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UE: INTERGRUPPO DIRITTI DEI MINORI, CHINNICI CO-PRESIDENTE

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È stato costituito al Parlamento Europeo l’intergruppo per i diritti dei minori, del quale Caterina Chinnici è co-presidente. L’organismo, che l’eurodeputata siciliana di S&D aveva presieduto e contribuito a fondare nella passata legislatura, riunisce membri di diverse commissioni parlamentari e di diversi gruppi politici allo scopo di garantire che i diritti dell’infanzia siano integrati in tutte le scelte politiche dell’UE.

“Con l’approccio trasversale che ha caratterizzato il lavoro dell’intergruppo già nel quinquennio precedente – sottolinea Chinnici – proseguirà l’impegno per fare in modo che sia data massima centralità al principio del superiore interesse del minore, per favorire la partecipazione dei più giovani alle decisioni che li riguardano, per assicurare l’accesso all’istruzione e alla giustizia, per difendere i bambini da violenze, abusi e povertà, per proteggere i minori migranti. Tutto ciò, sempre in stretta collaborazione con le principali organizzazioni e associazioni che lavorano sul campo in questo settore”.

 

E stamattina a Bruxelles nel palazzo del Parlamento Europeo si è svolto il primo meeting ospitato da Caterina Chinnici come co-presidente dell’intergruppo. Obiettivo dell’incontro, promosso da Save the Children, la presentazione del progetto GAIN (Guardianship Advanced Instruments for child protection in Europe), iniziativa sperimentale finanziata dalla Commissione Europea che prevede la diffusione di kit pratici di supporto ai tutori volontari dei minori non accompagnati, oltre che attività di formazione per gli aspiranti tutori e azioni per il monitoraggio del sistema di accoglienza e protezione. Ispirato al modello italiano introdotto con la legge Zampa del 2017, il progetto è condotto da Save the Children in Italia, Grecia, Belgio e Ungheria.

“Il felice acronimo GAIN scelto come denominazione del progetto – ha sottolineato Caterina Chinnici introducendo l’incontro – suggerisce che, se sapremo realizzare e diffondere nell’intero territorio dell’Unione queste esperienze positive, a «guadagnarci» non saranno soltanto i minori non accompagnati e separati dalle proprie famiglie, in assoluto i più indifesi, ma tutta la società europea, che potrà così dirsi più giusta e solidale”.

Insieme con Caterina Chinnici sono co-presidenti dell’intergruppo per i diritti dei minori gli eurodeputati David Lega (PPE), Hilde Vautmans (Renew Europe) e Saskia Bricmont (Verdi/Alleanza libera europea).

 

CHINNICI “UE CONSIDERI PARASSITA IL FUNGO MACCHIA NERA”

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Il fungo “macchia nera” che colpisce gli agrumi, nome scientifico Phlyllosticta citricarpa, va inserito tra
i parassiti da quarantena oggetto di osservazione prioritaria da parte dell’UE, cioè quelli della lista in fase di definizione per il regolamento europeo sulla protezione delle specie vegetali.

E’ la richiesta contenuta in una lettera inviata ai commissari europei Phil Hogan (Agricoltura e sviluppo rurale) e Vytenis Andriukaitis (Salute e sicurezza alimentare) su iniziativa dell’eurodeputata spagnola Clara Aguilera, dei Socialisti e Democratici (S&D), e con la firma anche di Caterina Chinnici
insieme a quelle di altri colleghi del gruppo. Nella bozza della lista già sottoposta a pubblica consultazione, infatti, non risulta presente il fungo che puo’ attaccare arance, limoni e
altri agrumi compromettendone la qualità e rendendoli invendibili.

“L’Italia è tra i primissimi produttori di agrumi in Europa e nel mondo – dice Caterina Chinnici, eurodeputata di S&D eletta nella circoscrizione Isole – e questo mercato, oltre a costituire un
settore chiave per la Sicilia, prima in ambito nazionale per volumi produttivi, è molto importante anche per altre regioni tra cui la Sardegna. Come spiegato nella lettera ai commissari dell’UE, l’inclusione del fungo macchia nera nell’elenco degli organismi nocivi da monitorare appare necessaria sia alla luce di quanto riportato in un recente studio dell’Autorità europea sulla sicurezza alimentare, sia considerando i segnali preoccupanti degli ultimi tempi: già tra il 2016 e il 2017 erano stati
registrati 36 casi di agrumi infetti giunti in UE da paesi del Sud America e dell’Africa del Sud, nel 2018 i casi sono saliti a 53 e ultimamente, nel 2019, ci sono stati altri sette casi di frutti
infetti, stavolta provenienti dalla Tunisia, il che fa capire che questo fungo puà proliferare anche alle nostre latitudini. E’ un rischio che la nostra economia non puo’ certo permettersi”.

CHINNICI IN COMMISSIONI LIBE E CONT PARLAMENTO UE

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Caterina Chinnici, eurodeputata del gruppo S&D, sarà componente delle commissioni Libe (Libertà civili, giustizia, affari interni) e Cont (Controllo dei bilanci) nel corso della legislatura 2019-2024 del Parlamento Europeo. La composizione delle nuove commissioni è stata definita durante la sessione d’apertura che si è svolta questa settimana a Strasburgo. Sia nella Libe che nella Cont, l’europarlamentare siciliana ha già lavorato durante il quinquennio scorso, occupandosi di importanti dossier poi approvati dall’assemblea legislativa. Tra questi il regolamento che ha istituito la Procura Europea, quello sul riconoscimento degli ordini di confisca dei patrimoni illeciti e le direttive sulle unità di intelligence finanziaria, sul contrasto al terrorismo, sulle banche dati per il corretto funzionamento dell’area Schengen di libera circolazione e sul giusto processo minorile in Ue.

“Considero l’essere stata confermata in queste due commissioni un riconoscimento al lavoro svolto nella precedente legislatura – commenta Caterina Chinnici – ma soprattutto è l’occasione per cercare di dare ulteriore sviluppo alla legislazione contro la criminalità organizzata e per potenziare l’azione di contrasto su scala europea, oltre che per proseguire nell’impegno a tutela dei diritti e delle libertà fondamentali. Tra gli obiettivi specifici c’è quello di continuare a stimolare il dibattito politico e istituzionale sull’adozione di una definizione giuridica comune di criminalità organizzata, un presupposto fondamentale per valorizzare al massimo gli strumenti europei anticrimine sia nuovi che preesistenti”. Caterina Chinnici è stata inserita anche nella commissione Giuridica (Juri), in questo caso come membro sostituto.

MAFIA, CHINNICI “DA MIO PADRE ROCCO LEZIONE MORALE”

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“Sono passati 35 anni ma la sua morte drammatica ha lasciato un vuoto incolmabile in noi figli, nei suoi nipoti che non ha potuto conoscere e che tanto avrebbe amato, e nelle persone che lo hanno conosciuto apprezzandone le qualità professionali e umane. Ci ha lasciato però una lezione morale importante di dedizione alle istituzioni, di senso dello Stato, di impegno per la collettività”. Parole pronunciate con commozione quelle con cui Caterina Chinnici oggi, nella chiesa di San Giacomo dei Militari, presso il Comando Legione Carabinieri Sicilia a Palermo, ha ricordato il padre Rocco, ideatore del pool antimafia, nel 35° anniversario della strage mafiosa di via Federico Pipitone. Oltre all’allora capo dell’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo, nell’agguato persero la vita i Carabinieri Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta, addetti alla sicurezza del magistrato, e Stefano Li Sacchi, portiere dello stabile in cui Rocco Chinnici viveva con la famiglia.
“Per primo papà fu capace di comprendere la reale pericolosità della mafia quando ancora di mafia non si parlava – ha detto ancora Caterina Chinnici, dopo avere ricordato anche le 17 persone rimaste ferite nell’attentato – e ne comprese i legami con gli ambienti imprenditoriali, con la politica e con le associazioni criminali di altri paesi. Un magistrato moderno che ha saputo rompere gli schemi, cambiando la cultura giudiziaria e i metodi di indagine e sollecitando il rinnovamento culturale soprattutto attraverso il dialogo con i giovani, che metteva in guardia dal rischio dell’acquiescenza a una cultura che accettava la presenza della mafia nella società. Portò avanti il suo lavoro malgrado una crescente solitudine e una condizione di isolamento culturale, quella che derivava dal suo essere un pioniere”.

Le commemorazioni si sono aperte alle 9.30 con la deposizione di corone di fiori e di alloro sul luogo della strage, con la partecipazione delle autorità civili e militari. Tra i presenti, oltre ai tre figli del giudice Chinnici Caterina, Elvira e Giovanni, il prefetto di Palermo Antonella De Miro, il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, il vicepresidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente della Corte d’Appello di Palermo Matteo Frasca e il questore di Palermo Renato Cortese.
Nella caserma “Carlo Alberto Dalla Chiesa”, sede del Comando Legione Carabinieri Sicilia, il secondo momento dedicato al ricordo, con la celebrazione della santa messa seguita da alcune testimonianze da parte delle autorità.
“Commemorare vuol dire condividere la memoria e comunicarla – ha sottolineato il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri – e così facendo si può riflettere. La strage del 1983, così come le altre, in fondo ci insegna la chiarezza di chi sta con chi, ci insegna la necessità storica di un rapporto simbiotico tra l’autorità giudiziaria e tutte le forze di polizia per la ricerca del bene comune, e ci insegna che le persone ricordate oggi hanno passato il testimone del loro esempio a chi ha saputo raccoglierlo per andare avanti lungo quella strada. L’uso migliore della vita – ha concluso citando William James – è di spenderla per qualcosa che duri più della vita stessa”.
“Rocco Chinnici era dotato di un’intelligenza divergente – ha detto Matteo Frasca, presidente della Corte d’Appello di Palermo – grazie alla quale seppe trovare soluzioni innovative al di fuori dei modi tradizionali di impostazione dei problemi. Per ricostruire idealmente l’originario gruppo di lavoro e trasmetterne la conoscenza alle nuove generazioni, alcuni giorni fa è stata decisa la collocazione dinanzi al museo Falcone-Borsellino, nel palazzo di giustizia, di un poster con l’immagine di Rocco Chinnici e, per didascalia, la sua frase «il pericolo maggiore è la rassegnazione». Noi, mantenendo attuale e vivo il suo esempio, non intendiamo affatto rassegnarci a Cosa nostra nè a qualunque forma di illegalità, come non intendiamo rassegnarci a non sapere tutta la verità sulla strage di via Federico Pipitone e sulle altre stragi che hanno insanguinato l’Italia”. Frasca ha anche annunciato l’apertura, avvenuta oggi, di una sezione dedicata a Rocco Chinnici nel sito del Consiglio superiore della magistratura.
“Quella di via Federico Pipitone – ha detto Annamaria Palma Guarnier, avvocato generale presso la Corte d’Appello di Palermo – è  stata una strage maturata in un contesto e in un momento storico in cui l’assassinio del dottor Chinnici divenne funzionale a un interesse strategico complessivo di Cosa nostra e non solo. Chinnici era diventato eccessivamente scomodo, non soltanto perché metteva in discussione la tradizionale impunità delle organizzazioni mafiose, ma per la presa di coscienza del loro rapporto strutturale con gruppi e centri di potere politico-economico fino ad allora considerati intoccabili”.

In apertura Giovanni Chinnici, figlio di Rocco Chinnici e presidente della fondazione che ne porta il nome, ha dato lettura del messaggio inviato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Elevate qualità professionali, abnegazione e alto senso dello Stato – è scritto in un passaggio del messaggio del Capo dello Stato – consentirono a Chinnici di dirigere l’Ufficio istruzione del tribunale di Palermo con fermezza, equilibrio e rigorosa coerenza. A lui si deve l’avere intuito in tutta la loro pericolosità le connessioni della mafia con l’alta finanza, la politica e l’imprenditoria, e l’avere promosso inedite strategie investigative fondate sulla collaborazione tra i magistrati che svolgevano le indagini sul fenomeno”.

TERRORISMO, COMMISSIONE PARLAMENTO UE APPROVA DOCUMENTO

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Includere la lotta al crimine organizzato e al terrorismo tra le competenze della Procura europea da poco istituita. Promuovere l’integrazione socio-culturale e specifici programmi educativi o formativi per prevenire l’estremismo violento tra i giovani, anche nelle carceri. Rimuovere dal web i contenuti di propaganda che incitano all’odio e al compimento di attentati. Contrastare il finanziamento dei gruppi terroristici attraverso lo scambio di informazioni tra agenzie e autorità di contrasto e il monitoraggio dei flussi finanziari, soprattutto nel campo delle valute virtuali. Sono alcune delle indicazioni fornite dalla commissione speciale sul terrorismo (Terr) del Parlamento Europeo nel rapporto finale approvato ieri a tarda sera a Strasburgo, il cui testo accoglie numerosi emendamenti proposti da Caterina Chinnici in veste di relatore per conto del gruppo S&D.

“La minaccia terroristica negli ultimi anni ha posto l’Unione Europea davanti alla necessità di aggiornare e potenziare gli strumenti normativi di contrasto e prevenzione – sottolinea Caterina Chinnici – e in questo anno durante il quale la commissione Terr ha svolto il proprio mandato sono state analizzate in dettaglio le possibili lacune del sistema, anche attraverso incontri con esperti ed esponenti delle agenzie europee e delle forze di sicurezza. Abbiamo portato a termine un lavoro molto complesso, fissando obiettivi precisi non soltanto per l’azione repressiva ma anche e soprattutto in tema di prevenzione, sia degli attacchi che della radicalizzazione, fenomeno quest’ultimo al quale occorre fare fronte combattendo la marginalizzazione socio-culturale ed economica che spesso ne costituisce la premessa. Estremamente importanti le disposizioni sul rafforzamento dei meccanismi di cooperazione e di condivisione delle informazioni, così come quelle che affermano la necessità di agire sul piano dell’istruzione per aiutare i più giovani a utilizzare consapevolmente i mezzi di informazione, soprattutto quelli connessi alla rete”.

“Altrettanto significativa l’esortazione agli stati membri affinché applichino tutte le direttive europee contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento al terrorismo, anche indagando sui movimenti di cripto-valute. Di grande valore è, ancora, l’indicazione sull’ampliamento della sfera di competenza della Procura europea con l’inserimento delle indagini sul terrorismo e sulla criminalità organizzata transfrontaliera. Particolare attenzione è stata dedicata inoltre alla protezione delle vittime. Rimangono tuttavia nel documento aspetti da migliorare – conclude l’eurodeputata di S&D – e tra questi innanzitutto i paragrafi che mettono i rischi per la sicurezza in relazione al tema della migrazione arrivando perfino a citare i cittadini europei di origine straniera, definiti ‘migranti di seconda e terza generazione’: è un collegamento assolutamente non condivisibile, al quale ci siamo opposti e continueremo a opporci cercando in ogni modo di far modificare queste parti del testo in vista della votazione finale in sessione plenaria».

 

GIORNATA DIRITTI MINORI, CHINNICI “FONDAMENTALE ASCOLTARE GIOVANI”

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“Oggi è la giornata internazionale dei diritti dei minori” ha dichiarato l’eurodeputato Caterina Chinnici (PD) a Bruxelles. “Oggi sono molti i ragazzi che sono venuti al Parlamento ad esprimere la loro opinione. Ascoltare i giovani è fondamentale”. “Inoltre è stato importante il questionario che Unicef ed Eurochild hanno diffuso tra i ragazzi e quello che emerge è che la maggior parte dei ragazzi si sente ascoltato in ambito familiare, ma tutti non si sentono ascoltati nell’ambito della comunità in cui vivono e dove vengono prese delle decisioni che li riguardano in prima persona” ha sottolineato.

A SALEMI UN CAMPO DI CALCIO A 5 INTITOLATO A ROCCO CHINNICI

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Lo sport di squadra come metafora di collettività in cui coltivare valori positivi comuni. Questa idea lega il nome di Rocco Chinnici al campo da calcio a 5 inaugurato stamattina a Salemi e intitolato al magistrato fondatore del pool antimafia, ucciso dalle cosche a Palermo nel luglio del 1983. Accompagnato dallo slogan “Io gioco le(g)ale”, l’evento si è svolto con la partecipazione della figlia del giudice Caterina, europarlamentare, alla presenza del prefetto di Trapani Darco Pellos e del sindaco di Salemi Domenico Venuti. L’impianto è stato realizzato attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e il Pon Sicurezza.
Al centro della manifestazione i ragazzi dell’Istituto comprensivo statale “G. Garibaldi –   Giovanni Paolo II”, protagonisti già ieri, nella giornata introduttiva, di un incontro-dibattito nell’auditorium della scuola dopo la proiezione di un video su Rocco Chinnici realizzato dagli alunni del corso di potenziamento di italiano. Con loro ha dialogato Giovanni Chinnici, figlio anche lui del giudice e presidente della Fondazione Rocco Chinnici. E proprio gli studenti, stamattina, hanno giocato la partita che ha inaugurato il nuovo impianto sportivo, costruito in contrada Ulmi.

“È bello per noi vedere nascere questa opera di utilità collettiva che porta il nome di nostro padre – sottolinea Caterina Chinnici – e fa particolarmente piacere che ciò avvenga nel territorio di una provincia alla quale sono legati i primi anni dell’attività professionale di Rocco Chinnici e anche una parte della storia della nostra famiglia. Lo sport è un veicolo di trasmissione dei valori positivi e considero molto importante che questa iniziativa abbia messo al centro i giovani, il cui futuro costituiva la principale motivazione per Rocco Chinnici, attraverso un messaggio che unisce alla forza aggregante dello sport il senso più profondo della memoria: trasmettere, anche attraverso un gesto simbolico, modelli positivi di impegno per affermare e preservare la legalità e la giustizia”.

VIOLENZA DONNE, CHINNICI “VERIFICA SU CONVENZIONE ISTANBUL”

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“In Europa una donna su tre ha subito violenze, e anche se lascia ben sperare la lieve flessione dei casi di stalking, violenze sessuali e femminicidi riscontrata in Italia nei primi mesi del 2018, questa  tendenza non intacca il dato più allarmante e significativo: in tre casi su quattro a uccidere una donna è un uomo che ha con lei un legame affettivo. E solitamente non si tratta di un fatto improvviso ma dell’atto conclusivo di una relazione “tossica”. È fondamentale quindi che le donne vengano aiutate a riconoscere i segnali di un rapporto pericoloso, perché spesso quando si arriva alla denuncia è già troppo tardi”.
Lo ha detto Caterina Chinnici durante l’incontro “Dallo stalking al femminicidio – Conoscere è tutela” svolto ieri sera a Burgio nell’ex Casello ferroviario “Riggio” in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre oggi. 

“Durante l’attuale legislatura, all’interno del Parlamento Europeo abbiamo condotto una battaglia che ha portato all’adesione dell’Unione Europea alla convenzione di Istanbul – ha ricordato l’eurodeputata siciliana – ma i risultati non sono ancora quelli attesi perché alcuni paesi membri non hanno ratificato il trattato o, pur avendolo fatto, non lo hanno ancora concretamente attuato, e la commissione Libe della quale faccio parte terrà una riunione riservata a Bruxelles la prossima settimana proprio per una verifica dettagliata al riguardo. Inoltre a inizio dicembre, sempre al Parlamento Europeo, si svolgerà su mia iniziativa una conferenza per approfondire un aspetto del fenomeno ancora poco esplorato, cioè quello della protezione dei minori che assistono alle violenze domestiche contro le loro mamme. Su questo e su altri punti l’Italia ha una legislazione tra le più evolute nel panorama europeo, anche se ancora work in progress, e auspico che possano arrivare in porto le proposte di legge già depositate per rendere ancora più efficace la normativa, a cominciare dal cosiddetto codice rosso”.“La violenza contro le donne si manifesta in molte forme, da quella sessuale e fisica in senso ampio a quella del ricatto economico e dell’atteggiamento predominante da parte dell’uomo – ha detto ancora Caterina Chinnici – ma c’è una forma altrettanto grave e forse sottovalutata che è la violenza psicologica, quella che fa sentire la donna svilita, le toglie autostima e la porta poi a negare la realtà e ad accettare di vivere in una condizione di sottomissione. È chiaro che si tratta di una questione anche culturale, e da questo punto di vista deve essere impegno comune promuovere a tutti i livelli l’educazione al rispetto delle donne, un valore che sembra smarrito”.

 (ITALPRESS).

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