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CELEBRAZIONI “COSIMIANE”, GIANI “VIAGGIO NELL’IDENTITÀ TOSCANA”

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“È il padre della Toscana moderna, i documenti in mostra presso l’Archivio di Stato lo testimoniano; ma è anche una figura straordinaria, quella di Cosimo, e scandagliare la storia e gli aspetti umani, politici e culturali del Granduca è un viaggio affascinante dentro l’identità toscana”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, che sabato 23 novembre ha inaugurato la mostra “Cosimo I de’ Medici e l’invenzione del Granducato”, organizzata dall’Archivio di Stato di Firenze, in collaborazione con il Consiglio e con l’Associazione di studi storici Elio Conti e che domani, mercoledì 27 novembre, alle 9.30, porterà i saluti istituzionali al convegno dedicato al “Domatore di tutte le chimere” Cosimo I de’ Medici tra Firenze e il Dominio.
“Si tratta di un appuntamento straordinariamente qualificato sia per la presenza dei relatori che per i particolari aspetti presi in considerazione”, spiega Giani.
“Nell’arco delle tre giornate – continua – una trentina di studiosi di fama nazionale e internazionale si propongono di esaminare temi di grande rilievo, legati alla vita e all’opera del primo granduca di Toscana”. Dalll’investitura imperiale e dal matrimonio con Eleonora di Toledo (1539), che segnerà il rafforzamento dei rapporti con Carlo V, prendono il via i lavori del convegno, scandito in tre giornate. Domani all’ Auditorium dell’Archivio di Stato (viale Giovine Italia, 6) ci sarà la prima sessione di convegno, dedicata a “Autorappresentazione e rete di relazioni”. Sarà indirizzata ai rapporti di Cosimo col patriziato fiorentino e coi ceti dirigenti locali, la creazione di un apparato di corte, l’organizzazione e decorazione dei nuovi spazi del potere. Alle 9.30 sono in programma i saluti istituzionali, aperti da Stefano Vitali, direttore dell’Archivio di Stato di Firenze; quindi il presidente dell’Associazione studi storici Elio Conti ed Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale; Dario Nardella, sindaco di Firenze e Nicoletta Baldini e Francesco Martelli, curatori del convegno. Giovedì dalle 10 si apre la seconda sessione del convegno “Politica, economia e istituzioni”, riferita agli aspetti politico-istituzionali, giuridici ed economici dell’operato di Cosimo: dal suo modo di governo, che si appoggiava su un ristretto numero di collaboratori, ai segretari, alla politica finanziaria e fiscale fino alla politica estera, basata su un capillare e sapiente uso della diplomazia e dell’informazione.

Venerdì all’ Auditorium del Consiglio regionale (via Cavour, 4 Firenze), dalle 10 la III sessione del convegno, che sarà aperta dall’intervento di Cristina Acidini. È la giornata conclusiva, che avrà per oggetto l’arte, l’architettura e lo spettacolo, settori nei quali si esercitò la grande committenza di Cosimo – come l’apertura di cantieri architettonici delle fortezze, committenze pittoriche e di scultura, allestimento di spettacoli. È il ‘mecenatismo’ del granduca, che assunse i tratti di una innovativa politica culturale a tutto tondo, funzionale all’affermazione del potere della nuova dinastia medicea, ma insieme anche dell’immagine culturale e artistica della Toscana in Italia e in Europa.
(ITALPRESS).

TOSCANA, NASCE ARMADIO MEMORIA PER NON DIMENTICARE LE STRAGI

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Coltivare la memoria di quanto è avvenuto, per non dimenticare la morte dei 204 innocenti rimasti vittime nelle stragi del traghetto Moby Prince a Livorno (10 aprile 1991), del treno esploso alla stazione ferroviaria di Viareggio (29 giugno 2009) e del naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio (13 gennaio 2012). Ma coltivare la memoria anche per far sì che simili tragedie non si ripetano mai più. È il significato dell’Armadio della Memoria, inaugurato questa mattina nei locali della Biblioteca Pietro Leopoldo di Palazzo Cerretani a Firenze; una stanza all’interno della biblioteca regionale nella quale saranno raccolti libri, atti processuali, articoli di stampa, studi e qualsiasi altro tipo di documentazione e testimonianze relative alle tre drammatiche vicende che hanno ferito la Toscana. Un taglio del nastro emozionante, al quale, al fianco dell’istituzione regionali, erano presenti i rappresentanti della associazioni dei familiari delle vittime e i rappresentanti dei Comuni di Livorno, Viareggio e del Giglio.

“Abbiamo scelto di realizzare qui l’Armadio della Memoria, perché la biblioteca è, per sua natura, il luogo della memoria. E perché questo luogo, che raccoglie la biblioteca della Giunta regionale, quella del Consiglio e le donazioni ricevute, è il luogo dell’identità toscana”, ha detto il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, introducendo la cerimonia di inaugurazione. “Ci è parso doveroso – ha aggiunto – riservare una stanza in cui raccogliere tutta la documentazione di quelle stragi che hanno segnato e amareggiato i toscani. Qui qualsiasi cittadino potrà venire per consultare i documenti disponibili, per conoscere o approfondire eventi e momenti che la Toscana non vuole più vivere”. Giani ha anche annunciato che sull’esterno di Palazzo Cerretani, sul muro esterno della stanza che accoglie l’Armadio della Memoria, sarà posta una lapide in ricordo delle tragedie di Livorno, Viareggio e del Giglio.

“È un momento emozionante, perché nella Biblioteca della Regione Toscana ci sarà, da oggi, l’Armadio della Memoria, che è il ribaltamento del concetto dell’Armadio della Vergogna, e perché, soprattutto, rappresenta l’impegno a non dimenticare mai”, ha sottolineato il consigliere regionale Francesco Gazzetti, promotore della mozione che, votata all’unanimità nell’aprile del 2017, proponeva l’istituzione di un luogo che conservasse la memoria delle tragedie del Moby Prince, della stazione di Viareggio e del Giglio. “La presenza delle associazioni dei familiari delle vittime – ha aggiunto – ci emoziona ulteriormente, perché dimostra che stiamo facendo la cosa giusta”.
Di momento emozionante e commovente ha parlato anche il consigliere Stefano Baccelli, secondo il quale l’Armadio della Memoria rappresenta anche un modo di valorizzare il lavoro svolto dalle associazioni dei familiari delle vittime. “Conosco meglio ciò che ha fatto l’associazione di Viareggio – e posso dire che ha svolto un lavoro incredibile, non solo per la richiesta di giustizia, ma anche per la richiesta di sicurezza nei trasporti; un lavoro dunque che ha guardato a tutta la comunità, non solo viareggina. Per questo l’idea di raccogliere qua la documentazioni di queste tre tragedie e i contributi che le associazioni ha dato in termini di proposta perché non avvengano più eventi del genere era un segnale doveroso che le istituzioni dovevano dare”.

Per il consigliere Leonardo Marras, l’istituzione dell’Armadio della Memoria è “un segno per mettere nella giusta evidenza i sacrifici di vittime innocenti di tre momenti tragici che hanno segnato la storia contemporanea della Toscana. Non dimenticare è un dovere, così come è un dovere alimentare la memoria affinché la sicurezza in mare, la sicurezza dei trasporti e la convivenza serena siano sempre l’obiettivo che si deve perseguire”.
Alla cerimonia inaugurale è intervenuto anche il Procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, che ha espresso “un apprezzamento vivo per questa iniziativa e per il luogo scelto”. E ha aggiunto: “Da siciliano ho capito il valore della memoria dopo le stragi di mafia del 1992. È un dovere la memoria, è un dovere fare giustizia ed è un dovere la verità. La magistratura sta facendo il suo lavoro e continuerà a farlo con il massimo impegno”.

Il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, l’assessore allo Sviluppo economico del Comune di Livorno, Gianfranco Simoncini, e l’assessore alla Cultura del Comune di Viareggio, Sandra Mei, hanno sottolineato l’importanza di un luogo che coltivi la memoria anche per le future generazioni e hanno ribadito la vicinanza e il sostegno alle associazioni dei familiari delle vittime, perché le tragedie che li hanno colpiti sono ferite aperte per i loro territori e la Toscana tutta.
Sono intervenuti, ringraziando le istituzioni per la vicinanza e il sostegno alle loro battaglie, anche Loris Rispoli, presidente dell’Associazione #iosono141 di Livorno, e Marco Piagentini, presidente dell’Associazione Il mondo che vorrei di Viareggio. “Per noi – ha dichiarato Rispoli, – dopo quasi 29 anni, manca ancora una verità giudiziaria. Continueremo la nostra battaglia”. “Noi ci battiamo – ha aggiunto perché le stragi colpose non si cancellino dalla memoria e dalla storia, altrimenti questo paese non potrà mai partire guardando in avanti”.

TOSCANA, SÌ UNANIME A LEGGE SU BULLISMO E CYBERBULLISMO

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Sì unanime dell’Aula alla nuova legge, di iniziativa consiliare, “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e cyberbullismo”, che ha come prima firmataria Ilaria Giovannetti (Pd). L’atto, che prevede un finanziamento di 50mila euro entro fine 2019 per promuovere azioni di prevenzione e di contrasto al fenomeno del bullismo e del cyber bullismo, ha l’obiettivo di tutelare e valorizzare la crescita educativa, sociale e psicologica dei ragazzi nei loro contesti di vita. Il presidente della commissione Sviluppo economico, cultura, istruzione e formazione Gianni Anselmi (Pd) ha rivolto un ringraziamento “ai consiglieri di tutti i gruppi politici che all’interno della commissione, in congiunta con la commissione Sanità, hanno dato un contributo solerte, veloce ed efficiente nel rispetto dei tempi” e anche “per il clima serio, franco e positivo che ha permesso di lavorare sul merito delle cose”.

“Si tratta di una proposta di legge voluta dai giovani – ha detto Giovannetti, illustrando l’atto. – La prima bozza fu portata dal Parlamento degli studenti in audizione in commissione Sanità. È stata concepita grazie al lavoro di incontri con tanti soggetti coinvolti: assessorati, Corecom, università, istituto degli Innocenti”. “Il campo di azione della legge è stato esteso dalla scuola ai luoghi di aggregazione giovanile, anche di ambito sportivo, e ai contesti ludici”.
Quattro sono le tipologie di azioni previste che la Regione promuove e sostiene: azioni di sostegno alla genitorialità, volte a fornire gli strumenti pedagogici e educativi ai genitori nel loro compito educativo all’autonomia, al rispetto e alla socialità; azioni svolte tra le persone di minore età con la metodologia dell’educazione tra pari; azioni rivolte alle persone di minore età e alle famiglie per l’uso consapevole degli strumenti informatici e della rete internet; azioni di monitoraggio del fenomeno e dell’efficacia delle misure di contrasto realizzate. Per concretizzare queste azioni, si parla di campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli insegnanti, agli studenti e alle loro famiglie; di corsi di formazione per studenti; programmi di formazione per il personale scolastico e educativo.

Nell’atto si prevede che a beneficiare dei finanziamenti per questi interventi potranno essere i Comuni singoli o associati, le scuole di ogni ordine e grado, le aziende del sistema sanitario regionale, gli enti di ricerca e le Università degli studi. Un altro aspetto importante della legge è l’istituzione del Comitato regionale per la lotta al bullismo e al cyber bullismo, il cui compito sarà quello di proporre alla Giunta azioni per il contrasto e la prevenzione di questi fenomeni; collaborerà con gli assessorati regionali competenti e con gli operatori sul territorio alla promozione di iniziative volte alla diffusione della conoscenza delle norme di buon comportamento e di sicurezza in rete; fornirà indirizzi, pareri, informazioni e studi in materia. È previsto, da parte della Regione, il monitoraggio su queste politiche, con l’invio annuale al Consiglio regionale di una relazione. Del Comitato faranno parte: l’assessore competente in materia di diritto alla salute, al welfare e all’integrazione socio-sanitaria; l’assessore competente in materia di istruzione, formazione e lavoro; l’assessore alle infrastrutture informatiche e sicurezza; i presidenti delle commissioni consiliari competenti; il presidente della commissione Pari opportunità; il Garante per l’infanzia e l’adolescenza; il presidente del Corecom; il presidente dell’Istituto degli Innocenti; il presidente dell’ordine degli psicologi della Toscana; un rappresentante designato dal mondo sportivo; un rappresentante dell’Ufficio scolastico regionale; due rappresentanti, con parità di genere, del Parlamento degli studenti.

“Quando si parla di cyber bullismo, la questione non può essere declinata in maniera banale – ha detto il presidente della commissione Sanità, Stefano Scaramelli – La vulnerabilità di un ragazzo oggi può essere lesa anche nella solitudine della sua camera, il luogo che in passato rappresentava il rifugio da un atto di prevaricazione accaduto sull’autobus, sul campo di calcio, a scuola”. “Oggi la società è chiamata ad affrontare una questione spinosa, l’utilizzo responsabile dei mezzi di comunicazione”. Scaramelli ha ricordato che “sarà attivato un numero verde specifico” attraverso il quale personale professionalmente qualificato del Centro di ascolto regionale garantisce funzione di ascolto, informazione e orientamento ai servizi sociosanitari presenti sul territorio appositamente dedicati. “La base culturale di questa legge – ha concluso Scaramelli – è il rispetto dell’altro, verso cui tendere la mano e mai da prevaricare”.

Apprezzamento per le buone intenzioni della legge arriva dalla Lega. “In Toscana nell’ultimo anno si registra un aumento di episodi di bullismo e cyber bullismo del 20 per cento – ha detto Luciana Bartolini. – Qualcosa va fatto, altrimenti si rischia la piaga sociale. Occorre però affrontare il problema con politiche educative mirate, personale formato e genitori coinvolti, in particolare nelle scuole dove avvengono la maggior parte degli episodi”.
“Bulli si diventa, non si nasce; e non dobbiamo pensare che la prevenzione si faccia nella scuola – afferma Paolo Sarti (Sì- Toscana a sinistra). – La scuola non è responsabile”. Sarti si dice soddisfatto del sostegno alla genitorialità, inserito nella legge grazie ad un suo emendamento. “Tutto nasce dal passaggio tra gli zero e i 6/7 anni, quando i genitori devono dare ai figli autonomia, rispetto e socialità. Sostenere la genitorialità significa parlare di prevenzione altrimenti si parla solo di contrasto a bullismo e cyber bullismo”. “Gli interventi saranno difficili, perché si dovrà entrare nelle famiglie e aiutarle a stare in contatto con i giovani”.

“Le mie proposte sono state accolte, soprattutto per quanto riguarda il riferimento alla legge regionale sulle discriminazioni determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere”. Così è intervenuta Monica Pecori (gruppo Misto), “perché – ha aggiunto – sappiamo bene che fenomeni di bullismo interessano anche queste persone”.
“Finalmente si arriva alla discussione di una proposta di legge – commenta Marco Casucci (Lega) – che segue l’approvazione di una mia mozione del marzo 2017 e una proposta di risoluzione del 2019”. “Un buon inizio – aggiunge – su un argomento delicato, da affrontare insieme con la massima determinazione, anche se i soldi sono ancora pochi”.

Secondo Serena Spinelli (gruppo Misto-Tpt), “la legge prova a creare un meccanismo di connessione” tra agenzie educative, istituzioni, scuola, enti locali”. La speranza della consigliera è che “questa legge, a un certo punto, non serva più”, perché – spiega – “quando ci troviamo a dover monitorare, controllare, prevenire, comprendere e curare significa che molto purtroppo non abbiamo fatto e, allora, siamo già sconfitti in partenza”. “Dobbiamo prendere consapevolezza della solitudine” e “aiutare a costruire le comunità come cooperanti, vive e in grado di farsi carico delle difficoltà”.
Sulla stessa linea l’intervento di Andrea Quartini (M5S). “Condivido le riflessioni di Spinelli, perché quando occorre normare certi comportamenti, in termini sociali e politici abbiamo fallito”. “Il bullismo era più diffuso in passato, oggi abbiamo il fenomeno nuovo, drammatico e incontrollabile del cyber bullismo: basta un clic per rovinarsi, la causa e l’effetto sono immediati, simultanei e irreversibili con conseguenze che spesso si realizzano quando le persone sono adulte”. “È importante intervenire, perché questo fenomeno sfugge al nostro controllo”. Quartini ha espresso apprezzamento per gli emendamenti presentati dal M5S e accolti in legge, soprattutto per il riferimento al sexting (invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite Internet o cellulare, ndr).

“Mi associo a chi ha espresso determinazione nel rendere efficace questa legge – interviene Paolo Marcheschi (FdI). – Va applicata a un fenomeno che dimostra un malessere della nostra società”. “È necessario – ribadisce il consigliere – un uso consapevole dello strumento, ma anche che l’alfabetizzazione venga fatta tra i propri pari. Spesso, infatti, i messaggi dati da genitori o insegnanti restano inascoltati, mentre i messaggi tra ragazzi hanno più efficacia”.

TOSCANA, DALL’8 DICEMBRE “METTI UN PRESEPE IN VETRINA”

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Realizzare un presepe nella vetrina del proprio negozio ma anche esporre la fotografia di un’opera d’arte rappresentante la Natività tra quelle messe a disposizione a titolo gratuito dal museo degli Uffizi, oppure esibire un presepe intagliato nel legno da un artigiano fiorentino. È quanto si propone di fare l’iniziativa “Metti un presepe in vetrina”, promossa dai laici del Vicariato di San Giovanni e presentata questa mattina, martedì 19 novembre, nella sala Barile di palazzo del Pegaso. Giunta alla seconda edizione, l’iniziativa, attraverso il coinvolgimento dei negozianti del centro storico di Firenze, mira a valorizzare e riscoprire il presepe come simbolo di identità religiosa, ma anche culturale, artistica e di comunità della nostra tradizione.
“Il Natale, almeno per quel che mi riguarda, ha un senso religioso profondo, ma allo stesso tempo è un momento di riscoperta dei valori di pace e convivenza per tutto il corpo sociale di una comunità”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Eugenio Giani. “Non fermarsi alla corsa sfrenata per i regali, ma riscoprire questi valori e tradurli in fatti concreti ci aiuta a superare problemi culturali, relazionali e di giustizia sociale. Per questo sono contento che si presenti qui, in Consiglio regionale, questa iniziativa, che si prefigge proprio gli obiettivi che richiamavo”.
Anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Stella, ha sottolineato l’importanza della valorizzazione delle tradizioni, come quella rappresentata dal presepe. “In un momento in cui le persone si fanno prendere dalla frenesia degli acquisti, – ha detto – il Natale, attraverso la tradizione del presepe, può diventare occasione di riflessione su ciò che ci accade intorno e può farci riscoprire proficue relazioni non solo tra commercianti e clienti, ma fra le persone in senso generale”.
Tra gli interventi anche quello dell’assessore alle attività produttive di Firenze, Federico Gianassi. “Il mondo del commercio è molto articolato e vive una competizione serrata con il fenomeno delle vendite online – ha commentato. – Ma attraverso sfide come questa, che recuperano pienamente il senso di comunità, possiamo contrastare il fenomeno dell’impoverimento commerciale, e di riflesso sociale, del territorio.
“Offriamo opportunità ai commercianti di riscoprire il tesoro di una bellissima tradizione, fare i presepi nelle vetrine, che si rifà alla’esperienza del francescanesimo a Firenze e a quella delle opere d’arte create dalla fede del popolo. È un modo per valorizzare al meglio i loro prodotti e consentire ai cittadini di fermarsi ad ammirarli e capire il vero senso del Natale”, ha spiegato Carla Delle Piane, una delle organizzatrici. Il contatto con i negozianti, avviato in prima battuta dagli scout, “è anche servito – ha aggiunto – come momento di ascolto dei problemi che essi vivono e mi auguro che il Comune lo coltivi anche fuori da questa iniziativa”.
“L’iniziativa che proponiamo ai negozianti, è un’opportunità che ci offre la chiesa per stare più vicini alle persone e di trasformare i negozi in altrettanti momenti di vicinanza per gli abitanti del quartiere”, ha aggiunto Chiara Lucifero, anche lei coinvolta nell’organizzazione dell’iniziativa.
Come ricordato dagli organizzatori, ‘Metti un presepe in vetrina’ si svolgerà dall’8 dicembre al 6 gennaio compreso. Nel 2018 avevano aderito circa duecento negozi e quest’anno il numero dovrebbe essere superiore. Il 23 gennaio prossimo, infine, in Consiglio regionale sarà allestita una mostra fotografica che documenterà i presepi che saranno stati esposti nelle vetrine delle attività commerciali aderenti.
(ITALPRESS).

LA TORRE DI PISA S’ILLUMINA PER I DIRITTI DELL’INFANZIA

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La Toscana celebra il trentasimo anniversario della Convenzione per i Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Accadrà il 20 novembre, quando la Torre di pisa si illuminerà di blu come altri monumenti e palazzi in tutta la regione. La Convenzione venne adottata dall’Assemblea generale delle nazioni Unite il 20 novembre 1989: riconosce per la prima volta che anche i bambini, le bambine e gli adolescenti sono titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici che devono essere promossi e tutelati da parte di tutti. “Noi amministratori locali tramite il programma Città Amica vogliamo migliorare le vite dei minorenni che vivono nelle nostre città – affermano gli organizzatori che ieri hanno presentato l’evento nel Palazzo del Pegaso, a Firenze – Dichiariamo il nostri impegno per dare piena attuazione alla Carta coinvolgendo diversi attori a livello locale e per assicurare e garantire una serie di obiettivi che si possono riassumere in 5 punti: rispetto di ciascun bambini, libera espressione della propria opinione, accesso ai servizi essenziali di qualità, incluse le cure mediche e l’istruzione, la possibilità per ciascun bimbo di vivere in un ambiente migliore e l’opportunità di giocare e di avere del tempo libero”.
A questo proposito gli amministratori locali, supportati anche dal presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, chiedono alle autorità nazionali di supportare Città Amica, assicurando “che ciascun minorenne raggiunga il proprio pieno potenziale attraverso un’equa garanzia e tutela dei diritti nel contesto della propria città”.

RIFORMA ENTE TERRE TOSCANA, CONSULTAZIONI SU PDL

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I contorni della proposta di legge che vorrebbe risolvere problemi di sovrapposizioni tra enti e ridisegnare la governance del territorio agricolo all’interno dell’area protetta della Maremma, sono stati affrontati dalla commissione Sviluppo economico del Consiglio regionale della Toscana, presieduta da Gianni Anselmi (Pd). Nel corso della seduta di ieri, mercoledì 13 novembre, i commissari hanno ascoltato tutti i soggetti interessati, tra cui sindacati e organizzazioni agricole, per “raggiungere un livello avanzato di riflessione e condivisione”, ha dichiarato il presidente Anselmi.
Se il disegno di legge ha riscosso “generale apprezzamento”, ci sono state richieste giudicate “inaccettabili” dal capogruppo Pd, Leonardo Marras, che ieri ha partecipato alla seduta della seconda commissione. Fai Cisl Toscana ha infatti auspicato una “veloce approvazione senza ulteriori ritardi e emendamenti”, pena “ricadute di carattere sociale e occupazionale importanti”.

L’accusa mossa dalla federazione agricola di non procedere speditamente all’approvazione della proposta di legge e l’esortazione a non prevedere modifiche al testo così come depositato, non sono piaciute a Marras: “Non accetto questo atteggiamento di diffida. Nel legittimo e doveroso rispetto di suggerimenti e osservazioni, rappresentiamo un’assemblea legislativa eletta che ha il dovere di operare scelte politiche. Se c’è un ritardo, è semmai da imputare a volontà non ancora definite”. “Stiamo ragionando – ha continuato Marras – se la proposta è la migliore possibile. L’attività agricola in zona protetta è elemento essenziale per raggiungere quegli obiettivi conservazionistici propri dell’area naturalistica”.

Il capogruppo ha poi risposto ai dubbi sollevati anche da Uil e Cgil. Nell’articolato si prevede una rivisitazione della dotazione organica con il passaggio dal contratto collettivo nazionale di lavoro agricolo a quello nazionale di funzioni locali, per il personale tecnico, e nazionale regioni locali – area dirigenza, per i dirigenti. Riguardo a questa trasformazione, i sindacati hanno manifestato il timore che gli operai agricoli “siano tagliati fuori”. Su questo rischio paventato di un atteggiamento “iniquo e di disparità”, Marras ha voluto rassicurare: “Approfondiremo la questione. Diciamo no ad assunzioni di impegni diversificati tra lavoratori”.

Nel complesso, comunque, la proposta piace, anche se le posizioni su gestione unitaria e maggiore sinergia tra Ente Terre e Parco della Maremma non sono tutte concordi. Per Confagricoltura il Parco regionale dovrebbe avere un “ruolo fondamentale nella gestione del turismo, dell’agriturismo e della fruibilità”. Per gli aspetti definiti “più legati al territorio” e quindi l’attività agricola stretta, il “riferimento corretto – a detta della Federazione – resta Ente Terre”. Diversa la posizione della presidente del Parco Lucia Venturi: “La gestione diretta dei terreni è importante perché l’agricoltura è un valore sostanziale e caratterizza fortemente l’area protetta”. Venturi ha ricordato che la Comunità di riferimento “ci ha creduto a tal punto da aver coniato un marchio collettivo di qualità oggi riconosciuto a venticinque aziende e che si basa su un disciplinare molto rigido”.
Una proposta per la redazione di un “Piano agricolo triennale” è arrivata da Cia Toscana. Suggerimento tenuto in considerazione dal capogruppo del Pd, che ha assicurato una “riflessione approfondita”.
(ITALPRESS).

PARCO MAREMMA, MODELLO TERRITORIALE DI SUCCESSO

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Verificare sul campo quel “modello di eccellenza” che la commissione Ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Stefano Baccelli (Pd), conosce bene e che certifica ogni anno con l’approvazione dei bilanci dell’Ente Parco regionale della Maremma. In visita nei locali di Alberese il presidente Baccelli, con i consiglieri regionali Giacomo Giannarelli (M5S), Francesco Gazzetti (Pd), Leonardo Marras (Pd), Elisabetta Meucci (Italia Viva) e Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), hanno incontrato i rappresentanti della Comunità di Parco, anche come “riconoscimento di un lavoro che ha saputo coniugare sviluppo e tutela ambientale”, come ha commentato Baccelli, proponendo la sfida per il prossimo futuro: “Ripensare e rilanciare le politiche regionali” sulle aree protette anche in termini di “maggiori risorse da erogare”. “Oltre la tutela, qui assistiamo a una vera e propria attività di promozione e valorizzazione nel rispetto delle diverse sensibilità e con il risultato che il Parco non è più vissuto come vincolo ma come opportunità”, ha dichiarato ancora Baccelli.
Che quello della Maremma sia il Parco da prendere come “punto di riferimento” è convinto anche il capogruppo Pd, Leonardo Marras, che ha ricordato come i contrasti tra vincoli e attività siano superati. “Oggi dobbiamo fare i conti con nuove consapevolezze”, ha detto parlando di mobilità interna e di opportunità per sviluppare un “laboratorio avanzato”, ma anche di quello che ha definito lo “strumento fondamentale” del Parco: “L’agricoltura consente ad un habitat di mantenersi, svilupparsi e trasformarsi”.
La sinergia tra i tre Parchi – Maremma, San Rossore e Alpi Apuane – è stata ricordata anche da Tommaso Fattori: “La pace sociale costruita sul territorio dovrebbe essere adottata anche dagli altri due enti pur nelle loro diversità”. La tutela ambientale continua ad essere il “vero obiettivo da perseguire” e in questo senso, secondo Fattori, occorre “ripensare l’attività economica”. Il consigliere ha poi espresso un plauso per la gestione degli ungulati.
Nel corso dell’incontro, cui è seguita la seduta della commissione sul Piano integrato del Parco, il senatore e assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Orbetello, Roberto Berardi, ha ribadito l’importanza di essere più flessibili. “Questo non significa più cementificazione, ma migliori risposte ai cittadini” ha spiegato.
Soddisfazione per la visita è stata espressa dalla presidente del Parco, Lucia Venturi: “Il nostro obiettivo è quello di coniugare sviluppo e tutela. Con il lavoro di confronto e concertazione siamo riusciti a creare una percezione positiva tra cittadini e operatori. Il confronto continuo e dinamico ha prodotto risultati”, ha aggiunto, ricordando un incontro di qualche giorno fa con gli enti locali sui rapporti con Ente terre Toscana. Sull’ex azienda di Alberese è attualmente all’esame della commissione Sviluppo economico, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), una proposta di legge che dovrebbe risolvere problemi di sovrapposizioni, ma che potrebbe anche ridisegnare la governance del territorio. Venturi ha infatti informato i commissari che la Comunità e i rappresentanti degli enti locali sarebbero “favorevoli alla gestione delle aree agricole oggi in carico a Ente Terre”. Su questa ipotesi la stessa commissione Ambiente si è già espressa. Il parere secondario espresso a favore è infatti accompagnato da una osservazione, ricordata oggi da Baccelli, che si muove proprio verso un potenziamento dell’Ente Parco.
All’incontro hanno partecipato anche il direttore e tre consiglieri del Parco Enrico Giunta, Simone Rusci, Fabrizio Gorazzi, Domenico Donati.

(ITALPRESS)

TOSCANA, MONTESPERTOLI SCOMMETTE SU “OLEA”

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Un lavoro di squadra che guarda al futuro, puntando sul binomio terra-prodotti agricoli, ma che affonda anche le sue radici nella storia millenaria del territorio. In palazzo del Pegaso è stato presentato questa mattina, mercoledì 13 novembre, ‘Olea’, Primo forum sull’olio extravergine di oliva in programma a Montespertoli da giovedì 21 a domenica 24 novembre. Da qui prenderà il via ‘OleaProjet’, filone di eventi dedicato ai numerosi aspetti legati all’olio e al territorio coinvolto.
A introdurre la conferenza stampa il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani che, citando Ugo Foscolo e l’immagine del paesaggio toscano segnato “convalli” popolate di case e di olivi, ha esaltato “la logica di filiera corta, che rende il prodotto il più possibile naturale, in uno dei luoghi più prolifici della nostra Toscana, che è terra di olio: Montespertoli”.
Il consigliere Enrico Sostegni ha parlato di “un modello attraverso cui si fa promozione dei prodotti toscani”. La manifestazione in programma, infatti “mira a legare il prodotto alle caratteristiche del territorio e alla consapevolezza, da parte di produttori e consumatori, della qualità di quanto prodotto in quello specifico territorio: un legame che ritengo fondamentale per la promozione dei prodotti agricoli toscani”.
‘Olea’ nasce da un’idea dell’amministrazione comunale in collaborazione con la proloco di Montespertoli e Slow Food Empolese Valdelsa, come ricordato dal sindaco Alessio Mugnaini. Riflettori puntati sulla produzione dell’olio evo delle aziende locali, incontri tecnici dei professionisti del settore e promozione del territorio e dei suoi prodotti d’eccellenza. Fondamentale, ha precisato Mugnaini, anche “la collaborazione con l’Associazione produttori colline toscane e la Federazione delle strade del vino, dell’olio e dei sapori di Toscana con la strada dell’olio e del vino Montalbano – Le Colline di Leonardo – e la strada dell’olio Borghi e Castelli della Valdinievole”. L’assetto corale “nasce dalla sfida dell’amministrazione di mettere al centro della discussione la nostra produzione di olio e la storia millenaria di questo elemento”, ha aggiunto il sindaco, ricordando anche che Olea mette insieme anche altre manifestazioni: “La Festa nazionale degli Alberi, il 21 novembre, e l’appuntamento con OlioNostro, che coinvolge le scuole e aiuta i bambini Saharawi”.
E se il ‘forum’ porterà confronto e dibattito tra addetti ai lavori, è certo però che Montespertoli, in quei quattro giorni, sarà anche teatro di gusto e specialità, come confermato da Alessandra De Toffoli, assessore alla Cultura e al marketing territoriale. “Saranno quattro giorni di festa in cui tutto il paese cercherà di valorizzare uno dei nostri prodotti principe – assicura – Siamo felici di aver ricevuto tante adesioni da parte delle aziende agricole e dei ristoranti, e crediamo veramente che l’unico modo per valorizzare il nostro territorio sia quello di fare squadra”. Una conferma che arriva anche da Benedetta Rigacci, presidente della proloco Montespertoli, e scorrendo il programma di pranzi e cene e degustazioni in calendario.
Olea, in effetti, pone “le basi per la nascita di un momento unitario”, ha commentato Enrico Roccato per Slow Food Empolese Valdelsa, nella consapevolezza di come serva comprendere l’importanza di produrre, scegliere e acquistare prodotti di qualità.

(ITALPRESS)

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