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Bosch, 2020 di transizione e poi rilancio

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Prima del coronavirus guida autonoma e car sharing erano i grandi driver del settore automobilistico mondiale, insieme alle motorizzazioni di nuova generazione. Ma se i motori elettrici o a idrogeno saranno ancora centrali nei modelli di business post Covid-19, i mezzi condivisi con sistemi di self-driving sono sprofondati in fondo alla lista.

Una conferma eccellente è arrivata oggi da Stefan Hartung, presidente del settore Mobility Solutions di Bosch, che a una domanda sul futuro della guida autonoma ha risposto: “In questo non possiamo rispondere”, dicendosi stupito di come le case automobilistiche abbiano repentinamente cambiato orientamento su questo fronte. “I livelli 1 e 2, e forse 3, di guida autonoma sono oggi già presenti su molti modelli e si andrà avanti, per i livelli 4 e 5 invece servono investimenti troppo alti”, ha spiegato ancora il manager tedesco alla presentazione dei risultati 2019. Gli effetti della tempesta Covid-19 non si fermano qui, perché sempre Hartung ha spiegato come “dopo che negli ultimi 3 anni di calo delle vendite dei motori diesel in Europe e India, ora prevediamo una stabilizzazione del calo. Anche in ragione delle nuove norme sui livelli di emissioni di Co2 che non riguardano solo i singoli modelli, ma anche l’intera gamma. E oggi i diesel Euro 6 sono molto efficienti sotto questo aspetto”.

Parole che fanno tirare un sospiro di sollievo anche ai 1.850 dipendenti dello stabilimento di Bosch di Bari, dove si producono appunto pompe per i sistemi di distribuzione per i motori di ultima generazione. “Vediamo un futuro per l’impianto di Bari” ha spiegato ancora Hartung, aggiungendo: “Continuiamo a sviluppare nuove tecnologie che hanno quasi azzerato le emissioni di Nox. Prima della crisi Covid, il diesel valeva il 40% del mercato, ora vedremo”.

Dopo aver chiuso temporaneamente circa cento fabbriche nel mondo, Bosch sta programmando riaperture progressi che dovrebbero concludersi entro maggio. Il 2020 sarà comunque un anno difficile, previsto un calo del fatturato del 10% a fronte di un calo della produzione del 20%. A pesare è soprattutto proprio il comparto auto, dove già nel 2019 la franta dei mercati asiatici aveva fatto sentire i suoi effetti.

In Italia il gruppo fattura 2,4 miliardi e dà lavoro a 6.000 persone attraverso 19 società che coprono anche i settori Industrial Technology, Consumer Goods, Energy and Building Technology. In queste settimane di lock-down è stato applicato laddove possibile lo smart working, e ora nell’attesa di una Fase 2 completa, a Bari già si lavora al 10/15% della capacità, a Crema al 20-25% così come a Villasanta, mentre negli impianti di Fagagna si è già arrivati al 50% e a Brembate, dove 100 addetti realizzano le punte per i trapani, il ritmo di lavoro è quasi full-time.

Sempre nello stabilimento di Bari, vengono anche prodotte da alcune settimane delle mascherine, l’obiettivo del gruppo è arrivare a produrne mezzo milione ogni giorno tra tutti i tredici impianti di nove Paesi dove questa produzione è stata avviata. Sempre nella lotta al coronavirus, il ceo di Bosch, Volkmar Denner, ha annunciato che il gruppo intende produrre un milione di dispositivi di analisi Vivalytic quest’anno, e tre milioni nel 2021. “La domanda è enorme. Stiamo facendo tutto il possibile per aumentarne significativamente la produzione e quintuplicheremo la nostra capacità rispetto ai piani originali entro la fine dell’anno”, ha spiegato. Il dispositivo di analisi Vivalytic sarà utilizzato inizialmente negli ospedali e negli ambulatori medici, principalmente per proteggere il personale sanitario, per cui la disponibilità dei risultati del test in meno di due ore e mezzo è fondamentale. Il test rapido viene già fornito ai clienti europei con una etichetta “research use only” e può essere utilizzato dopo la certificazione. Bosch prevede di ottenere la certificazione CE entro la fine di maggio. Si lavora poi su un test ancora più rapido che può rilevare con attendibilità i casi di Covid-19 in meno di 45 minuti, che è in fase di sviluppo finale.

Tornando al futuro dell’auto, Bosch ritiene necessaria un’offensiva tecnologica che prenda in considerazione anche motori a combustione efficienti e in particolare i carburanti sintetici rinnovabili e le fuel-cell, che si prevede possano essere immesse sul mercato dal 2022. “L’idrogeno sta assumendo un’importanza sempre maggiore sia nel settore dell’automotive sia nella tecnologia delle costruzioni” ha concluso Denner, che prevede un mercato dei sistemi fuel-cell che potrebbe valere 20 miliardi di euro nel 2030.
(ITALPRESS).

Coronavirus, Bosch sviluppa test rapido automatizzato

Bosch ha messo a punto un nuovo test rapido completamente automatizzato per Covid-19, che può aiutare le strutture mediche come studi medici, ospedali, laboratori e centri sanitari a effettuare diagnosi rapide. Il test rapido può rilevare un’infezione da coronavirus Sars-CoV-2 in pazienti in meno di due ore e mezza, misurata dal momento in cui il campione viene prelevato, al momento in cui arriva il risultato. Un altro vantaggio del test rapido è che può essere eseguito direttamente nel punto di cura. Ciò elimina la necessità di trasportare campioni e risparmia tempo prezioso. Questo significa anche che i pazienti ottengono rapidamente certezza sul loro stato di salute, consentendo al contempo di identificare e isolare immediatamente le persone infette. Il test rapido di Bosch è uno dei primi test di diagnostica molecolare completamente automatizzato al mondo che può essere utilizzato direttamente da tutte le istituzioni mediche. Inoltre, consente che un singolo campione sia testato non solo per il Covid-19, ma contemporaneamente anche per altre nove malattie respiratorie, incluse l’influenza A e B. Il test rapido di Bosch per il COVID-19 è il risultato della collaborazione tra la consociata Bosch Healthcare Solutions e la società di tecnologia medica dell’Irlanda del Nord Randox Laboratories. In vari test di laboratorio con SARS-CoV-2, il test di Bosch ha prodotto risultati con una precisione di oltre il 95%. Il test rapido soddisfa gli standard di qualità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Attraverso un tampone, viene prelevato un campione dal naso o dalla gola del paziente e posto nella cartuccia. Quest’ultima, che contiene già tutti i reagenti necessari per il test, viene inserita nel dispositivo Vivalytic per l’analisi, durante la quale il personale medico può dedicarsi ad altre attività e curare i pazienti. Bosch Vivalytic può eseguire fino a dieci test nell’arco di 24 ore.
(ITALPRESS).

Hackathon con Wind Tre dedicato a 5G, Iot e smart mobility

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Individuare soluzioni innovative per le città sostenibili. È questa la sfida da affrontare per i giovani studenti universitari appassionati di nuove tecnologie che parteciperanno a “Hack&Go!”, l’Hackathon di Bosch e Wind Tre, in collaborazione con Fondazione Triulza e con Concept Reply, dedicato ai temi del 5G, dell’loT e della Smart Mobility.
L’iniziativa, che si svolgerà il 22 e 23 aprile 2020, è stata presentata oggi dalle aziende promotrici durante la prima edizione di Social Innovation Campus, presso MIND – Milano Innovation District. L’Hackathon è rivolto agli studenti iscritti agli Atenei che fanno parte del Comitato Scientifico della Social Innovation Academy di Fondazione Triulza e alla Luiss.
I giovani talenti selezionati, divisi in piccoli team e coadiuvati da esperti di Bosch, Wind Tre, Concept Reply e Fondazione Triulza, avranno l’opportunità di sviluppare soluzioni, strategie e prodotti in grado di rispondere, in modo efficiente e sostenibile, alle sfide del futuro. L’obiettivo è quello di individuare soluzioni per migliorare significativamente la qualità della vita nelle città, in termini di mobilità intelligente, maggiore comodità, più sicurezza e diversi altri servizi. I ragazzi saranno ispirati dal progetto di trasformazione e rigenerazione del sito MIND, paradigma delle città sostenibili del futuro. Una giuria di esperti valuterà le migliori idee e i team vincenti avranno la possibilità di svolgere stage presso Bosch e Wind Tre.

INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL CENTRO DELLA STRATEGIA BOSCH

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Guida autonoma, domotica o produzione: l’intelligenza artificiale (IA) è diventata parte integrante della vita di ogni giorno. Bosch utilizza l’IA e l’Internet delle cose (IoT) per rendere la vita più semplice e più sicura. Lo slogan ‘L’IA come vantaggio: costruire insieme la fiducia’ riassume l’approccio dell’azienda di tecnologia e servizi. L’IA, sicura e affidabile, è alla base dei prodotti smart che Bosch presenta al CES 2020. Tra questi, il Virtual Visor: un sistema parasole digitale basato sull’IA, che ha ottenuto un riconoscimento agli Innovation Award del CES 2020, così come il display 3D di Bosch per le auto. Tra le altre novità basate su IA presentate da Bosch si distinguono un’applicazione per la manutenzione predittiva della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), un sistema per monitorare l’abitacolo del veicolo e una piattaforma smart per la diagnostica medica. “Queste soluzioni dimostrano senza ombra di dubbio che Bosch punta a diventare leader di innovazione anche nell’IA. Nel 2025, tutti i prodotti Bosch conterranno intelligenza artificiale o saranno stati sviluppati o realizzati con l’aiuto dell’IA”, afferma Michael Bolle, membro del Board of Management di Bosch.

Si prevede che il volume di mercato globale delle applicazioni IA si aggirerà intorno ai 120 miliardi di dollari, in quello stesso periodo, dodici volte di più rispetto al 2018 (fonte: Tractica). Bosch vuole attingere a questo potenziale: l’azienda investe già 3,7 miliardi di euro nello sviluppo software, impiega più di 30.000 ingegneri informatici e conta 1.000 collaboratori impegnati specificatamente nell’IA. Inoltre, Bosch ha predisposto un programma di aggiornamento professionale completo. ‘Prevediamo circa 20.000 collaboratori formati sull’IA nei prossimi due anni’ – ha spiegato Bolle. ‘Dobbiamo investire sull’intelligenza umana oltre che su quella artificiale.’ Il programma comprende tre livelli diversi, per i manager, gli ingegneri e gli sviluppatori di IA e include le linee guida per l’utilizzo responsabile di questa tecnologia. A tale scopo, Bosch ha stilato i propri principi in materia di IA, che affrontano questioni etiche e di sicurezza. Questi insieme all’esperienza forniranno le basi su cui l’azienda intende costruire la fiducia, sia con i partner sia con i clienti: ‘Chiunque abbia interiorizzato i principi tecnici ed etici sa quanto siano importanti la sicurezza e la padronanza dei dati” – ha dichiarato Bolle – “Per certi versi, l’affidabilità è sinonimo di qualità del prodotto nel mondo digitale’.

In futuro, Bosch ritiene che una delle aree di esperienza principali sarà l’applicazione industriale dell’intelligenza artificiale. “Vogliamo utilizzare il potenziale dell’intelligenza artificiale non per creare modelli di comportamento umano, ma per migliorare la tecnologia a vantaggio delle persone. Per questo motivo, l’IA industriale deve essere sicura, affidabile e comprensibile”, ha spiegato Bolle. Secondo Bosch questo significa che l’uomo deve sempre mantenere il controllo in qualunque campo di applicazione: sulla strada, in casa o nell’industria. In quanto pioniere nello sviluppo di sistemi di sicurezza salvavita per i guidatori, come l’ABS, l’ESP e le centraline di controllo degli airbag, l’azienda ha già dimostrato in passato che le persone possono trarre vantaggio da tecnologie affidabili. L’IA può anche rendere più efficienti e intelligenti i sistemi di assistenza alla guida, per esempio, se la telecamera di Bosch dotata di IA per la guida autonoma riconosce pedoni parzialmente nascosti, il sistema di frenata di emergenza automatica può reagire con maggiore affidabilità. Bosch crea una “Tecnologia per la vita” in grado di imparare.

Per innovare occorre investire. Oltre che sullo sviluppo del software, Bosch investe in tutto il mondo sulle persone e sui centri di competenza. Per esempio, l’azienda investirà 100 milioni di euro nella costruzione di un nuovo campus per l’IA a Tübingen, in Germania. Il trasferimento nel nuovo complesso di ricerca è previsto per la fine del 2022. Offrirà a circa 700 esperti di IA le condizioni ottimali per uno scambio creativo e produttivo. Gli esperti provengono da Bosch, da startup esterne e istituti di ricerca pubblici. Il nuovo campus avrà l’obiettivo di rafforzare gli scambi di conoscenze tra gli esperti della Cyber Valley. Sarà qui che il concetto di ‘Costruire insieme la fiducia’ diventerà realtà. Bosch è membro fondatore della Cyber Valley, istituita nel 2016. Questo consorzio per la ricerca mette insieme partner provenienti dall’industria, dal mondo accademico e dal governo per far progredire la ricerca sull’IA e trasferire rapidamente le nuove scoperte nelle applicazioni industriali del mondo reale. A tutto questo si aggiunge il Bosch Center for Artificial Intelligence (BCAI) che opera in sette sedi in tutto il mondo, tra cui due negli USA: a Sunnyvale, in California e Pittsburgh in Pennsylvania. Al BCAI lavorano attualmente un totale di 250 specialisti di IA su più di 150 progetti nel campo della mobilità, della produzione, della domotica e dell’agricoltura.

Bosch può contare su menti creative impegnate nell’IA, che sviluppano innovazioni di prodotto per la mobilità, la domotica e l’Industry 4.0. La sua prima mondiale con IA per il settore automotive, che ha debuttato a Las Vegas, è nata negli USA: il Virtual Visor, un dispositivo parasole digitale trasparente. Un display LCD trasparente collegato alla telecamera di monitoraggio interno rileva la posizione degli occhi del guidatore. Utilizzando gli algoritmi intelligenti, il Virtual Visor analizza queste informazioni e oscura solo la parte di parabrezza attraverso cui il sole abbaglia il guidatore. Il Virtual Visor ha riscosso il più alto punteggio nella sua categoria al CES Best of Innovation Award. Anche il nuovo display 3D di Bosch ha vinto nella sua categoria. Utilizzando la tecnologia 3D passiva, il display genera un effetto tridimensionale realistico delle immagini e delle informazioni visive che sono recepite più rapidamente rispetto alla visualizzazione sui normali schermi, aumentando la sicurezza sulla strada. Bosch aumenta ulteriormente la sicurezza con il nuovo sistema di monitoraggio dell’abitacolo dei veicoli. Rileva se il guidatore è stanco o guarda lo smartphone analizzando i movimenti delle palpebre, la direzione dello sguardo e la posizione della testa e emette un segnale di avviso se rileva una situazione critica. È in grado di monitorare anche l’interno del veicolo per determinare il numero di passeggeri, dove e come sono seduti. In base a questi dati può ottimizzare il funzionamento dei dispositivi di sicurezza, come gli airbag, in caso di emergenza.

In futuro, quando i veicoli percorreranno tratti di strada in modo semi autonomo, come in autostrada, il sistema di monitoraggio del guidatore diventerà un partner indispensabile: in queste situazioni la telecamera si accerterà che il guidatore possa riprendere il volante in sicurezza in qualsiasi momento. Nel 2019, le vendite di Bosch dei sistemi di assistenza alla guida sono cresciute del 12% raggiungendo due miliardi di euro. Questi sistemi gettano, inoltre, le basi per la diffusione della la guida autonoma. Entro il 2022, l’azienda investirà circa 4 miliardi di euro sulla guida autonoma e impiegherà oltre 5.000 ingegneri. Per completare il suo portfolio di soluzioni in questo settore, Bosch lavora per rendere il LiDAR pronto per la produzione in serie. Dopo i radar e le telecamere, i LiDAR sono la terza tecnologia di rilevamento fondamentale per lo sviluppo della guida autonoma. L’azienda punta in alto con il sistema di sensori SoundSee, che è stato inviato nello spazio alla fine del 2019. A bordo del robot Astrobee della NASA, SoundSee isola i rumori anomali sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), analizza l’audio con la tecnologia IA e segnala la necessità di manutenzione. A partire dall’inizio del 2020, i dati audio acquisiti da SoundSee saranno inviati a una base di controllo terrestre configurata con le specifiche NASA e realizzata all’interno del Centro ricerche Bosch di Pittsburgh, PA. Il sistema, di dimensioni ridotte, è stato sviluppato negli USA in partnership con Astrobotic nell’ambito di una collaborazione di ricerca con la NASA.

Un prodotto decisamente più terrestre, ma non meno innovativo, è Vivascope, una piattaforma smart per le patologie che aiuta nella diagnosi medica. Vivascope ingrandisce i campioni ematici e di altri fluidi corporei, digitalizzando i rilevamenti del microscopio per poi analizzarli con l’aiuto di algoritmi basati sull’intelligenza artificiale. È in grado di identificare in modo rapido e preciso le anomalie delle cellule e fornire ai medici un utile supporto per la valutazione e la diagnosi. Al CES Bosch presenta anche molte innovazioni non legate all’IA. Per esempio, il modulo per smart glass con tecnologia Light Drive, la prima soluzione al mondo basata su sensore per rendere smart un normale paio di occhiali. È più sottile di oltre un terzo rispetto alle altre soluzioni disponibili sul mercato e pesa meno di dieci grammi. Le immagini cristalline che proietta nel campo visivo di chi lo indossa sono chiaramente visibili anche alla luce diretta del sole e vanno dalle informazioni di navigazione e gli SMS fino alle rubriche, voci di calendario e istruzioni operative, a seconda delle informazioni che riceve dallo smartphone o dallo smartwatch.

Al CES, Bosch utilizza il suo capolavoro di tecnologia IoT Shuttle per presentare le soluzioni che l’azienda offre alle case costruttrici e ai provider di servizi per la mobilità in materia di elettrificazione, automazione, connettività e personalizzazione. Il portfolio va oltre i soli componenti e include servizi di mobilità perfettamente connessi che offrono agli utenti flessibilità per l’utilizzo, la gestione, la carica e la manutenzione della flotta, oltre a rendere sicuro ogni viaggio. Allo stand Bosch i visitatori possono vedere anche i miglioramenti apportati alle tecnologie di sensore e per la guida destinate alla mobilità connessa e a emissioni zero del futuro. Bosch sta ampliando l’ambito dei suoi servizi per l’Internet delle cose residenziale. I riflettori sono puntati sulla piattaforma aperta Home Connect, presentata al CES. A partire dalla metà del 2020, l’app della piattaforma offrirà anche la regolazione dell’illuminazione, dei dispositivi d’intrattenimento e delle attrezzature smart per il giardinaggio di diversi produttori. Il numero attuale di 40 aziende partner è destinato a duplicarsi rendendo le attività in casa ancora più semplici ed efficienti. “Vogliamo armonizzare i vari aspetti della responsabilità ambientale e sociale”, ha affermato Bolle. Anche la questione climatica riveste un’enorme importanza. Secondo Bolle ‘non solo Bosch sviluppa soluzioni a basso impatto ambientale, ma si pone anche come modello da imitare. Entro la fine del 2020, tutte le nostre 400 sedi in tutto il mondo raggiungeranno la neutralità climatica e saranno a impatto zero dallo sviluppo alla produzione fino alla gestione. Abbiamo già raggiunto questo obiettivo nelle nostre sedi tedesche’. L’intelligenza artificiale ha un ruolo anche in questo: per esempio, nelle singole sedi, una piattaforma interna per l’energia utilizza algoritmi intelligenti per identificare gli scostamenti nel consumo di energia. È bastato questo per consentire ad alcuni stabilimenti di ridurre le loro emissioni di CO2 di oltre il 10% negli ultimi due anni. Considerando che Bosch gestisce un totale di 270 stabilimenti di quel tipo, il potenziale di risparmio è enorme. Come spiega Bolle: ‘Il nostro messaggio al CES si riassume in poche parole: Bosch ha grandi piani per l’IA sotto molti punti di vista’.

(ITALPRESS).

BOSCH COMPLETA LA GAMMA DI PRODOTTI PER LA GUIDA AUTONOMA

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Non c’è due senza tre. Vale anche per la guida autonoma. Infatti, per trasformare in realtà il concetto di guida autonoma sicura, oltre a telecamera e radar servono i sensori. Così Bosch avvia lo sviluppo in serie del primo Lidar (light detection and ranging) adatto al settore automotive. Il misuratore di distanza basato su laser è indispensabile per le funzioni di guida di livello SAE da 3 a 5. Il nuovo prodotto Bosch coprirà sia le ampie distanze sia quelle ravvicinate, quindi potrà essere impiegato in autostrada e in città. Grazie all’economia di scala, Bosch desidera abbassare il prezzo di questa costosa tecnologia, rendendola fruibile al mercato di massa. “Bosch aggiunge i sensori mancanti, rendendo possibile la guida autonoma”, afferma Harald Kroeger, membro del Board of Management di Bosch.
Solo l’utilizzo parallelo di radar, camera e lidar garantisce una guida autonoma su strada il più sicura possibile. Le analisi Bosch lo hanno confermato, studiando tutte le applicazioni delle funzioni di guida autonoma sia in città sia in autostrada. Per esempio, se a un incrocio una moto si avvicina a velocità elevata a un veicolo autonomo, oltre alla telecamera e al radar serve un sensore Lidar per consentire di rilevare efficacemente la presenza di un mezzo in rapido avvicinamento.
Inoltre, una telecamera può essere abbagliata da un riflesso di luce. Radar, telecamera e Lidar, utilizzati in modo combinato, si completano in maniera ottimale e forniscono informazioni affidabili in ogni situazione di guida.
Il laser come terzo occhio: il sensore Lidar invia impulsi laser e riceve la luce laser retrodiffusa. Il sensore calcola la distanza misurando il tempo che serve alla luce per effettuare il percorso di ritorno. Il Lidar garantisce una risoluzione molto alta in caso di distanza e soglia di visibilità elevate. Così il misuratore di distanza, basato su laser, riconosce in modo affidabile anche gli ostacoli non metallici a grande distanza, per esempio, i sassi sulla strada. Quindi, è possibile effettuare tempestivamente determinate manovre di guida come frenare o schivare ostacoli. Al tempo stesso, l’utilizzo di un Lidar pone requisiti elevati per alcuni componenti del veicolo, come rilevatore e laser, per tutta la durata di vita del veicolo, soprattutto in termini di resistenza alla temperatura e affidabilità. Poiché Bosch, nello sviluppo del Lidar, ha potuto fare affidamento sul proprio Know-How in materia di sensori per radar e telecamere, tutte e tre le tecnologie di sensori sono perfettamente integrate tra loro.
“Vogliamo rendere la guida autonoma sicura, comoda e sfruttabile. In questo modo possiamo dare un contributo significativo alla mobilità del futuro”, spiega Kroeger.
Il Lidar a lungo raggio di Bosch non solo soddisfa tutti i requisiti di sicurezza per la guida autonoma, ma in futuro potrà anche essere integrato efficacemente dalle case costruttrici in moltissimi modelli di veicoli.
(ITALPRESS).

BOSCH, PROGETTO CONTRO GLI STEREOTIPI DI GENERE

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Diffondere le discipline Stem (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) fra le studentesse di domani e rimuovere i pregiudizi e gli stereotipi di genere. Era questo l’obiettivo della prima edizione di Girls@Bosch, iniziativa portata avanti da Bosch Italia e conclusasi oggi con la presentazione del lavoro svolto. Al progetto hanno partecipato 12 bambine delle classi quinte dell’Istituto Comprensivo “San Giuseppe Calasanzio” di Milano, le quali hanno preso parte a una serie di lezioni pratiche e teoriche tra i banchi di scuola e in azienda, in un percorso di 32 ore distribuite in tre mesi. Da una parte Bosch Tec, la scuola di formazione del Gruppo in Italia, ha accompagnato le bambine alla scoperta delle materie Stem, dall’altra 19 ragazzi della classe quarta a indirizzo meccatronico dell’Istituto Galileo Galilei di Milano impegnati nel progetto di alternanza scuola lavoro nella multinazionale, hanno guidato le piccole partecipanti in un laboratorio con l’obiettivo di realizzare un vero e proprio robot. Dopo aver acquisito le competenze necessarie, le bambine hanno voluto rivisitare in chiave tecnologica il celebre dipinto “La dama e l’ermellino” di Leonardo Da Vinci, sovrapponendo all’immagine del mammifero dei sensori di movimento, realizzando così un quadro interattivo. “E’ stato bello vedere l’impegno di queste bambine quando hanno visto il loro progetto prendere forma. Spero che questo entusiasmo le accompagni per tutta la vita e le aiuti a seguire le loro passioni”, ha spiegato Sabrina Castellan, training, recruiting & development director di Bosch Italia. “E’ stato un esperimento bellissimo perché queste bambine hanno fatto cose nuove, che non si fanno tutti i giorni a scuola. Il mondo della robotica spesso è occupato dai maschi e ci perdiamo tutti i contributi che le donne possono portare a questo mondo”, ha aggiunto Fabio Giuliani, general manager Bosch Group Italy. Attraverso questo progetto, Bosch conferma il suo impegno nella diffusione della diversità con programmi didattici trasversali e dell’importanza dello studio di materie tecnico-scientifiche per essere pronti ad affrontare con innovazione e creatività le sfide di domani. Il progetto Girls@Bosch è infatti replicabile e ci sono già diverse scuole pronte ad adottare l’iniziativa per il futuro.
(ITALPRESS).

BOSCH E ALFA ROMEO, SICUREZZA E COMFORT AI MASSIMI LIVELLI

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Bosch ha sviluppato per le nuove Alfa Romeo Giulia e Stelvio MY2020 le funzionalità ADAS di traffic jam assist, highway assist, intelligent speed control, lane keeping assist, active blind spot assist e traffic sign recognition, oltre a quelle già presenti di autonomous emergency brake, active cruise control e lane departure warning. La logica di questi sistemi di assistenza alla guida è stata implementata da Bosch e resa possibile principalmente dall’azione combinata di un radar frontale a medio raggio, una telecamera e un servosterzo elettrico, tutti componenti forniti da Bosch per entrambi i modelli. Il sensore radar frontale a medio raggio di Bosch fornisce importanti informazioni sull’ambiente circostante entro una distanza di 160 metri. Il sensore rileva gli oggetti e misura la loro velocità e posizione relativamente al movimento del veicolo. La telecamera frontale di Bosch riconosce l’area circostante in modo affidabile anche in condizioni di luce e meteo sfavorevoli. Le informazioni rilevate dal sensore radar e dalla telecamera sono elaborate e successivamente trasmesse al servosterzo elettrico Bosch per il controllo di corsia e al sistema frenante per l’accelerazione e la decelerazione del veicolo.

Gli ADAS Bosch che equipaggiano le nuove Giulia e Stelvio MY2020.
Traffic jam assist e highway assist: il traffic jam assist, la funzione di guida parzialmente autonoma di Bosch (livello SAE 2), contribuisce a rendere il viaggio nelle strade a scorrimento veloce più sicuro e confortevole. Il sistema, infatti, agisce sul controllo longitudinale e laterale della vettura, intervenendo anche direttamente sullo sterzo. L’integrazione dell’active cruise control e del lane centering rende possibile una guida parzialmente autonoma sia in rettilineo sia in curva.
Il sistema analizza la velocità e la traiettoria dei veicoli circostanti e la compara con quelle della propria vettura. La funzione è sempre attivabile dal guidatore se il veicolo viaggia a una velocità inferiore ai 60km/h e se sono presenti e rilevate le linee di corsia. In questo modo, l’auto seguirà automaticamente il veicolo che la precede, assumendosi i compiti di partire, accelerare, frenare e sterzare all’interno della propria corsia.

Il guidatore rimane comunque responsabile del veicolo e deve supervisionare continuamente il sistema, riprendendo il controllo della guida se necessario. La pronta risposta del guidatore è garantita da un sensore capacitivo al volante che rileva la presenza delle mani sullo stesso. Se il traffic jam assist offre un valido supporto al guidatore nelle strade a scorrimento veloce, il sistema Bosch highway assist svolge una funzione simile in autostrada, sino alla velocità massima di 145 km/h.
Traffic sign recognition e intelligent speed control: il traffic sign recognition, tramite la telecamera Bosch rileva e classifica i segnali stradali, incluso l’inizio e la fine dei tratti in cui sono in vigore i limiti di velocità. Quando il sistema identifica un cartello stradale, questo viene visualizzato sul display del cruscotto. Se viene segnalato un cartello che indica una variazione di velocità rispetto a quella precedentemente impostata con l’active cruise control, il guidatore può attivare l’intelligent speed control permettendo automaticamente alla vettura di ridurre o aumentare la velocità di marcia in base a quella segnalata.

Lane departure warning e lane keeping assist: il lane departure warning utilizza la telecamera frontale per rilevare le linee di demarcazione della corsia poste davanti al veicolo e monitorarne la posizione costantemente, avvertendo il guidatore tramite un segnale visivo, acustico e/o aptico (vibrazione del volante) in caso di fuoriuscita non intenzionale dalla carreggiata. Questo consente di riacquisire rapidamente la giusta direzione. Quando viene attivato l’indicatore di cambio intenzionale di corsia o direzione, il sistema non interviene riconoscendo la volontà del guidatore. Il lane keeping assist, attraverso la telecamera Bosch rileva le linee di corsia e mantiene il veicolo all’interno delle linee di percorrenza agendo attivamente sul servosterzo elettrico. Active blind spot assist: la funzione oltre a rilevare e segnalare al guidatore i veicoli in avvicinamento negli angoli ciechi del veicolo, attraverso il servosterzo elettrico di Bosch, corregge e mantiene in carreggiata la vettura nel caso di cambio di corsia intenzionale con indicatore di svolta attivato.

Autonomous emergency brake: se il guidatore si distrae in presenza di una situazione di rischio di tamponamento, il sistema di assistenza alla frenata di Bosch interviene prontamente inviando segnali acustici e visivi, dando un breve ma evidente scatto del freno che dà al guidatore il tempo di reagire. Se la frenata è insufficiente, il sistema interviene fornendo la pressione mancante sul freno; nei casi di mancata reazione da parte del guidatore e collisione inevitabile, il sistema effettua la frenata di emergenza. Active cruise control: il sistema regola la velocità del veicolo in base alle vetture che lo precedono e mantiene la distanza di sicurezza necessaria. L’active cruise control rallenta autonomamente l’auto, fino all’arresto completo, per poi riattivarsi, in caso di ripartenza del veicolo davanti, autonomamente entro 2 secondi oppure previa autorizzazione del guidatore azionando il pulsante di set speed o premendo l’acceleratore.
(ITALPRESS).

STUDIO BOSCH–ACI SU EFFICACIA SISTEMI DI ASSISTENZA ALLA GUIDA

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Bosch e Automobile Club d’Italia hanno presentato uno studio, realizzato dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, in collaborazione con il Politecnico di Torino, che valuta l’efficacia dei sistemi di assistenza alla guida (ADAS). La ricerca, basata sui dati provenienti dalle “scatole nere” di un campione di 1,5 milioni di veicoli nel 2017 e 1,8 milioni nel 2018, analizza l’esposizione al rischio di diversi modelli di auto vendute in Italia, considerando per la prima volta i chilometri percorsi dalle vetture. Nei due anni presi in esame, i veicoli hanno percorso rispettivamente 11,5 miliardi di chilometri nel 2017 e 13 miliardi di chilometri nel 2018.

Dall’indagine emerge che un veicolo immatricolato da più di quindici anni presenta quasi il 50% di probabilità in più di essere coinvolto in un incidente grave rispetto a uno immatricolato da soli due anni. I modelli più costosi, con prezzo di listino medio pari a 30.000 euro e dotati di un numero maggiore di sistemi di assistenza alla guida, sono coinvolti in incidenti 5,7 volte ogni milione di chilometri. I veicoli con prezzo inferiore ai 15.000 euro, invece, sono esposti a un rischio triplo, rimanendo coinvolti fino a 15 volte ogni milione di chilometri percorsi.

“La metodologia sperimentale adottata dalla Fondazione ha dimostrato l’esistenza di un’evidente correlazione fra età del veicolo, dotazioni di sicurezza e rischio di incidentalità. Esiste un’accentuata esposizione al rischio dei veicoli più vecchi e dal prezzo di listino più basso. È doveroso correggere questo vulnus e accelerare il processo di messa in sicurezza dei veicoli. Accessibilità significa garantire che le tecnologie per la sicurezza siano presenti su tutti i veicoli, indipendentemente dalla loro fascia di prezzo” ha affermato Giuseppina Fusco, Presidente della Fondazione Caracciolo e Vice Presidente di Automobile Club d’Italia.

La ricerca valuta l’efficacia specifica di alcuni ADAS e, in particolare, i benefici legati all’utilizzo del sistema di assistenza alla frenata. Alcuni modelli dotati di questa tecnologia, infatti, hanno fino al 38% di probabilità in meno di essere coinvolti in un incidente stradale rispetto alle vetture che ne sono sprovviste. Possono dunque essere evitati fino a 4 incidenti su 10 per i veicoli più costosi, mentre per i modelli di categoria A (mini) e B (utilitarie), fino a 2 su 10. Nonostante questo, però, la diffusione delle auto dotate del sistema di assistenza alla frenata sulle nostre strade è ancora limitata. Solo un veicolo su 5, infatti, dispone di questa tecnologia di serie: un dato che potrebbe essere facilmente migliorato, considerando che il sistema è potenzialmente disponibile per il 75% dei modelli di veicoli.

Negli ultimi anni, gli standard di sicurezza hanno ricoperto un ruolo sempre più importante nella scelta dell’auto da acquistare. Una tendenza che risponde anche all’obbligo imposto dall’Unione Europea di dotare di un equipaggiamento di sistemi di assistenza alla guida tutti i modelli di nuova omologazione che saranno introdotti sul mercato a partire dal 2022. I veicoli omologati prima di quella data, avranno tempo fino al 2024 per adeguarsi al nuovo regolamento europeo. Il pacchetto salvavita, pensato per preservare la sicurezza di guidatori e passeggeri, includerà funzioni come il sistema di assistenza alla frenata e il sistema di rilevamento del “colpo di sonno”.

Gli ADAS monitorano le situazioni complesse, aiutano a evitare incidenti e persino a salvare vite. È per questo motivo che Bosch continua ad ampliare il proprio portfolio con sistemi che proteggono gli utenti della strada. Il perfezionamento di queste funzioni, inoltre, consente a Bosch di creare le basi tecnologiche per la guida autonoma del futuro sicura, affidabile ed efficiente. In questo settore sono impegnati ben 5.000 ingegneri Bosch, quasi il doppio rispetto a due anni fa. Inoltre, per il 2019, l’azienda stima un aumento del fatturato del 15%, superando la cifra attuale di 2 miliardi di euro e attestandosi leader tecnologico e di mercato. In ottica ADAS, per i sensori radar è prevista una crescita del 20%, mentre per i sensori video del 30%.

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