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Nei Musei Civici attivato il servizio a portata di zampa

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VENEZIA (ITALPRESS) – I Musei Civici di Venezia diventano dog-friendly grazie all’accordo con Bauadvisor, portale di comunicazione e servizi globali dedicato al mondo dei cani e dei loro proprietari. L’offerta si propone di intercettare e rispondere a un’esigenza diffusa tra i proprietari e amanti dei cani, con l’obiettivo di favorire l’accessibilità del patrimonio museale verso più ampie fasce di pubblico. “La città di Venezia – commenta il sindaco Luigi Brugnaro – è lieta di promuovere con i suoi Musei la cultura pet-friendly, accontentando così anche nuove fasce di pubblico alla visita del patrimonio museale. Il servizio permetterà di visitare il museo in totale serenità, affidando gli amici a quattro zampe a un team specializzato”.
A prenotazione effettuata sul portale, gli operatori del servizio saranno pronti ad accogliere il visitatore davanti all’ingresso della sede museale civica indicata e prendere in consegna temporanea l’amico Fido, per farlo passeggiare nelle aree limitrofe, riconsegnandolo poi al suo proprietario direttamente davanti al Museo alla fine della sua visita.

Le esigenze di accesso agli spazi museali e degli affetti a quattro zampe potranno conciliarsi in una nuova formula di reciproca soddisfazione grazie a questo servizio di dog-sitting che consente ai proprietari di cani di godersi a pieno l’esperienza di visita, affidando con tranquillità a un dog sitter professionista la cura dei propri animali per l’intera durata della permanenza all’interno di un museo.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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Accordo tra Accademia Belle Arti e il Porto per utilizzo ex chiesa di Santa Marta

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VENEZIA (ITALPRESS) – Questa mattina è stata siglata la convenzione tra l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico settentrionale e l’Accademia delle Belle Arti di Venezia per il nuovo uso degli spazi dell’ex chiesa di Santa Marta, l’edificio del XIV secolo di proprietà dell’Autorità portuale che ora è a disposizione degli studenti dell’Accademia. Costruita nel quattordicesimo secolo su quella che era la spiaggia più occidentale della città lagunare, la chiesa di Santa Marta, conosce, in epoca moderna, prima la sconsacrazione e poi il degrado, arrivando ai primi anni del ventunesimo secolo quando, grazie a un’importante opera di ristrutturazione e riconversione, diventa sede di convegni ed esposizioni artistiche. Il restauro conservativo evidenzia le molte stratificazioni dovute al cambio di destinazione dell’edificio nel corso del tempo. All’interno della chiesa trova spazio un auditorium realizzato dall’architetto Vittorio De Feo e considerato uno dei più interessanti esempi di riconversione architettonica a Venezia.

Da oggi, dunque, l’ex edificio sacro annesso all’omonimo convento accoglierà gli studenti dell’Accademia che frequenteranno qui alcuni dei loro corsi di studio, grazie appunto alla convenzione siglata dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Fulvio Lino Di Blasio, e dal presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia, Michele Casarin, alla presenza dell’assessore comunale all’Università, Paola Mar e del direttore dell’Accademia, Riccardo Caldura. “Mi sento di dire ‘grazie’ a tutti coloro che hanno reso possibile la stipula di questa convenzione – ha esordito l’assessore Mar – perché è la dimostrazione che alle parole seguono i fatti. Venerdì ha preso il via il progetto ‘Venezia città campus’ e oggi ne attuiamo già un primo significativo tassello. Questo è anche l’esempio di come una realtà di alta formazione a livello internazionale abbia trovato casa all’interno di uno spazio bellissimo: lavorare nel bello non può che produrre poi qualcosa di bello e credo che studiare qui sia davvero un privilegio. Grazie quindi a tutti gli studenti stranieri che scelgono Venezia quale luogo di studio e magari poi anche di vita”.

Con la sottoscrizione della convenzione, della durata di otto anni per un canone annuo di 30mila euro, l’Autorità portuale riconosce all’Accademia la possibilità di servirsi degli spazi dell’ex chiesa, attualmente fabbricato demaniale, allo scopo di sviluppare e condividere progetti e iniziative in linea con gli obiettivi di valorizzazione del patrimonio culturale marittimo-portuale, della dimensione internazionale di Venezia e di formazione dei giovani in materia di sviluppo inclusivo e sostenibile attraverso la cultura e il patrimonio artistico. Si tratterà di eventi, concorsi, stage e tirocini, conferenze e incontri inerenti la programmazione didattica nonché la vocazione culturale dell’Istituzione, anche in vista della valorizzazione dell’edificio e del compendio portuale di riferimento. L’Accademia svolgerà le proprie attività didattiche afferenti a discipline teoriche e teorico-pratiche legate alla comunicazione dell’arte, alla multimedialità e alla progettazione, mentre l’Autorità portuale continuerà a disporre degli spazi della ex chiesa per 12 giorni all’anno per iniziative coerenti con le finalità dell’ente.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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La presidente Damiano incontra le merlettaie di Burano

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Venezia città delle donne” si declina oggi con il celebre merletto di Burano, arte prettamente femminile tramandata di generazione in generazione dalle merlettaie. La presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano e il delegato alle Isole, Alessandro Scarpa Marta, le hanno incontrate oggi al Museo di Palazzo Mocenigo – Centro di studi del Tessuto, del Costume e del Profumo per rendere omaggio – nell’ambito delle iniziative per il Marzo Donna 2023 – a un’arte antica e a un’abilità conosciuta in tutto il mondo, tanto che il Comune punta a farla riconoscere quale Patrimonio dell’Umanità, come hanno ricordato Damiano e Scarpa Marta.

Le maestre merlettaie di Burano hanno presentato alcuni lavori e mostrato ai cittadini intervenuti come si ricama al tombolo, un lavoro che richiede moltissime ore di dedizione e un’abilità non ordinaria. “Mentre gli uomini facevano i pescatori – ha spiegato la presidente Damiano – le donne in casa ricamavano e poi vendevano i loro raffinati merletti. Era una forma di emancipazione non comune, perché contribuivano con il loro lavoro al guadagno della famiglia”. “E’ un patrimonio che non può andare perso – ha aggiunto il delegato Scarpa Marta – e ci auguriamo che le giovani donne di oggi abbiano voglia di imparare e tramandare a loro volta questa preziosa arte”.

Sabato 11 marzo, sempre a Palazzo Mocenigo, sarà presentato, da parte della collezionista e storica del costume, Anna Marra, l’abito inedito “Luce Vibrante”, la cui decorazione sarà un omaggio allo spirito femminile e al coraggio. L’abito è stato ideato e progettato da Marra e ricamato da Enrica Biscossi e Angelo Poretti.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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Alla Scuola Grande di San Teodoro 240 studenti del progetto Con-Tatto

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VENEZIA (ITALPRESS) – Le iniziative promosse in occasione dell’8 marzo dal Comune di Venezia si sono aperte questa mattina nella Scuola Grande di San Teodoro con la conferenza ‘Donna, vita, libertà’, realizzata in collaborazione con l’Associazione Casa della Cultura Iraniana e “Maestri del lavoro” di Venezia. Oltre 240 gli studenti delle scuole superiori partecipanti, che sono stati accolti dalla presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano e da Roberta Di Mambro Guardian Grande della Scuola Grande San Teodoro. “E’ bellissimo iniziare questo 8 marzo con i giovani e le scuole” ha evidenziato Damiano. “Il progetto Con-Tatto della Direzione Coesione sociale del Comune ha l’obiettivo di favorire la partecipazione dei giovani e consolidare la cultura della solidarietà, necessaria a rendervi cittadini consapevoli e responsabili. Questa iniziativa è stata inserita nel ricco calendario del Marzo Donna 2023, un’edizione dei record che conta più di 100 iniziative diffuse su tutto il territorio comunale e dedicate all’universo femminile. Parleremo di donne in tutte le diverse sfaccettature: dalla qualità della vita alla parità di genere, dall’attività lavorativa allo sport. L’anno scorso abbiamo dedicato la manifestazione alle donne ucraine ed afghane, quest’anno invece, a gran forza, a quelle iraniane. ‘Donna, vita, libertà’ è lo slogan che ci sta accompagnando da mesi per testimonianza, vicinanza e solidarietà alle donne che stanno lottando per la libertà di esprimere sé stesse”.

Nel corso della mattinata si susseguiranno gli interventi di Neda Soltani, docente iraniana all’Università di Humboldt (Berlino); Taraneh Abravesh, docente iraniana all’Università di Amburgo; Gulala Salih, presidente dell’Unione donne Italiane e Kurde; Maria Korasani, attivista afghana; Reza Rashidy, esperto di Storia dell’Iran; Ottavia Piccolo, attrice. A moderare l’incontro Reza Rashidy esperto di Storia dell’Iran.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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L’assessore Mar a Padova per commemorare due Giuste veneziane

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VENEZIA (ITALPRESS) – Una giornata per onorare i Giusti del Mondo, coloro cioè che hanno operato per salvare altre vite minacciate dal genocidio, anche ponendo a rischio la propria. Ma anche un’occasione per conferire il titolo ad undici nuovi Giusti. Si è celebrata oggi a Padova, alla presenza dell’assessore al Patrimonio Paola Mar, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale. Con lei il sindaco di Padova Sergio Giordani e il primo cittadino del Comune di San Donà di Piave, Andrea Cereser. La legge 212 del 2017 istituisce il 6 marzo come “Giornata dei Giusti dell’umanità”, dedicandola a mantenere viva e rinnovare la memoria di coloro che si sono battuti in favore dei diritti umani durante i genocidi e hanno difeso la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani. L’iniziativa ha preso le mosse dall’omonimo Giardino dei Giusti del Mondo, a Padova, con i discorsi del sindaco e di Giuliano Pisani, vicepresidente del Comitato Scientifico del Giardino. Nel proprio intervento il primo cittadino ha ricordato l’impegno dei Giusti, che hanno deciso di agire per il bene di tanti uomini e donne, pur correndo un rischio mortale. “Scegliendo di schierarsi dalla parte di quella che al momento sembrava la parte del torto”.

Tra i Giusti è stato ricordato anche Papa Giovanni XXIII, meglio noto come Papa Roncalli, il quale, quando ancora era solo un rappresentante del Vaticano in Turchia, ha salvato migliaia di ebrei da deportazione e morte. Seguendo il Cammino cittadino dedicato ai Giusti, il corteo delle autorità (tra cui anche il prefetto di Padova Raffaele Grassi, il presidente della Comunità ebraica di Padova Gianni Parenzo ed esponenti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri) si è diretto al Parco dei Frassini per la messa a dimora delle piante e lo scoprimento delle stele dedicate alle personalità insignite nel 2023 del titolo di “Giusto nel Mondo”. Tra loro anche due veneziane: Maria Pittarello e Sara Letizia Piras, le quali nel 1944 durante una perquisizione di SS e camicie nere nel palazzo in cui vivevano a Venezia, in Corte de l’Ogio a Santa Fosca, mentirono coraggiosamente ai tedeschi permettendo ad alcune loro coinquiline ebree di nascondersi e darsi alla fuga il giorno successivo. Qui l’elenco completo dei Giusti del 2023.
(ITALPRESS) – (SEGUE).

A seguire, si è tenuta una cerimonia nella sala Paride Piasenti del Museo Nazionale dell’Internamento, sito nella cosiddetta ‘Cittadella della Memoria’ padovana. La cerimonia si è svolta con l’attribuzione del titolo di Giusto nel Mondo tramite la consegna di una pergamena e del sigillo della città ai rappresentanti delle personalità premiate. A ritirare il riconoscimento per Maria Pittarello e Sara Letizia Piras c’era Miriam Vertes, ex insegnante di inglese in pensione, nipote di alcune delle sorelle ebree messe da loro in salvo nel 1944. “Quella notte le SS hanno suonato al campanello, poi non avendo avuto risposta hanno proseguito colpendola con i calci dei fucili” ha ricordato Miriam Vertes. “Maria e Sara Letizia hanno evitato di aprire la porta, così hanno salvato diverse vite umane dalla deportazione”.

“Oggi commemoriamo persone che con gesti silenziosi, un semplice no o una bugia a fin di bene, hanno compiuto gesti rivelatisi poi eroici” ha aggiunto l’assessore Mar a margine dell’evento. “Compiere una scelta coraggiosa talvolta può voler dire salvare vite, sacrificando la propria. I Giusti ne hanno messe in salvo tante. E’ doveroso ricordarli anche per fornire un valido esempio ai giovani sulle conseguenze delle proprie azioni e delle proprie scelte”.

foto: ufficio stampa comune di Venezia

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Presentata l’edizione 2023 di ”Foscamun”

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VENEZIA (ITALPRESS) – La riforma dell’Onu; la violazione degli accordi post Brexit; la libertà d’informazione; la prevenzione delle violenze contro le donne nei Paesi arabi; la mobilità sostenibile; il diritto all’aborto; le misure per garantire l’accesso ai contraccettivi per prevenire malattie contagiose.
Sono, come da tradizione, importanti, e di grande attualità, i temi che saranno trattati nell’edizione 2023 di “Foscamun”, che torna a Venezia, dopo la pausa dovuta alla pandemia, per la nona volta, grazie all’impeccabile organizzazione del Liceo Foscarini, ed al patrocinio dell’Amministrazione comunale, con l’obiettivo di avvicinare giovani studenti provenienti da tutto il mondo all’Organizzazione delle Nazioni Unite e all’arte della diplomazia. L’evento, in programma, tra il 23 ed il 26 marzo, è stato presentato questa mattina, a Ca’ Farsetti, con una conferenza stampa a cui hanno preso parte l’assessore comunale all’Università, Paola Mar, il coordinatore generale del progetto, Caterina Rossi, il rettore del Convitto nazionale “Marco Foscarini”, Massimo Zane, la docente Giorgia Caprani, e una qualificata delegazione di studenti.

“E’ un progetto – ha sottolineato l’assessore Mar – che seguo da vicino, e sempre con tanto interesse, ormai da molti anni. Un progetto che amo, per tante ragioni: da un lato perché offre ai ragazzi conoscenze, esperienze, strumenti operativi che potranno essere loro d’aiuto anche nel mondo professionale, e dall’altro, perché dà ad essi l’opportunità, in una società sempre più ‘egocentrica’, di confrontarsi su temi che interessano la collettività, lavorando in un ‘gruppo’ con ideali e obiettivi comuni, nel rispetto di valori come il dialogo, la tolleranza, l’apertura verso ogni cultura, che hanno sempre caratterizzato la storia della nostra città. Non a caso si sta rivelando vincente anche la scelta, da me sostenuta qualche anno fa in prima persona, di inserire l’evento all’interno del progetto di ‘alternanza-lavoro’ che vuole mettere in contatto il mondo della scuola con società civile e mondo produttivo.”

Quest’anno al “Foscamun” parteciperanno, con gli studenti veneziani del Foscarini, del Benedetti e del Morosini, e quelli del Liceo “Oberdan” di Trieste, ragazzi provenienti da sei altri Paesi e tre diversi continenti (Stati Uniti, Messico, Ghana, Spagna, Austria e Germania). Arriveranno a Venezia il 20 marzo, ospitati nelle case dei loro coetanei veneziani, e per 5 giorni avranno la possibilità di visitare e conoscere Venezia. Dal 23 al 26 marzo parteciperanno poi all’evento, previsto in 7 diverse Commissioni, tenute in lingua inglese, francese o spagnolo, ognuna su un argomento diverso. Al termine saranno stilate delle risoluzioni, che poi, nella giornata finale, saranno discusse, e votate, dall’assemblea generale.

Anche a “Foscamun 2023” prenderanno parte, sia in presenza che in videoconferenza, rappresentanti di organismi ufficiali delle Nazioni Unite. Un evento a cui i ragazzi del Foscarini lavorano in pratica dall’inizio dell’anno scolastico. Sono stati nominati così un Secretary General per individuare i temi da trattare, e dei responsabili che si occupano chi del marketing (con la ricerca di “sponsor”), chi dell’organizzazione vera e propria, chi della “sicurezza”, chi delle public relations.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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Spaccate alle vetrine, la Polizia Locale arresta tre persone

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VENEZIA (ITALPRESS) – Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro nel corso di una conferenza stampa convocata nella Smart Control Room del Tronchetto ha annunciato il risultato di una brillante operazione degli agenti della Polizia Locale nel contrasto al fenomeno dei vandalismi notturni che hanno colpito numerose attività commerciali di Mestre. “La notte scorsa abbiamo arrestato tre persone in flagranza di reato mentre sfondavano la vetrina di un esercizio commerciale con un tombino. Un risultato frutto di alcune notti di appostamento da parte degli agenti della nostra Polizia locale che, in borghese, hanno dedicato ore ed ore per individuare questi tre soggetti che sono ora in mano al giudizio della magistratura – ha annunciato Brugnaro -. Volevo ringraziare pubblicamente gli agenti che si sono resi protagonisti di questa indagine, per il loro impegno e dedizione anche a scapito di ore di sonno e di quelle che potevano dedicare alla famiglia. Ma volevo dare risalto a questa brillante indagine per dare una risposta ai cittadini di fronte a quella che è un’emergenza sociale che ha esasperato i commercianti della nostra città, che da settimane vanno a casa la sera con la paura di scoprire la vetrina del proprio negozio sfondata”.

“Sappiamo che il problema esiste e sono d’accordo con chi, silenziosamente, ha manifestato nei giorni scorsi e con i motivi che hanno spinto tanta gente a scendere in strada – ha quindi proseguito il sindaco -. A chi amministra va il compito di risolvere i problemi: noi abbiamo dato un forte segnale di presenza con questi tre arresti e con il brillante lavoro dei nostri agenti che hanno svolto un lavoro encomiabile se per in sinergia con le altre Forze dell’ordine. Al Governo, che è in carica da soli tre mesi, il compito di correggere le norme – ha poi concluso il primo cittadino -. Sono d’accordo con la depenalizzazione ma non può tradursi in impunità di fronte ad un certo tipo di reati. Ripartirà da Venezia, con ogni via possibile, la proposta di dare al giudice di pace poteri penali contro questi reati che sono sì minori ma i più fastidiosi. Le leggi che si applicano oggi non sono idonee al momento storico che stiamo vivendo, non solo a Venezia e a Mestre ma in tutta Italia. Su questo tema non mi fermerò di certo e proprio per dare quelle risposte che tutti quei cittadini che hanno manifestato per le strade di Mestre l’altro giorno aspettano”.

A complimentarsi con gli agenti della Polizia locale protagonisti dell’indagine è stato anche l’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce, evidenziando la professionalità che contraddistingue gli operatori del Corpo.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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Boraso illustra alla “Mameli” di Dese gli obiettivi di “Venezia in Classe A”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Favorire forme di mobilità urbana sostenibile sul piano ambientale ed energetico, mettere in sicurezza i percorsi casa-scuola di alcune scuole della terraferma comunale, allontanare le auto dagli ingressi scolastici e incentivare gli spostamenti a piedi o in bicicletta.
Sono questi gli obiettivi primari di “Venezia in Classe A”, il progetto del Comune di Venezia cofinanziato dal “Programma sperimentale nazionale di Mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro” del Ministero dell’Ambiente. Questa mattina alla Scuola Primaria “G. Mameli”, a Dese, si è svolto il primo degli incontri organizzati dal Comune per illustrare l’esito dei lavori portati a termine nell’ambito dell’iniziativa e per consegnare gli attestati agli insegnanti che hanno partecipato al corso mobilità sostenibile casa-scuola. A illustrare gli interventi è stato l’assessore alla Mobilità Renato Boraso, con lui il dirigente Roberto Di Bussolo, presenti anche il presidente della Municipalità di Favaro Veneto, Marco Bellato, e la consigliera delegata alla Scuola Debora Vettori.

“L’obiettivo dell’iniziativa è rendere ancora più sostenibile l’arrivo nelle nostre scuole, con piccoli interventi” ha detto Boraso sottolineando il lavoro portato avanti negli anni dall’Amministrazione. “Nel caso specifico della scuola Mameli è stato riordinato il parcheggio della scuola, mettendo in sicurezza tutti i percorsi pedonali e realizzando un’area dedicata all’arrivo dell’autobus. Il progetto punta al massimo della sostenibilità cercando di disincentivare l’utilizzo delle auto private e favorendo invece l’uso dei mezzi pubblici, delle biciclette ma anche il raggiungimento della scuola a piedi, in tutta sicurezza. Il risultato ottenuto in questa scuola è molto importante: è come se avessimo ridotto l’emissione di C02 piantumando 75 alberi. Questi interventi consentono di creare nei nostri bambini la cultura della sostenibilità con gesti piccoli, veri e concreti” ha concluso Boraso evidenziando che l’intervento è stato portato a termine grazie ai fondi del ministero.

Nel dettaglio, nel piazzale antistante l’ingresso della scuola, l’intervento ha riguardato l’installazione di tre dissuasori a colonnina, la realizzazione di un attraversamento pedonale rialzato, la creazione di aiuole ricavate rimuovendo parte della pavimentazione del vecchio parcheggio, la realizzazione di un percorso pedonale sicuro con un’area d’attesa, delimitata da due panchine, interna al parcheggio ed evidenziata con colorazione apposita. Inoltre è stata predisposta una nuova segnaletica verticale ed orizzontale, con la cancellazione di quella preesistente, infine la creazione di uno stallo riservato allo scuolabus. Gli interventi, è stato spiegato, sono frutto del processo di ideazione, analisi ed elaborazione avuto attraverso le varie attività svolte all’interno del progetto “La mia scuola va in classe A”, ed in particolare dagli esiti degli incontri di progettazione partecipata svolti con le comunità scolastiche coinvolte.

“Un progetto molto importante per il nostro territorio – ha aggiunto Bellato – realizzato grazie all’impegno dell’Amministrazione e al dialogo avviato con la scuola che ha risposto con il coinvolgimento degli insegnanti al progetto del Comune di Venezia”. Nel corso della cerimonia, che si è svolta all’interno della palestra della scuola alla presenza dei piccoli alunni, è stato consegnato un attestato a un’insegnante che ha partecipato al corso “Mobili sostenibile casa-scuola”, patrocinato dall’Ufficio scolastico regionale per il Veneto.
Sempre nell’ambito del progetto, all’esterno della scuola è stato realizzato un murales raffigurante un “Airone Cenerino”, a cura degli artisti Edoardo Ongarato e Umberto Sammartino. L’attività di decorazione degli edifici scolastici con murali e street-art ha come finalità quella di sensibilizzare le nuove generazioni e le loro famiglie sulla possibilità di prendere parte attiva alla riqualificazione degli spazi collettivi.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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