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Tecnologia innovativa Bosch sulla nuova Ducati Panigale V4

MISANO ADRIATICO (ITALPRESS) – Guadagnare qualche secondo nelle curve, migliorare il tempo su giro e offrire prestazioni eccezionali: è questa l’ambizione dei piloti in pista. Le sfide da affrontare, però, sono tante: una delle principali è la fase prima dell’entrata in curva, in cui la frenata è di fondamentale importanza. Con il nuovo Race eCBS, Bosch offre una soluzione dedicata ai circuiti di gara. Basato sull’ormai consolidato eCBS, il nuovo sistema frenante celebra il suo debutto sulla nuova Ducati Panigale V4 durante il World Ducati Week 2024 di Misano. “I team Bosch e Ducati hanno collaborato intensamente e sottoposto a numerosi test una funzione che migliora le prestazioni in frenata e ingresso curva specialmente in pista”, ha spiegato Fevzi Yildirim, Responsabile di Bosch Two-Wheeler & Powersports Europa. “Bosch Race eCBS rappresenta un passo avanti nella sicurezza e nelle prestazioni delle moto sportive ed è un’ulteriore prova della continua e proficua collaborazione tra Bosch e Ducati”.
Questo percorso di sviluppo ha avuto inizio con la funzione eCBS basata sull’ABS Bosch per le moto premium. Si tratta di una tecnologia che consente di combinare l’azione dei freni anteriore e posteriore anche se si agisce solo su uno dei due. In pratica, quando si applica il freno anteriore, l’unità ABS aumenta automaticamente anche la pressione del freno posteriore, senza alcun intervento del pilota sul pedale. Partendo dalla funzione eCBS esistente per l’uso quotidiano, i team di sviluppo di Bosch e Ducati si sono concentrati sul miglioramento delle prestazioni specificatamente per l’utilizzo in pista.
Per generare la pressione frenante ideale sulla ruota posteriore, il sistema controlla 100 volte al secondo la pressione del freno anteriore, l’angolo di piega, l’angolo di imbardata e lo slittamento della ruota posteriore e inserisce questi dati nel calcolo. L’obiettivo è sempre quello di frenare la ruota posteriore nel modo più efficace possibile, assicurando, al contempo, la stabilità della moto. Questa funzione è disponibile esclusivamente per le modalità racetrack ABS, senza ABS sulla ruota posteriore, di conseguenza il pilota ha il controllo totale se vuole intervenire manualmente. Inoltre, il Race eCBS è in grado di tenere il freno posteriore attivo per una frazione di secondo al centro curva, anche dopo che il pilota ha rilasciato il freno anteriore, per riportare la moto in traiettoria.
I principali vantaggi di questa tecnologia di ultima generazione sono il miglioramento della stabilità in frenata, della decelerazione media e dell’esecuzione della curva mentre si frena, senza la necessità di dover controllare manualmente anche il freno posteriore. “Questa funzione è pensata per l’uso in pista per piloti di ogni livello. L’applicazione automatica ed efficace del freno posteriore, inoltre, aiuta i piloti professionisti a ottenere un tempo giro migliore concentrandosi sulla gara invece che sul controllo del freno posteriore”, ha spiegato Yildrim.
“Ducati è da sempre alla ricerca di soluzioni innovative rivolte all’ottenimento di performance assolute dei propri prodotti. Il nuovo sistema Race eCBS ha la duplice valenza di migliorare le prestazioni della moto in frenata e, soprattutto, di permettere a ogni utente di accedere a livelli di guida sino ad oggi fuori dalla sua portata”, ha spiegato Alessandro Valia, il tester ufficiale Ducati che ha lavorato allo sviluppo del sistema. “Tutto ciò si basa sul principio di emulazione della tecnica di frenata del pilota professionista. Il sistema genera pressione sul freno posteriore anche dopo che il freno anteriore è stato completamente rilasciato, una manovra normalmente eseguita dal pilota per far chiudere la linea in inserimento di curva. Questa funzionalità va a beneficio anche del professionista, che potrà dedicare l’attenzione normalmente impiegata nella modulazione del freno posteriore ad altri aspetti della guida”, ha concluso Valia.
Questo progetto segna un ulteriore traguardo negli oltre 15 anni di partnership tra Bosch e Ducati e dimostra la loro capacità di sviluppare soluzioni innovative per migliorare la sicurezza delle moto senza compromettere il piacere di guida e le prestazioni. “Insieme fissiamo lo standard della mobilità delle due ruote di oggi e di domani”, ha dichiarato Yildrim.
Bosch partecipa al World Ducati Week, il più grande raduno Ducati al mondo, che si svolge dal 26 al 28 luglio al Misano World Circuit Marco Simoncelli. In collaborazione con Ducati Riding Academy e i corsi di guida Ducati Riding Experience (DRE), Bosch prenderà parte a conferenze, tavole rotonde e dimostrazioni pratiche. Sarà l’occasione per fornire approfondimenti e discutere di aspetti tecnici associati alla sicurezza delle moto, raccontando le tecnologie Bosch, come Bosch Race eCBS, presenti negli ultimi modelli Ducati.

foto: ufficio stampa Bosch Italia

(ITALPRESS).

Bosch crea “Tecnologia per la vita” anche con il software

RENNINGEN (GERMANIA) (ITALPRESS) – In Bosch il leitmotiv del momento è “programmazione”: l’azienda amplia le proprie attività con il software e i servizi. Entro la fine del decennio, Bosch intende generare un fatturato di miliardi derivante dal software. “Già da diverso tempo Bosch è anche un’azienda software”, ha dichiarato Stefan Hartung, Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bosch, al Bosch Tech Day 2024 che si è tenuto a Renningen. “In tutta l’azienda, la nostra ampia competenza in questo campo ci permette di inserire righe di codice direttamente nei prodotti. Il software integrato nei nostri prodotti è una ‘Tecnologia per la vità, creata per migliorare la vita dei nostri clienti”. Il software Bosch è già presente in molte aree, comprese le linee di produzione industriali, in molte autofficine e apparecchiature mediche. Avverte gli automobilisti quando occupano una corsia contromano, protegge i beni preziosi, controlla la tecnologia degli edifici, ed è anche nello spazio, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). In totale, sono 48.000 i programmatori software in Bosch, di cui 42.000 impegnati nel solo settore di business Mobility.
“L’ingresso trionfale del software rivoluzionerà alla base il settore industriale”, ha dichiarato Hartung. “In futuro le auto saranno perfettamente integrate nel mondo digitale. E, soprattutto, avranno una qualità molto importante: potranno eseguire aggiornamenti”, ha aggiunto Markus Heyn, Membro del Consiglio di Amministrazione di Bosch e Presidente del settore di business Mobility. Per installare le nuove funzionalità non sarà più necessario andare in officina, basterà un pratico aggiornamento software “over the air”. “Con la tecnologia Bosch le auto rimangono attuali più a lungo”, ha aggiunto Heyn. E non solo le auto: anche i veicoli commerciali, le moto e le eBike potranno installare le nuove funzionalità di sicurezza e comfort mediante un aggiornamento. Dal debutto del sistema smart per le eBike, alla fine del 2021, Bosch ha implementato circa 70 nuove funzionalità e modifiche attraverso l’app eBike Flow, dalla funzionalità di allarme e monitoraggio fino alle nuove modalità di marcia.
Il software e i servizi digitali sono ormai una parte fondamentale del successo di Bosch: sono la forza trainante che consente di portare l’innovazione oltre i confini aziendali e di settore. Forte delle vaste conoscenze e competenze nella tecnologia per la mobilità, la produzione e il settore edile, Bosch è un partner molto richiesto per le aziende leader nel settore IT. “Per sfruttare l’enorme potenziale del software e dell’IA, dobbiamo collaborare tra pari. E’ difficile che un’azienda riesca a gestire tutto autonomamente. In questo contesto, il software open-source si rivela una soluzione particolarmente utile per unire competenze di aziende diverse e consente di risparmiare sui costi e creare soluzioni standardizzate”, ha spiegato Hartung. Anche la politica può svolgere un ruolo importante: nel campo dell’intelligenza artificiale, che sta diventando sempre più importante per lo sviluppo di software, le aziende necessitano di certezze per poter pianificare. Questo vale anche per l’AI Act, recentemente approvato dall’Unione Europea. “L’UE deve ora tradurre rapidamente l’AI Act in standard normativi perchè, se da un lato una regolamentazione è necessaria, dall’altro questa non deve rallentare inutilmente il progresso della tecnologia o addirittura precludere l’innovazione”, ha proseguito Hartung.
Nel settore automotive questa nuova tendenza ha un nome: veicolo definito dal software. Il software è sempre più il punto di partenza per la progettazione e lo sviluppo di nuovi modelli di veicoli. Un recente studio McKinsey stima che il mercato globale del software e dell’elettronica per autoveicoli raggiungerà i 462 miliardi di dollari entro il 2030. A partire dal 2023, la quota di software nei veicoli sarà il triplo rispetto a oggi. Bosch intende far parte di questo mercato in crescita e rimanere il partner di riferimento per le case automobilistiche nel mondo. “Stiamo assistendo all’alba dell’era dei veicoli definiti dal software” ha affermato Heyn. “E’ un’ottima notizia per Bosch, perchè siamo competenti in entrambe le aree interessate: hardware e software. Siamo una delle poche aziende con competenze a tutto tondo nell’interazione tra l’elettronica per l’automotive e il cloud.” Con soluzioni software e di servizio come il Vehicle Health, per esempio, Bosch aiuta gli operatori di flotte a prevenire guasti dei veicoli e migliorare l’efficienza. Per il settore della logistica in particolare, la piattaforma digitale Bosch L.OS semplifica la digitalizzazione, snellendo l’intera catena operativa. Inoltre, Bosch ha sviluppato uno speciale software che consente alle auto di arrestarsi dolcemente senza il fastidioso effetto contraccolpo per i passeggeri. Con la funzione “eBrake to Zero”, guidare nel traffico all’ora di punta diventa molto più confortevole anche per i passeggeri, che soffriranno meno il mal d’auto. “Possiamo garantire una guida stop-and-go senza arresti bruschi grazie a un software che frena come uno chauffeur esperto”, ha spiegato Heyn.
La mobilità definita dal software si accompagnerà a una nuova architettura del veicolo: si passerà da sistemi IT specifici per i singoli domini a una struttura centralizzata e cross-domain, che impiegherà un numero ridotto di computer e sensori. Attualmente, un’auto contiene circa un centinaio di centraline elettroniche di diversi produttori. Nei veicoli definiti dal software del futuro, per eseguire le funzioni di controllo saranno sufficienti circa una decina di computer di bordo. Per arrivare a questo risultato, è necessario che le funzioni specifiche dei singoli domini siano combinate nei moderni computer di bordo. In quest’ottica, all’inizio dell’anno, Bosch e Qualcomm hanno presentato insieme un nuovo computer di bordo che, per la prima volta, riunisce le funzioni di assistenza al guidatore e di infotainment. Per le case automobilistiche questa novità si traduce in minore spazio di installazione, meno cavi e peso minore, ma anche, e soprattutto, una riduzione dei costi. Lo spazio che si risparmia per le centraline, unendo infotainment e sistemi di assistenza alla guida, arriva fino al 30%. Anche solo considerando gli avanzati computer di bordo, Bosch ha già intrapreso la via del successo: negli ultimi tre anni l’azienda ha realizzato un fatturato di poco inferiore a 4 miliardi di euro.
Che siano cento o dieci, i diversi computer e pacchetti software di un’auto devono essere collegati in rete tra loro, in modo da poter comunicare anche oltre i confini del marchio. ETAS, la consociata di Bosch, fornisce il middleware necessario, ovvero il software di traduzione tra i componenti fisici del veicolo e il relativo software applicativo, anche di fornitori diversi. Così come oggi è difficile trovare un’auto che non abbia alcun componente Bosch, in futuro non ci saranno auto in circolazione che non abbiano almeno un pò di software Bosch.

foto: Ufficio stampa Bosch Italia

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Bosch, le auto come zona di comfort, l’evoluzione degli interni

STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Guardare un film, giocare, lavorare o sonnecchiare: le persone che useranno i veicoli autonomi in futuro hanno le idee molto chiare su come impiegare il tempo in attesa di giungere a destinazione. I loro desideri richiedono una riprogettazione completa dell’interno del veicolo, con funzionalità di guida confortevoli, ponendo case automobilistiche e fornitori di fronte a nuove sfide. E’ quanto emerge da un progetto di ricerca condotto da Bosch, denominato RUMBA, che ha analizzato le aspettative degli utenti in merito ai veicoli autonomi, sia per quanto riguarda l’interno del veicolo sia in termini di stile di guida. Il lavoro degli esperti aziendali e scientifici di RUMBA è stato finanziato dal Ministero federale tedesco per gli affari economici e il clima con circa 11 milioni di euro. “Le conoscenze base che abbiamo acquisito saranno il punto di partenza per la progettazione dei veicoli di nuova generazione. In futuro ciò potrebbe portare alla creazione di uno spazio completamente nuovo in cui vivere e lavorare,” ha dichiarato Michel Schulz, responsabile del progetto in Bosch. Per esempio, le auto e i veicoli commerciali autonomi potrebbero essere convertiti in uffici, sale di proiezione o persino camere da letto. Per molti fornitori di servizi, i veicoli sono un segmento di mercato ancora inesplorato e per questo molto interessante”.
“Per tre anni e mezzo, un team di esperti, provenienti da case automobilistiche, fornitori del settore automotive e istituti scientifici, ha indagato su quali fossero le aspettative degli utenti in merito ai veicoli del futuro, che saranno in grado di coprire lunghe distanze in modo autonomo. Tramite interviste, osservazioni e studi, i ricercatori hanno scoperto come gli autisti e i guidatori privati di auto e veicoli commerciali impiegherebbero il loro tempo se non fossero impegnati nella guida e potessero invece essere passeggeri. “Abbiamo capito che la guida autonoma crea nuove possibilità per l’uso degli interni dei veicoli” ha spiegato Schulz. Per esempio, invece di un normale volante, i veicoli potrebbero essere dotati di elementi di comando alternativi, su misura per i requisiti dell’utente durante la guida autonoma e manuale. “La tecnologia steer-by-wire aprirebbe una serie di nuove possibilità al design dell’interno del veicolo facendo spazio a numerose funzioni e caratteristiche innovative,” ha aggiunto. Anche dai veicoli commerciali autonomi senza conducente ci si aspettano grandi cambiamenti nel settore della logistica. “Il design dell’abitacolo futuro sarà principalmente in funzione della destinazione d’uso: potrà essere ottimizzato per brevi viaggi con guida manuale nei centri di logistica o per il trasporto di persone da un centro di logistica all’altro,” ha spiegato Schulz, riassumendo un altro risultato della ricerca.
Gli esperti che hanno partecipato allo studio RUMBA, l’acronimo tedesco per indicare la “realizzazione di una user-experience positiva mediante la progettazione intuitiva degli interni per le funzioni di guida autonoma”, hanno preso in esame una serie di richieste non facili da parte degli utenti. Per esempio, hanno studiato a lungo la rapidità di con cui una persona riesce a riprendere il comando della macchina dopo aver dormito, e quali fattori incidono su questo scenario. Hanno rilevato anche che, quando i guidatori sono seduti in posizione rilassata e devono riprendere il comando manuale del veicolo, un fattore importante per il calcolo del tempo di reazione è la distanza del guidatore dal display e dai comandi. Gli studi condotti nell’ambito di RUMBA hanno mostrato che per un gran numero di partecipanti, dopo una fase di sonno, erano sufficienti 60 secondi per reagire, tuttavia, gli studi hanno anche evidenziato deficit nella performance di guida e un peggioramento del benessere soggettivo dopo aver ripreso il controllo. I ricercatori ne hanno dedotto che il veicolo deve risvegliare l’utente con largo anticipo, per far sì che abbia il tempo sufficiente per svegliarsi, prendere coscienza e reagire. Affinchè questo sia possibile serve anche una tecnologia in grado di riconoscere lo stato degli occupanti, per capire se dormono o se sono vigili e pronti per mettersi al volante.
Il progetto ha esaminato anche le caratteristiche di gestione che i veicoli autonomi dovranno fornire. “E’ un elemento importante per garantire che guidatori e passeggeri possano sentirsi a proprio agio e al sicuro all’interno dei veicoli futuri” ha spiegato Schulz. Un veicolo che parte o frena bruscamente
potrebbe provocare mal d’auto agli occupanti, rendendo meno attraenti le funzioni di guida autonoma. Con questo obiettivo, gli esperti hanno osservato da vicino gli autisti di professione, per capire quali comportamenti adottino per realizzare una guida scorrevole e accorta, quindi hanno trasferito ciò che hanno appreso ai veicoli a guida autonoma. Inoltre, hanno esaminato quali misure aggiuntive fossero efficaci per prevenire il mal d’auto. Nel corso del progetto i ricercatori hanno analizzato anche combinazioni cromatiche, materiali e stili, distribuzione dell’illuminazione ed elementi di comando che potrebbero essere più adatti per la progettazione dell’interno futuro, tenendo conto delle condizioni durante un determinato viaggio. Una cosa che è risultata ben chiara a tutti i ricercatori, tuttavia, è che in futuro i desideri degli utenti continueranno ad essere legati alla sicurezza e ai requisiti tecnici. Per motivi di sicurezza in caso di incidente e per lo spazio limitato disponibile, funzioni come la possibilità di girare i sedili durante la marcia, continueranno a essere una sfida, anche nei veicoli di grandi dimensioni.
Complessivamente, gli esperti hanno concluso che i veicoli del futuro apriranno opportunità senza precedenti, non solo per le case automobilistiche e i fornitori del settore automotive, ma anche per i fornitori di servizi, che fino ad oggi sono stati poco coinvolti in quest’ambito dei veicoli. “Il nostro progetto ha aperto la strada allo sviluppo di una grande quantità di innovazioni. Siamo certi che le informazioni che abbiamo raccolto saranno utili per realizzare le modalità in cui le persone vivranno la mobilità individuale in futuro,” ha concluso Schulz, sintetizzando i risultati di RUMBA.

foto: ufficio stampa Bosch

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Bosch presenta “Ricomincio da me”, la formazione entra nelle carceri

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MILANO (ITALPRESS) – La Corporate Academy Bosch TEC, la scuola di Formazione del gruppo Bosch in Italia nata nel 2002, ha dato il via a “Ricomincio da me”, un progetto di responsabilità sociale che porta la formazione all’interno delle carceri italiane, in collaborazione con Seconda Chance, un’associazione del Terzo Settore impegnata, con il supporto del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), nel reinserimento sociale dei detenuti. L’obiettivo del progettto è quello di formare i detenuti su competenze tecniche e trasversali che ne facilitino l’inserimento lavorativo, con un percorso a loro dedicato che miri ad una crescita professionale e personale. Insieme a Bosch e Seconda Chance i partner dell’iniziativa sono Gi Group, Homo Faber e LabLaw Studio Legale Rotondi & Partners. Il progetto pilota è partito lo scorso 22 aprile, presso il Carcere di Monza, e terminerà il prossimo 15 maggio. Il corso di 82 ore di formazione, con moduli della durata di 6 ore, coinvolge 15 detenuti. Forte del know how e delle competenze in ambito eBike, Bosch dedica la formazione, da un lato, all’apprendimento di competenze tecniche per diventare specialista eBike, dall’altro, all’acquisizione delle soft skill, come le tecniche di vendita, la crescita personale con sessioni dedicate al cambiamento e al personal branding. L’iniziativa proseguirà nei prossimi mesi presso i penitenziari di Como, Torino e Ancona.

Foto: ufficio stampa Bosch

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Veicolo a idrogeno Bosch-Ligier mostra a Le Mans futuro sostenibile del motorsport

ABSTATT (GERMANIA) ROMA (ITALPRESS) – Con l’obiettivo di promuovere le tecnologie per l’energia pulita e la sostenibilità nel motorsport, Bosch Engineering e Ligier Automotive hanno portato il loro veicolo a idrogeno al livello successivo. Nei mesi scorsi le due aziende hanno eseguito test intensivi per provare l’affidabilità e le prestazioni del motore e per ottimizzare ulteriormente l’intero veicolo. Lo sviluppo e la progettazione di motori a idrogeno per il motorsport consentono di portare in pista tecnologie particolarmente complesse già in fase iniziale, con potenziali applicazioni nei veicoli che circolano in strada. “Questo ci dà un vantaggio in termini di innovazione per i progetti futuri legati all’idrogeno, sia per il motorsport, sia per le auto supersportive”, ha dichiarato Johannes-Jòrg Rùger, Presidente di Bosch Engineering. Negli ultimi mesi Bosch Engineering e Ligier Automotive hanno ulteriormente migliorato il veicolo. Tramite lo sviluppo tecnico è stato possibile far raggiungere al motore a idrogeno biturbo da 3 litri la potenza di 443 kW con una coppia di 650 Nm. Inoltre, la robustezza e le prestazioni sul lungo termine dei sistemi a idrogeno in condizioni operative estreme, anche a temperature esterne da 0 a 35°C, sono state confermate da numerosi test e simulazioni. Nelle prove ad alta velocità, il veicolo ha raggiunto più volte una velocità massima di oltre 280 km/h senza irregolarità, con una velocità massima potenzialmente vicina ai 300 km/h. Complessivamente, il veicolo ha percorso oltre 5.000 km su pista con carico elevato senza alcuna anomalia particolare. Una distanza che corrisponde all’incirca a quella percorsa dai team vincenti delle edizioni più recenti della 24 Ore di Le Mans.
“I risultati mostrano che il nostro prototipo a idrogeno può soddisfare i requisiti estremi di una gara su lunghe distanze e fornisce una base di sviluppo eccellente per l’impiego futuro nelle auto da corsa e in quelle supersportive,” ha dichiarato Rùger. L’esperienza maturata con la Ligier JS2 RH2, per esempio nella progettazione dei serbatoi ad alta pressione e del concept di sicurezza dell’idrogeno, con misure attive e passive, sarà incorporata nei futuri progetti per i clienti di entrambe le aziende. Attualmente, come soluzione per lo stoccaggio dell’idrogeno per la mobilità si pensa principalmente all’idrogeno in forma gassosa, che viene immagazzinato nel veicolo a una pressione elevata fino a 700 bar. Grazie all’elevata densità di stoccaggio, anche l’idrogeno liquido potrebbe offrire un’opzione di stoccaggio alternativo nel lungo termine. Bosch Engineering e Ligier Automotive stanno estendendo la loro esperienza di sviluppo in questa tecnologia. Entrambe le aziende hanno già realizzato studi iniziali per integrare sistemi a idrogeno liquido nei veicoli.
Nello sviluppo della Ligier JS2 RH2, Bosch Engineering è stata responsabile dell’intera progettazione del veicolo e ha implementato lo sviluppo del motore e del serbatoio, nonchè di un sistema completo di sicurezza per l’idrogeno multistadio. Ligier Automotive ha gestito le attività relative alle prestazioni dinamiche del veicolo, alla progettazione della monoscocca, all’adattamento del telaio della sua Ligier JS2 R e al sistema di raffreddamento completo del veicolo. Inoltre, ha ottimizzato i componenti meccanici per l’uso con l’idrogeno e si è occupata della loro integrazione complessiva nel nuovo veicolo.
Dopo essere stata presentata al pubblico per la prima volta lo scorso anno, in occasione del centenario della 24 Ore di Le Mans, la Ligier JS2 RH2 è stata esposta nell’Hydrogen Village, dedicato a questo nuovo settore dell’energia. Quest’anno la Ligier JS2 RH2 sarà presentata in pista, durante il primo giro dimostrativo in anteprima mondiale riservato alle auto da corsa alimentate a idrogeno, previsto per sabato 15 giugno 2024, qualche ora prima dell’inizio della 92° edizione della 24 Ore di Le Mans. Correrà insieme alla H24, il prototipo elettrico a idrogeno di MissionH24 e ad altri costruttori impegnati nella diffusione dell’idrogeno nel motorsport. “Siamo molto orgogliosi di essere tra i primi costruttori a vedere le loro auto a idrogeno correre sullo storico circuito della 24 Ore di Le Mans”, ha commentato Jacques Nicolet, Presidente di Ligier Automotive. “Siamo completamente concentrati sull’integrazione delle nuove energie nel settore dell’automotive e questo giro dimostrativo evidenzia come il motorsport sia un laboratorio di ricerca eccezionale per sviluppare e testare le nuove tecnologie”. La Ligier JS2 RH2 sarà esposta per l’intera settimana della 24 ore di Le Mans all’Hydrogen Village.

foto: ufficio stampa Bosch

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Bosch, nuove soluzioni di aspirazione polveri per i professionisti

Bosch offre a professionisti e artigiani una serie di soluzioni per l’aspirazione delle polveri che si producono durante il lavoro. L’aspiratore GAS 18V-12 MC Professional è il primo per polveri di classe M nel Sistema Professional 18V che lo rende idoneo, per esempio, ad aspirare polvere di quarzo (silice), risultante dalla lavorazione del cemento. L’ampia gamma Bosch comprende aspiratori speciali per la perforazione e la scalpellatura, protezioni per la polvere per smerigliatrici angolari, oltre a vari aspiratori a umido/a secco che possono essere applicati direttamente agli elettroutensili senza adattatore, grazie al sistema Click & Clean. L’aspiratore a umido/a secco GAS 18V-12 MC Professional è in grado di filtrare efficacemente il 99,9% delle polveri di classe M, con un grado di protezione IPX4 dall’ingresso di polvere e dagli spruzzi. Con il potente motore biturbo, l’aspiratore GAS 18V-12 MC Professional offre una potenza di aspirazione fino a 30 litri al secondo con una sola batteria. La carica elettrica sui componenti viene dissipata e non attira polvere sull’utensile, tutte le particelle di polvere vengono aspirate nel contenitore o nel sacco raccoglipolvere, proteggendo l’utente dalla scarica elettrostatica. Bosch arricchisce la sua offerta con la soluzione wireless AutoStart compatibile con tutti gli aspiratori a filo della gamma, per ridurre la polvere quando si usano utensili a batteria. Il kit Auto-Start, composto dal trasmettitore GCT 30-42 Professional e dal ricevitore GCA 30-42 Professional, è un sistema cross-brand.
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Foto: ufficio stampa Bosch –

Novità per le divisioni Home Comfort e Power Tools

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MILANO (ITALPRESS) – Novità per le divisioni Home Comfort e Power Tools del Gruppo Bosch in Italia. A partire dal 31 marzo 2024, Jacopo Guazzarotti ha assunto la carica di VP Country Manager Italy Home Comfort, mentre Gustavo Huss è stato nominato Country Business Director Power Tools Italy, oltre a ricoprire il ruolo di Regional Business Director Power Tools Europe Mediterranean.
Jacopo Guazzarotti, dopo la laurea in Ingegneria Meccanica e un Master in Business Administration, ha iniziato la sua attività lavorativa nel mondo automotive per poi costruire un solido percorso professionale nel mercato termotecnico, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in ambito nazionale e internazionale nel Gruppo Ariston. Da Giugno 2021 ha ricoperto il ruolo di Managing Director di Elco Italia Spa (Ariston Group). Con il passaggio nel Gruppo Bosch, Guazzarotti consolida dunque la sua attività nel settore della termotecnica.
Gustavo Huss, classe 1973, doppia nazionalità (argentina e tedesca) e formazione internazionale, lavora nella divisione Power Tools del Gruppo Bosch dal 2007, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in diversi Paesi. Nel 2012, dopo un’esperienza in UK come International Brand Manager nella business unit Lawn and Garden, è stato nominato in Germania Product Manager DIY per l’Europa e l’Asia. Dopo il ruolo di Marketing Director e poi Key Account Director DIY nei Paesi Nordici, nel 2022 Huss è stato nominato Regional Business Director Europe South per la business unit Power Tools Home and Garden con responsabilità delle funzioni vendite e marketing nei seguenti Paesi: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, San Marino, Malta, Cipro ed Albania. Assumendo la carica di Country Business Director Power Tools Italy e Regional Business Director Power Tools Europe Mediterranean, Huss conferma il suo impegno nel settore.

foto: ufficio stampa Bosch

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Bosch al Motor Valley Fest per una mobilità intelligente e sostenibile

MILANO (ITALPRESS) – Bosch parteciperà alla sesta edizione del Motor Valley Fest, in programma a Modena da giovedì 2 a domenica 5 maggio. Il Festival a cielo aperto della Terra dei Motori ospiterà un ricco calendario di appuntamenti, durante i quali Bosch racconterà il presente e il futuro della mobilità, tra nuovi trend e tecnologie innovative. Giovedì 2 maggio, nel corso della conferenza inaugurale che si terrà a partire dalle ore 9:00 presso il Teatro Pavarotti, Johannes-Joerg Rueger, Presidente di Bosch Engineering, spiegherà vantaggi e potenzialità dell’intelligenza artificiale (IA) in diversi ambiti, da quello sanitario a quello logistico, fino alla produzione industriale e, naturalmente, alla mobilità. In particolare, Rueger racconterà il ruolo chiave dell’IA nel settore automotive. Proprio l’intelligenza artificiale, infatti, contribuisce a generare nuove funzionalità per le vetture che circolano su strada, ma anche per quelle che corrono in pista, delineando così nuove prospettive per la mobilità.
Nel 2024, Bosch Engineering celebra il suo 25° anniversario e i 10 anni di Bosch Engineering in Italia, a dimostrazione della stretta collaborazione della consociata Bosch con le aziende del territorio italiano e, in particolare, con quelle della Motor Valley. La conferenza inaugurale potrà essere seguita anche in diretta streaming sul sito web del Motor Valley Fest o sul canale YouTube Motor Valley Official.
Come di consueto, Bosch incontrerà i giovani talenti durante il Talent Talk in programma giovedì dalle 15:30 alle 16:30 presso il Teatro del Collegio di San Carlo di Modena. Camilla Negri – HR Manager Robert Bosch Branch in Italy, Gianfranco Fenocchio – General Manager Bosch Engineering Italy.
Stephan Tafel – Vice President Engineering Services Vehicle Crossdomain Bosch Engineering, e Giulio Lancellotti – Director Sales Software and Services Cross-domain computing solutions Robert Bosch GmbH Branch in Italy, incontreranno gli studenti universitari, raccontando le opportunità offerte dal mondo del lavoro e le sfide che dovranno affrontare per diventare professionisti. Il talk potrà essere seguito anche in diretta streaming sul canale YouTube Motor Valley Official.
Infine, venerdì 3 maggio, a partire dalle ore 9:30 presso la sede del Motor Valley Accelerator, Federico Brivio, H2 Director Bosch Italy, prenderà parte al panel intitolato “Electric, E-Fuel and Hydrogen: Challenges and future of mobility”, raccontando il ruolo dell’idrogeno per una mobilità neutrale dal punto di vista climatico. Una tecnologia, quella dell’idrogeno, per cui Bosch vuole essere sinonimo non solo di propulsione, ma anche di produzione. Tra innovazione tecnologia e nuovi trend di sostenibilità, Bosch si pone in prima linea nello sviluppo di servizi e soluzioni che contribuiscono a plasmare il futuro della mobilità. Dall’intelligenza artificiale al software, passando per le nuove tecnologie come l’idrogeno, l’azienda si conferma protagonista di un settore in continua evoluzione.

foto: ufficio stampa Bosch

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