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Le Farfalle della ritmica in volo verso Tokyo

ROMA (ITALPRESS) – Questa sera, alle 17.10, ora italiana, la squadra nazionale di ginnastica ritmica prenderà il volo Alitalia per il Giappone, destinazione Giochi Olimpici. Mentre, infatti, le agenti di Polizia di Stato Martina Maggio, Alice e Asia D’Amato (Lara Mori è tornata il 28 luglio), con i tecnici Marco Campodonico e Monica Bergamelli, sono di rientro con nel palmares il quarto posto a squadre e nel cuore ricordi indelebili, gli avieri dell’Aeronautica Militare Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Martina Santandrea e Daniela Mogurean (con la riserva Laura Paris e lo sparring partner Alessia Russo) stanno per iniziare la loro avventura. Le Farfalle, accompagnate dalla dtn Emanuela Maccarani, dalle sue assistenti Olga Tishina e Camilla Patriarca, dalla coreografa Federica Bagnera e dalla fisioterapista Carlotta Mauri, atterreranno all’aeroporto di Haneda, domani alle 12.35. Sullo stesso aereo e con i medesimi sogni in valigia ci sono anche le due individualiste, Alexandra Agiurgiuculese e Milena Baldassarri, con le rispettive allenatrici, Julieta Cantaluppi e Spela Alenka Mohar. Il programma ufficiale dei piccoli attrezzi prenderà il via all’Ariale Gymnastics Centre venerdì 6 agosto con le qualificazioni delle 26 ginnaste individuali, a caccia dei 10 posti utili per la finale all around del giorno seguente, quando, al mattino, ci sarà anche il torneo di ammissione delle quattordici squadre. I migliori otto quintetti si giocheranno poi le medaglie d’Insieme nel completo di domenica 8 agosto, l’ultimo giorno di questa XXXII edizione olimpica.
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Tokyo2020, Menichelli “Ferrari merita la medaglia nel corpo libero”

ROMA (ITALPRESS) – Tra pochi giorni, il 3 agosto, Franco Menichelli compie 80 anni. Il ginnasta romano, vincitore di cinque medaglie in tre edizioni dei Giochi, raggiungerà questo importante traguardo proprio mentre a Tokyo – dove conquistò l’oro al corpo libero, l’argento agli anelli e il bronzo alla parallele pari – sono in corso di svolgimento le gare olimpiche di ginnastica. “Sto seguendo – ha raccontato in un’intervista sul sito della Federginnastica – Non tutto ma le Olimpiadi me le guardo sempre con piacere. Mi sembra una rassegna abbastanza surreale, senza pubblico manca decisamente qualcosa. Però con le prime medaglie italiane l’evento sta prendendo quota e sono sicuro che sarà uno spettacolo, giorno dopo giorno, sempre più avvincente”. L’angelo azzurro, che volò come Icaro, senza bruciarsi, fino sul Sol Levante, gareggiò dal 18 al 22 ottobre di cinquantasette anni fa, imponendosi al corpo libero davanti al russo Viktor Lisitsky e Yukio Endo, pari merito sulla piazza d’onore. Quello fu l’unico oro della ginnastica italiana ai Giochi di Tokyo ’64, tra i 14 complessivi della storia federale. Menichelli, che al corpo libero aveva ottenuto un bronzo anche nel 1960, uguagliando il piazzamento di Mario Lertora a Los Angeles nel 1932, quattro anni più tardi diventò il solo ginnasta del nostro paese in questa specialità a salire sul gradino più alto del podio del Cio. “Sono passati cinquantasette anni, mamma mia. Però quel ricordo me lo porto dentro. Tokyo è una città importante non soltanto per la mia carriera, ma nella mia vita. Ho seguito la gara a squadre maschile e il concorso individuale e mi è sembrato di rivedere i due blocchi dei miei tempi, quando i mostri di Unione Sovietica e Giappone si affrontavano per la conquista della terra. A Roma, insieme a Gianfranco Marzolla, Orlando Polmonari, Angelo Vicardi e i fratelli Carminucci, Giovanni e Pasquale, riuscimmo ad arrivargli quasi vicini, vincendo il bronzo. Questi giovanotti sono stati bravi, ho visto una bella ginnastica. Ormai fanno cose incredibili”. Nello stesso attrezzo di Menichelli, un’altra italiana sta scrivendo pagine nuove e straordinarie sul grande libro dell’artistica planetaria. Vanessa Ferrari, al comando della classifica di ammissione del corpo libero, lunedì prossimo, il 2 agosto alle ore 18.30 (le nostre 11.30), ha la terza possibilità consecutiva, dopo i quarti posti individuali di Londra e Rio de Janeiro, di entrare nella leggenda. Eccetto, infatti, le piccole Pavesi d’argento nel 1928, nessun’altra ginnasta dell’artistica italiana ha mai vinto una medaglia olimpica nell’ultracentenario palmares di questo sport. E dopo esserci andata di nuovo vicino, martedì 27, con le compagne Martina Maggio, Asia e Alice D’Amato, adesso la Ferrari ha un’altra chance personale, che si è caparbiamente costruita in un lustro lastricato di ostacoli. “Vanessa se la merita quella medaglia, c’è poco da dire – sentenzia Menichelli, senza alcuna esitazione – Dovrà mettercela tutta. Ma lei lo farà, perchè non può farne a meno, è nel suo DNA di campionessa. Per il quarto posto di squadra non ci sono parole, le nostre ginnaste sono state bravissime. Purtroppo hanno fatto proprio come noi con la maschile nel ’64, quando finimmo dietro alla Repubblica Democratica Tedesca”. “La ginnastica va avanti, evolve continuamente – conclude l’olimpionico dalla sua casa nella Capitale – e non è facile restare ai vertici, perchè anche le altre nazioni crescono molto velocemente e la concorrenza è sempre più forte. Gherardo (Tecchi, nda) sta facendo un grande lavoro. Devo fare i complimenti alla Federazione per l’immagine che sta dando del nostro movimento. Come festeggerò mercoledì? Con la mia famiglia. Sarà una giornata semplice e piena di affetto, con accanto mia moglie, i figli, i nipoti, e mio fratello. Speriamo di non commuoverci troppo”.
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Lodadio e Edalli non centrano la finale a Tokyo

ROMA (ITALPRESS) – Due riserve amare. Gli individualisti azzurri della maschile non riescono a centrare le rispettive finali e rimangono “tra color che son sospesi”. Non dovranno lasciare Tokyo entro 48 ore, ma attendere una finale che, salvo forfait altrui, potranno vedere soltanto in tv. “Preferirei tornare in Italia – dice un Lodadio visibilmente deluso, che con il 14.633 (D. 6.40 – E. 8.233) agli anelli, proprio nella prima rotazione della terza suddivisione, si ferma al nono posto della final eight, primo dei non ammessi – Ho avuto un’esitazione sullo slancio appoggio all’orizzontale unita, probabilmente per un affaticamento sulle parti di forza iniziali (il Balandin alla croce verticale, l’Azarian rondine, Jamawaki, Jonasson e l’Honma croce, ndr.) che avevo tirato molto bene. Poi c’è stato quel doppio passo in uscita (all’arrivo dello Tsukahara raccolto con avvitamento, ndr.) che ha compromesso tutto”. L’ottava piazza provvisoria è evaporata proprio all’ultimo giro con il 15.066 di Samir Ait Said. Il francese, che a Rio era stato vittima di un terribile incidente al volteggio, con il suo punteggio si piazza immediatamente alle spalle dei marziani, il greco Eleftherios Petrounias e il cinese Liu Yang, che hanno dominato le qualifiche agli anelli. “Lo sport ci insegna anche questo – continua il primo aviere di Frascati – magari speravo non mi accadesse proprio alle Olimpiadi, dopo aver fato miracoli per tornare a certi livelli e aumentare il punteggio di partenza dell’esercizio fino a 6,4. Torno al villaggio con l’amaro in bocca. Ringrazio tutte le persone che hanno creduto in me. Ci credevo anche io. E’ stato davvero complicato non poter fare gare di alto livello, per così tanto tempo, in questo anno sospeso tra il lockdown e il mio intervento alla spalla”. In effetti sembra una maledizione, con l’annuncio del rinvio dei Giochi da parte del Cio proprio il 24 marzo, il giorno del ventottesimo compleanno di Marco. E poi il Covid, esploso nel 2019, l’anno forse da incorniciare dell’azzurro allenato da Gigi Rocchini, con l’argento europeo pari merito con il vincitore, quello mondiale a 0,033 millesimi dalla vetta, e l’oro agli European Games di Minsk. Lodadio sembrava un treno lanciato verso il podio a cinque cerchi, forse, addirittura verso il titolo olimpico, con Petrounias convalescente che nel 2020 probabilmente non ce l’avrebbe fatta a qualificarsi. Poi arrivò il blackout del Coronavirus e si è spenta la luce. “Difficile gestire così la rincorsa, tra mille difficoltà fino a pochi giorni dalla partenza – prosegue il cinque volte campione italiano assoluto, l’ultima a Napoli due week end fa – Non ho niente da rimproverarmi. Sono riuscito a tornare quello che ero nel 2019, ho solo commesso un piccolo errore, e qui non te lo puoi permettere”. Più sereno Ludovico Edalli, che, malgrado la ventiseiesima piazza all-around (tolte le triple e quadruple nazionalità che lo precedevano, altrimenti con il suo totale, 81.231, sarebbe trentottesimo) ha fatto una delle gare più belle della sua carriera. E’ mancata soltanto la ciliegina, al di là dell’accesso al concorso generale, dominato giapponese Daiki Hashimoto, che, con il punteggio complessivo di 88.531, si è tolto lo sfizio, a diciannove anni, di mettere in fila il campione del mondo in carica Nikita Nagornyy (87.897) e l’iridato di Montreal 2017, il cinese Xiao Ruoteng (87.732). La ciliegina sarebbe stata il nome sull’elemento originale in apertura del suo esercizio sugli staggi pari, mancato per l’arrivo in brachiale anzichè in appoggio. “E adesso lo farà Malone Brody in finale, così si prenderà lui tutto il merito – commenta l’aviere capo di Busto Arsizio, tra il serio e il faceto – Ho perso un punto di caduta e mezzo di elemento, senza questo errore sarei tra i ventiquattro. Il resto della gara è andata liscia (VO. 13.733 – CM. 13.600 – AN 13.333 – VO 13.666 – PA 13.166 – SB 13.733), mi sono proprio divertito. Stavo aspettando questo momento da oltre un anno. Me lo sono goduto. A Rio uscivo da un periodo complicato, pieno di cambiamenti importanti nella mia vita, e poi non c’era il mio allenatore. Qui, invece, io e Paolo (Siviero, ndr.) ci siamo arrivati insieme e abbiamo fatto vedere il nostro lavoro. Sapevo che sarebbe stata dura, soprattutto contro avversari come Hashimoto che hanno dieci anni meno di me. Quindi sono contento così. C’è tanta gente dietro il mio cammino fino a Tokyo, vorrei ringraziarli tutti, in particolare ‘la pallinà (Laura, la sua compagna, ndr.), mio fratello Tommaso e Paolo Siviero. Lui è stato quello che mi ha convinto che si poteva fare. E aveva ragione. Parigi? No comment, prima me ne vado in vacanza in Sicilia”. Negli altri attrezzi si segnalano l’israeliano Artem Dolgopyat (15.200) al corpo libero, il cinese taipei Lee Chih Kai che, nonostante il triplo ex aequo a quota 15.266 con l’irlandese Rhys Mc Clenaghan e il nipponico Kameyama Kohei, guida il cavallo con maniglie per l’esecuzione migliore, il coreano Shin Jeahwan al volteggio (14.866 di media), anche qui sciolto il pari merito con l’armeno Artur Davtyan, e il cinese Jingyuan Zou (16.166) alle parallele pari. La sbarra, per ora, è l’orticello dell’astro nascente Hashimoto (15.033 sul ferro), mentre cadono stelle come l’idolo di casa Uchimura (13.866) e Epke Zonderland (13.833), protagonisti di due clamorosi errori e probabilmente al passo d’addio. L’unico e indisturbato Signore degli Anelli resta Leuteris, l’olimpionico di Rio, che, rispetto a Re Kohei e all’olandese volante non sembra proprio avere intenzione di abdicare. Domani mattina, alle 10 locali, fa il suo esordio l’Italdonne di Enrico Casella, capitanata da Vanessa Ferrari, con Lara Mori individualista a trave e corpo libero. Le fate cominciano sulla rincorsa dei 25 metri del volteggio, con la speranza di andare al massimo senza rimanere in riserva.
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Vanessa Ferrari sceglie “Con te partirò” per il corpo libero a Tokyo

TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Vanessa Ferrari cambia la musica del suo corpo libero per i Giochi Olimpici di Tokyo e sceglie “Con te partirò” di Andrea Bocelli. Il tenore ringrazia la campionessa di artistica in un video, insieme alla figlia Virginia, giovane ginnasta di otto anni e appassionata della disciplina: “Carissima Vanessa, sappiamo che stai per affrontare una grandissima sfida. L’ennesima nella tua straordinaria carriera. Io ti sono vicino per tante ragioni. Innanzi tutto, so che hai scelto le note di ‘Con te partirò’, una canzone che a me ha portato tanta fortuna. Spero ne porti anche a te. Ma la tua fortuna consiste nel tuo talento e quindi ti faccio il più grande in bocca al lupo e te lo faccio insieme a questa bambina qui che si sta pian piano incamminando sulla tua strada, nel senso che ha una grande passione per la ginnastica. Ahimè non potremo essere lì a Tokyo a tifare per te di persona, ma ci saremo davanti ai teleschermi. Ti inviamo un calorosissimo abbraccio”.

Il video poi si conclude con il saluto della piccola Virginia – “siamo tutti con te!” – che diventa automaticamente l’incitamento, il grido di battaglia di tutto il mondo della ginnastica, composto per la maggioranza dei suoi tesserati da teenager e giovanissimi. Lo Tsukahara avvitato, il doppio teso, il salto tempo Tsukahara in terza diagonale e il resto di una routine coreografata da Veronica Calini e Anna Sanadello, piena di elementi acrobatici e artistici, tali da farla partire con una nota di difficolta da 6.00, seconda soltanto all’inarrivabile 6.8 di Simone Biles, sono stati dunque montati sulle note di uno dei maggiori successi internazionali della musica italiana, celebre anche nella versione inglese con il titolo di “Time to Say Goodbye”. Il regolamento FIG non permette l’uso delle parole, al contrario della ritmica dove invece è ammesso, e quindi il brano è stato arrangiato per l’occasione e vocalizzato dal tenore Fabio Armiliato, che con la moglie Daniela Dessì, prematuramente scomparsa, aveva già accompagnato Vanessa a Rio de Janeiro con il “Nessun Dorma” di Puccini. La Ferrari scenderà in pedana il 25 luglio, nella prima delle cinque suddivisioni olimpiche femminili (alle ore 10 giapponesi, le 3 del mattino in Italia) per aiutare la squadra ad entrare nella finale a otto (dopo aver preso il posto dell’infortunata Giorgia Villa ed aver lasciato il suo pass individuale a Lara Mori), e soprattutto per conquistare la final eight al corpo libero del 3 agosto prossimo venturo. Nelle precedenti edizioni di Londra 2012 e Rio de Janeiro 2016 la leonessa di Brescia si era fermata ai piedi del podio.
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Giorgia Villa infortunata, niente Giochi di Tokyo

ROMA (ITALPRESS) – Purtroppo Giorgia Villa non ce la fa. La ginnasta di Ponte San Pietro, perno della Nazionale di artistica femminile, medaglia di bronzo a squadre ai Mondiali di Stoccarda del 2019, non prenderà parte alle Olimpiadi di Tokyo a causa di un trauma discorsivo alla caviglia del piede sinistro, occorsole nell’ultima diagonale al corpo libero dei campionati italiani di Napoli, sabato scorso. E così, a soli sei giorni dalla partenza per il Giappone, malgrado la vittoria, proprio al Pala Vesuvio, del terzo titolo assoluto all around, il secondo consecutivo, la diciottenne bergamasca vede sfumare l’obiettivo olimpico. “Ha sentito un dolore sullo stacco della rondata flic flac doppio salto raccolto dell’ultima diagonale acrobatica – ha spiegato il direttore tecnico GAF Enrico Casella – La risonanza ieri ha parlato chiaro e ci ha tolto le ultime speranze di recupero. Adesso faremo una visita con il professor Zattoni per programmare il suo completo recupero in vista dei Mondiali di Kitakyushu, ad ottobre”. Davvero una disdetta per quella che doveva essere la più giovane della delegazione della ginnastica nel Sol Levante. L’incidente alla Villa rappresenta una tegola pesante per l’Italdonne, composta dalle altre tre fate – Martina Maggio e le gemelle Asia e Alice D’Amato – a meno di due settimane dall’esordio al volteggio, nella prima delle cinque sessioni femminili di ammissione, sulle pedane dell’Ariake Gymnastics Centre di Tokyo. Al posto di Giorgia Villa dovra entrare nel quartetto di squadra Vanessa Ferrari, che è stata tra le prime, appena saputo l’esito degli esami diagnostici, a consolare la compagna della Brixia, portando ad esempio la sua carriera fatta di cadute e risalite ed augurandole di arrivare a Parigi nel 2024. Il caporal maggiore dell’Esercito, qualificatasi in Coppa del Mondo il 26 giugno scorso a Doha, in Qatar, lascerà dunque il suo pass individuale alla seconda classificata del torneo FIG al corpo libero, la toscana Lara Mori, allenata presso la palestra della Giglio di Montevarchi da Stefania Bucci. Per l’altro caporal maggiore della Cecchignola si tratta del coronamento di un sogno, rimandato prima di quattro anni, dopo l’esclusione per scelta tecnica nel 2016 a Rio de Janeiro, e poi di altri dodici mesi, con il rinvio a giugno del 2021 della gara di Doha a causa del Coronavirus. La quasi 23enne – compirà gli anni proprio il giorno dopo le qualifiche olimpiche – dopo l’argento giovanile a squadre nella rassegna continentale del 2012, ha collezionato tre ori ai Giochi del Mediterraneo, un argento alla trave e uno storico bronzo a squadre alle Universiadi partenopee del 2019, oltre a due titoli italiani al corpo libero, il suo attrezzo di punta. “Non potevo immaginare regalo più bello – ha commentato a caldo la Mori appena raggiunta dalla notizia – Una vigilia di compleanno meravigliosa che vivrò in maniera speciale insieme a Martina Maggio, nata il mio stesso giorno. Ci tengo a dire però che non era questo il modo in cui volevo essere scelta, mi dispiace tantissimo, infatti, per la Villa. Ci alleniamo tutte per lo stesso motivo, e vederlo sfumare proprio all’ultimo è una sensazione orribile. Ci sono passata e quindi posso dirle, non mollare Giorgia, mancano solo tre anni, in fondo, alle prossime Olimpiadi, sei giovane e avrai modo e tempo di tornare più forte di prima. In questo Vanessa è un esempio per noi tutte. L’esercizio? Parte da 5.6 oppure da 5.7 se aggiungeremo il Johnson con un giro. Mi sento pronta e credo di averlo dimostrato sia a Doha sia a Napoli. E’ a posto anche la trave e credo che gareggerò in entrambe le specialità, con l’obiettivo primario di fare del mio meglio. Poi, con la routine pulita, se arriverà una finale, magari al corpo libero e sulle note dei Queen, mi basterà per sentirmi una regina”.
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Edalli si laurea tricolore per la sesta volta

NAPOLI (ITALPRESS) – Ludovico Edalli si laurea nuovamente campione italiano assoluto di ginnastica artistica, mettendo in bacheca il suo quarto titolo consecutivo dal 2018, sei in totale contando anche quelli vinti nel 2013 e nel 2015. Il 28enne ha eguagliato così ginnasti del calibro di Franco Menichelli (1960, ’62,’63,’64,’65 e ’66) e Jury Chechi (1989, ’90,’91,’92,’93 e ’95), è ad una sola lunghezza dai sette titoli del suo commilitone all’interno del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare, Enrico Pozzo, e a due dalle otto vittorie consecutive di Guido Figone con la Pro Chiavari dal 1948 al 1955. Il bustese, in partenza per i Giochi Olimpici di Tokyo insieme a Marco Lodadio, tornato in campo nazionale dopo un periodo di stop a causa dell’operazione alla spalla, al termine delle sei rotazioni di oggi si piazza in cima ad una lunga serie di pretendenti al tricolore 2021, totalizzando 82.500 punti. Tra i migliori interpreti italiani dei grandi attrezzi, giunti nell’impianto di Ponticelli per l’incontro più atteso della stagione federale a livello individuale, ha ben figurato anche Stefano Patron (Spes Mestre) che conquista la medaglia d’argento con 82.350 punti. Bronzo per Nicola Bartolini (Pro Patria Bustese) con 81.700. La medaglia di bronzo al corpo libero ai recenti Campionati Europei di Basilea si lascia alle spalle Matteo Levantesi (Virtus Pasqualetti), ai piedi del podio partenopeo a quota 80.900. Domani, dalle ore 16.30, andranno in scena tutte le finali di specialità maschili e femminili che chiuderanno la rassegna tricolore inserita all’interno dell’Estate napoletana della Ginnastica, un cartellone di grandi eventi ginnici organizzati dalla Federazione Ginnastica d’Italia, grazie al vicepresidente Rosario Pitton – delegato dal numero uno Gherardo Tecchi – alla società locale della Campania 2000 del presidente Aldo Castaldo, anche a capo del Comitato Regionale campano e all’imprescindibile supporto del Comune di Napoli del sindaco Luigi de Magistris e, in particolare, dell’assessore allo sport Ciro Borriello e della responsabile grandi eventi Gerarda Vaccaro. Le final eight saranno trasmesse in diretta sul canale Youtube della Federginnastica con la telecronaca di Giorgia Baldinacci e il commento tecnico di Andrea Massaro. Alle premiazioni di oggi, dirette da Fabio Gaggioli, hanno preso parte il numero uno della Ginnastica italiana, il cav. Gherardo Tecchi, il suo vice Rosario Pitton e il presidente del Comitato Regionale FGI Campania, Aldo Castaldo nonchè numero uno della società organizzatrice, la Ginnastica Campania 2000 che ha potuto contare sull’instancabile lavoro della squadra di quaranta volontari guidati da Marco Castaldo, Massimiliano Villapiano, Stefano Laudadio, Valentina Gaverio, Maria Novella Pavesi e il segretario di gara Enzo Tais sotto lo sguardo sempre vigile di Cristina Casentini, Competition manager e responsabile delle attività internazionali FGI.
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Villa domina a Napoli, secondo tricolore di fila

NAPOLI (ITALPRESS) – L’83^ edizione dei campionati italiani assoluti di ginnastica artistica femminile è stata vinta da Giorgia Villa, che conquista il suo secondo titolo consecutivo, il terzo contando anche quello del 2018. La diciottenne della Brixia di Brescia, in forza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, si è imposta con il totale di 54.350 precedendo Asia D’Amato (con la quale vinse il tricolore nel 2020 in ex aequo), argento con 53.400, e Martina Maggio, bronzo con 53.350. Ai piedi del podio Veronica Mandriota (Brixia Brescia) con il personale di 53.150. A seguire Angela Andreoli (52,850), Manila Esposito (51,150), Camilla Campagnaro (51,100), Irene Lanza (50,800), Chiara Vincenzi (50,400), Micol Minotti (49,900), Giada Grisetti (49,800), Emily Armi (49,450), Veronica Pierazzini (49,100), Caterina Cereghetti (48,550) e Alessia Guicciardi (47,700). Una gara emozionante fra le tre agenti della Polizia di Stato, in partenza per l’Olimpiade di Tokyo insieme ad Alice D’Amato e a Vanessa Ferrari, iniziato fin dai primi attrezzi, con gli exploit alle parallele asimmetriche, alla trave e al volteggio. Si sono comunque messe in luce anche le altre atlete presenti al Pala Vesuvio di via Argine, che però non hanno gareggiato su tutti e quattro gli attrezzi: Alice D’Amato, Maria Vittoria Cocciolo, Lara Mori, Elisa Iorio, Sara Ricciardi, Desiree Carofiglio e Caroline James.
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Definiti i 14 azzurri per i Giochi Olimpici di Tokyo

ROMA (ITALPRESS) – La Federazione Ginnastica d’Italia ha definito la lista delle ginnaste, dei ginnasti e degli official che faranno parte della missione Coni ai prossimi Giochi Olimpici di Tokyo. Quattordici gli atleti (12 donne e 2 uomini), sui 21 posti disponibili, di cui tre titolari di un pass individuale nominativo: nella sezione della ginnastica artistica maschile Marco Lodadio (argento agli anelli ai Campionati del Mondo di Stoccarda 2019) e Ludovico Edalli (ventiduesimo nell’all around qualificante, in Germania, ma terzo degli ammessi ai Giochi, alle spalle del filippino Yulo Carlos Edriel e del cubano Manrique Larduet), accompagnati dai rispettivi tecnici, Luigi Rocchini che segue il frascatano presso l’Accademia di Civitavecchia e Paolo Siviero con allena il bustese all’Accademia di via Ovada a Milano, mentre nella femminile Vanessa Ferrari ha strappato il 26 giugno scorso, a Doha, in Qatar, il suo personale biglietto a cinque cerchi, grazie al primo posto al corpo libero nel circuito di specialità della World Cup. La leonessa di Brescia sarà accompagnata nella sua quarta partecipazione olimpica dal suo mentore Enrico Casella, direttore tecnico nazionale dell’intera sezione GAF.
Casella ha sciolto anche la riserva su 4 delle restanti 11 carte olimpiche, a discrezione dei NOC partecipanti. Il quartetto che andrà a comporre la squadra sarà composto dalla bergamasca Giorgia Villa, dalla brianzola Martina Maggio e dalle gemelle genovesi Asia ed Alice D’Amato. Rispetto al team che ottenne la qualificazione due anni fa a Stoccarda restano fuori Elisa Iorio e Desiree Carofiglio, frenate da due brutti infortuni che ne hanno ritardato la preparazione. Con le fate azzurre voleranno nel Sol Levante i tecnici della Brixia Monica Bergamelli (tre olimpiadi nel curriculum da ginnasta, ad Atene, Pechino e Londra) e Marco Campodonico. Nel complesso, dunque, l’Artistica italiana, che partirà il 16 luglio, sarà rappresenta da sette atleti (5 donne e 2 uomini), con Ferrari e Lodadio a caccia della finale, rispettivamente, a corpo libero e anelli, Edalli impegnato sul giro completo e l’Italdonne, bronzo iridato, che proverà ad entrare nell’ottetto olimpico e a centrare più finali individuali possibili, nel concorso generale e nei quattro attrezzi.
Altrettante atlete, sette in totale, e tutte donne, si contano sul fronte della Ritmica, l’unica disciplina olimpica completamene al femminile. Saliranno sulla scaletta del loro volo per l’Oriente venerdì 30 luglio. Alla XXXII edizione estiva vedremo in pedana le ginnaste selezionate dalla DTN Emanuela Maccarani, che ha atteso gli Assoluti di Folgaria del weekend scorso per rendere pubbliche le sue scelte. Le carte olimpiche non nominative individuali sono andate così alle due atlete che le avevano conquistate con il sesto e settimo punteggio nella rassegna iridata di Baku 2019: la friulana di origini rumene Alexandra Agiurgiuculese e la ravennate Milena Baldassarri. Con loro ci saranno Spela Mohar Dragas, la tecnica di Alex all’ASU di Udine, e Julieta Cantaluppi, da sempre al fianco di Milena alla Faber Fabriano. Infine, le Farfalle, che si presentano con la formazione d’oro degli ultimi europei di Varna e qualche inevitabile cambiamento rispetto al gruppo che ottenne la qualifica con l’argento all around nell’ormai lontano Mondiale di Sofia 2018, che contò sul supporto di Anna Basta e Letizia Cicconcelli, entrambe ritiratesi dall’attività agonistica dopo il rinvio di un anno dell’Olimpiade.
La capitana Alessia Maurelli, nata a Rivoli, in provincia di Torino, e cresciuta a Ferrara, accompagnerà in pedana le altre quattro colleghe, la romana Martina Centofanti, la spoletina Agnese Duranti, la bolognese Martina Santandrea, la padovana di origini moldave Daniela Mogurean. La Maccarani avrà con sè le sue assistenti all’Accademia Internazionale di Desio, Olga Tishina, Federica Bagnera e Camilla Patriarca (quest’ultima, nel 2016, faceva parte della squadra di Rio de Janeiro, giunta ai piedi del podio). Fuori dal villaggio, a disposizione, ci saranno la riserva dell’Insieme, l’aviere Laura Paris, ex Ginnastica Moderna Legnano, e il suo sparring partner, l’agente toscano della Polizia di Stato, ex Armonia d’Abruzzo, Alessia Russo. Obiettivo delle nostre ètoile sarà quello di centrare la top ten con due individualiste, per poi lottare per un piazzamento di prestigio, e una medaglia di gruppo, che andrebbe ad impreziosire la già straordinaria collezione delle Farfalle. La delegazione coordinata dal capogruppo Roberto Pentrella, Segretario Generale FGI, si completa con i due fisioterapisti, Salvatore Scintu per i grandi attrezzi e Carlotta Mauri per i piccoli.
La rappresentativa FGI è composta interamente da esponenti dei gruppi sportivi militari di riferimento federale: il caporal maggiore scelto dell’Esercito Italiano Vanessa Ferrari, quattro agenti della Polizia di Stato in forze alle Fiamme Oro, e nove avieri dell’Aeronautica Militare. La più giovane della spedizione ginnica è Giorgia Villa, che il 23 febbraio scorso ha festeggiato la maggiore età, la Ferrari, invece, è la più longeva con le sue trenta primavere. Solo Vanessa (alla quarta presenza, dopo Pechino, Londra e Rio), Edalli, la Maurelli e la Centofanti (presenti in Brasile nel 2016) hanno già esperienze olimpiche alle spalle, gli altri dieci sono esordienti.
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