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Venezia, ok delibera per affidare concessione bike sharing al Comune

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VENEZIA (ITALPRESS) – La Giunta comunale di Venezia, riunitasi oggi, ha approvato una delibera di Giunta e ha licenziato una delibera di Consiglio comunale con le quali rispettivamente si approva la Relazione contenente le caratteristiche essenziali per l’affidamento in concessione per la Gestione pluriennale di un servizio di bike sharing a flusso libero nel Comune di Venezia che, visto il successo della fase sperimentale, si caratterizza con tipologie e dimensioni simili al precedente. Conseguentemente la Giunta ha demandato al Consiglio comunale l’approvazione dell’affidamento del servizio pubblico locale in concessione.
“Dall’avvio del servizio (giugno 2020) a fine 2021 sono stati registrati oltre 27 mila iscritti contro i 450 del servizio station-based dismesso 2 anni fa” spiega l’assessore alla Mobilità Renato Boraso.

“E’ stata registrata una media di circa 450 noleggi al giorno, contro i 65 del servizio precedente. Il servizio dispone di oltre 165 stalli dedicati per il parcheggio contro i 20 di prima. Sono stati oltre 370 mila i km percorsi in bicicletta, a emissioni zero. Possiamo, dunque, confermare che la scelta di questa Amministrazione di puntare su questo tipo di mobilità sostenibile ha cambiato le abitudini di molti cittadini e anche di pendolari, essendo il servizio sfruttato soprattutto da lavoratori e studenti che lo utilizzano come mezzo di intercambio dopo aver preso treno, bus o tram per raggiungere una fermata o una destinazione. Si può immaginare, infatti, che quasi la metà di questi spostamenti prima dell’avvio del servizio avvenisse in auto: infatti, in occasione di un’indagine agli utenti del bike sharing, svolta a maggio 2021, il 41,7% ha dichiarato di aver ridotto soprattutto l’utilizzo dell’automobile o moto/scooter. Questo significa che l’impegno profuso per abbattere i livelli di inquinamento dell’aria ha avuto una sua valenza”.

L’attuale servizio di bike sharing a flusso libero (affidato con contratto di durata sperimentale di un anno, e prorogato per il tempo necessario ad espletare le procedure per l’individuazione di un nuovo contraente) ha dato i riscontri positivi auspicati sia dal punto di vista del numero di iscritti e utilizzatori sia dal punto di vista del corretto utilizzo, ordinato e capillare. Si ritiene pertanto utile alla collettività dare continuità a questo servizio di mobilità sostenibile, passando dall’affidamento sperimentale ad una formula pluriennale (2 anni eventualmente prorogabili di altri 2).
Il servizio di bikesharing a flusso libero viene, dunque, correttamente riconosciuto quale servizio pubblico locale a rilevanza economica, per il quale si conferma necessario un contributo pubblico di 500mila euro per garantire “accessibilità fisica ed economica, continuità, non discriminazione, qualità e sicurezza”.

“Visto il successo della fase sperimentale, il servizio si caratterizzerà con tipologie e dimensioni simili a quest’ultimo – aggiunge Boraso -: 1000 bici (500 e-bike + 500 standard-bike) distribuite su tutto il territorio comunale, da Chirignago fino a Favaro, Tronchetto e Lido, 160 stalli dedicati alla sosta ordinata e facilmente riconoscibile, combinate con le aree più sensibili caratterizzate da divieto di transito o di parcheggio; caratteristiche fondamentali per continuare a garantire un servizio sicuro e ordinato.
Dalla stessa indagine è emerso, inoltre, che il bike sharing per 2/3 delle volte è stato utilizzato in abbinata con il trasporto pubblico, confermandosi quindi un servizio importante per il completamento dell’ultimo miglio, sia in andata che al ritorno.
L’indagine, infine, ha consentito di effettuare anche una profilazione dell’utente medio. Sorprende come il bike sharing sia utilizzato molto per gli spostamenti casa-lavoro (37%) e sia percepito in modo consapevole come una modalità di trasporto sostenibile e utile a rispettare il distanziamento sociale imposto durante il lockdown. I benefici ambientali sono quantificabili in 25 mila chili di Co2 risparmiate, pari a quanto assorbito da 1500 alberi in un anno”.
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Modifiche alla viabilità a Marghera durante le gare casalinghe del Venezia calcio

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VENEZIA (ITALPRESS) – Un’ordinanza dirigenziale della Polizia locale stabilisce nuove misure a tutela della viabilità in occasione delle partite casalinghe della società sportiva Venezia Football Club. La misura, si legge, arriva “dopo la comunicazione della Questura di Venezia sulla necessità di attuare un servizio di prefiltraggio dei tifosi prima dell’imbarco al fine di individuare eventuali artifizi pirotecnici in loro possesso”.
In particolare, si spiega, “l’attività di controllo può essere attuata in sicurezza dagli operatori di polizia nel tratto di via Galileo Ferraris compreso tra il Pala Expo e l’accesso all’area di parcheggio” a Marghera. Per questo da domenica 6 febbraio e fino alla fine della stagione sportiva in corso, in occasione delle gare casalinghe del Venezia FC, dalle 8 alle 24, “l’accesso in via Gallileo Ferraris per i veicoli provenienti da via Pacinotti è riservato esclusivamente ai tifosi ospiti che devono imbarcarsi per raggiungere lo stadio ‘P.L. Penzo’ e ai veicoli autorizzati”. Inoltre, “l’accesso in via Gallileo Ferraris è interdetto per i veicoli provenienti da via delle Industrie” e “lungo tutta via Gallileo Ferraris è istituito il divieto di sosta con rimozione”.
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Shoah. Itinerari educativi, assessore Besio alla “Visentini” di Marghera

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VENEZIA (ITALPRESS) – Indirizzare gli studenti verso scelte e comportamenti a favore della pace, creando le basi di una cittadinanza attiva e responsabile. Costruire “ponti della memoria” rivolti alle future generazioni per assicurare che un evento terribile come la Shoah non venga dimenticato. Sviluppare la consapevolezza che per i singoli popoli e l’umanità intera la costruzione di un futuro diverso e migliore poggia sui valori della pace, della giustizia, della tolleranza e dell’intercultura.
Sono queste le finalità del ciclo di incontri che rientrano negli itinerari educativi promossi dal Servizio Progettazione Educativa del Comune di Venezia, ospitati nella Scuola Primaria “Visentini” di Marghera. Il secondo dei tre appuntamenti, organizzati nell’ambito della Giornata della Memoria, in collaborazione con Iveser, l’Istituto veneziano per la storia della resistenza e della società contemporanea, si è svolto questa mattina ed ha coinvolto gli alunni delle classi quarte e quinte. A rappresentare l’Amministrazione comunale è intervenuta l’assessore alle Politiche educative Laura Besio. Presente anche il presidente della Municipalità di Marghera, Teodoro Marolo e la dirigente scolastica Marisa Zanon.

“Iveser è una realtà importante con la quale il Comune collabora da anni soprattutto nell’ambito della Giornata della Memoria, e che ha introdotto un itinerario educativo rivolto ai bambini, oltre a collaborare con l’Amministrazione anche per le scuole secondarie di primo e secondo grado, ciascuna con il proprio linguaggio” ha spiegato Besio. “Crediamo che la scuola sia importante nella ricostruzione della memoria perché prima o poi i superstiti di questa brutta pagina di storia non avranno più la forza di raccontare. I veri testimoni devono essere i bambini, ai quali si deve raccontare che non si tratta solo di discriminanzione nei confronti degli ebrei ma che bisogna combattere in generale i germi dell’odio, della discriminazione e del razzismo”.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di stimolare gli studenti alla rielaborazione del proprio vissuto personale in rapporto a esperienze di vita molto diverse e lontane nel tempo da quelle in cui vivono. Per fare questo sono stati aiutati da disegni e immagini. L’evento di questa mattina è stato il secondo di un ciclo di tre. Nel primo erano stati letti brani tratti dal libro “Stelle di cannella” di Helga Shneider, ambientati alla vigilia dell’ascesa al potere del nazismo nel 1932, e incentrati sui rapporti tra i giovani protagonisti e i loro gatti. Nel terzo appuntamento, con l’aiuto di un’esperta che produrrà un filmato, gli studenti racconteranno in uno storyboard i concetti che hanno appreso e rielaborato autonomamente durante questa serie di incontri.
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Venezia, Boraso a commemorazione anniversario omicidio Sergio Gori

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VENEZIA (ITALPRESS) – Erano le 7.30 del 29 gennaio 1980 quando il vicedirettore del Petrolchimico di Marghera Sergio Gori, uscendo dalla sua abitazione, fu ucciso in un attentato delle Brigate Rosse. Questa mattina il ricordo del tragico avvenimento con la deposizione di una corona di fiori sulla lapide in sua memoria che si trova in viale Garibaldi, a Mestre, a pochi passi dal luogo dell’omicidio. A rendergli omaggio, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, l’assessore alla Mobilità Renato Boraso. Davanti al monumento in onore del dirigente presenti anche il presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo Raffaele Pasqualetto, Maria Grazia Silvestri, figlia della compagna di Gori morta anni fa, il tenente colonnello dell’Arma dei Carabinieri Marco Piccoli, comandante del 4^ Battaglione Veneto e Claudio Roiter del Coro delle Cime, rappresentato negli anni scorsi da Serafino Falcon, recentemente scomparso.

“Ieri, a poche centinaia di metri da qui, in via del Rigo è stata posata la prima Pietra d’Inciampo a Mestre in ricordo di Vittorio Bassi, prelevato dalla sua abitazione nel 1943 e deportato ad Auschwitz. Oggi, come ieri, siamo qui per fare memoria e ricordare un altro nostro concittadino, una brava persona e un grande lavoratore barbaramente trucidato senza motivo da persone che hanno spento il senso di libertà e di democrazia in un momento triste della nostra Repubblica – ha detto l’assessore portando i saluti di Barbara Gori, figlia naturale del dirigente – E’ importante essere qui e ricordare, non solo per noi stessi, un periodo che ha segnato la storia della nostra città. Quella degli anni di piombo fu un’escalation tremenda e noi dobbiamo avere la capacità di farci testimoni della verità storica di quei fatti”.

“Oggi siamo qui per ricordare Sergio Gori, vittima di un omicidio accaduto in un momento molto triste della nostra Repubblica e della nostra città – ha aggiunto Pasqualetto – Negli anni ’80 e ’81 Mestre è stata direttamente coinvolta nei tragici fatti di sangue che hanno caratterizzato gli anni di piombo. La Municipalità, così come l’Amministrazione, è sempre stata vicina nel ricordo e promotrice di momenti di riflessione. A Mestre c’è una scuola dell’infanzia intitolata proprio a Gori.
Questo, come altri, sono segnali importanti del voler mantenere vivo il ricordo. Non dobbiamo mai stancarci di portare avanti e far conoscere questi fatti per dare valore e senso alla morte dei nostri concittadini”.
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Lavori di pubblica utilità a Venezia, al via progetti per 61 cittadini

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Tra febbraio e marzo 2022 partiranno i contratti di lavoro per 61 cittadini che sono stati selezionati nei progetti Venezia LPU 2021 (lavori di pubblica utilità) e Venezia LIS 2021 (lavori di impatto sociale), entrambi promossi dall’assessorato alla Coesione sociale del Comune di Venezia in collaborazione con la Regione Veneto e arrivati quest’anno rispettivamente alla quinta e alla terza edizione.
Il progetto Venezia-LPU2021, realizzato in partenariato con il Comune di Marcon, Co.Ge.S. don Lorenzo Milani Società Cooperativa Sociale e il Consorzio Sociale Unitario Gaetano Zorzetto, terminerà il prossimo ottobre con la conclusione delle 33 esperienze temporanee di lavoro. Sono diverse le novità rispetto alle edizioni precedenti: i 28 lavoratori impiegati nel territorio comunale di Venezia saranno occupati nel settore del verde e dell’abbellimento urbano, ambiti in cui le attività si svolgono prevalentemente all’aria aperta garantendo una maggiore continuità di azione data la situazione pandemica in corso. I contratti di lavoro avranno una durata di 4 mesi con un impegno di 30 ore a settimana e 5 lavoratori impegnati nel territorio di Marcon saranno coinvolti in mansioni di archiviazione e riordino degli uffici.
Inoltre, dal primo marzo partiranno i contratti di lavoro per 28 “lavoratori ad impatto sociale”, selezionati dal progetto “Venezia LIS 2021”, un’iniziativa promossa da Cooperativa Co.Ge.S Don Lorenzo Milani, in partenariato con il Comune di Venezia e Cooperativa Solidalia. Un percorso di 52 ore di orientamento, formazione e supporto nella ricerca attiva del lavoro si aggiungerà all’esperienza di impiego semestrale dei 28 selezionati, cittadini disoccupati con più di 30 anni che saranno inseriti negli uffici giudiziari di Venezia come personale ausiliario adibito ad attività di custodia e sorveglianza, archiviazione e protocollazione, informazione alla cittadinanza.
“Nell’emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo attraversando è per noi motivo di grande soddisfazione poter offrire occasioni di impiego alle persone più fragili coinvolgendole in attività di pubblica utilità – commenta l’assessore alla Coesione sociale Simone Venturini – Queste misure di politica attiva garantiscono prima di tutto la promozione dell’occupabilità sociale, intesa come capacità del singolo di essere occupato e di seguire un percorso professionalizzante che consenta di trovare e mantenere un lavoro, ma apportano anche un grande contributo all’intera comunità, che beneficia dell’efficientamento dei servizi e dell’ottimizzazione degli spazi pubblici. Lo scopo di questi progetti è far fronte alle esigenze degli utenti dei servizi sociali nell’immediato e garantire loro l’acquisizione di competenze spendibili nel futuro nel mercato del lavoro. Grazie alla Direzione Coesione sociale e ai partner coinvolti, in questi ultimi tre anni sono stati circa 400 i cittadini selezionati, un grande numero che conferma l’efficienza dei lavori di pubblica utilità e dei lavori di impatto sociale”.
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Shoah, deposte 29 nuove pietre d’inciampo a Venezia

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Restituire un nome, una voce, l’identità a chi è stato privato della vita e dei sogni nel periodo più buio della nostra storia”. Con queste parole la presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano ha introdotto la Cerimonia di deposizione delle Pietre d’Inciampo, nell’ambito delle celebrazioni del Giorno della Memoria. Un itinerario scandito dalla posa di 29 pietre e dal minuto di silenzio davanti all’uscio di casa che fu l’ultima dimora dei concittadini veneziani prima della deportazione.
Il percorso della memoria è partito da Campo Santa Maria del Giglio, nel sestiere di San Marco, con la deposizione della prima Pietra dedicata a Fanny Finzi. Il suo ricordo è stato scandito dalle parole di una giovane allieva del Conservatorio Benedetto Marcello che ha fatto una ricerca sull’ex studentessa e poi docente dell’Istituto cittadino deportata ad Auschwitz nel 1944.
Alla cerimonia erano presenti i rappresentanti degli enti che ogni anno partecipano al coordinamento cittadino per l’organizzazione del “percorso della memoria”: Paolo Navarro Dina della Comunità ebraica, Giovanni Sbordone direttore dell’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, il professore di Ca’ Foscari Shaul Bassi che ha accompagnato una delegazione di studenti stranieri lungo il percorso, Luisella Pavan-Woolfe direttrice del Consiglio d’Europa-Ufficio di Venezia, Marita Liebermann direttrice Centro Tedesco di Studi Veneziani. In rappresentanza della Municipalità di Venezia-Murano-Burano hanno partecipato all’iniziativa il presidente Marco Borghi e il consigliere Lorenzo Pacagnella.
Da Santa Maria del Giglio la cerimonia è proseguita nei sestieri di Cannaregio e Dorsoduro, rinnovando una celebrazione che negli anni ha portato Venezia a contare 134 pietre nel suo centro storico e isole. Lungo l’itinerario di oggi sono state deposte 29 pietre in ricordo di: Fanny Finzi, Anna Jona, Angelina Vivante, Achille Perlmutter, Bruno Perlmutter, Gilmo Perlmutter, Ida Aboaf, Adelaide Scaramella Messulam, Anna Scaramella Messulam, Rosetta Scaramella Messulam, Angelo Grassini, Mirna Grassini, Raffaele Grassini, Lina Nacamulli, Anna Forti, Anselmo Giuseppe Forti, Giuditta Forti, Regina Finzi, Davide De Leon, Elena Nacamulli, Mara Nacamulli, Abramo Melli, Ada Melli, Amalia Melli, Enrichetta Melli, Oscar Carli, Benedetta Dina Polacco, Salvatore Vivante, Adolfo Nunes-Vais.
Per la prima volta quest’anno sarà coinvolta anche la terraferma con la posa a Mestre della prima pietra d’inciampo, in ricordo di Vittorio Bassi. La cerimonia è in programma domani, venerdì 28 gennaio, alle ore 11 in via del Rigo 2.
“La posa delle Pietre d’Inciampo è un segnale importante che dimostra la sensibilità della comunità veneziana per una tragedia immane, per quello che è stato il periodo più buio della nostra storia – ha detto la presidente Damiano portando i saluti del sindaco e dell’Amministrazione – Nella nostra città la memoria è viva, cammina sulle nostre gambe e abbiamo il dovere di trasmetterla alle future generazioni. Vedere qui oggi tanti giovani partecipare alla cerimonia è un bellissimo segnale: il percorso della memoria deve rimanere nelle azioni quotidiane di tutti noi e deve aiutarci a contrastare quei germi d’odio, di intolleranza e di indifferenza che ancora oggi sono presenti”.
“Anche quest’anno un altro momento di commozione e partecipazione della comunità cittadina intorno a questi nomi che il nazismo avrebbe voluto cancellare definitivamente – ha aggiunto il presidente di Municipalità Marco Borghi – Venezia e i veneziani continuano il loro continuo esercizio della memoria”.
“La cerimonia della posa delle Pietre d’Inciampo – ha spiegato Paolo Navarro Dina in rappresentanza degli enti promotori dell’iniziativa – è frutto di un grande lavoro di ricerca che ci permette ogni anno di ricostruire con una pietra la vita delle persone che sono state deportate nei campi di concentramento nazisti. Sono ebrei, perseguitati politici, internati militari. Siamo qui oggi, tutti insieme, per un ricordo comune in quello che è stato definito un percorso della memoria, un circolo virtuoso che ci unisce”.
L’importanza della posa delle Pietre d’Inciampo è stata sottolineata anche da Marita Liebermann del Centro Tedesco di Studi Veneziani: “Non è una cerimonia di rito senza contenuti. Inciampare è qualcosa di vivo e di inquietante che ci muove e ci commuove – ha detto – Grazie alla deposizione delle pietre possiamo toccare con mano la vita delle persone che sono state private del loro futuro. In questo momento capiamo a cosa serve fare memoria, per far sì che una così grande tragedia non accada mai più”.
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L’assessore Boraso alla presentazione di MOBILITYhub On Track

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VENEZIA (ITALPRESS) – L’assessore alla Mobilità Renato Boraso è intervenuto questa mattina alla presentazione della seconda edizione di MOBILITYhub On Track, l’evento sulla Mobility Transformation in programma il prossimo 7 e 8 aprile a Venezia. Al Terminal 103 del Venice Terminal Passeggeri, per illustrare l’organizzazione dell’iniziativa, sono intervenuti Fabio Uglietti, International Consulting Service & Delivery Director di Quattroruote Professional, Matteo Cimegotto e Thomas Grones per BtheOne Automotive, società verticalizzata di digital marketing e eventi per il settore automotive. Verso orizzonti di mobilità sostenibile sarà il claim dell’evento che avrà un’attenzione particolare al tema della sostenibilità.

“Venezia ha avviato la conversione del trasporto pubblico in elettrico nell’isola del Lido e di Pellestrina e a breve aprirà il primo distributore ad idrogeno – ha detto l’assessore Boraso portando i saluti del sindaco Luigi Brugnaro – Questa Amministrazione crede nel tema della sostenibilità sul quale stiamo investendo e scommettendo come del resto conferma la candidatura a capitale Mondiale della Sostenibilità avviata a conclusione dell’ultimo G20 dell’economia ospitato all’Arsenale. La città in questi anni ha fatto delle scelte precise rivolte al futuro: dalle piste ciclabili al bike sharing. La presenza di una realtà come Quattroruote Professional per un evento dedicato all’automotive e della sostenibilità del futuro come quello del 7 e 8 aprile prossimi è un segnale importante non solo per la scelta della location ma per il tema della convention che sposa in pieno la linea politica dell’Amministrazione sul tema della mobilità sostenibile”.

“Saremo a Venezia per confermare questo format che è centrato sull’evoluzione della mobilità che stiamo vivendo – ha quindi aggiunto Uglietti – Venezia è una scelta ambiziosa ma straordinaria per noi. La città lancia un messaggio mondiale perché è un simbolo incredibile per ospitare i professionisti che lavorano nel nostro mondo e in quello dell’automotive. Grazie, dunque, all’Amministrazione per la collaborazione e per condividere questa iniziativa”.
“Il 7 e 8 aprile sono attesi al Terminal 103 della Vtp 2.000 partecipanti tra cui i più importanti concessionari, mobility manager del territorio nazionale, oltre che le principali case automobilistiche e produttori di moto e e-bike, le società di noleggio e i principali attori dell’industry automotive – hanno spiegato Cimegotto e Grones – Questi avranno quindi la possibilità di accedere a contenuti di valore condivisi dagli oltre 50 speaker coinvolti tra le voci autorevoli del settore e ospiti d’eccezione fuori settore, oltre che alla creazione di opportunità di business con le aziende presenti negli oltre 5.000 mq di area business e networking allestite per l’occasione nel contesto del Terminal Passeggeri”.
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Uffici pubblici comunali a Venezia, da febbraio obbligatorio il green pass

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VENEZIA (ITALPRESS) – Con l’entrata in vigore del Decreto legge numero 1 del 7 gennaio, dal 1° febbraio 2022 si introduce anche per gli utenti degli uffici pubblici l’obbligo di green pass base (ottenibile da tampone negativo in corso di validità, oltre che da vaccinazione e guarigione). Lo riferise l’assessorato ai Servizi al cittadino di Venezia. Dal primo febbraio, quindi, per entrare in qualsiasi ufficio pubblico, compresi quelli comunali, ogni utente dovrà esibire il green pass base o le relative certificazioni. Chi ne sarà sprovvisto, non potrà entrare.
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