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DUECENTO MILA EURO A CASTANICOLTURA FINO AL 2020

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Con 38 voti a favori espressi da altrettanti consiglieri il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità le modifiche alla Legge regionale 21 maggio 2012 nunero 13 e le integrazioni alla Legge regionale 21 maggio 2012 numero 13, per interventi di sostegno e la promozione della castanicoltura, attraverso attività di sostegno a consorzi di valorizzazione che si impegnano a promuovere attività di ricerca ed innovazione sulla filiera castanicola, attività di promozione e valorizzazione dei prodotti IGP e della castagna Campana, attraverso piani di marketing, studi di fattibilità. Le modifiche approvate istituiscono anche l’Osservatorio regionale per la Castanicoltura. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge pari ad euro 200.000,00 per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 si provvede mediante incremento delle risorse stanziate sulla Missione 09, Programma 07, Titolo i e riduzione della medesima somma a valere sullo stanziamento della Missione 20, Programma 01, del bilancio di previsione finanziario 2018-2020.

Nel corso della seduta pomeridiana la maggioranza dei consiglieri (23 su 30 consiglieri presenti) ha accolto la richiesta del consigliere Tommaso Casillo (Pd) per un approfondimento di tipo tecnico  in merito alla elezione di cinque componenti della Consulta di Garanzia Statutaria. All’ordine del giorno anche la discussione sulla relazione finale della Commissione d’inchiesta sulle Società partecipate, Consorzi ed Enti strumentali dipendenti dalla Regione Campania, su cui si è accesa una querelle in aula tra il presidente della Commissione, Luciano Passariello (Fratelli d’Italia), e il gruppo consiliare del M5s. Per Passariello la relazione finale a cui è giunta la Commissione “è esaustiva. Il presidente del Consiglio regionale – ha detto Passariello –  deciderà se pubblicare o meno on-line i relativi atti”. Ma per la capogruppo M5s, Maria Muscarà, il lavoro svolto dalla Commissione, ha detto nel suo intervento in aula “è poco chiara”.

“La Commissione – ha attaccato la Muscarà – è stata tenuta in piedi per essere silente. Diciamo la verità – ha aggiunto – era andata nel dimenticatoio”. Passariello ha replicato: “Mi vergogno che si dica che questa Commissione non ha prodotto niente, quando in questa Commissione c’è stato il lavoro anche dei 5 Stelle, tranne che nella chiusura del testo. Se la relazione non vi garba – ha concluso – è perché non c’è stato il vostro apporto in Commissione”. In apertura della seduta pomeridiana il vicepresidente Casillo ha comunicato che il Gruppo consiliare M5s in Consiglio ha eletto la nuova capogruppo, si tratta della consigliera Maria Muscarà, che succede a Gennaro Saiello.

CAMPANIA IN CAMPO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

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Fondi per pagare un fitto di casa, per sostenere le spese dei percorsi formativi dei figli, anche semplicemente per consentire l’acquisto dei pannolini. Sono queste solo alcune misure messe in campo dalla Regione Campania a favore delle donne vittime di violenza e soprattutto dei loro figli. A un anno dall’approvazione della legge numero 34 del 2017 sugli “Interventi per favorire l’autonomia personale, sociale ed economica delle donne vittime di violenza di genere e dei loro figli ed azioni di recupero rivolte agli uomini autori della violenza”, che gode di una copertura di 500mila euro, si è svolto stamattina, nella sede del consiglio regionale, un incontro per fare il punto sui provvedimenti adottati. “Un’iniziativa importante – commenta il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio a margine dell’incontro – perché vogliamo ricordare che lo scorso 25 novembre abbiamo approvato all’unanimità, su proposta della consigliera Bruna Fiola, una legge che definisce un percorso di presa in carico, anche economico, per i figli e gli orfani di donne vittime di violenza”.

Il fenomeno presenta dati drammatici: la Campania è terza, dopo Umbria e Calabria, per numero di donne ammazzate in famiglia. “Un dato – continua D’Amelio – che nonostante le buone leggi e il tanto lavoro messo in campo ci fa riflettere. Dobbiamo lavorare sul terreno culturale per formare le coscienze dei giovani, altrimenti non vinceremo mai questa sfida”. Per il presidente del consiglio regionale, è importante assumere un “impegno forte anche sulle case rifugio perché – spiega – possano avere fondi necessari per non interrompere le loro attività: quando si prende in carico una donna vittima di violenza, è fondamentale darle la certezza di un ambiente che protegga lei e i sui figli, altrimenti, dopo la denuncia, sarà costretta a tornare nel circuito infernale in cui continuiamo a piangere donne assassinate”.
Convocata, per la prossima settimana, la cabina di regia istituita presso l’assessorato alle Pari opportunità, che mette intorno a un tavolo, su questi temi, anche gli assessorati al Lavoro e alle Politiche sociali, un consigliere di maggioranza e uno di opposizione.

“Il fenomeno della violenza sulle donne non può essere ristretto nel campo delle politiche di genere – dice Bruna Fiola, consigliera regionale del Pd, prima firmataria della legge – perché la violenza si combatte anche con il lavoro che garantisce l’autonomia personale, sociale ed economica delle donne. Siamo la prima regione ad aver legiferato a favore dei figli e degli orfani di femminicidio e sosteniamo con forza che la violenza non è solo fisica ma anche economica: molte donne non denunciano perché hanno a cuore la vita e la tutela dei propri figli, quindi dobbiamo dare a queste donne di provvedere quotidianamente al sostentamento dei figli. Non ci limitiamo a invitare le donne a denunciare le violenze subite, ma diamo loro gli strumenti economici affinché possano uscire dalla casa in cui le violenze si sono consumate”.
Presente all’incontro anche Adriana Esposito, madre di Stefania Formicola, vittima. “Bisogna lavorare molto sui giovani – dice – Partecipo a numerosi incontri nelle scuole perché è da lì che occorre partire per spiegare che la gelosia è il primo passo verso la violenza”

Testimonial dell’iniziativa, l’attrice Miriam Candurro, protagonista di Un posto al sole e volto noto della fortunata serie dei Bastardi di Pizzofalcone. “Sono onorata e felice del ruolo affidatomi in questa battaglia a favore delle donne – dice – Nella fiction dei Bastardi di Pizzofalcone ho interpretato una donna vittima di violenza domestica e, incredibilmente, sono stata raggiunta dalle telefonate di tantissime donne, di ogni età e ceto sociale, che si sono sfogate con me per le violenze subite. Davvero sconvolgente quanto il fenomeno sia diffuso”.

CIAMBRIELLO PRESENTA LIBRO SU RECUPERO GIOVANI

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“Da trent’anni sono un operatore del privato sociale e un educatore che investe sui ragazzi. Una società che giudica un minore e dopo lo mette in carcere è malata. Io sono per il recupero delle povertà economiche ed educative”. Così Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Regione Campania, a margine della presentazione del libro “Caro prof ti scrivo… Gli adolescenti scrivono al docente di religione”, scritto a quattro mani col giovane Giuseppe Ventura, presso la sala Nassiriya del Consiglio Regionale. Presenti al tavolo con gli autori il consigliere regionale Antonio Marciano (Pd), il professor Vincenzo Cappello, presidente Arec, la professoressa Paola Serra, del liceo Durante (Frattamaggiore), Michele Viscardi, del coordinamento ex parlamentari della Campania, il professor Francesco Pisano, dell’Itis Levi-Montalcini (Quarto), l’avvocato Carmine Iodice, vice presidente dell’Aree. Ha moderato la giornalista Ilaria Urbani.

“Ho insegnato quattro anni ad Arzano ad Afragola e al liceo Mazzini al Vomero – racconta Ciambriello – Uno pensa che arrivando ad Arzano si debba riscrivere “Io speriamo che me la cavo due”, io invece ho utilizzato lo spazio della docenza di religione con metodi attuali moderni, con gli strumenti di comunicazione di massa, come i film, ho parlato dei comandamenti attraverso la spiegazione che ne ha fatto Roberto Benigni. Per questi giovani temi come la Chiesa, l’amore, l’amicizia sono stati utilissimi. Alla fine Giuseppe Ventura, un giovane blogger giornalista, ha esaminato 920 temi e ne ha scelti una cinquantina sui quali poi abbiamo fatto una lettura insieme. Molti di loro mi hanno raccontato le loro esperienze sentimentali, affettive, attraverso la musica abbiamo compreso come il valore del tempo è fondamentale per le famiglie divise o meno. Abbiamo usato lo spazio dell’ora di religione per fare anche educazione civica e fare discussione di temi di attualità ed essenza della vita. Sono stato per 10 anni anche consigliere regionale. Ringrazio l’Arec che ha voluto che questo libro fosse presentato nel consiglio regionale”.

“È un bel testo – commenta Antonio Marciano, consigliere regionale Pd – Parla di bellezza, racconta di bisogni, la gioia, ma anche la paura di una generazione di giovani. Mi ha colpito molto il passaggio che riguarda il futuro. Il tema di chi si sente ancora in una condizione di precarietà in relazione al proprio destino, lavoro, autonomia e libertà. Sono temi di straordinaria attualità. Cosa fa la Regione Campania per questi giovani? Noi stiamo lavorando per uno straordinario piano per il lavoro – spiega Marciano – che riguarda 11mila nuove assunzioni nella pubblica amministrazione, servirà a svecchiare gli uffici e a portare dentro i 550 comuni della Campania nuove competenze, giovani e motivate attraverso il meccanismo del corso-concorso. Stiamo costruendo con i sindaci le convenzioni perché quest’operazione parta sotto la selezione del Formez e dunque cominciamo mettere in campo anche altre misure come 350 assunzioni nella trasporto Eav, nella sanità pubblica. Proviamo, una volta usciti dal blocco del turn-over, a offrire opportunità concrete perché chi ha merito e voglia di investire sul proprio futuro”. “Mi hanno definito un condottiero – racconta Giuseppe Ventura – ma io non mi sento tale, piuttosto mi sento parte delle parole che abbiamo trascritto nel libro. È stata un’esperienza fantastica perché era il mio sogno diventare uno scrittore. E avere la possibilità di riportare le parole dei ragazzi in un libro è assolutamente magnifico”.

GARANTE INFANZIA “CAMPANIA TERZA REGIONE PER ABBANDONO STUDI”

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“Il quadro generale dei dati sull’infanzia in Campania nel 2018 non è confortante. La Campania è la terza regione italiana per la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi: il 19,1%, decisamente al di sopra della media nazionale che è del 14%. Con l’eccezione di Avellino, che registra un tasso di abbandono del 7,5%, in netto miglioramento. Molte criticità si segnalano soprattutto sulla povertà economica ed educativa minorile in Campania”. Così Giuseppe Scialla, garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Regione Campania, a margine del Seminario di studi su “Minori: i figli nostri e degli altri. Proteggere, educare, ascoltare e vigilare: un impegno comune”, presso la sede del Consiglio Regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli. Nel corso del convegno è stato presentato anche il trimestrale Il Garante.

“Per quanto concerne la povertà educativa – spiega Sicalla – Cioè la privazione per i minori delle conoscenze ed esperienze e di quelle necessità relazionali che formano il loro patrimonio di interessi e di crescita, i dati di Save the Children ci riportano che in Campania l’indice dei minori che non sono mai andati a teatro e del 77,9%, quelli che non hanno mai visitato i musei o le mostre il 69,3%, quelli che non hanno mai visitato siti archeologici del 75,9%, mentre chi non ha mai navigato su Internet è il 33,4%. In miglioramento, invece, i dati sui minori stranieri non accompagnati: in un anno, dal 2017 al 2018, si è passati da 779, pari a 4,2%, a 417. Un numero contenuto che dà la possibilità di sostenerli meglio e ai tutori volontari di svolgere un lavoro ancora più pregnante verso di loro, così anche le comunità si organizzano meglio”.   

INFANZIA, IN CAMPANIA GIÀ 450 TUTORI DI MINORI

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“Sul tema dei minori stranieri non accompagnati stanno arrivando segnali positivi. La risposta della Campania, assieme ad altre regioni, sulla nuova figura del tutore volontario istituita con la legge 47/2017 è molto incoraggiante. È compito anche dei Garanti Regionali dell’Infanzia comunicare che esiste questa opportunità di candidarsi come tutore di un minore. Purtroppo si registra ancora un eccesso di lentezza nelle nomine da parte della giustizia minorile”. Così Sandra Zampa, vicepresidente del Consiglio scientifico e strategico del Consiglio Italiano per i Rifugiati (Cir) e relatrice della legge 47/2017 sui minori stranieri non accompagnati, a margine del Seminario di studi su “Minori: i figli nostri e degli altri. Proteggere, educare, ascoltare e vigilare: un impegno comune”, presso la sede del Consiglio Regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli. “Nella nostra regione – spiega Carmela Grimaldi, assistente sociale e collaboratrice del Garante per l’Infanzia della Campania – da quando è stata istituita la figura del tutore volontario per i minori abbiamo già formato circa 450 tutori, di cui circa 50 per ciascuna delle province di Napoli, Benevento e Avellino, con i corsi presso il consiglio regionale, altri 50 nella provincia di Caserta e 250 nella provincia di Salerno. Nella maggior parte dei casi, dopo la formazione è arrivata anche l’adesione a proseguire con questo percorso concretamente”.

“Nelle scorse settimane – continua – sono partiti i focus group con il monitoraggio, presso l’ufficio del Garante, dove stiamo facendo una prima indagine per capire quanti tutori sono stati chiamati e quanti sono i minori assegnati. Siamo solo all’inizio del percorso. La figura del tutore, che presso gli Sprar, assiste i minori stranieri non accompagnati, è fondamentale, perché si affianca fino a 18 anni – con una possibilità di proroga fino a 21 anni per l’inserimento in un processo integrativo – al referente assistente sociale e alla comunità, andando a compensare il vuoto della famiglia”. “Il corso di formazione per diventare tutore – spiega Zampa – dura 3 giorni ed è gratuito. Alla fine, si viene inseriti in un albo dei volontari, depositato presso il tribunale minorile e i magistrati minorili provvedono ad abbinare il nome del tutore a quello del ragazzo da seguire. Questa innovazione importantissima sta producendo effetti straordinari: il tutore è capace di comprendere se il sistema dell’accoglienza funziona bene, se la comunità rispetta tutti i criteri, se il ragazzo è inserito in un percorso di integrazione. Nello Sprar i ragazzi fanno formazione professionale, hanno accesso a istruzione e diritto alla salute. Questo sistema tende a costruire una società includente”.

“Per la prima volta in Italia – spiega Chiara Moscato, presidente Aimef Campania, l’associazione italiana di mediazione familiare – si sta legiferando su un tema importante, come la mediazione familiare, grazie al Ddl Pillon – Ma si è fatta molta confusione sull’obbligatorietà della mediazione, vista quasi come un costo ulteriore oltre a quelli processuali per le coppie separande. Non è così. La mediazione familiare non è obbligatoria. L’obbligatorietà riguarda unicamente il primo incontro informativo. Poi la mediazione è volontaria. Erroneamente, inoltre, è stata equiparata a una mediazione civile e commerciale. Ma non lo è”.

NEL QUESTION TIME CASO FORMICHE SU PAZIENTE S.GIOVANNI BOSCO

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Il caso delle formiche su una paziente ricoverata all’Ospedale San Giovanni Bosco di Napoli è stato al centro di due question time del consiglio regionale presentati dai consiglieri Luciano Passariello (FdI) e Francesco Emilio Borrelli (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi), ai quali questa mattina ha risposto la giunta regionale della Campania. L’assessore alle Attività Produttive Antonio Marchiello ha illustrato la relazione dell’Ufficio speciale del Servizio Ispettivo Sanitario a seguito del sopralluogo del 12 novembre nel corso del quale è stata “constatata la presenza di soluzioni di continuità nei pannelli, che lasciavano spazio sufficiente alla intrusione di insetti. Situazione similare è stata accertata anche presso le altre stanze del reparto. Per ovviare alle manutenzioni, la Direzione Aziendale ha chiesto al Ministero della Salute e alla Regione di finanziare interventi di edilizia manutentiva straordinaria per 7,8 milioni e allo stato la procedura è in itinere”.

Al centro delle richieste dei consiglieri anche chiarimenti sullo stato della gara per l’affidamento del servizio di pulizia, al momento in corso. Altro tema, sollevato da Borrelli, ha riguardato la presenza di parcheggiatori abusivi nelle aree esterne al San Giovanni Bosco, sulle quali l’azienda ospedaliera è già intervenuta con denunce alla Questura, che hanno portato a un primo sgombero. La consigliera Flora Beneduce (Fi), invece, ha posto il problema “della decisione di chiudere la struttura di Salute Mentale di Sorrento e del trasferimento presso il Distretto Sanitario 59, chiedendo di garantire la tutela dei pazienti”. L’assessore Marchiello ha spiegato che “non ci sono soluzioni alternative, in quanto i locali di Sorrento non sono a norma”. È stato affrontato, quindi, il tema della Vigilanza e controllo del servizio di trasporto pubblico locale, sollevato da una interrogazione della consigliera Maria Grazia Di Scala (Fi).

L’assessore Marchiello ha illustrato i dati dell’anno 2017, “nel corso del quale sono state elevate penali per mancata puntualità delle corse da parte delle aziende di trasporto per 3,2 milioni di euro”. Sulla riforma delle Iacp e la nascita dell’agenzia regionale Acer, l’assessore all’Urbanistica Bruno Discepolo, rispondendo a un question time del consigliere Luigi Bosco (Campania Libera – PSI – Davvero Verdi) ha assicurato che la procedura sarà conclusa entro l’anno. “L’Acer partirà da gennaio 2019”. Per quanto riguarda il personale, ha concluso Discepolo, “l’istituto del distacco tra Regione e Iacp non è applicabile per legge. Diversamente in seno all’Acer la Regione potrà valutare forme di distacco del personale regionale, in considerazione dei previsti significativi pensionamenti dei prossimi anni, ma sempre dentro i vincoli di finanza pubblica”. Altro argomento trattato ha riguardato la vertenza dei lavoratori della Dema, su interrogazione del consigliere regionale Gennaro Saiello (M5S), che ha chiesto all’amministrazione regionale di accelerare l’attivazione dei corsi di formazione per i 24 lavoratori non ancora riassunti. L’assessore al Lavoro Sonia Palmeri ha auspicato che l’azienda “alla luce del nuovo programma di sviluppo in corso possa riassorbire innanzitutto le risorse in esubero”.

Infine, su richiesta del consigliere Michele Cammarano (Movimento 5 Stelle), l’assessore Antonio Marchiello ha ribadito come la Regione Campania “ha formalizzato il sostegno alla candidatura delle due abbazie benedettine di SS. Trinità di Corpo di Cava de’ Tirreni e di Montevergine nel patrimonio mondiale Unesco, rappresentando la questione al Ministero dei Beni Culturali”. Per Cammarano, però, “formalmente nulla è stato fatto dalla Regione. Il Mibac aspetta una relazione puntuale. È un treno che stiamo perdendo”.

PRIMA EDIZIONE PREMIO ECCELLENZE CAMPANE IN ITALIA E NEL MONDO

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Si è svolta stamane in Consiglio regionale a Napoli la prima edizione di “Eccellenze campane in Italia e nel Mondo”, il Premio per valorizzare i talenti regionali. L’iniziativa è stata promossa e organizzata dal consigliere regionale Alfonso Longobardi, vice presidente della commissione Bilancio. “E’ un riconoscimento d’obbligo – il commenta del consigliere regionale – per le tante eccellenze della nostra fantastica Regione che ogni giorno mettono in atto la loro arte e maestria in svariati settori, portando il nome delle nostre terre in Italia e nel mondo. Con gioia e onore abbiamo premiato artisti, sportivi, maestri panificatori, medici, imprenditori, maestri pizzaioli e così via: è un modo per esprimere loro il riconoscimento istituzionale di tutta la Regione Campania. Parte quest’anno, quindi, questa iniziativa che si rinnoverà di anno in anno fino a diventare un punto di riferimento per le eccellenze a carattere internazionale. Già da domani l’iniziativa prosegue sul territorio, per valorizzare e premiare le tante altre Eccellenze della nostra Campania”, conclude.
(ITALPRESS).

FEMMINICIDIO, UN VIDEO CLIP PER PREVENIRE IL FENOMENO

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Presentato nella sala Nassirija del consiglio regionale della Campania, alla presenza dell’assessore alle Pari opportunità Chiara Marciani, il video clip del brano musicale contro la violenza sulle donne, patrocinato dall’assise regionale, il Comune di Napoli e l’azienda ospedaliera Cardarelli di Napoli. “Siamo la terza regione in Italia per numero di donne ammazzate dal compagno, il marito, il fratello – dice il presidente del consiglio regionale Rosa D’Amelio – Il compito delle istituzioni è quello di prendere in carico le donne che denunciano la violenza subita, fornendo loro supporto, accoglienza, occasioni di formazione e di lavoro. Ma dobbiamo lavorare anche molto sulla prevenzione di questo fenomeno e il video clip che presentiamo oggi va in questa direzione”.
Presente all’iniziativa anche il direttore generale del Cardarelli, Ciro Verdoliva, accompagnato dal primario del Pronto soccorso, Fiorella Paladino, e dalla caposala Flora Verde: “Dal 2016 ad oggi – spiega il manager – da quando, cioè abbiamo avviato nella nostra azienda il percorso ‘rosa’ e il centro Dafne, abbiamo affrontato più di trecento casi. Reputo molto importante il referto psicologico che stiliamo nelle nostre strutture, quello cioé che registra lo sfogo a caldo delle donne vittime di violenza. Questo documento, se il caso finisce in tribunale, è un documento che integra il fascicolo processuale”.

“A tre giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne – dichiara a margine dell’iniziativa il consigliere regionale Antonio Marciano – continua l’impegno della Regione per mantenere vivo il confronto. Ma soprattutto per mettere in campo iniziative concrete. La legge regionale del 2017 che finanzia questo tipo di attività va in questa direzione, l’ulteriore finanziamento di mezzo milione di euro che la giunta regionale ha approvato ieri a favore di 32 centri anti violenza va in questo senso. Accanto a questo c’è un lavoro enorme per recuperare una involuzione culturale soprattutto nel rapporto tra gli uomini e le donne in questo Paese, il paradosso è che queste violenze si consumano nelle democrazie più avanzate”.

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