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Toscana, respinta mozione sfiducia a Bezzini

La mozione per esprimere “il proprio non gradimento nei confronti dell’assessore al Diritto alla salute e sanità, Simone Bezzini, dimostratosi “inadeguato al ruolo in questo momento storico” è stata respinta a maggioranza. L’atto, presentato dal gruppo della Lega con prima firmataria la capogruppo Elisa Montemagni, ha visto i 25 voti contrari della maggioranza (Pd, Italia viva) e i 16 voti favorevoli di tutte le forze di opposizione (Lega, Fratelli d’Italia, Movimento 5 stelle e Forza Italia).
Come si legge nella parte narrativa della mozione, “l’andamento della campagna vaccinale in Toscana è da settimane sotto la lente di ingrandimento del Governo centrale e della stampa regionale e nazionale a causa di numerose criticità e situazioni ritenute meritevoli di approfondimento e chiarimenti”. Secondo i dati citati dalla consigliera Montemagni, in Toscana, alla data in cui è stato scritto l’atto di indirizzo, “risultano consegnate 708.970 dosi di vaccino”, dei quali 478.370 Pfizer/BioNtech, 60.500 Moderna e 170.100 AstraZeneca, e somministrate 614.168 dosi: 432.200 prima dose e 181.968 richiami”.
Montemagni ha poi aggiunto che, in Toscana, dei 350mila ultraottantenni “aventi diritto al vaccino in via prioritaria, come da Piano nazionale”, solo il 12,8% di esse risulta vaccinato con ciclo completo e il 24,1% solo con prima dose.
Riguardo alla categoria degli estremamente fragili Montemagni ha sottolineato che “si registrano difficoltà nell’andamento della campagna vaccinale e ritardi legati alle prenotazioni”, segnalando che il “portale regionale è incapace di gestire le numerose richieste” e che i vaccini disponibili vengono “esauriti pressochè immediatamente”. E per gli ultraottantenni “la Toscana risulta all’ultimo posto nella graduatoria nazionale per numero di vaccini somministrati”. Su questo specifico punto, la capogruppo della Lega ha precisato che “è opportuno segnalare l’utilizzo dubbio” del vaccino Pfizer, “che sarebbe stato somministrato anche ad altre categorie”.
“Andiamo avanti con la mozione di sfiducia”, ha ribadito la capogruppo nelle dichiarazioni di voto a fine seduta. “Il tempo perso non ce lo riporterà indietro nessuno. I problemi continuano, la nostra richiesta è sì un atto politico, ma va nell’interesse dei cittadini”.
Posizione sostenuta anche da Fratelli d’Italia, che pure, come ha ricordato Diego Petrucci, ha deciso di non sottoscrivere l’atto. “La sfiducia non sarebbe una vittoria per il piano vaccinale – ha osservato il capogruppo Francesco Torselli -, ma l’assessore è tra i responsabili del disastro Toscana”. Sulla stessa scia anche gli interenti degli altri consiglieri del gruppo: Vittorio Fantozzi, Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi.
Voto favorevole al non gradimento anche dal Movimento 5 Stelle, come annuncia la capogruppo Irene Galletti: “La sfiducia all’assessore Bezzini serve a indicare il fallimento di un intero sistema che è da lui rappresentato. Sarebbe però ingeneroso attribuire solo all’assessore la catena delle responsabilità, quando è evidente che le decisioni, le scelte e i passaggi non sono riconducibili solo alla sua persona, ma all’intera catena di comando”.
La sfiducia a Bezzini “è, com’è evidente un atto di sfiducia collettivo”, dichiara Marco Stella (Forza Italia). “La mozione, le proposte per la commissione speciale e per la commissione di sfiducia sono tre tasselli di questo atto di sfiducia”.
La “fiducia totale” nei confronti di Bezzini, “per le modalità del suo lavoro, l’impegno, la disponibilità al confronto” arriva dal capogruppo del Partito democratico Vincenzo Ceccarelli, secondo il quale, peraltro, “un cambio in questo momento vorrebbe dire creare condizioni che possono aumentare le difficoltà in una macchina che invece sta dimostrando di funzionare. Invitiamo Bezzini ad andare avanti. Con gli strumenti che abbiamo alla fine i fatti daranno ragione, daranno una risposta importante”.
Sostegno anche dal capogruppo di Italia viva, Stefano Scaramelli: “Respingiamo convintamente questa mozione. I cittadini ci chiedono di rappresentare la loro ansia, continueremo a farlo con spirito costruttivo e lealtà verso la maggioranza della quale facciamo parte e alla quale confermiamo il nostro sostegno adesso e per il prosieguo della legislatura”.
Di segno opposto, invece, le dichiarazioni dei consiglieri Andrea Ulmi ed Elisa Tozzi, della Lega, che hanno sostenuto la necessità di votare la sfiducia all’assessore Bezzini.
(ITALPRESS).

Ingenti risorse per la difesa di suolo e costa in Toscana

FIRENZE (ITALPRESS) – Difesa del suolo e della costa Toscana: la Regione stanzia 25milioni per il prossimo triennio. È quanto emerge in commissione Ambiente del Consiglio, guidata da Lucia De Robertis (Pd), nel corso dell’audizione dell’assessore Monia Monni sui contenuti del Documento Operativo per la Difesa della Suolo (DODS) e del Documento Operativo per il recupero ed il riequilibrio della fascia costiera (DO Costa) 2021. L’approvazione del Dods 2021 – dichiara Monni – finanzierà circa 67 interventi di riduzione del rischio idrogeologico e per la messa in sicurezza della viabilità toscana a seguito di fenomeni franosi. Tra questi, molti sono progetti proposti da Comuni e Province che senza lo stanziamento regionale non sarebbero in grado di realizzarli”. “Speriamo – aggiunge l’assessore – che anche il Governo nazionale, come ha fatto negli anni passati, riconfermi le risorse destinate alla Toscana per la difesa del suolo, così da rispondere a tutte le istanze dei territori”.
Sulla costa, e in particolare su quanto messo in campo per combattere il fenomeno dell’erosione costiera, lo stanziamento previsto è pari a 2milioni e 500mila euro. “Per quanto riguarda il lavoro contro il fenomeno dell’erosione costiera – conclude l’assessore – lo stanziamento rappresenta un primo passo, compiuto insieme ai Comuni e alle associazioni balneari, funzionale allo svolgimento della prossima stagione estiva. Ma il lavoro di questi mesi della task force regionale e delle commissioni tecniche locali proseguirà per affrontare la progettazione degli interventi strutturali, continuando ad assicurare il coinvolgimento dei comuni costieri e di tutti gli altri soggetti interessati”.
Apprezzamento per il “metodo” individuato dall’assessore Monni lo esprime la presidente De Robertis: “Il coinvolgimento attivo degli Enti locali è strategico e significa intercettare bisogni e necessità dei singoli territori. Se si protegge la costa – spiega ancora la presidente – si protegge anche l’entroterra”.
Il vicepresidente della commissione Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia), intervenendo, ha richiesto copia della delibera con la quale è stato approvato il Documento sulla difesa del suolo per “verificare lo stato di avanzamento di alcuni interventi”, tra cui la frana di Pracchia, nel comune di Pistoia, ricevendo l’immediata disponibilità dell’Assessore, che ha confermato inoltre la possibilità per i consiglieri di segnalare interventi ritenuti necessari, che saranno valutati dai competenti uffici per verificarne l’inseribilità nei DODS.
(ITALPRESS).

Sci, in Toscana richiesta cambio di criteri distribuzione finanziamenti

FIRENZE (ITALPRESS) – Un focus sui problemi degli impianti sciistici in Toscana a seguito della pandemia: è quello che si è svolto nella commissione per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle Aree interne della Toscana, presieduta da Marco Niccolai (Pd). La Commissione ha ascoltato nei giorni scorsi l’assessore regionale all’Economia, Attività produttive, Politiche del credito e Turismo Leonardo Marras, i sindaci dei Comuni di Abetone-Cutigliano, Abbadia San Salvadore, Careggine e Castiglione di Garfagnana e i rappresentanti delle categorie economiche. “Abbiamo voluto fare un approfondimento specifico sui problemi delle stazioni sciistiche – ha spiegato il presidente Niccolai – perché sono elementi di presidio economico e sociale fondamentale nei comuni della montagna, hanno un indotto significativo e a causa del Covid sono alla seconda stagione cancellata”. Le questioni emerse sono numerose e il presidente ha annunciato che nella prossima seduta, dopo le audizioni, proporrà alla Commissione una ipotesi di lavoro rispetto ad alcuni interventi specifici per queste aree.
L’assessore Marras ha sottolineato, tra le altre cose, che la Toscana sta lavorando in collaborazione con l’Emilia Romagna a un accordo di programma con il governo nazionale per il comprensorio dell’Abetone. Sono poi necessari, ha ricordato, “interventi strutturali per il rilancio delle stazioni sciistiche, a prescindere dal Covid. La pandemia ha accelerato i bisogni già esistenti di realtà che vivono esclusivamente dell’economia che nasce dall’utilizzo degli impianti”. Un grosso problema è dato dall’applicazione del decreto legge ‘sostegni’, che stanzia 700 milioni per i comprensori con impianti da sci, e in particolare dai criteri di distribuzione di queste risorse tra le regioni. “Dobbiamo individuare criteri più equi – ha detto Marras – perché quelli indicati al momento, e cioè il numero dei pernottamenti, favoriscono enormemente i comprensori alpini a discapito di quelli appenninici, dove il turismo è in gran parte giornaliero o legato al fine settimana”.
Da qualche settimana, inoltre, i territori sono stati coinvolti per la revisione di una legge regionale “ormai vetusta”, del 1993. “Un passaggio necessario – ha concluso l’assessore – per valutare quali interventi attuare, per il rinnovo programmato degli impianti e per il sostegno agli investimenti nel settore”.
I rappresentanti di Anef e Federfuni hanno riportato un quadro drammatico: la stagione 2019-2020 è partita il 1 di marzo e l’8 di marzo ha chiuso, quella 2020-2021 non è mai partita, e l’apertura è stata rinviata per ben quattro volte all’ultimo momento, cosa che ha comportato spese inutili per battere le piste e preparare gli impianti, poi rimasti inutilizzati. Le grosse nevicate di inizio anno, a impianti chiusi, hanno causato ulteriori spese per la necessità di assumere spalatori e per i danni che hanno provocato.
I gestori degli impianti hanno lanciato un appello affinché siano rivisti i criteri di ripartizione del decreto ‘sostegni’ “perché in questo modo l’80% dei 700 milioni di euro stanziati va al Trentino Alto Adige, mentre tutte le altre regioni dovranno spartirsi 200 milioni”. Altro problema, quello delle concessioni, demaniali o comunali, che gli impianti pagano: in assenza di attività i gestori chiedono di sospendere le quote dovute. Infine, c’è stata la richiesta di velocizzare il pagamento dei contributi stanziati. I sindaci di Abetone-Cutigliano Alessandro Barachini, di Abbadia San Salvadore Fabrizio Tondi, di Careggine Lucia Rossi e di Castiglione di Garfagnana Daniele Gasperi hanno sottolineato la necessità che la Regione intervenga anche a sostegno di tutte le attività economiche, a partire dagli alberghi e dai noleggi, legate allo sci e che rischiano di chiudere per sempre; la necessità di adeguare gli impianti; la necessità di intervenire per rivedere i criteri di ripartizione dei fondi nazionali in modo da non penalizzare troppo i comprensori sciistici dell’Appennino.
Niccolai ha ricordato che la Commissione ha chiesto alla Giunta di finanziare integralmente le richieste arrivate con il bando ‘sistema neve’, che la Giunta è al lavoro sulla questione della copertura del canone delle concessioni, che rispetto alle questioni del tessuto alberghiero la Regione sta valutando un intervento di sostegno. “Nelle prossime settimane – ha detto – saranno varati interventi che non saranno sostitutivi, ma integrativi di quelli nazionali, a favore di un settore in grande sofferenza”. “Raccogliamo il grido di dolore dei territori della neve – ha detto la vicepresidente Luciana Bartolini (Lega) -. Concordo con il fatto che il criterio di ripartizione vada cambiato, e mi attiverò con il ministro Garavaglia che è del mio partito”. “Tutte le attività che ruotano intorno allo sci sono ferme da due anni – ha proseguito la consigliera -; dobbiamo trovare il modo di sostenerle e non farle chiudere, perché questo significherebbe inesorabilmente uno spopolamento di quelle aree”.
Secondo Alessandro Capecchi (FdI) “la montagna merita una legge speciale, in modo da strutturare le politiche e non legarle solo all’emergenza, e in modo da rendere automatici alcuni finanziamenti”.
Mario Puppa (Pd) ha osservato che “ci troviamo davanti a un paradosso perché a fronte di una situazione di grave crisi ci sono 700 milioni di euro a disposizione, che è una cifra notevole”. “Una disparità di trattamento come quella che si prospetta è inaccettabile dal punto di vista istituzionale e politico – ha proseguito -, dobbiamo fare pressione in Conferenza Stato Regione per modificare i criteri”. Vincenzo Ceccarelli (Pd) ha ribadito che è necessario muoversi su due fronti: “da un lato fare pressione per una revisione del decreto, dall’altro vedere cosa possiamo fare come Regione nei vari settori, individuando tutte le risorse disponibili nei vari canali di intervento”.
Diego Petrucci (FdI) ha ricordato che “per Abetone-Cutigliano ci sono 10 milioni di euro che la provincia non è riuscita a spendere e che devono essere spesi”; ha inoltre sollecitato una sospensione del pagamento di canone di concessione “dato il blocco delle attività imposto dal governo” e “una programmazione regionale che renda disponibili risorse anche per aiutare e migliorare il livello di attività ricettive e commerciali”.
(ITALPRESS).

Giovani e istituzioni in Toscana, Mazzeo “Un premio a 10 tesi di laurea”

FIRENZE (ITALPRESS) – Per celebrare il 50° anniversario della nascita delle Regioni a Statuto ordinario, il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, rilancia l’iniziativa della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, che ha istituito dieci premi per tesi di laurea e di dottorato dedicate in modo esplicito e diretto a sviluppare ed approfondire tematiche connesse all’evoluzione del regionalismo italiano, Gli strumenti di raccordo tra la politica regionale e le politiche nazionali e sovranazionali, le potestà normative tra autonomia e sussidiarietà, il posizionamento delle Regioni all’interno della futura architettura istituzionale dell’Unione e nella governance del Recovery Plan: questi gli argomenti previsti nel bando.
“E’ un’iniziativa lodevole a cui vorrei che partecipassero anche i laureati e i ricercatori toscani – spiega Mazzeo -, perchè abbiamo sempre più bisogno che le ragazze e i ragazzi si riavvicinino alla vita democratica e quindi al ruolo delle istituzioni della nostra democrazia di cui le Regioni sono un elemento essenziale. Anche per questo come Consiglio regionale, assieme a Anci e Upi, stiamo predisponendo una scuola di formazione politico-amministrativa intitolata alla memoria di Alessia Ballini, destinata ai giovani amministratori locali. Siamo convinti, infatti, che occorre dare sguardi e gambe nuove alla nostra democrazia e questi li possono fornire solo le ragazze i ragazzi”.
C’è tempo fino al 15 ottobre per presentare la domanda. Potranno partecipare tesi di Laurea magistrale o tesi di Dottorato di ricerca discusse nelle Università italiane dal gennaio 2019 fino al 30 settembre 2021. A ciascun vincitore sarà assegnato un contributo in denaro di 2mila 500 euro.
(ITALPRESS).

Rifiuti urbani, iniziato lavoro per revisione piano in Toscana

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La Giunta regionale a breve presenterà un quadro conoscitivo che sarà propedeutico alla revisione del Piano regionale dei rifiuti. Lo ha comunicato questa mattina, mercoledì 10 marzo, in aula l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni rispondendo ad un’interrogazione in merito “alla programmazione impiantistica regionale nel ciclo integrato dei rifiuti urbani”, presentata dai consiglieri della Lega, Elisa Tozzi, Elisa Montemagni e Marco Landi.
I consiglieri hanno chiesto quali azioni la Giunta intenda assumere “al fine di garantire per ogni ambito ottimale, in particolare per l’Ato Toscana Centro, l’autonomia di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani prodotti” e come intenda “qualificare la politica regionale sui rifiuti urbani a livello regionale al fine di ottemperare ai nuovi obiettivi europei che prevedono specifici obiettivi di recupero per flussi di materia, il recupero energetico e infine un radicale ridimensionamento dell’utilizzo delle discariche”.
La Toscana nella gestione dei rifiuti, ha replicato l’assessore, ha come obiettivo l’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti urbani, mentre per il recupero vale il principio della libera circolazione nazionale. Come già prevede il Piano in vigore si stanno incrementando le percentuali di raccolta differenziata, che a livello regionale toccano il 60 per cento, ma che vedono una notevole disomogeneità sul territorio, con zone che superano il 90 per cento e altre, soprattutto al sud della Toscana, con numeri molto bassi. Le nuove norme europee in materia di economia circolare, ha detto Monni, non sono una novità assoluta ma la prosecuzione di quanto già attuato negli anni precedenti. “Certo l’assetto degli impianti sarà uno dei capitoli centrali del nuovo Piano e sarà oggetto di razionalizzazione partendo dagli impianti esistenti – ha precisato l’assessore -. Su questo, come ha sempre fatto, la Regione avvierà un ampio confronto con il territorio e le istituzioni”.
Elisa Tozzi ha giudicato la risposta dell’assessore “esaustiva”. “La carenza degli impianti è il vero nodo cruciale da affrontare – ha aggiunto – soprattutto nell’Ato Centro”.
(ITALPRESS).

Pronti i bandi per ristori a maestri sci e pro loco in Toscana

FIRENZE (ITALPRESS) – Il Consiglio regionale della Toscana attiva i ristori per i maestri di sci e le Pro Loco. Saranno presentati domani mattina alle 12.45, in una conferenza stampa che si terrà nella sala consiliare del palazzo del Pegaso.
Il provvedimento, frutto dell’iniziativa dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana, è reso possibile grazie ai risparmi conseguiti dal bilancio del Consiglio regionale.
Alla conferenza stampa, che si svolgerà con accesso contingentato e sottoposto a richiesta di accredito alla mail dell’Ufficio stampa, saranno presenti, con il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo, i membri dell’Ufficio di presidenza – i vicepresidenti Marco Casucci e Stefano Scaramelli, i consiglieri segretario Federica Fratoni e Diego Petrucci -; interverranno anche il presidente del Collegio regionale dei maestri di sci, Giacomo Bisconti, e il presidente di Unpli (Unione nazionale Pro Loco d’Italia) Toscana, Mauro Giannarelli.
(ITALPRESS).

Aeroporti, servono difesa del sistema e tutela lavoratori in Toscana

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FIRENZE (ITALPRESS) – “Cercheremo di dare un sostegno vero, nel limite delle nostre disponibilità, al mondo del lavoro che sta soffrendo di più la crisi provocata dalla pandemia da Covid-19. E certamente, tra i tanti, il settore aeroportuale sta soffrendo una crisi drammatica”. Lo ha dichiarato la presidente della commissione Sviluppo economico del Consiglio Regionale Toscana, Ilaria Bugetti (Pd), al termine dell’audizione dei sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb lavoro privato in merito alle problematiche dei lavoratori del sistema aeroportuale toscano, che si è svolta in seduta congiunta con la commissione Ambiente e territorio, presieduta da Lucia De Robertis (Pd), durante la quale il Consiglio e la Giunta sono state sollecitate a mettere in campo tutte le misure possibili per mantenere in vita il sistema aeroportuale della Toscana e per salvaguardare l’occupazione, a partire dall’attivazione del tavolo di confronto ad hoc già sollecitato al presidente Eugenio Giani, e agli assessori Stefano Baccelli, Leonardo Marras e Alessandra Nardini. “Ci prendiamo l’impegno – ha aggiunto proprio De Robertis – di trasmettere agli assessori la richiesta di convocazione del tavolo in tempi rapidi. E per quanto ci riguarda, ci prendiamo l’impegno a reiterare la richiesta di audizione all’Ad di Toscana Aeroporti e a mantenere aperto il confronto con le organizzazioni sindacali”.
La presidente Bugetti ha inoltre ricordato che la delibera con cui la Regione ha stanziato un finanziamento di 10 milioni a Toscana Aeroporti, e ora in esame a Bruxelles, prevede il blocco dei licenziamenti per 12 mesi, mentre la mozione votata all’unanimità dal Consiglio regionale impegna la società di gestione a utilizzare parte del finanziamento per la tutela dei lavoratori.
Tutte le organizzazioni sindacali intervenute hanno espresso forte preoccupazione per il futuro, sia per la tenuta del sistema aeroportuale, sia per la salvaguardia dell’occupazione. I rappresentanti sindacali hanno sottolineato che il problema dell’occupazione non riguarda soltanto i 1.000 dipendenti diretti di Toscana Aeroporti e della controllata Toscana Aeroporti Handling, ma anche i 2.000 lavoratori delle compagnie aeree, della movimentazione bagagli, delle pulizie e altri ancora che ruotano attorno alle attività aeroportuali. Non solo, l’azzeramento del traffico passeggeri sta di fatto provocando una ricaduta negativa anche nel settore delle attività legate al turismo. Il punto più urgente, a detta dei sindacati, è quello rappresentato dalle scadenze previste al 31 marzo: la fine del blocco dei licenziamenti, sul quale il Governo nazionale non ha ancora chiarito se ci sarà una proroga, e la fine degli ammortizzatori sociali. Per questo hanno sollecitato che la Regione si attivi per avviare il tavolo di confronto, coinvolgendo anche i Comuni di Firenze e Pisa, per definire gli aiuti che possono essere messi in campo e le richieste da sottoporre al Governo.
Anche i commissari hanno espresso grande preoccupazione e hanno dichiarato l’impegno di mantenere alta l’attenzione su questa partita, perché la sopravvivenza del sistema aeroportuale toscano e la salvaguardia dell’occupazione rappresentano uno snodo strategico per il futuro sviluppo dell’intera economia della Toscana. Importante, hanno sottolineato in molti, rinnovare a Toscana Aeroporti la richiesta di audizione davanti alle due commissioni. E importante sarebbe che la società avviasse il piano degli investimenti annunciato prima dell’esplodere della crisi, elemento che consentirebbe di guardare al futuro con meno incognite di quelle attuali.
(ITALPRESS).

Toscana, benessere dei più giovani a rischio con la pandemia

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Mattinata di audizioni in commissione Sanità del Consiglio regionale della Toscana, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), che si sono focalizzate in maniera particolare su infanzia e adolescenza e sui problemi di malessere psicologico durante la pandemia. Dopo aver infatti ascoltato il coordinatore dell’Organismo toscano per il governo clinico (Otgc), Mario Cecchi, in merito all’organizzazione, la struttura e i compiti dell’organismo, si sono susseguite l’audizione della Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi, in merito all’attività dell’ufficio e all’impatto del Covid-19 sugli adolescenti, e l’audizione della presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana, Maria Antonietta Gulino, in merito alle misure di politica della salute della Regione anche a seguito dell’emergenza sanitaria.
Ne è emerso un quadro con molte ombre, soprattutto per quanto riguarda lo stato dei più giovani in questo ultimo anno. Maria Antonietta Gulino ha citato alcuni dati derivati da studi sui disagi psicologici di bambini e ragazzi: il 71 per cento di loro ha manifestato disturbi di ansia, del sonno, in area somatica, fenomeni di regressione, instabilità emotiva e tendenza alla depressione, il 22 per cento ha manifestato alterazioni nel rapporto con il cibo, il 32 per cento ha guadagnato peso, il 45 per cento ha manifestato il bisogno impellente di frequentare amici. Per quanto riguarda gli adolescenti sono aumentati i casi di suicidio e i tentativi di suicidio. “A questo proposito – ha spiegato Gulino – si sono dimostrati utili gli interventi nelle scuole, ma non tutte le scuole in Toscana, solo 220, hanno attivato il bando finanziato dal ministero”. Ultima nota dolente, quella degli episodi di violenza domestica, triplicati durante l’emergenza Covid-19 e che vedono come vittime donne e bambini. Per questo, ha sottolineato la presidente, è necessario organizzare il lavoro nel post pandemia, per riuscire a promuovere il benessere psicofisico di tutti i cittadini “e la loro presa in carico, per quanto riguarda la salute mentale, diminuendo le liste di attesa”. La salute, soprattutto quella dei più giovani, passa anche attraverso il benessere psicologico e intervenire con un supporto di assistenza primaria e su base territoriale “evita in prospettiva che si generino problemi sanitari”. Su questo l’Ordine degli psicologici ha presentato una serie di proposte operative, che saranno oggetto di un ordine del giorno che la commissione Sanità preparerà nelle prossime settimane. Il progetto, ha concluso Gulino, avrebbe come conseguenza anche quella di sgravare i pediatri e i medici di base dal carico di richieste di aiuto per malesseri di tipo psicologico e diminuirebbe anche l’accesso ai pronto soccorso per questo tipo di patologie.
Un focus sulle condizioni dei minori in questo periodo è stato fatto anche dalla Garante dell’infanzia e dell’adolescenza della Toscana. Camilla Bianchi ha ricordato le numerosissime iniziative da lei intraprese dopo la nomina, avvenuta dopo una “vacatio” di cinque anni e quindi con molte difficoltà di tipo organizzativo. Bianchi ha spiegato che, se fin dai primi mesi l’azione si è concentrata sul contrasto alla violenza, la povertà educativa, l’affidamento, la tutela dei minori stranieri non accompagnati, con l’esplodere dell’epidemia si sono moltiplicate le segnalazioni di problemi. Nella prima fase di chiusura si è dovuto affrontare il problema del ricongiungimento con i figli per chi si trovava fuori dalla propria residenza, poi sono arrivati gli appelli dei bambini portatori di bisogni speciali; nella seconda fase sono emersi nuovi bisogni “che hanno portato i Garanti di tutta Italia – ha detto Bianchi – a chiedere al governo nazionale un piano straordinario sull’infanzia e l’adolescenza”. Negli ultimi mesi sono cresciute moltissimo le segnalazioni sui disagi di bambini e ragazzi ad affrontare la didattica a distanza e il rientro a scuola con le nuove limitazioni, i dubbi sui corretti dispositivi da utilizzare, l’aumento di casi di manifesta povertà educativa.
(ITALPRESS)

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