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PRIMA MEDAGLIA AZZURRA, BRONZO PER CURATOLI

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Arriva la prima medaglia per l’Italia ai Mondiali di Budapest. La porta in dote Luca Curatoli che conquista la medaglia di bronzo al termine della gara di sciabola maschile. Il 25enne sciabolatore napoletano sale per la prima volta su un podio iridato tra i “grandi”, conquistando la terza piazza dopo la sconfitta subìta in semifinale al cospetto del sudcoreano Oh Sanguk, poi vincitore finale del titolo iridato di specialità. Dopo un ottimo inizio d’assalto, l’azzurro ha subìto la pausa dovuta al cambio del passante che, per sua stessa ammissione, ha spezzato il ritmo del match concluso poi col punteggio di 15-11 in favore dell’asiatico, fresco vincitore della medaglia d’oro alle Universiadi di Napoli2019.
“Guardo il bicchiere mezzo pieno – ha detto l’azzurro in zona mista – Arrivavo da un periodo in cui il nervosismo in pedana mi aveva bloccato. Invece ho preso ispirazione da Nole Djokovic e dalla calma con cui ha impostato la finale di Wimbledon e oggi sono riuscito ad esprimere la mia scherma. Contro Oh Sanguk, che è uno degli atleti più forti dell’intero circuito, avevo delle buone sensazioni. Poi però dopo il cambio di passante ho perso il ritmo e lui ne ha approfittato. Pazienza, ma è una medaglia che stringo per bene al collo. Adesso però si pensa subito alla gara a squadre che è il vero obiettivo, perché da lì passa il treno per Tokyo”.
Luca Curatoli aveva esultato per la certezza della medaglia alla stoccata del 15-12 con cui aveva vinto il match dei quarti di finale contro il sorprendente canadese Shaul Gordon. Lo sciabolatore delle Fiamme Oro aveva esordito vincendo per 15-7 il match contro il britannico Curtis Miller, proseguendo poi con il 15-8 con il quale ha sconfitto l’iraniano Mohammad Rahbari. Nel turno dei 16 aveva poi avuto ragione del georgiano Sandro Bazadze col punteggio di 15-10.
Stop agli ottavi di finale per Gigi Samele. Il foggiano, dopo aver avuto prima ragione per 15-13 del vietnamita Xuan Loi Nguyen e poi, sempre per 15-13, del russo Dmitriy Danilenko, è stato fermato dal sudcoreano Oh Sanguk col punteggio di 15-8.
Si fermano invece nel turno dei 32 sia Aldo Montano che Enrico Berrè. L’olimpionico di Atene2004, dopo aver sconfitto il canadese Joseph Polossifakis col punteggio di 15-13, ha subìto una assai contestata stoccata del 15-14 contro l’ungherese Csanad Gemesi. Enrico Berrè, invece, ha esordito vincendo il match contro il tedesco Bjoern Huebner-Fehrer per 15-10, prima di essere fermato sul 15-13 dal romeno Tiberiu Dolniceanu.

Nella gara di spada femminile c’è un tocco d’Italia sul gradino più alto del podio. A vincere il titolo iridato è infatti Nathalie Moellhausen, oggi portacolori del Brasile ma azzurra sino ai Giochi olimpici di Londra2012. Era stata proprio l’italo-brasiliana a fermare agli ottavi di finale Alberta Santuccio. La spadista siciliana ha infatti subìto la stoccata del 15-14 dall’ex compagna di Nazionale che le ha precluso l’accesso ai quarti di finale. Alberta Santuccio era giunta agli ottavi dopo aver avuto ragione col punteggio di 13-9 della polacca Ewa Trzebinska ed aver sconfitto anche la testa di serie numero 7, la statunitense Courtney Hurley per 15-12. Si era concluso nel turno dei 32 il percorso di gara di Mara Navarria. L’iridata 2018, dopo la vittoria per 15-3 contro la thailandese Kayapat Meechai, è stata fermata dalla stoccata del 15-14 portata in bersaglio dalla tedesca Alexandra Ndolo. Si era rivelato “fatale”, invece, il primo assalto di giornata per Rossella Fiamingo. L’argento di Rio2016 è stata sconfitta al minuto supplementare per 12-11 dalla cubana Yamika Rodriguez Quesada, al termine di un match che aveva visto l’azzurra costretta a rincorrere nel punteggio l’atleta centroamericana, sino al 11-11 giunto allo scadere del tempo regolamentare. Eliminata nella fase di qualificazione svoltasi lunedi, la quarta spadista azzurra, Federica Isola.

Domani protagoniste in pedana saranno le gare di fioretto femminile, con protagoniste Alice Volpi, Arianna Errigo, Elisa Di Francisca e Francesca Palumbo, e quella di spada maschile dove l’attenzione è rivolta su Andrea Santarelli, Gabriele Cimini, Marco Fichera ed Enrico Garozzo.

ITALIA DI BRONZO CON ERRIGO, DI FRANCISCA E SANTARELLI

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La quinta giornata di gara ai Campionati del Mondo Budapest2019 vede l’Italia siglare un tris di bronzo. Il medagliere azzurro sale a quota quattro medaglie, grazie ad Andrea Santarelli, Elisa Di Francisca ed Arianna Errigo che sommano le loro medaglie di bronzo a quella conquistata ieri da Luca Curatoli nella sciabola maschile. L’Italia sale sul podio nella spada maschile con Andrea Santarelli, mentre nel fioretto femminile Elisa Di Francisca ed Arianna Errigo si ritrovano insieme sul terzo gradino del podio a dieci anni di distanza dall’edizione iridata di Antalya2009. Gli applausi di giornata sono per Andrea Santarelli. Lo spadista umbro si ferma solo in semifinale al cospetto del beniamino di gara, l’ungherese Gergely Siklosi con il punteggio di 15-9, al termine di un match dove dopo un iniziale vantaggio, l’azzurro è stato rimontato dal magiaro che ha spalancato dinanzi a sè le porte della finale che lo ha incoronato campione del Mondo e vincitore del trofeo “Edoardo Mangiarotti”. Ai quarti Andrea Santarelli aveva raccolto gli applausi del pubblico ungherese superando per 15-12 il bicampione del Mondo francese, Yannick Borel mostrando tutto il suo talento sulla scena iridata.
“E’ una medaglia che festeggio – ha spiegato l’azzurro in zona mista – perché ho affrontato questa gara individuale senza patemi e senza ansie. Sono a Budapest più per la gara a squadre e l’abbiamo preparata tantissimo. Questo bronzo vale molto sul piano della consapevolezza del mio valore, ma l’obiettivo è qualificarsi a Tokyo2020 con la squadra. Sono un pò amareggiato – ha continuato Santarelli – per come ho affrontato la semifinale. Sono andato in vantaggio ma poi ho subìto l’avversario ed alcune sue stoccate che mi hanno tolto un pò di sicurezza. Ma è un bronzo che vale tanto!”. Il vice campone europeo a Dusseldorf2019, dopo aver superato all’esordio di giornata il cileno Pablo Nunez per 15-8, ha sconfitto lo statunitense Adam Rodney col punteggio di 15-10 e, a seguire, ha superato 15-9 il francese Alexandre Bardenet nell’assalto degli ottavi di finale, prima di avere ragione del francese Borel ai quarti di finale.
Stop nel primo assalto di giornata invece per Marco Fichera, Enrico Garozzo e Gabriele Cimini. Il primo è stato superato 15-12 dal numero 1 del tabellone, il francese Yannick Borel, mentre Enrico Garozzo ha subìto il 15-10 dal danese Frederik Von Der Osten. L’esordiente Gabriele Cimini, invece, è stato eliminato dalla stoccata del 15-14 portata a segno dallo svizzero Benjamin Steffen. Nel fioretto femminile, Elisa Di Francisca ed Arianna Errigo conquistano entrambe la medaglia di bronzo, al termine dei rispettivi match di semifinale, conclusi entrambi col punteggio di 15-13 in favore delle avversarie. In semifinale, Elisa Di Francisca ha affrontato la russa Inna Deriglazova, poi vincitrice del titolo iridato, in un remake della finale olimpica di Rio2016 e di quella continentale di Dusseldorf lo scorso mese di giugno. L’assalto tra le due campionesse olimpiche ancora in attività è stato caratterizzato da un’alta tensione mentale da parte di entrambe e da una condotta arbitrale che ha innervosito più l’azzurra che l’avversaria. Alla fine a vincere è stata la 29enne russa col punteggio di 15-13. “Non recrimino sulle decisioni quanto sulla gestione – dice Elisa Di Francisca -. Non è una medaglia da buttar via, ma non posso nascondere l’amarezza per un risultato che poteva essere migliore. Era un Mondiale importante per me e ho lavorato tanto affinché potesse giungere qualcosa in più. Lei (Inna Deriglazova, ndr) è un’avversaria d’altissimo livello e mi fa piacere affrontarla perché fa “scherma”. A Rio vinse lei, a Dusseldorf io ed adesso siamo sul 2-1. Sono pronta per l’ennesima sfida…magari tra un annetto!”. La jesina, dopo aver vinto per 15-4 l’assalto d’esordio di giornata contro l’ucraina Anna Taranenko ed aver sconfitto 15-6 la cinese Yiting Fu, ha avuto la meglio nell’assalto del tabellone delle 16 contro la giapponese Sera Azuma col punteggio di 15-11. Agli ottavi è poi giunta la vittoria per 15-8 contro la cinese Huo Xingxin. Medaglia di bronzo anche per Arianna Errigo che non cela l’amarezza per la quarta consecutiva in bacheca dopo quelle conquistate a Mosca2015, Lipsia2017 ed a Wuxi2018. A fermarla in semifinale è stata la francese Pauline Ranvier al termine di un match al cardiopalma. Dopo un equilibrio iniziale, la francese aveva siglato un netto 7-0 portandosi sul 13-7. Da lì è iniziata la rimonta di Arianna Errigo che con un perentorio 6-0 si è riportata in parità, prima delle definitive e fatali stoccate della transalpina che ha concluso con il 15-13. “Sono arrivata un po’ scarica in semifinale – ha confessato l’azzurra -. Peccato perché ero venuta qui con l’intento di vincere. E’ stato un periodo un po’ intenso perché, tra le altre cose, mi sono anche sposata, ma non recrimino nulla. Adesso pensiamo alla gara a squadre che…vale tutto”. Arianna Errigo aveva staccato il pass per le semifinali grazie al successo per 15-13 sulla statunitense Lee Kiefer. Nel suo percorso di gara, dopo aver superato all’esordio la slovacca Kitti Bitterova per 15-2, ha avuto la meglio sull’ungherese Kata Kondricz col punteggio di 15-11. Agli ottavi è poi giunto il derby contro Francesca Palumbo, vinto dalla monzese col punteggo di 15-7. La potentina, che chiude al dodicesimo posto, prima di giungere agli ottavi aveva esordito superando per 15-14 la turca Irem Karamete, per poi avere ragione della colombiana Saskia Loretta Van Erven Garcia col punteggio di 15-4. Si era fermata invece nel turno delle 32 Alice Volpi. La campionessa iridata in carica, dopo aver vinto per 15-1 il match del primo turno contro la colombiana Juliana Pineda Valencia, è uscita sconfitta per 15-13 dall’assalto contro la sorprendente spagnola Maria Teresa Diaz.

GIORNATA SENZA MEDAGLIE, DA DOMANI GARE A SQUADRE

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La sesta giornata di gara ai Mondiali di Budapest è avara di medaglie per l’Italia. La conclusione del programma individuale con le gare di fioretto maschile e sciabola femminile non permette all’Italia di muovere il medagliere che dunque rimane a quota quattro medaglie di bronzo.
Il migliore degli azzurri in questo sabato ungherese è Andrea Cassarà che sfiora il podio nella gara di fioretto maschile. Il 35enne bresciano si ferma ai quarti di finale contro il campione del Mondo 2017, il russo Dmitry Zherebchenko con il punteggio di 15-6. “Ne aveva di più fisicamente e non sono riuscito a fronteggiare la sua esuberanza in pedana – ha ammesso l’azzurro in zona mista – Quando si perde da avversari che meritano non c’è da rammaricarsi. Putroppo ho un problema al tendine d’achille destro che mi ha un pò condizionato, ma non cerco scuse. E’ andata cosi, ma guardo il bicchiere mezzo pieno: a 35 anni sono ancora tra i primi al Mondo e recupero punti importanti verso Tokyo2020”. Nel suo percorso di gara, Andrea Cassarà dopo aver superato il primo turno grazie al forfait dell’ungherese Balint Matyas, aveva vinto il match contro il francese Maxime Pauty col punteggio di 15-7. Agli ottavi di finale era giunto il derby contro l’olimpionico di Rio2016, Daniele Garozzo, vinto dal bresciano per 15-10. Daniele Garozzo, dal canto suo, dopo aver sconfitto il tedesco Andre Sanita per 15-10 aveva avuto ragione per 15-6 dell’olandese Daniel Giacon. Si è fermato invece nel turno dei 32 Giorgio Avola. L’azzurro, dopo aver iniziato superando il belga Stef Van Campenhout per 15-10, è stato sconfitto dal sudcoreano Kim Dongsu con il punteggio di 15-11. Stop nel primo assalto di giornata per Alessio Foconi. L’iridato 2018 è stato sconfitto 15-9 dal britannico Marcus Mepstead.
Si è fermato invece nel turno dei 32 Giorgio Avola. L’azzurro, dopo aver iniziato superando il belga Stef Van Campenhout per 15-10, è stato sconfitto dal sudcoreano Kim Dongsu con il punteggio di 15-11. Stop nel primo assalto di giornata per Alessio Foconi. L’iridato 2018 è stato sconfitto 15-9 dal britannico Marcus Mepstead.
La seconda gara di giornata è stata quella di sciabola femminile, nella quale è stata Rossella Gregorio la migliore delle azzurre. La sciabolatrice salernitana si è fermata nel turno delle 16 contro la beniamina di casa, Anna Marton col punteggio di 15-8. In precedenza, dopo la vittoria per 15-10 sull’azera Valeriya Bolshakova, ha sconfitto la cinese Qian Jiarui con l’identico punteggio. Si erano fermate nel turno delle 32 invece sia Irene Vecchi che Martina Criscio. La prima, che aveva esordito superando la venezuelana Milagros Pastran per 15-10, ha subìto il 15-7 dall’azera Anna Bashta. Martina Criscio, invece, ha esordito con la vittoria per 15-12 contro la bulgara Yoana Ilieve, ma è stata poi rimontata e sconfitta 15-14 dalla greca Theodora Gkountoura. Era uscita scena nella fase di qualificazione invece la quarta azzurra, Sofia Ciaraglia.
La sesta giornata è stata anche quella che ha avviato le gare a squadre di spada femminile e di sciabola maschile, che hanno svolto i primi due turni dei rispettivi tabelloni. Nella spada femminile il quartetto azzurro ha superato il doppio scoglio di giornata, approdando così ai quarti di finale. L’Italia, composta da Mara Navarria, Rossella Fiamingo, Federica Isola ed Alice Clerici, ha superato dapprima la Thailandia per 45-28 e poi la Germania, al minuto supplementare, grazie alla stoccata del 29-28 messa a segno da Rossella Fiamingo. Ad attendere le azzurre domani saranno le campionesse del Mondo in carica degli Stati Uniti.
Nella sciabola maschile, l’Italia approda ai quarti nella gara a squadre. Il quartetto azzurro composto da Luca Curatoli, reduce dal bronzo individuale, Gigi Samele, Enrico Berrè ed Aldo Montano, ha affrontato e vinto per 45-14 il primo match di giornata contro la Repubblica Ceca e poi, a seguire, agli ottavi di finale, ha sconfitto l’Ucraina per 45-32. Domani, ai quarti di finale, sarà sfida alla Georgia.

ARRIVANO DUE BRONZI DALLE GARE A SQUADRE

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La settima giornata dei Mondiali di Budapest porta ancora due medaglie in casa Italia. Sono entrambe di bronzo e arrivano per merito delle squadre di spada femminile e di sciabola maschile che conquistando rispettivamente il terzo posto portano a quota sei il computo complessivo dei podi conquistati dai colori azzurri in terra d’Ungheria.
> Nella spada femminile l’Italia conquista un’eccellente medaglia di bronzo che rappresenta il quarto podio consecutivo stagionale per la squadra composta da Mara Navarria, Rossella Fiamingo, Federica Isola ed Alice Clerici.
Le azzurre sono tornate tra le grandi protagoniste della scena internazionale e dopo il bronzo europeo conquistano anche sul podio iridato al termine di un percorso culminato col successo per 45-36 contro l’Ucraina nella finale per il bronzo.
La gara delle azzurre era iniziata ieri con le vittorie, dapprima contro la Thailandia per 45-28 e poi contro la Germania, giunta al minuto supplementare, grazie alla stoccata del 29-28 messa a segno da Rossella Fiamingo. Oggi, dopo aver sconfitto ai quarti per 25-22 le campionesse del Mondo degli Stati Uniti, sono state poi fermate sul 44-31 dalla Cina, al termine di un match in cui, sino al settimo parziale in cui si era sul 22-21 in favore delle asiatiche, le avversarie sono state brave nelle ultime due manches ad ampliare il vantaggio.

“Siamo soddisfatte perché diamo continuità alla nostra stagione – hanno dichiarato all’unisono le azzurre – Questa squadra ha il giusto mix e soprattutto tanta voglia di fare bene e lo abbiamo dimostato in pedana tirando fuori grinta e carattere nei momenti decisivi come quello di ieri, al minuto supplementare, contro la Germania che lo scorso anno ci aveva eliminato. Anche contro la Cina abbiamo lottato ad armi pari – continuano nel commento a caldo le azzurre – ma soprattutto abbiamo dimostrato di non essere da meno a nessuna squadra. Ci rifaremo in un…altro momento”.

Anche nella gara di sciabola maschile l’Italia sale sul terzo gradino del podio. La medaglia di bronzo va al collo del quartetto azzurro composto da Luca Curatoli, reduce dal bronzo individuale, Gigi Samele, Enrico Berrè ed Aldo Montano, capace di superare nella finale per il terzo posto, la Germania, fresca vincitrice del titolo europeo, con il punteggio di 45-38.
In precedenza, con lo stesso score, gli azzurri erano stati fermati in semifinale dai padroni di casa dell’Ungheria galvanizzati dal tifo dell’intero Syma Center.
Il cammino degli sciabolatori azzurri verso il bronzo era iniziato ieri, con le vittorie per 45-14 nel primo match contro la Repubblica Ceca e poi, a seguire, agli ottavi di finale, avevano sconfitto l’Ucraina per 45-32. Ai quarti era giunta la vittoria per 45-33 contro la Georgia.

“Da qui a Tokyo c’è ancora un anno ma questo podio è importante in chiave di qualificazione olimpica – hanno detto a caldo gli azzurri – Abbiamo vinto il bronzo agli Europei, adesso quello ai Mondiali ed è l’ennesimo podio stagionale: insomma siamo in linea con i punteggi. La sconfitta in semifinale ci aveva lasciato un brutto sapore – hanno ancora ammesso i quattro alfieri azzurri -, quindi contro la Germania siamo entrati determinati e ci siamo riusciti. E’ stato un match dominato anche se all’ultimo abbiamo un po’ sofferto. Questo mondiale ha un sapore diverso, era importante fare medaglie e speriamo bene per il futuro”.

 
Al via oggi anche le gare a squadre di fioretto femminile e spada maschile, che hanno visto le due squadre azzurre conquistare l’accesso ai quarti di finale. Nel fioretto femminile, la squadra azzurra composta dalle due medaglie di bronzo individuali Elisa Di Francisca ed Arianna Errigo e da Alice Volpi e Francesca Palumbo, è approdata ai quarti dopo aver superato, nel turno dei 32, la Romania per 43-20 e poi, per 45-25, l’Ucraina.
Ai quarti sarà sfida (alle 8.30) al Giappone.

Anche nella gara di spada maschile la squadra azzurra avanza ai quarti di finale. Il quartetto formato da Andrea Santarelli, reduce dal bronzo individuale, e da Marco Fichera, Enrico Garozzo e Gabriele Cimini ha infatti vinto dapprima il match contro l’Uzbekistan per 45-30 e poi ha avuto ragione della Germania per 39-31. Ad attendere gli azzurri, domani ai quarti, ci sarà l’Ucraina.

FIORETTO DI BRONZO, ITALIA A QUOTA 8 MEDAGLIE

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L’Italia conclude con un bilancio complessivo di otto medaglie la spedizione ai Mondiali di Budapest. L’ultima è quella di bronzo conquistata dagli azzurri di fioretto maschile nella giornata conclusiva della rassegna iridata svoltasi al Syma Center della capitale magiara.
Il bottino complessivo vanta quindi una medaglia d’argento, vinta dall’Italia di fioretto femminile, e ben sette di bronzo, conquistate da Luca Curatoli nella sciabola maschile, Andrea Santarelli nella spada maschile, Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca nel fioretto femminile e dalle Nazionali di spada femminile, sciabola maschile e fioretto maschile.
A portare l’Italia sul podio nell’ultima giornata è stato il quartetto composto da Andrea Cassarà, Alessio Foconi, Daniele Garozzo e Giorgio Avola. I quattro fiorettisti azzurri hanno infatti sconfitto nettamente la Russia, nella finale per il bronzo, col punteggio di 45-32, al termine di un match in cui i ragazzi del ct Andrea Cipressa sono stati bravi a respingere il tentativo di rimonta dei russi intentato alla metà del match.
“Puntavamo a qualcosa in più ma non è una medaglia da buttar via – è stato il commento a caldo dei fiorettisti italiani – La nota positiva è stato il riuscire a scaricare la rabbia per la sconfitta in semifinale ed incanalarla positivamente per la finale per il terzo posto. Siamo stati bravi soprattutto – hanno spiegato – a mantenere la calma ed a non disunirci quando la Russia ha provato a rimontare nel punteggio. Questo è il segnale che come squadra ci siamo e che dobbiamo continuare su questa linea, ripartendo dagli errori commessi oggi”.
I quattro fiorettisti azzurri, dopo i successi di ieri dapprima contro il Messico per 45-22 e poi col punteggio di 45-29 contro la Danimarca, avevano superato Hong Kong ai quarti di finale con il punteggio di 45-28, prima della battuta d’arresto giunta in semifinale, contro la Francia, col punteggio di 45-32.

Nella sciabola femminile, l’Italia conclude al quarto posto. Così come lo scorso anno a Wuxi il bronzo sfuma nella finale contro la Corea del Sud, vinta dalle asiatiche col punteggio di 45-35.
“L’amarezza è tanta – hanno commentano le azzurre – perché non è questa la posizione ch meritiano. Abbiamo fatto degli errori e sappiamo già su cosa dovremo lavorare. Probabilmente – hanno ammesso le sciabolatrici italiane – dobbiamo mettere più cuore. Adesso pensiamo a ricaricare le batterie e prepararci sin da subito per la nuova stagione”.
La squadra azzurra composta da Irene Vecchi, Rossella Gregorio, Martina Criscio e Sofia Ciaraglia, dopo aver brillantemente superato per 45-38 le padrone di casa dell’Ungheria, è stata fermata in semifinale dalla Russia, poi vincitrice del titolo iridato, col punteggio di 45-37. Ieri, nei primi turni, le azzurre avevano dapprima suprato il Vietnam per 45-27 e poi agli ottavi Hong Kong col punteggio di 45-28.

SCARSO “MANCA L’ORO MA CI SONO ANCHE NOTE POSITIVE”

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I Campionati del Mondo Budapest2019 vanno in archivio con un carico di otto medaglie. Budapest2019 entra nella storia recente della scherma italiana perchè la rassegna si conclude senza aver mai ascoltato l’inno di Mameli. non accadeva da Losanna1987 che in casa Italia non si festeggiasse nemmeno un titolo iridato. Ma è un Mondiale “storico” perché per la prima volta la qualificazione olimpica, in vista di Tokyo2020, ha interessato tutte e sei le squadre che, in virtù dei risultati maturati sulle pedane magiare, ad oggi avrebbero in mano il pass per partire alla volta del Giappone. Inoltre, delle sei squadre Nazionali, ben cinque hanno raggiunto le semifinali chiudendo tra le prime quattro, ed in quattro sono salite sul podio.

“Non nascondiamoci dietro ad un dito: non è stato un Mondiale positivo – commentano all’unisono il Presidente federale, Giorgio Scarso ed il CapodelegazioneSC, Paolo Azzi – Non è tutto da buttare, anzi ci sono anche note positive, ma di certo quando conquisti otto medaglie e ti stagli come Nazione con più podi, ma sei a metà del medagliere perché non puoi vantare nemmeno un oro, non puoi di certo nascondere il rammarico. Non siamo arrivati pronti sul piano della condizione – dicono Scarso ed Azzi – ma gli errori sono utili per attuare dei correttivi e migliorare ancora. Assieme ai Commissari tecnici analizzeremo quanto di positivo e quanto di negativo è emerso sulle pedane di Budapest e porremo le basi per la nuova stagione che ci condurrà a Tokyo”. Proprio dall’orizzonte olimpico iniziano le note positive. “Torniamo da Budapest con tutte e sei le squadre che, nel ranking virtuale di qualificazione olimpica, occupano dei posti che ad oggi garantirebbero il pass per i Giochi. E’ ancora presto per festeggiare ma il Mondiale è un ottimo punto di partenza e soprattutto infonde fiducia”.

Le note positive sono anche relative agli esordienti: su tutti Federica Isola. “Era la più piccola della nostra delegazione ma in pedana, nella gara a squadre, ha sfoderato grinta e carattere da atleta esperta. Complessivamente la prova delle spadiste è stata ad altissimo livello, così come quella di Andrea Santarelli e Luca Curatoli nell’individuale. Ma, anche chi non è arrivato sul podio, sappiamo che ha dato il meglio. E’ chiaro che ci sono atleti con delle potenzialità straordinarie e che possono puntare a ben altro rispetto a quanto conquistato qui ed anche su questo si avvieranno delle analisi e dei confronti con i Commissari tecnici”. Infine il ringraziamento corale a quanti hanno composto una delegazione che ha portato un bottino complessivo di otto medaglie. “In una scherma che cambia i suoi scenari internazionali ed in un panorama sul quale si affacciano sempre nuovi Paesi, l’Italia continua ad esserci ed ad avere un suo ruolo importante – dicono ancora il Presidente federale ed il suo Vice e capodelegazione – Il merito è del sistema scherma italiano, ad iniziare dagli atleti che salgono in pedana, ai loro tecnici ed alle loro società e gruppi sportivi. Ma loro sono la punta di un iceberg fatto da staff tecnici delle Nazionali, dallo staff medico e fisioterapico, da tecnici delle armi ed accompagnatori, che lavorano all’unisono verso il raggiungimento degli obiettivi comuni. Ecco perché a conclusione di questo Mondiale il ringraziamento va a tutti gli atleti, ma anche ai Commissari tecnici, ai maestri, allo staff medico ed a quanti hanno dato il loro supporto. Non si può sottacere infine anche il ringraziamento per aver rappresentato bene l’Italia a quanti sono stati chiamati a ricoprire incarichi internazionali nel corso di questa rassegna iridata: dal Presidente della Commissione Medica FIE, Antonio Fiore che a Budapest ha svolto il ruolo di Safeguarding officer, a Marco Pistacchi e Giandomenico Varallo in qualità di membri delle commissioni Arbitrale e Semi, così come gli arbitri Isacco Scomparin e Luigi Martilotti che hanno diretto anche le finali con i palio i titoli iridati”.

ALLE UNIVERSIADI L’ITALIA PRIMA NEL MEDAGLIERE

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L’Italia della scherma ha fatto 13. Tante sono le medaglie azzurre conquistate al PalaUnisa, nel campus di Baronissi, durante i sei giorni di gare delle Universiadi di Napoli2019. Un bottino che vale il primo posto assoluto nel medagliere, dove la scherma italiana primeggia, davanti alla Corea, sia per quantità che per qualità dei propri podi. Nel dettaglio, sono state 5 le medaglie d’oro conquistate dagli azzurri: quelle individuali dei fiorettisti Erica Cipressa e Damiano Rosatelli e quelle delle squadre di fioretto maschile (Damiano Rosatelli, Guillaume Bianchi e Francesco Ingargiola), fioretto femminile (Erica Cipressa, Camilla Mancini e Martina Sinigalia) e sciabola femminile (Lucia Lucarini, Michela Battiston e Rebecca Gargano). Poi i 3 argenti, griffati dal fiorettista Guillaume Bianchi, dalla sciabolatrice Lucia Lucarini e dalla squadra di spada femminile (Roberta Marzani, Eleonora De Marchi e Nicol Foietta). Infine i 5 bronzi, al collo della spadista Roberta Marzani, dello sciabolatore Matteo Neri, della sciabolatrice Michela Battiston, della fiorettista Camilla Mancini e della squadra di spada maschile (Valerio Cuomo, Lorenzo Vismara e Federico Buzzi).
Un bilancio sontuoso, che fa sorridere il presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso. “Concludiamo l’esperienza all’Universiade Napoli2019 con un bilancio estremamente positivo. Non solo sul piano dei risultati in pedana dove i nostri atleti hanno ottenuto ben 13 medaglie di cui 5 d’oro, 3 d’argento e 5 di bronzo, ma anche per ciò che concerne l’ambito dell’organizzazione, degli impianti e, in generale, della legacy”, ha affermato Scarso.
“Aver vissuto giornate di passione sportiva e soprattutto per gli atleti aver potuto contare sulla presenza così numerosa di tifosi ed appassionati, in una struttura come quella del campus UniSa, è stato senza dubbio un quid che ha avuto una sua importanza notevole nella conquista dei risultati maturati. Ciò che rimarrà da questa Universiade Napoli2019 sarà intanto la consapevolezza dell’efficacia, efficienza e qualità del sistema scherma italiano, che si esplica non solo con gli atleti di prima linea pronti per partire per i Campionati del Mondo di Budapest ma anche con i tanti giovani che hanno inorgoglito l’Italia sulle pedane campane in questi giorni, i quali rappresentano l’attestazione più bella e lucente della possibilità di abbinare eccellenti percorsi didattici a prestazioni sportive d’alto livello”, ha continuato il presidente federale.
“Ma Napoli2019 per la scherma italiana sarà anche l’edizione da ricordare per aver permesso di poter contare su un impianto che non rimarrà un’isola ma che anzi potrà continuare ad ospitare importanti eventi, dopo aver avuto queste giornate come banco di prova e con un esame internazionale superato a pieni voti. Inoltre l’entusiasmo, il coinvolgimento e la passione dimostrata dai tanti volontari che hanno coadiuvato l’organizzazione, è l’eredità più grande ed importante che un evento sportivo può vantare. Noi abbiamo fatto la nostra parte, adesso si continua a tifare Italia affinché Napoli2019 sia ancora più indimenticabile e soprattutto apra le strade a nuovi grandi eventi sportivi anche nel Sud Italia”, ha concluso Scarso.
(ITALPRESS).

ALLE UNIVERSIADI ORO FIORETTISTE E BRONZO SPADISTI

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La quinta giornata dedicata alla scherma all’Universiade Estiva Napoli2019, sulle pedane del PalaUnisa, regala all’Italia la terza medaglia d’oro, con il trionfo della squadra di fioretto femminile, ma anche il bronzo del team di spada maschile. Entusiasmo, applausi scroscianti e tricolori che sventolano sulle tribune, ancora una volta gremite al campus di Baronissi, alla 45esima stoccata azzurra nella sofferta e combattuta finale vinta contro la Russia. L’Italia delle fiorettiste, con Erica Cipressa (reduce dall’oro individuale), Camilla Mancini (bronzo lo scorso venerdì) e Martina Sinigalia, aveva debuttato nei quarti di finale superando 45-21 gli Usa, poi in semifinale il successo contro la Cina con lo stesso punteggio, infine la vittoria per 45-38 sulle russe che è valsa la medaglia d’oro. “E’ un sogno vincere due ori in questa Universiade, sono felicissima perché li ho voluti fortemente. Dedico questa bella doppietta a me stessa. Ora un po’ di meritate vacanze e poi mi concentrerò sulla prossima stagione”, commenta Erica Cipressa.
“Abbiamo avuto un piccolo calo in finale contro la Russia ma restando insieme, giocando di squadra, siamo riuscite a vincere” Così Martina Sinigalia. “Un oro e un bronzo, archivio con il sorriso un’Universiade davvero soddisfacente”. La chiosa di Camilla Mancini. Gioia di bronzo per gli spadisti. La squadra composta da Lorenzo Buzzi, Valerio Cuomo e Federico Vismara ha esordito nel tabellone da 16 superando la Cina per 45-26. Nei quarti di finale gli azzurri hanno poi sconfitto l’Ucraina per 45-29. In semifinale lo stop per 45-38 contro la Corea, prima del riscatto nel match vinto sulla Polonia per 45-33 e che è valso il terzo gradino del podio. Per l’Italia sono ora 11 le medaglie conquistate (3 d’oro, 3 d’argento e 5 di bronzo) all’Universiade Napoli2019 che si chiuderà domani con le prove a squadre di fioretto maschile e sciabola femminile.

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