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Al via al Lido il convegno internazionale promosso dal Les

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VENEZIA (ITALPRESS) – Con la cerimonia per i 50 anni di LES International (l’associazione internazionale senza fini di lucro che opera nel campo del diritto d’impresa, della proprietà industriale e del licensing delle tecnologie, dei marchi e delle opere dell’ingegno), a cui ha preso parte, portando i saluti della Città, anche l’assessore comunale al bilancio, ha preso il via questa mattina, al Palazzo del Cinema del Lido, la conferenza internazionale promossa dal gruppo italiano della stessa società.
Per tre giorni oltre 500 esperti, e una settantina di relatori, provenienti da tutto il mondo, a confronto per approfondire i temi della trasformazione, attraverso il technology transfer, di settori fondamentali per il futuro e la crescita sostenibile: automotive, telecommunication, energy/ green tech, health care.
Presenti non solo avvocati, consulenti IP e rappresentanti dei centri di ricerca, dei Politecnici e delle Università italiane e mondiali, ma anche moltissimi legali interni di aziende e business people che si occupano della valorizzazione e vendita di titoli di proprietà industriale.

La tre giorni veneziana, che ha come chair John Paul (presidente di LES International) e Mattia Dalla Costa (presidente di LES Italy), prevede non solo gli incontri al Palazzo del Cinema, ma anche eventi di gala e networking, che si terranno nelle straordinarie cornici storico-artistiche dell’Arsenale e del Palazzo Pisani Moretta.
– foto ufficio stampa Comune di Venezia –
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Mattarella a Venezia per i 60 anni della scuola navale militare Morosini

VENEZIA (ITALPRESS) – La presenza del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e delle più alte cariche istituzionali, civili e militari, ha suggellato la celebrazione del 60° anniversario dell’istituzione della Scuola navale militare “Francesco Morosini” di Venezia e il giuramento solenne di 168 allievi dei tre corsi della Scuola navale (63 allievi del 3° corso “Astraios”, 54 allievi del 2° corso “Centaurus” e 51 allievi del 1° corso “Meithras”), che si è svolta questa mattina, sabato 7 maggio, in Piazza San Marco. Erano inoltre schierati oltre 350 ex allievi, appartenenti ai 57 corsi che si sono succeduti negli anni. La ricorrenza della fondazione del Morosini si è svolta con un anno di ritardo: è stata infatti posticipata al 2022 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia.
Il presidente Mattarella, al momento del suo ingresso in Piazza San Marco, è stato accolto dal sindaco di Venezia e il suo arrivo è stato salutato con i 21 colpi a salve sparati dal cacciatorpediniere della Marina militare “Luigi Durand de la Penne”, ormeggiato in Bacino San Marco. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, il ministro della Difesa, il capo di Stato Maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone, il capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Enrico Credendino, il presidente della Regione del Veneto. Ad impreziosire la cerimonia, la Banda musicale della Marina militare, la Compagnia d’Onore della Brigata Marina San Marco e una Compagnia in rappresentanza degli allievi degli altri Istituti di Formazione della Marina.
Nel 1937 sull’isola di Sant’Elena venne inaugurato il complesso di edifici destinati ad ospitare il “Collegio navale della Gioventù italiana del Littorio”, che aveva il compito di preparare i giovani al servizio nella Regia Marina. Dopo la chiusura del Collegio, avvenuta nel 1943, la struttura ospitò dal 1946 al 1959 i corsi delle Scuole Sottufficiali della Marina militare. Nell’ottobre del 1961, nello stesso edificio, la Marina militare istituì il Collegio navale con lo scopo di suscitare nei giovani l’interesse alla vita sul mare. Il rinato Collegio navale è stato intitolato, in omaggio a Venezia, a Francesco Morosini, ammiraglio e stratega della Repubblica Veneta che si distinse nel ‘600 nella guerra di Candia contro l’Impero Ottomano.
Nel 1997 è stata istituita la Scuola navale militare e dall’Anno scolastico 2001/2002, con il nuovo Ordinamento istituzionale, gli allievi assumono lo status di militare. Il Morosini, al quale si accede per concorso nazionale, è una scuola paritaria di secondo grado, che accoglie giovani provenienti da tutta l’Italia, dove si svolgono gli ultimi tre anni del liceo scientifico e classico, secondo le direttive e i programmi ministeriali. Oltre alla didattica, gli allievi hanno modo di cimentarsi anche in varie discipline sportive e marinaresche, come vela, canottaggio, nuoto e voga veneta.
Dopo il momento solenne del giuramento degli allievi, la cerimonia è proseguita con gli interventi del presidente di Assomorosini, Francesco Businaro, e delle altre autorità presenti, che hanno sottolineato il forte legame della Scuola navale con la Città di Venezia e l’alto valore formativo di questo percorso scolastico. Sono state messe in evidenza la qualità e la peculiarità della formazione offerta dal Morosini, non solo per la crescita culturale e professionale degli allievi, ma anche per la loro formazione personale. Il sodalizio con il mare e con Venezia, è stato sottolineato, accompagnerà i giovani nella loro vita e permetterà loro di affrontare le sfide del futuro. Inoltre, è stato affermato, questo evento si inserisce nelle celebrazioni – da poco concluse – dei 1600 anni dalla fondazione della città e rappresenta anche un’occasione per commemorare il rapporto tra Venezia e la Marina militare.
La cerimonia si è conclusa con la firma, da parte del presidente Mattarella, del libro visitatori del collegio Morosini.
-foto ufficio stampa Comune Venezia-
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Domenica gondolieri sub per recuperare i rifiuti sommersi

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VENEZIA (ITALPRESS) – Dopo il successo degli interventi precedenti, che hanno consentito il recupero di tonnellate di rifiuti che giacevano da tempo sui fondali dei canali e rii veneziani, i gondolieri sub dell’associazione di categoria Gondolieri di Venezia, con il sostegno dell’Amministrazione comunale, si preparano ad immergersi nuovamente. L’appuntamento è per domenica 8 maggio, dalle ore 8 alle 14. I sub s’immergeranno prima nel rio di San Moisè, nel tratto compreso tra il ponte omonimo e l’uscita del rio in Canal Grande; successivamente l’attività si sposterà nel bacino sul retro del teatro La Fenice, all’incrocio tra il rio de l’Alboro – Ostreghe, rio della Vesta e della Verona in corrispondenza dei ponti Maria Callas, Storto e San Cristoforo.
– foto ufficio stampa Comune di Venezia –
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Doni dei bambini della scuola dell’infanzia “Stefani” a Venezia ai coetanei ricoverati

VENEZIA (ITALPRESS) – L’Uomo Ragno, Capitan America, Pepper Potts, Hulk: tutti insieme, questa mattina, nell’inedito ruolo di “postini” d’eccezione, alla scuola dell’Infanzia “Stefani” di Marghera.
Un giorno davvero speciale per i piccoli che frequentano l’istituto, al termine di un percorso didattico durato tutto l’anno, in cui è stata insegnata loro una materia altrettanto speciale: quella della “cultura del dono” e della solidarietà, in collaborazione con i volontari del gruppo “Avengers” ed il reparto Pediatria dell’ospedale “All’Angelo”.
Ai bambini è stato infine chiesto di preparare dei pacchi dono per i loro coetanei malati, che sono ricoverati in ospedale. Pacchi dono, contenenti giochi, matite, colori, che oggi (alla presenza anche degli assessori comunali alle Politiche educative e alla Coesione sociale, e del presidente della locale Municipalità) sono stati appunto ritirati dai “Supereroi”, impersonati ovviamente dagli stessi volontari degli “Avengers”.
In cambio, ad ognuno dei piccoli, è stato consegnato un diploma di merito, autografato ovviamente dagli stessi “Supereroi”, che, nei prossimi giorni, provvederanno a consegnare i doni ai bambini malati ricoverati all’ospedale di Mestre.
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Genocidio armeno, visita guidata all’Isola di San Lazzaro

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VENEZIA (ITALPRESS) – Oltre cinquanta veneziani hanno partecipato alla visita guidata gratuita all’Isola di San Lazzaro degli Armeni, la piccola isola nella laguna veneziana, ad ovest del Lido, ricca di storia e testimonianze culturali. Dal 1717 ospita l’Abbazia generale della Congregazione Armena Mechitarista, che lì ha dato vita a un centro religioso, culturale e di divulgazione di primaria importanza per il mondo armeno e non solo. L’iniziativa è stata promossa dalla Presidenza del Consiglio comunale di Venezia, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari, nell’ambito del calendario di appuntamenti per celebrare la Giornata dedicata al ricordo del Genocidio del popolo armeno. Un progetto – è stato spiegato – che s’inserisce nel solco delle iniziative sulla memoria che la città di Venezia porta avanti da anni e che vuole suggellare il profondo legame tra Venezia e la popolazione armena presente in città fin dai tempi della Serenissima. L’isola fu anticamente abitata da diverse congregazioni e famiglie religiose, tra cui i Monaci Benedettini e, a partire dal XII secolo, essendo nella posizione ideale per lo stazionamento in quarantena, in quanto comoda da raggiungere e nello stesso tempo distante dal centro storico, fu destinata a lebbrosario (lazzaretto), gestito dalla Congregazione di San Lazzaro dei Mendicanti; prese quindi il nome da San Lazzaro, il mendicante della parabola evangelica, patrono dei lebbrosi.

Il complesso venne abbandonato nel XVII secolo, ma nel 1717 il Senato della Serenissima permise all’Abate Mechitar di Sebaste, fondatore nel 1700 della comunità monastica a Istanbul e già costretto a rifugiarsi a Modone, nella Morea Veneziana, dal 1702, di stabilirsi sull’isola con un gruppo di monaci armeni che erano fuggiti dalla persecuzione turca. Mechitar ed i suoi diciassette monaci iniziarono in quel periodo il restauro dell’antica chiesa gotica trecentesca che versava in stato di abbandono, fondarono un monastero e bonificarono l’isola, che fu poi, successivamente ingrandita di tre volte, fino all’attuale estensione di tre ettari. Poco a poco l’Abate fece costruire il chiostro e i locali per la Pinacoteca e la Biblioteca multidisciplinare, che, accresciutasi in tre secoli, conta oggi centocinquantamila volumi tra cui 4500 manoscritti armeni, alcuni di inestimabile valore storico e culturale, come l’Evangelario della Regina Mlkhe, dell’864.

Dopo la morte di Mechitar (1749), fu costruita una nuova ala nella quale fu installata la prestigiosa tipografia, che nel corso del XIX secolo pubblicò opere in trentasei lingue e dieci alfabeti diversi oltre alla stampa di opere scientifiche, letterarie e religiose, oltre a traduzioni in lingua armena di capolavori delle letterature europee. L’istituzione dei Padri Armeni Mechitaristi, beneficiò per lo sviluppo dei propri progetti dei lasciti di facoltosi armeni. Il monastero sfuggì alle soppressioni napoleoniche in quanto Napoleone, con un apposito decreto, riconobbe la Congregazione dei Padri Armeni come accademia scientifico-letteraria. All’interno del monastero si trovano, oltre alla stamperia di fine ’700, una pinacoteca, un museo e molti manufatti arabi, indiani ed egiziani, raccolti dai monaci o ricevuti come doni da collezionisti, e la mummia egizia del sacerdote Nemenkhet Amon, dell’VIII scolo a.C., rivestita di una preziosa reticella di paste vitree policrome, originale. Nella biblioteca si possono ammirare molte opere d’arte di Palma il Giovane, Sebastiano Ricci, Jacopo da Bassano, Alessandro Varotari detto il Padovanino, Gian Battista Tiepolo, Ivan Konstantinovic Ajvazovskij.

“L’insegnamento di Mechitar – ha sottolineato Alberto Peratoner, docente di filosofia e teologia, che, insieme ad Eleonora Meneghini ha guidato i visitatori alla scoperta della storia armena – “assume il fatto che tutta la cultura, come espressione dell’umano, costituisca un valore. Per questo motivo venne incentivato, tra gli stessi padri della Congregazione, un lavoro di elaborazione e produzione culturale a carattere enciclopedico, insieme a un’opera di traduzione di testi di varie discipline e culture, in continuità con la storica letteratura di traduzione della cultura armena, da sempre aperta all’arricchimento di apporti esterni, e che permise sin dall’età medievale la trasmissione, attraverso le versioni armene, di testi classici che oggi sarebbero altrimenti irrimediabilmente perduti”.
L’Isola di San Lazzaro degli Armeni può essere visitata solo su prenotazione, generalmente in tre turni: 9.35; 13.25; 15.25. Contatti [email protected]. Tel 0415260104. (Linea 20 Actv da San Zaccaria). Il calendario di iniziative per ricordare il genocidio armeno continuerà fino al prossimo 11 maggio, con il coinvolgimento dell’Unione Armeni d’Italia, dall’Associazione Civica Lido Pellestrina. Hanno inoltre collaborato: Europe Direct di Venezia, Servizio Vez Rete Biblioteche cittadine, il Club Unesco di Venezia, il Circuito Cinema comunale, l’Associazione Voci di Carta e la Casa del Cinema-Videoteca Pasinetti.
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Al Teatro Toniolo dal 3 maggio “Mine Vaganti” di Ozpetek

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VENEZIA (ITALPRESS) – La stagione di prosa del Teatro Toniolo di Venezia prosegue con gli ultimi appuntamenti del mese. In scena dal 3 all’8 maggio un cast d’eccezione per lo spettacolo firmato da Ferzan Ozpetek, Mine Vaganti, con Francesco Pannofino, Iaia Forte, Erasmo Genzini, Carmine Recano, Simona Marchini. Il regista accetta la sfida di teatralizzare il suo capolavoro cinematografico del 2010, vincitore di due David di Donatello, lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico, e sacrificando scene per inventarne altre, perché quello che il cinema mostra, il teatro nasconde. Ferzan Ozpetek firma la sua prima regia teatrale mettendo in scena l’adattamento di uno dei suoi pluripremiati capolavori cinematografici, Mine vaganti. Al centro della vicenda una famiglia, proprietaria di un pastificio in un piccolo paese del sud, con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità l’azienda ai figli. Tutto precipita quando il figlio Antonio si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il secondogenito Tommaso tornato da Roma per raccontare anch’egli la sua verità. Una favola dolce-amara che lascia intatto lo spirito essenzialmente intrigante, attraente e al contempo umoristico della pellicola e in cui il pubblico è chiamato ad interagire con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese. Una prospettiva che si realizza con un eccellente cast corale.
– foto ufficio stampa Comune di Venezia –
(ITALPRESS).

Dal 6 all’8 maggio prima edizione di “Pavè, pedalando a Venezia”

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VENEZIA (ITALPRESS) – Tre giornate all’insegna della bicicletta e della sostenibilità: da venerdì 6 a sabato 8 maggio è in programma la prima edizione di “Pavè – Pedalando a Venezia”, il bike festival “con la testa sulla bici” promosso dall’associazione “La Velostazione Venezia”, in collaborazione con l’M9, ed il patrocinio, tra gli altri, dei Comuni di Venezia e Cavallino-Treporti, delle Regioni Veneto e Friuli, dell’ambasciata di Olanda. L’evento è stato presentato ufficialmente questa mattina, in Municipio a Mestre, con una conferenza stampa, a cui hanno preso parte, insieme ad un rappresentante del Comune di Venezia, il presidente di “La Velostazione Venezia”, Andrea Heinrich, ed il direttore scientifico di M9, Luca Molinari. Il calendario prevede, nelle giornate del 6 e 7 maggio una serie di interessanti appuntamenti, in programma all’interno di M9 a Mestre, con relatori italiani e stranieri che parleranno sul tema lanciato dal festival: “Testimonianze della ciclabilità evoluta”.
(ITALPRESS) – (SEGUE).

Tre i percorsi narrativi che verranno seguiti. Nel primo, “Città e cambiamento”, verrà affrontato la problematica legata alla costruzione di un contesto “amico” per la bicicletta, con esperti olandesi che spiegheranno le esperienze realizzate in questo senso positivamente nel loro paese. Nel secondo, “Ciclovisioni, testimonianze dal bikepacking evoluto”, si parlerà, con esperienze portate da ultrarider e ciclisti qualunque, del significato del fare cicloturismo, con il particolare legame che si instaura con il territorio: un modo davvero unico per ripensare il tempo e i luoghi e di appropriarsi del nostro “diritto alla lentezza”. Nell’ultimo, “Cinema e terre alte”, è prevista la proiezione, a chiusura di ogni giornata, di film su tematiche ambientaliste selezionati dal “Festival della Lessinia”.

Gran finale domenica 8 maggio, con la “Gravel ride” non competitiva e unsopported: un’avventura in bici (che ha visto in pochi giorni tutti prenotati i circa 500 posti disponibili) all’interno della laguna nord di Venezia, con partenza, e arrivo, al Parco di San Giuliano. Due i percorsi possibili: quello più lungo (140 km) che arriverà sino a toccare Caorle, e quello più corto (90 km) sino a Caposile, con arrivo per entrambi a Punta Sabbioni e ritorno in motonave, sino al parco San Giuliano, dove, per tutto il giorno, funzionerà il “Pave village”, un punto gastronomico e di convivialità aperto a tutti gli amanti della bicicletta. Tutti gli eventi in programma all’M9 sono gratuiti e prenotabili sul sito www.pedalandoavenezia.com. Gli iscritti avranno anche diritto ad un coupon a prezzo ridotto per visitare le mostre allestite all’M9.

– foto ufficio stampa Comune di Venezia –
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Torna a Venezia il festival della lettura “Libro che gira, libro che leggi”

VENEZIA (ITALPRESS) – “Avrò cura di te” è il tema della XVIII edizione di ‘Libro che gira, libro che leggi”, tratto dall’omonimo libro illustrato di Maria Loretta Giraldo e Nicoletta Bertelle. Il festival della lettura ideato dalla biblioteca ragazzi BarchettaBlu, quest’anno si svolgerà dal 29 aprile al 22 maggio. L’annuncio stamani, nel corso dell’incontro di presentazione nella Sala Giunta Grande di Ca’ Farsetti, alla presenza dell’assessore comunale alle Politiche educative.
L’iniziativa, realizzata con il patrocinio del Comune e inserita nel calendario “Città in Festa”, è dedicata alla promozione della lettura e non solo. Comprende una serie di attività organizzate su tutto il territorio cittadino e rivolte a bambini e ragazzi, ma anche famiglie e scuole, educatori, insegnanti e appassionati di libri in generale. Un ricco programma di eventi, tra cui letture, videoletture, laboratori creativi, incontri e percorsi formativi realizzati in collaborazione con le più importanti istituzioni culturali veneziane, biblioteche, librerie, musei, enti, fondazioni e scuole.
L’obiettivo del progetto è avvicinare al mondo dei libri i più giovani e invitarli a sviluppare il pensiero critico, partendo dal presupposto che ‘un bambino che legge sarà un adulto che pensa’, come chiarito stamani nel corso della conferenza.
“Il festival si chiama ‘Avrò cura di te’. Cerchiamo di prenderci cura dei bambini ma anche dei cittadini, grazie a un’iniziativa di cittadinanza attiva” ha spiegato Marina Zulian, coordinatrice dei progetti BarchettaBlu. L’evento si compone di sei sezioni (scuole, famiglie, esperienze e percorsi formativi per adulti, letture per bimbi 0-6 anni e fantasticAArte – letture itineranti).
Tra i tanti eventi, indicati nel programma in allegato, ricordiamo ad esempio ‘Librai per un giorno’: nel chiostro del museo M9 i ragazzi consiglieranno le loro letture preferite. Oppure gli spettacoli di letture per bambini ‘Il mio mondo a testa in giù (27 aprile) e ‘Le più belle fiabe di Perrault’ (9 maggio) che rientrano anche nel programma di ‘Lido Incontra’, rassegna dedicata alla Francia e alla cultura francofona in corso al Lido di Venezia.All’incontro di presentazione, tra gli altri, anche l’art counselor Silvia Pichi la quale ha illustrato le iniziative realizzate alla Casa dei Tre Oci, tra cui la mostra fotografica di Sabine Weiss ‘La poesia dell’istante’ e il percorso alla scoperta della casa-studio dell’artista Elena Guaccero. Giovanni Alliata di Montereale della Fondazione Giorgio Cini ha invece sottolineato il dovere di “portare ai giovani e, di riflesso, alle famiglie la ricchezza culturale”.
-foto ufficio stampa Comune di Venezia –
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