Home Federscherma

VOLPI D’ORO, ERRIGO BRONZO, SCIABOLATORI KO

0

Alice Volpi sul tetto del mondo. Sulle pedane cinesi di Wuxi, la 26enne delle Fiamme Oro, papà senese e mamma brasiliana, fa esplodere tutto il suo potenziale, riuscendo a vincere quell’oro iridato che l’anno scorso a Lipsia lasciò sulla lama della russa Deriglazova. Un’impresa, quella della campionessa italiana, che vive la giornata perfetta. Dopo aver sconfitto all’esordio la filippina Samantha Catantan (15-4), si impone agevolmente anche contro la russa Adelina Zagidullina (15-6), poi liquida negli ottavi l’ucraina Kateryna Chentsova per 15-2. Ai quarti si aggiudica il derby con Camilla Mancini per 15-9 e in semifinale, col punteggio di 15-7, esclude la tunisina Ines Boubakri. Più teso l’assalto per l’oro, che la Volpi fa suo sulla francese Ysaora Thibus per 15-12. “Sono felicissima, ancora non ci sto credendo… – dice emozionata la poliziotta, che quest’anno in Coppa del Mondo si è imposta ad Algeri ed è giunta seconda a Cancun, St.Maur e Torino – Ho vinto con il cuore e ce l’ho fatta. Sul 14 avevo ancora paura, pero’ l’ho messa e alla fine ce l’ho fatta. Fino all’ultimo non ho mai smesso di lottare, andava messa quella botta che non misi l’anno scorso”. La sua classe, dopo il successo agli Assoluti, e’ ora definitivamente esplosa:”Purtroppo non bastava solo il talento, serviva anche tanto lavoro. Devo dire grazie ad Annalisa Coltorti (la preparatrice atletica, ndr), al mio tecnico Giovanna Trillini e a tutto lo staff azzurro. Grazie a loro ce l’ho fatta”.
La prima dedica e’ per il nonno paterno, scomparso a Pasqua. Un ricordo che la commuove:”La dedico a lui, ho aspettato tutto l’anno e spero mi abbia visto. E anche a Daniele (Garozzo, il fidanzato, ndr) che e’ qua e che mi dice di non mollare quando sono stanca, a babbo, mamma e mio fratello, che ha appena fatto la maturita’”. Da domani, promette l’azzurra, “iniziero’ a pensare alla gara a squadre: ricaricheremo le batterie, siamo pronte”. L’Italscherma a Wuxi sta festeggiando solo medaglie al femminile: “Stamattina mi sono commossa vedendo l’ultima stoccata di Mara (Navarria, ndr) e anche questo mi ha dato un grande stimolo. La ringrazio, e’ stata stupenda anche lei”. Per lei anche i complimenti della sua squadra del cuore, la Fiorentina, mentre per l’Italscherma il bottino sale a due ori e un bronzo perché poco prima si era fermata in semifinale la corsa di Arianna Errigo. Messa al tappeto la canadese Naomi Moindrot-Zilliox (15-5), la 30enne brianzola dei Carabinieri stende anche l’austriaca Olivia Wohlgemuth (15-8) ed entra nel tabellone delle 8 imponendosi sulla tedesca Leonie Ebert per 15-5. In semifinale sbarca eliminando per 15-11 sull’americana Nzingha Prescod, poi la luce si spegne e crolla contro la Thibus per 15-2. “Sono arrivata troppo scarica in semifinale e mi dispiace: stavo bene e avevo tirato bene, ero stata brava sino a quel momento ma in semifinale non ho avuto la stessa determinazione – racconta Errigo, iridata a Budapest 2013 e Kazan 2014 e vice-campionessa olimpica a Londra – Mi dispiace, ero venuta qui per vincere e avevo tutte le carte in regola per farlo. Quest’anno e’ un bronzo che mi va stretto, anche se devo ricordare che e’ la mia settima medaglia in otto Mondiali disputati e questo mi rende orgogliosa. Certo, oggi potevo fare molto di piu'”.
Brava la Mancini ad entrare ancora nella finale a 8 (alla fine è settima). Tutti fuori, invece, gli azzurri impegnati nella prova individuale di spada maschile. A cominciare da Paolo Pizzo, campione uscente e iridato anche a Catania 2011, che batte all’esordio il sudafricano Pavel Tychler (15-6) per poi arrendersi all’ucraino Roman Svichkar (15-14). “Sto soffrendo molto ma ci metto sempre la faccia. Ho una certa maturità, una volta mi sarei nascosto dietro un angolo…” le parole del 35enne catanese dell’Aeronautica, già iridato a Catania 2011, che abdica al ‘trono’ dopo l’oro di Lipsia 2017. Fuori anche gli altri due compagno di squadra: Marco Fichera, uscito vincente al debutto nel derby con Enrico Garozzo (15-4), si fa sorprendere dal kazako Dmitry Alexanin (5-4), ‘tradito’ da una strategia delle priorità che stavolta lo penalizza; Andrea Santarelli, infine, superato il primo ostacolo di giornata, il cinese Xue Yangdong (15-4), si ferma di fronte al russo Sergey Khodos (9-8). Domani si concludera’ il programma delle gare individuali, con le prove di sciabola femminile (Rossella Gregorio, Loreta Gulotta, Martina Criscio, Irene Vecchi) e fioretto maschile (Alessio Foconi, Daniele Garozzo, Giorgio Avola e Andrea Cassarà), ma prenderanno il via anche i primi turni delle gare a squadre di spada femminile e sciabola maschile. Ad iniziare per prime saranno le sciabolatrici.
(ITALPRESS).

ITALIA ANCORA ORO CON FOCONI NEL FIORETTO

0

Per la terza volta in altrettanti giornate di finali, l’Inno di Mameli risuona nel palasport di Wuxi. Dopo gli ori conquistati da Mara Navarria (spada) e Alice Volpi (fioretto) e il bronzo di Arianna Errigo (fioretto), arriva la quarta medaglia per l’Italscherma ai Mondiali, la terza del metallo più preziosa. E ancora nel fioretto. Sboccia nella terra del Sol Levante, anche in ritardo rispetto alle sue potenzialità, il talento di Alessio Foconi, che partiva come numero 1 del tabellone e 2 del ranking e che ora si porta a casa, come una ciliegina sulla torta, anche la Coppa del Mondo. Il 28enne umbro nato a Roma, allenato da Filippo Romagnoli, firma la sua giornata perfetta. Esordisce all’esordio battendo il tedesco Peter Joppich per 15-11, poi si sbarazza per 15-1 del polacco Michal Siess e agli ottavi estromette per 15-13 il canadese Maximilian Van Haaster. La medaglia se l’assicura sconfiggendo il francese Enzo Lefort per 15-8, la finale sgambettando per 15-12 il coreano Heo Jun, che nei quarti aveva eliminato il campione olimpico Daniele Garozzo. Nel match per l’oro ha di fronte il britannico Richard Kruse: dopo una partenza in slow motion (4-1 5-2), l’azzurro stampa un maxi-parziale di 11-1 che gli vale il 15-8 complessivo e la corona di re del fioretto. E’ un’esperienza che dovro’ metabolizzare, non ho ancora realizzato… Pensavo mi uscisse la lacrimuccia, invece niente: spero esca questa sera, e’ stata una bellissima vittoria – il commento a caldo di Foconi, che con la squadra dovrà difendere l’oro vinto lo scorso anno a Lipsia – Ho fatto una bella gara dal punto di vista mentale. In semifinale e finale ero partito in svantaggio e contro Kruse c’era anche il tifo che provocava. Poi, step by step, botta dopo botta, sono riuscito a recuperare. A inizio stagione me le aveva date di santa ragione, stavolta ho visto che era molto stanco e si toccava la gamba, allora ho cercato di alzare il ritmo e mantenere. Qualche botta me l’ha regalata, ho sfruttato il suo momento no e sono andato a prendermi la vittoria”.

“Tutti dovrebbero avere una carriera come la mia – prosegue il neo iridato, amante della carbonara, delle serie tv e dei manga – Spesso chi non arriva prima cede, io non ho mai mollato: gara dopo gara, anche guardando dalle tribune perche’ ero stato eliminato. Ho lavorato tanto, mi piace allenarmi, e ora sono qui da campione del mondo. Me lo sono meritato”. Foconi, che ringrazia staff tecnico, a cominciare da Filippo Romagnoli, e famiglia, svela il segreto del suo salto di qualita’ negli ultimi due anni: “Non ho partecipato alle Olimpiadi di Rio, ho visto Daniele (Garozzo, ndr) vincerle e mi sono detto che lo avrei raggiunto. Noi due siamo tanti amici, oggi ha rosicato tantissimo per essere uscito ma e’ contentissimo nel vedermi vincere. Vittoria porta vittoria – conclude Foconi – e il suo oro mi ha dato uno stimolo in piu'”. Si erano spinti fino ai quarti proprio Garozzo e Giorgio Avola. L’olimpionico supera all’esordio l’australiano Edwuard Fitzgerald per 15-10 e poi elimina al secondo turno il coreano Son Young Ki per 15-12, liquidando il francese Erwann Le Pechoux per 15-6 negli ottavi e ‘sbattendo’ nei quarti, per 15-14, sul moro del coreano Heo Jun. Avola invece parte battendo per 15-7 il tedesco Benjamin Kleibrink, bissando poi per 15-11 sul francese Maxime Pauty e infliggendo un 15-11 all’americano Race Imboden, prima di battere lo spagnolo Carlos Llavador per 15-10. Fuori al secondo turno, invece, Andrea Cassara’, che ha la meglio per 15-8 sull’austriaco Johannes Poscharnig per poi arrendersi, per 15-10, al britannico James Andrew Davis.

Nella prova individuale di sciabola femminile, Irene Vecchi e Martina Criscio si fermano a un passo dalla finale a 8. La toscana delle Fiamme Gialle, bronzo lo scorso anno a Lipsia, dopo aver sconfitto nei primi due turni le ucraine Yuliia Bakastova (15-7) e Alina Komaschchuk (15-12), si stoppa davanti la russa Sofia Pozdniakova, che si impone per 15-12 dopo un parziale di 8-0 (l’azzurra era avanti 12-7). La pugliese dell’Esercito, impostasi prima sulla tedesca Julika Funke (15-13) e poi sulla giapponese Norika Tamura con lo stesso score, si arrende sempre per 15-13 alla cinese Shao Yaqi. Uscite invece al debutto sia Loreta Gulotta, ko 15-13 contro la polacca Aleksandra Shelton, che Rossella Gregorio, stoppata per 15-11 dalla schermitrice di Hong Kong Karen Ngai Chang. In un torneo che perde troppo presto l’ucraina Olga Kharlan, l’oro va alla russa Sofia Pozdniakova, che in finale ha la meglio, per 15-13, della connazionale Sofya Velikaya. Nella giornata odierna ha anche preso il via il programma delle gare a squadre. Nella sciabola maschile, il quartetto composto da Enrico Berrè, Luca Curatoli, Luigi Samele ed Aldo Montano, testa di serie numero 2 del tabellone, ha esordito nel turno dei 16, superando la Gran Bretagna per 45-22 ed approdando ai quarti di finale contro la Russia da cui prenderà il via la gara nella giornata di domani. Nella spada femminile, l’Italia con il quartetto inedito composto da Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alice Clerici e da Mara Navarria, reduce dal successo individuale, dopo aver esordito superando nel turno dei 32 la Lituania col punteggio di 45-19, è stata sconfitta agli ottavi dalla Germania col punteggio di 42-36. Per le azzurre si sono aperte le porte del tabellone dei piazzamenti, dove hanno sconfitto il Canada (45-24), la Romania (27-26) e infine l’Ucraina (45-32), terminando così al nono posto della classifica finale. Inizieranno domani anche le altre due gare a squadre: quella di fioretto femminile e di spada maschile. Alle 9.45 (3.45 in Italia) saranno chiamati all’esordio gli spadisti. Il quartetto azzurro, vicecampione olimpico a Rio2016, formato da Paolo Pizzo, Marco Fichera, Andrea Santarelli ed Enrico Garozzo, sfiderà nel turno dei 32 l’Australia. Per i quattro azzurri guidati dal ct Sandro Cuomo si tratta dell’occasione per il riscatto dopo l’opaca prestazione offerta sulle pedane di Wuxi a livello individuale. Alle 11.50 (5.50 in Italia) sarà invece chiamata a salire in pedana l’Italia di fioretto femminile. Il Dream team del ct Andrea Cipressa, composto dalla neo campionessa del mondo, Alice Volpi, dal bronzo iridato Arianna Errigo e da Camilla Mancini e Chiara Cini, sfiderà nel turno delle 16, la vincente del match tra Brasile ed Egitto.
(ITALPRESS).

SCIABOLATORI VINCONO ARGENTO AI MONDIALI

0

Prima giornata ai Mondiali di Wuxi senza un oro azzurro, primo argento per la spedizione tricolore in Cina. L’Italscherma sale comunque sul podio con la squadra maschile di sciabola, che porta in dote alla Fis di Giorgio Scarso la quinta medaglia nella rassegna iridata nel Sol Levante dopo gli ori di Mara Navarria (spada), Alice Volpi (fioretto) e Alessio Foconi (fioretto) e il bronzo di Arianna Errigo (fioretto). Dopo aver esordito ieri nel turno dei 16, superando la Gran Bretagna per 45-22, Enrico Berre’, Luca Curatoli e Luigi Samele, con Aldo Montano rimasto sempre in panchina a svolgere il ruolo della ‘chioccia’, hanno superato nei quarti di finale la Russia con il punteggio di 45-31 e in semifinale, per 45-42, quell’Ungheria che nella recente finale di Novi Sad aveva dominato e che poi si sarebbe messa al collo il bronzo (45-36 sulla Georgia). A stoppare le lame azzurre è stata la Corea, autentica dominatrice della stagione di Coppa del Mondo con quattro successi contro i quattro secondi posti della truppa di Sirovich. Che qui, a Wuxi, si presentavano come numeri 2, alle spalle di Kim, Oh e Gu, che hanno dunque rispettato il pronostico. La finale non ha avuto infatti granché storia e se lo score non è così netto è solo merito di Curatoli, che nell’assalto conclusivo ha rifilato un parziale di 13-5 a Oh, riducendo sensibilmente la forbice. Il napoletano, assieme a Samele, festeggiava proprio oggi il suo 24esimo compleanno: l’argento è comunque un regalo importante e da non sottovalutare. “E’ sempre importante condividere qualcosa con la squadra – spiega il quasi 40enne Montano, livornese delle Fiamme Azzurre e olimpionico ad Atene 2004 – Questa è una medaglia importante. Volevamo regalare a Gigi (Samele, ndr) un oro che purtroppo non è arrivato. Tre quarti della squadra era già salita nel 2015 a Mosca sul gradino più alto del podio, purtroppo non è stato così in questo giro ma è arrivata comunque una bellissima medaglia”. “Il canale non era dei migliori – ammette Berrè, 25enne romano delle Fiamme Gialle – Ci vuole anche un po’ di fortuna e oggi abbiamo affrontato tre avversari uno più difficile dell’altro. Siamo entrati subito grintosi, la Russia al pronti e via non la auguro nessuno, con l’Ungheria avevamo il dente avvelenato perché ci aveva distrutto in finale agli Europei e avremmo voluto regalare il titolo a Gigi e Luca (Curatoli, ndr) per il loro compleanno, ma l’argento non è da buttare via”. “Questa Corea è stata illegale quest’anno – dice Samele, 31enne foggiano delle Fiamme Gialle – Ha vinto praticamente tutto tranne i Giochi Asiatici: onore a loro, hanno dimostrato di essere i numeri uno al mondo e noi ci stiamo avvicinando,’. Abbiamo ancora due anni di lavoro come squadra per andare oltre la Corea. L’argento? Poteva andare peggio, ed è vero che da noi ci si aspetta sempre il massimo (“Per colpa dei fiorettisti”, ride Curatoli al suo fianco), ma siamo contenti: tornare a casa con una medaglia è una grandissima emozione”. Curatoli, nell’assalto finale con Oh, ha ‘rischiato’ di mettere a segno una grande rimonta: “Ci abbiamo iniziato a credere – dichiara il 24enne napoletano delle Fiamme Oro – A me queste rimonte piacciono, mi gasano, ma purtroppo a volte avvengono e altre no. Oh è un giovane fortissimo e anche a lui in questo Mondiale non era andato nel migliore dei modi. I coreani sono fortissimo, li stiamo studiando e prima o poi riusciremo a batterli”. Una missione non certo impossibile per il gruppo azzurro, che ha ormai in Curatoli il leader, come dimostra il ‘rito propiziatorio’ in stile ‘Gomorra’ che gli azzurri compiono prima di ogni assalto. Il campano urla verso i compagni: “Guagliò, chi cumann’cca?”. Urlo di risposta: “Nuje”. A vincere invece l’oro nella prova a squadre di spada femminile sono stati gli Stati Uniti. Il quartetto americano ha sconfitto in finale la Corea per 18-17 dopo l’assalto supplementare. Bronzo per la Cina, che nella sfida per il terzo posto ha battuta la Russia per 45-42. L’Italia era stata eliminata ieri nel turno dei 16, concludendo al nono posto in classifica generale. Sono iniziate oggi le altre due gare a squadre che si completeranno domani, quella di fioretto femminile e di spada maschile. L’Italia di spada maschile ha staccato il pass per i quarti di finale, da cui domattina riprenderà il tabellone principale e che vedrà la sfida contro la Svizzera. Il quartetto azzurro, vice-campione olimpico a Rio2016, formato da Paolo Pizzo, Marco Fichera, Andrea Santarelli ed Enrico Garozzo, dopo aver superato per 45-24 l’Australia, ha sconfitto anche la Spagna per 20-19, respingendo al minuto supplementare la rimonta degli iberici. Prossimo avversario, per staccare il pass per la semifinale, sarà la Svizzera, che ha eliminato Israele per 45-39. Approda ai quarti di finale, in programma domattina, anche l’Italia di fioretto femminile. Il Dream Team composto dalla neo campionessa del mondo, Alice Volpi, dal bronzo iridato Arianna Errigo, che nell’occasione non ha tirato, e da Camilla Mancini e Chiara Cini, ha infatti superato col netto punteggio di 45-12 il Brasile nell’assalto degli ottavi di finale. Le azzurre se la vedranno con il Giappone, vincente per 45-31 sulla Cina. Prenderanno il via domani con i primi turni del tabellone anche le ultime due prove del programma gare della rassegna iridata. Nel fioretto maschile l’Italia, testa di serie numero 1 del tabellone, esordirà contro la vincente tra Australia e Cile. La squadra azzurra, chiamata a difendere il titolo dello scorso anno, è composta dal neo campione iridato Alessio Foconi e da Giorgio Avola, Daniele Garozzo ed Andrea Cassarà. Italia testa di serie numero 1 anche nella gara a squadre di sciabola femminile. Rossella Gregorio, Irene Vecchi, Martina Criscio e Loreta Gulotta inizieranno il proprio percorso nel tabellone dei 16, affrontando la vincente tra Thailandia ed Azerbaijan.

MONDIALI, DREAM TEAM D’ARGENTO MA SENZA FESTA

0

Una sesta medaglia che lascia amarezza e musi lunghi. Dopo gli ori di Mara Navarria (spada), Alice Volpi (fioretto) e Alessio Foconi (fioretto), l’argento della squadra maschile di sciabola e il bronzo di Arianna Errigo (fioretto), tocca al Dream Team rimpilzare ulteriormente il bottino dell’Italscherma ai Mondiali di Wuxi. Il quartetto azzurro di fioretto del ct Andrea Cipressa, composto dalla neo campionessa del mondo Alice Volpi, dal bronzo iridato Arianna Errigo e da Camilla Mancini e Chiara Cini, si arrende in finale per 45-35 agli Stati Uniti, che succede cosi’ nell’albo d’oro iridato proprio alle tricolori, che non riescono a difendere il titolo. Bronzo per la Francia, che supera la Corea per 35-26. Dopo aver debuttato ieri superando con un netto 45-12il Brasile negli ottavi, le ‘divoratrici di podi’ estromettono nei quarti il Giappone per 45-29 e in semifinale la Francia per 45-29, prima di arenarsi, nettamente, alle yankees. “E’ stata una gara difficile – il commento a caldo della 26enne senese delle Fiamme Oro Alice Volpi, fresca oro nell’individuale – Ci sono state tante pause prima della finale. Siamo state tre ore ferme, non era facile riattivarci subito, pero’ siamo salite in pedana col piede giusto. Dopo il vantaggio ci siamo rilassate e questo ci ha dato la botta finale: non siamo piu’ riuscite a recuperare”. “Non ha influito vedere uscire la Russia. Abbiamo sbagliato, loro hanno tirato meglio di noi. Purtroppo – assicura Arianna Errigo, 30enne brianzola dei Carabinieri, bronzo nell’individuale – gliassalti sono cosi’, non siamo state brave a recuperare ed e’andata male la finale”.
“Non e’ una giustificazione ma lastanchezza, che avevano anche le altre, ha un po’ influito. Sonofisicamente arrivata, ho preso un 8-1 in un momento importantedella finale perche’ le difficolta’ possono incontrarsi ma devonoessere stoppate prima. La stagione – sottolinea Camilla Mancini, 24enne laziale delle Fiamme Gialle – e’ stata lunga, siamo qui dadue settimane ma alla fine l’assalto e’ uguale all’anno scorso eloro sono state brave”. Infine Chiara Cini, 27enne toscana delC.S. Pisa Antonio Di Ciolo al suo primo Mondiale: “Per l’argentosono contenta, mi dispiace per la finale perche’ ci credevamo e lomeritavamo. Le ragazze non hanno mai mollato, ho cercato disupportarle al massimo e sono contenta”. L’Italspada maschile esce invece di scena nei quarti di finale della prova a squadre. Il quartetto azzurro vice-campione olimpico a Rio2016, formato da Paolo Pizzo, Marco Fichera, Andrea Santarelli ed Enrico Garozzo, esce sconfitto di misura, per 36-35 dalla Svizzera, al termine di un match in cui gli azzurri sono stati bravi a rimontare un largo passivo, sino a giungere all’ultima frazione, con Santarelli in pedana, nel corso della quale il punteggio ha anche visto gli italiani in vantaggio di due stoccate. La Svizzera andrà poi a prendersi l’oro sgambettando in finale, per 36-31, la Corea. Nei turni precedenti, gli spadisti del ct Sandro Cuomo avevano superato per 45-24 l’Australia e per 20-19 la Spagna.
Nel tabellone dei piazzamenti dal quinto all’ottavo posto, l’Italia vincendo contro gli Stati Uniti per 45-30 e perde per 33-20 dall’Ungheria, portando a casa un sesto posto che amareggia di diretti protagonisti: “Dovevamo fare di più, ora però concentriamoci sulla prossima stagione, che assegnerà punti per le qualificazioni ai Giochi Olimpici di Tokyo”, dicono in coro gli spadisti italiani.

 

 

Hanno preso il via oggi, con i primi turni del tabellone, anche le ultime due prove del programma gare della rassegna iridata. Nel fioretto maschile l’Italia, testa di serie numero 1 del tabellone, ha esordito col successo per 45-34 contro l’Australia, approdando cosi ai quarti di finale dove, domattina, sfidera’ la Polonia. La squadra azzurra, chiamata a difendere il titolo dello scorso anno, e’ composta dal neo campione iridato Alessio Foconi e da Giorgio Avola, Daniele Garozzo ed Andrea Cassara’. Quarti conquistati anche nella gara di sciabola femminile, dove la squadra azzurra formata da Rossella Gregorio, Irene Vecchi, Martina Criscio e Loreta Gulotta ha sconfitto 45-34 l’Azerbaijan. Ad attendere le azzurre nel primo assalto della giornata di domani sara’ l’Ungheria.
(ITALPRESS).

AZZURRI DEL FIORETTO VINCONO ORO AI MONDIALI

0

Sembrava una sorta di mission impossible. D’altronde, gli Stati Uniti venivano da cinque vittorie di fila in Coppa del Mondo e non perdevano proprio da Lipsia 2017, messi ko proprio dagli azzurri. Che, guarda caso, li avevano castigati anche a Mosca 2015. Insomma, quando c’è di mezzo un Mondiale c’è poco da fare: la squadra azzurra di fioretto ha sempre qualcosa in più degli Usa. Il teorema è stato applicato anche sulle pedane cinesi di Wuxi, nell’ultima gara del programma: nonostante l’infortunio alla caviglia rimediato da Giorgio Avola durante il riscaldamento, il poker tricolore ha ribadito la propria supremazia mondiale battendo i rivali a stelle e strisce per 45-34. il neo campione iridato Alessio Foconi, il campione olimpico di Rio Daniele Garozzo ed Andrea Cassara’ non hanno fatto sconti e hanno implementato il bottino dell’Italscherma nella terra del Sol Levante: alla fine le medaglie azzurre sono sette, dopo gli ori di Mara Navarria (spada), Alice Volpi (fioretto) e Alessio Foconi (fioretto), gli argenti della squadra maschile di sciabola e di quella femminile di fioretto, e il bronzo di Arianna Errigo (fioretto). E, nonostante le ‘rimostranze’ del ct Andrea Cipressa, il fioretto azzurro può ancora considerarsi un ‘bancomat’ di medaglie per lo sport italiano. Non solo: poiché la Russia aveva battuto poco prima la Corea per 45-35, l’Italia aveva messo al sicuro anche la prestigiosa classifica per nazioni. Dopo il successo di ieri per 45-34 contro l’Australia, il ‘Dream Team’ al maschile si era imposto nei quarti, per 45-23, sulla Polonia e in semifinale, per 45-30, sulla Corea. Poi, il capolavoro che porta solo gioia nei moschettieri azzurri. “Battere gli Stati Uniti, che venivano da cinque successi di fila, è la soddisfazione più grande – ammette l’acese Garozzo, quasi 26enne delle Fiamme Gialle – Ogni tanto si erano allargati anche negli atteggiamenti nel post gara e questa è la giusta punizione. Li abbiamo battuti nel terzo Mondiale di fila, ci vediamo l’anno prossimo”. “Quando abbiamo saputo di affrontare gli Usa in finale, eravamo pronti a metterci tutto quello che avevamo – racconta l’umbro Foconi, 28enne dell’Aeronautica – Non ci è mancato il cuore, siamo stati duri sino alla fine e abbiamo cavalcato l’onda. Quando abbiamo visto che potevamo mettere più botte le abbiamo messe, siamo stati dei grandi”. “Grazie a tutti i ragazzi che ci hanno allenato, ai tecnici delle armi, ai maestri, ai fisioterapisti e ai ct – è la dedica di Cassarà, 34enne dei carabinieri – Se abbiamo vinto è grazie a loro e a quelle risorse che vengono messe nello sport per poterci fare allenare in modo straordinario e portarci a vincere un titolo mondiale. E un  grazie alla Fis, che mette attenzIone a tutte le nostre esigenze: non tutte le nazionali possono avere un supporto così. Noi dobbiamo fare il nostro, loro il loro, e se questi sono i risultati dobbiamo continuare su questa strada”. Infine Avola, 29enne siciliano delle Fiamme Gialle: “Non sento di avere saltato questa finale, ero in pedana, ho messo le mie stoccate anche se non mi avete visto… E’ troppo bello, dobbiamo goderci questo successo: loro erano i favoriti ma l’Italia ha dimostrato di avere gli attributi più grossi degli altri”.

 

 

L’Italsciabola femminile non riesce invece a bissare il titolo conquistato lo scorso anno a Lipsia e torna a casa a mani vuote. Il quartetto azzurro del ct Giovanni Sirovich, formato da Rossella Gregorio, Irene Vecchi, Martina Criscio e Loreta Gulottadopo aver battuto, per 45-44, l’Ungheria nell’assalto dei quarti di finale, dando continuita’ al successo ottenuto ieri nel turno delle 16 contro l’Azerbaijan per 45-34, ferma la sua corsa in semifinale. E’ la Russia a stoppare le azzurre, sconfitte con qualche rimpianto di troppo per 45-44. Va male anche la finale per il bronzo contro la Corea, con Sirovich ‘costretto’ a spedire in pedana Criscio per un passaggio a vuoto di Gulotta: ko per 45-40 e addio podio. L’oro va poi alla Francia, che in finale sgambetta la Russia per 45-35. “Ci abbiamo provato, non è bello tornare a casa senza una medaglia”, dicono in coro le sciabolatrici tricolore che ora, così come tutto il movimento azzurro, deve già proiettarsi verso il prossimo Mondiale a Budapest e una stagione che, mettendo in palio la qualificazione olimpica, sarà quantomeno dispendiosa.
(ITALPRESS).

SCARSO “MONDIALI? MERITIAMO 8, SIAMO I LEADER”

0

“Meritiamo un otto, anche abbondante”. Il presidente della Federscherma, Giorgio Scarso, non puo’ che essere soddisfatto per le sette medaglie conquistate dall’Italia ai Mondiali di Wuxi, oltre alla vittoria della classifica per nazioni. “Come diceva il vecchio presidente della Fides Livorno, a casa nostra il secondo posto e’ un funerale… – dice il numero uno della Fis, accompagnato dal vice e capo-delegazione Paolo Azzi – Questo ci fa onore ma dobbiamo renderci conto che il sistema della scherma mondiale e’ mutato e restare al vertice del medagliere e’ sempre piu’ complicato. In questo Mondiali si stava iniziando a parlare di scherma al femminile con una leggera ironia, non come un valore aggiunto ma come una diminutio, e i ragazzi hanno risposto con la vittoria di Foconi, un ragazzo verace, con genitori esemplari, espressione di cio’ che deve essere una famiglia: accompagnare senza entrare in argomenti tecnici”. Nonostante un bottino cosi’ importante, c’e’ anche da recriminare per qualche podio non conquistato: “Ci mancano due medaglie, e questa e’ la nostra forza: se tutto fosse andato al meglio, ne avremmo sommate altre 4-5. Questo pero’ fa parte del gioco e nobilita quanto abbiamo fatto: spesso facciamo piu’ notizia quando non vinciamo, ci fa piacere, ma dobbiamo adoperarci affinche’ l’opinione pubblica e il nostro sistema sportivo si rendano conto che una federazione che da’ continuita’ ai risultati deve essere presa ad esempio come sistema organizzativo, gestionale. Quest’anno abbiamo fatto 52 campionati italiani, con migliaia di partecipanti, e questo e’ un sistema che consente a tutti di potersi preparare al meglio per una corretta crescita e per dare un ricambio generazionale”.

Tornando alle gesta di Wuxi, Scarso sottolinea che “hanno vinto tre nomi che notoriamente non salivano sul podio: Navarria, che in passato e’ mancata nei momenti clou, Foconi, che ha avuto il merito di saper attendere, e la Volpi, che e’ figlia del lavoro dei maestri. Se debbo guardare con occhio attento, qualcosa in piu’ mi sarei aspettato dalla spada maschile: ci sara’ da fare qualche riflessione, il motto deve essere ‘urlare meno e tirare di piu”. Pero’ e’ da rimarcare che siamo potenzialmente da podio in tutte le specialita’: se la scherma la prendessimo come punto di riferimento, saremmo in una posizione di prestigio a livello internazionale. Di questa federazione possono essere orgogliosi il Paese e il Coni: non a caso il presidente Malago’ ci ha sempre fatto pervenire la sua vicinanza”. L’argento della squadra di fioretto femminile deve essere comunque considerato un risultato eccellente: mastichiamo amaro, ma il piazzamento e’ di grande importanza e questo deve farci prendere coscienza che da domani avremo una serie di appuntamenti per programmare l’anno di preparazione olimpica. Le Coppe del Mondo vinte non sono poi dei risultati di consolazione ma certificano la nostra leadership: il fatto che se le siano aggiudicate Navarria, Foconi e la squadra di fioretto femminile, oltre a 3-4 di livello under 20, mi fa dire che lo sforzo fatto in questo Mondiale e’ la sintesi di un sistema che si fonda sulle societa’ sportive, di una federazione che si avvale di uno staff tecnico di grande rilievo. E poi, esportiamo, e non importiamo, cuna serie di maestri che lavorano all’estero.
Diamo un contributo a tutto il mondo della scherma”.
Scarso ne approfitta per focalizzare anche alcuni appuntamenti istituzionali: “Il presidente del Coni Malago’ sta organizzandosi con le autorita’ governative per un incontro, che probabilmente si terra’ a settembre. il 29 settembre faremo poi la premiazione di circa 50 ragazzi nell’ambito del progetto sull’incentivazione allo studio: sara’ una cerimonia che dovrebbe svolgersi nella Sala della Lupa a Montecitorio, e nell’occasione ci sono tutte le premesse per un accordo con Tor Vergata, prendendo spunto dalla doppia carriera di Garozzo, avanti negli studi di medicina. E a settembre ci sara’ un corso per chi vuole diventare istruttore e maestro, rivolto agli atleti che hanno disputato il Mondiale”.
Un’ultima riflessione e’ su Arianna Errigo, al momento intenzionata a proseguire sia con la sciabola che con il fioretto: “La federazione invitera’ l’atleta a fare una scelta: se corrispondera’ con le nostre aspettative bene, altrimenti si avvarra’ dell’obbligo istituzionale di guidare il corretto impegno di un atleta di questo genere. L’atleta non e’ un impiegato un operaio, deve esserci la componente di entusiasmo, pero’ convochero’ i responsabili tecnici chiedendo che decida: mi immaginavo che si sarebbe resa conto della difficolta’ durante la stagione, ma e’ caparbia. C’e’ una qualificazione olimpica in ballo e non possiamo derogare: non puo’ continuare a fare sciabola e fioretto. Non voglio arrivare al muro contro muro, ci siamo resi conto che non sta e non puo’ rendere come potrebbe secondo le sue potenzialita’. E poi e’ anche per il suo bene, non solo della federazione, e abbiamo il dovere di salvaguardare la squadra. Non siamo per il braccio di ferro ma per una linea di coerenza che questa federazione ha sempre avuto”.
(ITALPRESS).

AL VIA CORSO FORMAZIONE MAGISTRALE PER ATLETI D’ALTO LIVELLO

0

Tornano tra i banchi di scuola gli atleti olimpionici, iridati, pluri-medagliati ancora in attività. Ha preso il via ieri alla Scuola dello Sport CONI dell’Acqua Acetosa di Roma, il corso per tecnici promosso dalla Federazione Italiana Scherma di concerto con l’Associazione Italiana Maestri di Scherma, destinato agli atleti d’alto livello. Sono in tredici ad aver scelto di affiancare, alla propria attività in pedana che li vede ancora protagonisti assoluti dello scenario internazionale, anche la formazione magistrale, seguendo lezioni che li porteranno a poter accedere agli esami magistrali e, quindi, ad avviare una carriera da istruttore nazionale o maestro, al termine di quella di atleta. A seguire le lezioni saranno Aldo Montano, Diego Occhiuzzi, Andrea Cassarà, Arianna Errigo, Luigi Samele, Paolo Pizzo, Enrico Berrè, Enrico Garozzo, Rossella Gregorio, Martina Criscio, Luca Curatoli, Loreta Gulotta e Irene Vecchi.
Le lezioni saranno tenute dai tre Commissari tecnici, Andrea Cipressa, Sandro Cuomo e Giovanni Sirovich, dai maestri Eugenio Migliore, Cosimo Melanotte e Dario Chiadò, l’arbitro Beatrice Di Quinzio affronterà le tematiche relative al regolamento arbitrale, mentre i docenti della Scuola dello Sport CONI, Claudio Mantovani, Guido Brunetti e Franca Fabietti saranno protagonisti dei corsi di metodologia dell’insegnamento, metodologia dell’allenamento e degli aspetti fiscali. “Ritengo questo corso un momento importante nella storia della scherma italiana – ha detto il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso, inaugurando il corso assieme al vertice dell’Associazione Italiana Mestri di scherma, Saverio Crisci -. Quella del post-carriera è una tematica che sta a cuore agli atleti e la loro voglia di seguire queste lezioni e di scommettere sulla propria formazione, lo attesta chiaramente. Inoltre, vedere atleti plurititolati, olimpionici ed iridati, scegliere di rimanere nel mondo della scherma, ribadisce e rinverdisce quello che è il segreto del successo della scherma azzurra: il cerchio virtuoso che vede grandi atleti trasformarsi in tecnici e seguire sin dai primi passi in pedana quegli atleti che domani diventeranno protagonisti a livello internazionale”.
(ITALPRESS).

TERNI PRONTA PER OSPITARE EUROPEI PARALIMPICI

0

Sono stati presentati presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Campionati Europei di scherma paralimpica Terni2018. Dal 18 al 23 settembre, Terni sarà il centro gravitazionale del movimento paralimpico europeo accogliendo ben 300 atleti in rappresentanza di 20 Paesi del vecchio Continente. A meno di un anno di distanza dal successo dei Campionati del Mondo di scherma paralimpica Roma2017, l’Italia torna ad ospitare un evento internazionale, attestando da una parte la crescita del movimento paralimpico azzurro sia in termini numerici che di qualità tecnica, e dall’altra la volontà di scommettersi nell’organizzare e promuovere manifestazioni di richiamo internazionale. Il Pala DeSantis di Terni si trasformerà in una vera e propria “cattedrale” della scherma paralimpica, con le 23 pedane installate sul parterre, pronte ad accogliere un totale di 72 ore di competizioni nel corso delle 6 giornate di gara. Protagonisti attesi in pedana saranno gli azzurri della Nazionale italiana di scherma paralimpica che, dopo aver emozionato ai Mondiali di Roma dello scorso novembre, puntano a ripetersi anche sulle pedane umbre. Diverse le punte di diamante delle squadre dei CT Simone Vanni, Francesco Martinelli e Marco Ciari: dalla paralimpionica Bebe Vio, ai giovani Emanuele Lambertini ed Edoardo Giordan, sino agli esperti Alberto Pellegrini, Matteo Betti e Marco Cima ed alle azzurre Andreea Mogos e Loredana Trigilia. “Siamo orgogliosi di voi, impegnatevi al massimo – ha esordito il Ministro per la famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana -. cercate di fare il possibile per vincere: siete i nostri rappresentanti, il nostro orgoglio, ogni vostra vittoria è la vittoria di tutta la nazione. Abbiamo vissuto una estate entusiasmante coi grandi risultati ottenuti dalle varie Nazionali e sono convinto che, col vostro impegno, anche voi ci entusiasmerete!”. “In questi anni siete riusciti – ha aggiunto invece il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Giancarlo Giorgetti, rivolgendosi agli atleti della Nazionale azzurra – siete riusciti a portarvi sugli altissimi livelli della grande tradizione della scherma. Ci siamo abituati bene a livello olimpico e grazie a voi lo stiamo facendo anche a livello paralimpico. Noi saremo al vostro fianco, tiferemo e vi spingeremo per raggiungere i risultati per cui lavorate ogni giorno con forza e sacrificio”. Parole importanti anche da parte del Presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli:  “Noi abbiamo bisogno che tutti ci seguano e nella famiglia della scherma mi sento sempre a casa: percepire da una federazione olimpica la stessa cura per la disciplina paralimpica è incredibile. Ringrazio il Ministro Fontana e il sottosegretario Giorgetti – ha aggiunto ancora Pancalli – oggi è la prima occasione di incontro dopo una straordinaria para-estate, dai Mondiali di ciclismo agli Europei di nuoto e atletica passando per il tiro con l’arco. Oggettivamente il nostro movimento e’ esploso: torno da una settimana di lavoro al Comitato paralimpico internazionale dove tutti si chiedevano come l’Italia fosse riuscita a crescere tanto. Il merito e’ soprattutto dei ragazzi, che vestono la maglia azzurra e scrivono pagine di cronaca sportiva. Riguardo gli Europei di Terni, dico solo che l’Italia e’ una garanzia sotto l’aspetto organizzativo e, vedremo in pedana, ma sul piano dell’accoglienza vinceremo ancora una volta”. Ma i Campionati Europei di scherma paralimpica Terni2018 saranno anche un evento per tutto il territorio ternano ed umbro in generale. “Terni è pronta a vivere questo evento che rafforza un legame tra la città e la scherma – ha detto il Sindaco di Terni, Leonardo Latini -. Aver organizzato un evento così importante per la nostra città è il coronamento di un percorso tra il Circolo della Scherma Terni e la nostra città. Avremo una visibilità eccellente e soprattutto brilleremo anche grazie al valore di questi atleti. Tutta la città ha voglia di emozionarsi e saprà vivere al meglio questo evento”.  La voglia di Terni di contribuire all’evento è testimoniata dall’adesione di ben 200 volontari, provenienti da tutta la Regione, che si alterneranno tra le pedane per l’assistenza logistica e tecnica agli atleti. Tutte le istituzioni locali saranno pienamente coinvolte e sin da subito hanno assicurato il proprio impegno al Comitato organizzatore Terni2018, che si fonda sulla passione e sull’esperienza del Circolo Scherma Terni. Fondamentale l’apporto anche di Fondazione Vodafone Italia che ha scelto di supportare lo sviluppo dello sport paralimpico italiano e, particolarmente, della scherma paralimpica azzurra, così come quello della Fondazione Cassa di Risparmio Terni e Narni, che ha sposato l’evento ben consapevole della ricaduta positiva per il territorio ternano. “Lo sport rappresenta uno straordinario strumento di socializzazione e di inclusione, in grado di superare ostacoli e pregiudizi apparentemente invincibili, come talvolta sembrano essere quelli della disabilità – ha dichiarato Maria Cristina Ferradini, consigliere delegato della Fondazione Vodafone Italia -. OSO ognisportoltre.it rappresenta l’impegno di Fondazione Vodafone nel contribuire alla crescita di una società aperta alle diversità, obiettivo condivisi dalla Federazione Italia Scherma che con il progetto Scherma On, promuove un modello inclusivo di partecipazione, affinché lo sport sia davvero un’opportunità per tutti. Con oltre mille realtà presenti sulla piattaforma OSO – continua Ferradini – e quasi 7 milioni di euro tra investimenti diretti, crowdfunding e partner, oggi Fondazione Vodafone Italia è tra i primi contributori privati per lo sport paralimpico”.
Nicola Astolfi della Cassa di Risparmio Terni e Narni ha sottolineato come “l’apporto della nostra Fondazione per la scherma è quasi naturale perchè siamo figli di un territorio che è legato a questa disciplina. Il nostro obiettivo è quello di aiutare la nostra città ed il nostro territorio, soprattutto dopo il periodo difficile che ci siamo trovati ad affrontare. Ecco perché l’in bocca al lupo oggi non è rivolto solo agli atleti, ma a tutta Terni per questo evento”. “Orgoglioso ed emozionato” si è detto il Presidente del Comitato Organizzatore Terni2018, Alberto Tiberi. “Siamo una squadra di circa 300 persone, tra 200 volontari ed un centinaio di staff che si occuperanno dell’accoglienza e della logistica. Ringraziamo tutte le istituzioni locali che sin da subito sono state al nostro fianco e che oggi, assieme a noi, sono in attesa di vivere questi campionati. Il successo maggiore per me è già arrivato: al Circolo Scherma Terni stiamo ricevendo tantissime richieste per i corsi di scherma paralimpica. Per questo motivo sono già grato a questa Nazionale”.
A concludere la conferenza stampa è stato il Presidente della Federazione Italiana Scherma, Giorgio Scarso. “Ancora una volta la nostra Federazione ribadisce un concetto per noi importante – ha detto il vertice federale -: non c’è distinguo tra mondo olimpico e paralimpico. Riprendo le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che rivolgendosi a voi atleti al Quirinale disse: avete il compito di lanciate un messaggio importante per i tanti ragazzi e le tante ragazze che stanno a casa e non hanno possibilita’ di fare sport. Caro Ministro e caro Sottosegretario, il nostro impegno – ha continuato ancora Giorgio Scarso – è volto a promuovere la scherma e portare in alto la bandiera italiana. I nostri successi sono frutto del lavoro di grandi persone, di grandi campioni che hanno dato un contributo enorme al nostro sistema che si alimenta di entusiasmo, passione, impegno”.

Federscherma su Youtube