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Sindaco Brugnaro ha ricevuto nuovo responsabile Soprintendenza Unica di Belle Arti

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VENEZIA (ITALPRESS) – Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha ricevuto oggi a Ca’ Farsetti, Fabrizio Magani, chiamato nelle scorso settimane a dirigere la Soprintendenza Unica Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia. Magani, 61 anni, storico dell’arte, aveva ricoperto dal 2019 analogo incarico alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Venezia. Il sindaco dopo avergli espresso il più caloroso augurio per questo suo nuovo incarico gli ha consegnato anche un gagliardetto della Città.

Foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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I carnevali della tradizione italiana sfilano in Piazza San Marco

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VENEZIA (ITALPRESS) – Dieci gruppi in arrivo da tutta Italia, oltre duecento figuranti: è il Carnevale della tradizione popolare italiana quello che nel pomeriggio di oggi è tornato in Piazza San Marco. Dalla Puglia alla Sicilia, passando per il Piemonte, il Trentino Alto Adige, la Basilicata, il Molise, la Calabria e la Sardegna: le maschere che hanno reso celebri i Carnevali d’Italia in tutta l’Europa, alla ricerca del proprio segno originale, hanno messo in scena uno degli eventi più attesi di “Take your Time for the Original Signs”, organizzato grazie alla collaborazione dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia.
Dalla Puglia sono arrivate le maschere tipiche “Domino” e l’ “Omene Curte”: il primo una maschera elegante e misteriosa che ha ispirato opere liriche, comiche e drammatiche, il secondo una maschera creata dalla povera gente che, non potendo spendere soldi nel fare abiti adatti allo scopo, la creò con gli abiti di campagna di uso giornaliero nelle famiglie. La regione Basilicata ha portato la sua storia con la tradizione delle maschere di Tricarico, “I Mash-kr”, personificazioni del toro e della mucca che trasformano il corpo in un elemento simbolico che parla attraverso i segni.

Le forze della natura hanno rievocato il carnevale di Alessandria del Carretto, in Calabria, attraverso “U pohicinelle bielle” e “U pohicinelle brutte”, due maschere dai tratti particolari. Tra gli altri costumi protagonisti della sfilata “l’Uerse”, maschera bestiale con grandi corna, che nella festa tradizionale attraversava il paese in catene, in una rappresentazione simbolica della potenza della natura che veniva domata e tenuta a bada e “a Coremme” che simboleggia la Quaresima e il suo ruolo è quello di chiudere la festività. A portare in laguna il carnevale della Sicilia sono stati i “Giardinieri” di Salemi, una maschera che risale all’età tardo-ottocentesca dell’antica maschera dello “Scalittaro”, poi ancora le tradizioni di Misterbianco con i costumi più belli di Sicilia e che, allo stesso tempo, non è soltanto uno dei più longevi e celebri dell’Isola, ma rappresenta anche un patrimonio inestimabile riconosciuto a livello Nazionale essendo iscritto al REIS (Registro Eredità Immateriali della Sicilia).
(ITALPRESS) – (SEGUE).

Il carnevale di Fonni, in Sardegna, è arrivato a Venezia con le antiche maschere de “s’urthu” e “sos buttudos” le antiche maschere rappresentano la lotta quotidiana dell’uomo contro gli elementi della natura. Altre maschere sono le “Sas Mascheras Limpias” che rappresentano l’eleganza, la bellezza, il bene. Sempre dall’isola, da Samugheo i “Mamutzones” hanno rappresentato la passione e la morte di Dioniso, dio della vegetazione, le cui feste si celebravano in quasi tutte le antiche società agrarie.
Il “Bataru” e la “Maribela” maschere tipiche di Agnona, in Piemonte, hanno rivisitato invece una storia legata alla dominazione francese. “il Diavolo di Tufara”, espressione simbolica del contrasto tra la vita e la morte, tra il bene e il male, ha portato sul palco di San Marco la tradizione popolare del Molise.

“Siamo felici di poter tornare ad ospitare le delegazioni in arrivo da tanti comuni di diverse regioni italiane – ha detto l’assessore alla Promozione del territorio Paola Mar – Questa iniziativa è un’occasione importante per far conoscere i carnevali storici e antichi italiani nella loro valenza antropologica e nella loro diversa evoluzione. E’ un incontro di tradizioni che arricchisce e unisce identità diverse, frutto di tradizioni secolari”.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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Venezia, in Piazza San Marco sfilano le maschere cinesi e il Talchum

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VENEZIA (ITALPRESS) – Tradizione, storia e magnificenza sono state protagoniste questo pomeriggio in Piazza san Marco. Venezia porta d’Oriente ha accolto sul palco del Carnevale di Venezia 2023 una sfilata di abiti tradizionali cinesi e le maschere tipiche coreane del Talchun. Due appuntamenti inseriti nel ricco calendario di “Take Your Time For The Original Signs” per rinsaldare un rapporto che risale ai tempi del viaggiatore veneziano Marco Polo, che nel XIII secolo raggiunse la Cina lungo la Via della seta. Con una suggestiva sfilata sono stati presentati quindici abiti tradizionali cinesi, realizzati con la seta di Suzhou – Hanfu, svelando al mondo l’estetica dell’abbigliamento cinese e la tecnologia di tessitura con cui sono stati realizzati. All’appuntamento hanno preso parte l’assessore all’Ambiente Massimiliano De Martin e Laura Fincato cittadina onoraria di Suzhou. Suzhou, la “Venezia d’Oriente” come la descrisse Marco Polo, che si ritrovò a governarla durante la sua permanenza all’estero, è una città cinese famosa in tutto il mondo per la qualità della sua seta e la particolare tecnologia di tessitura. Ma è anche legata a doppio filo a Venezia sin dal 1980 attraverso un gemellaggio ufficiale, e da anni vengono portate avanti relazioni e iniziative di reciproco scambio storico e culturale. “La città gemellata di Suzhou è arrivata a Venezia con i propri costumi tradizionali, scoprendo il clima di festa e di allegria tipico del nostro Carnevale – ha detto De Martin – I tredicimila chilometri di distanza che separano le nostre città non si sentono, la nostra cultura e le nostre tradizioni non sono mai state così vicine come oggi. Aver sfilato in Piazza San Marco, davanti ai nostri cittadini e ai tanti visitatori, è stata l’opportunità di rappresentare la loro grande capacità artigianale, come quella della lavorazione della seta e soprattutto l’abilità di trasformare in oggetti fantastici i loro vestiti finemente lavorati ed eleganti. Penso che l’incontro tra questi abiti colorati e la vivacità del nostro Carnevale possa essere preludio all’apertura di un nuovo momento di incontro tra le nostre città, dopo il lungo periodo di Covid”. L’evento, che verrà replicato martedì grasso, è proseguito in Campo Santa Sofia con esibizioni di strumenti musicali tradizionali cinesi, prove di vestiti tradizionali cinesi, dimostrazioni di calligrafia e quiz sulla cultura cinese e italiana. E’ stata invece la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano ad accogliere sempre in piazza San Marco una delegazione dalla Città coreana di AnDong, che ha rappresentato la tradizionale maschera danzante del ‘Talchum’. Arte popolare che combina danza, musica e teatro, il Talchum è eseguito da personaggi che indossano maschere grottesche per dare vita a una commedia dark ricca di satira e umorismo, puntando sui valori di ‘pace” e di “riconciliazione”. “E’ bellissimo poter accogliere la delegazione coreana nella piazza più magica e affascinante che è il simbolo di Venezia in tutto il mondo – ha spiegato la presidente Damiano – E’ un’occasione importante che rappresenta una sorta di gemellaggio tra le nostre città in uno dei momenti piu vivi e vivaci come il Carnevale di Venezia, uno scambio culturale e la condivisione di arte e bellezza che caratterizzano la storia millenarie delle nostre comunità”. Il Talchum è stato inserito nell’elenco dei Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità Unesco nel 2022. A guidare la delegazione coreana sono stati il console generale della Repubblica di Corea a Milano Kang Hyung Shik e il viceconsole Kim Tae Woo, insieme al delegato consolare Attilio Pelliccio. Presenti inolre Lim Tae-seop presidente del Consiglio comunale di Cultura e Welfare Andong e Kim Soonjoong vicepresidente del comitato direttivo del consiglio comunale di Andong.(ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Comune di Venezia

Brugnaro “Cittadini protagonisti della crescita culturale della città”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Eventi, grandi mostre, proposte educative, relazioni internazionali, ma anche interventi strutturali sui musei civici di Venezia, per rinnovarli, renderli più funzionali e accoglienti. E’ ricco e variegato il programma della Fondazione MUVE per il 2023, presentato questa mattina al Centro culturale Candiani alla presenza del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, e della presidente della Fondazione Muve, Mariacristina Gribaudi. Presenti inoltre la presidente della Commissione consiliare Cultura Giorgia Pea, il segretario organizzativo della Fondazione Mattia Agnetti, la dirigente dell’area attività musei Chiara Squarcina e i rappresentanti del Comitato di Direzione.
“Lavorare sul futuro, investire sulle generazioni più giovani, è vitale per ogni città, ma ancor più per Venezia e la sua area metropolitana” le parole del sindaco Brugnaro che, da vicepresidente della Fondazione e assessore alla Cultura, ha indicato gli obiettivi che si intendono perseguire.

“I protagonisti della cultura di questa città devono essere i cittadini” ha rimarcato il primo cittadino, facendo il punto della situazione. “La Fondazione Muve, di cui verranno nominati un direttore generale e un comitato scientifico, ha cambiato pelle: è sana e solida dal punto di vista patrimoniale e punta sui giovani. Non si occupa più solamente di conservare il passato glorioso di questa città, attività che continuiamo a perseguire con investimenti milionari. La vera sfida è stata quella di portare la cultura in mezzo alla gente: è il senso e il significato profondo dei Musei in Festa, iniziativa che consente ai cittadini metropolitani di accedere gratuitamente ai Musei civici veneziani, ma anche del Carnevale diffuso, della Fenice che arriva nelle piazze, nelle chiese e nelle scuole della Terraferma per far conoscere la musica. La cultura diffusa e partecipativa – ha sottolineato – è uno strumento fondamentale di riscossa sociale per le persone, per questo è importante valorizzare tutte le esposizioni e le produzioni culturali: da quelle più importanti, a quelle minori, frutto della collaborazione di mecenati, associazioni e cittadini”.

Sul fronte delle mostre in calendario si va dall’attesa monografica su Carpaccio al Ducale, dal 18 marzo al 18 giugno, sino a quella su “Chagall. Il colore dei sogni”, prevista in autunno al Centro Candiani di Mestre. Poi ancora è in programma l’esposizione di Carla Accardi al Correr, la grande mostra sul “Ritratto veneziano dell’Ottocento” a Ca’ Pesaro, le miniature in avorio di Rosalba Carriera, e “Artefici del nostro tempo” a Forte Marghera, dove sta prendendo corpo il Parco delle Sculture, realizzate da autori nazionali e internazionali che possano costruire, insieme a Fondazione Musei Civici, un modo nuovo di fruire l’arte a Forte Marghera. Nel mese di aprile verrà invece celebrato a Ca’ Pesaro l’arrivo della donazione di Gemma De Angelis Testa, la più recente acquisizione per le collezioni della Galleria e, per estensione e qualità delle opere, la più importante dai tempi del lascito de Lisi Usigli avvenuto nel 1961.

Per quanto riguarda gli interventi di riqualificazione è stato sottolineato come, dopo il riallestimento appena concluso del Fortuny, il 2023 vedrà importanti interventi “strutturali”: il nuovo allestimento del piano terra di Ca’ Rezzonico (che, rinnovato, aprirà a giugno), l’ampliamento del Museo del Vetro a Burano, il volto nuovo del Centro Candiani a Mestre, l’apertura della Quadreria di Palazzo Ducale. In programma anche il monitoraggio di tutti gli apparati decorativi del Ducale e il monitoraggio della Torre dell’Orologio, entrata tra i 4 progetti europei di Hyperion. Proprio il Centro culturale Candiani sarà oggetto di un ampio intervento di restyling per renderlo sempre più fulcro di una programmazione di qualità e Casa della Contemporaneità dei MUVE (La mostra di Kandinsky ha già attratto più di 28.000 visitatori, con un pubblico variegato). L’obiettivo è fare in modo che il Museo di Mestre possa presentare, accanto alle mostre temporanee, una selezione permanente delle opere e degli autori più rilevanti per la coscienza critica della città, oltre a dei focus dedicati a singoli protagonisti dell’intero territorio di riferimento.

Già definite le prossime giornate dei Musei in Festa con ingresso gratuito per tutti i residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia e di Mogliano Veneto. Si terranno il 26 febbraio, 8 marzo, 13 aprile, 11 giugno 2023.
“Negli ultimi 5 anni – ha sottolineato la presidente Gribaudi – i Musei Civici di Venezia sono stati visitati da oltre 13 milioni di persone e possono contare su risorse auto generate che coprono il 96% del proprio fabbisogno economico finanziario. È un riconoscimento del lavoro di efficientamento, gestione oculata, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di investimenti strategici che viene, di anno in anno, apprezzato dai tanti visitatori che quotidianamente frequentano le sedi museali in centro storico e nella terraferma. Un risultato ottenuto grazie alle persone che fanno parte di questo incredibile ed articolato sistema museale. E ora, dopo tre anni di Covid, puntiamo sui nostri musei per far ritrovare alle categorie che più ci stanno a cuore, come i bambini e gli anziani, quella leggerezza che la cultura può dare a tutti noi”.

foto: ufficio stampa comune di Venezia

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Le Marie del Carnevale di Venezia in cucina con gli studenti della Barbarigo

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VENEZIA (ITALPRESS) – Il Carnevale di Venezia ha fatto tappa oggi all’Istituto Alberghiero Andrea Barbarigo. Questa mattina la scuola superiore di Castello ha ricevuto la visita delle 12 Marie. Un appuntamento ormai tradizionale al quale ha partecipato anche l’assessore alle Attività produttive Sebastiano Costalonga per portare i saluti dell’Amministrazione comunale. Le 12 Marie del Carnevale, accolte dalla direttrice scolastica Rachele Scandella, si sono improvvisate cuoche per un giorno preparando pizza e frittelle assieme ai docenti e agli studenti della scuola alberghiera considerata un’eccellenza della Città metropolitana.
“Questo all’Istituto Alberghiero Andrea Barbarigo è un appuntamento tradizionale che racchiude in sé storia, con la presenza delle Marie del Carnevale, e tradizione gastronomica veneziana – ha detto Costalonga -. Ci tengo sempre molto ad esserci per portare non solo il saluto dell’Amministrazione comunale ma anche per sostenere questa scuola superiore veneziana che è un’eccellenza in grado di formare tantissimi studenti che saranno i professionisti del turismo di domani, sia nel campo gastronomico che dell’accoglienza turistica”.

“La mission di questa scuola è di formare le nuove generazioni per portare quella qualità importante per Venezia nel campo del cibo, con un occhio particolare alla ristorazione ma anche all’ambito ricettivo. Grazie alla direttrice scolastica Rachele Scandella e a tutti i docenti per quello che fanno ogni giorno con i loro alunni e per questa giornata con le Marie del Carnevale che, oltre ad apprezzare la qualità di questa scuola, si sono dimostrate anche molto abili nel preparare pizza e frittelle” conclude Costalonga.

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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Foibe, Besio “Unico modo per custodire questa dolorosa pagina di storia è raccontarla”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Tra il 1945 e il 1955 il convitto Marco Foscarini di Venezia fu uno dei quattro centri cittadini in cui trovarono ospitalità gli esuli istriani, fiumani e dalmati costretti ad abbandonare la loro terra. I saloni dell’istituto vennero ripartiti con divisori fatti di coperte: 4-5 metri quadrati a nucleo familiare, in attesa di trovare una sistemazione più adeguata. A testimoniarlo e a raccontarlo a un centinaio di studenti (in presenza e collegati online) questa mattina, nell’aula magna del Convitto Foscarini è stato Carlo Zohar, 91 anni, nel corso della conferenza promossa dalla consulta provinciale degli studenti in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia-Dalmazia per le celebrazioni del Giorno del Ricordo. Un’occasione per approfondire la tragedia delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
All’appuntamento è intervenuta in rappresentanza dell’Amministrazione comunale l’assessore alle Politiche educative Laura Besio. Presenti inoltre Italia Giacca, coordinatrice A.N.V.G.D. Veneto, Alessandro Cuk, presidente A.N.V.G.D. Comitato di Venezia, Stefano Antonini, vice presidente A.N.V.G.D., comitato di Venezia e Lorenzo Bracciali, presidente della Consulta Provinciale degli Studenti. A dare il benvenuto agli ospiti negli spazi della scuola è stato invece il rettore Massimo Zane. Una platea attenta e partecipe ha ascoltato il racconto di Zohar, che aveva solo 16 anni quando con i suoi genitori e i suoi sei fratelli (un altro venne ucciso, gettato in una foiba) lasciò Zara per trovare rifugio prima al campo profughi dei Tolentini poi in quello del Foscarini. Ha narrato del viaggio in nave fino a Fiume, in corriera sino a Nova Gorica, su un carro per raggiungere Gorizia e infine sul treno fino alla stazione di Venezia, con un bagaglio di 13-14 valigie e un pianoforte a mezza coda. Ha descritto la vita nel campo profughi, le difficoltà, la diffidenza, ma anche i momenti di convivialità e divertimento, come la fondazione della squadra di calcio e pallacanestro Julia.
“Fare una conferenza in questo luogo – ha sottolineato Cuk – ha un valore simbolico molto importante. All’ingresso dell’Istituto una targa in marmo, posizionata il 10 febbraio 2014, ricorda cosa abbia rappresentato questo istituto per molti esuli che vollero rimanere liberi e italiani”. “Una lezione diversa rispetto a quelle ordinarie, ma altrettanto ricca di valore” ha dichiarato l’assessore Besio. “Il mio è il saluto dell’intera Amministrazione comunale perché senza distinzioni siamo tutti concordi che di fronte alla realtà delle Foibe, dell’esodo forzato dalla Venezia-Giulia e dalla Dalmazia, l’unico modo per custodire in maniera preziosa e autentica questa dolorosa pagina di storia sia la trasmissione della memoria. In questi anni la Presidenza del Consiglio comunale è stata impegnata nell’organizzare un calendario di iniziative che quest’anno conta una quarantina di appuntamenti su tutto il territorio tra momenti di informazione, sensibilizzazione, confronto. Trovo molto positivo che l’evento di oggi nasca dai ragazzi: questo è il valore autentico della scuola a cui vogliamo puntare: uno spazio di crescita dove si acquisisce consapevolezza, rispetto, responsabilità, senso del dovere”.

foto: ufficio stampa comune di Venezia

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Assessore Mar all’inaugurazione anno accademico Università di Padova

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VENEZIA (ITALPRESS) – La storica aula magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo ha ospitato stamani la cerimonia di inaugurazione dell’801° anno accademico dell’Università di Padova, a cui ha preso parte in rappresentanza dell’Amministrazione comunale l’assessore all’Università Paola Mar. Il corteo accademico ha sfilato davanti alla cattedra attribuita a Galileo Galiei. I discorsi delle autorità hanno dato quindi il via all’evento, trasmesso anche in streaming sui canali ufficiali dell’ateneo patavino. Presenti oltre alla rettrice Daniela Mapelli, anche il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, rettrici e rettori italiani e stranieri di diversi atenei ed esponenti della comunità accademica, secondo la tradizione dell’università di Padova.
La rettrice Mapelli nel proprio intervento ha annunciato l’apertura di nuovi spazi espositivi e museali in città, oltre a sottolinare l’impegno dell’Università di Padova in tema di sostenibilità ambientale e sociale e per garantire il diritto allo studio ai propri iscritti. Si è inoltre soffermata sull’offerta didattica e sulle eccellenze dell’ateneo. Il ministro Bernini ha invece parlato di fondi PNRR e di università come luogo di crescita per studenti e docenti e ha posto l’accento sulle sfide dell’ateneo di Padova, alle prese con una sempre maggiore internazionalizzazione. “Anche a Padova, come a Venezia, una serie di investimenti con fondi PNRR” ha aggiunto l’assessore Mar a margine dell’evento. “Questi finanziamenti rappresentano una sfida anche per il futuro delle nostre città”.

Nel corso della cerimonia sono intervenuti anche la presidente del Consiglio degli studenti Emma Ruzzon, e il direttore generale dell’Università di Padova Alberto Scuttari. La prolusione è stata affidata a Telmo Pievani, filosofo della scienza ed evoluzionista, che ha parlato di “Noi, la natura, la scienza: elogio della fragilità”. A seguire, ha preso la parola l’artista e scrittore Emilio Isgrò. Al termine della cerimonia è stata presentata al pubblico “L’abiura di Galileo”, opera d’arte in due atti di Emilio Isgrò.

foto: ufficio stampa comune di Venezia

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Presentata la “Corsa rosa”, appuntamento a Mestre il 5 marzo

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VENEZIA (ITALPRESS) – U

Un’onda rosa attraverserà anche quest’anno Mestre e Marghera, per testimoniare la vicinanza alle donne ed un fermo “no” a qualsiasi tipo di violenza a cui esse vengono sottoposte. Si ripete per la quarta volta, domenica 5 marzo, l’appuntamento con la “Corsa rosa”, promossa dalla Uisp di Venezia, con il contributo della Confcommercio e con il Comune di Venezia, che l’ha anche inserita tra gli eventi del “Marzo Donna” e de “Le Città in Festa”.

L’iniziativa è stata presentata questo pomeriggio, con una conferenza stampa, tenutasi al Municipio di Mestre, a cui hanno preso parte la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, l’assessore comunale alla Promozione del Territorio, Paola Mar, il presidente della Municipalità di Marghera, Teo Marolo, la vicepresidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Paola Tommasi, nonché, per la Uisp, i dirigenti Alessandro Torre e Paolo Perathoner.

“L’obiettivo – ha sottolineato la presidente Damiano – è di battere il numero record degli iscritti dello scorso anno, superando quota 900. La corsa, infatti, è nel contempo un momento di sport e di solidarietà, ma anche un’occasione per ‘riprendersi la città’, per dimostrare che può, e deve, diventare sempre più sicura, anche per una donna.”

E’ significativo – hanno osservato Marolo e la De Rossi – che il percorso attraversi volutamente alcune delle zone più problematiche dei nostri rispettivi territori: un segnale forte che le nostre Municipalità fanno anche proprio.”

La corsa partirà alle ore 10 da piazza Ferretto: i partecipanti, che riceveranno tutti una maglietta rosa, potranno scegliere se provare il percorso completo, di 10 km, o quello più corto, da 5. Lungo il tragitto ci sarà anche l’esposizione di alcune opere di artisti locali, legate al tema della violenza sulle donne: l’arrivo è posto nuovamente in piazza Ferretto, dove sono previsti, oltre a due punti di ristoro, anche alcuni momenti di animazione.

Anche quest’anno il ricavato sarà devoluto a sostegno di due associazioni che operano in questo settore: la Fondazione Ferrioli Bo di San Donà ed il Centro antiviolenza Iside di Venezia, a cui è stato consegnato idealmente oggi il ricavato dell’edizione del 2022.

“Questa corsa – ha sottolineato l’assessore Mar – è un altro esempio virtuoso di come si possa lavorare ‘in rete’, prendendosi a cuore il bene della comunità, e operando per essa: solo così si possono raggiungere i risultati migliori, arrivando a raggiungere anche traguardi che all’inizio potevano apparire impensabili.”

foto: ufficio stampa Comune di Venezia

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