FIRENZE (ITALPRESS) – Approvata in Consiglio regionale toscano una proposta di legge che detta nuove disposizioni per le strutture soggette ad autorizzazione e per le politiche per le famiglie, e che modifica la normativa esistente sul sistema per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale. In pratica, con questo atto le singole famiglie, anche riunite in associazioni, diventano attori del sistema integrato di interventi e servizi sociali e svolgeranno attività di cura e assistenza alle persone loro affidate, compresi i minori o i nuclei con minori. La modifica è stata giudicata opportuna anche a seguito delle vicende che hanno coinvolto, in Toscana, la realtà de “Il Forteto”.
Come ha spiegato il presidente della commissione Sanità Stefano Scaramelli (Iv), che ha illustrato l’atto all’aula, “con questa legge la famiglia torna protagonista, si ritrova una centralità dell’istituzione familiare nell’agenda della politica”. Per quanto riguarda gli affidamenti, dunque, il nucleo familiare torna il luogo principale “perchè serve un quadro certo, soprattutto quando si tratta di minori”. Le famiglie potranno associarsi, e si riconosce anche una nuova tipologia di struttura soggetta all’autorizzazione, la cosiddetta ‘struttura multiutenzà, che è stata oggetto di una fase di sperimentazione.
In queste strutture, che presentano le caratteristiche della civile abitazione e caratterizzate dalla presenza di due o più persone adulte che convivono in modo stabile, potranno trovare accoglienza adulti e minori, privi temporaneamente o permanentemente del necessario supporto familiare.
La proposta di legge è stata approvata a maggioranza, con 27 voti favorevoli, 6 contrari e 2 astenuti.
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Affidi, ok ad associazioni familiari e strutture multiutenza in Toscana
Agricoltura, via libera a indennizzi per danni da fauna selvatica in Toscana
In arrivo indennizzi per danni causati dalla fauna selvatica. Il ristoro è previsto nella proposta di legge licenziata a maggioranza dalla commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd). Si sono astenuti Sì-Toscana a sinistra, Lega e Movimento 5 stelle. Il disegno di legge, modificato rispetto a quello predisposto dalla Giunta, individua risorse per il passato e per i primi tre anni di operatività della legge per risarcimenti nelle riserve regionali, per attività di prevenzione sempre all’interno delle riserve e a favore degli Enti parco.
Il testo, “molto atteso” ha dichiarato il presidente Baccelli, intende uniformare la disciplina in materia su tutto il territorio, dispone il principio di non cumulabilità dell’indennizzo con altre forme di finanziamento a ristoro del danno uniformando le procedure con una conseguente semplificazione normativa.
Saranno gli Atc, previa stipula di convenzioni, ad assegnare e determinare gli indennizzi per danni agricoli all’interno delle riserve regionali e per i contributi spettanti agli imprenditori agricoli per la prevenzione dei danni provocati dalla fauna selvatica sempre all’interno delle riserve. Il testo originario prevedeva fossero gli enti Parco, ma la proposta è stata cambiata grazie ad un emendamento presentato da Simone Bezzini (Pd). Il consigliere di maggioranza ha firmato anche un’altra proposta di modifica approvata dalla commissione per consentire, nelle norme transitorie, il risarcimento dei danni prodotti dalla fauna selvatica nelle riserve regionali anche per il pregresso, dal primo gennaio 2016 fino all’entrata in vigore della nuova legge.
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Toscana, sì a terza variazione, oltre 2 milioni da utilizzare
Con l’assestamento del bilancio di previsione2020-21-22 del Consiglio regionale si applica l’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente, pari a 2milioni e 560mila complessivi. La quota libera, pari a 2milioni e 329mila verrà così utilizzata: 2milioni e 57mila euro a integrazione del fondo speciale per il finanziamento di nuovi provvedimenti legislativi una tantum del Consiglio; 243mila euro per far fronte all’emergenza Covid-19 ed all’aggiornamento dei sistemi tecnologici, 29mila euro per rivalutazione oneri per il contenzioso con alcuni ex consiglieri regionali sul divieto di cumulo del vitalizio. La parte restante è destinata per 8mila euro alla quota vincolata e per 223mila euro agli investimenti in conto capitale, fra i quali 87mila euro serviranno per l’adeguamento tecnologico delle strutture consiliari per lo svolgimento delle loro attività in videoconferenza.
Il capogruppo di Sì-Toscana a sinistra Tommaso Fattori ha chiesto che le forze non presenti in Ufficio di presidenza siano coinvolte sulla destinazione, mentre Gabriele Bianchi (misto) ha ricordato di avere presentato due mozioni sulla destinazione dell’avanzo libero, una per destinare 800mila euro alle scuole e una per contributi fino a un milione di euro per le piccole associazioni sportive.
Il vicepresidente Marco Stella ha assicurato che l’ufficio di presidenza ha deciso di condividere le scelte con tutte le forze di opposizione.
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In Toscana sostegno a volontariato e no-profit
FIRENZE (ITALPRESS) – Volontariato e no-profit al centro della seduta di quest’oggi della commissione Sanità del Consiglio regionale toscano, presieduta da Stefano Scaramelli (Iv). La Commissione è tornata a riunirsi fisicamente a palazzo del Pegaso, dopo i mesi di lock-down dove ha comunque proseguito regolarmente la sua attività in videoconferenza. Il lavoro si è incentrato sulla proposta di legge di Giunta regionale “Norme di sostegno e promozione degli enti del Terzo settore”; dopo aver ascoltato nei mesi scorsi tutti gli addetti ai lavori ed avere raccolto gli input elaborando un nuovo testo, adesso, come ha spiegato Scaramelli, la tabella di marcia prevede la presentazione entro dieci giorni degli emendamenti per arrivare alla discussione e alla votazione finale in Commissione entro la fine di giugno.
L’atto ha lo scopo di adeguare la disciplina regionale a quella nazionale, dopo l’approvazione nel 2017 del Codice del terzo settore. Come ha ricordato il presidente, “l’obiettivo è quello di promuovere e sostenere gli enti del terzo settore e le altre formazioni sociali, coinvolgendoli in tutto il processo decisionale”. In particolare si rende sistematica la collaborazione tra questi enti e la pubblica amministrazione, prevedendo regole precise riguardo alla co-programmazione e alla co-progettazione. La proposta di legge prevede anche che le pubbliche amministrazioni possano stabilire diverse agevolazioni per il terzo settore, come la concessione per un massimo di trenta anni di beni mobili e immobili, l’utilizzazione non onerosa di beni per iniziative temporanee per attività di interesse generale, forme speciali di partenariato. “Si tratta di un atto che si inserisce nella scia della legge sul terzo settore e vuole offrire opportunità a realtà il cui apporto è prezioso – ha ricordato Scaramelli – puntando anche a renderli soggetti istituzionali nella fase di progettazione”.
Mentre la necessità di ulteriori approfondimenti nei prossimi giorni è stata richiesta da vari consiglieri, alcune perplessità sono state espresse da Paolo Sarti (Sì-Toscana a Sinistra) e da Andrea Quartini (M5S). Per il primo con l’introduzione della co-programmazione “si rischia un conflitto di interessi”; per il secondo il rischio è che solo le realtà più grosse “possano avere l’apparato burocratico per risultare credibili in questa fase, e quindi le piccole sarebbero penalizzate”.
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Clownterapia, via ai contributi in Toscana
Gli enti costituiti in forma di organizzazioni di volontariato e anche altri enti del Terzo settore che si avvalgono di prestazioni di carattere volontario da parte degli aderenti o degli associati, potranno accedere ai contributi della Regione finalizzati a interventi di sostegno delle attività per portare sollievo ai piccoli pazienti delle strutture sanitarie della Toscana. Lo prevede la proposta di legge, approvata nei giorni scorsi in Consiglio regionale all’unanimità, con la quale si modifica la normativa in materia approvata nel febbraio scorso.
La proposta di legge di modifica, firmatari Lucia De Robertis (Pd) e Stefano Scaramelli (Iv), è stata predisposta, sulla base del principio della leale collaborazione tra Istituzioni per evitare l’impugnativa da parte del Governo.
Nell’ambito del procedimento di controllo sulla norma regionale, infatti, era stato sollevato il rilievo secondo il quale, indicando le sole associazioni di volontariato quali destinatarie dei contributi previsti dal bando regionale, si configurava, nella sostanza, una violazione dell’articolo 3 e dell’ultima comma dell’articolo 118 della Costituzione.
Nell’illustrare l’atto in Aula, infatti, il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli, dopo aver ricordato che la proposta è uscita dall’Ufficio di Presidenza, ha parlato di mero adeguamento tecnico, di intesa col Governo, specificando la giusta dizione di “Terzo settore”.
“Grazie per la chiarezza e per il lavoro svolto” sono stati espressi dalla vicepresidente del Consiglio, Lucia De Robertis.
La legge, che fin dalla sua ideazione è stata ampiamente condivisa, ha lo scopo, attraverso la clown terapia e altre attività, di dare un sollievo e un supporto psicologico e emotivo ai pazienti pediatrici. Nello specifico la norma parla di attività svolte da clown e mediante giochi terapeutici, e ogni altro intervento organizzato per ‘distrarre’ i piccoli pazienti attraverso il gioco, il teatro e la musica. Per l’anno 2020 la legge prevede, attraverso un bando, l’erogazione di contributi per un massimo di 100mila euro.
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Via libera a mozione per anticipare apertura centri estivi in Toscana
FIRENZE (ITALPRESS) – Valutare di “anticipare almeno all’8 giugno la data di avvio dei centri estivi dedicati ai bambini e agli adolescenti dai 3 ai 17 anni” e che il governo, invece, fissa al 18 giugno; l’anticipo potrebbe cioè tenere conto “dell’andamento della situazione epidemiologica della Toscana”, secondo i necessari protocolli di sicurezza e le linee guida del Dpcm, così da “realizzare e riprendere al più presto opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini e adolescenti”. Lo chiede la mozione presentata dal consigliere Stefano Baccelli (Pd) per sollecitare interventi in merito alla necessità di anticipare l’avvio dei centri estivi e di attivarsi per la riapertura in piena sicurezza degli asili nido, per “garantire al massimo le esigenze educative e di socialità della fascia d’età 0-6 anni”. La mozione è stata approvata dal Consiglio regionale.
Proprio sulla necessità di riaprire, in piena sicurezza, gli asili nido insiste il secondo punto dell’impegnativa della mozione, “per salvaguardare al massimo la continuità dei servizi educativi per la fascia 0-3 anni, altrimenti esclusa, e favorire al massimo la conciliazione vita-lavoro dei genitori interessati”.
L’atto di indirizzo, infine, impegna la Giunta “a valutare la necessità” di eventuali azioni integrative rispetto alle misure previste dal governo, “per sostenere tutti quegli istituti (asili nido e scuole dell’infanzia paritarie) che in questi mesi hanno visto una drastica riduzione di attività e introiti da rette scolastiche, ma che rappresentano dei soggetti fondamentali all’interno dell’offerta educativa complessiva per la fascia 0-6 anni in Toscana”.
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Toscana, Garante infanzia a Conte “Penalizzati i bambini da zero a 3 anni”
Le misure contenute nell’ultimo Dpcm penalizzano le bambine e i bambini da zero a tre anni che continuano ad essere dimenticati con tutte le conseguenze del caso sui genitori certo, ma anche e soprattutto sui piccoli “privati del loro diritto alla socialità e al gioco”. Ed è per loro, oltre che per rispondere al “profondo disappunto” che il decreto ha ingenerato che la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi, interviene scrivendo direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Pur esprimendo “gratitudine per l’attenzione” riservata dal Governo alla “complessa situazione che le persone di minore età stanno vivendo in questo drammatico momento emergenziale”, Bianchi si appella alla sensibilità del presidente per la “mancanza di misure idonee a specifico sostegno delle esigenze delle bambine e dei bambini da zero a tre anni”, si legge nella lettera inviata.
Allo stato attuale, infatti, ai piccoli di questa fascia di età sembra essere concessa un’unica libertà: l’uscita al parco. Non è prevista la riapertura degli asili nido ma è contemplata la fruizione di centri estivi, progetti di attività ludico-ricreative e di attività organizzate per bambini di età superiore ai tre anni e adolescenti a partire dal prossimo 15 giugno.
Questo “trattamento differenziato” a detta della Garante e riportato nella missiva, “ingenera un profondo disappunto nella cittadinanza, determinando gravi criticità per le famiglie che in mancanza di un adeguato servizio di sostegno all’infanzia risultano fortemente penalizzate nella ripresa e nello svolgimento delle proprie attività lavorative”.
“Le bambine e i bambini appartenenti alla fascia di età zero-tre anni necessitano di idonee misure a sostegno delle loro specifiche esigenze, quantomeno al pari delle restanti persone di minore età”, scrive ancora Bianchi, ritenendo “quantomeno necessario uno specifico e tempestivo intervento” di Conte per “ridurre in modo significativo le gravi difficoltà che le bambine, i bambini e le loro famiglie stanno attraversando”.
Quella di oggi è la terza lettera che la Garante toscana invia al presidente del Consiglio per chiedere “misure organiche” in favore e a sostegno delle persone di minore età. Nella prima missiva si ricercavano chiarimenti per riportare a casa i figli collocati temporaneamente in comuni diversi dalla residenza abituale nel pieno del lockdown. Nel secondo appello Bianchi sollecitava l’adozione di linee specifiche per bambine e bambini, ragazze e ragazzi in condizioni di particolare disabilità.
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Parlameno studenti in Toscana, violenza minori e bullismo al centro seduta
Si è svolta oggi una seduta solenne del Parlamento degli studenti della Toscana dedicata alla violenza sui minori, al bullismo e al cyberbullismo. A fare gli onori di casa Francesco Galanti, presidente del’organo di rappresentanza degli studenti toscani.
“Quale rappresentane dello stato sul territorio sono molto onorato di essere qua. Un paese fonda la sua democrazia sula capacità di guardare al futuro. Quale espressione migliore di democrazia che un parlamento di giovani, che si impegnano nell’essere cittadini attivi, nel fare progetti per una crescita di se stessi e dei propri coetanei – ha dichiarato il prefetto di Firenze Laura Lega nel suo saluto – Oggi più che mai c’è bisogno di concretezza, di pragmatismo, di senso di responsabilità, ma anche di una cultura nuova con la quale affrontare la cosa pubblica. Prende corpo proprio il senso di comunità della nostra regione”.
La sicurezza è la premessa di ogni diritto. Non c’è diritto senza sicurezza. La sicurezza è il collante dei diritti civili. Senza sicurezza c’è il diritto del più forte, il diritto del più ricco”, ha affermato Antonio Sangermano, procuratore della Repubblica al Tribunale dei minori di Firenze, ricordando che tra qualche giorno, il 23 maggio, cade l’anniversario dell’omicidio di Giovanni Falcone – Non ce lo scordiamo. La coscienza si nutre di memoria. Senza memoria non c’è identità”. La sua esperienza “nell’avamposto del dolore dell’umanità più fragile”, perché i giovani “sono esseri in cammino, che stanno strutturando, la propria identità psicologica, fisica e morale”, non investe solo il diritto penale, ma anche la crisi della genitorialità, per supportarla o, nei casi più gravi, nella rescissione irreversibile di quel vincolo.
Sangermano ha precisato che il bullismo, ed il cyberbullismo se realizzato con l’uso di strumenti telematici, è un vero atto persecutorio, dove centrale diviene la violenza, che esclude e colpisce i diversi. “La violenza diviene crisma di riconoscimento sociale, leadership, dove c’è bisogno di un bersaglio totemico. È un’espressione di relativismo, di una società senza Dio, senza cioè quei valori che permettono al singolo di staccarsi da se stesso e ritrovare l’umanità che trascende l’egoismo – ha affermato – La modernità ha dato alla violenza un nuovo straordinario strumento: la rete, con il suo linguaggio rapido e seduttivo, che si annulla in un tweet, privo di spessore, ma adatto a far leva sui peggiori istinti”.
A suo parere solo “la reale, effettiva consapevolezza delle rispettive vulnerabilità legate all’età può permettere di ritrovare quanto è andato perduto”. “Bisogna comprendere per non reiterare il reato. Punire non vuol dire odiare, ma ricondurre l’autore del reato alle sue responsabilità – ha concluso- Nessuna indulgenza, nessun astratto perdonismo ideologico, ma rigore e umanità. È il senso del mio impegno”
“Il Parlamento degli studenti ha storicamente un ruolo importate nell’affrontare i temi del bullismo e del cyberbullismo – ha commentato il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, che non ha potuto partecipare all’incontro, ma ha voluto rivolgere un saluto ai ragazzi – Proprio da una sua iniziativa siamo arrivati all’elaborazione di una legge, che è stata approvata nel novembre scorso ed ha avuto una certa risonanza”.
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