ROMA (ITALPRESS) – Nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini (Pd), ha approvato la mozione numero 370, che vede come primo firmatario il capogruppo del Pd, Marco Vincenzi, che impegna il presidente e la Giunta, per quanto di loro competenza, a continuare a promuovere le iniziative volte al contrasto della violenza sulle donne e dei femminicidi, avvalendosi delle associazioni presenti sul territorio regionale, a coinvolgere maggiormente gli enti locali nel rilancio della strategia della Regione contro la violenza di genere, a sostenere sul piano nazionale la necessità di istituire un osservatorio e un sistema di monitoraggio, concertato con i centri antiviolenza, e a rappresentare in sede di Conferenza delle Regioni e della Conferenza Stato-Regioni la necessità di “un impegno di pianificazione e finanziario adeguato alla sfida strategica di superare la violenza contro le donne, a valere sulle risorse del Recovery fund”.
“Questa mozione – ha dichiarato Vincenzi nel presentare l’atto d’indirizzo – ribadisce l’impegno dell’istituzione Regione nella lotta contro la violenza sulle donne, sempre di grandissima e drammatica attualità, tenuto conto che è necessario mantenere sempre altissima l’attenzione e aumentare sempre gli sforzi su questo tema”. Vincenzi ha ricordato alcune iniziative messe in campo su questo tema. La Regione: ha implementato la rete dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio nel nostro territorio; ha istituito un contributo di libertà per le donne che hanno subito violenza; ha istituito un premio annuale rivolto alle studentesse e agli studenti dedicato alla memoria di Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, vittime nel 1975 di un brutale e barbaro eccidio; ha istituito il progetto “Io non odio”; ha approvato il protocollo d’intesa per definire le modalità di accesso al patrocinio legale; ha istituito il finanziamento per iniziative pubbliche volte alla valorizzazione dei luoghi della memoria delle donne.
Il dispositivo della mozione è stato votato per parti separate su richiesta del capogruppo di Fratelli d’Italia, Fabrizio Ghera, il quale si è dichiarato contrario su due punti, “perchè si parla di genere trasversale o di gender mainstreaming, chiaramente temi che nulla hanno a che fare con la violenza sulle donne, tema questo che invece ci trova totalmente concordi”.
Hanno dunque ottenuto tre voti contrari l’impegno della mozione volto “ad approvare quanto prima ogni provvedimento necessario a completare il quadro legislativo regionale con una prospettiva di genere trasversale” e quello finalizzato “ad adottare, a partire dalla legge di bilancio regionale, lo strumento del bilancio di genere che, nell’ottica del gender mainstreaming, consente di determinare l’impatto delle politiche pubbliche su donne e uomini e persegue obiettivi di equità, efficienza, trasparenza e partecipazione”.
Presente in sala Etruschi il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori (Pd), il Consiglio regionale, riunito in modalità telematica “mista” (ufficio di presidenza in sede, consiglieri in remoto), oltre alla mozione Vincenzi ha approvato altri dieci atti di prerogativa dei consiglieri, volti a concorrere all’indirizzo politico, sociale ed economico della Regione, così come previsto dalla Statuto regionale.
Le mozioni in campo sanitario.
La prima mozione approvata dopo il question time, è stata la numero 355, illustrata all’Aula virtuale dalla consigliera Laura Cartaginese (Lega), che impegna la Giunta ad autorizzare i medici del lavoro a effettuare i test antigenici rapidi contro il Covid-19. In campo sanitario è anche la mozione 364, che vede come primo firmatario il consigliere Loreto Marcelli (M5s), volta ad avviare la procedura di manifestazione di interesse e acquisizione di disponibilità da parte di pediatri (o altri specialisti in pediatria) e infermieri, “al fine di costituire unità speciali di pediatria distrettuale che possano alleviare le strutture ospedaliere già in affanno, dai ricoveri dei minori alleviando altresì questi ultimi dalle delicate implicazioni psicologiche connesse con la degenza”.
Riguarda i turni ad alta intensità dell’assistenza domiciliare integrata la mozione della consigliera Chiara Colosimo (FdI) che impegna la Giunta ad attuare “un tempestivo intervento a garanzia della continuità di cura domiciliare mirata a salvaguardare la vita dei pazienti ad alta complessità” e a supportare le famiglie “che nonostante siano state colpite dalla malattia e dal dolore continuano ad andare avanti ogni giorno con forza, tenacia, amore e una grande, grande dignità nell’assistere con amore i loro cari”.
Sempre in campo sanitario è la mozione 356 – primo firmatario Emiliano Minnucci (Pd) e con un emendamento della consigliera Gaia Pernarella (M5s) – che impegna la Giunta a supportare i comuni nell’identificare strutture adeguate per effettuare test diagnostici rapidi da parte di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
L’emergenza sanitaria Covid-19 nelle carceri è il tema della mozione 372 del consigliere Alessandro Capriccioli (+Europa Radicali) e della consigliera Marta Bonafoni (Lista Zingaretti), finalizzata alla piena attuazione delle disposizioni contenute nel decreto legge 137/2020, per ridurre il sovraffollamento negli istituti di pena del Lazio, attraverso la concessione di pene alternative a coloro ai quali restano da scontare pene inferiori ai diciotto mesi. “La prima ondata -ha detto Capriccioli – aveva in qualche modo risparmiato quei luoghi, nella seconda ondata i contagi sia fra il personale della polizia penitenziaria che fra i detenuti sono in aumento, fra l’altro in una situazione in cui non c’è scampo e non c’è possibilità di fare quello che facciamo noi, cioè di isolarsi in casa e di mettersi al riparo dalla possibilità di contagio”.
Cultura, sport, piano paesistico.
La mozione numero 366 del consigliere Paolo Ciani (Centro solidale Demos) impegna la Giunta a prevedere nuove misure per sostenere gli operatori culturali e “a porre in essere, per quanto di competenza, ogni più utile azione e/o attività volta a ristorare le ingenti perdite subite dagli operatori e associazioni culturali presenti sul territorio”.
La mozione numero 365 del vicepresidente Giuseppe Cangemi (Lega), poi sottoscritta da diversi consiglieri, “è un invito alla Giunta e al presidente della Regione – come ha spiegato Cangemi – a un’attenzione un pò più concentrata su una serie di attività legate al sostegno del comparto dello sport che, come tanti, ha subìto, in questo periodo drammatico che stiamo vivendo, una serie di chiusure, riaperture e poi ancora chiusure nonostante le strutture, le tante strutture, si erano un pò adeguate per il rispetto delle disposizioni”.
La consigliera Bonafoni è anche la prima firmataria della mozione 374, finalizzata al riconoscimento dell’Agro romano quale paesaggio rurale storico, da iscrivere nell’apposito Registro nazionale istituito presso il ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali. Porta la firma di tutti e sei i consiglieri del gruppo Fratelli d’Italia la mozione 359, approvata all’unanimità, che impegna il presidente della Regione Lazio e la Giunta “a porre in essere i necessari provvedimenti affinchè l’Associazione teatri comunali del Lazio sia intitolata alla memoria del maestro Gigi Proietti”. La mozione numero 368 della consigliera Gaia Pernarella (M5s) impegna la Giunta ad “avviare nel minor tempo possibile tutti gli atti e le azioni necessarie a dotare la Regione Lazio di un Piano territoriale paesistico”.
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Violenza donne, consiglio Lazio rilancia le iniziative della regione
Usura, ok a schema delibera Giunta su fondo 2 mln a favore delle vittime
Parere favorevole all’unanimità della commissione Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia, presieduta da Rodolfo Lena, allo Schema di Delibera di Giunta n. 150 concernente “Legge regionale 3 novembre 2015, n. 14 (Interventi regionali in favore dei soggetti interessati dal sovraindebitamento o delle vittime di usura o di estorsione).
Sono due milioni di euro le risorse stanziate, per l’esercizio finanziario 2020 e attuazione art. 21, comma 2 bis, punto 2), sul Fondo in favore dei soggetti interessati dal sovraindebitamento o vittime di usura o di estorsione”, ripartite con questa delibera per interventi tesi a favorire uno sviluppo economico e sociale ispirato ai valori di legalità, attraverso iniziative di prevenzione e contrasto al fenomeno dell’usura, al fine di ridurre e compensare le situazioni di disagio economico e sociale riguardanti gli individui, le famiglie e le imprese in situazioni di sovraindebitamento.
700mila euro vanno a misure di sostegno nei casi di sovraindebitamento e per la prevenzione dell’usura; 170mila agli indennizzi per il sostegno alle vittime di usura; al sostegno psicologico sono destinati 30mila euro; 650mila per assistenza e tutela e infine 450mila euro i contributi agli enti impegnati nella lotta all’usura o ai fenomeni estorsivi.
Novità di quest’anno, rispetto agli altri schemi approvati da quando la legge è in vigore, un allegato con indicazioni operative più chiare sulla modalità della spesa e sui criteri per la rendicontazione prodotto in accordo e su richiesta delle associazioni, per una maggiore efficienza della norma e per venire loro incontro nella fase di istruttoria, come ha spiegato Alessandro Bacci, direttore del personale della Regione Lazio, il quale ha ricordato l’erogazione per l’emergenza causata dal Covid-19 di risorse aggiuntive a questi fini, pari a ulteriori 400mila euro.
(ITALPRESS) – (SEGUE).
“Tutto l’impianto della norma è soprattutto per il sostegno alle vittime, cerchiamo di incrementare azioni che portino a denunce”, ha aggiunto Mario Pagano, dirigente dell’area preposta.
Sia la consigliera Valentina Corrado (M5S) che il consigliere Giuseppe Simeone (FI) hanno chiesto il quadro dei risultati finora conseguiti e dati dettagliati sul fenomeno usura e il suo grado di incidenza per territorio, “non in un’ottica di sindacato ispettivo”, come ha specificato Corrado, “ma per capire meglio il fenomeno e dirottare meglio le somme impegnate” (Simeone), dati necessari anche in vista del prossimo “collegato al bilancio”, come ha detto anche il presidente Lena, secondo il quale “la commissione dovrà proporre, da qui al prossimo collegato al bilancio, non soltanto emendamenti di natura economica ma anche una rivisitazione di questa legge su alcuni aspetti tecnico-legislativi che sono importanti soprattutto per il periodo Covid particolare”.
La direzione regionale competente quindi, integrerà la relazione annuale dell’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza, la Legalità e la Lotta alla Corruzione, con i dati aggiornati richiesti.
Alla seduta erano presenti anche i consiglieri Sara Battisti (Pd), Chiara Colosimo (FdI), Alessandro Capriccioli (+ Europa Radicali) e Marta Leonori (Pd).
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Infermieri di famiglia, la proposta passa alla Commissione Bilancio
La commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Giuseppe Simeone, ha concluso oggi l’esame degli emendamenti alla proposta di legge sull’assistenza infermieristica familiare e di comunità. La proposta, illustrata nella seduta del 19 febbraio 2019, è stata profondamente rivisitata alla luce dei nuovi interventi legislativi e della nuova organizzazione della sanità regionale. Mira a creare, attraverso un nuovo modello di assistenza infermieristica, una seria alternativa all’ospedalizzazione dei pazienti e alle Rsa.
In particolare sono stati approvati numerosi emendamenti presentati dal consigliere Paolo Ciani (Centro solidale), per specificare in maniera più puntuale il ruolo e i compiti degli infermieri che saranno impegnati nell’assistenza familiare e di comunità.
La proposta ora passa all’esame della commissione Bilancio dove sarà esaminata la norma finanziaria, poi tornerà in commissione Sanità per il parere definitivo e, infine, arriverà all’attenzione del Consiglio regionale.
“Auspico da tempo il potenziamento dell’assistenza territoriale nella nostra regione – dice Simeone -. L’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia rappresenta un passaggio fondamentale che va nella direzione giusta. C’è la necessità di adottare modelli di assistenza che garantiscano la presa in carico dei cittadini oltre a rendere più efficiente la rete sanitaria. Personalmente considero l’infermiere di famiglia come il pivot in una squadra di basket. Il fulcro, una figura di smistamento, per non dire il punto focale tra il paziente e la sua famiglia e il medico ospedaliero o di famiglia”.
“Naturalmente – prosegue Simeone – il ruolo dell’infermiere di famiglia deve assumere un aspetto rilevante nell’ambito del rafforzamento dei servizi sociosanitari. Penso al potenziamento dei servizi domiciliari e di prossimità e per le persone anziane. Il sistema di assistenza socio-sanitario a mio avviso va ripensato. Dobbiamo puntare su un nuovo modello di welfare legato alle attività di cura alle persone, capace far dialogare meglio i servizi sociali di Comuni e Regione, con il sistema sanitario nazionale e regionale, integrando quindi nuove figure sociosanitarie a quelle esistenti. E la figura dell’Infermiere di famiglia – conclude – va introdotta per ridisegnare le nuove frontiere dell’assistenza territoriale”.
(ITALPRESS).
L’Aula approva due leggi sui debiti fuori bilancio
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini (Pd), riunitosi in modalità telematica, ha approvato, a maggioranza, tre proposte di legge in materia di contabilità regionale. Con la proposta di legge regionale n. 246, il Consiglio ratifica quattro variazioni di bilancio, per un ammontare complessivo di tre milioni e 741 mila euro, adottate in via d’urgenza dalla Giunta regionale, in deroga alla normativa nazionale in materia di contabilità delle regioni e degli enti locali, ai sensi decreto legge 18/2020 (Cura Italia). Con le pl n. 249 e n. 250, la Regione Lazio riconosce la legittimità dei propri debiti fuori bilancio derivanti da acquisizione di beni e servizi in assenza del preventivo impegno di spesa e da sentenze esecutive della magistratura, per un ammontare complessivo di tre milioni e 574 mila euro.
Le quattro variazioni di bilancio oggetto di ratifica da parte del Consiglio sono contenute in tre deliberazioni di Giunta. Come ha spiegato l’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, “a seguito della situazione emergenziale connessa alla diffusione sul territorio nazionale del Covid-19, il legislatore nazionale ha previsto la possibilità di adottare misure urgenti e straordinarie, in deroga alle disposizioni in materia contenute all’interno dell’articolo 51 del dlgs 118/2011”. La prima, di 260 mila euro, è stata adottata al fine di dare urgente riscontro alle necessità dell’università agraria di Palestrina. Due le variazioni riguardanti il trasporto pubblico locale, una riguardante la revisione del budget Cotral spa (741 mila euro), e una finalizzata all’erogazione di un contributo straordinario di un milione di euro a favore di Roma Capitale, da destinare ai servizi per la copertura integrativa del servizio di trasporto pubblico locale, per la ripresa delle attività scolastiche.
La quarta variazione, per un ammontare di due milioni di euro, riguarda l’implementazione dello stanziamento del fondo sociale di parte corrente per il finanziamento di provvedimenti legislativi.
In merito ai debiti fuori bilancio, l’assessore Sartore ha spiegato che questi sono il frutto della ricognizione delle situazioni debitorie sussistenti per le relative fattispecie, operata da ciascuna direzione regionale competente, mediante l’adozione di appositi provvedimenti. Con l’approvazione delle pl 249 e 250, le strutture regionali competenti potranno adottare i provvedimenti di spesa relativi ai debiti fuori bilancio riconosciuti. La pl 249 riguarda debiti per un ammontare pari a 706 mila euro, relativi a incarichi di domiciliazione e rappresentanza legale della Regione Lazio, servizi di facchinaggio e vigilanza e spese relative alla gestione degli acquedotti dell’ex Cassa per il Mezzogiorno.
La pl 250, invece, permetterà agli uffici regionali competenti di onorare debiti derivanti da sentenze esecutive della magistratura per due milioni e 768 mila euro.
(ITALPRESS).
Buschini “Di nuovo fermate Frecciarossa a Frosinone e Cassino”
“Nonostante l’acuirsi dell’emergenza Covid abbia avuto effetti dirompenti anche sul sistema dei trasporti ferroviari di tutta Italia, da domani mercoledì 18 novembre, e dopo una sospensione brevissima per la riorganizzazione dei servizi, due Frecciarossa al giorno fermeranno a Frosinone e Cassino”. Così in una nota il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini. “Dispiace che una delle vittorie più grandi del nostro territorio degli ultimi anni, che dovrebbe unire anche per il momento drammatico che stiamo vivendo, sia diventata oggetto di dibattito politico nonostante sia evidente a tutti che è il Covid il nemico di questo momento e non le conseguenze che questo virus sta portando”, aggiunge.
“Importante è stata la chiarezza immediata – conclude – e voglio ringraziare Ferrovie dello Stato e l’ad Battisti per la consueta attenzione alla Provincia di Frosinone”.
(ITALPRESS).
Attività a favore dei detenuti, al via i finanziamenti
Sono stati pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione Lazio di ieri gli atti relativi ai finanziamenti 2020 degli interventi a favore della popolazione detenuta della Regione Lazio, previsti dalla legge regionale 8 giugno 2007, n. 7 (Supplemento n. 3 al BurL n. 136 del 12 novembre 2020). Con la deliberazione di Giunta n. 829 del 10 novembre 2020 si stabilisce la ripartizione, proposta dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, dal Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria (Prap) di Lazio, Abruzzo e Molise, Carmelo Cantone, e dalla dirigente del Centro per la giustizia minorile per il Lazio l’Abruzzo e il Molise, Fiammetta Trisi, dei 700 mila euro stanziati per le attività trattamentali e per gli interventi strutturali per l’esercizio finanziario 2020.
50 mila euro sono destinati ad assicurare l’attività didattica a favore dei detenuti iscritti ai corsi di laurea. I fondi per l’istruzione universitaria, sono ripartiti in base al numero di iscritti tra le università che negli scorsi anni hanno sottoscritto appositi protocolli con Prap e Garante per la realizzazione di poli universitari penitenziari (Tor Vergata, Roma Tre e Cassino).
Sullo stesso BurL compare l’avviso per la concessione di finanziamenti per 450 mila euro, destinati alle iniziative finalizzate alla realizzazione di attività volte ad assicurare il miglioramento della vita detentiva e il reinserimento sociale delle persone private della libertà personale.
L’avviso è rivolto ad associazioni, organizzazioni di volontariato e cooperative sociali con accertata esperienza nel trattamento e reinserimento sociale delle persone soggette a misure penali, per la presentazione delle domande di finanziamento dei propri progetti per la realizzazione di attività trattamentali. Tali soggetti avranno 15 giorni di tempo (dalla pubblicazione sul BurL), per presentare le domande. Le risorse potranno essere assegnate ad associazioni legalmente costituite, aventi sede legale nel Lazio e che abbiano nel proprio statuto uno scopo attinente alle tematiche in questione e non di lucro. Le proposte progettuali dovranno contenere una nota di gradimento rilasciata dalla direzione della struttura dove si intende realizzare l’iniziativa.
Per ciascuna attività proposta ritenuta meritevole, è previsto un sostegno economico fino a un massimo di 30 mila euro, al lordo degli oneri fiscali dovuti, e fino a esaurimento delle risorse economiche disponibili.
La somma di 450 mila euro di parte corrente è così ripartita: 200 mila euro per attività/laboratori teatrali culturali ed espressivi; 120 mila euro per attività a sostegno dell’inclusione sociale e lavorativa; 80 mila euro per attività sportive e per la cura della salute; 50 mila euro per il trattamento di detenuti sex offender e maltrattanti.
La somma di 250 mila euro per interventi infrastrutturali sono destinati al completamento dei lavori per la realizzazione dell’area verde e all’acquisto dei relativi arredi per l’accoglienza dei familiari della casa circondariale di Frosinone; per interventi di adeguamento delle palestre sportive delle case circondariali di Rieti, Rebibbia femminile e Frosinone e il rifacimento del campo sportivo polivalente della casa circondariale di Rebibbia, per il nuovo impianto audio/voce wireless della casa circondariale femminile di Rebibbia; per l’impianto di riscaldamento a Regina Coeli e l’impianto di climatizzazione della sala teatro della casa circondariale Nc Civitavecchia.
Per la casa circondariale di Velletri sono previsti la riattivazione del laboratorio conserviero, l’allestimento della cucina del nuovo padiglione e alcune aule scolastiche per l’avvio dei corsi del primo biennio dell’Istituto alberghiero di Velletri già autorizzati dal Miur. Per i minori si prevede l’allestimento di ambienti multimediali per l’implementazione della didattica a distanza (stimabili in 15 postazioni/notebook) nell’Istituto penale per minorenni di Roma e di dotare l’Ufficio servizio sociale per minorenni di Roma di tablet/notebook e sim dati da assegnare a minori in area penale esterna in condizioni di bisogno.
(ITALPRESS).
Coronavirus, approvati altri tre ordini del giorno in Consiglio regionale
Terza seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio, in modalità telematica, sulle misure e gli interventi per prevenire una seconda ondata di contagi Covid-19 e per la copertura vaccinale dell’influenza stagionale 2020-2021, presieduta dai vice presidenti Giuseppe Emanuele Cangemi e Devid Porrello. Presente per la Giunta il vice presidente Daniele Leodori. 33 gli ordini del giorno presentati nella seduta sullo stesso tema del 7 ottobre – prima firmataria della richiesta di convocazione del consiglio straordinario la consigliera Roberta Lombardi (M5s) – dei quali sono stati accolti i primi cinque nella seduta del 19 ottobre scorso, tutti presentati da consiglieri del gruppo M5s, e respinti i primi sei ordini del giorno a firma Davide Barillari dei 24 presentati dal consigliere del gruppo Misto. Tre gli ordini del giorno approvati nella seduta odierna, dei rimanenti 22 all’esame, dopo il nuovo Dpcm del 3 novembre contenente le nuove misure per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 che individua le tre aree di criticità gialla, arancione e rossa.
Primo ordine del giorno accolto, quello a firma Valentina Corrado insieme agli altri consiglieri del M5s, sulle misure straordinarie per l’abbattimento delle liste di attesa. “Riceviamo segnalazioni di attese di oltre un anno, la pandemia ha aggravato questa situazione – ha spiegato la consigliera ricordando la disponibilità di un fondo regionale apposito di 3 milioni di euro – per questo chiediamo un impegno all’assessore alla sanità, Alessio D’Amato e alla Giunta affinché si programmino interventi straordinari per lo scorrimento delle liste di attesa”.
Approvato anche l’ordine del giorno di Marco Vincenzi (Pd), primo firmatario insieme a numerosi altri consiglieri, che impegna il presidente della Giunta e l’assessore alla Sanità a promuovere la candidatura della Regione Lazio quale sede dell’Agenzia europea per la ricerca biomedica e per la gestione delle crisi sanitarie, “interesse già manifestato dalla Giunta” che ha individuato nel complesso del Forlanini la possibile sede. Infine, Paolo Ciani (Centro Solidale – Demo. S) ed altri i firmatari dell’ultimo ordine approvato, sulla situazione del coronavirus e le relative misure e interventi nel Lazio, che impegna il Presidente e la Giunta a proseguire “nell’impegno profuso nella prevenzione e informazione capillare, in particolare nelle scuole e nei luoghi di lavoro”, “nel potenziamento delle strutture dedicate all’emergenza Covid-19, nel potenziamento della strategia delle 3 T: tamponi, tracciamento e trattamento” e “a monitorare costantemente gli effetti del Covid-19 sul tessuto economico, commerciale, turistico e culturale e sulle loro filiere”.
(ITALPRESS)
Il Consiglio regionale modifica le norme per evitare l’impugnativa
Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mauro Buschini in modalità ‘mista’, ha approvato, con 24 voti favorevoli e 14 contrari, la proposta di legge regionale n. 243 del 25 settembre 2020, di iniziativa della Giunta, concernente: “Disposizioni modificative di leggi regionali”. Il provvedimento, presentato nella seduta del 3 novembre dall’assessore al Bilancio, Alessandra Sartore, modifica alcune norme entrate in vigore negli anni 2019-2020, a seguito di impegni assunti dalla Regione con il Dipartimento per gli Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei ministri di accogliere le osservazioni e i dubbi di legittimità costituzionale formulati dagli uffici legislativi dei ministeri competenti. La proposta di legge, inoltre, contiene anche un aggiornamento della legge regionale n. 30/2002 sull’ordinamento degli enti regionali operanti in materia di edilizia residenziale pubblica, rispetto ai principi della nuova legge di contabilità regionale n. 11/2020.
Al termine dell’iter in Aula, il provvedimento – inizialmente composto da 11 articoli – è stato approvato con altri 17 articoli aggiuntivi, che hanno portato il testo definitivo a 27 articoli, dopo l’abrogazione dell’articolo 10 che conteneva la clausola della non onerosità della legge, visto che alcuni articoli aggiuntivi comportano nuove spese. Gli articoli aggiuntivi introducono modifiche a leggi vigenti o nuove disposizioni in numerose materie: Consorzi di bonifica, esercizio del trasporto pubblico non di linea, Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione dell’agricoltura del Lazio (Arsial), tutela degli animali di affezione e prevenzione del randagismo, gestione dei rifiuti, esercizio di attività di acquacoltura, prestito d’onore, diversificazione delle attività agricole, canoni di locazione per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, fonti rinnovabili, protezione civile regionale, “Criteri minimi ambientali”, contributi a sostegno della ricapitalizzazione delle imprese, pagamenti debiti della Regione ai fornitori.
Tra gli articoli aggiuntivi è stato approvato anche quello proposto da Fratelli d’Italia che istituisce una commissione consiliare speciale per l’emergenza Covid-19, della durata di 12 mesi prorogabili per ulteriori sei. Su questo punto è intervenuto Enrico Cavallari (gruppo Misto) per dichiarare il suo voto contrario. Critiche a tutti gli articoli aggiuntivi sono state invece espresse da Giuseppe Simeone (FI), il quale ha richiamato il Consiglio a evitare in futuro il ricorso a provvedimenti “omnibus” o a “collegati”, per ripristinare un più corretto iter legislativo per materie. Posizione in parte condivisa anche da Devid Porrello (M5s), che nella sua dichiarazione di voto ha criticato questo modo di legiferare. Per Marco Vincenzi (Pd) si è trattato invece di “un arricchimento, di modifiche puntuali su diversi argomenti, col contributo di tutti i consiglieri.”.
Di seguito, l’elenco delle leggi regionali interessate dalle modifiche concordate tra Regione e Governo e riportate nella proposta di legge n. 243:
– L.R. 15 novembre 2019, n.23 “Disciplina dell’attività di trasporto di persone mediante noleggio di autobus con conducente”. Su proposta del Ministero della Pubblica Amministrazione vengono sostituiti i commi 1, 2 e 4 dell’articolo 7, al fine di chiarire meglio la procedura amministrativa della Scia per l’esercizio dell’attività di noleggio;
– L.R. 6 agosto 1999, n. 12 “Disciplina delle funzioni amministrative regionali e locali in materia di edilizia residenziale pubblica” e successive modifiche. Su richiesta del Ministero dell’Interno, cambiano i commi 3, 5 e 6, dell’articolo 12 bis, inserito dalla Legge di stabilità regionale 2020. La modifica al comma 3 introduce l’obbligo di svolgere attività di monitoraggio da parte dell’ente gestore degli alloggi per la verifica della permanenza dei requisiti anche successivamente all’autorizzazione alla convivenza solidale.
Quella al comma 5 prevede l’innalzamento da due a quattro anni del numero di anni minimi di convivenza, richiesto al fine di poter subentrare nell’assegnazione dell’alloggio in caso di decesso o decadenza dell’originario assegnatario; infine, con la modifica al comma 6 si indica espressamente nel 15 per cento del totale degli alloggi destinati all’Erp il numero massimo di alloggi che gli enti gestori possono autorizzare in convivenza solidale.
– L.R. 27 febbraio 2020, n. 1 “Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione”. Quattro le modifiche apportate: la prima, su richiesta del Ministero dell’Ambiente, abroga il comma 4 dell’articolo 9, che prevedeva la possibilità di ammettere al prelievo venatorio nelle aree contigue ai parchi nazionali, i cacciatori autorizzati nelle zone contigue qualora non fosse raggiunto il limite massimo di un cacciatore ogni quaranta ettari. Le altre tre modifiche riguardano l’articolo 22: il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiesto di eliminare dal comma 64, nell’ambito del subentro nei contratti di affidamento in house connessi alla viabilità e al trasporto pubblico di passeggeri su strada e ferroviario, la possibilità per la società affidataria subentrante di procedere ad assunzioni di personale anche in aggiunta alle ordinarie facoltà assunzionali, ponendosi in contrasto con i vincoli di contenimento della spesa pubblica per il reclutamento del personale da parte delle società partecipate e delle pubbliche amministrazioni.
Il Mef ha chiesto anche di correggere il comma 112 per limitare il reclutamento temporaneo di personale nelle società partecipate alle sole società regionali ed escludendo le amministrazioni pubbliche, gli enti pubblici e quelli del servizio sanitario regionale. Infine, la terza modifica è stata richiesta dal Ministero dell’Interno per eliminare dal comma 136 la categoria dei cittadini stranieri privi di permesso di soggiorno dalla categoria degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica.
– L.R. 22 dicembre 1999, n. 38 “Norme sul governo del territorio” e successive modifiche. Il Ministero per i Beni e le attività culturali e per il Turismo ha chiesto di modificare il comma 5 bis dell’articolo 52, inserito dalla legge regionale n. 1/2020, al fine di introdurre una maggiore tutela paesaggistica nel caso in cui le aree interessate dal Piano agricolo regionale comprendano beni naturali e paesaggistici e aree naturali protette.
– L.R. 6 ottobre 1997, n. 29 “Norme in materia di aree naturali protette regionali” e successive modifiche. Anche in questo caso è il Mibact che ha chiesto modifiche al comma 7 bis dell’articolo 8, inserito dalla legge regionale n. 1/2020, per introdurre maggiori tutele in materia di realizzazione di strutture amovibili a uso temporaneo per finalità culturali nell’ambito delle aree naturali protette. A tal fine, vengono esclusi i paesaggi di pregio, anche se privi di vincoli, e i paesaggi degli insediamenti urbani in presenza di vincoli.
– L.R. 16 dicembre 2011, n. 16 “Norme in materia ambientale e di fonti rinnovabili” e successive modifiche. Si tratta di un’altra richiesta del Mibact che, attraverso la modifica dell’articolo 3.1, inserito dalla legge regionale n. 1/2020, ha chiesto di rivedere alcune norme in materia di localizzazione di impianti fotovoltaici in zona agricola. Mancava il richiamo al Piano Paesaggistico e alla sua disciplina programmatoria e pianificatoria, benché, secondo il Mibact, solo il Piano può orientare il passaggio dall’individuazione in negativo delle aree escluse all’individuazione in positivo delle aree idonee all’installazione delle diverse tipologie di impianti destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili e i limiti del relativo dimensionamento.
– L.R. 9 luglio 1998, n. 27 “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti” e successive modifiche. Modifica del comma 1 bis dell’articolo 15, inserito dalla legge regionale n. 1/2020, chiesto dal Ministero dell’Ambiente, al fine di eliminare il divieto alla realizzazione di impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti o che utilizzano combustibili derivanti da rifiuti comunque denominati, per tutto il territorio regionale.
– L.R. 17 giugno 2020, n. 3 “Interventi di prevenzione e sostegno in materia di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti”. Su indicazione del Ministero dell’Interno, è stato inserito al comma 1 dell’articolo 2 il riferimento all’intesa preventiva con le forze dell’ordine in caso di presenza di un loro rappresentante nell’Osservatorio sul ‘revenge porn’.
(ITALPRESS).



