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TOSCANA: BILANCIO CONSOLIDATO 2018, VIA LIBERA A MAGGIORANZA

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E’ stato approvato a maggioranza il bilancio consolidato della Regione per l’esercizio 2018. Ha votato a favore della proposta di deliberazione il Pd, si è astenuto Sì-Toscana a Sinistra e hanno votato contro Lega, M5S e FdI. 
Il documento, redatto sulla base del rendiconto consolidato comprensivo delle risultanze del Consiglio regionale e dei bilanci prodotti dai soggetti partecipati dalla Regione, per l’esercizio 2018, evidenzia un risultato economico positivo di 562milioni e 103.999 euro.
Il risultato di esercizio della Regione risulta notevolmente incrementato rispetto all’anno precedente (267milioni e 103.797 euro): una conseguenza dovuta soprattutto alla gestione straordinaria per l’attività di revisione dei residui attivi, passivi e perenti, nonché al perfezionamento dell’acquisto di beni a titolo gratuito (invaso di Bilancino) e di maggiori entrate per le manovre tributarie di competenza di esercizi precedenti. Il miglioramento dei risultati economico-patrimoniali, per altro, risulta strettamente  legato alla riduzione del disavanzo registrato dalla contabilità finanziaria (2milioni e 268mila euro nel 2018, con una riduzione di oltre il 35 per cento nell’arco di tre esercizi). L’utile di esercizio della Regione è cresciuto del 103,21 per cento rispetto all’anno precedente; nel 2017 l’utile di esercizio consolidato ammontava a 276,73 milioni di euro.
Per quanto riguarda la gestione caratteristica (l’insieme delle attività ‘tipiche’ svolte da Regione ed enti), la parte più consistente dei proventi, ha spiegato il vicepresidente della commissione di Controllo, Andrea Pieroni (Pd), “proviene dai tributi e ammonta a oltre 8 miliardi di euro, la maggior parte dei quali finalizzati alla sanità. Per quanto riguarda invece i costi, la maggior parte si concentrano su trasferimenti e contributi, per un ammontare di circa 8 miliardi”. Tra  gli importi significativi ci sono i costi per prestazione di servizi: ammontano a 700 milioni e sono in aumento rispetto al 2017, perché dal 2018 è stato contabilizzato anche il contratto di servizio per il trasporto pubblico. Mentre i costi del personale sono pari a 254 milioni (nel bilancio consolidato sono comprese tutte le agenzie regionali, oltre alle società in house e Fidi Toscana).
Venendo all’attivo patrimoniale, i beni che Regione e soggetti del gruppo hanno nel proprio bilancio ammontano complessivamente a 1,25 miliardi.
Considerevole infine la voce relativa alla liquidità del gruppo, pari a 941 milioni di euro, anche se si tratta di risorse in gran parte legate al sistema di tesoreria unica. Il patrimonio netto, che si conferma negativo (- 1miliardo e 500mila euro) è comunque migliorato di 600mila euro rispetto al 2017.
Pieroni aveva iniziato il suo intervento in aula augurandosi che “alla prossima seduta della commissione controllo ci siano le dimissioni del presidente Roberto Salvini”, le cui dichiarazioni rilasciate in commissione agricoltura e poi sulla stampa in merito a un possibile sviluppo del turismo sessuale in Toscana, sono state al centro del dibattito in apertura dei lavori del Consiglio regionale.
Il consigliere Gabriele Bianchi (M5S) ha annunciato il voto contrario del suo gruppo, specificando che “Fidi Toscana deve tornare a svolgere attività di garanzia e non commerciale, perché questo cambio di rotta ha ridotto del 38 per cento il credito alle imprese”.

 

TOSCANA: OTTO GIORNI DI FESTA PER PALIO DEGLI ARCIERI “CITTÀ DI PESCIA”

“Per otto giorni la città di Pescia cambia pelle, all’insegna della riscoperta delle sue tradizioni storiche”. Con queste parole il consigliere regionale della Toscana Marco Niccolai ha introdotto, nella conferenza stampa che si è svolta nel palazzo del Pegaso, la presentazione della 42a edizione del Palio Città di Pescia, che prenderà il via domenica 25 agosto e si concluderà, con la tradizionale sfida degli arcieri dei quattro rioni cittadini, domenica 1 settembre. “I giorni del Palio – ha aggiunto Niccolai – grazie a una formula che coniuga storia, promozione turistica e socialità, sono un’occasione per conoscere la storia, la cultura e le bellezze artistiche e paesaggistiche di Pescia e della Valdinievole”.

Secondo il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, “il Palio di Pescia è una delle manifestazioni di rievocazione storica che meglio rappresenta le tradizioni identitarie della Toscana”. Giani ha inoltre sottolineato che la sfida degli arcieri “è senz’altro la più importante che si svolge a livello regionale” e il Palio ha il merito di dare risalto alla figura femminile attraverso il concorso La bellezza e eleganza della donna nel Medioevo e nel Rinascimento, giunto quest’anno alla 20a edizione, “che funziona da attrattiva per molti gruppi storici da tutta la Toscana e da altre regioni italiane”.

Ricco, come ha sottolineato il coordinatore della Lega dei Rioni, Federico Bini, il programma degli eventi. Si comincia domenica 25 agosto con il 17° trofeo della Palla al paniere, rievocazione di un antico gioco medievale. Nei successivi quattro giorni, invece, si terranno le cene propiziatorie dei Rioni che parteciperanno al Palio: lunedì 26 agosto il Rione Ferraia, martedì 27 agosto il Rione San Michele, mercoledì 28 agosto il Rione San Francesco e giovedì 29 agosto il Rione Santa Maria. Venerdì 30 agosto, invece, ci sarà la presentazione del ‘cencio’ che andrà in premio al rione vincitore del Palio, l’annuncio dei nomi degli arcieri che si sfideranno la domenica e l’esibizione degli sbandieratori. Sabato, il primo dei corteggi storici, con partenza dagli accampamenti medievali lungo il fiume Pescia e arrivo in piazza del Grano, dove sarà eletta la dama più bella. Infine, nel pomeriggio di domenica, il secondo corteggio storico, con partenza sempre dagli accampamenti sul Pescia e arrivo in piazza Mazzini, dove gli arcieri dei rioni si contenderanno la vittoria del Palio.

GIANI CELEBRA 450ESIMO ANNIVERSARIO DELL’ASCESA DI COSIMO I

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Il cavallo alato, “simbolo della Toscana moderna, della libertà e della democrazia” da oggi è esposto accanto al ritratto di Cosmo I de’ Medici nella galleria storica di palazzo del Pegaso. Con questo gesto simbolico il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, celebra l’ascesa del secondo e ultimo duca di Firenze a Granduca della Toscana nel giorno in cui ricorre il 450esimo anniversario. “Il 27 agosto 1569 – ricorda Giani – papa Pio V insignì Cosimo I del titolo di ‘Magnus Dux Etruriae’. Fu così istituito il titolo di Granduca per chi, da allora in poi e fino all’unità d’Italia, si succedette alla guida della Toscana”.

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, il presidente ricorda la figura di Cosimo e la inserisce nel novero dei protagonisti che determineranno il processo di aggregazione del nostro Paese. “Autentico statista di casa Medici, ha dato al Granducato un’impostazione di Stato che sarà poi la Regione di oggi”, dice Giani elencando l’impegno profuso tra “contatti diplomatici e costruzione di palazzi e fortezze”, tra questi gli Uffizi, la ristrutturazione di Palazzo Vecchio con il Salone dei Cinquecento, l’acquisto di Palazzo Pitti fino all’idea del Corridoio Vasariano.
 
Nel 2019 ricorrono anche i 500 anni della nascita e non a caso Giani ne ha fatto l’anno di Cosimo da celebrare e ricordare attraverso iniziative e progetti specifici appoggiati anche dal Consiglio. Grazie alla legge sui “Grandi Toscani” approvata lo scorso febbraio, è stato istituito un bando per sostenere le iniziative collegate alle celebrazioni del “padre della Toscana moderna”, come lo definisce ancora il presidente. Un avviso rivolto ai comuni toscani finanziato con 80mila euro, “che si stima ne muoveranno fino a 300mila tra progetti e iniziative sul territorio”, spiega Giani, cui hanno risposto tutte le province e che ha prodotto 38 progetti che “ben rappresentano l’interpretazione della figura del Granduca nei singoli territori”.

Le domande pervenute si riferiscono a progetti e iniziative (4 dalla provincia di Arezzo; 9 dalla provincia di Firenze; 2 dalla provincia di Grosseto; 1 dalla provincia di Livorno; 2 dalla provincia di Lucca; 5 dalla provincia di Massa; 7 dalla provincia di Pisa; 2 dalla provincia di Prato; 2 dalla provincia di Pistoia; 4 domande dalla provincia di Siena) che ricordano il peso storico di Cosimo I de’ Medici e spaziano tra convegni, mostre, laboratori e spettacoli.

FESTIVAL “CON-VIVERE”, A CARRARA SI PARLA DI FORMAZIONE

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Da Socrate a twitter, fino alla formazione dell’attuale classe dirigente in Cina. Torna ‘Con-vivere Carrara Festival’, che dal 5 all’8 settembre si occuperà appunto di ‘Formazione’, in una naturale prosecuzione del cammino intrapreso sul tema ‘Lavoro’ al centro dell’edizione del 2018. La rassegna organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, sotto la direzione scientifica di Remo Bodei, è stata presentata questa mattina, giovedì 29 agosto, nella sala Barile di palazzo del Pegaso.
Il programma di quest’anno prevede oltre ottanta appuntamenti tra cui mostre, concerti, spettacoli, film, ma anche lezioni magistrali e il festival dedicato alle scuole, per approfondire le molte questioni legate al tema di come educare, istruire, formare.

A far gli onori di casa in palazzo del Pegaso il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, con il consigliere Giacomo Bugliani. Il presidente ha definito Con-vivere “non solo il riferimento di Carrara città della cultura, ma un tassello dell’immagine più complessiva che la Toscana offre sul piano culturale”. Particolarmente stimolante, secondo Giani, il tema della formazione declinato “nell’Italia di oggi, che rinnova un’immagine culturale nei 500 anni di Leonardo da Vinci”. “La formazione oggi – ha aggiunto il presidente – deve avere attraverso la cultura un’arma critica di conoscenza”.
Per Giacomo Bugliani, che ha introdotto la presentazione, il Festival “permette di cogliere in senso pieno il tema della formazione e educazione, intesa come istruzione alla civiltà, alla formazione dell’uomo; come strumento di esaltazione della capacità dell’uomo”. Per quattro giorni Carrara sarà “a celebrare questi valori” e grazie alla molte, importanti iniziative messe in campo, la città “potrà emergere nel panorama nazionale come uno dei centri più vivi del nostro territorio”.

Di primissimo piano le presenze assicurate per gli oltre venti incontri, tra conferenze e dibattiti, che si svolgeranno in piazze, cortili e sale prestigiose degli enti del territorio, dove giornalisti, scienziati e personalità del mondo culturale si confronteranno con il pubblico. Tra i nomi, oltre allo stesso Remo Bodei, anche Paolo Mieli, Gian Antonio Stella, Julio Velasco, Mario Tozzi, Mogol, Danilo Rea e Rahmin Bahrami. Gli appuntamenti sono tutti gratuiti, ad eccezione della conferenza-concerto di Ilia Kim e Piero Rattalino in “Artigianato e scienza nella formazione del musicista” (in programma sabato 7 settembre al Cinema Garibaldi alle 21.30).
“La manifestazione ospiterà il sapere nazionale e internazionale”, ha precisato Enrico Isoppi, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Tra le novità di quest’anno “un’apertura dei confini del festival, che proporrà un’offerta più ampia nel tempo e nello spazio, con eventi prima e dopo le giornate di settembre anche fuori Carrara”. Inoltre si è ampliato il  Comitato che sostiene la manifestazione, dopo “l’ingresso di enti espressione del territorio, ai quali va il nostro ringraziamento” ha concluso Isoppi.
Sono almeno quattro i campi di indagine su cui si ‘indagherà’ nella quattro giorni a Carrara: tra questi “Educare nella società digitale”; “Modelli e ambiti della relazione educativa”; “Scuole e istruzione” e “La formazione continua e il lavoro”. La coordinatrice del Festival, Emaneula Mazzi, ha indicato lo spirito della manifestazione, che “mette in luce tanti problemi e tante domande ma anche tanto attivismo, iniziative e progettualità”. Come quelle che si aprono, per esempio, “nel festival dentro il festival, quello dedicato alle scuole. Abbiamo invitato i ragazzi a portare dei loro progetti, che diventano eventi”.
La manifestazione, che ha il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Massa Carrara, è promossa dal “Comitato per il festival con-vivere”, di cui è capofila la Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara e del quale fanno parte anche Comune di Carrara, Accademia di Belle Arti di Carrara – in conferenza stampa rappresentata da Luciano Massari -, Camera di Commercio Massa-Carrara e Fondazione Marmo, in palazzo del Pegaso con Matteo Venturi.
 

TOSCANA: 1/9 INAUGURAZIONE MOSTRA “VOLA FIRENZE” DI ENRICO BANDELLI

“Amo particolarmente l’opera di Enrico Bandelli, perché nel suo lavoro l’arte si coniuga alla perfezione con la rappresentazione della natura e il rispetto dell’ambiente”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani, introducendo la conferenza stampa di presentazione della personale dell’artista fiorentino, intitolata “Vola Firenze”, che si inaugurerà domenica 1 settembre, alle 19, alla Galleria Immaginaria di via Guelfa 22a/r a Firenze. Giani ha ricordato che Bandelli, già ospite di una mostra che si è tenuta in passato al palazzo del Pegaso, “è un artista di riferimento per la città e in questa sua nuova mostra la sua arte, che con il richiamo al rispetto dell’ambiente si lega a una delle battaglie sociali più importanti del nostro presente, si interfaccia con i monumenti di Firenze e il loro paesaggio”.

 

Per introdurre il visitatore ai lavori che saranno visibili alla Galleria Immaginaria, Enrico Bandelli ha svelato il significato del passerotto presente in tutte le opere: “Quando ero piccolo, sognavo di volare. Quel sogno si è tradotto nel passerotto presente nei miei lavori già da molto tempo. Quel passerotto sono io, che volando sfiora le chiese di Firenze, le case, e ammira il paesaggio sottostante”. Bandelli ha anche sottolineato che le opere in mostra sono tutte realizzate con la tecnica del bassorilievo in bianco. “Ho abbandonato l’uso del colore ormai da sette o otto anni – ha spiegato – per ridurre all’essenzialità e alla purezza l’ambiente che ci circonda”.

“Questa mostra – ha concluso Claudio Bini, presidente della Società San Giovanni Battista – rende omaggio a un artista attento al mondo e rappresenta un atto di amore verso la sua città”.

TOSCANA, LINEE GUIDA PER UN’OFFERTA SEMPRE PIÙ DI QUALITÀ

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Gli standard minimi per la realizzazione del Prodotto turistico omogeneo, uno degli elementi chiave della recente legge regionale sul turismo che ha ridisegnato la geografia della Toscana a vantaggio della specificità e dell’identità territoriale, cominciano a prendere forma.
In commissione Sviluppo economico, guidata da Gianni Anselmi (Pd), sono state illustrate le linee guida che permetteranno di strutturare l’insieme di beni e servizi di un territorio, così da intercettare la domanda con prodotti di alta qualità modellati alle nuove richieste di viaggio. Rappresentano, è stato spiegato, il completamento della revisione normativa operata nel maggio del 2018. È una formula nuova, su cui la Toscana dovrà confrontarsi, che dovrà integrarsi con i 28 ambiti territoriali costituiti. 

In pratica il ‘prodotto turistico omogeneo’ aggrega i Comuni con vocazioni e identità affini anche oltre i perimetri degli ambiti. Per realizzare un’offerta turistica di qualità, i Comuni potranno associarsi per tipologia di prodotto stipulando un’apposita convenzione. “Sono oltre 20 quelle già attivate”, ha dichiarato il presidente Anselmi, “segno che a pochi mesi dal varo della legge, sensibilità e voglia di fare hanno mosso capacità progettuali non indifferenti e dato risposte territorialmente puntuali rappresentative della componente identitaria”. Dovrà contenere elementi funzionali all’offerta turistica con l’indicazione dei servizi proposti da pubblico e privato, le destinazioni coinvolte, gli elementi chiave della strategia di marketing, una struttura di gestione che indichi l’organizzazione del prodotto e una modalità di controllo del rispetto dei requisiti dell’offerta. Ciascun prodotto turistico dovrà coinvolgere più di cinque Comuni e interessare territori con più di 5mila posti letto.
Generale apprezzamento è stato espresso dalla vicepresidente della commissione Irene Galletti: “Sulla qualità non si investe ancora abbastanza. Dobbiamo analizzare i punti di forza e di debolezza perché se è vero che abbiamo aumentato l’accoglienza, è altrettanto certo che abbiamo mancato l’obiettivo della ricaduta economica sul territorio”.

TOSCANA: A LONDA APPUNTAMENTO CON LA PESCA REGINA

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Dal 6 all’8 Settembre torna lo storico appuntamento con la Festa della Pesca Regina di Londa, evento dedicato alla “Regina d’Autunno”, la Pesca Tardiva nata proprio a Londa intorno agli anni ’50. Un particolare tipo di cultivar ottenuto da genealogia sconosciuta, che raggiunge il suo massimo splendore, in forma e gusto, nella seconda settimana di settembre.

Negli anni la Pesca Regina si è fatta strada tra le eccellenze ortofrutticole del nostro territorio, unica cultivar a polpa bianca presente sul mercato fiorentino a settembre inoltrato.

E da più di 50 anni Londa celebra la sua “Regina” con una festa ricca di momenti di intrattenimento e di approfondimento, organizzata dal Comune di Londa in sinergia con la Pro Loco di Londa e con il patrocinio di Regione Toscana, Città metropolitana di Firenze, Unione Comuni Valdarno e Valdisieve Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna.

Tre giorni di festa che metteranno al centro la Pesca e con lei tutto il patrimonio verde che Londa può offrire. Un territorio dall’importante potenziale , in grado di garantire una filiera di prodotti a km zero in un ambiente incontaminato alla porta fiorentina del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi Monte Falterona e Campigna.

“Un prodotto molto conosciuto che caratterizza la nostra economia e la nostra produzione agricola – afferma il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani – Questa pesca ha delle caratteristiche che la rendono davvero regina: gusto, sapore, forma. Io ritengo che sia molto importante che il Consiglio regionale possa essere una vetrina per i prodotti della Toscana che vogliamo salvaguardare con tutte le misure e promuovere”.

TOSCANA: PARCO APUANE, OK BILANCIO PREVENTIVO 2019

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Via libera in commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd), al bilancio preventivo 2019 e al piano di investimenti 2019-2021 del parco delle Alpi Apuane. Il conto economico, in equilibrio e con una maggiore autonomia finanziaria, incassa il voto favorevole del Pd, l’astensione del Movimento 5 stelle e il parere contrario di Lega, Sì-Toscana a sinistra e Fratelli d’Italia.

Secondo quanto illustrato nel corso della seduta, il valore della produzione è previsto pari a 1milione 736mila 549,56 euro, in diminuzione di circa il 6,41 per cento rispetto al preventivo 2018 assestato. I ricavi delle vendite e delle prestazioni (316mila 500) risultano in diminuzione del 10,07 per cento rispetto all’anno precedente e registra ricavi per sanzioni amministrative, per il rilascio di autorizzazione di impatto ambientale, per contributo di estrazione.

I contributi in conto esercizio dalla Regione, 1milione 162mila 480 euro, sono in leggera diminuzione (-0,33 per cento, pari a 3mila 880) come pure quelli in conto esercizio da altri enti pubblici, 226mila 44,56 euro (-18.33 per cento pari a 50mila 373,49).

I costi della produzione risultano pari a 1milione 666mila 886,02, in diminuzione di circa 114mila euro (-6,42 per cento) rispetto alla previsione 2018. I costi per il personale (900mila 497,07) diminuiscono del 3,97 per cento rispetto alla previsione 2018 assestata in cui la cui stima era di 937mila 732,87 euro. La dotazione organica attuale presenta una copertura del 78 per cento (19,5 posti su 25 totali) e diminuirà a partire dal 31 dicembre 2019 per effetto di un pensionamento.

Nel programma annuale delle attività, il parco intende realizzare alcune linee considerate strategiche, tra queste il dinamismo e la competitività dell’economia toscana; il patrimonio culturale come opportunità di ‘buona rendita’; la coesione territoriale ed attrattività a cui si aggiungono quelli peculiari dell’Ente quali biodiversità, geodiversità; il valore e la vocazione nazionale\internazionale del parco.

Il Piano degli investimenti 2019-2021 (313mila 588,25 euro) prevede interventi sul 2019 pari a 208mila 588,25 euro per lavori di realizzazione impianti di vario tipo e dell’aula didattica del nuovo centro agricolo naturalistico di Bosa di Careggine (77mila 266,17); lavori propedeutici all’installazione di un parco avventura artificiale (24mila 192,88); realizzazione di un punto informativo e promozionale di prodotti agro-alimentari e artigianali di qualità, legati alla transumanza (30mila);

modernizzazione e implementazione del centro visite del parco (77mila 49,20). Per il 2020 sono previsti interventi per un totale di 90mila euro per continuare, tra l’altro, i lavori sul fabbricato di Bosa. Nel 2021 sono previsti investimenti di 15mila euro per completare il recupero e la sistemazione agraria delle opere di terrazzamento nel Centro di Bosa.

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