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BOSCH, POSATA PRIMA PIETRA FABBRICA FUTURO

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La prima pietra posata oggi a Dresda è una pietra miliare per la costruzione della fabbrica di wafer di ultima generazione del Gruppo Bosch. Si prevede che i lavori termineranno verso la fine del 2019, quando si darà inizio all’installazione dei macchinari produttivi. “Oggi stiamo posando la prima pietra della fabbrica di wafer del futuro e con essa stiamo creando le basi per migliorare la qualità della vita delle persone e la loro sicurezza sulla strada – ha detto Dirk Hoheisel, membro del Board of Management di Bosch, durante la cerimonia formale a Dresda -. I semiconduttori sono la tecnologia chiave per l’Internet delle cose e la mobilità del futuro. Se installati nelle centraline elettroniche delle automobili, per esempio, consentono una guida autonoma efficiente e la massima protezione del passeggero”.

Nel suo discorso, Peter Altmaier, il ministro tedesco dell’Economia, ha sottolineato la centralità di questo investimento Bosch: “Oggi stiamo facendo un importante passo avanti nel garantire la competitività futura della Germania come regione industriale. Il mondo della ricerca in Germania ed Europa è a livelli di eccellenza, ma non possiamo permetterci di dormire sugli allori. Nel campo della microelettronica, in Germania ed Europa abbiamo bisogno anche di competenze e know-how ingegneristici e in particolar modo di produzione e applicazione su scala industriale. La cerimonia del 25 giugno 2018 è stata un passo importante in questa direzione”.

In qualità di fornitore di tecnologia e servizi, Bosch sta investendo circa un miliardo di euro nella sua nuova sede nella capitale della Sassonia. I primi collaboratori inizieranno a lavorare nel nuovo stabilimento agli inizi del 2020.

Dopo Reutlingen, lo stabilimento di Dresda è la seconda fabbrica di wafer del Gruppo Bosch in Germania. Con esso l’azienda mira ad ampliare la propria capacità produttiva e quindi a migliorare la propria competitività sui mercati globali. I semiconduttori vengono utilizzati in un numero sempre maggiore di applicazioni in riferimento all’Internet delle cose e alle soluzioni di mobilità. Secondo Gartner, la società specializzata in ricerche di mercato, le vendite di semiconduttori nel mondo sono aumentate di circa il 22% solo nel 2017. Otto Graf, che gestirà il nuovo stabilimento, ha affermato: “I lavori di costruzione procedono secondo i tempi stabiliti. Durante la fase di costruzione, sposteremo circa 7.500 carichi di terra, poseremo circa 80 chilometri di tubature e condotti e misceleremo oltre 65.000 metri cubi di calcestruzzo – il contenuto di 8.000 betoniere”. Dopo la fase di lancio, la produzione pilota avrà inizio con tutta probabilità alla fine del 2021. Il lotto di terreno di circa 100.000 metri quadri, approssimativamente 14 campi da calcio, ospiterà anche un edificio di circa 72.000 metri quadri a più piani adibito sia per uffici sia come spazio produttivo. Il processo altamente automatizzato per la produzione di chip coinvolgerà fino a 700 collaboratori, impegnati nella pianificazione, nella gestione e nel monitoraggio della produzione. Queste procedure comprendono la modifica dei processi produttivi e valutazione dei dati provenienti da Dresda nella rete di produzione globale di Bosch.

“La decisione di Bosch è un’importante pietra miliare. La realizzazione della nuova fabbrica di wafer qui a Dresda creerà molti altri posti di lavoro, rafforzerà la reputazione della Sassonia come regione cruciale per la tecnologia e il business, oltre ad essere un fattore positivo per la Germania e l’Europa. Questo progetto svolgerà un ruolo decisivo nel garantire all’industria europea una posizione di guida nelle tecnologie del futuro – ha affermato Michael Kretschmer, primo ministro della Sassonia -. Questo investimento in un progetto di così grande rilievo è un segnale di fiducia nella Sassonia, nei suoi abitanti, nella rete di ricerca e aziende che si è creata qui e nella sua capacità di innovazione”.

Bosch ha preso in considerazione diverse città in tutto il mondo per trovare un luogo in cui inaugurare la sua nuova sede aziendale. Secondo Hoheisel, “Dresda è un polo di attrazione eccellente per la microelettronica”. Si è soffermato anche sulla qualità delle infrastrutture della città: qualsiasi destinazione è facilmente accessibile e i collegamenti sono ottimi. Il polo produttivo di Dresda include fornitori del settore automotive e fornitori di servizi, nonché università che offrono competenze tecnologiche. Come sottolineato da Hoheisel: “Vogliamo lavorare a stretto contatto con le aziende di semiconduttori e le università per aumentare la competitività della tecnologia dei semiconduttori, non solo in Germania, ma in tutta Europa”.

 

NUOVA GENERAZIONE DI HUB SENSORI SMART

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Al Sensors Expo a San Jose, California, Bosch Sensortec ha presentato BHI260 e BHA260, i primi due membri di una nuova generazione di hub di sensori smart. Questi nuovi dispositivi sono ottimizzati per sensori sempre attivi 24/7 e hanno un’altissima efficienza energetica.

Con l’ausilio del potente coprocessore del sensore integrato e dei sensori MEMS, BHI260 e BHA260 sono in grado di gestire le sofisticate operazioni di elaborazione dei sensori e la memoria buffer senza utilizzare il processore principale e possono funzionare anche come dispositivi completamente stand-alone. L’alta efficienza energetica si traduce in una durata molto maggiore della batteria in dispositivi wearable, hearable, AR/VR e smartphone.

“Rispetto alle soluzioni hub esistenti, i nostri hub di sensori di seconda generazione offrono una potenza di elaborazione notevolmente superiore, riducendo al tempo stesso ulteriormente il consumo energetico – ha detto Stefan Finkbeiner, CEO di Bosch Sensortec -. Questi nuovi hub di sensori sono la soluzione ideale per applicazioni sempre attive come fitness tracker, contapassi, navigazione indoor e riconoscimento dei gesti. Verranno sviluppati altri membri della famiglia per espandere la già vasta gamma di caratteristiche. Ciò consentirà ai produttori di differenziare in modo considerevole i propri prodotti per ottenere un netto vantaggio in termini di competitività”.

Per ridurre i tempi di commercializzazione e il lavoro di progettazione ai costruttori, Bosch Sensortec ha creato una piattaforma di sviluppo aperta per questi dispositivi. Essa comprende un software framework completo integrato in ROM, dei set di valutazione e un kit di sviluppo software (SDK).

Per facilitare operazioni di elaborazione più complesse, come il riconoscimento automatico di attività e la context-awareness, BHI260 e BHA260 sono dotati di “Fuser2” – una CPU da 32 bit in virgola mobile con memoria SRAM on-chip da 256 kB. Questa CPU consuma soltanto 950 µA a 20 MHz nella modalità super efficiente “long run” e 2,8 mA a 50 MHz nella modalità altamente performante “turbo”. Il processore fornisce fino a 3,6 CoreMark/MHz.

La nuova famiglia di hub di sensori Bosch comprende sensori MEMS da 16 bit di ultima generazione, una Inertial Measurement Unit (IMU) a 6 assi nel BHI260 o un sensore di accelerazione a 3 assi nel BHA260. Garantiscono connettività elevata, fino a 25 GPIOs per BHI260 e fino a 12 GPIOs per BHA260, e supporto per l’integrazione di altri sensori, tra cui GNSS e diversi sistemi di localizzazione. 

Gli hub di sensori smart sono sufficientemente compatti da poter essere inseriti con facilità in prodotti di dimensioni ridotte, come gli wearable e hearable. Il BHI260 è fornito in un package LGA da 44 pad e misura soltanto 3,6 x 4,1 x 0,83 mm3. Il BHA260 è fornito in un package LGA da 22 pad e misura 2,7 x 2,6 x 0,8 mm3.

ENERGY, ACCORDO CON BUILDING SOLUTIONS ITALY E CONSORZIO CEV

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E’ aperta la possibilità, fino ad agosto 2019, per le amministrazioni di Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, di aderire al progetto di efficientamento calore promosso dal Consorzio Energia Veneto (CEV) nell’ambito dell’accordo quadro siglato con Bosch Energy and Building Solutions Italy per la concessione relativa agli interventi di riqualificazione tecnologica delle centrali termiche di Enti Pubblici consorziati e relativi sistemi di regolazione e controllo con gestione dei titoli di efficienza energetica.
L’accordo quadro, stipulato attraverso modalità EPC (Energy Performance Contract), prevede risparmi energetici garantiti (REG) per ogni edificio pari al 50% e il 5,17% di risparmio energetico riconosciuto all’ente (REC). I Comuni delle Regioni, le Città metropolitane, gli Enti Pubblici aderenti (tra cui case di riposo e strutture sanitarie) interessati, possono rivolgersi a CEV per trasmettere la propria manifestazione d’interesse ad aderire alla convenzione.
Alberto Bollea, Responsabile Commerciale di Bosch Energy and Building Solutions Italy ha dichiarato “Le necessità degli enti pubblici sono molteplici: il rispetto della normativa vigente rappresenta il primo prerequisito fondamentale, seguito dalla necessità di ridurre gli sprechi energetici grazie all’ottimizzazione degli impianti, ridurre i costi nel medio e lungo termine, assicurare una maggiore salvaguardia dell’ambiente, incrementare la sicurezza del territorio e il comfort degli edifici. Individuare un partner in grado di farsi carico degli investimenti ed esperto nell’integrazione di sistemi e tecnologie in ottica “smart” può fare la differenza”.

La divisione Energy and Building Solutions di Bosch si propone come partner solido ed esperto a cui affidare progetti integrati per edifici più sicuri, efficienti e confortevoli, attraverso un dialogo aperto e costante con il cliente per comprendere al meglio le sue esigenze e il contesto in cui opera. Tecnologie energeticamente all’avanguardia, soluzioni per la sicurezza degli edifici e sistemi intelligenti e connessi, assicurano risparmi economici, una maggiore salvaguardia per il futuro e semplicità di integrazione, messa in funzione e manutenzione degli impianti.
In Italia, Bosch Energy and Building Solutions Italy (ESCo certificata) opera in qualità di system integrator, progettando, realizzando e gestendo impianti integrati ed energeticamente efficienti. Propone impianti tecnologici di riscaldamento, climatizzazione e cogenerazione, alimentati da combustibili tradizionali o da fonti rinnovabili, oltre che soluzioni di building automation, smart district e di illuminazione per interni ed esterni. I collaboratori presenti sul territorio nazionale assicurano un presidio tempestivo e costante degli impianti in gestione, perseguendo ogni giorno l’eccellenza, grazie alla capacità di coniugare aspetti tecnici, qualitativi ed economici nel rispetto dell’ambiente. Bosch Energy and Building Solutions Italy opera sia in contesti pubblici che privati, in cui il costo dell’energia rappresenta un elemento chiave di bilancio e dove l’ottimizzazione dei consumi può influire in maniera determinante sull’aumento della competitività e sulla riduzione di emissioni nocive, per un utilizzo responsabile delle risorse e un futuro sostenibile.

FORMULA SAE ITALY, IN PISTA CON GLI INGEGNERI DI DOMANI

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Bosch anche quest’anno è presente alla XIV edizione di Formula SAE Italy, Formula Electric Italy & Formula Driverless. La competizione automobilistica, organizzata da Anfia e aperta alle facoltà di Ingegneria delle Università di tutto il mondo, si svolgerà dall’11 al 15 luglio presso l’Autodromo “Riccardo Paletti” di Varano de’ Melegari (PR). Alla cerimonia d’apertura, mercoledì 11 luglio, sarà presente il pilota Gian Maria Gabbiani, testimonial del progetto Bosch “Allenarsi per il Futuro”, dedicato alla formazione, all’orientamento e all’alternanza scuola-lavoro dei giovani. Gabbiani, attraverso la metafora dello sport, racconterà ai ragazzi che con la volontà e l’impegno si possono raggiungere importanti risultati, nella vita così come nel mondo del lavoro.
L’Autodromo parmense ospiterà 87 team (67 europei, di cui 14 italiani in rappresentanza di 13 atenei) provenienti da 26 Paesi, per un totale di circa 2.600 studenti. I futuri ingegneri, impegnati nella progettazione e realizzazione di prototipi monoposto da competizione, secondo il regolamento del SAE International, si sfideranno in due tipologie di prove: quelle statiche (Design, Business e Cost), per vagliare le conoscenze tecniche di ciascun team, e quelle dinamiche (Acceleration, Skid Pad, Autocross, Endurance), per mettere alla prova, su pista, i prototipi realizzati. Nella giuria che valuterà i progetti nel corso delle prove statiche, saranno presenti sette ingegneri Bosch: uno per il Design event, due per la Business presentation e quattro per il Cost event.

I team sono suddivisi in quattro categorie: Classe 1C (vetture a combustione interna), Classe 1E (vetture a trazione elettrica), Classe 3 (categoria dedicata unicamente alla valutazione progettuale, senza presentazione di prototipi) e Classe Driverless (guida autonoma), la vera novità di quest’anno.
La manifestazione rappresenta per gli studenti un’importante opportunità per testare le proprie capacità, mettendosi alla prova davanti a specialisti del settore, ma anche per muovere i primi passi nel mondo del lavoro. I referenti del servizio risorse umane di Bosch Italia saranno presenti con un corner dedicato, attenti a individuare gli studenti più talentuosi. Il contatto fra azienda e giovani è da sempre al centro delle attività di selezione di Bosch. Ai ragazzi dunque, il compito di dimostrare il proprio valore aggiunto in termini di visione, motivazione, determinazione e capacità pratica, unendo la passione per la tecnologia e i motori con le qualità necessarie per avvicinarsi concretamente al mondo del lavoro.

BOSCH TERMOTECNICA, NEL 2017 FATTURATO +6%

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Nel 2017 Bosch Termotecnica ha raggiunto una crescita di fatturato del 4% in termini nominali e del 6% al netto degli effetti valutari, portando il fatturato totale al livello record di 3,4 miliardi di euro. Bosch Termotecnica è cresciuta anche nel primo semestre del 2018, quando il fatturato ha superato quello dello stesso periodo dell’anno precedente del 3% e 6%, rispettivamente in termini nominali e al netto degli effetti valutari. “A dispetto di una situazione difficile, la Divisione ha ottenuto risultati eccellenti negli ultimi 18 mesi”, ha dichiarato Uwe Glock, CEO di Bosch Termotecnica. “I costi delle materie prime e del trasporto sono aumentati notevolmente e abbiamo dovuto fare i conti con effetti valutari negativi. Nonostante la svalutazione monetaria, specialmente della lira turca e della sterlina inglese, ci sia costata una somma milionaria a doppia cifra, nel 2017 siamo riusciti ad ottenere il fatturato più alto della storia della nostra azienda”, ha spiegato Glock.

In termini di produzione, la crescita è derivata principalmente dalle pompe di calore e dalle caldaie murali; in termini di mercato, l’aumento del fatturato è il risultato soprattutto della crescita delle vendite in Europa. Bosch Termotecnica ha registrato un forte aumento del fatturato in primis in Germania, il mercato principale, e in Turchia, nonché in quasi tutti i mercati dell’Europa centrale e orientale.

Nonostante la Brexit e i suoi effetti valutari negativi, Bosch Termotecnica è cresciuta fortemente nell’importante mercato del Regno Unito, dove il fatturato è salito dell’8% nella valuta locale nella prima metà del 2018. “I nostri importanti e continui investimenti nelle tecnologie innovative del futuro stanno chiaramente dando i loro frutti. Nel 2017, il nostro investimento in Ricerca e Sviluppo è ammontato a 172 milioni di euro, più del doppio di quello di dieci anni fa”, ha aggiunto Glock.

Fino ad oggi, oltre 415.000 prodotti connessi fanno di Bosch Termotecnica il fornitore leader di soluzioni intelligenti per il riscaldamento a garanzia di un maggior comfort, efficienza energetica, sicurezza di funzionamento e qualità dell’assistenza. La nuova generazione di prodotti, lanciata nel 2015 con il nome “DNA”, è stata accolta molto bene dal mercato. I prodotti sono caratterizzati da connettività, struttura modulare, semplicità di assistenza e design distintivo. Oggi questa serie è disponibile in circa 30 Paesi nel mondo. “Ha rafforzato la nostra posizione di leader di mercato a livello mondiale per edifici residenziali e ha definito nuovi standard per il settore della termotecnica” ha sottolineato Glock.

 

SISTEMI SICUREZZA E CONTROLLO PER DALLARA STRADALE

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Bosch ha contribuito allo sviluppo e alla realizzazione della prima vettura Dallara Stradale attraverso lo sviluppo dei principali sistemi di sicurezza e di controllo motore a bordo della vettura. Il contributo di Bosch è iniziato con i primi test ai banchi motore ed è proseguito in tutte le fasi successive di sperimentazione sui veicoli prototipali in stretta collaborazione con i collaudatori di eccellenza della Dallara. La Dallara Stradale è equipaggiata con il sistema elettronico di stabilità Bosch – ESP 9.1. Questo sistema è stato sviluppato con l’obiettivo di garantire un eccellente controllo della vettura anche in condizioni di guida più estreme come in pista. Dotato di una sensoristica specifica, il sistema ESP riesce a garantire un perfetto controllo di stabilità nonostante le alte prestazioni dinamiche della Dallara Stradale (con accelerazioni laterali superiori a 2g). La calibrazione del sistema è stata accuratamente preparata per non lasciare spazio ad interventi “intrusivi”, garantendo così il massimo piacere della guida sportiva, senza compromettere la sicurezza e la stabilità. L’obiettivo è quello di mantenere alta sportività al volante e prestazioni al limite. Bosch ha fornito per il motore molti sensori, la centralina motore ECU e il sistema di iniezione diretta. L’efficace sistema di iniezione diretta in combinazione con le più avanzate strategie di controllo motore implementate in centralina, hanno permesso di raggiungere ottimi risultati, in ogni regime del motore. L’obiettivo anche qui è stato quello di trasferire l’affidabilità della tecnologia unendola alle prestazioni delle migliori vetture sportive.

 

BOSCH-DUCATI, PARTNERSHIP ALL’INSEGNA DELLA SICUREZZA

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Incontrare i campioni, provare il brivido della pista, partecipare ai corsi di guida e scoprire le novità legate al mondo delle due ruote: Bosch sarà protagonista anche in questa decima edizione del World Ducati Week, il più grande raduno di Ducati del mondo. Nel corso dell’evento, che si terrà dal 20 al 22 luglio presso il Misano World Circuit Marco Simoncelli, Bosch sarà infatti presente con una serie di attività teoriche e pratiche che si snoderanno nell’arco dei tre giorni e che vedranno il tema della sicurezza, abbinato al piacere di guida, in primo piano.

L’intera gamma Ducati MY2018 è equipaggiata con i sistemi di sicurezza Bosch e, tutti i ducatisti, in occasione del WDW 2018, avranno modo di approfondirli e testarli sia attraverso test pratici che tramite un innovativo format di edutainment: un vero e proprio viaggio nel presente e futuro delle due ruote. 

Non solo: dopo l’inaugurazione dello scorso anno, Bosch rinnova la sua presenza accanto a Ducati nell’ambito dei corsi di guida Ducati Riding Experience (DRE) Safety anche in occasione del WDW 2018.

Il DRE Safety sarà l’occasione per dimostrare l’efficacia dell’ABS Bosch su fondo asciutto, bagnato, sdrucciolevole e in curva, ma anche per apprendere nozioni teoriche sulle nuove tecnologie di sicurezza e sullo stile di guida. 

Durante i tre giorni del WDW2018 sono previsti, inoltre, numerosi momenti dedicati ai test ride della gamma Ducati e Scrambler; tra questi l’imperdibile giro in pista a bordo della nuova Ducati V4, dotata di una funzione a valore aggiunto appositamente sviluppata da Bosch per l’utilizzo in pista: il controllo della derapata in frenata.

CYBER VALLEY, MATTHIAS HEIN SI AGGIUDICA CATTEDRA

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Bosch porta in Baden-Württemberg un ricercatore di punta nel campo dell’apprendimento automatico: il professor Matthias Hein, 42 anni, si aggiungerà al team dell’Università di Tübingen grazie alla cattedra che Bosch finanzierà con 5,5 milioni di euro nei prossimi 10 anni nell’ambito di Cyber Valley. Il campo di ricerca di Hein riguarda l’apprendimento statistico per applicazioni relative all’elaborazione delle immagini e alla genetica. La sua attività si concentra sullo sviluppo di processi di apprendimento affidabili e comprensibili. Un esempio concreto è lo sviluppo di sistemi decisionali autonomi che applicano processi di apprendimento automatico volte ad escludere decisioni discriminatorie. Un esempio attuale di questo tipo di decisione si verifica quando un sistema è più propenso a concedere un mutuo a un uomo che a una donna. “Esempi come questo mostrano che i processi di apprendimento automatico possono avere un effetto positivo sulla società” ha dichiarato Hein. “È un obiettivo che vale la pena perseguire”. Hein insegna Matematica e Informatica all’Università del Saarland dal 2011. Ha studiato Fisica a Tübingen e ha ottenuto il dottorato in Informatica all’Università di Darmstadt. Dal 2002 al 2007 ha fatto parte del gruppo di lavoro del professor Bernhard Schölkopf presso il Max Planck Institute for Biological Cybernetics. Oggi Schölkopf è direttore del Max Planck Institute for Intelligent Systems di Tübingen ed è uno dei più importanti ricercatori al mondo nel campo dell’apprendimento automatico. 
Oltre all’assegnazione della cattedra, il fisico Björn Andres istituirà il gruppo “Industry on Campus” all’Università di Tübingen. Andres lavora al Bosch Center for Artificial Intelligence (BCAI) a Renningen. Le cattedre di “Industry on Campus” consentono all’università di coinvolgere esperti esterni nella ricerca e nell’insegnamento. Bosch sta supportando l’iniziativa Cyber Valley con un investimento di circa sette milioni di euro. Nell’ambito del proprio impegno nella Cyber Valley, l’Università di Tübingen istituirà cinque nuove cattedre oltre a gruppi di ricerca junior aggiuntivi.

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