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Parità di genere, Mazzeo “Bisogna rompere il ‘tetto di cristallo'”

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FIRENZE (ITALPRESS) – Rompere quel” tetto di cristallo” che impedisce le stesse opportunità tra uomo e donna anche con azioni forti, “a colpi di martello per mandarlo in pezzi”, è ormai imperativo. La Toscana, su proposta del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha fatto un primo e importante passo avanti verso il fondamentale diritto dell’uguaglianza, “condizione necessaria per un mondo pienamente sostenibile”, approvando una legge che garantisce parità di genere non solo nelle proposte ma anche nelle nomine effettive. “Garantire alle donne e alle ragazze parità di accesso all’istruzione, a un lavoro dignitoso, così come la rappresentanza nei processi decisionali, politici ed economici, promuoverà economie sostenibili e il Pnrr ci offre un’occasione imperdibile e irripetibile” ha dichiarato il presidente nel suo intervento al convegno organizzato dall’Associazione Italiana Cultura e Sport (AICS) dal titolo “Pari o dispari? Le opportunità donna-uomo in Italia tra obiettivi di sviluppo sostenibile, sport e cultura”.
La riflessione di Mazzeo è partita da un articolo pubblicato qualche giorno fa sul quotidiano ‘Avvenire’ nel quale si raccontava l’esperienza di Lilian Thuram, già campione del mondo con la Francia, ora impegnato nei processi di discriminazione con una sua fondazione. Invitato in una riunione per spiegare di cosa si occupasse, sottolineando la disparità di genere tra i presenti ad ascoltarlo, ha osservato che a mancare non erano le donne ma che c’erano troppo uomini. Una “constatazione”, come ha detto al quotidiano, che gli uomini presenti hanno accolto come “un’aggressione”.
“Se partissimo da questa semplice osservazione della realtà – ha continuato Mazzeo – ci renderemmo subito conto di quanto lavoro ci sia da fare per costruire delle effettive pari opportunità fra uomini e donne. Una necessità che non appartiene solo alla sfera della giustizia etica ma anche a quella dell’utilità economica e sociale”. È ingiusto – ha osservato – che una donna, una ragazza o una bambina abbia meno opportunità di un uomo, un bambino o un ragazzo solo perché femmina”.
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è una grande occasione per ridisegnare il modello di sviluppo dell’Italia e dell’Europa attraverso una crescita che ci conduca a un sistema più sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. Saremmo degli illusi se pensassimo di far correre veloce un Paese utilizzando una sola gamba”. Mazzeo ad esempio del suo pensiero ha portato l’immagine della Regione: “Il Pegaso alato è simbolo di una Toscana con i piedi ben piantati nelle sue tradizioni di civiltà, diritti e libertà ma pronta a spiccare il volo verso il futuro. Se dovesse volare con un’ala legata negheremmo la sua ragione di esistere”.
“È nell’interesse di tutti noi, soprattutto dei giovani e del loro futuro – ha proseguito – rompere una volta per tutte quel tetto di cristallo che impedisce a tante donne di guidare la politica, l’università, l’impresa. E sono convinto che per riuscirci servano anche delle forzature, atti concreti come la nostra legge che impedisce una parità di genere solo formale. Prima bastava inserire un numero di proposte femminili uguali a quelle maschili. Nessuna garanzia era prevista per le nomine. Di fatto un rispetto delle quote solo su carta. Abbiamo rotto questo paradosso dimostrando quello che si può fare se si vuole. Ed è un inizio importante perché ogni lunga marcia inizia sempre da un primo passo, anche se piccolo” ha concluso Mazzeo.

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Stati generali della salute in Toscana, i cittadini chiedono servizi territoriali

FIRENZE (ITALPRESS) – Si è chiuso con la forte richiesta di servizi territoriali e maggiore e migliore organizzazione delle Asl il percorso partecipativo sugli Stati generali della salute in Toscana. Oltre 200 le richieste formulate da cittadini e stakeholders che la commissione del Consiglio regionale, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), non lascerà inevase. “Per la prima volta – dichiara infatti Sostegni – abbiamo fatto una ricognizione a 360 gradi su tutto il mondo della salute in Toscana. Il prossimo passo sarà una proposta di risoluzione per fissare nero su bianco impegni di riforma da chiedere alla Giunta”. A conti fatti, queste le risultanze: oltre 180 contributi da cittadini, operatori sanitari e socio-sanitari, operatori economici e del terzo settore, che hanno indicato – lasciando un contributo scritto o richiedendo un’audizione in Commissione – come priorità per la definizione di nuove politiche della salute in Toscana l’organizzazione del territorio, delle case della salute, delle zone distretto e Società della salute e l’organizzazione delle aziende sanitarie, Asl e ospedaliere universitarie, e della rete ospedaliera.
A fine anno, come già annunciato da Sostegni, si terrà una giornata di approfondimento del percorso partecipativo che segnerà un “passaggio molto importante. Per la prima volta – spiega infatti il presidente – abbiamo aperto una consultazione pubblica sul sistema della salute nella nostra regione per evidenziarne le criticità ma soprattutto per trarre degli spunti di riforma”.
Un lavoro complesso che si sviluppa su più fasi: la prima di consultazione ed ascolto, con il portale web dedicato alla raccolta di suggerimenti e con le audizioni in commissione, che si chiuderanno alla fine del mese di settembre con un numero di circa 200 soggetti auditi tra operatori del campo socio-sanitario, del terzo settore, delle categorie economiche e sociali; la seconda di lavoro istituzionale, con la redazione e l’approvazione da parte del Consiglio di un atto contenente le priorità per la Salute in Toscana sulle quali chiedere un impegno preciso da parte del governo regionale; infine la fase di “traduzione” da parte della Giunta delle richieste dei cittadini e del Consiglio in politiche di riforma di tutto il sistema socio-sanitario della nostra regione.
«E’ davvero fondamentale – prosegue Sostegni – vedere tutto questo lavoro come un percorso unico, che si sviluppa su tre tempi: partecipazione e ascolto, discussione istituzionale, decisione. Ma vorrei sottolineare l’importanza del primo passaggio, quello che abbiamo sviluppato attraverso il portale per la consultazione pubblica e che rappresenta il primo vero tentativo, a partire dalla riforma del 2015, di coinvolgere a 360° i cosiddetti “stakeholders”, tutti coloro cioè che sono interessati a dare un contributo di proposta per migliorare il mondo della salute, perchè ci lavorano, perchè lo vivono come volontari, perchè ci entrano in contatto quotidianamente per ricevere una prestazione”. “Naturalmente – afferma ancora il presidente della Commissione – il lavoro va avanti: per tutto settembre ascolteremo ancora numerosi soggetti, una sessantina, che hanno richiesto un’audizione tramite il portale e faremo anche un focus tematico sulla digitalizzazione. Poi ci dedicheremo alla stesura di una risoluzione in cui saranno individuate le priorità che abbiamo raccolto in questi mesi di ascolto e che di fatto sarà la “cassetta degli attrezzi” che il Consiglio consegna alla Giunta regionale per impostare le politiche della Salute per la Toscana dei prossimi anni”.
Soddisfazione per il lavoro fatto e i primi risultati raggiunti, la esprime il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. “Ringrazio il Presidente Sostegni e tutti i membri della Commissione, perchè Il lavoro svolto dalla Commissione e da tutta l’Assemblea nell’organizzare gli Stati Generali della Salute è doppiamente importante sia da un punto di vista di metodo che di merito. La partecipazione diffusa di cittadini, professionisti della sanità, associazioni di volontariato e del terzo settore ci hanno permesso di aprire ancora di più le porte di questa Istituzione a tutti coloro che vivono, lavorano o studiano nella nostra regione su un tema fondamentale come il diritto alla salute”. “Questo – continua – dimostra che quando cittadini vengono invitati a partecipare, colgono l’occasione. Le Istituzioni democratiche ne escono rafforzate anche nel loro legame con i cittadini”. Nel merito degli Stati generali, il presidente è convinto che le indicazioni emerse “sono importanti perchè tracciano alcune necessità fondamentali su cui ci sentiamo impegnati a riscrivere l’offerta sanitaria della nostra regione che è sì ai primi posti nazionali per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza, ma che presenta ancora varie aree su cui intervenire per migliorarla e soprattutto per portare il diritto alla salute sempre più vicino alle cittadine e cittadini della Toscana”. Una necessità che a detta di Mazzeo la pandemia ha reso “sempre più evidente”. “L’emergenza sanitaria ci ha insegnato una cosa che non dobbiamo dimenticare: la sanità pubblica è un bene collettivo da difendere e implementare affinchè non vi siano più differenza nella qualità dell’assistenza e della cura tra chi vive in una grande città e che vive in un piccolo borgo o in un’area periferica. Il cittadino di Zeri deve avere la stessa qualità nei servizi sanitari del cittadino che vive a Firenze, perchè il diritto alla salute non deve conoscere disuguaglianze”.
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Anniversario firma leggi razziali, Mazzeo “Data nefasta nella storia del Paese”

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FIRENZE (IALPRESS) – “Il 5 settembre 1938 è una data nefasta nella storia del nostro Paese. Una data che ci riporta proprio qui in questi luoghi dove il Re d’Italia si trovava e dove firmò la prima delle leggi razziali proposte dal regime fascista. Una pagina di vergogna della nostra storia, che purtroppo ha faticato a diventare coscienza comune”. Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, lo scorso 5 settembre durante la deposizione della corona d’alloro alla lapide nel Parco di San Rossore che ricorda la firma delle leggi razziali e l’inizio delle persecuzioni contro gli ebrei. “A nome del Consiglio regionale che mi onoro di rappresentare – ha spiegato Mazzeo – voglio esprimere la più ferma condanna di quelle ideologie che 83 anni fa resero possibile un tale scempio. Voglio altresì assicurare alla comunità ebraica pisana qui presente e a tutti i nostri connazionali che si riconoscono in quella comunità l’impegno delle istituzioni regionali a promuovere una cultura aperta, dove il concetto discriminatorio di razza non trova spazio e dove si combatte ogni forma di intolleranza per qualsiasi ragione motivata”.
“Vittorio Emanuele III – ha sottolineato Mazzeo – firmò le leggi antiebraiche durante una seduta di caccia, vicino a un ponticello, senza neppure pensare a quello che stava firmando e alle conseguenze. Si comportò da indifferente, non provò nemmeno a cambiare il corso della storia, scelse di dare le spalle all’orrore che stava firmando e producendo”.
“Con quel regio decreto – ha ricordato il presidente – fu colpito un diritto fondamentale: quello all’istruzione. I bambini e i ragazzi della cosiddetta razza ebraica furono esclusi dalle scuole pubbliche. Un diritto che in questo tempo di pandemia abbiamo meglio compreso nel suo valore. La chiusura forzata delle scuole a tutti ci ha fatto capire l’importanza di un’educazione che è al tempo stesso acquisizione di saperi e palestra di socialità”. “Oggi dunque abbiamo uno sguardo più attento a comprendere il dramma che hanno vissuto quei bambini e quei ragazzi insieme alle loro famiglie. Non potevano più ritornare nelle classi dove avevano lasciato i loro compagni di studi e di giochi. Un’intollerabile violenza per giunta sulla pelle dei più piccoli e indifesi”. “L’altro frutto perverso di quel regio decreto – ha continuato Mazzeo – fu l’espulsione dei docenti ebrei dalle scuole e dalle università italiane. Educatori ed intellettuali che avevano contribuito alla formazione delle giovani generazioni si trovarono messi alla porta. Con grave danno prima ancora che di carattere economico per la loro vita, per la negazione della loro dignità di persone e di uomini”.
“Questa cultura di discriminazione e di intolleranza portò poi alle persecuzioni, alle deportazioni, ai lager” ha ricordato. “Un seme di violenza piantato quel giorno a San Rossore che avrebbe portato questi frutti maligni”. “Ecco perché oggi ricordando quel giorno, condannando ciò che ha significato – ha concluso Mazzeo – vogliamo ribadire che questa memoria si fa impegno. Mai più una società che esclude, che discrimina, che usa violenza”. “Il Consiglio regionale c’è. La Toscana c’è con la sua cultura millenaria. Il futuro che vogliamo costruire da questo fiore di consapevolezza può prendere vigore. Per questo continueremo il lavoro fatto in questi anni come Regione contro ogni forma di razzismo e discriminazione”.

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Giro ciclistico del Valdarno, 43esima edizione nel segno della ripartenza

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FIRENZE (ITALPRESS) – Torna il Giro ciclistico del Valdarno, nel segno della ripartenza, dopo un anno di stop dovuto alla pandemia. L’edizione numero 43 della gara ciclistica per dilettanti, categorie Élite e Under 23, che si disputerà il 6 settembre, è stata presentata giovedì 26 agosto al palazzo del Pegaso. Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, il presidente della Regione, Eugenio Giani e il consigliere regionale Cristiano Benucci, con gli organizzatori dell’evento e il sindaco di Figline e Incisa Valdarno, Giulia Mugnai. Si correrà per la prima volta di lunedì e non, come da tradizione, il martedì. La manifestazione è organizzata dal Gruppo Sportivo Nuovo Pedale figlinese, con il patrocinio del Consiglio regionale della Toscana, che assicura anche un contributo economico alla manifestazione. La corsa si sviluppa su un percorso di circa 175 chilometri, si attendono come sempre le imprese di ragazzi che presto potrebbero diventare i protagonisti del grande ciclismo dei prossimi anni. Il Giro del Valdarno, ricordano gli organizzatori, è da sempre un trampolino di lancio per i giovani talenti. Nell’albo d’oro, figurano Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Franco Chioccioli e Michele Bartoli. Per ragioni legate alle misure di sicurezza anti Covid, la punzonatura si terrà in a piazza Marsilio Ficino a Figline Valdarno, la partenza intorno alle 13 in piazza Capanni, a Incisa. Si parte con un anello da ripetere per quattro volte sulle strade di Incisa, con passaggio davanti a Casa Petrarca, poi il ritorno verso Figline, dove inizia il circuito finale da percorrere dieci volte, salendo verso lo Stecco, attraversando via San Martino e il Brollo, quindi di nuovo a Figline. Volata finale sulla salita dello Stecco e non, come di consueto, in piazza Marsilio Ficino.

Il saluto del presidente del consiglio regionale, Antonio Mazzeo, è anche un messaggio di incoraggiamento: “Il Giro del Valdarno incarna lo stesso spirito con cui abbiamo lanciato questa legislatura: guardiamo al futuro, puntiamo sui giovani, investiamo sui talenti. Abbiamo voluto fare questa presentazione qui insieme, sono contento che anche il presidente della Regione sia presente: dà il segno dell’importanza che ha lo sport per noi. Bisogna dire che la presidenza Giani ha impresso un cambio di passo rispetto al passato. Per la prima volta abbiamo messo 10milioni di euro a sostegno dello sport”, aggiunge Mazzeo, che si rivolge agli organizzatori: “Voi non mollate, le istituzioni vi staranno accanto”. “La Toscana è la terra del ciclismo come sport popolare. In un territorio così bello e significativo come quello del Valdarno, si dà un forte segnale di ripartenza, che è la caratteristica dello sport italiano in questa estate”, dice il presidente della Regione, Eugenio Giani. “Salutiamo questa ‘classica’ che segna la riapertura del ciclismo toscano e negli anni ha visto passare quelli che sarebbero poi diventati protagonisti di grandi successi e si rinnova grazie alla passione del gruppo sportivo figlinese, che basa la sua forza sul volontariato”. Giani conferma l’orientamento della Regione: “Sullo sport puntiamo molto. Sul ciclismo e in particolare sul ciclismo su pista, con il secondo velodromo da realizzare a Ponte Buggianese e il milione di euro stanziato di recente nella legge di coesione per far rivivere il velodromo a Firenze”.

“Occasione di sport e promozione del territorio, questo è per noi il Giro del Valdarno”, spiega Giulia Mugnai, sindaco di Figline e Incisa. “L’obiettivo immediato è di far tornare tante persone sulle nostre strade, poi cercheremo di riportare prima possibile l’arrivo in piazza, come vuole la nostra tradizione”. Il consigliere regionale Cristiano Benucci ricorda che “il Valdarno è terra di ciclismo, tante competizioni longeve e di prestigio sono state organizzate. Il Giro del Valdarno è una di queste e al gruppo del Nuovo pedale figlinese e al comitato organizzatore va il nostro grazie. Ripartiamo da qui”. Il presidente del Nuovo pedale figlinese, Sandro Sarri, illustra il percorso e consegna al presidente Mazzeo, “che ringrazio per il contributo economico assicurato dal Consiglio regionale”, e al presidente Giani una medaglia in ricordo di questa edizione di ripresa dopo lo stop imposto dalla pandemia. “A oggi abbiamo già 160 iscritti, aspettiamo anche le ultime società toscane (c’è tempo fino al 2 settembre, ndr)”. Il presidente del gruppo sportivo saluta organizzatori e collaboratori, a cominciare da Amerigo Sarri, presente questa mattina a palazzo del Pegaso, “veterano della manifestazione e padre dell’attuale allenatore della Lazio, Maurizio”. Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Comitato regionale della federazione ciclistica italiana, Saverio Metti, che ha voluto confermare il rilievo del Giro del Valdarno, “a una settimana dal campionato europeo di Trento e a due settimane dal Mondiale in Belgio: sarà indicativa per il commissario tecnico della nazionale”.

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Via Francigena in Toscana, Gazzetti accoglie “Road to Rome 2021”

FIRENZE (ITALPRESS) – Il presidente della commissione Europa del Consiglio regionale della Toscana Francesco Gazzetti, ha accolto questa mattina al Passo della Cisa i partecipanti all’iniziativa “Road To Rome 2021”: la marcia-evento promossa dall’Associazione Europea delle Vie Francigene per ricordare il ventennale della sua fondazione e che sta portando i partecipanti da Canterbury sino a Roma, per poi proseguire fino a concludersi il 18 ottobre a Santa Maria di Leuca in Puglia. Quella che si percorre nella giornata di oggi è la tappa dal Passo della Cisa a Pontremoli. Gazzetti ha portato il saluto del presidente della Toscana, Eugenio Giani, e del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo e ha accolto i partecipanti al loro arrivo all’arco lingneo che rappresenta la porta d’ingresso della Francigena in Toscana.
“E’ con emozione – ha detto Gazzetti – che vi diciamo benvenute e benvenuti in Toscana. Ringrazio l’Aevf, guidata dal presidente Massimo Tedeschi, per aver promosso questa iniziativa che mette in evidenza i valori e le potenzialità della Francigena e con essa di tutte le comunità ed i territori che la ospitano”. L’evento si propone di cogliere la voglia di ripartenza dopo la pandemia, valorizzando il turismo sostenibile, culturale, responsabile, e promuovere la Via Francigena, “Via per Roma”, nella sua dimensione nazionale, europea e mondiale. La marcia è costituita da un gruppo stabile di camminatori cui si affiancano, a ogni tappa, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, rappresentanti delle istituzioni e tutti coloro che vogliono partecipare. “Come Regione accogliamo questa iniziativa con favore e la supportiamo con forza perchè si colloca in perfetta concordanza e simbiosi con il grandissimo impegno che la Toscana ha sempre assicurato alla crescita e allo sviluppo della via Francigena. Un’esperienza che affonda le radici nella nostra storia più remota, ma che parla anche al presente e al futuro, guardando anche alle opportunità offerte dalla valorizzazione dei numerosi cammini che attraversano la nostra terra”, ha spiegato Gazzetti. “La presenza al Passo della Cisa per accogliere i partecipanti a questa iniziativa era un impegno assunto con il presidente Mazzeo e con le colleghe ed i colleghi della commissione Europa, con i quali avevamo visto in questa iniziativa valori e significati che guardano anche alla costruzione ed al rafforzamento del nostro essere cittadine e cittadini europei”. “Ringrazio per la presenza a questo momento – ha detto ancora Gazzetti – anche la sindaca di Pontremoli Lucia Baracchini, che segue sempre da vicinissimo le vicende francigene. Un presenza che è segno dell’attenzione con la quale gli amministratori toscani, insieme al mondo del volontariato ed associazionismo (stamani era presente una delegazione locale del CAI), seguiranno sicuramente questa iniziativa promossa dall’Aevf. Così come ringrazio il consigliere delegato del presidente Giani alla Francigena, Federico Eligi, che sta lavorando ad una serie di importanti appuntamenti che segneranno, sino al primo settembre, la presenza in Toscana di questa marcia che da stamani, baciata da uno splendido sole, è entrata nella nostra regione”.
Il tratto toscano della ‘Road to Rome 2021’ si concluderà con la tappa del primo settembre Radicofani-Proceno, quando il cammino lascerà la nostra regione, proseguendo verso Roma. La Regione Toscana, con l’Associazione europea delle Vie Francigene, ha avviato il percorso per richiedere il riconoscimento della via Francigena come bene Unesco, che dovrà coinvolgere anche le altre Regioni italiane ed europee attraversate.
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Sant’Anna di Stazzema, Fratoni “Non disperdere il messaggio di libertà”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “L’eccidio di Sant’Anna rappresenta una tappa fondamentale della storia recente del nostro paese, di quel cammino disseminato di tante vittime civili, oltre 4mila in Toscana, che ha portato alla libertà. La memoria è un nostro preciso dovere, è riaffermazione costante dei valori sui quali si fonda la nostra carta costituzionale, è la scelta convinta di stare dalla parte giusta della storia, è l’argine forte e irrinunciabile contro l’odio e la violenza”. Così Federica Fratoni, consigliera segretaria dell’Ufficio di presidenza, che questa mattina a Sant’Anna di Stazzema ha rappresentato il Consiglio regionale alla cerimonia per il 77° anniversario della strage. La consigliera regionale ha preso parte alla deposizione delle corone di fiori, alla Santa Messa, celebrata sul sagrato della chiesa dall’arcivescovo di Pisa, Giovanni Paolo Benotto, quindi al Corteo che è salito al Monumento Ossario nell’area sacrale, dove si sono tenuti i discorsi delle autorità, e all’inaugurazione mostra ‘Colori Per La Pace’ e della ‘Panchina Per La Libertà Di Stampa’.
“Sono tornata molte volte in questo luogo – dice Federica Fratoni – Essere qui oggi in rappresentanza di tutto il Consiglio Regionale è per me motivo di profondo orgoglio. Ma è anche un monito a proseguire nella testimonianza e nell’impegno di rafforzare la vocazione democratica delle nostre istituzioni, per garantire uguaglianza e giustizia sociale ai nostri cittadini, soprattutto ai più deboli che soltanto in un paese unito e solidale possono sentirsi accolti. Credo sia questo l’unico modo per onorare la memoria dei caduti e non disperdere quel messaggio di responsabilità e fiducia che ne deriva, per la costruzione di un futuro migliore al quale tutti noi dobbiamo contribuire”.
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Gkn, Mazzeo “Melrose non faccia saltare tutto e ritiri i licenziamenti”

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Ci auguriamo che alla dimostrazione di responsabilità di lavoratori, sindacati e istituzioni, volta a trovare una soluzione che garantisca nel futuro della GKN di Campi Bisenzio produzione e occupazione, segua un’analoga dimostrazione di responsabilità da parte di Melrose” così il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. “È indispensabile che ora il tenue filo della possibile trattativa – spiega Mazzeo – non venga spezzato da decisione unilaterali. Per questo chiediamo al fondo inglese di togliere dal tavolo il ricatto dei licenziamenti. Di certo non si spezzerà l’unità tra lavoratori, sindacati e istituzioni. Anche di questo, oltre che del lavoro che stanno quotidianamente facendo, voglio ringraziare, a nome di tutto il Consiglio regionale, la viceministra Todde, il Presidente Giani e il sindaco Fossi”.

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Bilancio di previsione 2021-2023 in Toscana, via libera all’assestamento

FIRENZE (ITALPRESS) – A seguito delle risultanze definitive del Rendiconto generale 2020, con l’assestamento del bilancio di previsione 2021-2023 i dati indicati in via provvisoria e presuntiva nella legge di bilancio vengono resi definitivi. La variazione complessiva nel bilancio di previsione 2021-2023 è di un miliardo e 61milioni di euro come entrata, 186milioni di euro come spesa ed un saldo finale di 875milioni di euro.
Sono i dati che emergono dalla relazione illustrativa del presidente della commissione Affari istituzionali e bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), al Consiglio regionale, che ha approvato l’assestamento con diciannove voti favorevoli e quindici contrari.
L’avanzo di amministrazione vincolato ha un importo presunto di circa 577milioni, quello iscritto circa 681milioni, mentre l’importo accertato nel rendiconto è di un miliardo e 766milioni. Viene quindi introdotta una variazione in aumento di circa 146milioni di euro. L’ammontare dell’avanzo non viene applicato per intero al bilancio di previsione 2021-2023, ma in quota parte, per un totale di 828milioni circa.
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