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SPAZIANI TESTA INCONTRA SOTTOSEGRETARIO VILLAROSA

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Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha incontrato il sottosegretario all’Economia e Finanze Alessio Mattia Villarosa. 

“Al centro del colloquio, le questioni di più stretta attualità riguardanti il settore immobiliare, a partire da quelle relative alla fiscalità”, spiega Confedilizia in una nota.

Spaziani Testa ha evidenziato “la necessità che già nella prossima legge di bilancio siano presenti misure in grado di dare al comparto quel segnale di attenzione, atteso da tempo, che consentirebbe anche di attivare un circuito virtuoso per l’intera economia nazionale”.

In particolare, il presidente di Confedilizia si è soffermato su alcune proposte – come l’introduzione della cedolare secca per le locazioni commerciali e la stabilizzazione degli incentivi per gli interventi di riqualificazione degli immobili – che erano già presenti nel Manifesto per il rilancio del settore immobiliare presentato, con altre 11 organizzazioni della filiera, prima delle elezioni del 4 marzo.

 

“CAMBIARE ROTTA SULL’IMMOBILIARE”

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“Il convegno di Piacenza del Coordinamento legali Confedilizia, giunto alla sua ventottesima edizione, si svolge quest’anno nella settimana che ha visto il preannuncio del possibile varo da parte del Governo, nell’ambito della prossima manovra di bilancio, di una misura da tempo attesa dalla proprietà immobiliare, ma sollecitata anche dalle organizzazioni rappresentative dei commercianti e degli artigiani”. Lo scrive il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, in un articolo su Italia Oggi.

“Si tratta dell’istituzione della cedolare secca per le locazioni commerciali: un intervento che avrebbe il merito, in un colpo solo, di affrontare e iniziare a risolvere una serie di problemi molto diversi fra loro – aggiunge -. Garantendo una tassazione più semplice e più contenuta sui proprietari di locali commerciali dati in affitto, attualmente tale da annullare qualsiasi redditività del bene, si porrebbe infatti un argine al dilagante fenomeno dell’abbandono di questi immobili e al conseguente espandersi di situazioni di degrado e di insicurezza all’interno delle nostre città”.

“Con tutte le immaginabili conseguenze positive in termini di apertura di nuovi esercizi e di crescita di occupati. Vedremo come andrà a finire, la prudenza non è mai troppa quando si tratta di annunci di misure fiscali da inserire nella legge di bilancio. Certo è che il comparto immobiliare ha bisogno di ricevere dal Governo, già nella sua prima manovra, quei segnali di attenzione che si aspetta, e che merita, da molto tempo – prosegue Spaziani Testa -. Il 25 di questo mese Confedilizia, insieme con l’organizzazione internazionale della proprietà immobiliare di cui è componente per l’Italia (l’Uipi), sarà a Bruxelles per sottolineare anche nella sede del Parlamento europeo quanto ci affanniamo a ripetere da anni, con il supporto, oltre che del buon senso, di economisti illuminati e non omologati. E cioè che quella immobiliare non è una ricchezza statica, come da molte parti viene (spesso in modo interessato) asserito, bensì una ricchezza (quando lo è, verrebbe da dire) dinamica, come tale da salvaguardare alla stessa stregua di ogni altra manifestazione economica”.

“Di qui la necessità di rimuovere quel macigno fiscale, reso insopportabile con la manovra Monti del 2011, che limita fortemente le enormi potenzialità di un settore che è stato sempre, soprattutto in Italia, un formidabile volano di crescita e sviluppo. Dal ‘Governo del cambiamento’ ci aspettiamo un mutamento di rotta nelle politiche sull’immobiliare, non solo di tipo fiscale – conclude il presidente di Confedilizia -. Per incentivare gli investimenti nel settore, per migliorare l’aspetto delle nostre città, per stimolare i consumi, per rilanciare il turismo, per accrescere l’efficienza e la sicurezza del nostro immenso patrimonio edilizio. Speriamo sia la volta buona”.

MANOVRA, “OK IMPEGNO SU CEDOLARE SECCA”

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“La conferma dell’impegno del Governo a prevedere nella manovra il varo della cedolare secca sugli affitti commerciali, ci consente di confidare che sia finalmente giunto il momento di quel cambio di passo che il settore immobiliare attende da molti anni. Le cose da fare in questo comparto sono tante e tutte consentirebbero all’economia di ripartire. Iniziare con la cedolare per le locazioni commerciali è la scelta giusta”. Così il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

 

CONFEDILIZIA: “BENE RIGORE SU OCCUPAZIONI ABUSIVE”

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“L’inasprimento delle pene e degli strumenti investigativi contro le occupazioni abusive di immobili, previsto dal decreto sicurezza, rappresenta, insieme con la circolare del Ministero dell’interno del 1° settembre scorso, un mutamento di rotta fondamentale per stroncare questo odioso fenomeno di prevaricazione, che in Italia ha raggiunto livelli inaccettabili. Ora l’attenzione si sposta sulle amministrazioni locali, che sono chiamate a collaborare per porre termine a situazioni di tolleranza il cui perdurare non ha solo violato i più elementari diritti proprietari, ma ha altresì determinato il sorgere di autentiche zone franche utili per ogni attività illecita”. Lo afferma in una nota il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, in merito al decreto Salvini su sicurezza e immigrazione.

APPELLO PER NUOVA VISIONE SU IMMOBILIARE

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Qual è il mix delle diverse imposte che è più vantaggioso per la crescita economica, o perlomeno meno dannoso? Istituzioni internazionali come Ocse e Fondo Monetario Internazionale, oltre alla Commissione Ue, sembrano convinte che le imposte sul patrimonio, in particolare quello immobiliare, insieme con le imposte indirette, siano le migliori rispetto alla performance di crescita dei Paesi, e che ciò sia incontrovertibilmente provato dalle analisi empiriche sul tema. Al contrario, un recentissimo lavoro di Baiardi, Profeta, Puglisi e Scabrosetti – pubblicato su International Tax and Public Finance (una delle principali riviste internazionali di scienza delle finanze) e presentato oggi nella sede del Parlamento europeo, nel corso di un convegno promosso da Confedilizia in collaborazione con l’Unione internazionale della proprietà immobiliare (Uipi) – mostra come l’evidenza empirica che sta alla base di questa tesi sul mix delle imposte sia molto fragile.

Nella fattispecie, utilizzando tecniche econometriche maggiormente prudenti sulla precisione delle stime ed allargando il campione a un numero maggiore di Paesi Ocse e di anni (dal 1971 al 2014), gli autori verificano come l’effetto positivo nel lungo termine di uno spostamento del prelievo dalle imposte dirette alle indirette, e dalle imposte sul reddito a quelle sulla proprietà, non risulti più significativo dal punto di vista statistico. Anzi: nel breve termine un aumento della tassazione sulla proprietà è correlato negativamente con l’andamento del Pil pro capite.

“Confidiamo che lo studio presentato oggi a Bruxelles – ha dichiarato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – possa rappresentare un contributo di idee utile a tutti coloro che si occupano del rapporto fra tassazione e crescita, a partire dalle organizzazioni internazionali. È giunto il momento di avviare un Italia politiche nuove sull’immobiliare, che siano capaci di incentivare gli investimenti nel settore e, così, di generare sviluppo”. 

 

IMMOBILIARE, “DA DEF E MANOVRA VISIONE NUOVA”

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“Confedilizia confida che nella nota di aggiornamento al Def, così come nella manovra, si inizi a guardare al settore immobiliare con una prospettiva diversa e nuova”. Lo afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. “Come abbiamo detto martedì scorso a Bruxelles, nella sede del Parlamento europeo, occorre iniziare a considerare il nostro settore per quello che è: un volano di crescita e di sviluppo – aggiunge -, grazie alle molteplici attività imprenditoriali, commerciali, artigianali e professionali che lo compongono. Le politiche del passato – fondate su una falsa rappresentazione della realtà – hanno portato al crollo del valore degli immobili (fenomeno unico in Europa, tuttora in atto), alla mortificazione del risparmio delle famiglie, all’erosione degli investimenti delle imprese, alla chiusura di attività economiche, alla perdita di occupati. Per avere il segno ‘più’ davanti a tutte queste voci, c’è una sola cosa da fare, una decisa inversione di marcia”, conclude.

 

ISTAT, NUMERI ALLARMANTI SU MERCATO IMMOBILIARE

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 “I nuovi dati dell’Istat sul mercato immobiliare sono allarmanti. Nell’ultimo anno, i prezzi delle abitazioni esistenti sono diminuiti di un ulteriore 0,7%, con picchi negativi un tempo impensabili come il meno 2,2% di Roma, dove crollano persino i prezzi delle case nuove (meno 5,5%). Dal 2010 – appena prima dell’introduzione dell’Imu, che con la Tasi ha portato quest’anno a 150 miliardi il carico di tassazione patrimoniale sugli immobili – i prezzi delle case esistenti, secondo l’Istat, si sono ridotti del 22,1%. Senza considerare lo sterminato patrimonio di immobili ormai privi di qualunque valore in quanto impossibili da vendere o da affittare”. Lo afferma, in una nota, il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa che aggiunge: “L’Italia è l’unico Paese d’Europa in queste condizioni, come rileva periodicamente Eurostat. Si stanno quotidianamente erodendo i risparmi delle famiglie e gli investimenti delle imprese, ma nessuno sembra preoccuparsene. Occorre rimuovere le cause che hanno dato luogo a questa perdurante anomalia italiana, prima fra tutte la spropositata imposizione fiscale su un settore che andrebbe invece liberato dai pesi che gli impediscono di essere il volano di crescita che è sempre stato. La manovra in arrivo è l’occasione per iniziare a farlo”.

FISCO, SPAZIANI TESTA “PATRIMONIALE C’E’ GIÀ”

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“Da ieri si e’ tornati a evocare (non a invocare, per fortuna) la fantomatica patrimoniale: da parte
dell’opposizione, accusando la maggioranza di tenersela in serbo (pur essendo esclusa dal Contratto di governo) per smentire di volerla introdurre. Curioso che nessuno ricordi la patrimoniale che c’e’ gia’ e che grava sugli unici beni che non sono in grado di essere portati fuori dall’Italia, gli immobili. La introdusse il Governo Monti, ma l’hanno mantenuta i Governi successivi (salvo l’intervento sull’abitazione principale). Dal 2012 ha inciso per 150 miliardi e pesa ogni anno per 21 miliardi, fra Imu e Tasi, su case, negozi, uffici, capannoni. I danni che ha provocato alla crescita, al lavoro e ai consumi Confedilizia li segnala da tempo, ma in passato li hanno sottolineati con forza anche due ministri dell’attuale Esecutivo, Tria e Savona. Alle opposizioni chiediamo allora di fare un esame di coscienza sulla patrimoniale mantenuta fino a oggi, alla maggioranza chiediamo invece di intervenire per iniziare un cambiamento in un settore fondamentale come quello immobiliare”. Cosi’, in un post su Facebook, il presidente della Confedilizia Giorgio Spaziani Testa.