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RIFIUTI, SVOLTA “GREEN” PER LA TOSCANA

Il Consiglio regionale della Toscana, dopo due giorni di dibattito, oggi ha approvato la svolta “green” decisa dalla giunta Rossi in materia di rifiuti. Dopo aver annunciato, ieri in aula, che il capitolo termovalorizzatori è definitivamente archiviato e che l’Eni a Livorno potrebbe realizzare un impianto a emissioni zero che produca biocarburante, il presidente è tornato nel Palazzo del Pegaso per seguire la giornata di lavori del parlamentino. “La discussione è stata più che civile – ha detto in aula il governatore al termine di tutti gli interventi – Non ho sentito contestazioni di merito: ciò che ho trovato giuste sono le richieste di approfondimento del progetto e di coinvolgere i territori. Insomma, tutti hanno palesato questa svolta ambientalista che la giunta toscana ha proposto e che mi pare in sintonia con i nostri corregionali, con le imprese. Quindi sono orgoglioso di questo anche se non nascondo le difficoltà: tra il dire e il fare bisogna lavorare e impegnarsi”. Il presidente Enrico Rossi ha voluto riconoscere anche il ruolo costruttivo dell’opposizione che ha presentato “documenti aperti: questo conferma anche la serietà della nostra svolta. Forse qualcuno avrebbe voluto metterci in croce su questo tema e invece siamo riusciti a trovare soluzioni all’avanguardia e in sintonia con l’Europa”.

“Ora, e meno male – ha aggiunto -, siamo tutti un po’ ‘gretini’: bisogna pensare al futuro e forse i giovani ce lo chiedono più di altri. Dedichiamo a loro questo Consiglio e questo atto”. Il consigliere regionale Giacomo Giannarelli (M5S) nel suo intervento ha snocciolato i numeri sull’economia circolare ricordando che ha “un fatturato di circa 88 miliardi con 400mila occupati in tutta Italia”. “Sono dati che ci spingono a leggere il tema dei rifiuti anche sotto l’aspetto economico, non solo quello della tutela dell’ambiente”. L’esponente grillino ha evidenziato le mancanze della Giunta di fronte ad un piano regionale in scadenza. “La nostra paura – ha detto – è che il realismo lasci spazio all’irrazionalità della campagna elettorale o alla fiducia estrema in soggetti come Eni”. “Chiedo passaggi concreti, risposte certe”. Dopo aver espresso condivisione per il concetto di economia circolare, la raccolta differenziata spinta e la conclusione del ciclo non attraverso discarica ma con impianto, Maurizio Marchetti (Fi) ha affermato: “Le mie considerazioni si basano sul fatto che ogni volta che si parla di rifiuti si alza l’asticella della percentuale della differenziata”.

Il capogruppo di Forza Italia ha ricordato che “la Toscana è riuscita a raggiungere circa il 53 per cento, con aree come l’Ato Sud che non arrivano al 40 per cento” nonostante questo la “Giunta rilancia e mira al 75 per cento nel 2025 e ipotizza l’80 per cento nel 2030. Sono dati eufemistici, ci si illude, è una previsione a dir poco ottimistica”. Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt) ha rilevato che “nella comunicazione si fa riferimento solo ai rifiuti urbani, che però rappresentano solo un sesto di quelli prodotti, mentre sarebbe bene prendere in considerazione anche gli altri tipi, a partire dai rifiuti provenienti dalla depurazione delle acque reflue”. Inoltre “si ammette che l’obiettivo per il recupero dei rifiuti non sarà raggiunto, quando alcuni Comuni lo hanno superato; si tratta dunque di insistere attuando le politiche giuste, e di impedire che ogni gestore applichi i suoi metodi fantasiosi di raccolta differenziata”. Mentre secondo Elisa Montemagni (Lega) “è stata fatta un bel po’ di confusione. Per noi si può parlare di vittoria quando i territori possono decidere, non quando si impongono loro le strategie da seguire. In realtà si continuano a proporre politiche che non sono risolutive”.

Riguardo all’impianto proposto da Eni, per la consigliera “non è chiaro che cosa farci. Si tratta di un impianto sperimentale e non è saggio basare una strategia su un’operazione che non si sa nemmeno se, quanto e come funzionerà”. Infine, Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) ha dichiarato di “concordare al 95 per cento con la proposta di risoluzione presentata dal Pd, molto meno con la comunicazione della Giunta, che annuncia una svolta di Pirro”. “Si propone infatti – ha proseguito il capogruppo – di inaugurare una stagione di impianti di bio-raffineria o gassificatori, che comunque prevedono che i rifiuti debbano essere bruciati. E questo è l’esatto contrario rispetto alla filosofia di base dell’economia circolare, che invece stabilisce che nulla debba essere distrutto, ma che tutto vada riutilizzato”. Per quanto riguarda Case Passerini “è un traguardo storico, ma per il resto assistiamo solo a un mezzo passo in avanti”.

TOSCANA: PIANO SANITARIO E SOCIALE, VARATO IL TESTO DEFINITIVO

E’ stata approvata a maggioranza la stesura finale del Piano sanitario e sociale integrato regionale (Pssir) 2018-2020. Arriva così alle battute finali il lavoro, iniziato a gennaio, della commissione Sanità presieduta da Stefano Scaramelli (Pd). Lo rende noto il Consiglio regionale della Toscana.

“Dopo una lunga fase di consultazioni, di raccolta e, in molti casi, di accoglimento dei suggerimenti fatti e delle osservazioni – si legge in una nota dell’assemblea toscana -, è iniziata la fase della rielaborazione della proposta di delibera, con i numerosi emendamenti presentati dai vari gruppi. Oggi, giovedì 25 luglio, con l’esame e la votazione del testo emendato (decine gli emendamenti discussi), è stato dato il via libera alla versione finale del piano”.

Come ha spiegato il presidente Scaramelli, nella seduta della commissione Sanità prevista per il prossimo 12 settembre sarà disponibile il testo emendato completo, in modo da arrivare alla votazione definitiva nella seduta del Consiglio regionale prevista per le date del 24 e 25 settembre prossimi.

L’atto è stato approvato in Commissione a maggioranza, con il voto favorevole del Pd e di Serena Spinelli (Gruppo misto-Art. 1/Mdp). Contro si sono espressi invece tutti i gruppi di opposizione, nonostante siano stati accolti e votati all’unanimità gran parte degli emendamenti da loro proposti.

Il nuovo piano a valenza triennale delinea le strategie sanitarie e sociali della Regione e vuole essere un agile strumento di programmazione socio-sanitaria, con una più marcata integrazione tra politiche sociali e politiche sanitarie. “Grazie anche al lungo lavoro di rielaborazione in Commissione – spiega il Consiglio regionale nella nota -, sono stati fissati dieci obiettivi strategici che guidano le azioni del piano (i cosiddetti ‘driver’): prevenzione, disuguaglianze di salute e sociali, liste di attesa, vivere la cronicità, nuovi modelli di ‘care’, innovazione e informazione, welfare etico e partecipazione, competenze e lavoro tra sicurezza e modernità, sostenibilità, qualità del fine vita”.

I destinatari delle azioni dedicate del piano (indicati come ‘target’), sono i genitori, i bambini, i giovani, le donne, gli anziani, gli stranieri, i lavoratori, le popolazioni residenti nelle aree interne, montane e insulari, le persone detenute negli istituti penitenziari. Infine il testo dedica attenzione, con tre specifici ‘focus’, ai pazienti oncologici, alle persone con disabilità, alla salute mentale.

TOSCANA: DIRITTO ALLO STUDIO, VIA LIBERA A BILANCIO IN COMMISSIONE

Parere favorevole a maggioranza in commissione Sviluppo economico, guidata da Gianni Anselmi (Pd), al bilancio di esercizio 2018 dell’Azienda per il diritto allo studio della Toscana. Sulla proposta si è astenuta la Lega.

Secondo quanto illustrato dal presidente dell’agenzia regionale Marco Moretti, il bilancio 2018 si chiude con un utile di circa 2 milioni, i ricavi ammontano infatti a 101 milioni, i costi a 99 milioni. Le aree di intervento sono tre: borse di studio, ristorazione e alloggio. Nel corso dell’anno accademico 2017-2018, a detta di Moretti, si è raggiunto il “massimo di aiuti effettivamente erogati agli studenti” (14mila 300 in tutto). L’utile non è dovuto ad una “contrazione dei servizi – ha spiegato il presidente – quanto piuttosto a un’azione di efficientamento della struttura che è ormai consolidata”. Sono sati circa 5mila i posti letto messi a disposizione. Le mense, invece hanno subito una certa contrazione, si è passati da 3milioni e 900mila a 3milioni e 700mila, ma, ha assicurato Moretti, la differenza è legata a “fenomeni temporanei e restiamo comunque alti: eroghiamo circa il doppio dei pasti della seconda regione nella graduatoria nazionale”.

I costi del personale diminuiscono: da 13milioni e 100mila a 12milioni e 700mila. In diminuzione anche il numero degli impiegati: da 363 a 352.

L’Azienda regionale, realizza servizi e interventi di sostegno allo studio per gli studenti universitari iscritti a corsi di laurea, laurea specialistica, dottorato di ricerca e scuole di specializzazione delle Università di Firenze, Pisa, Siena, delle Accademie di Belle Arti di Firenze e Carrara, degli Istituti Superiori di Studi Musicali e Conservatori di Firenze, Livorno, Lucca e Siena, dell’Istituto superiore per le industrie artistiche di Firenze, dell’Università per stranieri di Siena, della Scuola superiore per mediatori linguistici di Pisa, Accademia italiana di arte, moda e design di Firenze, IMT di Lucca e Siena Jazz University.

TOSCANA: VIA LIBERA A RENDICONTO GENERALE

Diciotto miliardi di entrate e uscite con un disavanzo di 2 miliardi e un saldo finanziario negativo di 476 milioni di euro. Sono questi i dati del Rendiconto generale finanziario 2018 del Consiglio regionale della Toscana approvato questa sera a maggioranza con votazione per appello nominale. La seduta, che si è aperta con il minuto di silenzio chiesto dal presidente Eugenio Giani per ricordare l’aretino morto a causa del maltempo – ha visto una serrata discussione tra i vari consiglieri di maggioranza e opposizione terminata con 24 voti a favore, 14 contrari e 2 astenuti. Rispetto al 2015 si registra un costante miglioramento e una riduzione di oltre un miliardo di euro del disavanzo. 

La gestione dei residui si caratterizza poi per un saldo negativo di circa 40milioni di euro, dovuta essenzialmente alla cancellazione di alcuni residui attivi relativi alla tassa auto, versata da contribuenti toscani, ma incassata da altre regioni, che non sarà compensata per effetto di una decisione assunta in Conferenza Stato Regioni. La gestione di competenza registra un saldo positivo di 324,44milioni di euro. In particolare, su uno stanziamento di entrata e di spesa pari a 18miliardi e 620,33milioni di euro, risultano accertate somme per 10miliardi e 922,01milioni di euro ed impegnate somme per 10miliardi e 597,76milioni di euro. Uno scostamento solo in parte dovuto a elementi tecnici. Va precisato che a fronte dell’entrata accertata di 10milioni e 922,01milioni di euro (costituita essenzialmente da imposte, tasse e tributi destinati a finanziare la sanità), risultano incassati 9miliardi e 24,70milioni di euro, con una capacità di riscossione in conto competenza di 82,62 per cento delle entrate accertate. “Sui tempi di pagamento competiamo con la Lombardia – ha spiegato in aula Andrea Pieroni (Pd), vice presidente della Commissione Controllo – I residui attivi e passivi sono in diminuzione”. 

A fronte di un indebitamento pari a 1,9miliardi di euro, ha rilevato che la quota pro/capite del debito regionale è pari a 502,94 euro, “meno della metà della media nazionale”, con un debito regionale pari allo 0,109 per cento del Pil nazionale” ed “una spesa del debito di 166milioni di euro in diminuzione: erano 179 milioni nel 2017”. Dal 2015, inoltre, si fanno investimenti utilizzando la cassa (3,5miliardi senza interessi). La capacità di indebitamento per oltre due miliardi di euro non viene utilizzata. “Una scelta politica è stata fare gli investimenti usando la cassa. Si è rinunciato, cioè, a utilizzare lo strumento del mutuo, se non in minima parte – ha rilevato il relatore -. In un quadro complesso e difficile, da questi dati emerge con chiarezza lo sforzo costante sul contenimento e la razionalizzazione della spesa”. La spesa del personale è in riduzione, sebbene l’ente abbia circa mille e cento unità in più, provenienti dalle Province”. “La pronuncia di parifica della Corte dei Conti, ottenuta nell’udienza del 23 luglio scorso, non è un atto meramente ricognitivo, né dovuto né formale, ma certifica un bilancio in ordine, sostenibile e che nessuna legge regionale determina squilibri economico-finanziari ”, ha affermato il vicepresidente della commisione Controllo, Andrea Pieroni (Pd), relatore in aula sul provvedimento. 

Pieroni ha  ricordato che le entrate di pertinenza regionale ammontano a 8,3miliardi di euro, con un incremento di 194milioni sul 2017. “Segnano un andamento positivo le entrate relative ad Irap e compartecipazioni IVA – ha osservato – e ciò senza aumenti di tasse, imposte o aliquote”. Il fondo cassa è risultato pari a 382miloni di euro, con  incremento della giacenza di 107milioni di euro. La capacità di spesa si è incrementata fino all’86,60 per cento, così come è aumentato l’ammontare degli stanziamenti di competenza giunti a 9,3 miliardi di euro.

CAVE, OK PIANO SVILUPPO SOSTENIBILE

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Una lunga seduta, partita questa mattina di buon ora e terminata dopo quasi dieci ore di ininterrotta discussione, ha portato l’aula del Consiglio regionale della Toscana ad approvare – con 21 voti a favore, 12 contrari – il nuovo Piano Cave, lo strumento di pianificazione territoriale con il quale la Regione persegue la tutela, la valorizzazione e l’utilizzazione dei materiali da cava in una prospettiva di sviluppo sostenibile e privilegiando il riuso di materiali assimilabili. Il Piano definisce il quadro conoscitivo delle attività estrattive e delle risorse presenti sul territorio (vincoli, siti estrattivi, tipologia di materiali estratti, materiali riutilizzabili, andamento economico del settore, proiezioni di mercato).
Produce la stima dei fabbisogni a scala regionale tenendo conto anche del riutilizzo sulla base delle previsioni del Piano Rifiuti, i comprensori estrattivi e gli obiettivi di produzione sostenibile, i giacimenti in cui possono essere localizzate le aree a destinazione estrattiva, i criteri ai fini della localizzazione da parte dei Comuni, i criteri per l’attività estrattiva in relazione alla tipologia di materiale e i criteri per il ripristino ambientale. Individua, poi, anche  gli indirizzi per la valorizzazione dei materiali e per lo sviluppo del sostegno alle filiere produttive, per le attività estrattive con termini, per il recupero ambientale dei siti estrattivi dismessi, scenari e criteri per la coltivazione in galleria. Nell’illustrare all’aula del parlamentino toscano la legge, il presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli, ha detto che “con il Piano cave che ci apprestiamo ad adottare, possiamo dire di aver fatto un ottimo lavoro e riconoscere all’assessore Ceccarelli di aver attivato meccanismi aggiuntivi di confronto assiduo sul territorio. Un confronto che abbiamo cercato di riprodurre nel lavoro delle commissioni congiunte”.
Contestualmente il Consiglio ha respinto gli atti collegati presentati dalle minoranze (ordini del giorni e emendamenti), mentre ha approvato le modifiche proposte dal gruppo Pd. In particolare Sì-Toscana a sinistra proponeva, con un atto di indirizzo specifico, “la definizione univoca di lavorazione dei materiali ad uso ornamentale”. Forza Italia e Fratelli d’Italia puntavano invece alla definizione di cava dismessa, ossia quella per la quale non è vigente il titolo autorizzatorio né è pendente in istruttoria il procedimento per ottenere il titolo; così come alla specifica che il provvedimento di proroga non può comportare modifiche o varianti sostanziali al progetto definitivo, fatte salve le varianti senza alcun aumento volumetrico all’interno del perimetro autorizzato. Un altro emendamento chiedeva infine lo stralcio dell’articolo 19 della proposta di legge che prevede il passaggio del sito estrattivo al patrimonio indisponibile comunale qualora il proprietario privato non intenda esercitare l’attività di coltivazione né trasferire a terzi la facoltà. A detta dei consiglieri Maurizio Marchetti, Marco Stella  (Forza Italia) e Paolo Marcheschi (Fratelli d’Italia), quanto previsto nella nuova legge è“pericolosissimo” in quanto obbliga il privato proprietario di più cave alla coltivazione contemporanea. In chiusura di dibattito l’assessore Vincenzo Ceccarelli, ha replicato che la legge sancisce il “processo di costruzione di regole precise e non vessatorie per l’escavazione sostenibile e la salvaguardia ambientale. Trattandosi di materia non riproducibile, occorre un uso migliore”. E sulla legge ha ribadito: “E’ frutto di un lungo confronto e di una grande concertazione. Calibra meglio le possibilità di lavoro spingendo sulla sicurezza e rende più civile l’utilizzo del materiale”. Il combinato disposto legge/Piano “segna una bella pagina politica” ha concluso.

TOSCANA: GEOTERMIA, PD “GOVERNO ACCOLGA SFIDA TUTELA AMBIENTE-LAVORO”

“Il Consiglio di oggi ha, prima di tutto, un forte valore simbolico. Quando si pensa alla geotermia l’immagine che ci viene in mente è quella delle colline con le torri della Val di Cecina e dunque non potevamo che riunirci qui per lanciare un messaggio univoco e chiaro al Governo: la geotermia è una risorsa da tutelare e valorizzare, non si perda più tempo e si concretizzino gli impegni impresi con la Regione e con i sindaci”. Così Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana, intervenendo nel dibattito. “Il punto è il 2024 – prosegue -. Nella prima bozza c’erano gli incentivi, poi sono stati tolti per scelta politica. Una scelta sbagliata, perché noi abbiamo il compito di governare non solo attualità, ma anche, ad esempio, le nuove autorizzazioni. Abbiamo lavorato molto per dotare la Toscana di una normativa sulla geotermia, andiamo fieri del risultato raggiunto perché è una sfida, una legge che guarda all’ambiente, alla tutela del paesaggio e del lavoro di qualità, allo sviluppo economico dei territori. L’ultima apertura del Ministero ci dice che il Governo ha scelto di seguire le indicazioni della nostra legge, questo ci fa piacere e ci spinge a continuare sulla strada intrapresa. Gli incentivi sono importanti non solo per pareggiare bilanci, ma anche per poter investire in ricerca e in nuove tecnologie: solo così si potrà pian piano superare l’intervento pubblico. Oggi abbiamo presentato un atto collegato alla comunicazione della giunta con cui sosteniamo la richiesta del presidente Rossi di aprire, subito, un tavolo nazionale sul nuovo decreto Fer2”.

“Arriviamo a questo consiglio straordinario con la coscienza a posto – spiega Stefano Baccelli, presidente commissione Ambiente -; in questi anni abbiamo fatto molti passaggi, non banali né indolori, che hanno portato all’approvazione della legge regionale sulla geotermia. Un testo, come abbiamo detto più volte, in cui si è cercato di fare sintesi tra le diverse esigenze ponendo obiettivi chiari: più tutele ambientali, più lavoro. Abbiamo fatto scelte politiche forti ed abbiamo, così, provato a stimolare la filiera affinché potessero rafforzarsi le imprese esistenti ma si potesse anche creare nuova e buona occupazione. Il Governo invece, con l’eliminazione degli incentivi dal Fer1 ha interrotto la strada già avviata e continua a tenere in stallo l’intero settore: la geotermia toscana è una  risorsa per l’intero Paese e di questo dobbiamo continuare a farci forti nei tavoli di lavoro ministeriali”.

“La legge sulla geotermia ha dimostrato ancora una volta che la Toscana è all’avanguardia nell’affrontare problemi nazionali – commenta Gianni Anselmi, presidente commissione Sviluppo economico -. Un testo che ricerca e garantisce i necessari equilibri tra risorse ambientali e attività produttive, proprio come abbiamo fatto per la legge sulle Cave approvata ieri. La Toscana ha una sorta di missione generazionale che evoca la buona politica. Sta da sempre dalla parte della scienza e della conoscenza, di chi vuole evolvere il proprio modello di sviluppo”.

TOSCANA: GIANI “IN ARRIVO UN SOSTEGNO ALLE PRO LOCO”

“Voglio sottolineare due provvedimenti del Consiglio regionale che, in questa settimana, sono passati in sordina: la nuova legge sulle pro loco e lo stanziamento di un fondo cospicuo che destineremo alle popolazioni toscane colpite dalle calamità”. Il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, nella conferenza stampa di questa mattina, ha illustrato, nei particolari, le azioni del parlamentino toscano sia per quanto riguarda il volontariato che per l’assistenza. “La legge sulle Pro Loco – spiega Giani – destinerà alle 370 associazioni sparse sul territorio, circa 1.000 euro a testa. Si tratta di sodalizi rappresentativi di un volontariato spontaneo che si muove per amore del borgo in cui vive. Con questo denaro, le Pro Loco potranno pagarci locandine e spese di manutenzione. Siamo consapevoli che si tratti di una somma marginale ma è la prima volta che la regione mette mano a una legge che, dall’anno prossimo, potrebbe diventare stabile”.

Altro provvedimento è lo stanziamento di 200 mila euro che l’ufficio di presidenza è riuscito a travare grazie ai risparmi sui vitalizi. “le domande di contributo potranno essere presentate da singoli, famiglie e imprese che, negli ultimi mesi, abbiano patito i danni dovuti al maltempo. In particolare mi riferisco anche alle zone di Arezzo, dell’Amiata e della Valdelsa. Il bando – conclude Giani – verrà presentato nei prossimi giorni e darà un contributo di di 5.000 euro a chi documenterà i danni ricevuti”.

TOSCANA: IL TEATRO DEL POPOLO PROTAGONISTA ESTATE A CASTELFIORENTINO

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Andare a teatro è sempre un’emozione unica. Che siano i teatri con palchetti dorati e tende rosse drappeggianti degni dei castelli delle fiabe o che siano teatri moderni, più o meno grandi. Quello che conta è ciò che si instaura tra il palco e il pubblico, ossia un’emozione unica. Teatro al Popolo: teatro fuori dal teatro, non è solo un gioco di parole ma un evento da ricordare. Si tratta della prima rassegna di teatro estivo promossa dalla Fondazione Teatro del Popolo, Comune di Castelfiorentino, Banca di Cambiano, Giallo Mare Minimal teatro e con il patrocinio della Regione Toscana. Il programma prevede tre spettacoli, tutti di mercoledì. Si inizia il 17 luglio con Maria Cassi in Mamma mia!, si prosegue il 24 luglio con il Trio Trioche con Troppe arie e si conclude il 31 luglio con Paolo Hendel in recital. “Teatro al Popolo è una bellissima e originale iniziativa – il commento del presidente del Consiglio regionale della Toscana Eugenio Giani – che nasce in una città che da sempre si dimostra vicina al popolo, ai cittadini. Spostarsi nelle piazze, dialogare con la gente in un clima di grande partecipazione è la formula vincente di questa manifestazione. Sono convinto che Castelfiorentino anche quest’anno potrà godere del successo che merita”.

“Per la prima volta ci proponiamo con una veste inedita per incontrare un pubblico nuovo, per ricreare l’atmosfera magica e coinvolgente dell’evento teatrale sotto le stelle.

Una rassegna all’insegna  della comicità che però si trasforma in poesia”, dice Maria Cristina Giglioli presidente della Fondazione.

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