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A Palermo la prima dello spettacolo sul giudice Rocco Chinnici

PALERMO (ITALPRESS) – C’è il magistrato tenace, che guarda oltre la propria stessa vita, che crede nella parola e nell’incontro, che cerca il dialogo tra i magistrati istituendo il pool antimafia, consapevole di come l’isolamento possa essere fatale. Una fede nel dialogo, una lungimiranza che spingeranno il giudice Rocco Chinnici fin dentro le scuole, a incontrare i giovani, ad ascoltarli, a investire in loro parlando di mafia e di legalità.
E, in continuità con la figura professionale – quella fra l’altro ha lottato per la legge Rognoni-La Torre, dando un colpo decisivo a Cosa nostra – ecco Rocco Chinnici padre. Attento, tenero, presente. Premuroso verso i propri figli, mai disincantato.
Un ritratto che emerge con forza e delicatezza dagli occhi e dalle parole della figlia Caterina, anche lei magistrato, oltre che europarlamentare, nello spettacolo “Rocco Chinnici – il coraggio e la passione di un padre magistrato”, scritto da Ugo Bentivegna e Giuditta Perriera, in prima nazionale al Real Teatro Santa Cecilia domani, giovedì 31 marzo alle 21.
E’ stato presentato stamattina in conferenza stampa al Santa Cecilia il lavoro teatrale con la regia di Ugo Bentivegna e interpretato da Donatella Finocchiaro – vincitrice del Premio Duse 2022 – con Roberto Burgio, le musiche di Rosario Di Bella, le scene e i costumi di Erminia Palmieri, il video di Ezio Martorana; Gianluca Anfuso, aiuto regia.
Sono intervenuti il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, l’assessore comunale alle Culture, Mario Zito, Caterina Chinnici, magistrato, Ugo Bentivegna, regista, Donatella Finocchiaro, attrice protagonista, e Roberto Burgio, coprotagonista.
“Mio padre è stato un magistrato moderno, le sue intuizioni e i suoi metodi di indagine innovativi lo hanno reso uno dei padri dell’ordinamento antimafia che ancora oggi applichiamo. Faceva scelte dirompenti – ricorda la figlia, Caterina Chinnici – andava oltre gli schemi. Quella di allora era una Palermo indifferente e acquiescente, dove la parola mafia non era neanche pronunciata. Lui e quei pochi colleghi componenti del gruppo di lavoro poi denominato pool antimafia erano incompresi. E isolati, anche in senso culturale. Questo clima nel quale lavoravano fu poi definito una palude da Paolo Borsellino. Ma in questo clima mio padre non perse mai la spinta morale per portare avanti quel suo impegno che, sì, era professionale, era servizio alle istituzioni e alla collettività, ma era anche un impegno sociale. Molti suoi colleghi credevano che il tempo passato nelle scuole a parlare con i giovani fosse tempo perso ma lui era fermamente convinto che l’acquiescenza al sistema dovesse essere combattuta sul piano sociale, sia con politiche contro il disagio che attraverso il messaggio culturale. E lui, andando controcorrente, scelse di fare la propria parte rivolgendosi ai giovani. Per informarli, perchè credeva in loro. Credeva che se messi in condizione di studiare e conoscere avrebbero saputo scegliere liberamente il proprio percorso di vita, e che la forza della loro intelligenza li avrebbe resi cittadini consapevoli. Ed è quello che credo anch’io”.
“Questo spettacolo rende omaggio alla storia straordinaria di un profeta. Rocco Chinnici, infatti, è stato profeta della legalità in un tempo nel quale i suoi avversari stavano nel Palazzo di Giustizia e nelle istituzioni. Un tempo – prosegue il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – in cui la mafia aveva il volto dello Stato. Chinnici è stato un magistrato profondamente innovativo non soltanto nei metodi di indagine ma anche nella funzione sociale di un uomo delle istituzioni: andava nelle scuole, parlava con i ragazzi, era consapevole dell’importanza dell’impegno culturale nella lotta alla mafia. E, come ci raccontano i suoi figli, era anche un padre affettuoso che fino all’ultimo non ha mai smesso di proteggere la sua famiglia. Ringrazio gli autori di questo spettacolo che offrono all’Italia e a Palermo per la prima nazionale il racconto di un uomo che ha sacrificato la propria vita per liberarci dal potere politico-affaristico-mafioso”.
“Una finestra aperta che vuole essere un messaggio di pace e di civiltà, un contributo all’educazione, al rispetto alla responsabilità rivolta alle nuove generazioni, per l’eredità lasciata da uomini come il Magistrato Rocco Chinnici. Palermo – conclude l’assessore comunale alle Culture, Mario Zito – chiama i cittadini a salvare la memoria civile per il bene comune, per il senso di appartenenza al territorio ed essere consapevoli della nostra identità, per un futuro immaginato, nutrito, sensibilizzato, coltivato quotidianamente al rispetto e al valore della Giustizia per gli uomini e per la propria terra. Lo spettacolo scritto da Ugo Bentivegna e Giuditta Perriera è un omaggio agli uomini che hanno combattuto con coraggio per questi valori”. Lo spettacolo “Rocco Chinnici – il coraggio e la passione di un padre magistrato” è prodotto da Fattore K e Forteresse con il contributo della Città Metropolitana di Palermo e in collaborazione con La valigia dell’attore da Palermo a Roma.
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Chinnici ” David Sassoli vero costruttore solidarietà e integrazione europea”

PALERMO (ITALPRESS) – “David Sassoli è stato un vero costruttore di solidarietà, artefice in questi anni dell’integrazione europea, che va avanti anche grazie a lui, e promotore autentico dei valori fondanti dell’UE. Una voce autorevole perchè sorretta da pensiero nitido, valori saldi, determinazione, grande umanità e, al tempo stesso, gentilezza e garbo istituzionale. Il suo è stato un impegno in nome delle persone, dei diritti, della solidarietà, del dialogo, della pace, della democrazia. Mancherà tanto, ma la traccia che ha lasciato sarà sempre una fonte di ispirazione”. Lo ha detto l’eurodeputata siciliana di S&D Caterina Chinnici a margine dell’incontro organizzato oggi dall’Università degli Studi di Palermo per l’intitolazione della biblioteca di Scienze politiche al presidente del Parlamento Europeo mancato improvvisamente due mesi fa. All’evento, introdotto dal rettore Massimo Midiri e dal direttore del dipartimento, Costantino Visconti, sono intervenuti la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picierno, il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
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“Donna in Europa”, la diseguaglianza di genere una ferita sociale

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ROMA (ITALPRESS) – Da un lato la partecipazione cresciuta nei numeri, anche grazie ai progressi legislativi. Dall’altro, di fatto, il persistente divario nei trattamenti retributivi e nella rappresentanza in ruoli direttivi. “Donna in Europa, sfide e opportunità” è stato il tema dell’incontro promosso dall’eurodeputata siciliana Caterina Chinnici ieri sera nella sede del Parlamento Europeo a Roma con il sostegno del gruppo S&D, un confronto tra esperienze umane e professionali per una riflessione sulle diseguaglianze di genere e sul dramma delle violenze contro le donne.
“Discriminazioni e violenze di genere sono un’autentica piaga sociale – ha detto Caterina Chinnici – una grave ferita per la collettività intera. Sul piano dei diritti, le normative si sono molto evolute negli ultimi decenni, sia in Italia che in Europa, ma il riconoscimento del ruolo delle donne, nelle istituzioni come nel settore privato, è un processo di cambiamento che non si realizza soltanto con le leggi. La presenza oggi è molto più ampia ma il divario retributivo o nell’accesso a posizioni direttive, così come il retaggio del possesso che è all’origine di molte violenze commesse da uomini, dicono che deve ancora compiersi il vero e indispensabile cambiamento culturale: la società deve riuscire a emanciparsi da un’idea arcaica del ruolo femminile, servono una mobilitazione delle coscienze e un’opera quotidiana di educazione e sensibilizzazione”.
Tra le testimonianze, quella dell’attrice Donatella Finocchiaro, attualmente impegnata in “Taddarite”, spettacolo teatrale che indaga il sommerso degli abusi e delle violenze commesse dagli uomini nell’ambito della relazione di coppia e alle quali spesso le vittime non trovano la forza di opporsi denunciando e lasciando il partner. “Nel nostro piccolo cerchiamo di dare un contributo – ha detto l’attrice, vincitrice quest’anno del Globo d’oro – e credo che la sceneggiatura, non senza momenti di ironia e leggerezza, lasci un grande segno se è vero che in teatro più donne vittime di violenza hanno voluto ringraziarci per la forza e l’energia che lo spettacolo ha trasmesso loro”.
Sono intervenute anche l’avvocata Sabrina Bernardi, presidente di SconfiniAmo, e la fotografa Lavinia Caminiti, che ha presentato il proprio audiovisivo intitolato “Sguardo di donna”, galleria di sguardi di donna allo specchio che si fondono in un gioco di dissolvenze. Tra i volti ritratti nel video, la stessa Caterina Chinnici, la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti, le campionesse dello sport Paola Protopapa, Simona La Mantia e Vincenza Calì, e la prima donna prefetto in Sicilia, Isabella Giannola. Il dialogo è stato moderato dalla giornalista Nadia La Malfa.
Nel corso dell’incontro Caterina Chinnici si è soffermata su cifre e passaggi normativi particolarmente indicativi. “Negli ultimi decenni e anche recentemente – ha detto l’eurodeputata siciliana – sono stati compiuti passi in avanti molto importanti. Tra questi, a livello UE, l’ambiziosa Strategia per la parità di genere 2020-2025, intitolata “Un’Unione dell’uguaglianza”, finalizzata a colmare il divario di genere nei processi decisionali, nella politica e nel mondo del lavoro, anche con l’introduzione di misure vincolanti in tema di trasparenza salariale, e a porre fine alle violenze di genere. L’Italia è sicuramente in prima linea con la legge sulla parità salariale e con il nuovo disegno di legge su prevenzione e contrasto alle violenze contro le donne e sulla tutela delle vittime. La percentuale di donne elette al Parlamento Europeo è cresciuta costantemente fino raggiungere il 40,4% nel 2019, dato al di sopra della media mondiale e della media europea dei parlamenti nazionali ma al quale il nostro paese si allinea con un 41% di donne elette e con una donna per la prima volta alla presidenza del Senato. Sale anche il numero di donne che ricoprono alte cariche nel Parlamento europeo: sono 7 dei 14 vice-presidenti dell’assemblea legislativa e 12 dei 22 presidenti di commissione. La Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen, inoltre, è composta da 13 donne su 27 componenti”.
“In molti campi, però, nel pubblico e nel privato, la maggior presenza delle donne non si traduce in un corrispondente accesso alle posizioni di vertice – ha aggiunto Caterina Chinnici – e valga come esempio quanto accade nella magistratura. Per numero oggi le donne superano gli uomini: secondo i dati del 2020, su un totale di 9.787 magistrati le donne rappresentano il 54%, ma questa presenza diminuisce progressivamente scendendo al 42% negli incarichi semidirettivi, al 28% in quelli direttivi e al 36% negli uffici a giurisdizione nazionale”.
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Caterina Chinnici a San Marco Argentano per la serata della legalità

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PALERMO (ITALPRESS) – “Percorsi di legalità” è questo il titolo dell’appuntamento in programma venerdì 20 agosto a San Marco Argentano e che vedrà la presenza di Caterina Chinnici, Europarlamentare e figlia del Giudice Rocco Chinnici. “Sarà un onore ospitare nella nostra comunità l’Onorevole Caterina Chinnici- commenta il Sindaco, Virginia Mariotti, che ci parlerà del suo libro e, allo stesso tempo, ci arricchirà con la sua testimonianza. La legalità non può che essere il caposaldo del nostro futuro ed è per questo che ognuno di noi ha il dovere di dare il proprio contributo anche per onorare chi, come il Giudice Rocco Chinnici, ha sacrificato la vita per una società migliore e libera da ogni forma di malaffare”.
L’appuntamento, in programma alle ore 18:30 presso la Villa Comunale “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, prevede i saluti istituzionali del Sindaco Virginia Mariotti, del Presidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa e dell’Assessore alla Cultura Aquilina Mileti.
A seguire il dialogo tra lo scrittore Antonio Modaffari e l’Onorevole Caterina Chinnici.
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Strage via Pipitone Federico, Caterina Chinnici: “Dal percorso di mio padre nati anche organismi europei”

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Cittadini, alti magistrati, autorità civili e militari in via Pipitone Federico, a Palermo, hanno ricordato il 38° anniversario della strage mafiosa in cui persero la vita il giudice Rocco Chinnici, capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, i Carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, addetti alla sua sicurezza, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile in cui Rocco Chinnici viveva con la famiglia. Durante la cerimonia sono state deposte corone di fiori in memoria delle vittime.

“Le sue innovazioni, in quel momento particolarmente difficile da comprendere – ha detto la figlia del magistrato ucciso, l’europarlamentare Caterina Chinnici – ha dato vita a un percorso che oggi ha portato a creare anche organismi europei”.

 

Strategia Ue sui diritti dei minori, Chinnici “Passo importantissimo”

“La prima Strategia europea per i minori e la Garanzia per l’infanzia pubblicate dalla Commissione Europea, entrambe frutto anche del tanto lavoro svolto all’interno del Parlamento Europeo, costituiscono un passo importantissimo verso la piena ed effettiva integrazione del superiore interesse di bambini e adolescenti in tutte le politiche dell’Unione Europea. Rinnoviamo al tempo stesso la richiesta che la Commissione europea, così come già fatto dal Parlamento Europeo a partire dalla scorsa legislatura, istituisca al proprio interno figure di riferimento, per esempio unità e funzionari specializzati nelle delegazioni e una personalità pubblica come rappresentante dell’UE per i diritti dei minori, in modo da garantire un approccio sempre coordinato e intersettoriale alla tutela dei diritti dei minori nell’azione sia interna che esterna”.
Caterina Chinnici, eurodeputata di S&D e co-presidente dell’intergruppo europarlamentare per i diritti dei minori, di cui è stata fondatrice, commenta così l’emanazione dei due atti con i quali la Commissione Europea intende impegnare gli stati membri dell’UE a predisporre piani con misure specifiche per più obiettivi tematici: combattere la povertà infantile, eliminare ogni forma di violenza e abuso sui minori, promuovere la loro partecipazione alla vita democratica, realizzare sistemi di giustizia più a misura di minore, definire una dimensione digitale che coniughi opportunità offerte dal web e fruizione in sicurezza, contribuire concretamente alla salvaguardia dei diritti dei più piccoli nel mondo.
“Seguita alle risoluzioni parlamentari del 26 novembre 2019 e dell’11 marzo 2021 – aggiunge Caterina Chinnici – la pubblicazione di questi due documenti della Commissione UE potrebbe, con l’adesione degli Stati che ci auguriamo sia piena, aprire davvero una nuova stagione, quella della politica a misura di bambino, una politica che in tutte le scelte e le decisioni prenda in considerazione prioritariamente i possibili riflessi sui più piccoli, sul rispetto e l’attuazione dei loro diritti, sui loro bisogni, che sono innanzitutto i bisogni di persone vulnerabili. Per questo riteniamo necessario che, così come il Parlamento Europeo ha istituito un intergruppo e un coordinatore per i diritti dei minori, la Commissione Europea preveda figure corrispondenti nella propria organizzazione. Queste richieste sono contenute nelle due risoluzioni approvate dal parlamento di Bruxelles unitamente a quella per la creazione di un centro UE per la protezione dei minori che dia una risposta efficace e coordinata al grave fenomeno degli abusi sessuali e delle violenze sui minori: auspichiamo che tutte possano avere presto riscontro positivo”.
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Chinnici “Bene Corte Giustizia Ue su rimpatri minori”

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“La sentenza emessa oggi dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulle decisioni di rimpatrio relative a minori migranti non accompagnati, riafferma un principio giuridico inviolabile per il quale l’intergruppo del Parlamento Europeo sui diritti dei minori da me presieduto si è battuto e continua a battersi fin dalla scorsa legislatura. Proprio grazie al lavoro nell’intergruppo, il no al rimpatrio di minori migranti in assenza di garanzie sulle condizioni di accoglienza nel paese di destinazione è stato inserito, attraverso un emendamento, nel testo di revisione della direttiva europea sui rimpatri che il Parlamento ha già approvato e che attualmente è al centro dei negoziati interistituzionali con il Consiglio dell’UE e la Commissione. L’auspicio è che la norma a tutela di questo principio, applicato nella sentenza della Corte di Giustizia, sia pienamente salvaguardato nel testo finale”. Così Caterina Chinnici, eurodeputata del gruppo S&D, co-fondatrice e co-presidente dell’intergruppo sui diritti dei minori al Parlamento Europeo. “La Corte ha stabilito – aggiunge – che non solo non si possa procedere al rimpatrio di un minore senza garanzie sul fatto che troverà accoglienza adeguata ma che l’adeguatezza dell’accoglienza non possa essere considerata soltanto in relazione all’età, perché ciò che va valutato e soddisfatto sotto ogni aspetto è il superiore interesse del minore, un principio sancito dalle carte internazionali e purtroppo ancora in molti casi non rispettato. Un minore è innanzitutto una persona vulnerabile alla quale, sempre e comunque, devono essere garantite protezione e assistenza. E questo a maggior ragione vale, indipendentemente dalle politiche migratorie, per i minori migranti che arrivano in Europa senza genitori o altre persone che ne abbiano la responsabilità legale, perché sono i più esposti al rischio di subire abusi e di finire nelle maglie della criminalità e dello sfruttamento. Tutelarli – conclude – è un impegno morale inderogabile, oltre che giuridico, al quale nessun paese dell’UE può sottrarsi”.
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Chinnici “Dare competenze antiterrorismo a Procura Europea”

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Promuovere al più presto, e con adeguata dotazione di risorse e mezzi, l’estensione della competenza della neonata Procura europea ai reati di terrorismo e ai connessi reati finanziari. Rafforzare il ruolo dell’agenzia Europol nella lotta al terrorismo e nella prevenzione. Adottare iniziative per rimediare all’insufficiente attuazione della direttiva europea antiterrorismo (la numero 541/2017) da parte degli stati membri dell’UE.

Sono le richieste contenute in un’interrogazione alla Commissione Europea promossa da Caterina Chinnici e sostenuta da altri quindici eurodeputati del gruppo parlamentare dei Socialisti e Democratici (S&D). Il documento è stato presentato in seguito agli attentati avvenuti pochi giorni fa a Nizza e a Vienna.

“Nel documento inviato alla Commissione Europea si sottolinea – spiega Caterina Chinnici – la necessità di rendere più operative e incisive le iniziative già disposte in materia di scambio di informazioni, di coordinamento investigativo e giudiziario e di contrasto patrimoniale sia al terrorismo, sia alla criminalità organizzata, che a sua volta con i traffici in armi e droga fornisce supporto ai gruppi terroristici. I recentissimi attentati a Nizza e a Vienna, avvenuti dopo un lungo periodo di tregua solo apparente, hanno dimostrato che la minaccia terroristica è quanto mai attuale, e la sua dimensione europea impone una forte risposta comune”.

Sulle disomogeneità nell’applicazione della direttiva antiterrorismo Caterina Chinnici (relatrice del testo per S&D nella scorsa eurolegislatura) è intervenuta anche durante i lavori della commissione Libe del Parlamento Europeo, in occasione della presentazione del report che la presidenza tedesca del Consiglio dell’UE ha realizzato sulle principali azioni svolte dal COSI, il Comitato sulla cooperazione operativa in materia di sicurezza interna. “È indispensabile – ha detto fra l’altro l’eurodeputata di S&D – che siano superate le resistenze allo scambio di informazioni da parte di alcuni paesi membri e che, per contrastare il finanziamento dei gruppi terroristici, gli organi nazionali specializzati abbiano la possibilità di accedere direttamente al sistema antiriciclaggio delle segnalazioni sospette”.

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