Continua l’impegno del Consiglio regionale del Lazio per risolvere la crisi dello stabilimento FCA di Piedimonte San Germano e sostenere i livelli occupazionali attraverso il rilancio del settore automotive nella provincia di Frosinone. Oggi si è tenuta una riunione – in modalità telematica – convocata dal presidente Mauro Buschini per affrontare la questione insieme al sottosegretario allo Sviluppo economico, Gianpaolo Manzella, l’assessore regionale al Lavoro, Claudio Di Berardino, i consiglieri regionali Loreto Marcelli (M5s) e Pasquale Ciacciarelli (Lega), i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, i sindaci del territorio interessato Enzo Salera (Cassino) e Gioacchino Ferdinandi (Piedimonte San Germano) e il presidente del Cosilam (Consorzio per lo Sviluppo Industriale del Lazio Meridionale), Marco Delle Cese.
Nel corso dell’incontro – che fa seguito alle altre iniziative che negli ultimi 18 mesi il presidente Buschini e il Consiglio regionale hanno dedicato alla questione, tra cui due mozioni approvate dall’Aula – sono stati affrontati i temi della cassa integrazione, della crisi dell’indotto dovuta alla contrazione del mercato dell’automotive, delle prospettive di rilancio – legate soprattutto alla programmazione dei fondi europei – e del potenziamento delle infrastrutture locali.
In apertura di riunione, Buschini ha ricordato gli interventi e i finanziamenti regionali che hanno interessato il settore dell’automotive e il territorio del Frusinate nonché le interlocuzioni costanti con il Ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro.
A tal proposito, il sottosegretario Gianpaolo Manzella ha ribadito l’impegno del Governo su tre punti: 1) settore Automotive e suo indotto (“centrale all’interno del futuro industriale italiano”, ha detto Manzella, ricordando anche gli incentivi per le eco auto finanziati dallo Stato); 2) questione ‘Area di crisi complessa’, che – ha detto il sottosegretario – “richiede interventi speciali, massima attenzione alla progettualità che emerge da quei territori e massima disponibilità a studiare, insieme alla Regione, forme di rafforzamento e di investimento che permettano di attivare nuove risorse”; 3) rapporto tra ambiente e sviluppo economico, “alla luce di un nuovo dialogo avviato tra i due ministeri competenti – ha detto Manzella – su come rendere sempre più compatibili le esigenze dello sviluppo economico con la tutela dei territori e della popolazione”.
Il sottosegretario del Mise ha quindi ribadito la “massima disponibilità nei confronti di un territorio a fortissima vocazione imprenditoriale, che merita un’attenzione particolare in un progetto di rilancio generale, che deve coinvolgere anche un’altra risorsa molto importante come l’Università di Cassino”.
Queste tematiche, insieme alla questione occupazionale, oggi sono state affrontate e approfondite anche dai rappresentanti sindacali Donato Gatti (Fiom Cgil Frosinone e Latina), Enrico Coppotelli (Cisl Lazio), Fabio Bernardini (Cisl Frosinone), Roberto Di Francesco (Uil Lazio), Francesco Giangrande (Uilm Frosinone) e Armando Valiani (Ugl Lazio).
Dopo un ampio confronto, il presidente Mauro Buschini ha proposto agli interlocutori di attivare quattro tavoli interistituzionali con i rappresentanti aziendali, quelli dei lavoratori e tutte le istituzioni pubbliche coinvolte.
“Una sorta di lavoro e di metodo – ha detto il presidente del Consiglio regionale del Lazio – che possiamo fare tutti insieme, per fare ‘esplodere’ tutti i temi sviscerati oggi e tornarci su tra trenta giorni, dopo aver messo il tema ‘automotive’ al centro dell’agenda”. Buschini ha quindi elencato i quattro temi da approfondire per ciascun tavolo: 1) Le infrastrutture (questione posta come emergenza soprattutto dal sindaco di Piedimonte San Germano, Gioacchino Ferdinandi); 2) l’Area di crisi complessa; 3) gli ammortizzatori; 4) la programmazione dei fondi europei.
Sul primo punto, il tema delle infrastrutture, il presidente ha proposto di attivare un confronto, presso il Cosilam, tra i sindaci del territorio interessato, gli assessori regionali competenti in materia, i consiglieri regionali della provincia di Frosinone, i sindacati e Astral, la società regionale che si occupa della rete stradale del Lazio. Sul secondo punto, il tema dell’area di crisi complessa e degli strumenti attrattivi rispetto al territorio, Buschini ha proposto di attivare un altro confronto (anche in questo caso presso il Cosilam) tra il Ministero per lo sviluppo economico, gli assessorati regionali alle attività produttive e al lavoro, i sindaci, i sindacati e l’università.
Sul tema degli ammortizzatori, il presidente ha invitato l’assessorato regionale al Lavoro ad aprire un tavolo di confronto con le sigle sindacali e Fca. Infine, sul tema della programmazione dei fondi europei, Buschini ha detto che “è necessario un confronto presso la sede della Regione con gli assessori coinvolti, in testa il vicepresidente Leodori, e un delegato per ogni sigla sindacale”.
“Tutto questo compone il ‘pacchetto automotive’ al quale questo tavolo può lavorare, da qui a trenta giorni, per produrre documenti, contributi fattivi che possano consentirci poi di portare avanti e realizzare le diverse tematiche”, ha concluso Buschini.
(ITALPRESS).
Fca, iniziativa Buschini-Manzella con sindacati e sindaci
Garante detenuti “Scuola e università in carcere, lezioni in forse”
“Mentre in alcuni istituti penitenziari la programmazione dell’offerta scolastica è ancora largamente al di sotto delle necessità, la didattica a distanza sta incontrando grandi difficoltà. L’amministrazione penitenziaria se ne sta occupando con grave ritardo, nonostante le sollecitazioni giunte da alcuni istituti penitenziari che hanno riscontrato problemi per la creazione di una rete dati di collegamento delle aule o per potenziare la rete esistente”. E’ quanto ha dichiarato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, a margine del seminario “Polo universitario in Carcere: Diritto allo studio per costruire il futuro” che si è appena nell’istituto penitenziario di Secondigliano di Napoli. “L’amministrazione penitenziaria ha avviato solo a fine luglio il monitoraggio sulle esigenze di cablaggio e di dotazioni informatiche”, ha aggiunto Anastasìa, il quale ha partecipato al seminario nella sua veste di portavoce della conferenza nazionale dei garanti territoriali.
Nel Lazio i detenuti iscritti alle università attualmente sono 133 (73 a Roma Tre, 19 alla Sapienza, 35 a Tor Vergata, cinque a Cassino, un iscritto all’università della Tuscia). Anastasìa ha ricordato che nel Lazio sono stati sottoscritti protocolli d’intesa tra l’ufficio del Garante dei detenuti, il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria e le università di Tor Vergata, Roma Tre e Cassino, in base ai quali i detenuti sono esentati dal pagamento delle tasse universitarie e, tramite Disco, l’ente regionale per il diritto allo studio della Regione Lazio, gli studenti detenuti possono ottenere i testi universitari in comodato d’uso gratuito. Inoltre, con i fondi della legge regionale per i diritti dei detenuti, la Regione sostiene finanziariamente il tutorato didattico degli studenti detenuti attivato dalle singole università convenzionate.
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Covid,Buschini “Sanofi di Anagni avvia produzione vaccino, un orgoglio”
“Lo stabilimento di Anagni avvia la produzione del vaccino e questa, senza dubbio, è una nota di orgoglio per tutti noi. Tengo a ringraziare innanzitutto i ricercatori, le donne e gli uomini che hanno messo il loro talento al servizio della scienza, i lavoratori dello stabilimento di Anagni, il management Sanofi. Si apre una grande sfida, che vede l’Italia e il Lazio protagoniste di una pagina di storia che è fondamentale per il futuro di ognuno di noi”. A dirlo in una nota il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Mauro Buschini in occasione dell’inaugurazione delle linee di produzione per il vaccino contro il Covid-19 alla Sanofi di Anagni.
“La pandemia ci ha tolto tanto, troppo: penso a chi non ce l’ha fatta, alle famiglie spezzate negli affetti, alle vite stravolte. E poi la crisi economica, le difficoltà sul lavoro, le incertezze sulla scuola, sul nostro futuro”, aggiunge Buschini.
“Eppure – conclude – se questo virus ci sta insegnando qualcosa, è che lo si può combattere solo uniti. Politica, istituzioni, scienza: siamo tutti compatti dalla stessa parte”.
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Via libera del Consiglio regionale del Lazio al Rendiconto 2019
ROMA (ITALPRESS) – L’Aula del Consiglio regionale ha approvato il Rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2019 della Regione Lazio su cui è stato emesso il 31 luglio il giudizio di parifica da parte della Corte dei conti – sezione regionale di controllo per il Lazio.
Durante l’esercizio finanziario 2019 è proseguito il percorso virtuoso compiuto dell’Amministrazione regionale a partire dal 2013, consentendo una costante riduzione del disavanzo e il sostanziale risanamento dei conti, sia per quanto riguarda il risultato di amministrazione, sia il disavanzo effettivo, consolidato. Quest’ultimo saldo aveva raggiunto il livello più alto nell’esercizio 2012, quando la Corte dei conti lo aveva certificato in 12,3 miliardi e, successivamente, rivisto in euro 13,4 miliardi.
Secondo il quadro che emerge dal nuovo Rendiconto, migliora ancora il disavanzo consolidato, che include anche il debito pregresso dello stock di perenzione, che passa da 1,23 miliardi del 2018 a 1,05 miliardi nel 2019 con una riduzione di circa il 90% rispetto ai 9 miliardi.
“Tale disavanzo consolidato aveva raggiunto il livello più alto nell’esercizio 2012, quando la Corte dei conti lo aveva certificato in euro 12,3 miliardi e, successivamente, rivisto in euro 13,4 miliardi – ha spiegato l’assessore alla Programmazione economica, Bilancio e Patrimonio, Alessandra Sartore durante la sua relazione in Aula -. La riduzione del disavanzo proveniente dal passato è stata realizzata con determinazione ma anche con gradualità, per consentire alla Regione di svolgere nel modo migliore le proprie attività di sostegno e di sviluppo sul territorio. Tutti gli sforzi organizzativi compiuti in questi anni per il miglioramento della gestione del bilancio hanno trovato il loro naturale sbocco nella nuova di Legge di contabilità regionale, che il Consiglio regionale ha approvato prima della pausa estiva”.
“La nuova legge di contabilità, attraverso la quale si è provveduto a riformare la materia contabile regionale dopo quasi vent’anni, segna indubbiamente una svolta, in particolare – ha aggiunto – se si tengono in considerazione gli importanti cambiamenti avvenuti nell’ambito del quadro normativo nazionale in questo lasso di tempo, segnatamente con l’introduzione delle nuove regole dettate dal decreto legislativo n. 118/2011 e dai relativi principi applicativi, nell’alveo del più ampio processo di “armonizzazione dei bilanci” e di riforma della contabilità pubblica”.
Secondo il quadro che emerge dal Rendiconto 2019, migliora anche il risultato di amministrazione, che per la prima volta era stato positivo nel 2018, passando da +730 milioni nel 2018 a + 898 milioni nel 2019. Il dato di partenza, nel 2013, era di -4,9 miliardi.
Si conferma il trend della riduzione dei tempi di pagamento delle fatture che sono state pagate in media prima della scadenza delle stesse, -25,06 secondo l’indicatore di tempestività, che posiziona la Regione Lazio al vertice nazionale, se raffrontata con le altre realtà regionali.
Prosegue per l’amministrazione anche l’attività di ristrutturazione del debito pregresso, che consente un risparmio, a regime, di oltre 210 milioni all’anno, attraverso la rinegoziazione dei mutui a tassi più vantaggiosi. Con le operazioni di estinzione anticipata perfezionate nel 2019, la riduzione del portafoglio dei derivati ha raggiunto il 97% e nel 2020, il 99,6%.
Riferendosi alla situazione del debito complessivo, l’assessore Sartore si è soffermata per spiegare che “abbiamo il debito di finanziamento, ossia il debito a lungo termine, Mutui o Prestiti ed emissioni obbligazionarie, per i quali si prevede il rimborso a scadenze predefinite di durata pluriennale. Abbiamo poi il debito inserito nello stock di perenzione, che si riferisce a partite risalenti nel tempo, antecedenti al 2011, che diventerà esigibile soltanto al momento della reiscrizione in bilancio”. “Abbiamo, infine, gli altri debiti, i cosiddetti residui passivi, che sono debiti a breve termine, di norma nei confronti di imprese, debiti commerciali, o Enti locali e altre istituzioni, debiti non commerciali, che – ha evidenziato – debbono essere liquidati nel rispetto dei tempi di pagamento fissati dalle normative europee e nazionali”.
E per quanto riguarda il debito regionale complessivo: “Il debito regionale complessivo risultante dallo Stato Patrimoniale della Regione del 2019 è pari ad euro 27,8 miliardi e si è ridotto di circa 8 miliardi di euro (-22,4%) rispetto al medesimo perimetro riferito all’esercizio 2012, che presentava un debito di euro 35,8 miliardi. Il debito complessivo in questi anni – ha sottolineato l’assessore – non solo si è ridotto sensibilmente ma ha anche subito un miglioramento in termini di composizione e qualità, passando da debiti commerciali scaduti, con impatto negativo sul tessuto imprenditoriale del territorio, a debiti finanziari a lungo termine sostenibili dalle casse regionali”.
Il risultato economico del consuntivo 2018 del Servizio Sanitario è migliorato, passando da -45,665 milioni del 2017 a +6,384 mln nel 2018, conseguendo quindi per la prima volta, un saldo positivo di bilancio. La ritrovata stabilità nei conti della sanità, che ha consentito al Lazio di uscire dal Commissariamento il 22 luglio, è espressa da due dati, l’equilibrio dei saldi contabili che confermano il trend positivo attestandosi a +56 mln nel 2019 e la crescita del principale indicatore dell’offerta sanitaria, i LEA, che si sono attestati nel 2019 a 190 punti.
Per quanto riguarda la gestione dell’emergenza Covid-19 e i Fondi Ue, nel Rendiconto si fa riferimento da una parte all’adozione di risposte a sostegno del sistema produttivo e ai lavoratori, dall’altra, alla ricerca di strumenti finanziari che potessero garantire, in un orizzonte di breve termine, investimenti anticiclici capaci di contribuire a una ripresa più rapida e sostenuta possibile. Va in questa direzione l’accordo sottoscritto il 2 luglio 2020 con la presidenza del Consiglio dei ministri per la “Riprogrammazione dei Programmi Operativi dei Fondi strutturali 2014-2020 ai sensi del decreto legge n. 34 del 2020”.
L’effetto congiunto delle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea e delle norme contenute nel Dl Rilancio consentono alla Regione Lazio di destinare alle finalità dell’Accordo 646,2 milioni di euro, di cui: 290,5 milioni di euro per quanto riguarda l’FSE e 355,7 milioni di euro per quanto riguarda il Fesr.
Sui due punti su cui la Corte dei Conti aveva sollevato dei rilievi in sede di parifica, il fondo contenzioso e l’esclusione del capitolo relativo all’integrazione del trattamento di fine servizio, l’Assessore Sartore ha spiegato che, “sul Tfs, la Regione resta in attesa del pronunciamento della Corte costituzionale sulle norme dell’Emilia-Romagna, analoghe a quelle del Lazio, e per quanto riguarda invece gli accantonamenti, è stato presentato un emendamento all’assestamento di bilancio con le coperture necessarie. Sempre sul contenzioso, è stato sottolineato l’importante lavoro di ricognizione e quantificazione delle cause a rischio, svolto quest’anno dall’avvocatura. Un lavoro che ha permesso maggiore puntualità nell’individuazione delle somme necessarie rispetto al passato”.
(ITALPRESS).
Dsa, quasi al termine l’iter della legge in commissione Sanità
Parere favorevole oggi in commissione settima del Consiglio regionale del Lazio alla maggior parte degli articoli (16 su 18) del testo unificato concernente “Disposizioni in favore di persone con disturbi specifici di apprendimento”. All’approvazione dei rimanenti due articoli, del testo nel suo complesso e all’invio in Aula manca ora solo il parere della commissione Bilancio, dove il testo dovrà fare un passaggio, dal momento che contiene una norma finanziaria (articolo 17).
Ventisei gli emendamenti al testo approvati nel corso dei lavori di oggi a dieci dei 16 articoli sottoposti a votazione (oltre alla norma finanziaria, anche l’entrata in vigore non è stata ancora votata). Gli articoli che hanno subito il maggior numero di modifiche sono il 7 (“Misure e interventi per la diagnosi e la certificazione”) con sei emendamenti, il 12 (“Misure per l’inserimento lavorativo”, in cui la stessa rubrica è stata modificata, eliminando il riferimento al sociale) con quattro e il 14 (Comitato tecnico scientifico regionale sui DSA) con cinque emendamenti.
Le norme in favore di persone con DSA che questa normativa vuole istituire, nel solco della legge nazionale n. 170 del 2010, scaturiscono dalla considerazione, come si legge nell’articolo 1, del fatto che i disturbi specifici dell’apprendimento, declinati nelle quattro categorie della dislessia, della disgrafia, della discalculia e della disortografia, limitando l’utilizzo delle capacità di lettura, di scrittura e di calcolo ostacolano il pieno sviluppo delle potenzialità dell’individuo.
Tra gli interventi previsti da questa normativa, ci sono interventi formativi nei percorsi scolastici e universitari, nelle strutture sanitarie, interventi finalizzati alla diagnosi e alla certificazione, misure educative e didattiche di supporto e altre misure finalizzate all’inserimento lavorativo; infine, la previsione di una giornata dedicata ai DSA con intenti di informazione e sensibilizzazione, per la quale la commissione ha prescelto la data del 4 ottobre di ogni anno.
All’articolo 11, vi è la previsione dei contributi regionali per supportare questi interventi.
Gli emendamenti esaminati e in gran parte approvati oggi sono il frutto per lo più di un ciclo di audizioni sull’oggetto della normativa tenute con associazioni di esperti impegnati nel settore, da cui la commissione ha potuto trarre utili indicazioni, prima di incaricare una sottocommissione ad hoc dell’unificazione dei due testi originari, la proposta n. 4 del 16 aprile 2018 e la n. 110 del 12 febbraio 2019.
“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione in commissione Sanità del testo unificato delle proposte di legge 4 e 110 riguardante le ‘Disposizioni in favore di persone con disturbi specifici di apprendimento’. Si è così concluso l’iter procedurale nella nostra commissione ed ora il testo approvato passerà presto all’esame dell’aula”, commenta in una nota Giuseppe Simeone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale del Lazio e presidente della commissione Sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare.
“Colgo l’occasione – aggiunge – per ringraziare tutti i componenti per il lavoro svolto in questi mesi, a partire dai consiglieri Rodolfo Lena e Davide Barillari, primi firmatari delle due proposte di legge successivamente unificate e giudico al tempo stesso essenziale anche l’apporto fornito dalle varie associazioni audite in commissione. Nel merito mi sento di affermare che si tratta di un passo in avanti verso la direzione giusta. Auspico che questa legge peraltro attesa da tanti anni rappresenti l’inizio di un nuovo corso. Con l’uscita del Lazio dal commissariamento della Sanità credo sia opportuno passare alla stagione dei diritti degli utenti, cercando di essere più vicini alle reali esigenze del cittadino e dei soggetti più fragili”. “Nello specifico – conclude Simeone – mi auguro che questa proposta di legge unificata possa favorire la piena integrazione umana, sociale e lavorativa di tutte le persone con disturbi specifici di apprendimento”.
(ITALPRESS).
Dal Consiglio ok a variante Consorzio industriale Frosinone
Il Consiglio regionale del Lazio oggi ha approvato la proposta di deliberazione consiliare n. 45 del 7 agosto 2020, concernente una variante al piano regolatore territoriale del Consorzio per lo sviluppo industriale di Frosinone, denominata ‘variante ex area permaflex’, richiesta dalla società Elco a.r.l. e già deliberata dall’assemblea generale consortile (deliberazione n. 5 del 24 luglio 2019 rettificata e integrata con successiva deliberazione n. 3 del 9 gennaio 2020).
Si tratta di una variante finalizzata al cambio di destinazione d’uso dell’area in oggetto, dall’attuale destinazione “produttiva”, a quella “commerciale” e alla riannessione, all’interno del perimetro del Consorzio Industriale – area ex Permaflex, di una porzione di 17.900 metri quadrati adiacente all’infrastruttura autostradale, già inclusa nel Piano regionale territoriale (Prt) approvato nel 1990 e successivamente stralciata nella variante al Prt approvata nel 2008.
Lo stesso Prt prevede le attrezzature commerciali all’interno delle funzioni insediabili, tra le attività economiche produttive connesse alle Zone per Servizi.
(ITALPRESS).
Garante Lazio a Frosinone “No allo stop dei corsi in carcere”
“Sono più di 70 i detenuti del carcere di Frosinone che hanno chiesto di frequentare l’istituto alberghiero, già attivo in quel penitenziario. Eppure, l’Ufficio scolastico regionale del ministero dell’Istruzione non ha autorizzato alcuna classe d’insegnamento in quel carcere”. E’ quanto ha dichiarato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, al termine della visita nella casa circondariale “G. Pagliei” di Frosinone, per presentare gli sportelli per i diritti dei detenuti, il progetto di integrazione tra Garante (espressione del Consiglio regionale che lo ha istituito con legge regionale 31/2003), università e associazioni qualificate.
Dopo avere appreso che per l’anno scolastico 2020-21 l’istituto alberghiero “Michelangelo Buonarroti” di Fiuggi non avrebbe potuto attivare tutte le classi richieste per la sede sezione carceraria, a giugno il Garante aveva scritto al direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Rocco Pinneri, chiedendo un’attenta verifica delle effettive potenzialità dell’offerta formativa, al fine di non compromettere la continuità di percorsi d’istruzione avviati, ma, a tutt’oggi, le attività scolastiche in carcere non sono ancora iniziate.
“C’è ancora la possibilità di rimediare – ha proseguito Anastasìa – Speriamo che così sia fatto. In questo tempo sospeso del Covid l’istruzione scolastica è essenziale per garantire un minimo di attività e di offerta trattamentale ai detenuti, altrimenti abbandonati a se stessi dalla mattina alla sera. Spero che il protocollo del Miur con la Giustizia, in corso di rinnovo, possa essere anticipato da buone prassi di potenziamento dell’offerta di istruzione a livello locale”.
Dopo Frosinone, Anastasìa è andato a presentare lo sportello nella casa circondariale di Cassino, con il coadiutore Mauro Lombardo e l’avvocata Sarah Grieco la quale per conto dell’università di Cassino e del Lazio meridionale coordinerà lo sportello per i diritti nelle carceri del frusinate.
Il progetto prevede l’attivazione di una rete di sportelli per l’informazione e l’orientamento delle persone detenute sui loro diritti, con particolare riferimento alle tematiche di competenza del Garante, quali le condizioni di vita di vita in carcere, l’assistenza sanitaria, l’istruzione scolastica e universitaria, la formazione professionale, l’orientamento e l’inserimento lavorativo, l’accesso ai benefici e alle misure alternative alla detenzione e il sostegno al reinserimento sociale a fine pena. Gli sportelli svolgeranno un’attività di sostegno ai detenuti che ne faranno richiesta, per la risoluzione delle problematiche individuali, attraverso un’azione di informazione e ausilio nella redazione di istanze a firma propria e comunicheranno al Garante i casi in cui sia necessario interloquire con i responsabili delle amministrazioni pubbliche e/o le autorità competenti nella risoluzione della problematica rappresentata dal detenuto.
(ITALPRESS).
Anastasia “Ex carcere borbonico, si conservi la memoria”
“Partecipo al workshop promosso dalla commissaria straordinaria del governo Silvia Costa, perché si tratta di un momento importante nella condivisione del percorso di recupero e di valorizzazione del carcere e delle isole. Spero che ora, grazie all’impegno della commissaria, possa finalmente diventare operativo il progetto di recupero del carcere borbonico sull’isolotto di Santo Stefano”. E’ quanto ha dichiarato il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale del Lazio, Stefano Anastasìa, a margine del workshop a inviti in corso di svolgimento sull’isola di Ventotene, “Verso il progetto per Santo Stefano: integrato, partecipato, europeo”.
“Come Garante delle persone private della libertà della Regione Lazio – ha proseguito Anastasia – mi considero anche custode della memoria delle persone che sono state detenute nelle carceri della regione. Già in passato avevo chiesto al Capo di Gabinetto del presidente Zingaretti di fare tutto quanto nelle possibilità della Regione per il recupero di un luogo di inestimabile valore architettonico e culturale. Spero che ora, grazie all’impegno della commissaria del governo Silvia Costa, possa finalmente diventare operativo il progetto di recupero del carcere di Santo Stefano, augurandomi che ne possa essere valorizzata la funzione di memoria delle sofferenze umane che vi furono consumate”.
(ITALPRESS).



