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Cooperative di comunità, l’Aula approva la legge

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Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Giuseppe Emanuele Cangemi (Lega), ha approvato, con 32 voti a favore e sette astenuti, la proposta di legge n. 126 del 7 marzo 2019, “Disposizioni in materia di cooperative di comunità”, d’iniziativa della consigliera Eleonora Mattia (Pd), e dei consiglieri Salvatore La Penna (Pd) ed Emiliano Minnucci (Pd).
Prima dell’esame della pl 126, il presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini (Pd), ha rivolto un pensiero alle vittime delle foibe, nel giorno del ricordo dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, ricordando anche che sono stati 14 mila gli esuli accolti nel Lazio. Buschini ha poi rivolto un pensiero a Franco Marini, sindacalista e politico scomparso ieri, che è stato presidente del Senato e ministro del Lavoro.
Il progetto delle cooperative di comunità ha lo scopo di valorizzare le comunità locali cercando di stimolare l’autonoma organizzazione dei cittadini, chiamati a produrre beni e servizi in chiave sussidiaria e solidale e accrescere le opportunità lavorative nei territori. Nell’ottica della cooperativa di comunità ogni socio-cittadino condivide il proprio saper fare e le proprie abilità dopo aver definito, in maniera collettiva, insieme agli altri soci-concittadini, i bisogni del contesto territoriale di riferimento, anche con il coinvolgimento degli enti locali.
La nuova legge regionale si compone di 11 articoli e detta disposizioni in un ambito dove manca una normativa nazionale specifica. Cinque gli emendamenti approvati durante i lavori d’Aula. Sono definite “cooperative di comunità” le società cooperative che “al fine di contrastare fenomeni di spopolamento, declino economico, degrado sociale e urbanistico, promuovano la partecipazione della popolazione residente alla gestione dei beni e dei servizi collettivi”. La legge prevede che le cooperative di comunità e i loro consorzi, di cui possono essere soci sia le persone fisiche che le persone giuridiche, possano realizzare uno o più scambi mutualistici.
Al fine di sostenere la costituzione e lo sviluppo delle cooperative di comunità, la Regione, previo avviso pubblico e nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, concede contributi, incentivi per la creazione di nuova occupazione e l’uso di aree o beni immobili inutilizzati. Si prevede uno stanziamento complessivo di 900 mila euro nel triennio 2021-2023 (per ciascuna annualità 100 mila euro per la parte corrente e 200 mila per la parte in conto capitale). Sono previsti l’istituzione di un apposito Albo regionale al quale le società cooperative in possesso dei requisiti si iscrivono per ottenere il riconoscimento di cooperativa di comunità e accedere agli interventi previsti dalla legge.
(ITALPRESS).

Piani di zona II Peep, entro febbraio parte la prima tranche dei cantieri

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Lunga audizione questo pomeriggio in Commissione speciale sui piani di zona per l’edilizia economica e popolare, presieduta da Roberta Lombardi, sul “Protocollo di Intesa tra la Regione Lazio e Roma Capitale per il completamento delle opere di urbanizzazione nei piani di zona del II Peep (Piani per l’edilizia economica e popolare) di Roma Capitale.
Gli assessori Massimiliano Valeriani per la Regione Lazio e Luca Montuori per Roma Capitale, hanno fatto il punto sullo stato di attuazione del protocollo sottoscritto la scorsa estate dai due enti – istituendo un tavolo tecnico per le opere non convenzionate da realizzare – alla presenza di oltre 40 tra rappresentanti dei vari comitati di quartiere interessati e Presidenti dei Municipi, Assessori e funzionari competenti, questi ultimi in particolare del VI municipio, nel quadrante est della Capitale.
L’agenzia regionale Astral è la stazione appaltante delle opere attraverso la selezione pubblica delle imprese nell’ambito dell’accordo quadro, “sempre Astral – ha ricordato Valeriani – è inoltre in grado di fare il completamento dei progetti o progetti ex novo laddove mancassero. L’importo complessivo dell’accordo quadro è di oltre 350 milioni di euro – ha spiegato Valeriani – di cui 264 milioni per lavori e oneri della sicurezza e 90 a disposizione dell’amministrazione. L’accordo quadro consente, con un solo appalto, di far scorrere le società che sono state messe in graduatoria. Una grande innovazione di cui ci siamo avvalsi per essere più veloci”.
Valeriani è poi passato a descrivere i lotti di gara con la quantificazione degli importi e le tempistiche. “Si prevede la determina di aggiudicazione definitiva di tutti i lotti entro la fine del mese di febbraio”, ha assicurato l’assessore rivolgendosi ai comitati di quartiere.
Si tratta di sei suddivisioni per macro aggregati. Il primo riguarda opere stradali con un importo dei lavori di 123milioni 500mila euro; il secondo riguarda le opere fognarie per 63milioni; il terzo lotto riguarda le cosiddette vasche di laminazione per 21milioni di euro, “che non facevano parte di nessun quadro tecnico ed economico. Abbiamo deciso di realizzarle noi con queste risorse”, ha sottolineato Valeriani. Il quarto lotto concerne le opere di pubblica illuminazione per un importo complessivo di 20milioni di euro; 7 milioni per le opere di segnaletica non luminosa e infine, quasi 29 milioni di euro per opere verdi e arredo urbano.
Per il primo “blocco”, ha detto Valeriani, “confidiamo di far partire i cantieri entro la fine del mese”. Le imprese incaricate installeranno i cantieri nei seguenti piani di zona: Monte Stallonara (vasca di laminazione e completamento opere stradali per un importo stimato complessivo dei lavori di 3milioni euro), Massimina (completamento opere stradali e segnaletica, 300mila euro), Settecamini Casalbianco (completamento sovrastruttura stradale, importo stimato intervento 150mila euro).
Per il secondo “blocco”, “stimiamo l’inizio dei lavori ad aprile – ha proseguito – Non possono partire con i lavori del primo blocco poiché sono in via di definizione alcuni passaggi, come ad esempio il possesso delle aree dove realizzare quelle opere o la chiusura della conferenza dei servizi indette da Roma Capitale che si è impegnata di completare a breve questi passaggi. Come Roma ci dà disco verde noi partiamo”.
I piani di zona coinvolti in questa seconda tranche sono: Torresina 2 (con un intervento dell’importo complessivo stimato di 2milioni euro), Castelverde (7,5milioni). Per Cesano, anche qui potrebbe essere possibile avviare i lavori nel breve periodo, ha spiegato Valeriani, e nel mentre, come per Castelverde, procedere all’approvazione dei progetti. “Si potrebbe partire entro giugno e l’importo stimato è di 3milioni 500mila euro”. Per Piansaccoccia il progetto è in corso di approvazione, “potremo partire tra aprile e maggio, appena si è concluso l’iter della conferenza dei servizi”, le risorse necessarie per due interventi ammontano a 2milioni 500mila euro.
Oltre a questi piani, Roma Capitale ha individuato altri piani nei quali è possibile intervenire. Deve però definire e inviare la progettazione delle opere individuate, chiudere le conferenze dei servizi, e definire l’iter di acquisizione delle aree sulle quali realizzare le opere.
“Non sono in grado di dirvi la tempistica”, ha detto l’assessore, in quanto dipende da Roma Capitale, “ma sappiamo quanto serve”.
Per Colle Fiorito occorrono 3milioni di euro, per La Storta Stazione servono 2milioni, a Lunghezzina per gli interventi si prevede un importo di 2milioni 700mila euro, 5milioni 700mila euro per Osteria del Curato 2, dove bisogna fare interamente le opere stradali del Piano di zona. A Ponte Galeria si prevede, oltre a una serie di opere, di realizzare un sovrappasso sulla linea ferroviaria. Si tratta di “un importo consistente, 10milioni500mila euro, di cui soltanto 7milioni per realizzare il sovrappasso”, ha detto Valeriani. Per il piano di zona di Rocca Fiorita la stima è di 1milione500mila euro, e, da ultimo, “tra gli interventi che Roma Capitale ha ipotizzato come ambito di intervento c’è Trigoria Grandafilo”, con interventi per 2milioni500mila euro.
“Su tutto quello su cui c’è già un lavoro istruttorio di progetti, espropri e identificazione puntuale degli interventi, stiamo facendo un lavoro eccezionale che si concretizzerà nelle prossime settimane. Siamo prossimi a partire anche con un secondo blocco. Poi c’è quest’ultimo blocco per il quale siamo in attesa di un lavoro difficile di Roma Capitale che speriamo possa essere celere. Ci sono le risorse, abbiamo messo a disposizione una struttura che sta facendo un lavoro straordinario di assistenza alla progettazione e di stazione appaltante con questa innovazione che penso sarà una grande risorsa per la città, che impedisce che su ogni singolo intervento si debba fare una gara di appalto a parte che significa incertezza sui tempi. Mi auguro di poter procedere nei prossimi mesi con la stessa sintonia che abbiamo avuto finora, incluso la parte che ha svolto finora questa commissione regionale”, ha concluso Valeriani.
“Un accordo molto importante. Risultato eccezionale di volontà politica convergente”, per l’assessore del Comune di Roma, Luca Montuori: “Abbiamo voluto affrontare insieme la problematica dei piani di zona. Un lavoro che stiamo portando avanti da quanto ci siamo insediati: monitorare, quello che non era mai stato fatto, lo stato di attuazione delle opere di urbanizzazione dei piani di zona. Ogni piano di zona dovrebbe vedere applicato il progetto definitivo delle opere di urbanizzazione primaria ma in molti casi questo progetto definitivo va ancora approvato”.
Quanto a Tor Cervara, ha aggiunto Montuori, uno dei piani più attesi, in quanto “particolarmente problematico”, si prevede una serie di progetti per un importo complessivo di quasi 6 milioni500mila euro. Tuttavia per questa zona non sono state date tempistiche precise.
“Tornare a una gestione pubblica delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie, evitare che si realizzino quartieri interi privi di collegamenti con la città, non delegare le opere pubbliche ai privati, modalità fallimentare che ha creato solo disagi e ha abbandonato i quartieri a sé stessi, non ci sono servizi di nessun tipo e il degrado dilaga. Questo tavolo è fondamentale”, ha concluso l’assessore Sergio Nicastro del VI municipio, che ha ricordato, come altri partecipanti la necessità non solo delle opere primarie ma anche di quelle secondarie, come gli istituti scolastici.
Al secondo punto all’ordine del giorno c’era l’Aggiornamento delle tabelle dei prezzi massimi di cessione\locazione dell’Immobiliare Castel Giubileo che, denunciano gli inquilini, continua a locare le abitazioni secondo il libero mercato. Un iter ancora in corso, ha spiegato Montuori, dalla complessità “estrema” in quanto le tabelle risalgono al 1989. A stretto giro, la presidente Lombardi ha annunciato una nuova commissione sul tema.
In apertura Lombardi, infine, ha letto una recentissima sentenza che fa chiarezza in materia di compravendita di alloggi in area Peep, “norme che non lasciano spazio all’autonomia delle parti”, ha commentato.
All’audizione erano presenti i consiglieri Marta Bonafoni (Lista civica Zingaretti), Marco Cacciatore (Gruppo misto), la vice presidente Michela Califano (Pd), Paolo Ciani (Centro Solidale – Demo S.), Daniele Giannini (Lega), Massimiliano Maselli (FdI).
(ITALPRESS).

In IX commissione audite le associazioni Family Day e Giuristi per la Vita

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Le associazioni Giuristi per la vita e Family Day sono state audite questa mattina in IX commissione, presieduta da Eleonora Mattia, sulla proposta di legge “Norme per promuovere l’uguaglianza e per prevenire e contrastare le discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere”.
“Una proposta di legge pleonastica e inutile” così è stata definita da Gianfranco Amato dell’associazione Giuristi per la vita. “Siamo il paese con il maggior numero di leggi al mondo – ha proseguito Amato – la legge non va usata per motivi ideologici, questa proposta di legge norma su principi già stabiliti dall’ art.3 della Costituzione, ma anche su leggi in cui è già intervenuto il legislatore nazionale, mi chiedo che senso abbia affermare che la Regione garantisce senza alcuna discriminazione di genere i servizi ai cittadini, come la previsione di un osservatorio che già esiste a livello nazionale, questa legge ha il merito di moltiplicare gli apparati burocratici”.
A fargli eco Pietro Varesi presidente nazionale Family Day, che nella sua relazione ha ribadito come la proposta di legge regionale si innesta su leggi e principi già esistenti, “le fonte del principio democratico lo abbiamo nella nostra costituzione – ha dichiarato – esistono già norme a tutela di reati contro lesbo omo e trans”. Entrando nello specifico, Varesi ha parlato degli art 8 e 11 della pl come discriminatori, e in contrasto con la libertà educativa. In conclusione Varesi ha parlato di “ambiguità di un testo, con molte voci di spesa, disseminate in tutta la legge e riservate a un solo tipo di discriminazione”.
Il consigliere Daniele Giannini (Lega) nel suo intervento ha parlato di una proposta di legge con un iter anomalo considerata la velocità con cui è stato portato avanti e per lo sbilanciamento delle associazioni audite.
“Questa ipertrofia normativa ha finalità ideologiche – ha dichiarato Giannini – magari soddisfa qualche lobby, ma la Regione Lazio deve farsi portavoce di tutti i cittadini, le discriminazioni vanno combattute tutte allo stesso modo, non ci sono minoranze di serie A e B”. Dello stesso parere Fabrizio Ghera (FdI) e Chiara Colosimo (FDI).
La consigliera Gaia Pernarella (M5S) pur apprezzando gli interventi ha ribadito la necessità di legiferare in materia, “in fase emendativa cercherò di portare alcune delle proposte ascoltate oggi, ma voglio altresì precisare che non ci stiamo al fatto che si dica che la proposta di legge sia un testo ideologico, ciascun gruppo ha le proprie sensibilità, nessuno toglie ai consiglieri il diritto di occuparsi di altri fenomeni di discriminazione, non deve diventare una lotta tra discriminati”.
Al fine della seduta la presidente Eleonora Mattia ha confermato la proroga per la presentazione degli emendamenti, così come richiesto dai consiglieri dell’opposizione.
(ITALPRESS).

Open innovation center, ciclo audizioni in commissione Attività produttive

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La commissione Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Marietta Tidei, ha svolto stamani un ciclo di audizioni sulla proposta di legge sugli open innovation center. Dopo una breve illustrazione del consigliere Enrico Forte (Pd), primo firmatario, che ha ricordato i punti principali della proposta, presentata nella seduta del 14 gennaio, si è aperta l’audizione vera e propria.
Ha iniziato Paolo Forte, docente di ingegneria civile e industriale della Sapienza, che ha parlato di “tema che ci coinvolge direttamente per il nostro lavoro, quando parliamo di intelligenza artificiale oggi dobbiamo collegarci al concetto di open innovation. Le competenze devo essere assolutamente orizzontali, messe in rete e condivise con le aziende che hanno questo tipo di necessità, per fornire loro un percorso sull’open innovation”.
Secondo Giancarlo Vinacci, senior advisor del Comune di Genova, si tratta di “un disegno di legge che altre Regioni dovranno necessariamente riprendere, per restare al passo con un mondo che attinge novità da chiunque. Questi processi devono essere necessariamente supportati. Il sistema degli open innovation center è fondamentale per far capire ai giovani come sarà il mondo fra qualche anno: grandi piazze virtuali che li mettono in connessione con le università, le imprese e gli investitori”.
L’ultimo degli interventi è stato di Leonardo Valle, advanced advisor, autore di due saggi su questo settore.
“Con questa legge il Lazio va a colmare un grande gap – ha spiegato – abbiamo disegnato gli ambiti istituzionali dove atterrano i progetti, ma non abbiamo individuato i luoghi dove questi nascono: le nostre aziende non hanno la massa critica per fare da incubatori ai progetti innovativi. Gli open innovation center, diffusi su tutto il territorio, ci daranno un grande aiuto in termini di competitività, facendo da collettori delle idee, favorendo l’aggregazione delle imprese, senza snaturare la loro ragione sociale: deve essere uno strumento semplice”.
Nel ciclo di interventi dei consiglieri che sono seguiti alle audizioni la consigliera Roberta Lombardi (M5s), ha parlato di “una proposta di legge che apre un fronte molto interessante, perché mette a sistema la creatività tipica del nostro Paese. Ci aspettiamo suggerimenti dagli esperti in materia per migliorare ancora il testo”. Su questo tema è tornata Marta Leonori (Pd): “Dobbiamo lavorare per rafforzare le imprese che sono sul nostro territorio, valorizzando le nostre eccellenze”.
“Massima aperta a tutti i contributi, per rendere più snello ed efficace questo provvedimento”, ha chiosato Enrico Forte.
La presidente Tidei ha concluso la seduta, dopo aver ringraziato tutti gli intervenuti, tornando sul tema centrale della proposta di legge: “Dobbiamo avere molta attenzione all’attuazione di questa legge, per farla diventare davvero uno strumento utile per le nostre imprese”.
(ITALPRESS).

Concessioni demaniali fino al 2033, l’Aula approva una mozione ad hoc

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Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini (Pd), ha approvato, con 26 voti a favore, quattro contrari e due astenuti, una mozione, presentata dal consigliere Enrico Cavallari (Gruppo Misto), e sottoscritta dai consiglieri Marco Vincenzi (Pd) e Adriano Palozzi (Gruppo Misto), che impegna la Giunta a farsi promotrice presso la Conferenza delle regioni e nelle altre sedi politiche/istituzionali, affinché il governo emani uno o più atti per l’applicazione della normativa nazionale in materia di estensione delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative fino al 2033. Tra le premesse, si legge che negli ultimi due anni sono state introdotte dal legislatore nazionale alcune disposizioni normative in materia.
In particolare, “la durata delle concessioni ‘vigenti’ al 1/1/2019 viene differita ope legis di quindici anni e, quindi, fino al 31.1.2033”.
Tuttavia, tale normativa appare in contrasto con la cosiddetta direttiva Bolkestein del 2006, che, tra l’altro, prevede la riorganizzazione delle aree demaniali marittime su base di principi fondamentali come la discriminazione, la concorrenza e la trasparenza, tanto che è stata avviata una procedura d’infrazione dall’Unione europea nei confronti dello Stato italiano.
“In sostanza – ha spiegato Cavallari – c’è una legge nazionale che è stata ribadita di nuovo anche nel 2020, sotto un altro governo, e che ha ribadito la proroga fino al 2033, soprattutto esprimendo un principio fondamentale nel momento in cui vivevamo una pandemia, in cui è stato chiesto a tutti i concessionari anche di garantire una vigilanza, un ordine pubblico nel momento in cui si sarebbe riaperto il lockdown e le spiagge sarebbero state sicuramente oggetto della presenza di tanti cittadini. È stato chiesto quindi di vigilare, garantire l’ordine pubblico e quindi fare un grosso sacrificio per garantire la sicurezza”.
Le norme nazionali hanno determinato “rilevanti problemi applicativi da parte dei comuni, determinati dall’assenza di indirizzi univoci, per garantire un’omogenea e uniforme applicazione sull’intero territorio nazionale”, come si legge nella mozione. Di qui la necessità di “assicurare uniformità di comportamento – prosegue la mozione – in ordine all’applicazione o meno della vigente normativa nazionale di proroga delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico- ricreativa, anche al fine di evitare una situazione caotica ed eterogenea, nonché una disparità di trattamento tra i diversi operatori del settore, a seconda del comune di riferimento”.
(ITALPRESS).

Istituzione del coordinatore pedagogico, ok commissione a schema delibera di Giunta

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Ok oggi da parte della IX Commissione – Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio, presieduta da Eleonora Mattia, allo schema di deliberazione di Giunta n. 159, concernente: “Legge regionale 5 agosto 2020, n.7: Disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione per l’infanzia. Istituzione del Coordinatore Pedagogico e dei Coordinamenti Pedagogici Territoriali”. Dopo il voto su questo documento, che torna ora in Giunta per l’adozione definitiva, la commissione ha tenuto una audizione sul tema “Criticità servizi educativi per l’infanzia”.
L’atto di giunta, illustrato nella precedente seduta del 19 gennaio dall’assessore Alessandra Troncarelli, presente ai lavori anche oggi, costituisce un adempimento relativo alla legge n. 7 del 2020. Il coordinatore pedagogico è una figura che necessita di laurea magistrale, e ha le funzioni di coordinare il gruppo educativo, garantire il rispetto del rapporto numerico tra operatori e bambini, le prassi relative alla sicurezza dei bambini e degli operatori, la realizzazione del progetto educativo e il suo aggiornamento con particolare riferimento all’accoglienza, all’inclusione, agli strumenti metodologici, alle attività e iniziative per la partecipazione delle famiglie e la continuità con la scuola dell’infanzia. Egli agisce in raccordo con gli altri servizi educativi del territorio e cura il rapporto anche con i servizi sociali.
L’incarico può anche essere assegnato come funzione aggiuntiva a quella principale di educatore. Per Roma i coordinamenti sono istituiti a livello municipale, per gli altri comuni a livello di distretto sociosanitario.
Prima del voto finale sono state accolte quattro osservazioni al testo, due della consigliera Roberta Lombardi, del Movimento 5 stelle, due della presidente Mattia. In particolare, la prima delle osservazioni di Lombardi che sono state accolte cerca di contemperare, come spiegato dalla stessa consigliera, le esigenze di gestione del coordinatore con le funzioni che sono in capo al soggetto gestore. La seconda prevede una deroga sull’impegno minimo di un’ora richiesto nel testo della giunta.
Le due osservazioni della presidente Mattia vanno ad incidere sul par. 2, Coordinamento pedagogico territoriale, del documento, in particolare la sezione riguardante la costituzione del coordinamento pedagogico territoriale e individuazione del coordinatore pedagogico territoriale, per modificare alcune formulazioni del documento.
(ITALPRESS).

L’Aula approva dieci atti d’indirizzo rivolti alla Giunta

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I lavori del Consiglio regionale del Lazio sono stati aperti dal presidente da Mauro Buschini (Pd), il quale, nel giorno della memoria, ha ricordato le vittime della Shoa. “una delle azioni peggiori che l’uomo abbia potuto compiere”. “Credo sia giusto – ha detto Buschini – che il Consiglio regionale del Lazio esprima, all’apertura dei lavori, un sentimento di vicinanza e fratellanza a tutta la comunità ebraica”. La conduzione dei lavori dell’Aula è poi passata al vicepresidente Giuseppe Emanuele Cangemi (Lega).
Dieci le mozioni approvate oggi, due quelle ritirate, una respinta. La prima mozione approvata (con 21 voti a favore e dieci contrari), presentata dalle consigliere Roberta Lombardi (M5s) e Marta Bonafoni (Lista civica Zingaretti), impegna la Giunta “ad aderire come Regione Lazio all’Iniziativa dei cittadini europei ‘Start Unconditional Basic Incomes throughout the EU’ (Avviare redditi di base incondizionati in tutta l’UE) e ad utilizzare i suoi canali web istituzionali per una campagna di informazione e sensibilizzazione ai fini di invitare alla sottoscrizione dell’iniziativa i cittadini e le cittadine del Lazio”.
Con la mozione presentata da Orlando Tripodi (Lega), “si impegna il presidente della Regione Lazio, l’assessore Sanità e integrazione socio-sanitaria a disporre con la massima urgenza che tra le categorie prioritarie contenute nell’ambito del Piano regionale vaccinazione anti-Sars-Cov2 vengano inseriti nell’immediato gli operatori che svolgono la propria attività in qualità di caregiver familiare” (31 voti a favore, uno contrario).
Trentadue voti a favore, per la mozione presentata da Antonello Aurigemma (FdI) e sottoscritta da Fabrizio Ghera (FdI) che “impegna il presidente e la Giunta Regionale a pianificare ulteriori misure di sostegno e rilancio per tutto il settore turistico, anche attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico con le categorie rappresentative del settore, individuando finanziamenti e procedure di accesso al credito con modalità agili, semplificate e tempestive nell’erogazione dei fondi, per permettere a tutti gli operatori del settore di avere la liquidità necessaria per la ripartenza”.
La mozione delle consigliere Michela Califano (Pd) ed Eleonora Mattia (Pd) impegna la Giunta a sollecitare l’Inps, affinché sia potenziato l’ufficio territoriale Inps di Ostia, che si occupa della maggior parte delle pratiche per l’erogazione della cassa integrazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’aeroporto di Fiumicino (29 voti a favore).
Una mozione del consigliere Alessandro Capriccioli (+ Europa Radicali) e della consigliera Bonafoni, sottoscritta nel corso dei lavori anche da numerose altre consigliere e consiglieri, impegna l’assessorato alla Sanità a creare un apposito portale, in italiano e in inglese, “anche prevendendo forme di ascolto e consultazione delle associazioni di donne che da anni seguono queste tematiche”, con tutte le informazioni sull’iter previsto per l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza e all’interruzione per motivi terapeutici, i dati relativi al numero e alla percentuale di personale obiettore e non obiettore in servizio presso ogni struttura ospedaliera con reparti di ginecologia e ostetricia e l’archivio dei rapporti annuali sull’interruzione volontaria di gravidanza nella Regione Lazio. La mozione impegna altresì la Giunta “a monitorare l’accesso ai servizi di aborto farmacologico (RU-486), interruzione volontaria di gravidanza e interruzione terapeutica attraverso l’istituzione di un tavolo tecnico presso l’assessorato alla Sanità a cui possa essere prevista la partecipazione anche delle associazioni di donne che da anni seguono queste tematiche” (25 favorevoli, 9 contrari).
L’atto d’indirizzo presentato da Gino De Paolis (Lista civica Zingaretti), Bonafoni e Capriccioli, impegna la Giunta a provvedere agli atti di propria competenza, e a sollecitare in tal senso il Comune di Roma Capitale, i municipi X e XI di Roma Capitale e la Riserva del litorale romano, per rendere attuabile l’accessibilità, la piena percorribilità e fruibilità del “Sentiero Pasolini”, un percorso ciclopedonale lungo circa 17 km che parte da Ostia Antica e arriva a Casal Bernocchi e che, seguendo l’argine del Tevere, tocca gli abitati di Dragona, Dragoncello, Acilia e Centro Giano (28 voti a favore).
Con la mozione presentata da Paolo Ciani (Centro solidale) si impegna la Giunta ad “attuare ogni più utile azione al fine di garantire l’effettiva erogazione dei buoni spesa nel Comune di Roma Capitale, acquisendo altresì le opportune informazioni circa il cronoprogramma dell’amministrazione capitolina” e a “valutare l’opportunità, in caso di inadempienza prolungata da parte del Comune di Roma Capitale, di richiedere la restituzione delle somme erogate, da destinare con tempestività a nuove misure in favore della popolazione in situazione di contingente indigenza economica derivante dalla emergenza epidemiologica Covid-19” (26 a favore, tre astenuti).
E’ del capogruppo di Fratelli d’Italia, Giancarlo Righini (FdI), la mozione volta all’istituzione del servizio del servizio di trasporto pubblico locale della società regionale Cotral tra il centro abitato del Comune di Ponzano romano e la stazione di Stimigliano scalo (26 voti a favore). Via libera (26 voti a favore) anche all’atto d’indirizzo del consigliere Daniele Giannini (Lega), volto al “Ripristino ponte via Boccioleto nel XIV municipio di Roma Capitale”.
L’ultima mozione approvata oggi è della consigliera Marietta Tidei (Gruppo Misto) e impegna la Giunta “ad attivarsi affinché anche nel Lazio, al pari di altre regioni, si provveda all’adozione di specifici bandi per il reclutamento di personale sanitario anche straniero, da destinare ai reparti dedicati alla pandemia o da impiegare nella campagna vaccinale in corso sul territorio regionale” e “ad attivarsi presso le sedi statali competenti affinché a livello normativo siano individuate modalità semplificate per il reclutamento di personale sanitario straniero da destinare alle strutture sanitarie anche successivamente al cessare della pandemia, così da fronteggiare, a causa del Covid-19, i ritardi accumulati nelle prestazioni sanitarie comprese le visite diagnostiche evitando un ulteriore sovraccarico sul sistema sanitario” (26 voti a favore).
Respinta (17 voti contrari, 14 a favore) la mozione del consigliere Loreto Marcelli (M5s) e della consigliera Lombardi, avente ad oggetto il “Depotenziamento progressivo dell’Irccs Istituti fisioterapici ospedalieri (Ifo) Istituto nazionale tumori regina Elena di Roma (Ire)”.
(ITALPRESS).

Le Regioni al Governo “Ruolo attivo nel Recovery e meno contenziosi”

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio ha ospitato oggi la seduta plenaria della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, alla quale ha partecipato anche il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, intervenuto nella prima parte dei lavori. La riunione è stata aperta dai saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini e dal coordinatore della Conferenza, Roberto Ciambetti del Veneto.
Nel suo intervento, Buschini ha rivolto un invito a tutti i suoi colleghi delle altre Regioni a “continuare a essere motori importanti di iniziative e decisioni per battere questo virus, perché in questo particolare periodo storico che stiamo attraversando il ruolo dei Consigli regionali ha assunto un’importanza centrale nella vita dei nostri concittadini, ai quali le istituzioni devono dare risposte”.
“In questo contesto – ha aggiunto Buschini – la Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni rappresenta il luogo naturale del coordinamento e del confronto, grazie al quale molte decisioni che ogni singolo consigliere regionale ha messo in atto hanno avuto ancora più forza e autorevolezza, proprio perché frutto della condivisione. Molti provvedimenti legislativi e di indirizzo che la nostra Assemblea ha adottato – ha detto Buschini – sono frutto di spunti di riflessione e documenti che provenivano dalla Conferenza”.
“La pandemia ci ha tolto molto – ha detto il presidente del Consiglio regionale del Lazio -: ma abbiamo imparato che dobbiamo marciare uniti, se vogliamo sconfiggerla. E adesso che, grazie ai vaccini, siamo arrivati alla fine della salita più ripida, dobbiamo continuare spediti sulla strada della cooperazione e della solidarietà, internazionale ma anche interregionale”.
Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, nel suo intervento ha sottolineato il ruolo importante che le istituzioni regionali hanno svolto durante questo periodo di emergenza, perché “hanno garantito una presenza capillare dello Stato sul territorio”. Boccia ha aggiunto che “il modello del regionalismo italiano ha tenuto molto più di quello degli Stati centralisti ma va rafforzato, superando le divisioni tra statalisti e autonomisti, per affermare la peculiarità del nostro sistema costituzionale all’interno di un percorso che più volte il presidente della Repubblica ha definito di ‘leale collaborazione’. Per questo motivo – ha spiegato Boccia – dobbiamo intervenire per abbattere il contenzioso istituzionale tra Stato e Regioni”.
A tal proposito, il ministro ha anticipato alcuni dati contenuti in una relazione che sarà presto portata all’attenzione del Consiglio dei ministri, dai quali emerge che il 13,7 per cento delle leggi regionali sono state impugnate dal Governo e che circa il 48 per cento degli impegni assunti dalle Regioni a cambiare le norme per evitare l’impugnativa non è stato rispettato. Boccia ha anche fatto riferimento alle richieste sbagliate dei ministeri, che spesso hanno impugnato a torto leggi regionali. “E’ necessario uno sforzo da parte di tutti – ha detto il ministro – per lavorare a una conciliazione preventiva, un dialogo tra istituzioni per evitare di arrivare alle pronunce della Corte Costituzionale, e in tal senso stiamo lavorando a una direttiva del Governo che faciliti la conciliazione preventiva”. Boccia, infine, ha anche fatto riferimento al Recovery Plan, che deve “coinvolgere anche le Regioni e le rispettive assemblee legislative, per arrivare a un piano che non sia espressione solo del Governo ma di tutto il Paese”.
Parole condivise dal coordinatore della Conferenza, Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto, il quale ha sottolineato il “grande lavoro dei parlamenti regionali sul Recovery Plan, un lavoro di sintesi per recepire le istanze dei territori, per comprendere e per capire cosa può essere ottimale per rimettere in moto l’economia, anche perché – ha aggiunto Ciambetti – quando verrà meno il divieto di licenziare avremo conseguenze sociali molto pesanti”. Anche sul contenzioso istituzionale, il presidente Ciambetti ha condiviso l’impostazione del Ministro, auspicando una maggiore attenzione da parte del Governo e dei ministeri nell’analisi delle leggi regionali.
Durante la seconda parte della riunione, dedicata a temi più specifici dell’assemblea plenaria, i presidenti hanno approvato l’ordine del giorno presentato dal vice presidente del Consiglio regionale del Lazio, Devid Porrello, che impegna i Consigli regionali “ad attivare ogni possibile e utile iniziativa nei confronti della Giunta regionale per richiedere al ministero della Giustizia, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Conferenza unificata, l’adozione del decreto attuativo previsto dall’art.1, comma 323, della legge numero 178/2020, entro il termine stabilito” per l’istituzione di un apposito fondo (da 1,5 milioni di euro) per finanziare la predisposizione di case famiglia protette dove consentire a donne incinte o madri di prole di età non superiore a 6 anni, di scontare la pena degli arresti domiciliari”.
Inoltre, i Consigli regionali dovranno “richiedere alla Conferenza delle Regioni – recita il secondo punto dell’ordine del giorno – di avvalersi in sede di Conferenza unificata del supporto e dell’esperienza diretta dei Garanti dei detenuti per la definizione dei criteri e delle modalità di ripartizione delle risorse stanziate tra le Regioni interessate a sostenere l’accoglienza delle donne con i loro bambini”.
(ITALPRESS).

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