STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Chi utilizza veicoli in car sharing si aspetta che l’auto sia sicura e che non odori di fumo. E’ estremamente fastidioso ritrovarsi un veicolo con graffi e ammaccature o in cui qualcuno ha fumato. Grazie alle nuove soluzioni Ridecare, che Bosch sta sviluppando per gli operatori delle flotte e i fornitori di servizi di mobilità, questi inconvenienti saranno presto un ricordo del passato. Lo scopo è assicurare un viaggio ancora più sicuro e gradevole per ogni utente. La prima funzione di serie di Ridecare è appunto il rilevamento di fumo di sigaretta e di eventuali danni. Bosch con una scatola sensori nel veicolo combina l’analisi dei dati basata sul cloud utilizzando l’intelligenza artificiale. Questo permette ai fornitori del servizio di sharing di sapere in tempo reale se il veicolo sia stato danneggiato o se ci siano tracce di fumo da sigaretta nell’abitacolo. Gli interventi di riparazione o di pulizia possono così essere svolti più rapidamente, ottimizzando la gestione della flotta.
“Nel car sharing, uno dei fattori chiave per la soddisfazione dei clienti è assicurare che gli utenti abbiano sempre un’esperienza di guida sicura e piacevole. Con le soluzioni Ridecare, Bosch sta introducendo un nuovo standard per offrire ai clienti del mercato car sharing un’esperienza migliore”, ha dichiarato Harald Kroeger, membro del Board di Bosch. Il fornitore di tecnologia e servizi sta attualmente lavorando su progetti pilota con fornitori leader di servizi di sharing in Asia, Nord America e Germania al fine avviare la produzione in serie del sistema di rilevamento fumo e danni. Di recente Bosch ha anche ricevuto l’approvazione ufficiale del sistema da TU’V Sùd, a conferma dell’affidabilità dei propri servizi per le flotte.
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Veicoli car sharing in tutta sicurezza con Ridecare di Bosch
Nel 2022 Bosch investirà oltre 400 mln nelle fabbriche semiconduttori
STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Di fronte alla carenza di chip a livello mondiale, Bosch sta incrementando i propri investimenti in questa area. Ad appena qualche mese dall’apertura della nuova fabbrica di wafer a Dresda, il fornitore di tecnologia e servizi ha annunciato un altro investimento a nove cifre per la produzione di chip. Solo nel 2022 Bosch prevede di destinare oltre 400 milioni di euro per ampliare le fabbriche di wafer a Dresda e a Reutlingen, in Germania, e le attività dei semiconduttori a Penang, in Malesia. “La domanda di chip sta continuando a crescere a una velocità vertiginosa. Alla luce degli attuali sviluppi, stiamo ampliando sistematicamente la nostra produzione di semiconduttori in modo da poter fornire ai clienti il miglior supporto possibile”, ha dichiarato Volkmar Denner, CEO del Gruppo Bosch. Gran parte degli investimenti riguarderà la nuova fabbrica di wafer da 300 millimetri di Bosch a Dresda, dove la capacità di produzione sarà incrementata con una velocità ancora superiore nel 2022. Circa 50 milioni di euro della somma prevista verranno impegnati il prossimo anno nella fabbrica di wafer di Reutlingen, vicino a Stoccarda. Sempre qui, dal 2021 al 2023 Bosch investirà un totale di 150 milioni di euro in ulteriori clean-room. A Penang, in Malesia, Bosch sta costruendo da zero un test center per i semiconduttori. A partire dal 2023, il centro testerà i sensori e i chip semiconduttori finiti. “Questi investimenti pianificati dimostrano ancora una volta l’importanza strategica di disporre di una nostra capacità di produzione per la tecnologia chiave dei semiconduttori”, ha dichiarato Denner.
“Il nostro obiettivo è incrementare la produzione di chip a Dresda, in anticipo rispetto alle previsioni, allargando contemporaneamente la capacità delle clean-room a Reutlingen. Ogni chip in più prodotto sarà d’aiuto nella situazione corrente”, ha precisato Harald Kroeger, membro del Board of Management di Bosch. A Reutlingen l’attuale superficie dedicata alle clean-room di 35.000 metri quadrati sarà incrementata di oltre 4.000 metri quadrati procedendo in due fasi. La prima fase, ovvero l’aggiunta di 1.000 metri quadrati di area di produzione per wafer da 200 millimetri per raggiungere un totale di 11.500 metri quadrati, è già stata completata. Per questa operazione, negli ultimi mesi parte degli uffici è stata convertita in clean-room e l’area è stata collegata alla fabbrica di wafer con un ponte. Qui la produzione di wafer è iniziata a settembre. “Abbiamo già ampliato la nostra capacità di produzione dei wafer da 200 millimetri di circa il 10%”, ha affermato Kroeger. Per questa operazione sono stati investiti 50 milioni di euro (nel 2021). Con questa mossa, l’azienda sta rispondendo, in particolare, all’aumento della domanda di sensori MEMS e semiconduttori di potenza al carburo di silicio. La seconda fase di espansione porterà alla creazione di ulteriori 3.000 metri quadrati di clean-room entro la fine del 2023. A questo scopo, l’azienda investirà circa 50 milioni di euro nel 2022 e nel 2023. Bosch sta inoltre creando 150 nuovi posti di lavoro nello sviluppo dei semiconduttori nello stabilimento di Reutlingen.
Un’altra parte degli investimenti previsti per il 2022 sarà destinata a un nuovo test center per semiconduttori a Penang. Questa fabbrica altamente automatizzata e connessa testerà chip semiconduttori e sensori a partire dal 2023. In totale, Bosch dispone di oltre 100.000 metri quadrati di terreno che saranno utilizzati in diverse fasi. Inizialmente, il centro prove coprirà un’area di circa 14.000 metri quadrati, che comprenderà clean-room, uffici e locali dedicati alla ricerca e sviluppo e formazione, accogliendo fino a 400 collaboratori. I lavori di preparazione del terreno per il nuovo stabilimento sono iniziati alla fine del 2020, mentre a maggio 2021 è stata avviata la costruzione degli edifici. L’entrata in funzione del test center è prevista nel 2023. La capacità di test aggiuntiva di Penang è volta ad aprire la possibilità di integrare nuove tecnologie nelle fabbriche di wafer Bosch, come i semiconduttori al carburo di silicio a Reutlingen. Inoltre, il nuovo stabilimento in Asia ridurrà i tempi e le distanze per la consegna dei chip.
La microelettronica è un fattore chiave per il successo di tutte le aree di business di Bosch. Avendo riconosciuto precocemente il potenziale di questa tecnologia, l’azienda produce componenti per semiconduttori da oltre 60 anni, profilandosi come una delle poche aziende a vantare una profonda conoscenza della microelettronica e un ampio know-how in materia di elettronica e software. Bosch combina questo vantaggio sulla concorrenza con la propria forza nella produzione di semiconduttori. Sin dal 1970 l’azienda di tecnologia e servizi produce a Reutlingen componenti per semiconduttori, utilizzati sia nell’elettronica di consumo sia in applicazioni automotive. La moderna elettronica delle auto è la base per ridurre le emissioni del traffico stradale, prevenire gli incidenti e aumentare l’efficienza dei sistemi di propulsione. “Bosch può attingere al proprio know-how specifico sui semiconduttori e sulle auto per sviluppare sistemi elettronici sempre più evoluti. Tutto a vantaggio dei clienti e delle persone che vogliono assicurarsi una mobilità sicura ed efficiente anche in futuro”, ha dichiarato Kroeger. La produzione nella fabbrica di wafer da 300 millimetri di Dresda è iniziata a luglio di quest’anno, sei mesi prima delle previsioni. I chip prodotti nel nuovo stabilimento sono utilizzati inizialmente negli elettroutensili Bosch. Per i clienti automotive, la produzione di chip è iniziata a settembre, ovvero con tre mesi di anticipo sul programma. Da quando nel 2010 è stata introdotta la tecnologia a 200 millimetri, Bosch ha investito oltre 2,5 miliardi di euro solo nelle fabbriche di wafer di Reutlingen e Dresda.
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EDiM riceve il Premio Innovazione Smau 2021
EDiM (Engineering Die-casting & Machining), società del Gruppo Bosch all’avanguardia nel settore della pressofusione e lavorazioni meccaniche per la grande industria, in particolare automotive, ha ricevuto il Premio Innovazione SMAU 2021. L’azienda è stata premiata per il dispositivo di protezione individuale Safety Bubble Device, sviluppato in collaborazione con la start-up IoTALAB per monitorare il distanziamento sociale in azienda. Il riconoscimento è stato conferito a Fabrizio Sanna – General Manager di EDiM Spa – durante lo Smau Live Show, che si è svolto il 12 ottobre, presso MICO – Fiera Milano City.
“Ringrazio SMAU per questo riconoscimento che condivido con IoTALAB. È un bell’esempio di collaborazione vincente tra un’azienda nota per competenza e innovazione tecnologica e una start-up fresca e dinamica che opera nella digitalizzazione e nell’IoT. Lo sviluppo del Safety Bubble Device ha raggiunto l’obiettivo di intraprendere un’azione concreta per migliorare il livello di sicurezza delle persone in azienda. Da sempre investiamo in ricerca, formazione e innovazione con un approccio analitico e ingegneristico, ma anche con la volontà di andare in cerca di nuove idee con creatività e un approccio trasversale” ha commentato Fabrizio Sanna – General Manager di EDiM Spa – durante la cerimonia di consegna del Premio.
Il Safety Bubble Device è stato introdotto in EDiM, nella sede principale di Villasanta (MB), durante la prima ondata di pandemia COVID-19. I collaboratori sono stati dotati del dispositivo elettronico con tecnologia Bluetooth che consente di allertare i dipendenti quando vengono superate le distanze di sicurezza tra colleghi (almeno a 1,5 metri di distanza interpersonale, salvaguardando con tolleranza i limiti del DPCM), tramite vibrazione e segnale acustico e di registrare i contatti a rischio, ovvero quelli che si protraggono oltre i 3 secondi. Il sistema, inoltre, è stato integrato con le termocamere in ingresso e rileva e verifica la temperatura corporea corretta di chi entra in azienda. Al termine della giornata, tramite un’antenna ricevente, vengono scaricati i dati delle così dette “collisioni”, cioè i contatti a rischio verificatisi durante il lavoro. Il Safety Bubble Device garantisce il rispetto della privacy e dello Statuto dei lavoratori. Infatti, nel caso in cui un dipendente comunichi la positività al virus, l’ATS è l’unico ente autorizzato ad accedere al database e in pochi secondi, tramite il software di analisi, è in grado di ricostruire l’albero dei contatti diretti e indiretti avuti con i colleghi. Al contempo, vengono attivate immediatamente le misure e i protocolli sanitari relativi ai collaboratori interessati.
È uno strumento semplice, efficiente ed efficace, in grado di mantenere alta l’attenzione del collaboratore e di aumentare la consapevolezza dei propri comportamenti. Una soluzione sicuramente utile durante la pandemia per evitare i rischi di contatto, ma non solo. Attualmente sono in fase di test ulteriori applicazioni del dispositivo. Senza tracciare i collaboratori il Safety Bubble Device può rilevare anche la presenza massima consentita in una stanza, nelle “aree calde” come mensa, corridoi e spogliatoi, aiutando l’azienda nella gestione delle stesse. Oppure, nelle aree di produzione può segnalare eventuali dimenticanze relativamente al corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali come elmetti, scarpe, giubbotti (monitoraggio attivo dei DPI). Per Bosch, in un mondo connesso, una cultura dell’innovazione aperta è la chiave per il successo aziendale. Le startup e le aziende affermate possono spesso risolvere compiti sempre più complessi in modo migliore, rapido ed efficiente quando lavorano insieme.
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Con sistemi ibridi Buderus innovazione e rispetto dell’ambiente
Buderus, marchio della divisione Termotecnica del Gruppo Bosch, presenta i generatori ibridi che vcombinano i vantaggi di una pompa di calore che sfrutta l’energia elettrica e dell’aria e di una caldaia a condensazione alimentata da un combustibile fossile (gas), per riscaldare l’ambiente domestico, produrre acqua calda sanitaria ed eventualmente raffrescare, garantendo sempre il massimo comfort, anche nel periodo estivo. Per aumentare ulteriormente l’efficienza dell’impianto e sfruttare una fonte di energia rinnovabile aggiuntiva, è possibile abbinare il sistema ibrido ad un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria. Queste soluzioni, perfette per le ristrutturazioni di vecchi impianti non concepiti per sfruttare in modo ottimale le fonti rinnovabili, assicurano un’elevata efficienza energetica, un ridotto impatto ambientale e consentono l’accesso agli incentivi fiscali ed Ecobonus. I sistemi ibridi di Buderus sono estremamente versatili: grazie alla regolazione, che rappresenta il vero cuore dell’impianto, viene attivata automaticamente la tecnologia più adatta in funzione delle condizioni esterne, dei costi energetici e delle reali necessità, garantendo così un sistema efficiente e un costante risparmio. La termoregolazione, inoltre, consente di gestire tutte le funzioni dell’impianto di riscaldamento, come la programmazione settimanale, l’acqua sanitaria, la visualizzazione dei consumi e la diagnostica. Il tutto anche da remoto, tramite i gateway e l’app MyBuderus. Buderus mette a disposizione due diversi tipi di soluzioni: generatori ibridi combinati o da abbinare liberamente a serbatoi esterni, abbinandovi l’ampia gamma di caldaie a condensazione, murali o a basamento, le pompe di calore, i collettori solari, gli accumulatori e il meglio della termoregolazione Buderus. Grazie all’ampio portafoglio prodotti, Buderus dà la possibilità di creare il sistema ibrido su misura per le proprie esigenze, combinando diverse tipologie di generatori tra pompe di calore e caldaie. (ITALPRESS).
Bosch rende più sicure le strade italiane
Ostacoli sui binari, automobilisti, ciclisti, motociclisti che passano vicinissimi al veicolo o pedoni che attraversano distrattamente la carreggiata: nel traffico urbano i conducenti di tram devono costantemente fare i conti con potenziali rischi di incidenti. A ciò si aggiungono scarse condizioni di visibilità in caso di pioggia, neve o nebbia. Per supportare i conducenti nello svolgimento del loro impegnativo lavoro, Bosch Engineering ha sviluppato il Tram Forward Collision Warning, un innovativo sistema di assistenza alla guida per tram. In caso di rischio di collisione, il sistema avvisa dapprima con un segnale il conducente del tram. Qualora quest’ultimo non intervenga o il suo intervento sia tardivo, il sistema frena automaticamente il tram fino ad arrestarlo per impedire o almeno ridurre quanto più possibile l’impatto. “La soluzione mira ad aumentare la sicurezza della circolazione dei tram nelle città per proteggere la vita delle persone ed evitare danni materiali sempre più frequenti che comportano costi elevati per i gestori delle reti di trasporto”, spiega Heiko Mangold, responsabile ingegneria per il settore rail di Bosch Engineering.
Il sistema di assistenza è costituito da una telecamera multifunzione, un sensore radar e una centralina elettronica. La telecamera rileva i limiti dei binari, così come i veicoli e le persone davanti al tram e comunica le informazioni in tempo reale al sensore radar. Le informazioni sugli oggetti acquisite dal sistema video e radar confluiscono in un’immagine complessiva dell’ambiente circostante. Sulla base di queste informazioni e considerando la velocità del veicolo, la centralina calcola il rischio di collisione. Se il sistema di assistenza rileva un avvicinamento critico, avvisa il conducente mediante un segnale acustico e un’indicazione visiva sul pannello di controllo. Se il conducente non reagisce entro due secondi, una funzione di sicurezza frena automaticamente il tram fino al suo totale arresto. La decelerazione avviene gradualmente così da non arrecare danni o lesioni, anche gravi, ai passeggeri in piedi. Di gran lunga superiore è poi il numero di incidenti con danni materiali. L’utilizzo di questo sistema consente di ridurre significativamente o evitare totalmente tali conseguenze. In questo modo, i gestori delle reti di trasporto risparmiano sui costi di dispendiose riparazioni, allo stesso tempo aumentano la disponibilità della flotta grazie alla riduzione dei guasti ai veicoli, garantendo il regolare servizio. Oltre al vantaggio in termini di sicurezza, il sistema consente anche una notevole riduzione del carico fisico e psichico che grava sul conducente.
Il sistema di assistenza si amplia a livello internazionale
Bosch Engineering ha sviluppato questo sistema di allerta collisioni sulla base della comprovata tecnologia di serie del settore automobilistico. Il sistema è in continua evoluzione e nei prossimi anni verrà ulteriormente migliorato con sensori ancora più efficienti. “Il nostro sistema modulare in costante crescita consentirà di aumentare il grado di automazione nel trasporto su rotaie”, afferma Heiko Mangold. Quest’anno, il nostro sistema è già integrato in circa 550 tram in 19 città in Europa e Australia, rendendo più sicuro il traffico stradale. A partire dal 2022 il sistema verrà utilizzato anche in Nord America.
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Al via l’ultima fase del progetto NeetON “Last Call” 2021
Al via l’ultima edizione del 2021 di NeetON, Il progetto di formazione ideato con l’obiettivo di favorire l’occupabilità dei Neet attraverso specifici corsi di formazione, in questo caso mirati a formare operai di produzione. Quest’ultima edizione 2021 ritorna alle origini, nella città di Udine e ancora una volta con il supporto della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia. NeetON è un progetto di Bosch Italia realizzato in collaborazione con LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners, ManpowerGroup, la Fondazione Human Age Institute, e la scuola di formazione Bosch TEC, nato con l’obiettivo di trasferire competenze tecniche e trasversali che consentano ai Neet (Not in Education, Employment or Training) – ragazzi tra i 15 e 29 anni che non si formano, non studiano e non lavorano – di entrare ed essere competitivi nel mondo del lavoro.
Le due edizioni precedenti di Luglio 2020 e Marzo 2021, in formato digitale, hanno visto in aula 38 Neet coinvolti, 300 ore di formazione erogate suddivise tra lezioni online, incontri di orientamento e pillole formative, un ampio riscontro sui social media e la possibilità per gran parte dei partecipanti di consolidare il percorso con un’esperienza lavorativa.
L’ultima edizione del 2021, invece, tornerà ad essere in presenza e il corso si svolgerà presso la sede friulana di Freud, società del Gruppo Bosch. I giovani selezionati per la formazione come operai di produzione seguiranno lezioni in aula con docenti qualificati. A questo, si aggiungeranno i project work, grazie ai quali avranno l’opportunità di applicare concretamente le nozioni apprese, confrontandosi con alcune aziende per facilitare così il processo di ingresso nel mondo del lavoro.
Presentando questa iniziativa, alla quale la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia assicura il suo supporto con i Servizi per il lavoro, L’Assessore Regionale al Lavoro Alessia Rosolen ha rilevato che “l’Italia è il paese europeo con la più alta percentuale di giovani Neet (22,2% secondo l’ISTAT, corrispondenti a circa 2 milioni di ragazzi) con un valore percentuale di circa 10 punti superiore alla media del continente (12,5%) e che nell’ultimo decennio è rimasto invariato. Questa iniziativa di Bosch Italia che fa tappa a Udine rappresenta una importante opportunità formativa e di inserimento lavorativo per i nostri ragazzi, affinché si mettano in gioco e acquisiscano maggiori competenze per essere così pronti a misurarsi con il mondo del lavoro che sta velocemente cambiando. Mi auguro – ha concluso l’Assessore Alessia Rosolen – che i ragazzi guardino con fiducia al futuro assumendo un atteggiamento attivo anche nella ricerca di un’occupazione”.
Da interviste effettuate, i ragazzi che hanno partecipato ai corsi nel 2021 hanno rimarcato come il progetto NeetON li abbia aiutati ad essere più fiduciosi e consapevoli delle loro capacità, aumentando la loro autostima, supportandoli nell’identificare un obiettivo chiaro e aiutandoli a scoprire le innumerevoli strade possibili da percorrere. Sotto l’aspetto più pratico, molti partecipanti evidenziano che NeetON offre un supporto concreto nella costruzione di un curriculum vitae efficace, che mette in risalto i punti di forza. Non solo una grande possibilità di imparare un nuovo lavoro da figure altamente specializzate, NeetON si conferma con successo una preziosa esperienza per ritrovare motivazione, speranza e proattività.
La presentazione del progetto in diretta streaming si terrà martedì 28 settembre 2021 con inizio alle ore 16.00 (fino alle 16.45) e prevede la partecipazione di Gianni Fratte, Responsabile dei Servizi alle Imprese della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, di Matteo Bellina, HR Manager di Freud Spa del Gruppo Bosch e di Ileana Cucovaz, Regional Manager di Manpower.
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Bosch, riconfermato il progetto “Allenarsi per il futuro”
Allenarsi per il Futuro, il progetto di orientamento legato allo sport promosso dalle aziende Bosch e Randstad Italia, è partito nel 2015 con tappe in circa 2.000 scuole e università, incontrando complessivamente oltre 400.000 studenti. A seguito della pandemia gli incontri si sono svolti in modalità sincrona “a distanza” senza perdere i propri pilastri formativi e motivazionali essenziali: le competenze tecniche e trasversali – raccontate rispettivamente dalle due aziende – e la competenza di orientamento secondo il metodo dello sport – declinata nello storytelling dell’EducAllenatore, il campione sportivo presente ad ogni incontro, che talvolta ritorna proprio nella sua scuola (progetto “Homecoming”). Su richiesta degli istituti, l’incontro sincrono è stato spesso approfondito da un modulo formativo registrato, asincrono. Entrambe le attività vengono attestate dal digital badge di Allenarsi per il Futuro, valevole ai fini dell’adempimento del modulo PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento).
Tra gli sport avvicinati nel corso dell’ultimo anno scolastico, Allenarsi per il Futuro ha ripercorso le tappe del Giro d’Italia attraverso 13 sessioni rivolte a circa 1.000 studenti di 15 scuole e università, contribuendo nel corso del 2020-2021 ad un consuntivo totale di 83 incontri con oltre 10.000 studenti.
Il nuovo anno scolastico verrà inaugurato dalla attività formative con gli istituti del territorio valdostano sul tema della diversità in occasione della WTA 250 (Women’s Tennis Association) di Courmayeur, evento sponsorizzato da Randstad Italia, in programma per il prossimo autunno (dal 23 al 31 ottobre). Gli incontri di Allenarsi per il Futuro saranno in modalità digitale. Con il progetto Allenarsi per il Futuro Bosch e Randstad Italia riconfermano dunque il proprio impegno nella filiera istruzione-lavoro ispirati dai valori dello sport.
“Siamo molto soddisfatti della collaborazione con Bosch e dell’iniziativa Allenarsi per il Futuro – dichiara il Group Chief Executive Officer di Randstad Marco Ceresa – perché declina in un solo progetto due aspetti per noi molto importanti: l’orientamento e la formazione dei più giovani e lo sport, come metafora di valori positivi e come linguaggio nel quale riconoscersi nella vita di tutti i giorni e, in particolare, nel momento in cui si affronta il mondo del lavoro”.
“Attraverso la metafora sportiva vogliamo aiutare i ragazzi a comprendere meglio le dinamiche del mondo del lavoro che li attende. Insieme a Randstad condividiamo con passione questo percorso che vuole essere un messaggio positivo per superare i propri limiti e realizzare con impegno e costante allenamento gli obiettivi futuri, sia personali sia professionali”, ha affermato Roberto Zecchino – Vice Presidente Risorse Umane e Organizzazione Bosch Sud Europa.
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Soluzioni per mobilità urbana sicura e sostenibile
Soluzioni per una mobilità urbana sempre più efficiente, sicura e sostenibile: questo il tema al centro degli interventi di Bosch nell’ambito dell’ottava edizione di Citytech, in programma a Milano giovedì 23 e venerdì 24 settembre in versione ibrida, fisica e digitale. Nell’ottica di una mobilità locale a zero emissioni, infatti, Bosch ha sviluppato una soluzione che consente di monitorare lo stato della qualità dell’aria per identificare interventi e misure correttive. L’Immission Monitoring Box (IMB), il dispositivo di misurazione di emissioni atmosferiche certificato CE, è in grado di monitorare gli agenti inquinanti e il loro valore specifico. A questo, si aggiungono due servizi basati su cloud: l’Environmental Sensitive Traffic Management (ESTM) che, tramite simulazioni, consente di creare mappe delle emissioni provenienti da traffico veicolare, e l’Eco-Loop, un sistema di mappatura real time della qualità dell’aria che include non solo il traffico veicolare ma tutti i possibili agenti inquinanti del territorio in esame. Questa soluzione permette, per esempio, di prevedere quale effetto avranno le emissioni legate al traffico sulla qualità dell’aria in determinate condizioni meteorologiche. Inoltre, i dati rilevati possono essere utilizzati per intervenire sulla gestione del traffico con largo anticipo e capire come e in quale misura interventi come la deviazione del traffico o la modifica delle fasi semaforiche possano contribuire a migliorare il flusso del traffico e, quindi, la qualità dell’aria. Perseguendo l’obiettivo di una mobilità sempre più sostenibile, Bosch offre anche servizi per l’elettromobilità, come Convenience Charging. Grazie ad esso, Bosch solleva i guidatori dall’onere di trovare stazioni di ricarica pubbliche presso le quali ricaricare e pagare. Inoltre, la soluzione di ricarica e navigazione integrata consente di effettuare previsioni realistiche e una pianificazione del percorso che tiene conto di diversi fattori, come le soste di ricarica necessarie. Inoltre, sarà presentato il Tram Forward Collision Warning, l’innovativo sistema di assistenza alla guida per tram sviluppato da Bosch Engineering. In caso di rischio di collisione, il sistema, costituito da una telecamera, un sensore radar e una centralina, allerta il conducente del tram con un segnale acustico e un’indicazione visiva sul pannello di controllo. Nel caso in cui il conducente non intervenga o lo faccia in modo tardivo, il sistema frena automaticamente il veicolo fino ad arrestarlo, così da impedire o almeno ridurre quanto più possibile l’impatto.
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