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Biennale d’arte, “Alloro” è l’allestimento del Padiglione Venezia

VENEZIA (ITALPRESS) – E’ stato presentato questa mattina l’allestimento del Padiglione Venezia in occasione della 59^ Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia. “Alloro” è il titolo dell’esposizione, illustrata alla Smart Control Room del Tronchetto alla presenza dell’assessore alla Promozione del territorio, Paola Mar, della curatrice Giovanna Zabotti e del commissario del Padiglione, Maurizio Carlin.
“Il progetto espositivo del Padiglione Venezia, quest’anno intitolato Alloro – ha spiegato la curatrice Zabotti sottolineando che tutte le produzioni esposte sono originali e create appositamente per la mostra – ha fondamentalmente tre temi di fondo: l’avvicinamento dell’uomo alla natura, la forza della donna e la metamorfosi spiegata dall’arte. L’alloro è, infatti, il simbolo per eccellenza della metamorfosi. Metamorfosi in tutte le accezioni del suo significato: nel suo senso di trasformazione di un essere in un altro di natura diversa e come elemento tipico di racconti mitologici, religiosi, magici. La novità di questo Padiglione sta nel fatto che il visitatore non vedrà le opere d’arte ma le vivrà: si muoverà al suo interno ad un ritmo preciso scandito da una musica, che lo porterà inizialmente ad indagare il proprio io, per poi vivere una sorta di percorso emozionale in tre dimensioni, fino ad assaporare lo sguardo dei giovani artisti verso il futuro”.
“In un periodo storico in cui il mondo è di fronte a scenari complicati e nel corso del quale le persone chiedono certezze, il Padiglione Venezia ha il coraggio di trasportare i visitatori in una dimensione di disorientamento – ha detto l’assessore alla Promozione del territorio Paola Mar rimarcando l’importanza del coinvolgimento tra enti, istituzioni e mondo dell’Università per la realizzazione della mostra – La risposta al disorientamento non si può che cercare nel cambiamento, attraverso nuove visioni che ci spingono a dare nuove risposte per andare oltre la crisi interiore e quindi verso una rinascita”. L’assessore si è poi soffermata sull’investimento nei giovani e nelle loro capacità nel percorso di creazione della mostra: “Venezia, grazie al Padiglione, si conferma trampolino di lancio per le nuove generazioni”.
L’esposizione in movimento si apre con il duo di artiste Goldschmied & Chiari, che ha creato una sorta di tempio celebrativo della femminilità. Le due sale sono costruite come un gioco di luci e ombre e rappresentano la soglia di mondi enigmatici tra l’alchimia e la magia, denominati “Portali”. Il centro del percorso, introdotto da una introduzione al tema intitolata “Best Wishes” di Ottorino De Lucchi, è l’istallazione “Lympha”, il mito di Dafne e Apollo reso in chiave moderna dall’artista Paolo Fantin con il gruppo Ophicina e accompagnato dalla musica, intitolata “Gocce di Alloro”, del maestro Pino Donaggio. La mostra si conclude in un piccolo “bosco” di alloro, esterno alla struttura. La terza e ultima sala sarà dedicata all’esposizione delle opere vincitrici della terza edizione del concorso “Artefici del Nostro Tempo”, scelte da apposite giurie per le seguenti discipline artistiche: Design del vetro, Opere in vetro, Fotografia, Fumetto e illustrazione, Pittura, Poesia visiva, Video Arte, Street Art.
“Alloro è un viaggio a tappe che affronta il cambiamento, la metamorfosi, attraverso la natura e l’arte – ha aggiunto il commissario Carlin – e che nell’ultima sala vede riuniti i 9 vincitori del concorso “Artefici del nostro tempo”, fortemente voluto dal sindaco Luigi Brugnaro, nel 2019, affinché Venezia tornasse a produrre arte coinvolgendo i giovani artisti. All’iniziativa hanno partecipato 986 opere, di cui 71 provenienti dall’estero, con artisti che vengono dalla Cina, dall’Argentina, dalla Corea del Sud, dall’Ucraina e dalla Russia. Il concorso ha visto il coinvolgimento di 560 artiste e 426 artisti. L’opera selezionata nell’ambito della disciplina Street Art verrà realizzata su un grande muro della città”. “La mostra di quest’anno in qualche modo ricalca la Città stessa di Venezia: le sue finestre come portali tra passato e futuro e la possibilità di muoversi all’interno di essa come un’esperienza di perenne mutamento e rinascita personale. Venezia che è donna, patrimonio di ogni singolo individuo – è il messaggio del sindaco Luigi Brugnaro in occasione della presentazione del Padiglione Venezia – L’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, il rapporto tra individui e ciò che ci circonda è diventato di fondamentale importanza, e Venezia in questo senso sta lavorando per diventare “Capitale mondiale della Sostenibilità”. Il Padiglione rispecchia anche in questo la Città nel suo essere luogo di innovazione e d’avanguardia culturale e tecnologica. Un bagaglio di esperienza e sperimentazione che vogliamo mettere a disposizione del mondo intero”. Poi l’accento sul ruolo dei giovani, rimarcato dalla decisione di ospitare anche quest’anno all’interno del Padiglione Venezia le opere di Artefici del Nostro Tempo: “Poteva inizialmente sembrare una scelta coraggiosa – le parole del sindaco Brugnaro – ma per noi i giovani svolgono un ruolo fondamentale e difficilmente trovano uno spazio nelle grandi manifestazioni, pur rappresentando il futuro. Ci fa piacere vedere come la nostra iniziativa abbia suscitato interesse e sia stata seguita in forme diverse da altre istituzioni”.
Il Padiglione, aperto al pubblico dal 23 aprile al 27 novembre 2022, sarà accessibile a numero contingentato per poter vivere al meglio l’esperienza, su turni di una decina di minuti circa. I visitatori saranno accolti dagli studenti dell’Università di Ca’ Foscari e dello Iuav.
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Giunta stanzia 800mila euro per interventi di manutenzione

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VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Francesca Zaccariotto, il progetto definitivo comprensivo di quello di fattibilità tecnica ed economica che prevede interventi a chiamata su guasto e di adeguamento alle normative di sicurezza delle sedi sportive di proprietà del Comune di Venezia in Centro Storico e nelle Isole. “Con questa delibera – commenta Zaccariotto – stanziamo 800mila euro per una serie di interventi dedicati al ripristino urgente dei guasti che si possono verificare su un patrimonio sportivo composto, tra centro storico e isole, da 32 impianti sportivi, 13 piastre polivalenti e 13 remiere. Nello specifico, andremo ad intervenire sugli impianti di illuminazione, su manti di copertura per eliminazione infiltrazioni di acqua meteorica, su serramenti, serrature, maniglioni antipanico, su impianti temici e idrico-sanitari e su pavimentazioni. Un’attività che continuiamo a fare e che continuiamo a finanziare con importanti stanziamenti proprio per garantire a chi utilizza queste strutture dei luoghi sicuri e decorosi”.
“Con questa delibera – aggiunge il vicesindaco e assessore allo Sport Andrea Tomaello – vogliamo dare risposte concrete alle tante richieste che arrivano durante l’anno da parte di associazioni sportive. Richieste ed interventi che permettono di continuare l’attività sportiva in piena sicurezza, cercando di rendere, dove possibile, gli impianti belli e pienamente accessibili. Continua così il nostro impegno a investire risorse nello sport, segno che questa Amministrazione si impegna sia sullo sviluppo di impianti di alto livello come il Bosco dello Sport senza però dimenticare gli impianti già esistenti che permettono a molti cittadini di fare attività fisica in piena sicurezza”.
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Palazzo Ducale a Venezia, lavori per la messa in sicurezza delle facciate esterne

VENEZIA (ITALPRESS) – Inizieranno i primi di aprile i lavori per la messa in sicurezza di alcune facciate esterne di Palazzo Ducale.
Il progetto, approvato con delibera di Giunta n. 217 del 07/09/2021, consisterà nel dettaglio in: verifica e consolidamento del coronamento lapideo soprastante i prospetti prospicienti piazzetta San Marco, fronte Bacino e cortile interno: 134 merli in pietra calcarea chiara, 128 guglie in blocchi di marmo rosso di Verona con motivi aggettanti scolpiti a fogliame, 4 tabernacoli in pietra d’Istria e rosso di Verona e una cornice di gronda in pietra d’Istria; verifica del sistema di connessione tra questi elementi e la fabbrica;
interventi di sigillatura dei giunti del rivestimento lapideo esterno (realizzata in rosso di Verona, pietra d’Istria ed altri marmi antichi di riuso) denominato “mattonellato”, di estensione pari a oltre 1800 mq, situato sui prospetti prospicienti piazzetta San Marco ed il Bacino, particolarmente esposti agli agenti di degrado atmosferico; verifica ed eventuale consolidamento degli elementi lapidei delle finestre e i loro davanzali; ripristino funzionale dei sistemi di smaltimento delle acque meteoriche, costituiti da oltre 200 metri lineari di cornici e da 22 doccioni, al fine di eliminare le attuali infiltrazioni sulla muratura; restauro delle cinque bifore gotiche situate in alto nel prospetto ovest prospiciente il cortile interno, con interventi sia sugli elementi lapidei delle cornici sia sulla parte costituente le finestre, parte lignea e parte dei vetri piombati a rullo; ripristino di un canale sotterraneo di acque bianche su Rio della Canonica;
consolidamento dell’attacco di un tirante diagonale situato nel loggiato dell’angolo sud-ovest.
Il progetto di restauro – spiega l’Assessorato ai lavori pubblici – si basa sullo studio di informazioni di diverso tipo: alcune derivanti da fonti documentali sui precedenti interventi svolti tra il 2007 e il 2018, altre invece ricavate da una nuova campagna di indagini, invasive e non. Tali informazioni hanno permesso di conoscere l’oggetto di intervento riguardo le tecniche esecutive e lo stato di conservazione sia dei materiali originali che dei prodotti ed elementi ammessi in precedenti interventi.
“Si tratta – afferma l’assessore Francesca Zaccariotto – di un intervento necessario per garantire l’integrità materiale del bene tutelato. Il cantiere procederà per fasi successive, iniziando i lavori dall’angolo sud-est del Palazzo, in prossimità del Ponte della Paglia. L’occupazione degli spazi non interferirà con la percorribilità verso Riva degli Schiavoni”.
L’opera, per un importo complessivo si 2,8 milioni di euro, di cui 1.410.000 per lavori aggiudicati, è finanziata con fondi statali (Patto per Venezia). La durata complessiva del cantiere sarà di circa un anno.
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Marzo donna, una coperta per il centro antiviolenza del Comune di Venezia

VENEZIA (ITALPRESS) – Nove per dodici sono centootto mattonelle colorate, di filati diversi e che, cucite insieme, formano una calda e avvolgente coperta. E’ il dono che il Comitato Donne XXV aprile ha consegnato questa mattina, mercoledì 30 marzo, al Centro Antiviolenza del Comune di Venezia e che andrà alle donne ospiti delle “case rifugio” ad indirizzo segreto, dove le donne maltrattate e i loro bambini trovano riparo quando sono costrette a lasciare le proprie abitazioni. L’iniziativa, che si colloca all’interno del calendario degli appuntamenti del Marzo Donna 2022, si è svolta nel parco di Villa Franchin a Carpenedo, alla presenza, tra gli altri, della presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, della responsabile del Centro Antiviolenza, Patrizia Marcuzzo, della responsabile del Servizio Infanzia e Adolescenza, Paola Sartori, della presidente del Comitato Donne XXV aprile, Graziella Goattin, delle donne del Comitato e delle operatrici del Centro Antiviolenza.
Le donne del Comitato, nel loro consueto ritrovo settimanale dedicato ai lavori manuali ma anche alla condivisione di esperienze e vissuti, hanno realizzato questo manufatto utilizzando filati diversi, vecchi e nuovi: “Sono fili del vecchio scialle di lana della nonna – ha spiegato Daniela Bertolini a nome della compagne – del maglione colorato del primo figlio, dell’avanzo del completino appena finito per la nipotina. Abbiamo intrecciato e unito i fili che rappresentano un po’ le nostre vite, le gioie, le paure, le aspettative, la solitudine e la forza potente del gruppo, per costruire insieme qualcosa”. “Mani diverse – ha continuato la presidente Goattin – vecchi e nuovi filati, unicità e diversità in un puzzle colorato di vite che si intrecciano per realizzare insieme qualcosa di unico: riscaldare il cuore di chi sta vivendo un momento difficile. Il Comitato è nato tantissimi anni fa e da sempre ci siamo cimentate in lavori a maglia, cucito, uncinetto creando manufatti da vendere poi ai vari mercatini della solidarietà, per raccogliere dei fondi da destinare alle donne del Centro Antiviolenza”.
“Il Comitato XXV aprile in qualche modo rappresenta anche la storia del Centro Antiviolenza – ha dichiarato la presidente Damiano – e lo sostiene da sempre. Ho voluto fortemente che anche nel Marzo Donna si parlasse di violenza sulle donne, anche se il mese dedicato alle iniziative sull’antiviolenza è novembre, perché ritengono sia fondamentale tenere accesi i riflettori su questo fenomeno durante tutto l’anno. La pandemia ci ha fatto capire quanto sia importante aiutare le donne che, in questi due anni, sono state ancora di più costrette in casa, con situazioni di violenza che si sono aggravate. Qui a Villa Franchin c’è il cuore del Centro, ma sono stati aperti anche altri due punti a Venezia e al Lido, per poter essere vicini a quante più donne possibili e far sentire loro che non sono sole. La coperta è il simbolo di tutte le donne – ha concluso la presidente – e dell’impegno che cerchiamo di portare avanti con forza e determinazione. Questo momento è davvero un bel modo per concludere il Marzo Donna, perché simboleggia la rete e l’unione tra donne straordinarie che hanno creato momenti di riflessione, di comunità e di aiuto reciproco: una coperta che ci scalda il cuore, realizzata con amore dalle vostre mani per aiutare altre donne”.
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Venezia, a Palazzo Ducale spazio all’arte contemporanea con l’installazione di Anselm Kiefer

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VENEZIA (ITALPRESS) – Portare alla città e ai visitatori che frequentano Palazzo Ducale una dimensione contemporanea della riflessione artistica. Nasce con questa sfida il ciclo di dipinti di Anselm Kiefer, che dal 26 marzo al 29 ottobre 2022 sarà ospitata nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale.
L’esposizione, legata alle celebrazioni per i 1600 anni della fondazione di Venezia, curata da Gabriella Belli e Janne Sirén, è stata inaugurata questa mattina. All’evento hanno partecipato la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, la presidente della Fondazione Musei civici Venezia Mariacristina Gribaudi, l’artista e i due curatori.
L’installazione, creata appositamente per Palazzo Ducale nel corso del 2020 e 2021, nell’ambito della quinta edizione di MUVE Contemporaneo, si dispiega nello spazio e nella magnificenza della Sala dello Scrutinio, in serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza eroica dell’intero ciclo decorativo del Palazzo.
“E’ la prima volta – ha spiegato la direttrice Belli nel corso della conferenza stampa di presentazione – che questo nostro Palazzo ospita un progetto site specific di tale rilievo. L’installazione non ha un vero ordine cronologico, evoca Venezia ma nello stesso tempo prescinde dalla città perché parla di valori universali. Sono convinta che un visitatore, dopo essere entrato nella gloria della Repubblica attraverso la Sala del Maggior Consiglio saprà concentrarsi e intendere, guardando quest’opera, anche certe oscurità di questa installazione che noi abbiamo conosciuto nel corso del ‘900 e che purtroppo oggi sembrano ripetersi. L’arte contemporanea – ha proseguito Belli – dialoga con la storia, con artisti del passato, come Tintoretto, Andrea Vicentino e Palma il Giovane, ai quali l’opera di Kiefer si è addossata con rispetto e con amore”. “Quando questa mostra è stata immaginata – ha aggiunto la presidente Gribaudi – nessuno poteva immaginare che avremmo avuto due lunghissimi anni di pandemia, la guerra alle porte, eppure è così forte e attuale che osservandola sembra sia stata realizzata ieri”.
“Questa esposizione – ha sottolineato la presidente Damiano – si apre proprio nel giorno del compleanno di Venezia. Con Kiefer si va a concludere idealmente un ciclo che a Palazzo Ducale abbiamo inaugurato con la mostra ‘Venetia 1600. Nascite e rinascite’ e lo facciamo con un maestro non solo di altissima caratura internazionale, ma dando risalto a quell’arte contemporanea che diventa anello di congiunzione tra il presente e il futuro. Lo stesso spirito che stiamo portando avanti con attenzione proprio per dimostrare quanto sia importante anche attraverso la cultura, l’arte e le mostre, non solamente esaltare la nostra tradizione e le bellezze che custodiamo nei nostri Musei civici, ma anche promuovere e diffondere la contemporaneità, il presente, che rappresentato, diventa arte per le future generazioni”.
Nel corso della presentazione è stata posta l’attenzione sull’uso dei materiali di cui l’opera si compone: colate di materia pittorica che sembrano stratificarsi, il piombo, il legno, la paglia e la cenere e sul valore dei libro, che diventa un elemento nell’intitolazione. La mostra si ispira alle parole del filosofo veneto Andrea Emo: ‘Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce’ a sottolineare – conclude Belli – “il significato della cultura che dà luce alla nostra storia come ponte delle civiltà”.
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Inaugurato l’anno giudiziario 2022 del Tar Veneto

VENEZIA (ITALPRESS) – La presidente del Consiglio comunale di Venezia, Ermelinda Damiano, è intervenuta questa mattina a Ca’ Vendramin Calergi all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2022 del Tribunale amministrativo regionale per il Veneto. Alla cerimonia, introdotta dalla relazione del presidente del TAR Veneto Maddalena Filippi, erano presenti numerose autorità civili, militari e religiose.
A margine della cerimonia la presidente Damiano ha sottolineato l’importanza dell’operato dei giudici amministrativi: “I risultati raggiunti pur nelle difficoltà derivanti dal periodo di pandemia esprimono la qualità e la competenza dei giudici nel nostro territorio – ha detto Damiano – Il loro lavoro rappresenta per noi che abbiamo responsabilità di Governo un faro da seguire per non sbagliare la rotta e l’Amministrazione comunale, che è l’Ente più vicino al cittadino, è chiamata ad assumere le determinazioni del TAR erigendole a punto di riferimento della propria azione amministrativa”. La presidente del Consiglio comunale ha rimarcato infine “l’impegno profuso dall’Amministrazione e gli investimenti importanti per portare a compimento la Cittadella della Giustizia”.
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Cittadella della Giustizia, approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Venezia e il Ministero della Giustizia

VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta comunale di Venezia, riunita nei giorni scorsi, ha approvato su proposta del sindaco Luigi Brugnaro e dell’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, lo schema di convenzione tra il Comune di Venezia e il Ministero della Giustizia che contiene gli adempimenti reciproci che prevedono per il Comune la progettazione e la realizzazione del terzo (e ultimo) lotto del complesso denominato Cittadella della Giustizia presso la ex Manifattura Tabacchi a Piazzale Roma. Il Comune di Venezia viene, quindi, riconosciuto soggetto attuatore della Missione 2 Componente 3, 1.2. “Construction of buildings requalificatione and strenghtening of real estate assets of the administratione of justice” nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza PNRR e per questo vengono destinati 30.000.000 euro dei quali circa 1 milione per le spese tecniche legate al progetto per il recupero di edifici esistenti che coprono un’area di 9mila mq di superficie ed inseriti nel III ed ultimo lotto di intervento.
“Con questa delibera di Giunta – commenta Brugnaro – andiamo a dare un importante via libera ad ulteriori interventi per la completezza del restauro dell’ex Manifattura Tabacchi e la realizzazione del progetto completo della Cittadella della Giustizia. In questo modo riusciamo a procedere in quell’importante percorso per assicurare alla giustizia la possibilità di poter operare in spazi adeguati, funzionali e, soprattutto, concentrati in un unico luogo: una condizione di partenza per poter garantire tempi sempre più rapidi e certi che è una delle condizioni necessarie per attrarre investimenti in Città e continuare a garantire condizioni di sviluppo e crescita”.
“Il nostro obiettivo ora è quello di procedere alla realizzazione di questo importante progetto di riqualificazione di tutti gli edifici che sono inseriti nel terzo lotto e che sarà possibile grazie all’investimento di 30 milioni di euro del PNRR – commenta l’assessore Zaccariotto. Dal 2015 siamo così riusciti – grazie all’impegno del sindaco Brugnaro – a far destinare alla Cittadella della Giustizia, quasi 50 milioni di euro. La Giustizia è un bene di tutti ed è fondamentale che, per quanto possiamo fare, anche l’Amministrazione comunale si sia fatta in tutti questi anni parte attiva nel cercare di dare a Venezia una sede unica, comoda da raggiungere anche in macchina, dove poter far confluire tutti i vari uffici dislocati in città. Questo ci porterà nel 2026, anno entro il quale dovranno essere terminati anche i lavori del III° lotto, ad avere un fulcro unico d’eccellenza per tutte le attività giudiziarie che si svolgono a Venezia ma che, necessariamente, hanno connessioni con l’intero territorio veneto”.
Nello specifico il Comune di Venezia è proprietario del complesso immobiliare denominato “Ex Manifattura Tabacchi” che oggi comprende 17 edifici i quali, con deliberazione del Consiglio comunale, è stato deciso di concedere al Ministero della Giustizia in comodato gratuito per la durata di 99 anni con l’obbligo di assumersi l’onere della loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Lavori che sono stati divisi in tre lotti di intervento.
Il I lotto (lavori appaltati dal Comune nel 2004), ha riguardato gli edifici n. 3, 5, 6, 8 nonché gli edifici di nuova costruzione denominati 16, 16 bis e 1, 2, 4. Questa parte del compendio è attualmente adibita a sede della Procura della Repubblica, di tutto il settore penale del Tribunale, del Tribunale di Sorveglianza, e di una parte delle sezioni civili della Corte d’Appello, oltre ad archivi.
Il II lotto, che ha visto i lavori iniziare nel settembre 2020 e con previsione di conclusione entro la fine del 2023, si basa anche sul Protocollo d’intesa stipulato il 23 gennaio 2018 dal Ministero della Giustizia, Comune di Venezia e Agenzia del Demanio e sulla convenzione attuativa sottoscritta tra il Comune e il Ministero della Giustizia nel mese di febbraio 2021; tale intervento riguarda gli edifici n. 9, 10, 11, 14 e 15, che saranno destinati ad ospitare gli uffici del Tribunale civile. Un investimento pari a 18.923.000 euro di cui 5.287.000 euro finanziati dal Ministero della Giustizia e la restante parte grazie alla richiesta da parte del Comune di destinare a questo progetto i fondi destinati alla città dal Bando periferie (Fondi Presidenza del Consiglio dei Ministri).
Il III (ed ultimo) lotto prevede interventi sugli edifici 7, 12 e 13 e sarà destinato a ospitare la Corte d’Appello settore penale, la Procura Generale c/o la Corte d’Appello (liberando così Palazzo Grimani) e il Tribunale di Sorveglianza (attualmente collocato nell’edificio 16 e che libererebbe spazi per ospitare la II sez. Civile della Corte d’Appello attualmente a Palazzo Cavalli).
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Venezia, 333 milioni per il “Bosco dello Sport”

VENEZIA (ITALPRESS) – Un investimento di 333 milioni di euro distribuiti su 28 Comuni della Città Metropolitana, con il progetto trainante che prende il nome di “Bosco dello Sport”, a sottolinearne le finalità sportive, di riqualificazione urbana e sostenibilità ambientale.
Sono stati presentati questa mattina nell’auditorium della Città metropolitana di Venezia i Piani integrati PIU’ SPRINT, che attraverso i fondi del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza si pongono molteplici obiettivi: dalla promozione di servizi sportivi e socio culturali allo sviluppo di attività di aggregazione; dalla rinascita delle periferie alla rigenerazione di parchi e giardini scolastici.
Un lavoro di largo respiro al quale sono collegati 34 interventi in 28 comuni del territorio metropolitano che prevedono un contributo di 139.637.277 euro dal Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e un cofinanziamento di 194.155.408,47 euro da parte dei Comuni coinvolti per un totale di 333.792.685,57 euro. Un’idea che segue le linee guida del Piano Strategico Metropolitano e che riguarderà un’area di intervento che coinvolge i 2.660.767 abitanti dell’Area metropolitana costituita da Venezia e dalle province di Padova e Treviso.
Il Bosco dello Sport sorgerà a Tessera e prevede la realizzazione di stadio, arena, completamento della nuova viabilità Tessera-aeroporto, opere di urbanizzazione interna, a verde e di paesaggio, area educational. Un luogo multifunzionale, attivo 7 giorni su 7 e in grado – è stato sottolineato – di garantire la sostenibilità economico-finanziaria. Per il progetto saranno stanziati 93.581.321,26 euro di finanziamento PNRR e 189.918.678,74 euro di cofinanziamento del Comune di Venezia. Dal Piano degli interventi sono state tolte tutte le componenti commerciali e direzionali, eliminando importanti volumi edificatori, mentre sono state incrementate le funzioni culturali, educative, mediche e formative. Particolare attenzione verrà riservata all’aspetto ambientale con una superficie verde di quasi 79 ettari: una grande struttura ecologica e sostenibile – è stato rimarcato – in cui gli impianti sportivi sorgeranno in mezzo ad aree boscate. Il progetto dovrà essere completato entro il 2026, puntando al traguardo delle Olimpiadi invernali Milano Cortina.
La scelta di realizzare un polo sportivo è stata dettata non solo dalla volontà di rivitalizzare le città di Venezia in tutte le sue componenti, ma per la natura inclusiva tipica delle attività sportive, intese non solo come strumento di benessere psico fisico e prevenzione, ma come veicolo di inclusione, partecipazione, educazione che possa permettere lo sviluppo di capacità e abilità essenziali per la crescita equilibrata di ciascun individuo, con particolare riferimento all’attrattività per i giovani.
Il Bosco dello Sport, sviluppato nelle sue diverse architetture – è stato spiegato – vuole così essere un luogo in cui incontrarsi, raccontarsi, confrontarsi e conoscersi, uno spazio fisico e dunque stabile e riconoscibile, quasi a voler divenire un luogo simbolico, un ambiente multidimensionale, uno strumento educativo e formativo spesso anticipatore dei mutamenti sociali.
Nello specifico il Progetto del “Bosco dello Sport” riguarderà il completamento della nuova viabilità Tessera – Aeroporto: l’intervento, nella sua interezza, prevede l’estensione della viabilità al by pass di Tessera – comprensivo dei sottoservizi afferenti alla stessa (finanziati con PNRR) – che sarà oggetto di successivo accordo di programma fra gli enti competenti. Il Bosco dello sport – Opere a Verde e di Paesaggio: per dimensioni e importanza delle opere, si è ritenuto di sviluppare un progetto specifico con dignità di intervento a sé stante rispetto alla parte edilizia. L’intervento sarà cofinanziato dal Comune.
una nuova arena per gli sport al coperto e per gli spettacoli, che sarà in grado di ospitare fino a 10.000 persone sedute. Lo stadio: opera concepita principalmente per il gioco del calcio ma anche di altri sport, come il rugby, e dotata di molteplici servizi al proprio interno, dimensionata per 16.000 spettatori comodamente seduti e al coperto. Un’ area educational e sport: area dove pubblico e privato potranno interagire realizzando strutture sportive di dimensioni minori, un’importante area educational per percorsi studio a diversi livelli e di medicina, nonché un impianto natatorio di livello olimpionico. Tale intervento, che potrà essere realizzato anche per successivi stralci, non è al momento finanziato, ma sarà oggetto di successivi accordi e finanziamenti.
“Voglio ringraziare tutti i tecnici della Città Metropolitana, del Comune di Venezia e di tutti i Comuni che hanno partecipato, così come il Governo e le strutture ministeriali e tutte le persone che ci hanno aiutato” ha sottolineato nel suo discorso introduttivo il sindaco Brugnaro. “Il Bosco dello Sport, che sorgerà a Tessera è il cuore del progetto e tiene insieme tutto: salute, attività fisica, ma anche conoscenza e valorizzazione delle persone. Lo sport professionistico fa da traino per tutte le attività sportive del territorio. Noi siamo l’unica città in Italia che non ha impianti sportivi, non li ha mai avuti, sono 40 anni che li chiediamo: finalmente riusciremo a realizzare un sogno di tanti veneziani”.
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