PALERMO (ITALPRESS) – “Rocco Chinnici ha avuto la capacità di innovare in modo davvero significativo il metodo di contrasto alla mafia: al tempo le sue innovazioni non furono del tutto comprese, ma oggi sono patrimonio della legislazione europea. Mi riferisco alla cooperazione giudiziaria e delle forze di Polizia, allo scambio di informazioni e alle misure patrimoniali”. Lo sottolinea Caterina Chinnici, eurodeputata e figlia dell’ex presidente dell’Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo, assassinato 41 anni fa dalla mafia in via Pipitone Federico, nel capoluogo siciliano.
“Mio padre diede un contributo importante alla legge Rognoni-La Torre per quanto riguarda le confische, ma anche all’introduzione del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso – aggiunge Chinnici -. Nei dieci anni che ho trascorso al Parlamento europeo ho portato avanti il suo lavoro e così farò nei prossimi cinque. L’obiettivo era far diventare questo lavoro patrimonio dell’intera Ue nella lotta alla criminalità organizzata, che ha caratteristiche transnazionali: Rocco Chinnici questo l’aveva già intuito e io porto avanti il suo lavoro, per consolidare questo impegno che tanti magistrati hanno portato avanti dopo di lui”.
– foto xd8 Italpress –
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Caterina Chinnici “Porto avanti in Ue il lavoro di mio padre contro la mafia”
Mafia, Chinnici a Bruxelles “Memoria è continuità dell’impegno”
BRUXELLES (ITALPRESS) – “Il valore più alto che possiamo attribuire alla memoria è la continuità dell’impegno. L’esperienza investigativa e giudiziaria avviata a Palermo a fine anni Settanta, di cui mio padre, Rocco Chinnici, fu tra i principali artefici, ha dato l’impronta all’antimafia moderna, e il cammino degli ultimi quarant’anni, con l’eccellenza raggiunta dalla legislazione e dal sistema di contrasto in Italia ma anche con i recenti sviluppi in ambito europeo, indica che il sacrificio di tanti servitori dello Stato non è stato vano, che il loro lavoro continua a dare frutti. Su scala europea si cerca di rendere sempre più efficace la cooperazione e la condivisione delle informazioni, e di potenziare il contrasto patrimoniale. In questa e nella scorsa legislatura sono state introdotte innovazioni molto importanti, altre arriveranno a breve, ma è essenziale non adagiarsi: vanno superate le residue differenze normative tra gli stati membri dell’UE per sottrarre alle organizzazioni criminali la possibilità di scegliere dove operare nel tentativo di sfuggire all’azione di contrasto. Per questo è indispensabile anche una nuova nozione giuridica europea di criminalità organizzata adeguata ai connotati che il fenomeno assume oggi”. Lo ha detto ieri sera Caterina Chinnici nel corso della tavola rotonda dal titolo Il valore della memoria: la continuità dell’impegno – Nuovi strumenti europei nella lotta al crimine organizzato, che si è svolta nello Spazio Menuhin del Parlamento Europeo a Bruxelles su iniziativa dell’eurodeputata di S&D nell’approssimarsi del 40° anniversario della strage mafiosa in cui Rocco Chinnici, fondatore del pool antimafia, rimase ucciso insieme a Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, Carbinieri della scorta, e al portiere dello stabile in cui abitava, il signor Stefano Li Sacchi. Al centro dell’incontro, l’evoluzione della legislazione europea di contrasto alla criminalità organizzata transfrontaliera, uno dei filoni su cui maggiormente si concentra l’attività parlamentare di Caterina Chinnici. Tra i passaggi più recenti, il
regolamento sulle squadre investigative comuni varato pochi giorni fa dalla plenaria del Parlamento Europeo, il pacchetto antiriciclaggio approvato in prima lettura in commissione Libe che prevede l’istituzione di Amla, nuova agenzia UE antiriciclaggio, e inoltre la proposta di direttiva su confisca e recupero dei beni attualmente in itinere, tutti dossier ai quali l’eurodeputata siciliana ha lavorato e lavora come co-relatore. I contenuti della proposta della direttiva su confisca e recupero dei beni, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari, sono stati illustrati in dettaglio dall’eurodeputato Lorßnt Vincze, vicepresidente della commissione Affari costituzionali e relatore principale del testo. Vincze ha posto l’accento sulla necessità di attivare strumenti efficaci per sottrarre beni e risorse alle organizzazioni criminali, definendo Rocco Chinnici una figura-chiave nel tracciare la strada con il suo esempio. Floriana Sipala, responsabile dell’unità di contrasto al crimine organizzato presso la direzione generale Affari interni della Commissione Europea, ha sottolineato che “la lotta al crimine organizzato è una priorità per la Commissione Europea” e che la nuova proposta di direttiva “contiene, fra l’altro, disposizioni innovative come il sequestro dei beni frutto di attività criminali anche se l’autore di tali attività riesce a celarne l’origine”. Sipala ha poi espresso un auspicio: “Rocco Chinnici è stato un
precursore il cui lavoro ha segnato, in Italia e in Europa, l’inizio di una riscossa contro le organizzazioni criminali, e sarebbe bello se nel 40° anniversario della sua scomparsa fosse
approvata questa direttiva che trova fondamento proprio nel suo pensiero e nel suo operato”. Secondo il magistrato Antonio Balsamo, la direttiva sulle confische “è anche l’occasione per costruire un modello
specialistico di processo al patrimonio, da condurre in parallelo rispetto al processo penale, e l’Unione Europea può essere una guida verso l’obiettivo, indicato dalle Nazioni Unite, di affrontare la dimensione economica della criminalità organizzata”. Balsamo si è soffermato sulla “possibilità per l’Europa di
costruire un diritto penale postmoderno che superi il primato della pena detentiva per affrontare la dimensione collettiva della criminalità, dove la logica del profitto inserisce le attività
delittuose in una dimensione imprenditoriale che rende le organizzazioni criminali largamente immuni alla semplice deterrenza individuale”. Dalle sue parole anche una testimonianza diretta su Rocco
Chinnici: “Grazie a figure come lui – ha detto Balsamo – la mia generazione ha potuto abbandonare la sfiducia atavica nello Stato, ha potuto delegittimare la regola del silenzio che aveva dominato
la Sicilia, ha potuto assumere il coraggio di agire, e il futuro va costruito sui valori per i quali hanno dato la vita servitori dello Stato come Rocco Chinnici, che pur impegnatissimo nella costruzione del maxiprocesso trovava sempre tempo per il dialogo con i giovani. La nuova piattaforma UE per le squadre
investigative comuni e il pacchetto antiriciclaggio – ha aggiunto – sono il chiaro sviluppo di un’impostazione che risale a quelle imprese pionieristiche lanciate a inizio anni Ottanta”.
Dopo il dibattito è stato messo in scena lo spettacolo teatrale intitolato Rocco Chinnici, il coraggio e la passione di un padre magistrato, un’opera diretta da Ugo Bentivegna, che ne è autore insieme a Giuditta Perriera, con interpreti gli attori Silvia Siravo e Roberto Burgio. Tra le autorità presenti all’evento, il Rappresentante permanente d’Italia al Comitato politico e di sicurezza dell’UE e incaricato
d’Affari ad interim, Andrea Orizio, l’Ambasciatore d’Italia presso il Regno del Belgio, Federica Favi, e l’Arcivescovo di Siena, Cardinale Augusto Paolo Lojudice.
– foto Agenzia Fotogramma-
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Mafia, Chinnici “Discutere nuova proposta sulla confisca dei beni”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “È fondamentale discutere della nuova proposta di direttiva sulla confisca dei beni a livello internazionale. Oggi trattiamo un aspetto particolare della normativa europea, che nasce nel nostro Paese all’inizio degli anni ’80: le misure patrimoniali. Mio padre intuì che la mafia si poneva come un’organizzazione imprenditoriale, che occorreva contrastare”. Così l’eurodeputata del Partito Democratico, Caterina Chinnici, a margine dell’evento “Il valore della memoria, la continuità dell’impegno – Nuovi strumenti europei nella lotta al crimine organizzato” al Parlamento europeo di Bruxelles. “Dal 2014 ho dedicato ogni anno un momento alla memoria, in particolare a quella di mio padre Rocco Chinnici, che con il suo lavoro e metodo innovativo all’epoca ha assegnato uno spartiacque fra il prima e dopo nella lotta alla criminalità organizzata nel nostro Paese. Ogni anno voglio dedicare un momento di riflessione sulle normative europee più avanzate“, ha aggiunto Chinnici.
Foto: screenshotxf4/Italpress
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Ue, Chinnici “Tutelare i bambini che assistono a violenza domestica”
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “La violenza domestica e di genere colpisce le donne in quanto donne e spesso anche i bambini che vi assistono, lasciando in loro traumi indelebili: il contrasto a questo fenomeno è una battaglia di civiltà che l’Unione Europea deve affrontare uniformando le legislazioni nazionali e le misure di sostegno alle vittime ed eliminando una disomogeneità normativa che è fonte di discriminazione”. Lo ha detto Caterina Chinnici nel corso della conferenza su “Violenza domestica in Europa: quali tutele per donne e bambini?”, organizzata dalla stessa eurodeputata siciliana di S&D nella sede del Parlamento Europeo a Bruxelles per un approfondimento sulla nuova proposta di direttiva europea, attualmente all’esame delle commissioni parlamentari.
“Questa direttiva – ha spiegato in apertura Caterina Chinnici, che è co-relatrice del parere della commissione Juri – costituirà per l’UE un importantissimo passo in avanti. Le statistiche dicono che in Europa una donna su tre ha subito violenza e una su cinque violenza domestica, che una ogni dieci riferisce di aver subito violenza sessuale e una su venti è vittima di stupro. Si tratta di un fenomeno tanto grave quanto vasto che richiede una risposta coordinata su scala europea, e la nuova direttiva sarà l’occasione per introdurre misure europee di sostegno e tutela anche per i minori testimoni di violenza, già riconosciuti in Italia come persona offesa dal reato grazie alle pronunce giurisprudenziali che hanno ispirato la più recente legislazione nazionale”.
I contenuti della proposta di direttiva sono stati illustrati in dettaglio dalle europarlamentari Frances Fitzgerald ed Evin Incir, co-relatrici nelle commissioni parlamentari Femm e Libe, e da Lesia Radelicki, delegata della commissaria europea Helena Dalli per la parità di genere.
Marisa Scavo, magistrato a capo del pool contro i reati di genere presso la procura della repubblica di Catania, ha sottolineato l’importanza di un gruppo di lavoro specializzato per questi reati, “perché la tempestività nelle indagini e nel richiedere i provvedimenti cautelari – ha detto – è essenziale per interrompere l’escalation e mettere in sicurezza la persona offesa. Sarebbe importante che la nuova disciplina europea della direttiva prevedesse elementi chiave come la procedibilità d’ufficio per il maggior numero possibile di fattispecie, l’obbligo per il responsabile del fatto di intraprendere un percorso terapeutico e l’introduzione di criteri scientifici per la valutazione del rischio”.
Al dibattito hanno preso parte la professoressa Antonella Massaro, docente di diritto penale all’università Roma Tre, e l’attrice Donatella Finocchiaro, che si è soffermata sul profilo culturale del fenomeno ricordando l’esempio di Franca Viola, diciassettenne che negli anni Sessanta, dopo essere stata rapita e violentata da un uomo che voleva sposarla, si ribellò non solo alla violenza ma anche alla prassi del cosiddetto “matrimonio riparatore” aprendo la strada, così, al cambiamento culturale e all’emancipazione femminile.
– foto ufficio stampa Caterina Chinnici –
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“Donne portatrici di coraggio”, dibattito al Parlamento Europeo
BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Donne che durante i conflitti attraversano le sofferenze più drammatiche senza abbattersi, madri piene di coraggio che pagano un prezzo altissimo per la loro missione di proteggere e mettere in salvo la famiglia. Di dovunque e di qualunque epoca siano, è stato un abbraccio tutto per loro l’incontro “La guerra delle donne” che si è svolto a Bruxelles nella sala Spinelli del Parlamento Europeo per iniziativa dell’eurodeputata siciliana Caterina Chinnici, con il sostegno del gruppo europarlamentare S&D. Una riflessione affidata sia alle testimonianze dirette, sia ad alcune sequenze tratte dal docu-film RAI La scelta di Maria, un omaggio a Maria Bergamas, simbolo di tutte le madri che persero i propri figli durante la Prima guerra mondiale. All’incontro, moderato dall’imprenditrice culturale Claudia Conte, hanno partecipato l’europarlamentare Massimiliano Smeriglio, coordinatore S&D in commissione Cult, l’attore Cesare Bocci, che del docu-film è protagonista insieme a Sonia Bergamasco, la produttrice Gloria Giorgianni, il rappresentante della difesa italiana presso i Comitati militari Nato e UE, Dario Giacomin, e Paolo Vicchiarello, direttore generale della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali presso la Presidenza del Consiglio.
“Questa riflessione che abbiamo voluto condividere – commenta Caterina Chinnici, componente al Parlamento Europeo delle commissioni Libe e Cont e copresidente dell’Intergruppo per i diritti dei minori – è soprattutto un forte pensiero di pace che ci porta dalle lacrime delle donne ucraine fuggite dai bombardamenti con i loro bambini in braccio o nel grembo a quelle versate da mamme, mogli e sorelle dei giovani soldati russi mandati a morire in una folle guerra di aggressione. Le donne, che hanno un legame speciale con la vita umana, possono essere mediatrici e portatrici di pace, come affermato dalla risoluzione Onu 1325 approvata all’unanimità nel 2000, primo documento che fa riferimento alla centralità del loro contributo nel superamento dei conflitti per una pace durevole. Nel percorso verso la pace l’Unione Europea è in prima linea accanto alle donne, che insieme ai minori rappresentano il 90% dei sei milioni e mezzo di profughi ucraini, e ha chiesto, fra l’altro, che nei centri accoglienza in UE siano adottate misure per affrontare le esigenze specifiche di donne e ragazze che hanno subito violenza sessuale, un crimine usato in molti casi come arma di guerra”.
“Il docufilm La scelta di Maria, patrocinato in collaborazione con la Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali – sottolinea Paolo Vicchiarello, che presso la Presidenza del consiglio coordina la Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni – percorre la vicenda del Milite ignoto per restituire alle nuove generazioni un ritratto profondo di chi ha vissuto in prima persona una tragedia collettiva senza precedenti. È anche la storia di una donna, una madre, e di tutte le madri d’Italia che, non potendo far altro che restare a casa, non hanno più riabbracciato i loro figli e i loro mariti ma che, oltre il dolore e la disperazione, sono andate avanti con forza e dignità. Un’occasione, quella di oggi presso il Parlamento Europeo, non solo per ricordare ma anche per implementare una nuova consapevolezza basata sulla conoscenza del nostro passato e della nostra identità storica”.
“Il coraggio che le donne dimostrano in tutti i ruoli che rivestono e in tutte le situazioni, anche le più drammatiche – ha detto la moderatrice del dibattito Claudia Conte, imprenditrice culturale e attivista – è stato il filo conduttore di questa iniziativa promossa dall’onorevole Chinnici e nata da una riflessione che abbiamo maturato insieme. Da giovane donna impegnata nella cultura e nel campo dei diritti umani credo sia importante sottolineare la vocazione delle donne a costruttrici di pace, che sarà determinante per far prevalere la giusta armonia e la reciproca comprensione tra gli individui, anche nel dramma del conflitto che ha investito l’Ucraina”.
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Regionali Sicilia, Chinnici “Il mio impegno per una terra che amo”
PALERMO (ITALPRESS) – “Sono stata scelta dal Partito Democratico per la candidatura alle primarie della coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia. Ringrazio il segretario nazionale Enrico Letta, il segretario regionale Anthony Barbagallo, la direzione, i circoli e tutti i militanti, per avermi affidato questa grande responsabilità, per avermi dato l’opportunità di costruire insieme a tutti voi una scelta, una storia nuova”. Così l’europarlamentare Pd Caterina Chinnici, in un videomessaggio dopo che il Pd l’ha scelta come candidata alle primarie della coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali in Sicilia.
“So bene quanto è impegnativo tutto ciò – aggiunge -. Niente è stato facile, niente è facile per la Sicilia, per i siciliani e soprattutto per i giovani. Nei prossimi giorni e fino 23 luglio ci saranno momenti di incontro e di dialogo”. “Questa terra, la Sicilia, io la amo – sottolinea Chinnici -. I miei genitori, con il loro esempio, mi hanno insegnato ad amarla e a questo invito io rispondo con l’entusiasmo e lo spirito di servizio che ha sempre contraddistinto il mio impegno civico”.
“Se all’esito delle primarie i siciliani e le siciliane mi affideranno la guida della coalizione – prosegue l’europarlamentare – io sono pronta per portare avanti un progetto politico ampio, di comunità che metta al centro le persone, che tenga insieme crescita economica della nostra regione, sostenibilità ambientale, innovazione, tradizione, diritti e giustizia sociale. La Sicilia ha un grande talento, una fertilità culturale tutta sua, unica direi. Ed è quella che ritroviamo nelle persone, nella capacità di fare impresa, nel volontariato sociale, nelle aspirazioni dei giovani, nell’orgoglio delle coscienze antimafia, nella dimensione multietnica, nei mestieri, nei mercati storici, nelle borgate marinare, nelle arti, nelle feste religiose, nei modi di dire e nei racconti tramandati. Io amo tutto ciò e considero questa ricchezza una chiave universale per tutte le sfide, comprese quelle che la realtà contemporanea ci impone di affrontare: partendo dalla transizione verde e digitale”. “Questa ricchezza di cui bisogna avere massima consapevolezza, è una forza dinamica che va sostenuta e liberata utilizzando nel modo migliore le risorse disponibili per aprire la strada a migliori opportunità, cosa che spetta a chi assume compiti di governo”, conclude.
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Pnrr, Chinnici “Dall’Italia contributo in Ue a strategie per prevenzione reati”
ROMA (ITALPRESS) – “La competenza e le avanzate metodologie delle autorità italiane impegnate nel contrasto e nella prevenzione di reati finanziari e frodi sui fondi comunitari, che sono un tipico side-business delle organizzazioni criminali, ha permesso sia di intercettare e perseguire migliaia di illeciti sia, negli ultimi anni, di ridurne l’incidenza in modo significativo. Malgrado l’efficacia dell’azione investigativa e giudiziaria, però, in Italia c’è ancora un consistente numero di casi ad alto impatto, e il rischio di distorsione della destinazione dei fondi UE va considerato particolarmente alto soprattutto in questa fase caratterizzata dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’Italia può offrire all’Unione Europea un forte contributo grazie al patrimonio legislativo e all’esperienza di contrasto maturati negli anni, con buone pratiche che costituiscono un riferimento su scala sovranazionale”.
Caterina Chinnici, eurodeputata di S&D e vicepresidente della commissione europarlamentare sul Controllo dei bilanci (Cont), commenta così i risultati della missione istituzionale che tra mercoledì e oggi ha permesso a una delegazione della stessa commissione Cont di dialogare con gli esponenti dei principali organi nazionali attivi nella lotta alla criminalità organizzata e ai reati contro gli interessi finanziari dell’UE.
Gli incontri, alcuni dei quali con focus specifici dedicati alla sorveglianza sugli appalti del Pnrr e alla lotta alle agromafie, hanno coinvolto il ministero dell’Economia e delle finanze, il ministero delle Politiche agricole, la Commissione parlamentare antimafia, Guardia di finanza, Polizia di Stato, Carabinieri, Direzione nazionale antimafia e rappresentanti di Europol e della Procura europea.
“A qualificare ulteriormente l’azione per prevenire le frodi sui fondi UE – aggiunge Caterina Chinnici – sono le attività avviate dalle forze di polizia italiane per anticipare la soglia del controllo attraverso l’analisi di alcuni indicatori di rischio relativi alle imprese e, inoltre, gli specifici protocolli di intesa che gli enti territoriali e locali stipulano con le prefetture”.
“Le sessioni di lavoro – aggiunge – hanno riguardato anche il Law Enforcement Forum, di cui l’Italia è capofila. Il forum si occupa di sviluppare strategie comuni da attuare coinvolgendo autorità nazionali e organi dell’UE tra cui anche la Procura europea e le agenzie del settore giustizia e affari interni. In questa e nella scorsa legislatura sono stati compiuti molti passi importanti ma il cammino per armonizzare sempre di più le normative a livello UE va avanti per potenziare la cooperazione tra le autorità degli Stati membri, il contrasto patrimoniale e i sistemi di lotta al riciclaggio di denaro e alla corruzione, metodo di cui la mafia si avvale sempre più spesso. Al riguardo, proprio in questo momento, al Parlamento Europeo è in corso il lavoro per un nuovo pacchetto di norme antiriciclaggio e si attende a giorni dalla Commissione Europea una nuova proposta per estendere e rafforzare l’attuale normativa sulle confische”.
– foto ufficio stampa Caterina Chinnici –
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A Caterina Chinnici il premio per la legalità della Fondazione Caponnetto
“Significato profondo ed essenziale del fare memoria è garantire la continuità. È il suo stesso scopo, e di continuità, attraverso il contributo di tutti, ha bisogno quell’impegno per la legalità che tanti esponenti dello Stato e della società civile hanno affrontato anche fino al sacrificio estremo. Esperienze e capacità acquisite vanno proiettate in avanti per contrastare con strumenti sempre più aggiornati le nuove minacce portate dalla criminalità organizzata, oggi per esempio quella relativa all’integrità dei fondi del piano di ripresa e resilienza. La memoria è un patrimonio collettivo che riguarda non solo l’azione sul fronte normativo e giudiziario ma anche la mobilitazione delle coscienze, e sta principalmente in questo l’importanza di testimonianze, riconoscimenti e momenti commemorativi, come anche quello in cui domani sarà tributato il giusto ricordo a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. Caterina Chinnici ha commentato così il Premio per la legalità conferitole oggi al teatro Besostri di Mede (Pavia) dalla Fondazione Antonino Caponnetto nel corso del 31° Vertice nazionale antimafia intitolato “Criminalità organizzata 4.0 dalla corruzione al riciclaggio, le mani sporche sul Pnrr”.
“Ricevere questo premio è per me un piacere oltre che un onore – ha aggiunto l’eurodeputata siciliana ricordando il legame tra il lavoro del padre Rocco e quello del magistrato al quale la fondazione stessa è intitolata – perchè la continuità fu proprio un tratto distintivo dell’opera di Antonino Caponnetto, che nel novembre del 1983, preso il posto di Rocco Chinnici come capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, ne confermò metodi e assetto organizzativo portando così all’istituzionalizzazione del pool antimafia e all’istruzione del maxiprocesso”.
“Quel principio di continuità – ha concluso Caterina Chinnici – ispira l’opera di promozione culturale portata avanti dalla fondazione Caponnetto così come il lavoro che io stessa svolgo al Parlamento Europeo. Negli ultimi anni la legislazione europea per il contrasto alla criminalità transnazionale ha avuto importanti evoluzioni, anche sulla scia del modello italiano e dell’esperienza avviata in Sicilia in quegli anni, e questo cammino prosegue tuttora per armonizzare sempre di più a livello UE i sistemi di lotta al metodo corruttivo di cui la mafia si serve e al riciclaggio di denaro, e per potenziare il contrasto patrimoniale e la cooperazione tra le autorità degli Stati membri. Proprio in considerazione delle minacce della criminalità organizzata al fondo di ripresa e resilienza la prossima settimana si terrà a Roma una missione della commissione Cont, che come vicepresidente ho proposto per far meglio conoscere agli altri eurodeputati i nostri apparati di prevenzione e contrasto. L’incontro riguarderà anche il Law Enforcement Forum, di cui l’Italia è capofila. Il forum svilupperà strategie comuni da attuare coinvolgendo autorità nazionali e organi dell’UE tra cui anche la Procura europea, entrata in funzione un anno fa, e le agenzie del settore giustizia e affari interni. Proprio in questo momento, inoltre, al Parlamento Europeo è in corso il lavoro per un nuovo pacchetto di norme antiriciclaggio, e si attende a giorni dalla Commissione Europea una nuova proposta per estendere e rafforzare l’attuale legislazione sulle confische”.
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