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Ok a mozioni su bilancio di genere e congedo di paternità

ROMA (ITALPRESS) – Quattro mozioni sono state approvate nella seduta odierna del Consiglio regionale del Lazio: i temi affrontati vanno dalla parità di genere, sulla quale si incentravano due degli atti di indirizzo votati favorevolmente oggi (uno sul bilancio di genere, l’altro sul congedo di paternità), al salario minimo per i lavoratori nell’ambito degli affidamenti pubblici, fino alla tematica ambientale, in particolare per quanto riguarda le discariche abusive.
La prima mozione approvata prevede che il Consiglio regionale impegni la Giunta regionale ad assumere le iniziative propedeutiche all’attuazione del bilancio di genere entro il bilancio previsionale 2026, quale strumento di indirizzo per l’adozione della legge di bilancio e il suo collegato, al fine di predisporre – sulla base di una riclassificazione contabile delle spese del bilancio dell’ente in neutrali rispetto al genere, sensibili rispetto al genere, destinate a ridurre le diseguaglianze di genere – norme atte a conseguire l’applicazione del principio di eguaglianza tra donne e uomini e l’effettiva parità di genere in ogni ambito della società.
Con il secondo atto di indirizzo approvato oggi, il Consiglio regionale impegna il Presidente della Regione e la Giunta ad applicarsi e farsi promotori presso la Regione Lazio affinchè, in tutte le procedure di gara per l’affidamento di contratti di appalti di lavori, servizi e forniture e nelle concessioni, sia indicato, in coerenza con quanto previsto nell’art. 11 del codice dei contratti pubblici, che al personale impiegato nei contratti di lavoro, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e nelle concessioni sia applicato il contratto collettivo maggiormente attinente all’attività svolta stipulato dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore; sia verificato, inoltre, che i contratti indicati nelle procedure di gara prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a 9 euro l’ora; sia verificato, ai sensi dell’articolo 11 del Codice dei contratti, qualora gli operatori economici dichiarino in sede di offerta un differente contratto collettivo da essi applicato, che tale diverso contratto garantisca ai dipendenti le stesse tutele di quello indicato dalla stazione appaltante; che il giudizio di equivalenza sia condotto sulla base dei 12 parametri tracciati dall’Anac nella relazione illustrativa al bando tipo numero 1 del 2023, parametri dai quali sarà ammesso lo scostamento nel numero di due al massimo, fermo restando comunque il rispetto della retribuzione minima di 9 euro l’ora; siano organizzati incontri con le organizzazioni sindacali per verificare come raggiungere l’obiettivo che tutti i contratti in essere prevedano il trattamento economico minimo di 9 euro l’ora.
Una terza mozione contiene l’impegno per il Presidente della Regione e l’assessore al Ciclo dei rifiuti ad avviare una ricognizione generale su tutto il territorio del Lazio coinvolgendo i comuni nella segnalazione di tutte le situazioni di rischio, con specifico riferimento alle discariche abusive; a definire i criteri di raccolta ed elaborazione dei dati provenienti dai comuni, eventualmente gestiti dalla Direzione regionale competente in materia di rifiuti, predisponendo una mappatura che tenga conto dell’estensione del singolo sito potenzialmente a rischio e la sua caratterizzazione, l’entità del volume dei rifiuti da rimuovere e le eventuali azioni di messa in sicurezza e una categoria di rischio da assegnare allo stesso; a pianificare, anche dal punto di vista finanziario, un intervento di bonifica generale e straordinario con validità pluriennale, identificando un apposito capitolo di bilancio.
La quarta e ultima mozione approvata torna sul tema della parità di genere, prevedendo che il Consiglio regionale impegni il Presidente e la Giunta regionale a farsi promotori, nelle sedi nazionali, a partire dalla Conferenza delle Regioni e Stato Regioni, nonchè coinvolgendo le rappresentanze parlamentari, della tempestiva attuazione da parte del Governo di norme attuative della legge delega numero 32 del 2022 in tema di congedo di paternità obbligatorio, al fine di estenderne il periodo di durata in linea con i paesi più avanzati e soprattutto in linea con l’esigenza sociale di riequilibrare il lavoro di cura verso una effettiva condivisione delle responsabilità di cura e genitoriali tra uomini e donne.

– foto: xl5/Italpress –

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La proposta sul caregiver familiare del Lazio diventa legge

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato oggi all’unanimità dei presenti la proposta di legge regionale numero 132 del 9 febbraio 2024, concernente “Disposizioni per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare”. In precedenza, aveva ricevuto il voto favorevole dell’Aula anche la proposta di deliberazione consiliare n. 11 del 4 ottobre 2023, concernente “Approvazione del ‘Piano d’azione per le zone vulnerabili all’inquinamento da nitrati di origine agricola della Regione Laziò. Direttiva 91/676/CE – D.Lgs. 152/2006 – DM 5046/2016”. In apertura di seduta, vi era stato il ricordo da parte del presidente Aurigemma della consigliera Valentina Paterna, recentemente scomparsa, con l’annuncio del subentro ad essa del neo consigliere Giulio Menegali Zeli Iacobuzi.
Una proposta di legge, quella sul caregiver, che è stata “oggetto di un egregio lavoro in commissione”, come ha detto l’assessore ai Servizi sociali Massimiliano Maselli nella sua relazione; una proposta incentrata sulla figura del caregiver familiare come componente della rete di assistenza alla persona ma anche come portatore di diritti propri, distinti da quelli della persona da lui assistita, recita l’articolo 1 della normativa. Normativa “attesa da tutto il mondo che ruota intorno alla disabilità”, così ancora l’assessore.
Pochi articoli, scritti in modo semplice, in modo da renderla accessibile a tutti, questo il modo in cui è stata scritta questa normativa, secondo Maselli, che ha ricordato le novità più rilevanti che essa introduce, dal ruolo attivo che essa conferisce al caregiver per la prima volta, alla “giornata del caregiver” in essa prevista all’articolo 11, fino al riconoscimento, dal momento che almeno il 7 per cento dei caregiver è in una fascia di età giovanile, di crediti formativi a fini di studio, che è previsto nell’articolo 10. 15 milioni di euro nel triennio 2024-26 sono gli stanziamenti previsti per questa legge dalla norma finanziaria, l’articolo 14.
Numerosi gli emendamenti ai vari articoli approvati, provenienti sia dalla maggioranza con Maria Chiara Iannarelli di Fratelli d’Italia, che dall’opposizione con Marta Bonafoni del Partito democratico, Alessandra Zeppieri del Polo progressista, e alcuni dallo stesso assessore Maselli, che in altri casi ha provveduto alla riformulazione di alcuni, in modo da poter dare ad essi parere positivo.
Il riconoscimento di una figura che c’è sempre stata ma non lo ha mai ottenuto ufficialmente, questo è lo scopo della legge secondo la presidente della commissione Sanità Alessia Savo, che ha ricordato come 25 mila persone nella nostra regione svolgano questa attività. Apprezzamento per la proposta è venuto anche dall’opposizione, con la consigliera Marietta Tidei di Italia viva. “Un lavoro fatto insieme” è stato quello che si è realizzato su questa proposta, anche per il consigliere Rodolfo Lena del Pd. Apprezzamento anche da Marta Bonafoni, secondo la quale anche il governo nazionale dovrebbe trarre ispirazione da questo lavoro fatto nel Lazio in modo condiviso. “Un percorso importante” apre questa normativa, secondo Alessandra Zeppieri. Con riferimento all’accenno di Bonafoni, Maselli ha detto in una breve replica che gli risulta si stia lavorando anche a livello nazionale sul tema. Importante la continuità del lavoro su questi temi, ha detto in conclusione l’assessore. Il voto favorevole dei vari gruppi di maggioranza è stato poi annunciato, in sede di dichiarazione di voto, da Nazareno Neri di Noi moderati, Luciano Crea della lista Rocca e Daniele Sabatini di Fratelli d’Italia; tutti hanno ringraziato la Giunta per il lavoro fatto su questa normativa di grande “concretezza”, come ha detto Sabatini”Procedura obbligata”, invece, era stata definita dall’assessore al Bilancio Giancarlo Righini nella sua illustrazione del provvedimento, quella che viene avviata con la proposta di deliberazione consiliare approvata prima della proposta di legge, vista la procedura di infrazione europea pendente in materia. Il Piano d’azione fissa i criteri e le norme tecniche generali per l’utilizzazione agronomica dei materiali e delle sostanze di cui all’articolo 2, al fine di consentire alle sostanze in essi contenute di svolgere un ruolo utile al suolo agricolo. Per Salvatore La Penna del Pd, però, da una procedura per quanto obbligata può nascere una iniziativa su un tema che ha a che fare con la qualità della vita nei nostri territori; d’accordo con queste osservazioni si è detto anche Daniele Maura di Fratelli d’Italia. Righini, da parte sua, ha assicurato che si continuerà a lavorare su questo tema, nel ringraziare per il loro apporto le Direzioni Regionali coinvolte.

– Foto: Xl5/Italpress –
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Morta Valentina Paterna, il cordoglio del Consiglio

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio esprime profondo cordoglio per la morte della consigliera Valentina Paterna, avvenuta per una grave malattia. La presidente della commissione Agricoltura e Ambiente aveva solo 42 anni ed era stata eletta nella circoscrizione di Viterbo per la lista di Fratelli d’Italia.
Il presidente del Consiglio regionale, Antonello Aurigemma, ha annunciato bandiere a mezz’asta nella sede di via della Pisana e la sospensione di tutte le attività per due giorni. “In questi mesi ci ha regalato il suo sorriso, la sua forza e il suo coraggio, anche nei momenti più difficili. Il Consiglio regionale si unisce al dolore dei familiari per la sua scomparsa”, così il presidente Aurigemma ha ricordato la giovane consigliera di Tarquinia.
Parole di cordoglio sono state espresse anche dal presidente del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Daniele Sabatini: “La scomparsa dell’amica e collega Valentina Paterna lascia un dolore terribile. Donna forte, che ha coniugato impegno politico e istituzionale nonostante la continua lotta alla malattia. Caparbia e sempre sorridente alla vita, lascia un vuoto incolmabile. E’ una perdita che ci tocca nel profondo. Ci stringiamo al dolore della sua famiglia”.

– Foto: ufficio stampa Valentina Paterna –

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Corecom Lazio, parere favorevole su relazione attività per il 2023

ROMA (ITALPRESS) – La commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, presieduta da Claudio Marotta, ha ascoltato oggi la presidente del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), Maria Cristina Cafini, che ha illustrato la relazione sulle attività svolte nel 2023. Sulla relazione la commissione ha espresso parere favorevole all’unanimità.
Cafini ha illustrato le funzioni del Corecom Lazio, che è innanzitutto l’istituzione con funzioni di garanzia e controllo nel settore radiotelevisivo, a queste, con legge regionale sono stati aggiunti compiti sull’informazione per l’uso corretto e responsabile delle tecnologie e contrasto al cyberbullismo.
In più ci sono funzioni delegate dall’autorità nazionale, l’Agcom, che riguardano il rispetto della par condicio, la risoluzione delle controversie tra utenti e operatori telefonia, tv, internet.
“Siamo riusciti ad eliminare lo spaventoso arretrato che avevamo nell’esame delle controversie – ha dichiarato la presidente – Adesso rispettiamo tutti i parametri stabiliti da Agcom e per questo nel 2023 abbiamo ricevuto una premialità, rientriamo già nei parametri, più rigidi, decisi per il 2024”.
Fra le attività menzionate nella relazione, di particolare rilievo il monitoraggio e la vigilanza sull’emittenza radiotelevisiva, servizio appaltato all’esterno, i messaggi elettorali autogestiti e la gestione dei “programmi per l’accesso”, trasmissioni Rai dedicate alle associazioni, che hanno la possibilità di raccontare le proprie attività: “Siamo passati da 4 richieste a trimestre, alle 46 complessive del 2023”, ha spiegato Cafini.
Fra le iniziative messe in atto nel 2023, la presidente del Corecom ha ricordato il patentino digitale, dedicato ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, l’introduzione della materia sperimentale nelle scuole primarie per l’educazione digitale, corsi di formazione alla “media education”, il laboratorio di giornalismo, rivolto a ragazzi più grandi, l’osservatorio sui minori e lo sportello web per la tutela della reputazione digitale, gli stati generali dell’informazione, messi a punto nel 2023 e in fase di realizzazione.
E’ stata infine avviata una interlocuzione con la Rai, per il momento senza risultati, per l’ampliamento delle edizioni del tg regionale per non udenti e per l’utilizzazione del linguaggio dei segni anche per la trasmissione Buongiorno Regione. “Non abbiamo, come Regione, un contratto di servizio con la tv pubblica – ha dichiarato Cafini – per questo il nostro potere contrattuale non è molto”.
Chiara Iannarelli (FdI) ha espresso “apprezzamento per la ricchezza delle attività” e ha chiesto maggiori informazioni sulla scelta degli operatori che realizzazione le campagne per le scuole”. L’esigenza di aumentare il livello di conoscenza sulla realtà digitale fra i ragazzi, a partire dalle scuole è stata espressa anche da Edy Palazzi (FdI), mentre il presidente Marotta, prima di chiudere la seduta, ha chiesto di approfondire “la tematica del contratto di servizio con la Rai”.
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Fosse Ardeatine, Aurigemma “Pagina drammatica e dolorosa storia Paese”

ROMA (ITALPRESS) – “L’eccidio delle Fosse Ardeatine rappresenta una pagina drammatica e dolorosa della storia del nostro Paese. Oggi è stato un onore portare la presenza del Consiglio Regionale alla cerimonia dell’80.mo anniversario, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Abbiamo il dovere di non dimenticare un evento che ha segnato profondamente la nostra nazione”. Lo dichiara il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Ok a variazioni bilancio 2024-2026 e disposizioni su sgravi fiscali

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, ha approvato (26 favorevoli e 10 astenuti) la proposta di Legge regionale nnumero 134 del 21 febbraio 2024, concernente: “Variazioni al bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2024-2026. Disposizioni varie”. Rispetto al testo iniziale, durante l’esame in Aula sono stati approvati alcuni emendamenti che hanno aggiunto tre nuove variazioni di bilancio ma, soprattutto, hanno inserito le disposizioni sulla manovra fiscale già annunciate dall’assessore Giancarlo Righini durante l’iter legislativo in commissione Bilancio, nei giorni scorsi. Approvati anche 10 articoli aggiuntivi, frutto di nove emendamenti presentati da Righini e uno dal consigliere Massimiliano Valeriani (Pd). Confermato invece l’articolo due, che dispone un incremento di 40mila euro (da 20 a 60 mila) dello stanziamento previsto nel 2024 in favore del comune di Cassino per l’ottantesimo anniversario della battaglia di Cassino e dello sbarco anglo-americano ad Anzio.
Il provvedimento è stato illustrato in Aula dall’assessore Righini, il quale si è soffermato in particolare sulla manovra fiscale, già spiegata durante i lavori della commissione Bilancio. Come annunciato in quella sede, infatti, l’assessore ha confermato che non troverà applicazione la maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale Irpef nei confronti dei soggetti con un reddito imponibile fino a 28mila euro e che è prevista anche una detrazione della stessa addizionale, pari a 60 euro, in favore dei soggetti con un reddito imponibile non superiore a 35mila euro. Inoltre, non troverà applicazione la maggiorazione dell’aliquota dell’Irap per gli enti del Terzo Settore iscritti al Registro unico nazionale (escluse le imprese sociali costituite in forma di società) che hanno un valore della produzione netta prodotto nel territorio regionale inferiore al milione di euro.
Lo stanziamento complessivo per le misure fiscali ammonta a 136.985.000 euro nel 2024 (133,7 milioni per l’Irpef e 3,285 milioni per l’Irap), coperto con i 100 milioni di euro già iscritti nel bilancio regionale 2024-2026 (articolo 2 della Legge di Stabilità regionale 2024) e con 36.985.000 euro aggiuntivi, prelevati dal Fondo TPL del Comune di Roma, che l’assessore Righini si è impegnato a ripristinare appena possibile.
Per quanto riguarda le variazioni apportate al bilancio di previsione finanziario della Regione Lazio 2024-2026 (legge di Stabilità regionale 2024), si tratta di un ammontare complessivo di 9.223.254 euro nel 2024, 1.235.000 euro nel 2025 e 18.614.180 euro nel 2026.
Vengono incrementate le spese per le attività di promozione culturale, sociale e ambientale e di valorizzazione del patrimonio regionale a cura di LazioCrea Spa (articolo 7, comma 105, della legge regionale 27 dicembre 2019, n. 28), per 1.110.000 euro nel 2024, 1.035.000 euro nel 2025 e 991.000 euro nel 2026. Il comma 2 dell’articolo uno della proposta di legge, inoltre, prevede un ulteriore incremento di 991 mila euro anche per ciascuna annualità 2027 e 2028.
La variazione di bilancio più corposa riguarda i 17,6 milioni di euro per l’anno 2026, destinati a incrementare il Fondo per la riallocazione delle funzioni non fondamentali della Città metropolitana di Roma Capitale e delle province (articolo 7 della legge regionale 17/2015), al fine di recepire i rilievi della Corte dei Conti formulati nel corso dell’istruttoria relativa al giudizio di parifica del rendiconto per l’esercizio 2022.
Ci sono poi incrementi per le spese in conto capitale relative al Servizio NUE 112 (Numero unico di emergenza europea), destinate alla gestione tecnica della sala operativa del Centro unico di risposta (CUR) di Roma, per la sperimentazione di un possibile utilizzo della rete radio regionale in tecnologia digital DMR e per il potenziamento dei livelli di sicurezza delle procedure di gestione dell’accesso ai dati sensibili. Si tratta di 452.254 euro per il 2024, 200.000 euro per il 2025 e 23.180 euro per il 2026.
Tutte le altre variazioni riguardano solo il 2024: +136 mila euro per le attività connesse alla comunicazione istituzionale; +1,2 milioni di euro per il funzionamento dell’Ente regionale per il diritto allo studio e la promozione della conoscenza (Disco), per consentire l’espletamento dei servizi e delle prestazioni in favore della popolazione studentesca universitaria del Lazio; +500 mila euro per il funzionamento e le attività della Fondazione Teatro di Roma; +500 mila euro per la promozione e la realizzazione dei Campionati europei di Atletica leggera 2024; +100 mila euro per il Fondo per la prevenzione e il contrasto al revenge porn e alla diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza consenso (l.r. 3/2020); +1,85 milioni di euro per i finanziamenti straordinari in materia di opere pubbliche (articolo uno, comma 38, della l.r. 14/2008).
Un emendamento dell’assessore Righini ha introdotto altri tre incrementi di spesa nel 2024: +375mila euro per il finanziamento delle parrocchie e degli edifici di culto per interventi socioeducativi (oratori); +2,5 milioni di euro per gli interventi per la difesa e la tutela della costa laziale; +500mila euro per spese relative al protocollo d’intesa per il sostegno alle persone in condizioni di fragilità economica e lavorativa.
Oltre all’emendamento sulla manovra fiscale, l’Aula ha approvato altri nove emendamenti proposti dall’assessore Righini, per inserire altrettanti articoli aggiuntivi alla proposta di legge. Con il primo, vengono introdotte nuove disposizioni in materia di impianti crematori da inserire nel Piano di coordinamento per la realizzazione dei crematori e, nelle more della sua adozione, sono sospese le realizzazioni di nuovi impianti crematori su tutto il territorio regionale (non oltre il periodo massimo di 12 mesi).
Il secondo articolo aggiuntivo apporta delle modifiche all’articolo 4 della legge regionale 12/2022, al fine di adeguare la normativa di settore, relativa alla Fondazione di partecipazione “Rome Technopole”, ai contenuti della disciplina ministeriale (Decreto Miur del 12 ottobre 2023). Il terzo articolo aggiuntivo stanzia 950mila euro per consentire alla Regione, tramite l’Ente Parco regionale dell’Appia Antica, di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto dei terreni e degli immobili dichiarati di interesse culturale siti in località “Olivetaccio”, all’interno del Parco archeologico dell’Appia Antica. Il quarto articolo aggiuntivo consente alla Regione di ricorrere al mercato finanziario esclusivamente per reperire risorse finalizzate al rimborso anticipato o alla ristrutturazione di passività preesistenti. Il quinto articolo aggiuntivo dispone una disciplina transitoria in materia di rifiuti e bonifiche per assicurare la continuità nello svolgimento delle funzioni amministrative in relazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 2 del 4 gennaio 2024.
Il sesto articolo aggiuntivo interviene sul riordino delle comunità montane, con particolare riferimento alla possibilità di riperimetrare le zone omogenee individuate ai sensi della legge regionale 9/1999, effettuata dal Consiglio regionale con propria deliberazione. Il settimo articolo aggiuntivo stanzia 50mila euro nel 2024 per realizzare attività culturali promozionali in occasione del cinquecentesimo anniversario della morte di Giulia Farnese, nobildonna vissuta tra Roma e la Tuscia tra il XV e il XVI secolo, che ha lasciato contributi importanti nel campo culturale e artistico. L’ottavo articolo aggiuntivo stanzia 50mila euro nel 2024 per l’istituzione del premio annuale regionale “Alessio Paternesi”, artista viterbese nato a Civita Castellana nel 1937. Infine, il nono e ultimo articolo aggiuntivo proposto dall’assessore Righini introduce varie modifiche all’articolo 39 della legge regionale 16/2005, relativo al trattamento economico dei dirigenti, e all’articolo 11 della legge regionale 6/2002 (Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza ed al personale regionale).
Approvato anche un emendamento di Massimiliano Valeriani (Pd), riformulato dall’assessore Righini, che introduce un articolo aggiuntivo contenente un incremento di spesa di 100mila euro nel 2024 finalizzati a interventi per contrastare il fenomeno del bullismo.
Prima del voto finale sulla legge, il Consiglio ha anche approvato un ordine del giorno presentato dalla consigliera Emanuela Droghei e sottoscritto da altri consiglieri del Partito democratico, che impegna il Presidente e la Giunta regionale a rendere strutturali, “coerentemente con la riforma fiscale nazionale” (questo l’inciso aggiunto con la riformulazione dell’assessore Righini), le misure relative alla riduzione della pressione fiscale con relativo allocamento delle risorse necessarie anche per gli anni successivi e a provvedere quanto prima, attraverso una variazione di bilancio, al reintegro delle somme stanziate ai sensi dell’articolo 30 comma 2 della legge regionale n. 30 del 1998 concernente il concorso finanziario regionale al TPL di Roma e diminuite di euro 36 milioni 985 mila.

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“Fattore Famiglia”, la proposta diventa legge regionale

ROMA (ITALPRESS) – Approvata a maggioranza oggi, con 22 voti favorevoli e 9 contrari, dal Consiglio regionale presieduto da Antonio Aurigemma, la proposta di legge regionale numero 37 del 20 giugno 2023, concernente “Istituzione del fattore famiglia”. Si tratta di una normativa, avente come prima firmataria la consigliera di Fratelli d’Italia Laura Corrotti, che introduce, secondo gli esponenti di maggioranza, un percorso sperimentale verso il superamento dello strumento costituito dall’ISEE, mentre, da parte dei banchi dell’opposizione, si è rimarcata a più riprese una presunta caratterizzazione “ideologica” e finanche discriminatoria, in alcuni passaggi, della legge, adducendo come prova l’esiguità degli stanziamenti previsti dalla norma finanziaria, l’articolo 8.
Nove gli articoli della legge, alcuni dei quali emendati nel corso dei lavori d’Aula; in alcuni casi gli emendamenti sono stati riformulati in Aula dalla assessora Simona Baldassarre, come nel caso dell’articolo 3, quello che ha subito il maggior numero di interventi modificativi, sei (la stessa Corrotti, Rodolfo Lena del Pd, in due casi, e Salvatore La Penna anch’egli del Pd, in uno, i primi firmatari) e il cui oggetto è il regolamento regionale che dovrà disciplinare nel dettaglio il fattore famiglia. Un solo emendamento per gli articoli 1, Finalità e oggetto, presentato da Marietta Tidei, e 4, Disposizioni transitorie, quello in cui si prevede la piattaforma informatica che sarà lo strumento applicativo del fattore famiglia, a proposito del quale un emendamento presentato da Alessandra Zeppieri del Polo progressista ha previsto la gratuità dell’accesso ad essa.
Proprio il fatto che la legge preveda di finanziare tale piattaforma e non aiuti concreti alle famiglie è stato uno dei principali motivi di rilievo da parte delle opposizioni con Sara Battisti, Michela Califano, Eleonora Mattia, tutte del Pd; da parte della maggioranza, per la quale ha preso la parola Maria Chiara Iannarelli di Fratelli d’Italia, si è replicato che il motivo è dovuto al fatto che si tratta di una normativa che introduce una sperimentazione che avrà ad oggetto soltanto, per il momento, due aspetti, il trasporto scolastico e i centri estivi ricreativi.
“Ce l’abbiamo messa tutta per migliorare questa legge – ha detto Marta Bonafoni, del Partito democratico, in dichiarazione di voto finale – ma senza esito perchè sono stati respinti tutti gli emendamenti che tendevano a eliminare gli aspetti ritenuti discriminatori di questo testo e quelli tesi a introdurre un maggior numero di servizi, tra quelli interessati dalla normativa” ha detto la consigliera. La norma finanziaria dimostra a suo avviso la scarsa utilità di questa legge a fronte dell’importanza della tematica affrontata, data la scarsità dei fondi messi a disposizione. Persino l’assegnazione in commissione risulta poco opportuna, perchè l’undicesima, che si occupa di sviluppo, poteva meglio analizzare l’efficacia della piattaforma introdotta. Contrario quindi il voto del Partito democratico.
Per la maggioranza, Laura Cartaginese della Lega ha ringraziato la firmataria Corrotti e ha spiegato che le risorse scarse sono una conseguenza della situazione dei conti della Regione ereditata da questa amministrazione.
La bocciatura della grande parte degli emendamenti di opposizione smentisce l’affermazione della maggioranza per cui non ci sarebbe intento discriminatorio nella legge, secondo Alessandra Zeppieri. Questo è il caso della locuzione “famiglia” che non si è voluta trasformare al plurale, come alcuni degli emendamenti prevedevano. Siamo al limite dell’incostituzionalità, con questa legge, ha concluso Zeppieri annunciando il voto contrario.
“Sensibilità ai temi della famiglia” è invece denotata da questa legge secondo Marco Colarossi; la revisione dello strumento dell’ISEE, ormai superato, sarà consentita da questa legge, secondo il consigliere di Forza Italia.
Ringraziamenti da parte della consigliera Corrotti, che si ritiene molto soddisfatta per questo lavoro. Il fattore famiglia premierà le famiglie con maggiori carichi, ha aggiunto la consigliera. Negato il carattere ideologico della legge da Corrotti, che anzi pensa che la maggioranza sia intervenuta in un settore che era stato trascurato dalla precedente amministrazione.

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Istituzione del “Fattore Famiglia”, dibattito in Aula sulla Pdl

ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi, nell’Aula del Consiglio regionale del Lazio presieduta da Giuseppe Cangemi, il dibattito generale sulla proposta di legge regionale numero 37 del 20 giugno 2023, concernente Istituzione del fattore famiglia, che porta come prima firma quella della consigliera Laura Corrotti del gruppo Fratelli d’Italia. Al termine degli interventi (ultimo quello dell’assessora alle Politiche della famiglia, Simona Baldassarre), il presidente ha aggiornato la seduta a mercoledì 6 marzo per l’esame dell’articolato con i relativi emendamenti. Sottolineata dalla maggioranza l’importanza di superare attraverso questa normativa lo strumento dell’Isee, gli interventi dell’opposizione hanno fatto registrare soprattutto i rilievi costituiti dal presunto carattere “ideologico” della normativa e dalla scarsa consistenza dei fondi stanziati.
Una proposta che vuole individuare eque modalità di accesso ai servizi sociali, primo passo verso adozione del fattore famiglia, è stata definita questa dalla prima firmataria che ne ha fatto una breve illustrazione all’Aula. Una delle prime leggi portate in Aula nel nuovo anno, che non a caso ha al centro il tema della famiglia. “Nessuna famiglia del Lazio sarà lasciata indietro grazie a questa normativa”, ha aggiunto la consigliera Corrotti, iniziativa che dimostra come questa Giunta regionale sappia stare “vicino alle famiglie”, a suo avviso.
Per Marietta Tidei di Italia viva, ok il sostegno alla famiglia, ma c’è l’impressione che da qui si voglia decidere quali famiglie aiutare, facendo distinzioni per tipologia che rischiano di introdurre discriminazioni anche lesive di leggi esistenti. La stessa Corte costituzionale ha fatto sentire la sua voce su normative regionali con cui si introducevano disparità di trattamento, ha aggiunto Tidei. Non è questa la sede in cui decidere quali famiglie possano essere aiutate e quali no, a suo avviso. Inoltre anche la dotazione finanziaria non appare adeguata alle necessità, ha concluso.
Marta Bonafoni del Partito democratico ha insistito su quest’ultimo punto, sostenendo che esso dimostra in realtà il carattere ideologico di questa normativa e non quello, asserito, di voler aiutare le famiglie. Art. 3 della Costituzione resta l’unica bussola in materia, secondo la consigliera del Pd.
A rivendicare per la maggioranza la bontà della proposta di legge, è stata per prima Maria Chiara Iannarelli di Fratelli d’Italia: “bisogna raccontare bene questa legge”, a suo avviso, partendo dal tema dell’Isee, che è uno strumento che non funziona e che con questa legge si vuole superare. Anche le rilevazioni Istat – ha proseguito Iannarelli – chiariscono come le famiglie a rischio povertà siano quelle con più figli, a partire da due. Un’ equa politica redistributiva non può quindi non tener conto del numero dei figli presenti in una famiglia. Lo scopo ultimo è quello di far arrivare le risorse a chi ne ha veramente necessità. Non ha pretese, questa legge, ha concluso la consigliera, riguardo alle definizioni di famiglia, che a suo avviso sono quelle che provengono dalle leggi vigenti.
Massimiliano Valeriani ha parlato di “perplessità in aumento” su questa proposta normativa, e soprattutto sull’aspetto del finanziamento, già giustamente sottolineato in interventi precedenti. Condivisi dal consigliere Pd anche gli aspetti di critica all’impostazione ritenuta ideologica della legge, emersi da precedenti interventi. Rilevabili anche alcune ridondanze, come l’esclusione dal beneficio di coloro che evadano l’obbligo scolastico, a parere del consigliere.
Per la lista Rocca, Luciano Crea ha affermato che non ci sono motivi ideologici, propagandistici o addirittura razzisti in questa proposta, che è auspicabile diventi legge il prima possibile. Secondo Eleonora Mattia del Partito democratico, il tema della famiglia non appartiene alla destra; quasi una corsa a voler riscrivere i provvedimenti nelle materie già affrontate dalla precedente amministrazione ha detto di vedere in atto la consigliera del Pd.
Per Marco Bertucci di Fratelli d’Italia è del tutto normale che ci siano differenti concezioni di famiglia, altrimenti la si penserebbe tutti allo stesso modo. Intanto occorre vedere come vengono utilizzate le risorse attualmente previste, a suo avviso, poi esiste appositamente una clausola valutativa della legge, al suo interno, che consentirà di fare un bilancio della stessa.
Secondo Rodolfo Lena del Pd, proprio perchè il fattore famiglia può probabilmente essere più efficace dell’Isee, a maggior ragione è necessario togliere di mezzo da questa proposta tutto ciò che può ostacolarne una rapida approvazione introducendo dissidio tra le parti politiche. Per Orlando Tripodi del gruppo misto, il tema vero è rimettere al centro le esigenze della famiglia stessa, e in qualche modo bisogna pur partire, in un secondo tempo poi si verificherà il funzionamento di questa normativa.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia Daniele Sabatini ha definito “particolarmente importante” questa normativa, a proposito della quale non si può accettare l’accusa più o meno velata di razzismo. Difficile anche considerare ideologica una proposta che nasce dal concetto di famiglia enucleato dalle leggi vigenti e che cerca di rendere più efficace uno strumento come l’Isee, che ha dimostrato di non funzionare. “Strumentali” secondo Sabatini sono piuttosto le critiche dell’opposizione, sia quelle che additano il carattere ideologico della proposta che quelle che si incentrano sull’aspetto economico, perchè i fondi previsti non sono destinati a contributi diretti ma solo ad avviare il percorso. Poi ci sono sicuramente aspetti che possono anche essere migliorati, come la questione della residenza, ha concluso Sabatini. Gli interventi politici sono stati chiusi da Nazareno Neri di Noi moderati, per il quale si tratta di una normativa che cerca di aiutare, quindi è sicuramente da apprezzare e da votare al più presto. A chiusura del dibattito, è intervenuta anche l’assessora Baldassarre, che ha rivolto un “grazie” per questa iniziativa di legge ai consiglieri, aggiungendo che si tratta di un inizio e che non sono a suo avviso ravvisabili le caratteristiche ideologiche di cui qualcuno ha parlato. La necessità piuttosto è quella di lavorare insieme sul testo e poi nell’applicazione dello stesso, per ottenere i risultati migliori
possibili.

– Foto: xl5/Italpress –

(ITALPRESS).

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