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ABORTO, D’AMELIO “LEGGE 194 CONQUISTA DI CIVILTÀ”

“La Legge 194, che compie 40 anni, è stata una conquista di civiltà per le donne e per l’intera società in quanto ha fatto crescere la cultura della maternità consapevole ed ha ridotto fortemente il ricorso agli aborti clandestini, tutelando la vita delle donne”. Lo afferma la presidente del Consiglio regionale della Campania, Rosa D’Amelio, nel corso dell’intervista della giornalista Gabriella Peluso, responsabile dell’ufficio stampa, realizzata sullo Studio Tv Digitale dell’Assemblea legislativa campana.

“Ricordo quando si svolse il referendum sull’aborto e che questa importante legge fu sostenuta in maniera trasversale dalle donne, proprio perché conquista di civiltà e di cultura – ha aggiunto D’Amelio -, poi è stata strumentalizzata per battaglie ideologiche che nulla hanno a che vedere con la vita e la libertà di scelta delle donne”.

“C’è ancora tanto da fare per applicare al meglio questa importante legge a cominciare da una migliore organizzazione sanitaria e dalla questione dei medici obiettori di coscienza che, nel Sud Italia, arrivano alla percentuale dell’83,5%” – ha proseguito D’Amelio – per la quale “quella dell’obiezione di coscienza è una scelta legittima ma non deve vanificare l’applicazione della Legge 194”. Dell’applicazione della legge in Campania e dei possibili correttivi si parlerà in un convegno in programma il 31 maggio nella Sala “Caduti di Nassiriya” del Consiglio regionale.

 

TRASPORTI, CASCONE “DA REGIONE SVOLTA TOTALE”

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“La Regione Campania ha dato una svolta totale al settore dei trasporti, mettendo in campo un’azione serrata per risalire la china in un settore che è complessivamente in crisi, nel Paese, e, nella nostra Regione, sconta la pesante eredità della precedente Giunta”.
E’ quanto ha affermato il Presidente della Commissione Regionale Trasporti, Luca Cascone, nel corso dell’intervista, della giornalista Gabriella Peluso, Responsabile dell’Ufficio Stampa, su CRC TV del Consiglio Regionale della Campania.

“La Regione Campania ha investito venticinque milioni per il trasporto pubblico degli studenti, ha bandito la gara per acquistare ottocento nuovi autobus e rinnovare l’intero parco rotabile, ha acquistato ventiquattro nuovi treni, ai quali a breve se ne aggiungeranno altri trenta, è intervenuta per risolvere le problematiche delle aziende di altri enti introducendo l’elemento innovativo della serietà e garantendo loro la certezza e la puntualità nel trasferimento di risorse, ha confermato le risorse necessarie per il completamento delle grandi infrastrutture, ha investito fortemente sulla mobilità turistica per incentivare i flussi verso la nostra Regione, ha puntato sulla sicurezza nelle principali stazioni e su tutti i nuovi mezzi di trasporto che sono stati acquistati, i quali avranno tutti la videosorveglianza a bordo” – ha sottolineato il consigliere regionale del gruppo “De Luca Presidente”.

“L’intera giornata dedicata ai trasporti promossa dalla Regione, in sinergia con la Commissione Regionale Trasporti, che si terrà domani alla Stazione Marittima, sarà l’occasione per fare il punto, dati alla mano, sui grandi risultati ottenuti dalla Regione in questo fondamentale settore e per discutere, con esperti, tecnici, addetti ai lavori e rappresentanti istituzionali e di categoria, sul futuro del trasporto pubblico, come volano per lo sviluppo del territorio, obiettivo per il quale la Regione sta lavorando con grande determinazione” – ha concluso Cascone.

LAVORATORI EX CAREMAR, MERCOLEDI’ AUDIZIONE COMMISSIONI

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“Ho chiesto ai presidenti delle Commissioni Attivita’ produttive e Trasporti, Nicola Marrazzo e Luca Cascone, di convocare, in un’audizione congiunta, gli amministratori delegati di Snav e Caremar e i rappresentanti sindacali dei lavoratori per chiarire, una volta per tutte, i motivi per cui i lavoratori dell’ex Caremar non sono stati ancora assunti, nonostante ci siano anche sentenze del Tribunale che lo richiedono”.

Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, ringraziando Marrazzo e Cascone per aver fissato l’audizione congiunta che si terra’, nella sede del Consiglio regionale, al Centro direzionale di Napoli, mercoledi’ 30 maggio.

“E’ assurdo che una societa’ che, tra l’altro, riceve molti contributi pubblici per fornire il servizio di trasporto verso le isole del Golfo di Napoli, non rispetti la legge e non assuma i
lavoratori della precedente gestione” ha concluso Borrelli.

 

D’AMELIO “SODDISFAZIONE PER RIAPERTURA TRENO IRPINIA”

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“Domani mattina inaugureremo la riapertura totale della linea ferroviaria storico-turistica Avellino-Rocchetta Sant’Antonio. Sono molto soddisfatta, è il successo del nostro impegno e della sinergia istituzionale tra la Regione e la Fondazione Fs Italia ed è un risultato che rimarca l’identità del territorio irpino e la vocazione turistica di un territorio che ha elevate potenzialità”.
E’ quanto afferma il Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, annunciando l’inaugurazione del Treno dell’Irpinia”.
“In nove mesi – ha ricordato la Presidente D’Amelio – è stata ridata funzionalità all’intera linea ferroviaria, rispettando perfettamente il cronoprogramma. Positiva è stata inoltre la risposta del territorio, attraverso enti e associazioni, che ha consentito di mettere a punto un ricco programma di eventi (mostre, convegni, proiezioni, street food). E’ questo un approccio vincente che dobbiamo incoraggiare per far sì che la Avellino-Rocchetta diventi un attrattore turistico importante per l’Irpinia”.
La cerimonia si terrà domani, sabato 26 maggio, ad Avellino, al quartiere borgo Ferrovia, presso la stazione ferroviaria. Alle 9.30 è previsto il taglio del nastro. Saranno presenti la Presidente del Consiglio, Rosetta D’Amelio, il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il Direttore Generale della Fondazione Fs Italia, Ingegnere Luigi Cantamessa, il Presidente della Fondazione Fs Italia, Mauro Moretti e il Presidente della commissione trasporti del Consiglio Regionale, Luca Cascone.
(ITALPRESS).

 

ACERRA, DORIA RITIRA OBBLIGO TRASFERIMENTO OPERAI A PARMA

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La Commissione regionale Lavoro e Attività Produttive della Regione Campania ha ascoltato in audizione, stamane a Napoli, la direzione aziendale di Doria s.p.a., che ha annunciato al chiusura dello stabilimento di Acerra, dove lavorano 52 dipendenti e 30 nell’indotto, con il trasferimento di tutto il personale nei vicini siti di Sarno, Fisciano ed Angri, e nel sito industriale di Parma. Nello stabilimento di Acerra si producono circa 50 milioni di vasetti di sughi pronti. All’audizione di stamane, erano presenti per la Regione Campania, il presidente della commissione, Nicola Marrazzo, l’assessore regionale alle Attività produttive, Amedeo Lepore, i consiglieri del Pd, Antonio Marciano e Loredana Raia, il consigliere regionale del M5s, Gennaro Saiello, il vescovo di Acerra, don Antonio Di Monna, l’assessore del Comune di Acerra, Nicola de Matteis, le segreterie regionali dei sindacati confederali e la Rsu aziendale. I lavoratori del sito di Acerra sono in sciopero da 15 giorni, e stamane hanno inscenato un sit-in sotto il palazzo del Consiglio regionale.

“Chiediamo di preservare i livelli occupazionali nel nostro territorio già pesantemente colpito negli anni dalla deindustrializzazione”, è stato il loro commento. “E’ una vertenza alquanto particolare – ha sottolineato Marrazzo -, parliamo di uno stabilimento dove c’è un mancato utile, di circa tre milioni di euro l’anno, ma non c’è una perdita. E’ un settore che va bene, uno stabilimento che produce e come Regione abbiamo il dovere di fare tutto il possibile affinchè non venga ulteriormente depauperato un territorio già notevolmente sacrificato”. “Di tutto abbiamo bisogno in questo momento in Campania che aziende storiche lascino il territorio di Acerra e la Campania. La Campania – ha affermato il consigliere Marciano – ha da mettere in campo tanti strumenti di natura normativa, finanziaria ed economica che possono e debbono aiutare aziende che decidono di rimanere qui. Ci sono i contratti di sviluppo, ci sono importanti investimenti sul credito di imposta. Sulle ragioni che stanno spingendo l’azienda verso la chiusura del sito di Acerra, ha parlato il rappresentante aziendale, Antonio Febbraio: “C’è un problema non solo strutturale dello stabilimento, ma un problema legato soprattutto al prodotto che si fa ad Acerra, che è un prodotto da semilavorato che acquistiamo in Emilia Romagna. Per cui siamo costretti a fare questo prodotto qui ad Acerra con semilavorati che acquistiamo in Emilia Romagna, per poi rivendere la merce prevalentemente al Nord”. I rappresentanti aziendali della Doria Spa, hanno escluso che i lavoratori dello stabilimento di Acerra vengano trasferiti presso il sito di Parma.

“A Parma ci andrà soltanto chi vorrà”, ha assicurato Febbraio. Il presidente Marrazzo, ricevute le rassicurazioni sulla non obbligatorietà del trasferimento al nord degli operai dello stabilmento di Acerra, ha chiesto ai rappresentanti aziendali quale futuro l’azienda riserva allo stabilimento. “Non c’è idea sul futuro del sito”, hanno risposto i rappresentanti della Doria. “Mi sembra strano e discutibile”, ha sottolineato il consigliere Marciano, “che la proprietà non conosca la destinazione futura del sito di Acerra”. L’assessore Lepore ha commentato che la Regione è disponibile a confrontarsi con l’azienda “non solo sul tema della ricollocazione dei lavoratori” ma anche “a pensare ad un percorso parallelo per quanto riguarda il sito, utilizzando strumenti di riconversione per verificare se la proprietà vuole utilizzare lo stesso sito per altre attività e produzioni”, ricordando come la Regione offre molte opportunità e incentivi, a chi intende investire sul territorio regionale, tenendo conto però che gli incentivi, saranno legati a clausole sociali legate ai livelli occupazionali, e alla durata dell’investimento, al pari di quanto avverrà per la grande distribuzione nelle previsioni del testo unico regionale sul commercio. “Dobbiamo distinguere – ha detto Lepore – i prenditori dagli imprenditori”. La Commissione verrà aggiornata sul caso Doria appena l’azienda avrà contezza del destino futuro del sito di Acerra. 

AL VIA LA 23^ EDIZIONE DEL PREMIO CIMITILE

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Al via la XXIII edizione del premio Cimitile. Presso il Consiglio regionale della Campania la presentazione alla stampa della rassegna letteraria, in programma dal 9 al 16 giugno, presso il Complesso Basilicale Paleocristiano di Cimitile (Napoli).
“E’ un premio che in Campania ci fa sentire protagonisti della scrittura e della cultura”, ha detto Rosetta D’Amelio, presidente del Consiglio regionale della Campania. “Scrivere o leggere un libro  ha aggiunto – è un elemento di grande rilevanza culturale e, se oggi abbiamo un problema con le nuove generazioni del Mezzogiorno, è perchè molto spesso non si legge abbastanza”. D’Amelio ha ringraziato gli organizzatori “perchè si è riusciti a mettere insieme cultura, bellezze straordinarie dal punto di vista archeologico, valorizzazione del territorio. In questi territori – ha proseguito la presidente del parlamentino regionale – c’è tutto ciò che serve per fare turismo di qualità, anche dal punto di vista enogastronomico, grazie ai tanti prodotti di eccellenza. Per cui auguro a questo premio che possa sempre di più essere un punto di riferimento non solo per la regione Campania ma anche per l’intero Paese”.

Ad inaugurare la rassegna letteraria sarà sabato 9 giugno, ore 18, la mostra d’arte “Controguerra 2018, Un segno di pace nel centenario della Grande Guerra”, a cura di Giuseppe Bacci. “Interessante”, ha detto D’Amelio in riferimento alla mostra, “mai come in questi ultimi anni abbiamo bisogno di messaggi di pace, se penso a ciò che succede nei tanti Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. Per Felice Napolitano, presidente della Fondazione Premio Cimitile, la rassegna rappresenta “una delle iniziative culturali importanti del nostro Paese. Oggi  dice – possiamo guardare a quello che il Premio ha lasciato sul territorio, osservando non senza un pizzico di orgoglio quanto di buono abbia contribuito a fare per Cimitile, per il Complesso basilicale, per la crescita culturale del territorio, della regione Campania. Ciò rafforza in noi la consapevolezza di quanto la cultura, l’arte della scrittura, la passione per la lettura, costituisca la base per ogni arricchimento sociale e culturale, dandoci spinta e forza ulteriore per continuare a pensare e progettare iniziative culturali di questo spessore”. La kermesse letteraria si aprirà sabato 9 giugno con la presentazione del libro “Palazzo d’ingiustizia” (Marsilio), di Riccardo Iacona. Domenica 10 (ore 18.30) ci sarà invece la presentazione del libro di Rita Muscardin, “Lei mi sorride ancora” (Guida), opera vincitrice della sezione inedita di narrativa, pubblicata sul territorio nazionale dell’editore partenopeo, Guida.

Martedì 12 alle ore 19 sarà presentato il libro “Il lavoro nel XXI secolo” (Marsilio), di Domenico De Masi. Giovedì 14 il convegno internazionale di archeologia dal titolo “Prima e dopo Albonio: sulle tracce dei Longobardi”. Mentre il comitato scientifico presieduto da Ermanno Corsi, ha selezionato così i vincitori della XXIII edizione. Miglior opera edita di narrativa a Sara Settaro per il libro “Uomini che restano” (Sperling & Kupfer). Miglior opera edita di attualità a Mario Giordano per il libro “Avvoltoi” (Mondadori). Miglior opera edita di saggistica al direttore de il quotidiano il Mattino, Alessandro Barbano, per “Troppi diritti” (Mondadori). Miglior opera edita archeologia e cultura artistica in età paleocristiana a Matteo Braconi per “Il mosaico del catino Absidale di S. Pudenziana” (Tau editore). Al giornalista Carlo Verna, va invece il premio di giornalismo “Antonio Ravel”. Premipo speciale infine al prefetto Alessandro Pansa, direttore generale del Dis. Ai premiati sarà consegnato il “Campanile d’argento”, opera raffigurante il primo campanile della cristianità, quello delle Basiliche Paleocristiane di Cimitile. L’iniziativa eè promossa dalla Fondazione Cimitile, con i soci fondatori Regione Campania, Città Metropolitana di Napoli, Comune di Cimitile, associazione ‘Obiettivo III millennio’, e si avvale del patrocinio della presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministero dei beni culturali, della Curia della diocesi di Nola.

D’AMELIO “BENE RISULTATI LEGGE 194”

In Campania le interruzioni volontarie di gravidanza sono in costante diminuzione. Se ne contavano 12mila negli anni ’80, 14mila nel decennio successivo, solo 7.560 nel 2016. È questo uno dei dati più significativi emerso nel corso del convegno sulla Legge 194 che si è svolto a Napoli, presso il Consiglio regionale. Un incontro fortemente voluto dal presidente Rosa D’Amelio che, a quarant’anni dall’entrata in vigore della legge per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione della gravidanza, ha voluto fare il punto sullo stato di attuazione della norma.

“È’ stata una legge importante per l’autodeterminazione delle donne – ha detto D’Amelio a margine dell’incontro – una legge di civiltà che, sottoposta a referendum, ha avuto il 68% di cittadini che l’hanno difesa e che, in quarant’anni, ha aiutato a sconfiggere la grande piaga dell’aborto clandestino. L’Italia, oggi, è ultima in Europa per interruzioni di gravidanza. Sento che l’impegno preso per l’approvazione della legge sull’aborto è stato mantenuto”. Un dato preoccupante riguarda, però, le adolescenti. “Dobbiamo far ritornare quella coscienza che coinvolse le generazioni del passato – ha aggiunto D’Amelio – perché anche le ragazze di oggi devono essere consapevoli delle scelte che riguardano la maternità e devono quindi educate alla prevenzione”.

Ma il presidente ha evidenziato anche un’altra criticità che interessa il territorio campano: “Abbiamo un tasso di obiezione di coscienza troppo alto. Nel rispetto dei medici obiettori, non possiamo non dare risposte da questo punto di vista. Bisogna trovare delle corsie particolari, penso a concorsi specifici, perché non possiamo non applicare una legge dello Stato”, ha aggiunto auspicando un rilancio dei consultori familiari e politiche sociali più efficaci soprattutto nel Mezzogiorno “dove servono più strutture per l’infanzia”.

Tra i dati snocciolati nel corso dell’incontro, emerge che in Campania, in riferimento alla cittadinanza, l’85,5 per cento delle interruzioni volontarie di gravidanza sono effettuate da donne italiane, mentre il 14,5 per cento da donne straniere, in gran parte provenienti da Romania, Ucraina e Marocco. In più, il 53 per cento degli aborti volontari sono da attribuire a donne coniugate, seguono le nubili con il 39 per cento e infine le donne separate o divorziate con il 6 per cento.

“Un dato molto significativo – ha spiegato Pietro Buono, dirigente responsabile dell’UOD Attività consultoriale e materno infantile della Regione Campania – è quello delle interruzioni di gravidanza in relazione al titolo di studio di chi si sottopone all’intervento: ben il 50,1 per cento delle donne che abortiscono hanno solo la licenza media inferiore”.

Tra le criticità evidenziate, anche la scarsa informazione. “Ancora troppe donne si informano su Internet, comprano gli anticoncezionali in Rete”, ha sottolineato Simona Ricciardelli, presidente della Consulta regionale per la condizione della donna. Le ha fatto eco Rosa Papa, direttore dell’Unità operativa complessa Tutela salute donna dell’Asl Napoli 1, che ha lanciato l’allarme: “Stanno aumentando le interruzioni di gravidanza fai-da-te con metodo farmacologico che le donne, soprattutto le minorenni e le immigrate, possono agevolmente procurarsi su internet. La situazione è complicata. Ma margini di cambiamento di sono. Finalmente al Loreto Mare si farà un reparto nuovo dedicato alle interruzioni di gravidanza, ora – ha concluso – resta da ripristinare un numero adeguato di ginecologi non obiettori”.

Loredana Raia, consigliere delegata alle Pari Opportunità del Consiglio regionale, ha evidenziato il problema dei consultori per la presa in carico soprattutto delle giovanissime che si trovano a fare i conti con una gravidanza indesiderata: “Possono anche essere ridotti di numero – ha detto – ma devono essere messi in condizione di lavorare al meglio”.

 

CRC TV , A CONFRONTO I CAPIGRUPPO DI PD E M5S

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“La Giunta De Luca e la maggioranza regionale di centrosinistra che guida la Campania hanno determinato la svolta totale nei settori chiave della sanità, delle attività produttive, dell’ambiente, dei trasporti, innescando quel processo virtuoso che necessita di ulteriori tempi per essere più fortemente percepibile ma che è stato avviato, invertendo la rotta intrapresa dalla precedente amministrazione regionale”.
E’ quanto ha affermato il Presidente del Gruppo regionale del Pd, Mario Casillo, nel corso di “Consiglieri a confronto”, con il Presidente del Gruppo regionale del M5S, Gennaro Saiello, su “CRC TV” del Consiglio Regionale della Campania.

Lavoro, sanità, ambiente in Campania, sono tra i temi affrontati nel corso del dibattito, sui quali il capogruppo del Pd ha evidenziato “l’innalzamento del punteggio dei Lea, la riduzione delle liste di attesa in sanità, la partenza dell’Ospedale del Mare, la stabilizzazione dei precari della sanità, tutti provvedimenti che lasciano ben sperare sull’uscita della Campania dal commissariamento e sul ripristino, finalmente, dei poteri ordinari, e, poi, Industria 4.0, le Zes, l’implementazione di Garanzia Giovani, il Pil in crescita del 3,4%, l’avvio della rimozione delle ecoballe e delle bonifiche, dimostrano che la nostra Regione ha avuto un decisivo cambio di passo. In questi ultimi anni della legislatura, bisogna insistere su questi obiettivi fondamentali e rilanciare la sfida per il futuro”.

Saiello ha, invece, sottolineato che “in oltre due anni di governo, la Giunta De Luca non ha dato ai campani alcun risultato: le liste di attesa sono infinite, la stabilizzazione dei precari della sanità è solo in embrione, l’Ospedale del Mare è stato solo uno spot mediatico, le ecoballe sono ancora tutte dov’erano, le politiche per il lavoro sono state insufficienti e spesso si sono risolte, per quanto riguarda i giovani, in meri stage, con Garanzia Giovani, presso le amministrazioni o le imprese, senza alcuna prospettiva. Così come il Piano per il lavoro, che è stato annunciato, punta sull’assunzione dei giovani della P.A. fondandosi su una disponibilità ad assumere dei Comuni che è del tutto inesistente, in quanto essi sono al collasso finanziario. Il nostro Movimento – ha concluso –  rilancia la sfida per il vero cambiamento e per la rinascita della Campania”.

Un altro argomento dibattuto da casillo e Saiello è stato il redddito di cittadinanza.

“Il reddito di cittadinanza è un richiamo al mero assistenzialismo, che ha danneggiato per decenni il Mezzogiorno, e chi ne sostiene la validità, come misura transitoria in vista di un lavoro, non si è accorto che siamo in Campania e non in Lombardia” ha affermato il Presidente del Gruppo regionale del Pd, Mario Casillo.

“Il tema cruciale in Campania e nel Sud è puntare sulle infrastrutture, migliorare le condizioni della sicurezza, mettere in campo misure come la fiscalità di vantaggio che possano attrarre nuovi investimenti e creare nuove imprese e lavoro vero – ha sottolineato Casillo – , il reddito di cittadinanza, invece, è solo un’illusione priva di copertura economica che lancia un segnale culturale fortemente negativo per il Mezzogiorno. Tutt’altra cosa è, invece, è il Reddito di inclusione, già attuato dal Governo di centrosinistra, che, entro una spesa contenuta e sostenibile, serve per dare risposta immediata ad un problema di povertà, ma le politiche per lo sviluppo e per il lavoro devono essere la priorità se veramente si vuole superare il dualismo economico Nord-Sud”. Sul fronte opposto, il capogruppo del M5S.
Saiello ha, infatti, sottolineato la “positività della misura che consente di far fronte alla povertà ma si inserisce in una più ampia strategia per migliorare il sistema del mercato del lavoro, puntando, innanzitutto, sulla funzionalità dei centri per l’impiego che devono essere capaci di creare opportunità di lavoro e, se esso viene rifiutato, si perde anche il reddito di cittadinanza, a dimostrazione che non è affatto una misura assistenzialistica fine a se stessa e che non diffonde alcun messaggio culturale negativo”.

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