco Archeologico di Paestum e Velia 4.296; Museo Storico e Parco del Castello di Miramare 4.155; Parco Archeologico di Ercolano 3.991; Museo di Capodimonte 3.716; Complesso Monumentale della Pilotta 3.633.
“L’impegno per tenere aperti i grandi musei e parchi archeologici nei giorni del 26 dicembre, 1 e 2 gennaio è stato premiato da una grande partecipazione di pubblico – ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano -. È bello vedere tanta gente che corre ad apprezzare le opere della nostra nazione. Ringrazio il personale per questo sforzo. Tutto questo ci spinge a far sempre meglio con una svolta in termini qualitativi nell’offrire servizi sempre più moderni ed efficienti. Spenderemo bene e rapidamente quelle risorse che il PNRR mette a disposizione per migliorare il sistema museale”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

Milano, in Triennale al via la mostra “10 architetture italiane”

MILANO (ITALPRESS) – Triennale Milano presenta dal domani al 29 gennaio 2023 la mostra 10 architetture italiane, che mette in mostra l’opera di una generazione di architetti italiani che sta iniziando ad affermarsi sia in Italia che all’estero. L’esposizione mostra i progetti di dieci studi di architettura i cui fondatori hanno intorno ai trentacinque anni d’età. Ognuno dei dieci progetti – tre ville, un polo ricettivo, un teatro, una galleria, un negozio, un portale, una loggia e un giardino pubblico – è rappresentato attraverso un modello, con l’intento di offrire uno sguardo, non esaustivo, sul presente dell’architettura nazionale. Gli studi partecipanti e le opere sono: AMAA Office, Teatro a Terni; Armature Globale, Deutscher-Irving House V1 a Colonno; Associates Architecture, Extra- ordinary Gate a Logrono, Spagna; BB (Alessandro Bava e Fabrizio Ballabio) con Effe Minelli, Loggia in Val d’Arno; Fondamenta, Villa RP02 in Val di Noto; Parasite 2.0, Galeria e Bregdetit a Valona, Albania; Studio Ossidiana, Horismos spazio pubblico a Vleuten, Paesi Bassi; SuperSpatial, Borgo Ognissanti a Firenze; Supervoid Architects, La Mistica, Roma; VG13 Architects, Villa a Marrakech, Marocco. Sono state selezionate solo opere costruite, o in corso di costruzione, per ribadire il fatto che l’architettura ha nella realizzazione fisica la sua principale prova e conferma. Alcuni progetti sono realizzati in Italia altri all’estero, alcuni in città più o meno grandi, altre in periferia o in piccoli paesi, altre ancora in aperta campagna. Anche la dimensione degli interventi varia molto, andando da edifici grandi o estesi fino a interventi molto piccoli. Le maquettes – rese in scala 1:5 e realizzate in colori, trame e materiali diversi, tra cui legno, acciaio, cemento, mdf e stampa in 3D – non rappresentano le intere strutture, ma ne descrivono solo alcuni dettagli. Gli elementi scelti dagli studi sono angoli, nodi, scale, pezzi di portali e di pareti, che nella loro parzialità assumono la forza di un frammento di architettura. Ciascun modello, realizzato appositamente per l’occasione da ciascuno degli studi coinvolti, è accompagnato da due fotografie che illustrano altri aspetti dell’opera costruita, e insieme ai dettagli esposti, completano il racconto degli edifici.(ITALPRESS).

Photo Credits: Ufficio stampa Triennale (Gianluca Di Ioia)

Milano, Gallerie d’Italia inaugura mostra “Dai Medici ai Rothschild”

MILANO (ITALPRESS) – Apre al pubblico da domani al 26 marzo 2023 alle Gallerie d’Italia a Milano, museo di Intesa Sanpaolo, la mostra “Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi.” a cura di Fernando Mazzocca e Sebastian Schùtze con il coordinamento generale di Gianfranco Brunelli. La mostra, realizzata in partnership con i Musei del Bargello e la Alte Nationalgalerie – Staatliche Museen zu Berlin, con la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano e il patrocinio del Comune di Milano, presenta oltre 120 opere di diverse epoche provenienti da prestigiosi musei internazionali come National Gallery di Londra, Musèe du Louvre di Parigi, Albertina di Vienna, Staatliche Museen di Berlino e The Morgan Library & Museum di New York. In mostra autori come Verrocchio, Michelangelo, Bronzino, Caravaggio, Gherardo delle Notti (Gerrit van Honthorst), Valentin de Boulogne Antoon Van Dyck, Angelika Kauffmann, Francesco Hayez, e un inedito di Giorgio Morandi. Giovanni Bazoli, Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo, afferma: “Intesa Sanpaolo presenta un’originale e raffinata esposizione che racconta come dal Rinascimento all’età moderna la relazione tra banchieri e artisti abbia trasformato la ricchezza finanziaria in un patrimonio artistico di inestimabile valore. La fiducia e l’appoggio accordato a grandi artisti da figure illuminate di banchieri e mecenati hanno prodotto nel corso dei secoli la nascita di tanti capolavori. Alcuni di essi possono essere ammirati in questa mostra grazie ai prestiti concessi da musei nazionali e internazionali. La storia del mecenatismo interessa in modo particolare la nostra banca, costantemente impegnata a promuovere arte e cultura, nel solco dell’esempio lasciato dal banchiere umanista Raffaelle Mattioli”.Da Cosimo e Lorenzo dè Medici ai Rothschild, molti dei maggiori mecenati, collezionisti e filantropi di tutti i tempi sono stati dei grandi banchieri che hanno voluto consacrare la loro ascesa sociale gareggiando con l’aristocrazia e i sovrani nel proteggere e incoraggiare gli artisti, anche acquistando le loro opere. Alcune di queste collezioni sono andate disperse, altre invece sono confluite nei musei e altre infine, giunte sino a noi, sono ancora possedute dagli eredi di coloro che le avevano realizzate. Per i grandi banchieri, mecenatismo artistico e collezionismo appaiono strumenti strategici di rappresentazione e di affermazione sociale o meglio un esempio eloquente della sapiente trasformazione di capitale economico in capitale culturale e simbolico. A molte di queste figure sono stati dedicati studi importanti, ma esistono casi in attesa di nuove ricerche. La mostra può essere l’occasione per originali approfondimenti e per una riconsiderazione nei secoli di questo fenomeno attraverso l’analisi di personaggi che hanno segnato in modo incisivo la storia del collezionismo e del gusto, come Cosimo e Lorenzo dè Medici, le famiglie Giustiniani e Torlonia, Enrico Mylius e, nell’area mitteleuropea, Moritz von Fries, Johann Heinrich Wilhelm Wagener, Nathaniel Mayer Rothschild, e in America John Pierpont Morgan. Attraverso i loro ritratti, le testimonianze della loro eccezionale vicenda biografica, spesso ricca di importanti iniziative umanitarie, e soprattutto grazie ad opere d’arte esemplari delle loro raccolte, è possibile rievocare la loro figura e le scelte collezionistiche. A testimonianza del gusto e delle scelte collezionistiche di questi personaggi la mostra presenta una grande varietà di generi artistici: dipinti, sculture, disegni, incisioni, bronzetti, medaglie e preziosi cammei. Tra le opere di maggior rilievo si segnalano il Putto con delfino del Verrocchio, la Crocifissione di Annibale Carracci, la Madonna della scala di Michelangelo, il San Gerolamo Penitente di Caravaggio, il Ritratto del conte Josef Johann von Fries di Angelika Kauffmann, il Ritratto di Everhard Jabach di Antoon van Dyck, La fuga di Bianca Cappello da Venezia di Francesco Hayez e l’inedita Natura morta di Giorgio Morandi. Il percorso espositivo si articola in undici sezioni, ciascuna dedicata ad una figura di banchiere. La sezione finale ricorda la luminosa figura del banchiere “umanista” Raffaele Mattioli, protagonista della rinascita economica e culturale nell’Italia del difficile dopoguerra. Grande ammiratore di Giacomo Manzù, Giorgio Morandi e Renato Guttuso, le sue prestigiose acquisizioni per la Banca Commerciale e il suo impegno nella grande editoria hanno costituito uno straordinario esempio, a cui il “Progetto Cultura”, il programma pluriennale delle iniziative culturali di Intesa Sanpaolo, ha dato continuità e conferma.(ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Intesa Sanpaolo

Cultura Italiae, l’arte in campo per la ricostruzione in Ucraina

0

ROMA (ITALPRESS) – Cultura Italiae ha lanciato il Programma “дети” (Deti – Bambini), una campagna nazionale di sensibilizzazione e raccolta fondi per la ricostruzione dei luoghi della cultura distrutti dalla guerra in Ucraina.
Si tratta di un programma di partecipazione e solidarietà che si sviluppa tramite vari progetti come ad esempio la realizzazione di opere d’arte da parte di vari artisti contemporanei che si ispirino alle 4 lettere in cirillico che traducono la parola “Bambini” per una raccolta fondi straordinaria per la ricostruzione dei siti ucraini della cultura distrutti dalla guerra.
Hanno aderito alla campagna AdR Aeroporti di Roma e i Comuni di Bologna e Milano. Proprio all’interno del nuovo Terminal Internazionale dell’Aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino è stata installata la prima opera dell’artista Marco Lodola.
Con la visione dell’art director del progetto Luca Tommassini hanno aderito all’iniziativa gli artisti Marco Lodola, Mario Nanni, Marcantonio in collaborazione con l’azienda italiana di design figurativo Seletti, Marinella Senatore.
All’interno del Museo Nazionale del Cinema di Torino, nella Mole Antonelliana, viene esposta l’opra Inner Glow, frutto del consolidato sodalizio tra l’artista Marcantonio e Stefano Seletti, direttore creativo del design brand.

La cerimonia di donazione alla Città di Torino, in occasione dei 25 anni di “Luci di Artista” e Artissima, dell’opera “Inner Glowe – La Bimba della Mole” dell’artista Marcantonio per Seletti, nell’ambito del Progetto “DETI” promosso da Cultura🇮🇹Italiae, coordinato dalla segretaria generale Veronica Pamio con la direzione artistica di Luca Tommassini, si terrà presso il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana alle 12.30 il prossimo 4 novembre 2022, alla presenza dell’Assessore alla Cultura di Torino Rosanna Purchia e del Direttore del Museo del Cinema Domenico De Gaetano.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

“Stati d’infanzia”, una mostra racconta la povertà educativa in Italia

0

ROMA (ITALPRESS) – Ottanta scatti che raccontano la vita dei bambini che vivono in condizioni di povertà educativa. Il museo di Roma in Trastevere ospita la mostra fotografica “Stati d’infanzia-Viaggio nel paese che cresce”, un reportage di oltre 80 fotografie per far conoscere la missione dell’impresa sociale “Con i bambini”, che pone al centro il tema delle disuguaglianze e delle marginalità, dell’esclusione sociale e della dispersione scolastica.
Riccardo Venturi, autore delle foto, documenta attraverso i suoi scatti tra decine di “cantieri educativi”, tra gli oltre 400 in tutta Italia, le condizioni di bambini e adolescenti nell’Italia di oggi, cosa offre loro il Paese, un viaggio dalla denatalità alla povertà minorile, dalla mancanza di spazi per il gioco all’abbandono scolastico. L’iniziativa propone un inedito percorso in un’Italia segnata da troppe diseguaglianze per bambini e ragazzi, ma anche da una grande speranza di futuro: contrastare la povertà educativa vuol dire far crescere il paese.
L’obiettivo è quello di mettere in luce la complessità e le difficoltà, ma anche le possibilità di rinnovamento e il cambio di rotta necessario e possibile attraverso sperimentazioni e “alleanze educative” tra scuola, terzo settore, istituzioni e famiglie.
“Questa mostra – afferma Marco Rossi Doria, presidente dell’impresa sociale ‘Con i bambini’ – racconta il grande cantiere di lotta alla povertà educativa minorile in Italia che è il nostro principale problema che condiziona il nostro futuro. Troppi bambini e ragazzi italiani nascono poveri, in situazione precoce di grande esclusione, qui sono rappresentate le loro vite, le loro speranze, le loro capacità di riscatto insieme agli educatori e insegnanti, quindi una mostra che racconta chi c’è in Italia e chi se ne occupa e se ne occupa bene”.
Sostenuto grazie al “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, il progetto ha investito decine di “cantieri educativi italiani”, dalle Valli Imagna e Brembana fino a Favara e Ragusa, toccando le periferie delle grandi città affrontando temi di grande attualità diventati spesso vera e propria emergenza a causa della pandemia e del lockdown. Sarà possibile visitare la mostra da domani fino al 26 febbraio.
– foto xc3-
(ITALPRESS).

Alle Gallerie d’Italia di Torino in mostra le foto di Gregory Crewdson

TORINO (ITALPRESS) – Dal 12 ottobre 2022 al 22 gennaio 2023 Intesa Sanpaolo apre al pubblico alle Gallerie d’Italia – Torino la grande mostra “Gregory Crewdson. Eveningside”, première mondiale della nuova serie di fotografie dal titolo omonimo, Eveningside (2021-2022) del grande fotografo di fama internazionale Gregory Crewdson. In parte commissionate da Intesa Sanpaolo, le immagini di Eveningside di Crewdson sono state concepite dall’artista come l’atto finale di una trilogia che abbraccia dieci anni di lavoro.
La mostra è una rassegna di questa trilogia, curata da Jean-Charles Vergne, che inizia con Cathedral of the Pines (2012-2014) e An Eclipse of Moths (2018-2019), accanto ai precedenti scatti minimalisti di Crewdson, intitolati Fireflies (1996). Inoltre, nella sala multimediale all’avanguardia adiacente alla mostra all’interno del museo verrà proiettato Making Eveningside, un video dietro le quinte con musiche originali di James Murphy degli LCD Soundsystem, e Stuart Bogie, polistrumentista-compositore americano.
“Con la mostra inaugurata oggi, Intesa Sanpaolo prosegue il brillante cammino avviato con l’apertura del museo torinese nel maggio scorso. Gregory Crewdson contempla e restituisce la vita nella sua quotidianità – afferma Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo -. L’ospitare mostre come Eveningside ci riconduce alle motivazioni dell’impegno di Intesa Sanpaolo verso la cultura: la diffusione di valori che uniscono l’arte, le persone, la comunità. La Banca coltiva questi valori con la stessa determinazione con cui concepisce il suo ruolo nei confronti della crescita dell’economia e della società”.
“Accogliamo nella sede museale di Gallerie d’Italia a Torino l’opera del noto fotografo americano Gregory Crewdson, realizzata tra 2012 e 2022 nella contea di Berkshire nel Massachusetts – sottolinea Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo -. A pochi mesi dall’apertura, Palazzo Turinetti si è affermato come un punto di riferimento per la fotografia italiana e internazionale, grazie ai progetti fotografici commissionati da Intesa Sanpaolo, che sono specchio del tempo odierno e permettono al pubblico di confrontarsi con i temi della modernità, anche nei suoi aspetti più contraddittori. In questo modo, le attività di Gallerie d’Italia interpretano pienamente il ruolo e l’impegno di Intesa Sanpaolo a favore della crescita culturale e sociale del Paese”.
In netto contrasto con le foreste infestate, solitarie e remote di Cathedral of the Pines e con i vasti e desolati paesaggi post-industriali di An Eclipse of Moths, nella serie Eveningside Crewdson esplora momenti di contemplazione entro i confini della vita quotidiana, nei luoghi di lavoro e negli spazi adiacenti. Le figure che popolano gli scatti sono scarne e spesso viste attraverso le vetrine dei negozi, nel riflesso di uno specchio o posizionate sotto il proscenio banale della routine quotidiana: ponti ferroviari, portoni, portici, la tettoia di uno sportello bancomat, di una latteria, di un mercato rionale o di un negozio di ferramenta. Avvicinando il suo punto di osservazione alle figure e utilizzando una combinazione più o meno intensa di luce e ombra, effetti speciali come nebbia, pioggia, fumo e foschia e, per la prima volta, il suo ormai onnipresente team di produzione e luci al completo in una tavolozza monocromatica, l’artista ricrea una ricca atmosfera gotica, evocativa dei film noir e del cinema classico, ma con le capacità e la chiarezza della più attuale tecnologia disponibile nella fotografia digitale. Eveningside è costituita da stampe digitali a pigmenti da 87,6 x 116,8 cm.
Ogni serie della trilogia rappresenta tappe essenziali del percorso artistico e dell’evoluzione creativa di Crewdson nell’ultimo decennio, con temi che spaziano dalla dimensione intima e personale, alle visioni esistenziali ed espansive del mondo, fino alla riflessione sul profondo rispetto e sull’ammirazione per la storia della fotografia, della pittura, del cinema e di altri mezzi, tutti reinventati per raccontare le sue storie.
Realizzate in isolamento dall’artista nel 1996, con due macchine fotografiche su pellicola analogica in bianco e nero, le immagini di Fireflies offrono nella loro semplicità un tessuto connettivo e un contrappunto.
Il catalogo in edizione italiana, francese e inglese è realizzato da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira.
La mostra sarà inoltre accompagnata da un calendario di incontri pubblici gratuiti, il programma #INSIDE che prevede talk con ospiti di rilievo ed eventi speciali, in programma il mercoledì alle 18:30, a corredo delle mostre in corso. A inaugurare il ciclo di appuntamenti sarà il talk in programma il 12 ottobre che vedrà protagonisti Gregory Crewdson e Jean Charles Vergne moderati da Alessia Glaviano, Head of Global PhotoVogue and Director of PhotoVogue Festival.
Il museo di Torino, insieme a quelli di Milano, Napoli e Vicenza, è parte del progetto museale Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, guidato da Michele Coppola – Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici della Banca.

– foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo –

(ITALPRESS).