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MONDIALI RITMICA. BALDASSARRI QUARTA CON LA PALLA

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Primo giorno di finali e sono già due quelle conquistate dalle nostre azzurre al 37° Campionato del Mondo di ginnastica ritmica. Milena Baldassarri, arrivata a Baku con una medaglia d’argento al nastro conquistata al campionato iridato di Sofia 2018, è finita ai piedi del podio della finale con la palla dopo essere entrata tra le migliori otto con il quinto punteggio. L’Aviere dell’Aeronautica Militare, allenato da Julieta Cantaluppi alla Faber Ginnastica di Fabriano, ha conquistato 22.200 punti finendo alle spalle della campionessa mondiale in carica Dina Averina, oro con 23.500, della sorella Arina, argento con 23.050 e dell’israeliana Linoy Ashram (22.400). La due volte campionessa iridata (Pesaro 2017 e Sofia 2018) non è riuscita ad agguantare la medaglia più preziosa nella finale al cerchio accontentandosi di salire sul gradino più basso del podio con 23.350 punti, dietro alla connazionale Ekaterina Selezneva, oro con 23.500 al suo esordio ad un Mondiale, e all’israeliana Linoy Ashram, argento con 23.400.

Una finale giocata sul filo di lama all’apice della classifica. Il bronzo mondiale alla palla al campionato bulgaro, Alexandra Agiurgiuculese, deve accontentarsi della sesta posizione, alle spalle di Nicol Zelikman (21.450) e Boryana Kaleyn (21.400). L’Aviere del Gruppo sportivo di Vigna di Valle, seguito all’ASU di Udine da Spela Dragas, ha portato sulla pedana della National Gymnastics Arena la sua routine sulla melodia “The ecstasy of Gold” di Ennio Morricone, valutata dalla giuria internazionale con 21.350 punti. Dopo due attrezzi dunque la classifica di qualificazione all’All around vede Alexandra Agiurgiuculese in quinta posizione con un parziale di 42.750, contro il 42.350 di Milena Baldassarri, valido per la settima piazza. Ricordiamo che delle 24 ginnaste che accederanno alla finale di venerdì, solo 16 potranno staccare un pass per l’Olimpiade di Tokyo 2020. Da domani si cambia attrezzi, sarà la volta delle qualificazioni con le clavette e il nastro.

Entreranno in gioco anche Alessia Russo e Sofia Maffeis, in gara con un solo attrezzo a testa rispettivamente nastro e clavette. Il loro contributo sarà essenziale per il risultato del Team. La somma degli otto migliori punteggi dei dieci registrati dalle quattro ginnaste infatti, sarà determinante per ripetere, e perché no migliorare, il risultato di bronzo ottenuto lo scorso anno a Sofia.

TEAM AZZURRO RITMICA E DUE ATLETE AI GIOCHI

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L’obiettivo è stato raggiunto, il sogno è diventato realtà. Per la prima volta nella storia, la ritmica azzurra andrà ad un’Olimpiade con la squadra e ben due individualiste. Alexandra Agiurgiuculese e Milena Baldassarri, al campionato mondiale di Baku, hanno strappato il pass nominativo per i Giochi di Tokyo 2020 rispettivamente con il sesto e settimo punteggio. Nella finale All around di oggi, le due avieri dell’Aeronautica Militare hanno portato nuovamente sulla pedana della National Gymnastics Arena il programma completo con i quattro attrezzi. L’argento e il bronzo di specialità al campionato iridato di Sofia dello scorso anno però non si sono fatte sorprendere dalla stanchezza, nonostante le quattro giornate di qualificazione e le quattro finali in cui sono rientrate. Sono rimaste concentrate e hanno dimostrato tutto il loro talento, con lo sguardo dritto verso un unico obiettivo: il sogno olimpico. Con 83.500 e 83.250 punti, sono rientrate tra le prime 16 ginnaste del concorso generale, aggiudicandosi di diritto il biglietto per il Giappone. La sezione, guidata dalla Direttrice Tecnica nazionale Emanuela Maccarani in collaborazione con tutto lo staff federale, ha dato prova della concretezza del percorso intrapreso e del livello raggiunto da tutte le ginnaste, sia di squadra sia individuali. “Sono molto soddisfatta perché il sesto posto ad un mondiale è il mio record di sempre – ha detto Agiurgiuculese in mized zone – Reggere un’intera gara dopo quattro giorni di qualificazione e finali non è stato semplice ma ce l’ho fatta. Ho il pass olimpico in mano, ancora non ci credo. Il coronamento di un sogno che però devo ancora ben realizzare. Ringrazio tutti, la mia allenatrice, la mia famiglia, tutti i fan che ci hanno sostenuti qui a Baku, la Federazione e l’Aeronautica”. Per i ringraziamenti le ha fatto eco Baldassarri, che ha aggiunto: “Se ripenso a quando ho iniziato a fare ginnastica non avrei mai creduto di arrivare fino a questo punto. È il mio terzo mondiale e ora ho in mano anche il biglietto per Tokyo 2020. Sono felicissima, è un sogno che si avvera”. Una nuova pagina di sport scritta nel libro dei 150 anni della Federazione Ginnastica d’Italia. Dina Averina è la regina della 37esima edizione del campionato mondiale con uno stratosferico 91.400. La 21enne diventa una delle cinque ginnaste ad aver vinto tre titoli mondiali assoluti consecutivi, sommando quello di Pesaro 2017 e Sofia 2018. Prima di lei ci riuscirono solo le bulgare Mariya Gigova (1969-73) e Maria Petrova (1993-95), la russa Evgeniya Kanaeva (2009-2011) e, più recentemente, Yana Kudryavtseva (2013-15). L’atleta della Central Army Sports Academy di Mosca – allenata da Madame Viner – è entrata con tutti gli onori nella storia mondiale dei piccoli attrezzi. La seconda e la terza posizione si invertono rispetto al campionato di Sofia 2018. La sorella gemella, Arina Averina (pt. 91.100) conquista l’argento davanti all’israeliana Linoy Ashram (89.700). Ai piedi del podio la bulgara Boryana Kaleyn (86.275).

FARFALLE AZZURRE QUINTE AI MONDIALI DI BAKU

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La squadra nazionale italiana di ginnastica ritmica, con in mano già il pass per Tokyo 2020, si ferma in quinta posizione al campionato mondiale di Baku. Le avieri del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare Alessia Maurelli, Martina Centofanti – componenti del team di Rio de Janeiro – con Anna Basta, Letizia Cicconcelli, Agnese Duranti e Martina Santandrea, dopo due esercizi svolti non al massimo delle loro capacità, con il punteggio complessivo di 55.200 (5PA 27.800 –3CE/4CV 27.400) si fermano alle spalle della Bielorussia, ai piedi del podio con 56.400 punti. La medaglia d’oro va alla Russia che con 58.700, dato dalla somma di un incredibile 30 con un 28.700. Anastasia Maksimova, Anastasia Shishmakova, Anzhelika Stubailo, Maria Tolkacheva ed Evgeniia Levanova conservano il titolo di Pesaro 2017 di Sofia 2018 e aggiungono il settimo alloro mondiale, dopo i sei individuali (finale all around, finali di specialità e gara per Team) oltre a due argenti e altrettanti bronzi. Medaglia d’argento per il Giappone, a cinque decimi di distanza (pt. 58.200). Bronzo per la Bulgaria, con un 58 netto. La rappresentativa di casa chiude in ottava posizione a quota 53.100. Dopo i tre pass consegnati al mondiale bulgaro dello scorso anno a Russia, Italia e Bulgaria, oggi festeggiano l’accesso diretto all’Olimpiade nipponica: Giappone, Bielorussia, Israele, Cina e Azerbaijan. Domani le Farfalle tricolori torneranno in pedana per le finali di specialità con il sesto parziale sia con le 5 palle (sulle note dell’Overture di “Romeo&Juliet” di Cajkovskij) sia con i 3 cerchi e 4 clavette (routine montata su un mash-up di “Peronsal Jesus” con “Silhouette”). Nella prima sfida Maurelli e compagne saliranno sul quadrato della National Gymnastica Arena di Baku per prime, nella seconda per seste.

FARFALLE DI BRONZO CON CERCHI E CLAVETTE

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La nazionale di ginnastica ritmica si aggiudica la medaglia di bronzo mondiale nell’esercizio misto con 3 cerchi e 4 clavette, montato su un mash-up di “Personal Jesus” con “Silhouette”. Gli avieri del Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare Alessia Maurelli e Martina Centofanti, Anna Basta, Letizia Cicconcelli, Agnese Duranti, e Martina Santandrea salgono sul terzo gradino del podio iridato con il punteggio di 29.200. Prima la Russia (29.450), secondo il Giappone (29.400). Quarto posto per la Bielorussia con un ottimo 29.100. Nella finale con le 5 palle, sulle note dell’Overture di “Romeo&Juliet” di Cajkovskij, le ragazze di Emanuela Maccarani – coadiuvata dalle assistenti Olga Tishina, Federica Bagnera e Chiara Ianni – chiudono con 25.900 in sesta posizione a causa di due perdite d’attrezzo, dietro all’Insieme israeliano, ai piedi del podio con 26.950 e a quello cinese, quinto con 26.800. Oro, argento e bronzo rispettivamente a Giappone (29.550), che si sta preparando all’exploit in casa ai Giochi del prossimo anno, Bulgaria (29.350) e Russia (28.150). Con la medaglia di oggi la FGI conclude il mondiale al quinto posto nel medagliere iridato, pari merito con Bielorussia e Ucraina. Leader la Federazione Russa a quota 13 (8 O. – 2 A. – 3 B.), che stacca il Giappone (1 O. – 2 A.), Israele (4 A. – 2 B.) e Bulgaria (1 A. – 1 B.). “È una squadra di grande valore che sa rialzarsi sempre, nonostante le cadute di attrezzo – ha commentato la DTN dei piccoli attrezzi Emanuela Maccarani in mixed zone – Le ginnaste oggi sono rientrate in pedana con una gran voglia di riconfermarsi, dopo il quinto posto nell’All around. Erano cariche e concentrate. E non era facile perché per vincere a certi livelli occorre non sbagliare nulla. Nelle 5 palle non siamo state impeccabili ma sono momenti che fanno esperienza. Le ragazze volevano tornare a casa con una medaglia e ce l’hanno fatta, come avrebbero potuto fare nelle altre due gare. Ormai la Ritmica italiana è una superpotenza con un bottino preziosissimo: l’en plein dei pass olimpici in tasca, due individuali e uno di squadra. Il giusto riconoscimento alla nostra scuola. Per me è un grande onore dirigere questa sezione dal punto di vista tecnico. La responsabilità di far parte di una élite planetaria ci deve motivare per far crescere ulteriormente il movimento ginnico nella nostra nazione. A Tokyo 2020 cercheremo di ripresentarci con un coefficiente elevato e competitivo per giocare al meglio le nostre chance sulla pedana olimpica. Cambieremo tutti e due gli esercizi. Appena tornati farò le dovute riflessioni”. Quella odierna porta a 37 il computo totale delle medaglie mondiali d’insieme, contando le individualiste, nel palmares della Federginnastica, di cui 9 d’oro, 17 d’argento e 11 di bronzo.

AZZURRINE D’ARGENTO AI MONDIALI JUNIORES DI RITMICA

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Serena Ottaviani (Faber Fabriano), Alexandra Naclerio (Club Giardino Modena), Giulia Segatori e Siria Cella (Auxilium Genova), Vittoria Quoiani (Armonia d’Abruzzo) e Alessia Leone (Eurogymnica Torino) sono le vice campionesse del mondo juniores di ginnastica ritmica a squadre. Grazie al 20.100 (D. 12.80 E. 7.30) con i 5 nastri sulle note su Welcome to Wonderland, la sinfonia della celebre pièce di Broadway, il secondo parziale di specialità, giunto dopo il 25 tondo di ieri con i cerchi, l’Italbaby raggiunge il totale di 45.100 e si piazza nell’All-around d’insieme alle spalle soltanto della Russia, medaglia d’oro con l’inarrivabile punteggio di 49.550 (5 CE 26.900 – 5 NA 22.650). Ma non finisce qui, perché con i personali dell’individualista Sofia Raffaeli, protagonista anche oggi a clavette e nastro, la Federginnastica conquista la piazza d’onore anche della Team Competition, a quota 119.100. In entrambe le classifiche a vincere sono le beniamine di casa – 131.150 il totale – mentre, se la Bielorussia si aggiudica il bronzo nel completo, nella competizione per Nazioni è Israele a salire sul terzo gradino con 113.800.

La prima edizione di questa nuova rassegna giovanile inizia dunque con i fuochi d’artificio. Sebbene si trattasse di un gruppo assemblato poco più di nove mesi fa e ancora inesperto, le ragazzine terribili di Julieta Cantaluppi e Kristina Ghiurova sono atterrate sul podio. “E’ un risultato grandioso – ha dichiarato da Follonica Emanuela Maccarani, impegnata nella preparazione della squadra maggiore per i mondiali di Baku del prossimo settembre – Un risultato inversamente proporzionale all’età e alla corporatura delle nostre ginnaste. Quella di un mondiale è una pedana differente, anche rispetto ad un Europeo. Ho seguito la gara in diretta streaming e pur a distanza ho percepito la determinazione del gruppo e la voglia di ciascuna di portarsi a casa un risultato. Per quanto riguarda Sofia, dopo uno sbandamento emotivo all’inizio con la fune, è riuscita ad esprimere ciò che sa fare, mettendo in mostra un programma difficile, con bravura e coordinazione. Dietro c’è un lavoro davvero raffinato con l’attrezzo che per fortuna si è visto. Al pari delle esecuzioni d’Insieme, che avevano un contenuto tecnico molto alto. Le ragazze si sono mosse con una padronanza da veterane”.

Per la Federazione si tratta dell’ennesimo record, conquistato tra l’altro proprio nell’anno del 150^ di fondazione. Un sottile fil rouge che unisce la tradizione con il progresso, il passato con le nuove generazioni, rappresentato in modo esemplare dallo stesso capo delegazione, Fabrizia D’Ottavio, vice campionessa olimpica ad Atene 2004, l’anno in cui nasceva la gran parte delle partecipanti all’attuale edizione. L’allieva della Maccarani agli Europei di Mosca del 2006, proprio nell’Olympic Complex, vinceva un altro memorabile argento. E in questo gioco dei corsi e ricorsi non possiamo dimenticare che l’avventura stessa dell’Italbaby, nata e cresciuta nella fucina di Fabriano, era iniziata a gennaio proprio nella capitale russa, con il secondo gradino del concorso generale in un prestigioso torneo internazionale. Il primato dunque dell’argento con le 10 clavette della squadretta juniores agli Europei di appena due anni fa viene superato da questi altri due piazzamenti, in un Mondiale inedito che non consente quindi raffronti. “Sono due argenti bellissimi – conclude la Maccarani – Mi auguro che le ginnaste domani si possano godere le finali, divertendosi. Vista la giovane età la stanchezza, soprattutto mentale, potrebbe fare capolino, ma sono certa che le loro allenatrici, super esperte, sapranno tenerle concentrate”.

ALTRI TRE ARGENTI AI MONDIALI JUNIORES DI RITMICA

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Nella giornata conclusiva dell’edizione inaugurale dei Mondiali Juniores di ginnastica ritmica, a Mosca, l’Italia si è aggiudicata altre tre medaglie d’argento nelle finali di specialità: due con l’individualista della Faber Fabriano Sofia Raffaeli, seconda alla fune e alle clavette, e una con la squadretta nell’esercizio con i 5 cerchi. Il bottino della Fgi sale così a quota cinque argenti, considerati anche quelli di ieri ottenuti nell’All around dei gruppi e nella team competition. Serena Ottaviani (Faber Fabriano), Alexandra Naclerio (Club Giardino Modena), Giulia Segatori e Siria Cella (Auxilium Genova), Vittoria Quoiani (Armonia d’Abruzzo) e Alessia Leone (Eurogymnica Torino) sono tornate oggi nella pedana centrale dell’Irina Viner Usmanova Palace e, dopo le due splendide esecuzioni delle qualifiche, hanno tirato fuori dal cilindro un’altra prestazione maiuscola, confermando la loro qualità tecnica. Il secondo posto, a poco più di un punto di distacco, dalla Russia si commenta da solo. Eccetto che per l’errore alla palla della Raffaeli, nella seconda final eight, a metà competizione sembrava che il Mundialito delle promesse dei piccoli attrezzi fosse una sfida privata tra le azzurre e le padrone di casa.

Poi la fatica, fisica e mentale, ha cominciato a farsi sentire, soprattutto nell’individualista di Chiaravalle che è stata una delle poche iscritte a farsi tutti gli attrezzi da sola. Otto esercizi in tre giornate, al termine di un percorso di mesi e mesi di allenamenti, avrebbero logorato una veterana, figuriamoci una quindicenne, seppur la più interessante del panorama internazionale. Solo il calo dell’Italbaby ha concesso a scuole prestigiose come la Bielorussia e Israele di inserirsi nei piani alti del podio. Deludono Bulgaria, Ucraina e Giappone, incapaci di iscriversi nel medagliere. “Le finali di oggi si presentavano al tempo stesso come una gara importante da affrontare e molto insidiosa – ha dichiarato da Follonica la dtn Emanuela Maccarani, impegnata nella preparazione della squadra maggiore per i mondiali di Baku del prossimo settembre – La concentrazione fa vincere le medaglie e la sua mancanza le porta via. Molte volte la presenza o l’assenza di concentrazione è da imputare alla stanchezza. Le ginnaste giovani, con meno resistenza fisica e abitudine mentale alla gestione dei grandi appuntamenti, si affaticano più velocemente. Era prevedibile ed era anche il nemico più insidioso sulla strada del podio”.

“Ma oggi non parlerei tanto di quello che manca bensì di quanto è arrivato – prosegue l’allenatrice di Rho – I due argenti della Raffaeli e quello del gruppo sono risultati incredibili. Il mio pensiero maggiore, da direttrice tecnica nazionale, va alla Federazione, perché, per la prima volta, si è fatta completamente carico del progetto della squadra juniores. E questo dimostra che quando c’è un’idea strutturata e basata sulla qualità professionale, si possono ottenere risultati, fino a qualche tempo fa, inimmaginabili. Il presidente Tecchi e il Consiglio direttivo federale ci hanno creduto e sono felice che la scommessa sia stata vinta. Adesso, per il futuro, bisognerà continuare ad investire sui Centri Federali, per provare ad alzare ancora l’asticella”.
Il medagliere conclusivo del primo Mondiale Juniores della storia dei piccoli attrezzi vede la Russia dominatrice assoluta con 8 titoli e altrettanti ori. Seconda piazza per l’Italia con 5 argenti e a seguire Israele (un argento e 4 bronzi), la Bielorussia (un argento e due bronzi), l’Azerbaijan (un argento e un bronzo) e la Spagna (un bronzo).

FERLITO ORO E MORI ARGENTO ALLE UNIVERSIADI

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Carlotta Ferlito vince l’oro al corpo libero nella finale della XXX Universiade estiva di Napoli. La storia nella storia. Dopo lo storico bronzo a squadre in questa competizione, conquistato con Martina Rizzelli e Lara Mori, grazie a quest’ultima l’Italia di ginnastica artistica femminile mette in bacheca anche un argento nella final eight alla trave.
“La trave non l’ho fatta al meglio ma la ginnastica, e lo sport in generale, è anche questo: cadere ma sapersi rialzare – ha detto Ferlito – . Sapevo di poter vincere e ho fatto del mio meglio. Il pubblico mi ha caricata all’inverosimile. Sono contenta di aver regalato l’oro qui all’Universiade di Napoli. Ci voleva proprio”. Felicissima per l’argento alla trave anche Lara Mori:”Per me questa medaglia vale molto perché la trave è sempre stato un mio attrezzo di punta. Altre volte ho commesso qualche errore ma con questo argento di oggi mi sono riscattata”.
(ITALPRESS).

ALLE UNIVERSIADI VINCE IL GIAPPONESE KAYA

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Si è concluso al PalaVesuvio di Napoli, il concorso generale maschile di ginnastica artistica alle Universiadi di Napoli. Gli azzurri in gara, Andrea Russo (Ginnastica Civitavecchia) e Stefano Patron (Spes Mestre) si sono posizionati al settimo e al nono posto, rispettivamente con 81.800 (CL 14.050 – CM 12.750 – AN 14.000 – VO 13.750 – PA 13.600 – SB 13.650) e 80.450 punti totali (CL 13.050 – CM 13.100 – AN 13.200 – VO 13.850 – PA 14.000 – SB 13.250), portando avanti una gara precisa e al massimo della concentrazione. Il nuovo campione universitario è Kazuma Kaya con un 87 netto. Il giapponese succede all’ucraino Oleg Verniaiev che, nelle rassegne dei Giochi universitari del 2017 a Taipei e due anni prima a Gwangju, vinse la medaglia di maggior fattura. Sulla piazza d’onore di oggi il russo Ivan Stretovich con 84.375 punti mentre il terzo gradino del podio partenopeo è stato riempito dal Taipei cinese, Lee Chih-Kai, a quota 83.950. Quarta posizione per l’altro giapponese in gara Kakeru Tanigawa (83.725).
Domani rivedremo i due azzurri nelle finali per attrezzo e a loro si aggiungerà il compagno di squadra Marco Sarrugerio, con il quale si sono fermati ai piedi del podio nella finale a squadre. Andrea Russo gareggerà tra i migliori otto universitari a corpo libero e sbarra, Stefano Patron a cavallo con maniglie e parallele, le stesse su cui salirà anche Sarrugerio. Il teatro di gara cambia scenografia e si prepara per l’All around femminile. I grandi attrezzi maschili lasciano il posto a quelli femminili su cui vedremo salire nuovamente, dalle 18.30 alle 21.15, il “giglio” di Montevarchi, Lara Mori, l’unica tra le tre azzurre – che ieri hanno vinto il bronzo di squadra – ad aver girato su tutti e quattro gli attrezzi.

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