ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio straordinario sui rifiuti di oggi, ha approvato a maggioranza un ordine del giorno, a firma Marco Vincenzi, capogruppo del Partito democratico, e respinti altri quattro, due dei quali aventi come primo firmatario Fabrizio Ghera di Fratelli d’Italia, uno a firma Marco Cacciatore del gruppo misto e uno con prima firma Giancarlo Righini di Fratelli d’Italia.
L’odg di maggioranza prevede un impegno in tre punti per il presidente della Regione e la giunta, e in particolare: accelerare l’attuazione del nuovo piano regionale dei rifiuti e favorire la riforma dei procedimenti amministrativi relativi alle autorizzazioni in materia di rifiuti, con l’obiettivo di introdurre innovativi elementi di garanzia e di aumentare i livelli di trasparenza e accessibilità per assicurare la piena legittimità delle procedure.
Il secondo impegno è quello di verificare con un attento monitoraggio l’ottempreranza dei comuni sull’attuazione del piano per l’autosufficienza dei territori e per il controllo degli atti approvati.
Terzo e ultimo impegno, verificare la possibilità di avviare procedure di bando pubblico rivolte agli enti locali per la realizzazione di impianti di nuova generazione compatibili e inclusi all’interno della concezione dell’economia circolare, le cui tipologie siano individuate dal piano rifiuti regionale su terreni pubblici o previo esproprio di aree private, ricadenti in aree idonee da PRGR, al fine di rendere la regione Lazio autosufficiente in termini di riciclo, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani e sensibilizzare i sindaci e le amministrazioni locali a collaborare per assumere iniziative finalizzate alla chiusura del ciclo dei rifiuti.
Per quanto riguarda gli oodg respinti, quelli aventi come primo firmatario Ghera riguardavano, il primo indirizzi per la revoca di tutti i provvedimenti autorizzativi relativi all’ esercizio della discarica di Monte Carnevale e il secondo un esame di tutti gli atti approvati dalla direzione rifiuti dal 2014 ad oggi nella commissione consiliare decima. Quello a firma Cacciatore, oltre ai temi della rimozione degli atti riguardanti Monte Carnevale e della sospensione degli atti della direzione rifiuti, aggiungeva il tema di uno screening della valle Galeria; quello a prima firma Righini verteva infine sulla contrarietà alla discarica in loc. Lazzaria di Velletri e ad altri impianti biogas sul territorio dello stesso comune.
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Consiglio straordinario rifiuti approva odg di maggioranza
Ok da commissione vigilanza ad attività Corecom 2020
ROMA (ITALPRESS) – La presidente del Corecom Lazio, Maria Cristina Cafini, ha illustrato questa mattina l’attività relativa al 2020, in commisisone Vigilanza e pluralismo dell’informazione, presieduta da Davide Barillari. Una lunga e dettagliata relazione articolata in due parti, una relativa alle attività proprie del Corecom, l’altra nell’esercizio di funzioni delegate dall’Agcom. Nella relazione la presidente Cafini ha spiegato come la pandemia in corso non ha fatto che complicare un quadro generale già in crisi, circostanza che ha spinto il Comitato a una ricerca avente ad oggetto il sistema delle informazioni radiotelevisivee analizzandone i drivers di cambiamento, anche in funzione dello scenario tecnolgico e di mercato, con particolare riferimento alle caratteristiche economiche dell’offerta e peculiarità della domanda di informazione, le professioni e i livelli occupazionali.
“Il rilancio del’emittenza locale – ha dichiarato la presidente Cafini – è necessario che passi attraverso la valorizzazione di fattori importanti quali: capacità di innovare, professionalità, un piano di investimenti pubblici e qualità dei contenuti”. Per quel che riguarda i numeri degli operatori del settore a dicembre 2020: 86 editori pubblicano un totale di 2288 testate diffuse a mezzo stampa, di queste 147 a diffusione locale, di cui 105 servono esclusivamente le province del Lazio. Per quanto riguarda l’editoria elettronica vengono editate 860 testate online tra periodici e quotidiani, che fanno capo a 33 editori. Tra queste 42 offrono informazione esclusivamente locale delle province del Lazio. E ancora 23 le società che svolgono attività di agenzie di stampa a carattere nazionale. Dal ROC (Registro degli operatori della comunicazione) è emerso che nel Lazio sono 95 gli operatori che svolgono attività di fornitura di servizi media audiovisivi, 101 operatori per attività di radiodiffusione analogica e digitale, 20 operatori che hanno emittenze televisive. Infine, la note dolente, gli operatori del ROC che nel 2020 hanno cessato l’attività sono 76. Sulle attività delegate, la presidente ha spiegato come il 2020 è stato caratterizzato dalla prosecuzione della gestione delle istanze di conciliazione e definzione, attraverso l’innovativo Conciliaweb per la gestione delle procedere da remoto ( per ora solo per le conciliazioni).
Nel 2020 sono state presentate 12.576 istanze, di queste circa 1500 risolte con provvedimento d’urgenza “perchè – ha spiegato la Cafini – abbiamo avuto una serie di segnalazioni di difficoltà di connessioni che hanno impedito la dad ai ragazzi ma anche il lavoro agli adulti”. Rispetto a tutte le istanze pervenute, anche grazie alle risorse di supporto esterno di professionisti che affiancano i dipendenti del Corecom, sono state evase 9987 conciliazioni. Per le definizioni su 1024 ne sono state lavorate 586, anche in questo caso facendo ricorso a un supporto esterno. “Purtroppo i numeri che abbiamo ereditato – ha spiegato la presidente – sono numeri considerevoli”. Al termine della relazione la commissione ha votato parere favorevole all’attività svolta dal Corecom per l’annualità 2020.
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Illustrato in commissione Ambiente piano riserva naturale Duchessa
ROMA (ITALPRESS) – In commissione Ambiente, presieduta da Valerio Novelli, la neo assessora alla Transizione ecologica e Trasformazione digitale, che comprende la delega Ambiente, Risorse Natutali, Energia, Agenda digitale e Investimenti Verde, Roberta Lombardi, ha illustrato la Proposta di Deliberazione Consiliare n . 57 del 7 gennaio 2021, concernente: “Approvazione del Piano della Riserva Naturale Montagne della Duchessa”. Valerio Novellli, del Movimento 5 stelle, in apertura dei lavori ha ricordato come questo, una volta approvato, sarà il settimo Piano di Assetto cui ha lavorato la commissione, dopo quelli di Appia Antica, Insugherata, il nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e Decima Malafede.
“Strumenti importanti perchè le riserve naturali – ha dichiarato Novelli – diventano un bene pubblico tutelato e una ricchezza per ii cittadini che ne possono usufruire”. L’assessore Roberta Lombardi ha, quindi, dato lettura alla lunga relazione di presentazione della Riserva Naturale Regionale “Montagne della Duchessa” che insiste su una superficie di oltre 3.540 ettari, rappresentata da un territorio montuoso, a morfologia aspra e selvaggia. Dalla relazione si apprende che il paesaggio del Parco è vario e dai 950m slm i boschi misti di cerro, frassino, carpino, sorbo e acero, lasciano il posto, al di sopra dei 1200 m. a monumentali faggete. L’assessora ha ripercorso l’iter del amministrativo della Riserva naturale e ricordato come all’interno del perimetro della Riserva, sono presenti due siti d’Interesse Comunitario (SIC) appartenenti alla Rete natura 2000.
Al termine dell’iter, i due SIC sono stati designati, Zona di Conservazione Speciale (ZSC) con Decreto 6 dicembre 2016 del Ministero dell’Ambiente. Inoltre, l’intera superficie della Riserva, ad eccezione di alcune zone della Valle Ruara, è stata riconosciuta dalla Commissione Europea e designata Zona di Protezione Speciale (ZPS). Eugenio Patanè, del Partito Democratico, al termine dell’incontro ha parlato dell’ottimo lavoro svolto in questi anni per la definizione dei Piani di Assetto, “perchè – ha dichiarato Patanè – sembrava un obiettivo inimagginabile”.
Anche Laura Cartaginese, della Lega, ha espresso apprezzamento per il lavoro fin qui svolto.
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Vertenza Navigator, i sindacati chiedono un percorso per la stabilizzazione
ROMA (ITALPRESS) – Lavoratori essenziali, malgrado siano essi stessi precari, per agevolare l’incontro fra imprese e le persone in cerca di lavoro che usufruiscono del reddito di cittadinanza. Per i sindacati questo sono i “navigator”, una figura introdotta in Italia proprio con le norme sul reddito di cittadinanza, attraverso contratti di collaborazione che andranno in scadenza alla fine dell’anno, con la proroga introdotta nel decreto “Sostegno” dal Governo Draghi. Ora serve, secondo i sindacati, un impegno in più, la definizione di un percorso di stabilizzazione.
E’ stato questo il tema dell’audizione che si è svolta in commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eleonora Mattia.
La posizione di Cgil, Cisl e Uil è la stessa, espressa anche attraverso un documento congiunto. Natale Di Cola, Paolo Di Gerio e Lorenzo Giuliani, hanno illustrato la situazione nel Lazio: “Si tratta di 260 professionisti – hanno spiegato – figure essenziali per il rilancio dei centri per l’impiego, che dovranno essere il fulcro delle politiche attive sul lavoro che la Regione metterà in campo, anche vista la crisi sociale che ci investirà nei prossimi mesi. Serve un percorso condiviso per non disperdere il patrimonio di profili altamente qualificati”.
Venanzio Cretarola (Ugl) e Gabriele Buttinelli (Usb), pur condividendo l’esigenza di stabilizzare i navigator, hanno ampliamento il ragionamento: “Attualmente nei centri per l’impiego del Lazio ci sono tre diverse categorie di lavoratori. I dipendenti regionali, gli ex dipendenti di Capitale Lavoro e i navigator, una situazione di disparità assolutamente ingiustificata che va sanata”.
L’assessore al Lavoro, Claudio Di Berardino, nella sua replica, ha ripercorso le tappe che hanno portato a questa situazione, che deriva da una decisione presa dal Governo Conte 1: “Tutte le Regioni avevano chiesto di aumentare le assunzioni pubbliche – ha ricordato – il Governo scelse un’altra direzione. Voleva assumere 6 mila navigator, poi si orientò su 3mila presi con contratto a tempo e 3mila assunti dalle Regioni. Noi ad esempio, dopo aver svolto i concorsi, con la fine dell’estate avremo completato l’inserimento delle 355 unità assegnate. Sugli ex dipendenti di Capitale Lavoro abbiamo fatto insieme un percorso di valorizzazione e stabilizzazione con l’assunzione di queste 167 persone da parte di Lazio Crea, società regionale”.
“La questione posta sui navigator è giusta – ha concluso l’assessore – assumiamo l’impegno a riportare le richieste dei sindacati all’attenzione al Governo. Io credo che si tratti di professionalità importanti, anche in vista della riorganizzazione dei Centri per l’impiego che stiamo portando avanti”.
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Emergenza abitativa, Valeriani “Occorre un intervento del Parlamento”
ROMA (ITALPRESS) – Audizione congiunta delle commissioni Bilancio e Urbanistica, presieduta da Marco Cacciatore, sull’emergenza abitativa sul finanziamento della politica della casa e sullo stato dell’utilizzo dei fondi ex-Gescal.
Nel lungo intervento di Angelo Fascetti dell’Associazione Inquilini e abitanti – Usb, sono state sollevate tutte le criticità dell’emergenza abitativa, anche alla luce dell’emergenza sanitaria che incide su situazioni già precarie. Non è mancato un chiaro riferimento all’inerzia del Comune di Roma, per la mancata assegnazione di case, seppur disponibli, poi sull’Ater, ormai commissariata da otto anni che andrebbe riformata e resa pubblica, insomma “manca da troppi anni una vera politica per la casa”, ha concluso Fascetti.
A fargli eco Paolo Di Vetta, Movimenti per il diritto all’abitare che ha dichiarato: “consideriamo la Regione Lazio l’unico soggetto amministrativo nostro intelocutore, perchè il Comune di Roma è inesistente”.
Al termine degli interventi degli auditi l’assessore alle Politiche abitative e Urbanistica, Massimiliano Valeriani, ha invece illustrato tutte le azioni messe in campo dalla Regione. Dalla recente consegna delle 300 abitazioni popolari al Comune di Roma (ente responsabile per i bandi e le assegnazioni), ai 100 milioni di euro stanziati per l’edilizia pubblica di proprietà della Regione, per interventi strutturali e infrastrutturali ma anche di riqualificazione di spazi verdi e degli spazi interni. Ha ricordato i 15 cantieri aperti nelle periferie di Roma dove insiste il patrimonio Ater. Nel suo intervento l’assessore ha rammentato “la necessità di combattere l’abbandono delle periferie e la necessità di restituire qualità della vita agli abitanti di queste”, ha quindi citato i fondi sbloccati per le periferie del Quarticciolo, Torre Maura, Tor Bella Monaca, Tufello, Corviale Garbatella, Quadraro, Torre Gaia, Casal Bruciato e altre.
“Il tema della casa – ha precisato l’assessore Valeriani – è un grande problema nazionale e sbagliano quelli che pensano di affidarlo solo a livello locale, perchè le Regioni e i Comuni da soli non ce la fanno, è un problema che sta assumendo connotati giganteschi e Roma, nel sistema Lazio, ne prende una grande parte. In questo momento dovrebbe essere il Comune di Roma a trasferire le 200 unità abitative che come Regione abbiamo loro trasferito, qui l’altro elemento di criticità, ovvero i comuni che dovrebbero fare i bandi e le assegnazioni e non procedono”. Sui fondi ex Gescal, pari a 1,7 miliardi di euro, ha ricordato che è un computo nazionale, sono 202 milioni di euro quelli in capo alla Regione Lazio, risorse già tutte impegnate”. “Il tema Gescal – ha concluso Valeriani – è importante ma va affrontato in modo diverso, se dell’emergenza abitativa non si fa carico il parlamento è illusorio che le Regioni lo possano risolvere. L’ultimo intervento risale al piano Fanfani”.
“Concludo – ha dichiarato Valeriani – rivendicando il merito che negli ultimi anni come Regione stiamo facendo, muovere quello che è stato fermo per inerzia”.
Con i fondi europei e il Recovery Fund 2021 -2027 ha precisato Valeriani, si potrebbe dare una risposta definitiva all’emergenza abitativa, e mettere una pietra tombale sul tema, sempre che il Comune di Roma dia i progetti.
Molti gli interventi dei consiglieri a partire dal presidente di commissione Bilancio, Fabio Refrigeri, che ha parlato di importante sinergia tra le commissioni e l’invito a continuare a interloquire e sviluppare elementi specifici.
Dall’opposizione Giancarlo Righini (FdI) ha ricordato quanto sull’ermergenza abitativa ci sia stata trasversalità tra le forze politiche. “Dovremmo chiedere tutti insieme alla politica nazionale di intervenire sull’edilizia popolare – ha dichiarato Righini – perchè sarà ancor più emergenza quando finiranno i sostegni del governo”.
Fabrizio Ghera ha parlato del bonus casa che le famiglie attendono da tempo. Massimiliano Maselli (FdI) ha sollevato i ritardi che invece si registrano nei vari lavori di manutenzione sugli edifici di edilizia pubblica, come la complessità di procedere al bonus 110% per la riqualificazione di immobili Ater, ha ricordato all’assessore che oggi la Regione governa con il Movimento 5 Stelle, così come a livello nazionale, e quindi di interloquire con gli alleati che governano il Comune di Roma. Gaia Pernarella (M5S) ha precisato che la Regione con le sue competenze potrebbe portare avanti un lavoro importante di ricognizione e regolarizzazione, anche in collaborazione con i Comuni dando loro indicazioni chiare.
Paolo Ciani (Pd) nel suo intervento ha invitato ad affrontare il problema dell’emergenza abitativa come crisi sistemica, perchè in emergenza si trovano soluzioni emergenziali, mentre affrontarlo come crisi sistemica porterebbe a solzuioni definitive, a lungo termine.
Laura Cartaginese (Lega) ha parlato del problema abitativo che coinvolge anche le province del Lazio.
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Via libera in commissione a legge per donne lavoratrici
ROMA (ITALPRESS) – La commissione Lavoro del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eleonora Mattia (Pd), oggi ha approvato all’unanimità la sua proposta di legge n. 182 concernente “Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità, nonchè per la valorizzazione delle competenze delle donne”, che passa ora all’Aula consiliare per l’esame definitivo. La proposta di legge numero 182, composta da 22 articoli, detta disposizioni finalizzate a garantire: a) il rispetto del principio di parità retributiva tra i sessi e il contrasto ai differenziali retributivi di genere; b) la permanenza, il reinserimento e l’affermazione delle donne, sia lavoratrici dipendenti che libere professioniste, nel mercato del lavoro; c) la valorizzazione delle competenze delle donne; d) la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro e l’equa distribuzione delle responsabilità di cura familiare; e) la diffusione di una cultura organizzativa non discriminatoria nelle imprese.
Il testo approvato definitivamente oggi era stato licenziato provvisoriamente dalla nona commissione nella seduta del 12 novembre 2020, in attesa delle norme finanziarie esaminate e approvate successivamente in commissione Bilancio nella seduta del 3 marzo scorso, che hanno stanziato 7,66 milioni di euro per il triennio 2021-2023 per l’attuazione degli interventi previsti. Il finanziamento regionale, insieme alle risorse provenienti dalla programmazione comunitaria 2014-2020 (fondi Fse e Fesr), servirà per sostenere molteplici misure multisettoriali e destinate ad un’ampia platea di soggetti beneficiari:
l’istituzione della “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”; l’occupazione femminile stabile e di qualità, attraverso contributi per le micro, piccole e medie imprese (MPMI) per la formazione di neoassunte a contratto a tempo indeterminato; il reinserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza o con disabilità, attraverso contributi da erogare agli enti locali per l’attuazione di progetti di iniziativa degli enti del Terzo settore; la riserva a valere sul Fondo del microcredito per le donne in situazioni di disagio sociale, alla quale si aggiungeranno anche le risorse provenienti da soggetti privati (ad esempio, al momento è già previsto un versamento di 90 mila euro per l’anno 2021 da parte del gruppo consiliare regionale del Movimento 5 Stelle) e quelle provenienti dall’utilizzazione dei fondi comunitari della nuova programmazione 2021-2027; il sostegno all’imprenditoria femminile attraverso l’apertura di una apposita “Sezione speciale regionale” nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese della legge n. 662/1996; l’erogazione di buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting e di caregiver e altre azioni positive in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Quest’ultima misura prevede buoni erogati per l’acquisto di servizi di baby-sitting per le madri lavoratrici, anche autonome, o imprenditrici, per gli undici mesi successivi al periodo di congedo obbligatorio di maternità ovvero al congedo parentale, purchè il nucleo familiare abbia un reddito Isee non superiore a 20 mila euro. Tali buoni potranno essere concessi, in via sperimentale, anche ai padri lavoratori che usufruiscono del congedo parentale, in alternativa alla madre lavoratrice.
La proposta di legge prevede anche l’istituzione di un “Registro regionale delle imprese virtuose in materia di parità retributiva”, alle quali saranno attribuiti benefici economici e premialità nonchè titolo preferenziale “negli appalti pubblici per l’affidamento e l’esecuzione di lavori, servizi e forniture di competenza della Regione o degli enti dalla stessa dipendenti o comunque controllati.”. In occasione della istituenda “Giornata regionale contro le discriminazioni di genere sul lavoro”, da celebrarsi ogni anno il 7 giugno, verranno premiate le imprese iscritte nel Registro regionale che si saranno particolarmente distinte nell’ambito della riduzione del divario salariale o che abbiano messo in pratica particolari e innovative azioni in materia di parità.
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Ok da Commissione Ambiente per nuova disciplina agriturismi
Parere favorevole con osservazioni è stata espresso, questa mattina, in commissione Agricoltura e Ambiente, presieduta da Valerio Novelli, per lo schema di deliberazione n. 162 di adozione del Regolamento regionale: “Disposizioni per la disciplina delle attività agrituristiche” Il regolamento, che si compone di 19 articoli ed è adottato in attuazione dell’articolo 9 della legge regionale 2 novembre 2006, n. 14, “Norme in materia di diversificazione delle attività agricole” e successive integrazioni e modificazioni”, torna ora in Giunta per l’approvazione definitiva. Ai lavori era presente l’assessore all’agricoltura della Regione, Enrica Onorati. Dieci le osservazioni, sulle quattrordici presentate, che hanno ricevuto il parere favorevole dalla commissione e di cui quindi la giunta dovrà tener conto; la maggior parte provengono dal consigliere di Fratelli d’Italia Antonio Aurigemma, ma cinque di queste hanno ricevuto l’ok in una versione riformulata dall’assessore Onorati. Una osservazione che ha avuto parere favorevole era stata invece presentata da Gianluca Quadrana della lista Zingaretti. Ritirate invece, su invito del medesimo assessore, altre due osservazioni a firma di Aurigemma e due a firma di Marco Cacciatore del gruppo misto.
Le due osservazioni di Cacciatore, che sono state ritirate, intendevano garantire un più severo livello di tutela dei beni naturalistici nello svolgimento della attività agrituristica: il consigliere, pur nel ritirarle, ha voluto ribadire l’importanza dell’esigenza che in quelle era espressa. Eugenio Patanè del Partito democratico, nella dichiarazione precedente il voto conclusivo, ha inteso invece esprimere un approccio di tipo diverso al tema, con la necessità di conciliare la tutela dell’ambiente con le esigenze delle attività economiche. A parere di Laura Cartaginese della Lega, infine, pur nell’importanza di questo atto, per il quale ha annunciato il voto favorevole, è necessaria l’approvazione del Ptpr per dare un senso al lavoro fatto. Ringraziamenti a commissari ed assessore per il lavoro svolto, pur in un presenza di divergenze di vedute anche nette sul tema, è stato espresso da parte del presidente Novelli, che ha ricordato il clima di armonia nel quale si sono sempre svolti in passato i lavori di questa commissione.
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Su ex SNIA Viscosa la situazione resta bloccata
L’area della ex SNIA Viscosa e il suo lago naturale sono stati al centro della seduta congiunta delle commissioni Urbanistica, presieduta da Marco Cacciatore, e Ambiente, presieduta da Valerio Novelli, di oggi. Istituito il monumento naturale, a giugno del 2020, il percorso per trasformare davvero l’area della ex Snia Viscosa in un parco vero e proprio parco resta pieno di ostacoli. In particolare il tema al centro della discussione è stato l’acquisizione al demanio pubblico del lago. Un passaggio fondamentale secondo il Forum territoriale permanente parco delle energie, rappresentato da Alessandra Valentinelli. Un passaggio bloccato, allo stato attuale delle cose, dalla presenza, proprio dentro il lago, di uno scheletro abusivo in cemento. Secondo l’Agenzia per il demanio va valutata la sicurezza del manufatto, secondo la direzione regionale andrebbe direttamente demolito perché non compatibile con il lago stesso, ma la relativa ordinanza del Comune di Roma è stata cassata dal Consiglio di Stato. In più c’è un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del decreto di istituzione del monumento naturale.
Una situazione che ha destato la preoccupazione dei comitati, ma anche degli stessi consiglieri regionali, a partire proprio dal presidente Cacciatore che ha parlato di “scenario non incoraggiante”, ma anche Marta Bonafoni (Lista Zingaretti) e Laura Cartaginese (Lega) che hanno criticato “l’assenza del Comune di Roma che avrebbe potuto portare elementi di chiarezza proprio sulla demolizione”.
Cacciatore ha, infine, ricordato che nel Piano territoriale paesistico regionale che arriverà presto all’attenzione del Consiglio regionale, “è stato inserito un vincolo paesistico proprio per dare ancora maggiori tutele all’area lungo la Prenestina, un luogo magico, una sorta di reazione della natura alla cementificazione di quel quadrante”.
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