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Richiamo astensionismo filo comune tra maggioranza e opposizione

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Antonello Aurigemma, si è riunito oggi per la seconda giornata della seduta di insediamento della XII legislatura per proseguire con gli interventi dei consiglieri regionali, sul discorso programmatico del presidente della Regione, Francesco Rocca.
In apertura dei lavori il presidente del Consiglio ha invitato l’aula ad osservare un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della mafia, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime di queste, che cade proprio il 21 marzo.
Il dibattito si è riaperto con l’intervento di Marta Bonafoni (Lista D’Amato) “ho molto apprezzato il suo aver voluto iniziare questa legislatura con il richiamo all’astensionismo, una patologia di sistema. E’ il tema di tutti noi, dei prossimi anni, tutti noi siamo stati votati da una minoranza dei cittadini. Di fronte alla sua relazione di fronte alle linee programmatiche, non ho trovato nulla su questo temà.
‘Non ha inserito due elementi fondamentali, è stata una relazione senza tempo e senza passioni. Non ci ha detto dove volete portare questa Regione, non c’ha restituito memoria di quello che è stato, noi non saremo nè neutri nè esenti da memoria, faremo un’opposizione dura. Non è vero che gli ultimi 10 anni sono stati come quelli di prima. Abbiamo ereditato una regione commissariata nella sanità e l’abbiamo portata fuori dal commissariamento. Abbiamo ereditato una regione che rimandava indietro i Fondi europei, in 10 anni sono aumentati di due terzi. Abbiamo fatto camminare la nostra regione. Per utilizzare al meglio i 17 miliardi di investimenti bisogna sapere dove vogliamo andare, occorrono idee di futuro. Nel suo discorso sono mancate due parole, non ha mai detto Pnrr e mai nominato il Covid. Nel suo discorso ha dedicato solo 6 righe al Pnrr. Ha definito ‘porporinà la You card che è stata invece il fiore all’occhiello d’Europa, per me quella non era porporina, allora vogliamo capire quali saranno le politiche giovanili. Non ha parlato di donne, vorremmo che quel suo silenzio sia presto colmato. Abbiamo provato a portare il Lazio nel presente, non ci riportate indietro. Lo dico alle donne di destra, siete tantissime, non facciamo passi indietro. La ru486 in questa regione è diventato un diritto esigibilè ha continuato.
‘Sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, proviamo dare una mano alla Capitale, non ci dividiamo sull’atto finale. Infine, c’è una questione su cui misureremo presto il suo affetto per la Regione, e parlo della riforma Calderoli, noi pensiamo che ci sia un bene superiore dei singoli partiti, noi ci aspettiamo di trovarla da questa parte della barricata, contro questa scelta che premierà le regioni più ricche che saranno sempre più richhe e quelle povere sempre più povere” ha concluso.
Sempre sull’astensionismo ha parlato anche Angelo Tripodi (Lega) “dobbiamo lavorare per combattere l’astensionismo, soprattutto noi che governiamo la regione, dobbiamo lavorarci sopra, questo tuo mandato, il mandato di Rocca servirà per combattere per i più deboli, hai sempre combattuto per gli ultimi, e siamo sicuri che lo farai ancora. Abbiamo bisogno che i 754 milioni del gettito delle addizionali regionali siano spesi per la sanità, Zingaretti li ha spesi per il trasporto, dobbiamo lavorare all’abbattimento delle liste di attesa. I punti di primo soccorso, dobbiamo ristrutturali che siano attivi h24, dobbiamo lavorare alla prevenzione sanitaria, con lo sport e l’educazione alimentare, creare eccellenze sanitariè ha proseguito Tripodi.
‘Dobbiamo rifondare una regione che ha abbandonato l’agricoltura. Va rivisto il Ptpr, un fallimento della giunta Zingaretti, rivederlo farebbe rinascere imprese agricole, imprese edilizie, dobbiamo semplificare, dobbiamo fare i Testi unici di settore. Per ripartire, dobbiamo riscrivere il libro dei sogni del piano dei rifiuti, Egato sia lo strumento per chiudere il ciclo rifiuti in tutte le province e non per piazzare poltrone. Noi della Lega abbiamo sempre invitato ad aumentare la differenziata, aumentare l’impiantistica su tutti i territori, realizzare, infine un termovalorizzatore di ultima generazione. Dobbiamo partire con la rigenerazione urbana, come il Testo unico per il piano della casa, rigenerare quello esistente, rimettere al centro la disabilità e il terzo settore, creare un osservatorio per la disabilità dove confrontarsi. Dobbiamo parlare del rilancio del litorale, rilanciare l’economia del mare, la difesa della costa. Occorre inoltre rilanciare l’edilizia popolare, dare casa a chi non ce l’ha e non a chi occupa illegalmente. Pensare di recuperare patrimonio immobiliare dei piccoli paesi, acqusiirli e destinarli alle famiglie bisognose, permettendo anche la ripopolazione dei piccoli centri. Metteremo in evidenza le nostre eccellenze agroalimentare” ha concluso.
Infine, facendo riferimento a un intervento del consigliere Mario Ciarla, Tripodi chiarisce che: “L’utero in affitto in Italia non è possibile perchè è fuori legge. Sul fronte del discorso delle donne, sapete perchè il centro destra non ne parla? Basta guardare quante donne ci sono in giunta e nei banchi della maggioranza, noi delle donne abbiamo sempre rispetto. Il Lazio non ha più bisogno di spot, dobbiamo rivedere i trasporti pubblici, è ora di ricostruire, e sicuramente con questa maggioranza e filiera di Governo fatta di gente per bene potremo farlo”.
A seguire è intervenuta Alessandra Zeppieri (Polo Progressista) “Il dato dell’astensionismo è un dato preoccupante, abbiamo il dovere di dare risposte affinchè i cittadini possano tornare ad avere fiducia nella politica che è servizio. Con questo senso di responsabilità dobbiamo guardare ai prossimi 5 anni. Come Polo progressista vogliamo parlare dell’importanza di passare dalla cura della malattia alla prevenzione, aspettare che i cittadini si ammalino non è vincente, occorre investire nella prevenzione, significa promuovere benessere e fisica, ma anche psichica. Bisogna mettere un punto alle esternalizzazioni e agli accreditamenti con i privati, per garantire ai lavoratori della sanità parità di trattamento giuridico ed economico, la salute non è una merce è un diritto. Potenziare la medicina di prossimità, aumentare i posti letto, mi auguro potremmo lavorare insieme per raggiungere questi obiettivi, dobbiamo consultarci sulla medicina di genere, sui consultori, vigileremo affinchè ci sia applicazione della legge 194, saremo la voce di chi reclama i diritti, porteremo alla commissione sanità questioni urgenti, ritardi nelle diagnosi dei disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva. Nel suo discorso ha parlato del deturpamento del panorama, un territorio si deturpa anche quando si costruiscono autostrade, come la Roma Latina, scelte che non hanno rispetto dei territori. La nostra sarà una opposizione ferrea, a tutela della salute pubblica e della mobilità sostenibile. Ci opporremmo al termovalorizzatore di Roma, che sorgerebbe ai confini del Parco dei Castelli, area protetta della Regione lazio. Abbiamo appreso che l’inceneritore sull’Ardeatina non sarebbe un problema, ben 20 sindaci chiedono che questo scempio venga fermato. E che fine farà la discarica di Roncigliano? Saremo al fianco dei comitati e delle associazioni perchè un inceneritore non risolverà i problemi delle cittadine e dei cittadini. Vantaggio di pochi a danno di tutti e tutte. Difendiamo insieme un modello di sviluppo sostenibile, chiedo a chi si è schierato contro l’inceneritore, l’apertura di un tavolo di confronto con il Comune di Roma, apriamolo subitò. ha proseguito Zeppieri.
‘Dobbiamo valorizzare il nostro territorio, dove non c’è spazio per gli eco mostri, basta cemento, basta consumo di suolo, rigeneriamo quanto già c’è. Ci opporremmo alla svendita delle case popolari, faremo proposte legislative contro il precariato, lavoreremo per promuovere tutte le differenze, se parliamo di diseguaglianze economiche. I giovani pagano la poca lungimiranza di scelte politiche. Non sono nullafacenti o falliti, dobbiamo dar loro una nuova speranza. E’ indispensabile che si rifletta su cosa stiamo facendo per loro. I nostri ragazzi sono i più sotto pagati, ci posizioniamo nella classifica ultima della comunità Europea. Le politiche giovanili devono avere un ruolo centrale con la formazione e la scuola. Proponiamo di introdurre il valore antimafia nello statuto della Regione, proporremo altresì l’istituzione di una commissione speciale”.
Ha concluso gli interventi il capo gruppo di FdI Daniele Sabatini che ha parlato della volontà di portare la Regione a quei livelli di autorevolezza che a suo avviso non sono stati conseguiti in questi anni passati; ha detto di non aver apprezzato alcuni toni dell’intervento di Della Casa del M5s. Ma anche a Ciarla del Pd ha ricordato come le lezioni di superiorità morale non sono ricevibili da FdI; e a D’Amato ha detto di non aver apprezzato alcuni passaggi del suo intervento. Bene invece l’intervento di Rocca per pragmatismo e concretezza, nonchè coerenza con quanto enunciato in campagna elettorale, per Sabatini. Si delinea un quinquennio di azione coerente tra Giunta e Consiglio, cosa che non sempre è accaduta in passato, a suo avviso. E’ chiaro che sulla sanità si gioca la partita decisiva di questa legislatura, e i 22 miliardi di debito di cui ha parlato il presidente Rocca sono una cifra imponente con cui fare i conti, per Sabatini. Importante nel discorso di Rocca anche il passaggio sui servizi alla persona, la cui centralità è assoluta. Strategico anche il tema delle reti viarie della regione, secondo Sabatini, e importante la decisione di istituire un assessorato alla cultura nella nuova Giuntà.

foto: ads/Italpress

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Il Consiglio ricorda il suo primo presidente Girolamo Mechelli

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio ricorda il suo primo presidente, Girolamo Mechelli, nel giorno del centenario della sua nascita (Morlupo, 17 marzo 1923). Ancora oggi, a lui è dedicata la principale sala della sede in via della Pisana 1301.
Mechelli è stato il primo presidente del Consiglio regionale del Lazio, eletto nella prima seduta della prima legislatura regionale, il 6 luglio 1970, ma è stato anche il presidente della prima Giunta regionale, formata il 23 settembre 1970, agli albori dell’istituzione della Regione Lazio. Sin dai discorsi di insediamento da presidente del Consiglio e poi della Giunta regionale, le sue parole – ancora oggi – esercitano un ruolo e una funzione di riferimento, per la qualità dei contenuti e per l’altissimo senso di appartenenza alla comunità laziale.
Nella prima seduta del Consiglio, quella del 6 luglio 1970, appena eletto Mechelli così si rivolgeva ai consiglieri presenti a Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma di cui lui stesso era stato presidente: “Io sono convinto che tutte le forze politiche che il suffragio ha chiamato in quest’Aula, sapranno essere responsabili protagoniste di questa nuova, meravigliosa stagione di libertà e di crescita che il varo dell’ente Regione ha immesso nella giovane democrazia italiana, nel rispetto dei principi stabiliti nella Costituzione repubblicana e nel rispetto di quella autonomia e di quella autodecisione che dal dopoguerra ad oggi regolano il nostro vivere civile.”.
Parole in sintonia con quelle pronunciate nella quarta seduta del Consiglio, svolta mercoledì 23 settembre 1970, appena eletto presidente della Giunta. Mechelli così si rivolgeva all’Aula: “Signor Presidente, signori consiglieri, mi sia innanzitutto consentito rivolgere un cordiale saluto alle popolazioni della nostra Regione, un saluto che vuole significare ed essere un preciso impegno a ricercare, attraverso uno sforzo tenace e costante, il superamento dei gravi squilibri di natura settoriale, sociale ed economica che ancora affliggono vaste zone del Lazio. E’ questo l’obiettivo che cercheremo di perseguire con estrema umiltà e con la coscienza di essere stati chiamati ad operare in una congiuntura particolarmente difficile e in un contesto sociale ed economico bisognoso di essere inserito in una prospettiva di sostanziale rinnovamento.”.
Girolamo Mechelli è stato presidente del Consiglio regionale nella I legislatura, dal 6 luglio 1970 al 1° settembre 1970, quando fu nominato presidente della Giunta (incarico che mantenne fino al 17 gennaio 1972). Successivamente, Mechelli è stato nuovamente presidente dell’Assemblea regionale nella II legislatura, dal 23 dicembre 1978 al 29 luglio 1980; nella III legislatura, dal 30 ottobre 1981 al 18 settembre 1985; infine, nella IV legislatura, dal 18 settembre 1985 al 29 maggio 1986, giorno della sua morte.
Il 26 aprile 1978, pochi giorni prima dell’uccisione di Aldo Moro (avvenuta il 9 maggio 1978), quando era capogruppo della Democrazia Cristiana in Consiglio regionale, Mechelli fu ferito sulla circonvallazione Nomentana in un attentato rivendicato dalle Brigate Rosse.

– foto: Consiglio Regionale Lazio.

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Rocca “La Regione Lazio deve tornare a essere la casa dei sindaci”

ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo il dovere di guardare lontano, di non cercare nell’immediato l’applauso facile ma di assumerci sulle nostre spalle la responsabilità di una regione alla quale dobbiamo finalmente dare un’anima”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, nel suo intervento al Consiglio regionale per la relazione programmatica di inizio mandato.
“La Regione sotto la mia guida – ha affermato – deve tornare a essere anche un luogo d’ascolto, un luogo che ho chiamato la ‘Casa dei sindacì. Dobbiamo tornare ad ascoltare i nostri territori e a dare quelle risposte che si attendono ormai da troppo tempo”.
“Gli ospedali a padiglioni hanno fatto il loro tempo. La nostra sanità va ripensata, anche su questo. Non è un caso che tutte le aziende in perdita siano aziende ospedaliere. Un effetto paradosso, perchè dovrebbe essere il territorio a consumare maggiori risorse”, ha aggiunto il presidente della Regione Lazio.
Rocca ha manifestato “l’intenzione di recuperare sia il San Giacomo che il Forlanini”. Il San Giacomo, ha detto, “si dovrà riaprire”. “Non è pensabile, e mi confronterò con i tecnici – ha proseguito -, un ospedale per acuti all’interno del San Giacomo, anche perchè la densità abitativa è cambiata negli anni. Quindi, rimettere mano all’interno del San Giacomo per farne una struttura per acuti probabilmente ha costi insostenibili”. Però, ha affermato, “si può pensare a una Rsa”.
La situazione finanziaria è “critica, drammatica” e questo “emerge dalla parifica della Corte dei conti sul rendiconto del 2021”, ha spiegato Rocca, nel suo intervento al Consiglio regionale per la relazione programmatica di inizio mandato.
“La Corte dei conti – ha continuato – ha riconosciuto alla Regione di aver recepito gli allarmi sulla eccezionale consistenza del debito, di aver posto in essere attività miranti la riduzione della spesa per gli interessi. Tuttavia, la Corte ha anche osservato che l’entità del debito risulta sempre enorme e invariata rispetto agli esercizi precedenti. Parliamo di oltre 22 miliardi, una cifra mai registrata nella storia del Lazio”.
“La Corte ritiene – ha aggiunto – che nei prossimi bilanci la Regione debba evitare nuovi debiti, finanziando gli investimenti con il surplus di parte corrente, e questo drammaticamente ridurrà il margine di manovra”.
foto ufficio stampa Regione Lazio
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Antonio Aurigemma nuovo presidente del Consiglio Regionale Lazio

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio, riunito oggi per la prima seduta della dodicesima legislatura, ha eletto Antonio Aurigemma (FdI) presidente dell’assemblea. L’elezione di Aurigemma è arrivata al secondo scrutinio, con 36 voti. La maggioranza richiesta era di 31 consiglieri, vale a dire i tre quinti dei consiglieri. Quindici le schede bianche. Nella prima votazione, con maggioranza richiesta dei due terzi (34 consiglieri), Aurigemma aveva ottenuto 33 voti (18 schede bianche). A presiedere i lavori della seduta di insediamento, fino all’elezione del nuovo presidente, è stato Daniele Leodori (Pd), in qualità di “consigliere anziano”, ovvero il consigliere che ha ottenuto nelle liste provinciali il maggior numero di preferenze, dopo i consiglieri che sono stati nominati assessori della Giunta del presidente Francesco Rocca. La seduta si era aperta con la comunicazione da parte di Leodori delle dimissioni rassegnate da Donatella Bianchi (M5s) dalla carica di consigliere regionale. Al fine di garantire il plenum dell’assemblea, ha spiegato Leodori, è stato quindi necessario procedere alla proclamazione di un nuovo consigliere regionale. In qualità di presidente provvisorio del Consiglio regionale, Leodori ha quindi provveduto, sulla base delle risultanze elettorali e nel rispetto della normativa vigente, alla proclamazione di Adriano Zuccalà che è stato poi invitato a prendere posto nell’emiciclo.(SEGUE)Leodori ha quindi dichiarato insediato il Consiglio regionale della XII legislatura e invitato l’Aula ad osservare un minuto di silenzio in memoria di Bruno Astorre, ex presidente del Consiglio regionale, deceduto pochi giorni fa. Nato a Roma il 1° giugno del 1968, Antonio Aurigemma (detto Antonello) è alla sua terza legislatura in Consiglio regionale, dopo la decima (2013-2018) e l’undicesima (2018-2023). E’ stato eletto nella lista di Fratelli d’Italia nella circoscrizione provinciale di Roma. Nella scorsa legislatura, Aurigemma è stato presidente del Comitato per il monitoraggio dell’attuazione delle leggi e la valutazione degli effetti delle politiche regionali e vicepresidente della prima Commissione “Affari costituzionali e statutari, affari istituzionali, partecipazione, risorse umane, enti locali, sicurezza, lotta alla criminalità, antimafia”. In precedenza, il neopresidente del Consiglio regionale aveva anche ricoperto la carica di assessore di Roma Capitale con il sindaco Gianni Alemanno.

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“Salute mentale e carcere”, incontro all’Istituto Studi Giuridici Lazio

ROMA (ITALPRESS) – “La sacrosanta chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari ha evidenziato i problemi del rapporto tra giustizia penale e malattia mentale. Problemi che non si risolvono facendo delle Rems dei piccoli Opg, ma ripensando l’intero sistema dei servizi di salute mentale, in carcere e sul territorio. Di questo discuteremo domani con autorevoli interlocutori della giustizia e della sanità in un incontro pubblico a cui parteciperanno garanti dei detenuti giunti a Roma da tutt’Italia, in vista dell’assemblea della Conferenza dei Garanti territoriali che si terrà venerdì a Palazzo Valentini”. Così Stefano Anastasìa, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio e Portavoce della Conferenza dei garanti territoriali, nell’annunciare l’incontro che si svolgerà domani, giovedì 2 marzo, alle ore 17,30 all’Istituto regionale di studi giuridici del Lazio A. C. Jemolo, in viale Giulio Cesare 31 a Roma.
La discussione inizierà con la presentazione del volume “Salute mentale e carcere” (Aracne 2022), a cura di Alberto Sbardella, dirigente dell’Unità operativa di Salute mentale presso il Polo penitenziario di Rebibbia, che raccoglie i contributi di 29 esperti – psichiatri, psicologi, dirigenti sanitari e dell’amministrazione penitenziaria, docenti universitari.
Prenderanno parte all’incontro: Giuseppe Belcastro, vicepresidente della Camera penale di Roma; Massimo Cozza, direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl Rm2; Pierpaolo D’Andria, Provveditore dell’Amministrazione penitenziaria per il Lazio, l’Abruzzo, il Molise, la Toscana e l’Umbria; Franco Maisto, Garante delle persone private della libertà del Comune di Milano; Marcella Trovato, magistrata presso il Tribunale di sorveglianza di Roma. Il Garante Anastasìa coordinerà i lavori.

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Shoah, Vincenzi “La Memoria fa sì che errori del passato non tornino”

ROMA (ITALPRESS) – “La Memoria è importante. La Memoria fa sì che gli orrori del passato non tornino. Ogni anno, il 27 gennaio e tutti i giorni, ricordiamo quello che è stato per far sì che non accada mai più. Oggi mi unisco alle voci delle testimonianze dei sopravvissuti. Ebrei, omosessuali, rom, disabili e oppositori politici, milioni di vittime che rimarranno in vita nella storia e nel ricordo collettivo, in quella profonda ferita che porteremo per sempre con noi.” Così Marco Vincenzi, Presidente del Consiglio regionale del Lazio in un messaggio in occasione del Giorno della Memoria.
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Consiglio regionale, ok all’esercizio provvisorio del bilancio

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Marco Vincenzi, ha approvato oggi la proposta di legge regionale numero 355 del 9 dicembre 2022, concernente: “Autorizzazione all’esercizio provvisorio del bilancio per l’esercizio finanziario 2023. Modifica alla legge regionale 23 novembre 2022, numero 19 (Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2022. Disposizioni varie). Nella stessa seduta, il Consiglio ha anche approvato la proposta di deliberazione consiliare numero 90 del 14 dicembre 2022 (“Approvazione del bilancio consolidato della Regione Lazio, esercizio 2021, ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”).
La proposta di legge di autorizzazione all’esercizio provvisorio è stata approvata con 21 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto; la proposta era composta di tre articoli. Il primo articolo è quello che dispone, ai sensi della legge regionale n. 11 del 2020, Legge di contabilità regionale, e nel rispetto del D.Lgs. 118 del 2011, l’esercizio provvisorio vero e proprio, per il 2023, fino alla data di approvazione del bilancio finanziario della Regione per il 2023-2025 e comunque non oltre il 31 marzo.
In attesa delle operazioni di voto per il rinnovo del Consiglio regionale previsto per il 12 febbraio, il bilancio sarà quindi gestito in coerenza con i principi stabiliti dal decreto legislativo numero 118 del 2011, sulla base degli stanziamenti di spesa per l’anno 2023, come stabiliti dalla LR 21 del 2021, Bilancio di previsione finanziario della Regione 2022-24; è consentito assumere impegni solo per spese correnti nei limiti di un dodicesimo degli stanziamenti previsti nell’ultimo bilancio approvato, e per spese correlate eventuali, con la sola eccezione delle spese in conto capitale riguardanti opere pubbliche per interventi di somma urgenza e senza che sia consentito l’ indebitamento, ha spiegato il vice presidente della Regione, Daniele Leodori.
L’articolo 2 della legge dispone invece la modifica della legge numero 19 del 2022, esattamente al comma 159 dell’articolo 9, laddove si prevedeva il termine del primo gennaio 2023, che viene sostituito con quello del 31 marzo del 2023. La legge modificata concerne disposizioni relative alla funzione di centralizzazione del sistema dei pagamenti dei fornitori del servizio sanitario regionale: la modifica si rende necessaria, ha spiegato ancora Leodori, per consentire, nelle more della realizzazione della azienda Lazio.0, la continuità dei pagamenti in quel delicato settore. L’articolo 3 della legge riguarda la sua entrata in vigore, al primo gennaio 2023.
Per quanto riguarda il bilancio consolidato, esso, come spiegato in Aula dallo stesso Leodori, esso è lo strumento che serve alla Regione per programmare e controllare i propri enti di attività, quindi svolge una funzione informativa essenziale per la Regione e che non può essere assolta dai bilanci individuali degli enti singoli. Il bilancio consolidato, redatto ai sensi dell’articolo 68 del D.Lgs. 118 del 2011, è costituito dal conto economico consolidato e dallo stato patrimoniale consolidato, corredato dalla relazione sulla gestione consolidata, che comprende la nota integrativa, e dalla relazione del collegio dei revisori dei conti. Al termine della seduta, il presidente Vincenzi ha salutato e formulato gli auguri di buone feste ai consiglieri.

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Al consiglio regionale del Lazio le certificazioni di Qualità e Anticorruzione

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale del Lazio ha ottenuto le certificazioni per la qualità (Iso 9001) e per la prevenzione della corruzione (Iso 37001). Lo ha annunciato oggi la Segretaria generale, Cinzia Felci, in apertura del convegno dedicato alla “Giornata della Trasparenza 2022” del Consiglio regionale, dedicata quest’anno proprio al tema: “Sistemi di gestione per la qualità (Iso 9001) e per la prevenzione della corruzione (Iso 37001)”.
“Venerdì scorso abbiamo ottenuto questi importanti riconoscimenti – ha detto Felci – certificati dalla società Certification S.r.l., frutto di un lungo lavoro svolto da tutta l’amministrazione regionale su impulso dell’Ufficio di presidenza. Si tratta di un risultato che ci rende orgogliosi, in quanto non richiesto ma voluto fortemente e che ci pone all’avanguardia tra tutte le assemblee regionali.
Soddisfazione condivisa anche dal presidente del Consiglio, Marco Vincenzi, che nel corso del suo intervento ha sottolineato come “i temi della trasparenza, della legalità, del contrasto alla corruzione e dell’efficienza dell’impiego delle risorse pubbliche, costituiscano le precondizioni fondamentali per chi amministra, un concetto indispensabile per la discussione politica”. Dopo aver sottolineato anche l’azione univoca e unanime di tutto l’Ufficio di presidenza per il raggiungimento delle due certificazioni, Vincenzi ha spiegato che “in questi anni è stato avviato un percorso che ha ridato prestigio e onorabilità all’istituzione e che oggi arriva il coronamento di questo lavoro imponente e dettagliato, al quale si unisce anche la certificazione da parte della Corte dei Conti dell’assoluta correttezza del nostro impiego delle risorse pubbliche”.
All’evento organizzato nell’aula Mechelli del Consiglio regionale ha partecipato anche il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Giuseppe Busìa, il quale ha sottolineato che “quando un’istituzione si impegna in un processo che porta a migliorare la qualità del lavoro e la lotta alla corruzione, è un esempio virtuoso per tutti”. Il presidente dell’Anac ha poi aggiunto che “investire nella prevenzione della corruzione è importante, soprattutto oggi che stiamo uscendo da un momento di crisi e che le cronache giudiziarie ci mostrano come il rischio corruttivo sia sempre alto. La corruzione sottrae denaro alla collettività, viola le regole della concorrenza e fa venire meno la fiducia nelle istituzioni”. Busìa ha poi aggiunto che “investire nella prevenzione e nelle certificazioni, rispondere ai requisiti di buona amministrazione, sono tutti elementi fondamentali nella lotta alla corruzione e costituiscono la base per la trasparenza, che incentiva la partecipazione e la condivisione della società civile”.
Nel corso della Giornata della Trasparenza sono stati poi esposti nel dettaglio tutti i passaggi che hanno portato il Consiglio regionale del Lazio a ottenere i due importanti riconoscimenti. Le tappe fondamentali di questo percorso sono state illustrate, oltre che dalla Segretaria generale, Cinzia Felci, anche da Barbara Dominici, direttrice del Servizio “Prevenzione della corruzione, Trasparenza” del Consiglio, Giuseppe Russo, presidente dell’Oiv del Consiglio e Angelo Freni, presidente del Cda di Certification S.r.l.
Il convegno si è concluso con gli interventi del presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori, e del Prefetto di Roma, Bruno Frattasi. L’ex presidente del Consiglio regionale ha ribadito che “la certificazione ottenuta oggi conclude un lavoro durato dieci anni, durante i quali l’amministrazione ha puntato forte su trasparenza, efficienza, semplificazione e velocizzazione dei processi. I risultati si sono visti anche nella gestione della pandemia, in cui la trasparenza e la condivisione delle informazioni sono state elemento essenziale nella lotta al virus, mentre la semplificazione e la digitalizzazione dei processi sono stati elemento essenziale per garantire servizi efficienti ai cittadini”.
Il Prefetto di Roma Bruno Frattasi ha concluso il convegno riconoscendo al Consiglio regionale l’importanza del risultato raggiunto e soffermandosi su un’ulteriore criticità legata alla corruzione: “Il rischio corruttivo – ha detto Frattasi – oggi si associa anche al rischio infiltrativo delle mafie, che preferiscono usare la corruzione per le loro attività illecite e solo in ultima istanza ricorrono all’uso della violenza. Utilizzano la corruzione per entrare nel sistema pubblico, negli appalti, nella gestione delle risorse pubbliche”.
Il prefetto ha poi sottolineato che “la corruzione lascia delle tracce profonde nel nostro sistema pubblico, arreca un danno reputazionale alle istituzioni e provoca uno sfaldamento del sentimento di fiducia che i cittadini onesti provano per lo Stato”. Per evitare queste conseguenze, Frattasi ha detto che “la trasparenza costituisce il caposaldo della lotta alla corruzione, poichè la prevenzione è l’unica arma a disposizione contro un reato invisibile, che si consuma senza vittime apparenti, con l’accordo illecito tra corrotto e corruttore ai danni della collettività”. A tal fine, il prefetto ha elencato a titolo esemplificativo due importanti strumenti messi in campo negli ultimi anni per prevenire il reato: la tracciabilità dei flussi finanziari e le “White list”, fatte con le imprese sane e disponibili a continui e dettagliati controlli.

– foto: ufficio stampa Consiglio Lazio

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