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RIPULIRE IL PO DALLA PLASTICA, A TORINO LO FA COREPLA

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TORINO (ITALPRESS) – Raccogliere i rifiuti che il Po porta verso l’Adriatico, analizzarli e capire come ridurli. E’ questo l’obiettivo del progetto ‘il Po d’aMare’ che è stato presentato oggi dal Corepla (Consorzio Nazionale per la raccolta il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) e prevede ai Murazzi di Torino l’installazione di due moduli galleggianti, ribattezzati seasweeper, che raccoglieranno i rifiuti che il fiume trasporta con sé. Come già fatto a Ferrara tra aprile e luglio 2018, a Torino le barriere saranno operative per 4 mesi, da oggi fino a dicembre. I rifiuti saranno raccolti dall’imbarcazione Castalia messa a disposizione dall’Amiat, la società che si occupa della nettezza urbana a Torino, che poi li smisterà conferendoli a un centro Corepla, che a sua volta li trasformerà in arredi urbani che saranno regalati al Comune. Lungo questa filiera si punta anche a valutare quali siano i materiali recuperati, la loro origine merceologica, così da migliorare l’intera catena di raccolta in città.

A Pontelagoscuro nel ferrarese, durante la prima sperimentazione furono recuperati 540 chilogrammi di rifiuti, a Torino si dovrebbe fare meglio.

“Una corretta gestione dei rifiuti a terra è il gesto più importante per preservare i mari, l’80% dei rifiuti che oggi si trovano nel mare arrivano da appena 10 fiumi, nessuno europeo o italiano. Questa sperimentazione vuole essere un passo avanti per migliorare la circular economy” spiega Antonello Ciotti, presidente del Corepla.

“E’ una straordinaria occasione per sensibilizzare la popolazione, crediamo nella sperimentazione di soluzione innovative per la salvaguardia ambientale”, aggiunge Renato Boero, presidente di Iren, che è tra i promotori dell’iniziativa.

 

“KEEP PLASTIC E SALVA IL MARE”, PRIMO CONTEST MADE IN PUGLIA

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È partito il primo contest made in Puglia per incentivare la raccolta differenziata degli imballaggi di plastica e ricordare che le buone pratiche di raccolta e riciclo non si fermano mai, neppure in estate. Fino al 18 agosto i Comuni di Molfetta, Barletta, Manfredonia, Brindisi, Castellaneta e Santa Cesarea potranno infatti sfidarsi in una singolare competizione: chi, nelle quattro settimane di gara, riuscirà a registrare il maggiore incremento percentuale di raccolta degli imballaggi in plastica rispetto al pro capite medio del 2018, potrà aggiudicarsi un set di arredo urbano composto da 3 panchine, 2 fioriere e 2 cestini, rigorosamente in plastica riciclata. Per coinvolgere i residenti e i turisti a partecipare a questa particolare sfida, sarà organizzato un road show che farà tappa in tutti i Comuni interessati. Il team “Plastic Friendly” organizzerà dei flash mob nelle principali spiagge o lungo i litorali e la sera sarà presente nelle piazze e nei luoghi a più alta frequentazione con un gazebo animato da musica e attività ispirate al tema del riciclo.
L’obiettivo è fornire ai cittadini tutte le informazioni sulla corretta raccolta differenziata e coinvolgerli, attraverso il gioco e il divertimento, per prevenire la dispersione dei rifiuti nel mare e nell’ambiente. “Keep plastic e salva il mare” si inserisce nelle attività previste dal Protocollo siglato da Corepla, Regione Puglia e Ager, successivamente esteso all’Autorità Portuale del mare Adriatico ed Arpa Puglia, per migliorare le performance ambientali della Regione e promuovere le buone pratiche, anche in vacanza.
“La tutela del nostro mare è una priorità per la Regione Puglia -sottolinea Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia -.   Per questo stiamo investendo in questo progetto per la raccolta delle microplastiche marine insieme a Corepla e Ager. Liberiamo il mare e le spiagge dalla plastica, un materiale che se correttamente conferito e riciclato, può trasformarsi e tornare a nuova vita. Queste iniziative hanno anche lo scopo di sensibilizzare tutti in particolare i giovani a prendersi cura dell’ambiente”.
“La Puglia è sulla strada giusta: la raccolta differenziata continua ad aumentare, segnando trend positivi, stabilmente oltre il 50%. Grazie allo stanziamento regionale di oltre 150 milioni di euro – aggiunge Emiliano -, intendiamo dotare entro i prossimi due anni il territorio di impianti all’avanguardia, a gestione pubblica, per il trattamento delle frazioni differenziate, per valorizzare al massimo l’impegno dei cittadini e dei Comuni nella raccolta differenziata”.
“Prevenire l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente è il primo passo per contrastare il fenomeno del marine litter – afferma Antonello Ciotti, presidente del Consorzio Corepla -. La plastica è un materiale prezioso che, se opportunamente raccolto e riciclato, può tornare a nuova vita e trasformarsi in oggetti utili con evidenti vantaggi economici e ambientali. L’iniziativa ‘Keep plastic e salva il mare’ è un supporto concreto per la Regione Puglia che, con una crescita della raccolta degli imballaggi in plastica del 20% rispetto all’anno precedente, sta dimostrando di voler raggiungere risultati sempre più ambiziosi”.
Per Gianfranco Grandaliano, direttore generale AGER Agenzia Territoriale della Regione Puglia per il Servizio di Gestione Dei Rifiuti, “il concorso estivo è solo l’ennesima tappa di una collaborazione, tra Regione Puglia, Ager e Corepla, che va ben oltre gli aspetti comunicativi e progettuali. Grazie alla sinergia tra Consorzio e Agenzia, infatti, la Puglia è riuscita a razionalizzare al meglio i flussi della raccolta e del trattamento degli imballaggi in plastica, come del resto dimostrano i numeri in continua ascesa della raccolta differenziata della plastica sul territorio regionale. Le campagne di sensibilizzazione, però, sono un tassello fondamentale di tale sinergia, in quanto sono utili a migliorare anche l’aspetto qualitativo della raccolta. A livello europeo, la percentuale di raccolta differenziata è stata sostituita da un altro parametro, quello dei rifiuti effettivamente riciclati: noi – conclude – ci vogliamo far trovare pronti a questa nuova e ambiziosa sfida, sia dal punto di vista della raccolta, che del trattamento, con impianti moderni che chiudano il ciclo in maniera autonoma ed efficiente”.
(ITALPRESS).

COMUNI RICICLONI, PREMIATO COMUNE NELL’AGRIGENTINO

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Corepla, Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, ha premiato il Comune di Raffadali, nell’agrigentino, nel corso della cerimonia di “Comuni Ricicloni”, l’iniziativa promossa da Legambiente con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. A Roma il riconoscimento Corepla per la gestione virtuosa degli imballaggi in plastica è stato conferito anche ai Comuni di Catanzaro e di Serra De’ Conti, in provincia di Ancona. Per la città di Raffadali ha ritirato il premio Corepla il sindaco Silvio Marcello Maria Cuffaro.

“Nel 2018 la regione Sicilia ha registrato una raccolta di imballaggi in plastica con il maggior incremento in Italia: il 55% – si legge nella motivazione del premio -. Un grande risultato che è stato raggiunto grazie all’impegno di molti Comuni di piccole e medie dimensioni e con la spinta proficua della Regione. Ciò nonostante, nel territorio regionale la raccolta pro capite degli imballaggi in plastica è pari a 11,7 chili, da confrontare con la media nazionale di 20,1 chili. Tra i tanti Comuni che si sono distinti per le performance positive, la scelta è ricaduta sul Comune di Raffadali: la città, di circa 13.000 abitanti, ha raggiunto nel 2018 una raccolta pro capite di circa 30 chili, arrivando quasi a triplicare il valore regionale”.

“Il coinvolgimento dei cittadini, le verifiche qualitative sul materiale raccolto, la collaborazione con la società di gestione dei rifiuti e le scelte dell’Amministrazione Comunale hanno permesso di raggiungere questi ottimi risultati – si legge ancora -. Le quantità e la qualità della plastica conferita a Corepla ha consentito al Comune di ricevere i più elevati corrispettivi economici, con il conseguente contenimento dei costi di gestione dei rifiuti a favore dei cittadini”.

L’iniziativa “Comuni Ricicloni”, giunta quest’anno alla 26esima edizione, premia le comunità locali, gli amministratori e i cittadini che hanno ottenuto i migliori risultati nella raccolta e nella gestione dei rifiuti. Le premiazioni si sono tenute presso Nazionale Spazio Eventi, nell’ambito della VI edizione di EcoForum, la Conferenza Nazionale sull’economia circolare dei rifiuti.

ACCORDO CON CIC PER MONITORAGGIO DIFFERENZIATA

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Migliorare la qualità della raccolta differenziata del rifiuto organico e raggiungere valori sempre più alti di purezza merceologica: con questo obiettivo Corepla e il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) hanno firmato un accordo annuale per proseguire le attività di studio, ricerca e monitoraggio relative alla quantità e qualità degli imballaggi in plastica e compostabili conferiti unitamente alla frazione organica. Sottoscritto a Milano nel corso dell’Assemblea del CIC e presentato durante l’EcoForum di Legambiente, l’accordo si pone in continuità con il progetto svolto dai consorzi nel triennio 2015-2017. Il monitoraggio punterà a verificare e quantificare gli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile idonei alla filiera dell’organico e che vengono avviati a recupero presso impianti di compostaggio e di digestione anaerobica: si tratta di un elemento imprescindibile al fine di garantire l’effettivo riciclo di tali materiali. Il monitoraggio dovrà valutare anche la quantità di imballaggi in plastica tradizionale che, erroneamente, entrano nella filiera come impurità.L’analisi sarà effettuata sugli impianti delle aziende consorziate CIC che, ad oggi, sono circa 80 con circa 100 impianti di taglia industriale. 

“Il compost che si ottiene dal trattamento dei rifiuti organici rappresenta un fertilizzante naturale che migliora la qualità dei suoli e permette di rinunciare ai prodotti chimici di sintesi: produrre un compost di alta qualità e promuoverne la diffusione significa diffondere uno strumento efficace contro erosione, impermeabilizzazione, perdita di biodiversità e contaminazione”, sottolinea Flavio Bizzoni, nuovo Presidente del CIC. 

“È il fine vita che fa la differenza. Intendiamo con questo accordo favorire le attività di ricerca, monitoraggio e informative per verificare il corretto conferimento degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile presso gli impianti di trattamento della frazione organica. Perché solo una corretta modalità di conferimento permette un riciclo di qualità sia per le plastiche tradizionali che per le compostabili”, dichiara Antonello Ciotti, Presidente Corepla.

CITTADINI E ISTITUZIONI CENTRALI PER ECONOMIA CIRCOLARE

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Si è conclusa la seconda edizione delle “Giornate della Ricerca”, promosse da Corepla e ospitate dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Nella due giorni toscana, si è discusso di come poter raggiungere gli obiettivi di sostenibilità prefissati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, pur mantenendo un tasso di crescita economico sufficiente al fabbisogno sociale. Fra progetti d’innovazione, testimonianze d’imprese e linee guida per i cittadini, Corepla – il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica – ha chiesto che il dibattito sulle plastiche sia portato avanti con «un approccio tecnologico e non ideologico». «Torniamo a casa con un bagaglio culturale estremamente interessante. Nella prima giornata, abbiamo visto come il consumatore e le istituzioni siano centrali, poiché senza una corretta raccolta differenziata non si può partire. Nella seconda parte, invece, abbiamo ascoltato le imprese. Eni, per esempio, ci ha mostrato come trasformare una raffineria in una green refiniry, non partendo più da materie prime fossili, ovvero il petrolio, ma da materie prime derivate da imballaggi di plastica differenziata. Versalis (gruppo Eni, ndr) lavora sul recupero dei bicchieri delle macchinette del caffè, mentre Equipolymers ha mostrato come il riciclo chimico del Pet sia già una realtà. Siamo arrivati all’economia circolare», ha detto Antonello Ciotti, presidente di Corepla, tracciando un bilancio dell’evento pisano che prosegue idealmente il percorso iniziato nel 2018 a Palermo.
Per Antonio Protopapa, direttore ricerca e sviluppo di Corepla, l’auspicio che giunge da queste giornate è quello «di estendere ulteriormente la rete di collaborazioni tra i vari attori della filiera degli imballaggi in plastica per contribuire concretamente al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità dell’agenda Onu 2030». I lavori della seconda giornata sono stati aperti dagli interventi istituzionali di Filippo Bedini, assessore all’ambiente del Comune di Pisa, e di Federica Fratoni, assessore all’ambiente della Regione Toscana. Per Giorgio Quagliolo, presidente Conai, sul tema del riciclo della plastica, l’Italia «non è messa male» se paragonata «agli altri paesi europei», ma «rimane pur sempre un paese a due velocità con parecchie aree di ritardo». «Non dobbiamo pensare di essere in ritardo. È certo, però, che per arrivare a centrare i goals 2030 c’è da lavorare parecchio, soprattutto estendendo sia la quantità che la qualità della raccolta differenziata», ha aggiunto Quagliolo.
Nell’Aula Magna sono stati esposti diversi progetti capaci di migliorare sia la conservazione dei prodotti che il riciclo degli imballaggi. «Il progetto di Versalis (gruppo Eni, ndr) assomma l’efficienza a breve termine del packaging con l’efficienza duratura dell’isolamento termico. Questo attraverso un innovativo processo che valorizza l’eccellenza della filiera del recupero, selezione e riciclo delle plastiche post-consumo e la tecnologia per la produzione di polistirene espandibile», ha detto Luisa Lavagnini, direttore ricerca e sviluppo di Versalis, presentando un progetto per utilizzare polistirene proveniente da raccolta differenziata all’interno della propria filiera produttiva. Teresa Galardi, sustainability leader di Equipolymers, ha invece presentato “Viridis 25”, un pet di grado alimentare che utilizza fino al 25% di pet riciclato chimicamente, per il quale si prevede un utilizzo di pet riciclato di oltre 30.000 tonnellate all’anno. Alessando Canovai, direttore generale di Revet, ha illustrato il nuovo granulo realizzato valorizzando la componente poliolefinica del plasmix, derivato dagli imballaggi in plastica raccolti in Toscana, utilizzato recentemente anche per la stampa 3D. «Revet sta investendo in ricerca e sviluppo tecnologico per aumentare la quota di riciclo ma è necessario investire in comunicazione ed educazione dei cittadini, perché in questi ultimi anni stiamo assistendo ad un peggioramento della qualità della differenziata. E senza qualità non c’è riciclo», ha concluso Canovai.

COREPLA, A PISA TORNANO LE “GIORNATE DELLA RICERCA”

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Si è aperta la seconda edizione delle «Giornate della Ricerca» di Corepla, organizzate dal consorzio in collaborazione con la Scuola Sant’Anna di Pisa. Al centro del dibattito, che proseguirà anche l’11 giugno nell’Aula Magna, c’è la volontà di approfondire le nuove tecnologie e i saperi che possono contribuire alla massimizzazione del riciclo della plastica, conciliando la tutela dell’ambiente con la crescita economica. I lavori sono stati aperti da Antonello Ciotti, presidente del consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, per cui «la sfida principale è consentire all’industria di mantenere il tasso di crescita all’interno degli obiettivi della sostenibilità». «In Italia – ha spiegato Ciotti a margine dell’iniziativa –  l’immesso al consumo, il modo in cui identifichiamo quanta plastica va effettivamente nel mercato, è aumentato dell’1%, ma la raccolta differenziata è aumentata del 14%. Stiamo arrivando al punto per cui l’Italia – uno dei paesi più virtuosi a livello europeo – raccoglierà quasi tutto quello che viene immesso nel mercato».

Nel 2018, informa Corepla, in Italia si è registrato un +13,6% di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica rispetto al 2017, con un pro capite medio annuo nazionale di 20kg all’anno per abitante contro i 18kg del 2017. Un totale di 1.200.000 tonnellate raccolte, mentre sono oltre 7.200 i comuni attivi, per il 91% del totale. Anche in virtù di tali prestazioni, Ciotti chiede che sull’argomento ci sia «un approccio tecnologico e non ideologico». 

«Le Giornate della Ricerca sono il nuovo laboratorio collettivo di imprese, istituzioni, università. Facciamo squadra per un Paese più sostenibile. Ma per un’Italia che innova e in veloce trasformazione verso un’economia circolare, occorrono interventi imprenditoriali e pubblici: servono nuovi impianti per far fronte all’aumento della raccolta differenziata e serve che le amministrazioni pubbliche impongano l’utilizzo di materiale riciclato nei loro acquisti», ha detto Ciotti, nell’appuntamento pisano che fa seguito a quello di Palermo del 2018. Sabina Nuti, Rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, secondo cui il claim “prendiamoci cura del Mondo” è quello che guida l’istituzione e i propri studenti: «Siamo fortemente impegnati da tempo sulle tematiche della sostenibilità con attività di ricerca, di formazione e di public engagement che, come ha mostrato anche questa iniziativa, sono fondamentali per far crescere la consapevolezza e la partecipazione a sfide collettive di primaria importanza».

I lavori della prima giornata sono proseguiti con gli interventi di Marco Frey, direttore del master sull’economia circolare della Scuola, che ha ricordato come «per una maggiore circolarità c’è bisogno di trasformare il ciclo di vita dei prodotti e dei servizi in tutte le loro fasi, partendo dal design e chiudendo con il riciclo». Daniele Ferrari, presidente del consiglio europeo delle industrie chimiche (Cefic), ha sottolineato come la riduzione di Co2 debba però convivere con un aumento della domanda di energia. In questo contesto di transizione, osserva Ferrari, «non esiste economia circolare senza una buona gestione dei rifiuti che inizia dalla consapevolezza di ciascuno». La giornata, proseguita con due workshop, uno sull’acqua e le materie plastiche e l’altro su salute e sicurezza,  è stata caratterizzata anche dalla presentazione del progetto Bleu Resolution, coordinato dal professor Marcello Calisti, che prevede l’azione di un robot a forma di granchio con 6 zampe, progettato e costruito per esplorare i fondali marini fino a -200 metri e analizzare la presenza di plastiche e micro-plastiche.

INCENDIO CAIVANO, CIOTTI “GIACENZA BEN AL DI SOTTO DEI LIMITI”

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“Esprimiamo la nostra incondizionata solidarietà alla Di Gennaro S.p.A. Tuttavia, riteniamo doveroso precisare che i quantitativi di nostra competenza in giacenza al momento dell’evento erano su livelli assolutamente fisiologici e ben al di sotto dei limiti autorizzativi” E’ quanto precisa in una nota il presidente di Corepla Antonello Ciotti in merito al rogo di Caivano e gli altri incendi in Campania.

“Diversamente da quanto sostenuto dalla Di Gennaro, non solo non abbiamo incoraggiato conferimenti aggiuntivi presso l’impianto ma abbiamo sottolineato per iscritto la necessità di sospendere ulteriori ingressi” continua Ciotti che aggiunge: “I requisiti tecnici e autorizzativi richiesti agli impianti di selezione per aderire al circuito Corepla sono stringenti, trasparenti e uguali per tutti. Fra questi ovviamente vi è il certificato prevenzione incendi. I requisiti, che vengono minuziosamente verificati e periodicamente monitorati sia dal Consorzio che da auditor esterni, sono consultabili sul nostro sito (www.corepla.it)”.

“I centri di selezione – precisa Ciotti – non lavorano in esclusiva per Corepla e trattano altre tipologie di rifiuti recuperabili. Inoltre, la gran parte dei flussi in ingresso non è governata da Corepla: il ritiro della raccolta multimateriale (raccolta congiunta di plastica ed altre frazioni recuperabili) avviene sulla base di accordi diretti fra il centro di selezione e le Amministrazioni comunali o i loro appaltatori”.

“La qualità della raccolta differenziata – conclude Ciotti – dipende sia dal tipo di servizio che dall’informazione offerta al cittadino dall’Amministrazione comunale. Da sempre Corepla si impegna su questo fronte supportando cittadini e Istituzioni”.

COREPLA, UNA CRESCITA LUNGA 20 ANNI

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Un beneficio economico di oltre due miliardi, un indotto di 6000 persone e un incremento del 64% degli imballaggi avviati al recupero tra il 2005 e il 2017. Queste sono alcune cifre presentate da Corepla – il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica – nel corso del convegno «Il futuro del riciclo della plastica nella circular economy – i 20 anni di Corepla», tenutosi al complesso del Vittoriano di Roma. Nel corso della mattinata, si è discusso delle possibilità derivanti dalla piena riciclabilità delle materie plastiche e le loro possibilità di reimpiego nel ciclo produttivo per generare un valoro economico e sociale per il sistema italiano. Antonello Ciotti, presidente Corepla, ha esaltato i progressi registrati negli ultimi vent’anni: «Quando siamo partiti nel 1998, la raccolta differenziata era di circa 1,9 kg per abitante; quest’anno siamo arrivati a una raccolta media di 18 kg per abitante. Questa crescita ha comportato un indotto di oltre 6000 persone, di aziende che lavorano nel settore e di tecnologie che sono state sviluppate nel sistema Italia. E si tratta di tecnologie che vengono esportate a livello europeo. Abbiamo quasi un milione di tonnellate di rifiuti – spiega Ciotti – che vengono riciclate, trovando applicazione come materia prima-seconda o come termo-valorizzazione, che è energia che il Paese ottiene dai rifiuti. Abbiamo stimato che 2 settimane dell’intero fabbisogno italiano di energia provengono dai rifiuti di materie plastiche portate nei termo-valorizzatori o nei cementifici, dove sostituiscono il combustibile». Secondo le stime Corepla, l’industria nazionale del riciclo della plastica continua a crescere, avviando a riciclo nel 2017 il 43,3% degli imballaggi raccolti e posizionandosi tra le prime grandi economie in Europa per tasso di riciclo dopo Germania e Spagna.  L’Europa – informa il consorzio a cui aderiscono 2600 aziende –  è il secondo produttore mondiale di materie plastiche dopo la Cina, con l’Italia secondo produttore dopo la Germania. «Essere presente oggi a quest’evento è per me motivo di grande interesse personale, avendo lavorato nel consorzio Re-Plastic Corepla oltre 25 anni fa. Questo settore non rappresenta soltanto un motore di  crescita economica e occupazionale, ma un vero e proprio “new deal” di crescita culturale verso un domani più sostenibile», ha detto Dario Galli, viceministro al Ministero dello Sviluppo Economico.  Salvatore Micillo, sottosegretario all’Ambiente, si è concentrato sulla necessità di assistere i pescatori nel recupero di plastiche in mare e di limitare i prodotti monouso. «Dai primi provvedimenti di questo governo, in linea con la nuova direttiva europea sui rifiuti, è chiara la nostra intenzione di introdurre misure verso la realizzazione di un modello di economia circolare, promuovendo un uso razionale dei prodotti in plastica e incentivando il riciclo e la raccolta differenziata di qualità». Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, ha approfondito invece come, «grazie all’azione dei consorzi, in Italia, si è passati da un sistema di gestione dei rifiuti basato sulla discarica a uno orientato al recupero e al riciclo. Nel 2017, in Italia è stato avviato a recupero di materia ed energia l’82% dell’immesso al consumo, in particolare è stato riciclato il 43% degli imballaggi. Un dato in crescita e superiore alla media europea». 

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