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AFFITTI BREVI, CHIARIMENTI DAL VIMINALE

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Il ministero dell’Interno è intervenuto – su richiesta di Confedilizia – in merito a due aspetti critici delle nuove regole in materia di affitti brevi. 

Il decreto sicurezza ha previsto, per le locazioni e per le sublocazioni “di durata inferiore a trenta giorni”, l’obbligo di comunicare alla Questura, entro le 24 ore successive all’arrivo, le generalità delle persone alloggiate, attraverso il sistema telematico “Alloggiati Web”, attuativo dell’articolo 109 del Testo unico sulla pubblica sicurezza.

Al proposito, il ministero dell’interno – su segnalazione di Confedilizia – ha scritto alle Questure, invitandole ad adeguare la relativa modulistica di accesso al fine di considerare una tipologia di ospitalità, la locazione (priva di obblighi autorizzativi e simili), diversa da quella riguardante le strutture ricettive, per le quali era stato pensato il sistema “Alloggiati Web”.

 

Rispondendo a un’altra segnalazione di Confedilizia, il ministero ha poi chiarito che, in caso di locazione o sublocazione inferiore a 30 giorni a cittadini estranei all’Unione europea, l’obbligo di comunicazione introdotto dal decreto sicurezza assorbe quello previsto dal testo unico sull’immigrazione (decreto legislativo n. 286 del 1998).

“Si tratta – rileva Confedilizia – di due interventi importanti su una materia, quella degli affitti brevi, interessata negli ultimi anni da diverse novità legislative (un’altra, in materia fiscale, è quella relativa all’obbligo di ritenuta per la cedolare secca in capo ad agenti immobiliari e piattaforme telematiche) e sulla quale si registrano anche ‘invasioni di campo’ da parte di alcune Regioni, che hanno il solo risultato di creare confusione e inutile burocrazia in un settore che andrebbe invece valorizzato”.

 

SPAZIANI TESTA “NEL DEF SERVIVA SVOLTA PER IMMOBILIARE”

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“Tra le decine e decine di pagine del Documento di economia e finanza (Def), è presente la seguente frase: ‘Il Governo non ritiene opportuno in questa fase rivedere l’imposizione sugli immobili, già oggetto di numerosi cambiamenti legislativi negli ultimi anni’. L’intento di chi l’ha scritta era quello di affermare il proposito di non aumentare la tassazione immobiliare (e ci mancherebbe, viene da dire d’impulso): lo si evince dal fatto che la frase è collocata nell’ambito delle risposte alle ‘raccomandazioni’ del Consiglio europeo, che da tempo chiedono all’Italia di aumentare ulteriormente il carico fiscale sulla proprietà. L’effetto per chi legge, tuttavia, è opposto: dire che non si intendono ‘rivedere’ le tasse sugli immobili autorizza a pensare che, per il Governo, esse stiano bene così, non presentino problemi. E questo è molto grave. È come dire che il ‘Governo del cambiamento’ condivide l’assetto della fiscalità immobiliare, in particolare di natura patrimoniale, creato dal Governo Monti”. Lo scrive su Italia Oggi il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

 

“Perché vi fosse davvero un cambiamento, un documento di analisi e programmazione economica come il Def avrebbe dovuto, invece, fare due cose: riconoscere la situazione di crisi del comparto immobiliare e programmare politiche per il suo rilancio – sottolinea Spaziani Testa -. Pochi giorni fa l’Istat ha confermato che i prezzi delle case, e quindi i risparmi delle famiglie, continuano inesorabilmente a diminuire. Rispetto al 2010, penultimo anno prima dell’arrivo dell’Imu, il calo medio è stato del 23,2%, ma la cifra può essere considerata persino ottimistica, visto che ovviamente non considera tutte le abitazioni che non si riescono a vendere, e il cui valore è quindi prossimo allo zero (per il mercato, ma non per il catasto). Questa situazione, che caratterizza l’Italia in negativo rispetto a tutti gli altri Paesi europei, sta deprimendo i consumi (lo ha riconosciuto anche la Bce), oltre ad aver causato altre enormi conseguenze negative che continuano a essere incredibilmente sottovalutate: chiusura di imprese, perdita di posti di lavoro, svalutazione delle garanzie delle banche. Senza contare gli effetti sulle possibili dismissioni di immobili pubblici”.

 

“Di fronte a tutto ciò, un Def del cambiamento sarebbe corso ai ripari. Avrebbe programmato la riduzione della patrimoniale Imu-Tasi da 21 miliardi di euro l’anno, il rafforzamento della cedolare secca sugli affitti, la rimozione delle storture fiscali che danneggiano le società immobiliari, la stabilizzazione e il miglioramento degli incentivi per gli interventi sugli immobili (di ristrutturazione edilizia, di risparmio energetico, di miglioramento sismico) – conclude Spaziani Testa -. Solo così si sarebbero gettate le basi per una crescita che tutti auspicano, che troppi annunciano, ma che in realtà finora non si riesce nemmeno a intravedere”.

 

CONFEDILIZIA “DL CRESCITA NON SIA OCCASIONE PERSA”

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“Nella sua nota illustrativa al decreto-legge crescita, il Ministero dell’economia e delle finanze indica gli immobili fra le quattro direttrici d’azione del provvedimento. Tuttavia, di immobili il decreto si occupa per aspetti molto limitati, mentre vi sarebbe bisogno di interventi in grado di dare al Paese quella spinta di cui ha urgente bisogno”. Lo afferma in una nota Confedilizia, che ha proposto al Governo “alcune misure minime, fermo restando che la priorità è ridurre la soffocante patrimoniale Imu-Tasi da 21 miliardi di euro l’anno, realizzabile anche mediante la sua deducibilità dalle imposte sui redditi (per tutti, anche per le persone fisiche). Ne mettiamo sul tavolo alcune, confidando che il Parlamento voglia compiere un esame nel merito del testo e introdurre le integrazioni necessarie”.

“Con la manovra è stata introdotta la cedolare secca per le locazioni di locali commerciali di categoria C1, ma limitatamente ai contratti stipulati nel corso del 2019. Se non si stabilisce fin da ora che il nuovo regime si applica anche ai contratti stipulati nei prossimi anni, l’effetto di questa importante misura è perduto. Recuperare locali commerciali sfitti richiede tempo, trattative, lavori, spese: se non si ha alcuna certezza del regime fiscale che verrà, nessuno si muove – sottolinea Confedilizia -. Il prossimo 31 dicembre terminerà il periodo di applicazione dell’aliquota ridotta (10%) della cedolare per le locazioni abitative a canone concordato. Rinviare alla fine dell’anno la proroga o la stabilizzazione di questo regime significa danneggiare gli stessi inquilini a reddito basso, posto che – in assenza di garanzie sul futuro – molti proprietari da tempo optano per i contratti a canone libero”.

“Dovrebbero poi essere varate misure di forte sgravio fiscale mirate all’acquisto di immobili, da parte di persone fisiche e imprese, da destinare alla locazione una volta riqualificati. È essenziale stabilizzare e perfezionare gli incentivi per ristrutturazioni, risparmio energetico e miglioramento sismico, per renderli applicabili anche laddove ora sono impediti da ostacoli pratici. E ancora, occorre rimuovere le storture fiscali che danneggiano le società immobiliari e bisogna incentivare le permute immobiliari, di fatto irrealizzabili per imposizioni fiscali irrazionali, mentre appare sempre più urgente l’attuazione dell’impegno del vicepremier Salvini all’eliminazione dell’Imu sui negozi sfitti”, conclude Confedilizia.

 

CONFEDILIZIA “CASE PERDONO VALORE PER IPERTASSAZIONE”

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“Le case degli italiani perdono valore, ci ricordano la Banca d’Italia e l’Istat nel rapporto di oggi. In particolare dal 2012. Nel 2012 è iniziata l’ipertassazione patrimoniale sugli immobili, tuttora in atto. Ma sarà certo una coincidenza”. Così, su Twitter, il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, commentando il rapporto “La ricchezza delle famiglie e delle società non finanziarie italiane”, curato da Banca d’Italia e Istat, nel quale si rileva, fra l’altro, che tra il 2005 e il 2011 il peso delle abitazioni sul totale delle attività delle famiglie è salito dal 47% al 54% per poi ridursi negli anni successivi sino al 49% nel 2017, aggiungendosi che “la tendenza alla discesa dei prezzi sul mercato immobiliare residenziale, in atto dal 2012, ha determinato una riduzione del valore medio delle abitazioni e la conseguente contrazione del valore della ricchezza abitativa”.

 

CONFEDILIZIA “URGONO INTERVENTI PER L’IMMOBILIARE”

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“Il rapporto Abi-Agenzia delle entrate segnala che dal 2012, anno di introduzione della mega-patrimoniale sugli immobili (ancora in essere), il risparmio immobiliare di famiglie e imprese si sta erodendo inesorabilmente, unico caso in Europa. Occorre intervenire con urgenza attraverso misure che siano in grado di rianimare un comparto che, quando non soffocato da  politiche sbagliate, è sempre stato un volano di sviluppo, con benefici effetti su occupazione e consumi. Il decreto crescita è la prima occasione”. Lo afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

 

CONFEDILIZIA “SALVINI ANNULLI CHOC FISCALE NEGATIVO”

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“Fra le priorità annunciate da Matteo Salvini, inequivocabile vincitore delle elezioni, c’è uno ‘choc fiscale positivo’. Condividiamo e indichiamo un settore che di uno choc positivo ha particolarmente bisogno, avendone subìto uno negativo che continua a deprimere l’economia: l’immobiliare. La spropositata patrimoniale introdotta con la manovra Monti continua a distruggere risparmio, imprese, lavoro, consumi. Al vicepremier Salvini chiediamo di impegnarsi ad almeno ridurla. Sarebbe un passo deciso verso la crescita e lo sviluppo, oltre che una indispensabile misura di equità”. Così il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

 

BANKITALIA, CONFEDILIZIA “RIDURRE TASSE PER FAVORIRE CRESCITA”

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“Il Governatore Ignazio Visco invoca un’ampia riforma fiscale che sia in grado di stimolare l’attività economica e dare certezza a chi produce, consuma, investe e risparmia”. Lo afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa che aggiunge: “E’ la strada da seguire, e la riduzione del carico tributario sul settore immobiliare è una delle forme più efficaci con cui questi essenziali obiettivi possono essere raggiunti. In attesa della manovra di autunno, il decreto crescita è il primo treno a disposizione per varare le misure più urgenti”.

CONFEDILIZIA-FIAIP: “URGENTE DARE SEGNALI A IMMOBILIARE”

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“Il settore immobiliare ha urgente necessità di segnali di fiducia affinché possa tornare ad essere il motore dello sviluppo e della crescita dell’economia italiana”. È quanto affermano – in occasione della firma di un accordo di collaborazione fra le due organizzazioni – i presidenti di Confedilizia e Fiaip, Giorgio Spaziani Testa e Gian Battista Baccarini.

“Nel Manifesto per il rilancio del settore immobiliare sottoscritto prima delle elezioni con le altre organizzazioni della filiera – proseguono Spaziani Testa e Baccarini – abbiamo formulato dieci proposte, soprattutto di natura fiscale, finalizzate a restituire redditività ad una forma di investimento mortificata da anni di politiche sbagliate. La contrarietà a misure di tassazione di tipo patrimoniale – espressa nel “Contratto” Lega-M5S – costituisce un punto di partenza irrinunciabile. Confortante, poi, è l’impegno dichiarato dal Vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, di introdurre una cedolare secca per gli affitti commerciali – espressamente richiesta nel nostro Manifesto – e di eliminare l’Imu sui negozi sfitti. Ora – concludono i presidenti di Confedilizia e Fiaip – è tempo di agire. Il mondo immobiliare si aspetta che fra le prime misure che saranno varate dal Governo, al più tardi con la legge di bilancio, trovino spazio interventi che siano in grado di far ripartire un comparto determinante per le imprese, il lavoro e i consumi”.