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Spada, gli azzurri riprendono con il ritiro di Champoluc

ROMA (ITALPRESS) – Dopo i Giochi di Parigi 2024, anche la spada azzurra ripartirà dalla Valle d’Aosta. Sarà la splendida località di Champoluc, nel Comune di Ayas, ad ospitare il primo ritiro stagionale della Nazionale maschile e femminile del Commissario tecnico Dario Chiadò dal 28 ottobre al 1° novembre. Sono 32 gli atleti convocati, 16 donne e altrettanti uomini, per l’allenamento collegiale che aprirà la stagione 2024-2025 e dunque il nuovo quadriennio olimpico. Un primo ritiro con tanti giovani che si affiancheranno agli elementi di maggior esperienza. Della squadra femminile che in Francia ha regalato la 50^ medaglia d’oro della storia per la scherma italiana alle Olimpiadi ci sarà Giulia Rizzi. Un turno di riposo è stato invece concesso alle altre olimpioniche Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, quest’ultima fresca sposa (sabato nella sua Sicilia ha detto “sì” al fisioterapista dello staff federale Francesco Aragona), mentre Mara Navarria proseguirà l’attività agonistica in campo nazionale dopo aver annunciato a Parigi l’ultimo atto della sua straordinaria carriera azzurra in giro per il mondo.
Con Giulia Rizzi, dunque, si alleneranno in Valle d’Aosta le spadiste Alessandra Bozza, Gaia Caforio, Beatrice Cagnin, Alice Clerici, Anita Corradino, Nicol Foietta, Federica Isola, Sara Maria Kowalczyk, Carola Maccagno, Roberta Marzani, Eleonora Orso, Lucrezia Paulis, Vera Perini, Vittoria Siletti e Gaia Traditi.
Il gruppo maschile, invece, sarà composto da Filippo Armaleo, Gianpaolo Buzzacchino, Gabriele Cimini, Valerio Cuomo, Nicolò Del Contrasto, Fabrizio Di Marco, Davide Di Veroli, Giulio Gaetani, Matteo Galassi, Fabio Mastromarino, Simone Mencarelli, Marco Paganelli, Giacomo Paolini, Enrico Piatti, Jacopo Rizzi e Cristiano Sena. Insieme al Responsabile d’arma Dario Chiadò lavoreranno i maestri di staff Alessandro Bossalini, Roberto Cirillo, Enrico Di Ciolo, Daniele Pantoni, Alfredo Rota e Massimo Ferrarese, con il supporto dei preparatori atletici Marco Giangiuliani e Andrea Vivian, del medico Mauro Benvenuti, dei fisioterapisti Benedetto Coraci e Massimiliano Aver e dell’armiere Mauro Michelessi.
Ad Ayas, dove lo scorso giugno svolse il ritiro pre-Europei la sciabola del CT Nicola Zanotti, la spada azzurra arriverà due giorni dopo la conclusione dell’allenamento collegiale del fioretto guidato dal Commissario tecnico Stefano Cerioni (previsto dal 21 al 26 ottobre). La presenza di tutte le armi del settore olimpico nella località di Champoluc è conseguenza della partnership tra la Federazione Italiana Scherma e la Regione Autonoma Valle d’Aosta, intesa sancita in estate dal Presidente federale Paolo Azzi con l’olimpionico Marco Albarello e sviluppata grazie all’impegno del Comprensorio sciistico Monterosa Ski e del Comune di Ayas.
– foto ufficio stampa Federscherma –
(ITALPRESS).

Riconoscimenti ed emozioni per la cerimonia delle onorificenze 2024

ROMA (ITALPRESS) – Una mattinata ricca di riconoscimenti ed emozioni oggi presso l’aula magna del Centro di Preparazione Olimpica Coni “Giulio Onesti”, a Roma, location dell’edizione 2024 della Cerimonia delle Onorificenze della Federazione Italiana Scherma. In apertura il presidente federale Paolo Azzi ha ricordato Luigi – “Gigio” – Corti, arbitro alle Olimpiadi di Barcellona 1992, e il giovane atleta Antonio Zupi del Club Scherma Cosenza, le cui scomparse hanno lasciato un grande dolore nei giorni scorsi in tutta la famiglia della scherma italiana. A loro è stato dedicato un commosso e rispettoso minuto di silenzio.
Dopo un video che ha ripercorso le gesta degli atleti azzurri ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha portato il proprio affettuoso saluto a tutti i presenti: “Quando Paolo Azzi mi chiamò per informarmi della manifestazione gli proposi subito di organizzarla qui, al CPO Giulio Onesti. Un posto unico, che ha fatto la storia dello sport italiano e della fondazione del Comitato Olimpico Italiano. Un luogo straordinario, che oggi ha un nuovo Palazzetto dello Sport aperto a tutte le discipline. Sentitevi fieri di far parte della famiglia della scherma. Viva lo sport e viva l’Italia”. “E’ bellissimo vedere questa sala gremita di atleti e di rappresentanti di tutte le componenti che contribuiscono alla crescita e allo sviluppo al nostro mondo – le parole di Azzi – Sono tante le realtà che rendono questo sport vivo e vitale. Un grazie alla Commissione Onorificenze per il grande lavoro che ha svolto dando il giusto risalto a un momento così importante. Abbiamo riscontrato che questo sforzo è testimoniato dalla presenza di così tante persone che dedicano passione e professionalità al nostro mondo. Alcuni degli insigniti non sono qui per giustificati motivi, tra i quali i Mondiali Master a Dubai e altri impegni in giro per l’Italia e il mondo. Visto il momento in cui cade questa Cerimonia raccolgo anche l’occasione per augurare a tutti la più felice stagione 2024-2025”. Il vicepresidente della FIS Vincenzo De Bartolomeo, referente della Commissione Onorificenze in Consiglio, ha poi sottolineato: “Non nascondo l’emozione per questo evento che chiude un quadriennio di grande lavoro per la Commissione. Ricordo le prime chiacchierate con il presidente del gruppo Onorificenze, Giuseppe Fiammingo: volevamo insignire non solo l’alto livello ma tutte le figure che tengono in piedi le nostre palestre anche in aree complicate. Il lavoro che abbiamo fatto in questi anni, con dei cambiamenti al regolamento, ha spostato l’attenzione non solo ai risultati ma anche sull’impegno svolto sul territorio. La Federazione dedica al nostro mondo una giornata speciale, oggi qui a Roma, dopo le passate edizioni di Milano e Napoli, e sono molto orgoglioso del risultato raggiunto dalla Commissione”. Il massimo riconoscimento è andato all’avvocato Sergio Fabrizi, insignito dell’Elsa di Spada d’Onore d’Oro, e applauditissimo anche per un toccante intervento in cui ha ricordato alcuni momenti della sua lunghissima carriera della scherma. Il Premio “Adolfo Cotronei” è stato invece conferito al giornalista Federico Calcagno, voce della scherma italiana per oltre trent’anni sui canali Rai. Con una targa omaggio alla passione e alla professionalità dirigenziale, inoltre, è stata ufficializzata la presidenza onoraria del Comitato regionale FIS Campania al consigliere federale Matteo Autuori. Alla presenza del Consiglio federale e dei presidenti e Delegati regionali, la consegna delle Onorificenze 2024 è iniziata con i Distintivi d’onore per dirigenti e personalità. Bronzo per Gianluca Alessandrucci, Beniamino Pascale, Graziano Rizzolio, Gennaro Falcone, Carlo Papi, Rocchina Esposito, Luigi Aurelio Urso, Salvatore Colica, Enrico Antinoro, Francesco Santarelli, Marco Rossi, Emanuella Maffione, Eliseo Stella, Stefano Delneri e Vincenzo Agata; Argento per Stefano Salvatore, Dante Dell’Ettore, Michele Torella e Simonetta Pettinari; e poi i Distintivi d’Oro che hanno insignito Luca Magni, Antonio Fiore, Giuseppe Fiamingo, Emanuela Rocca, Valerio Gridelli, Giandomenico Varallo, Francesco Barbagallo. “Ho conosciuto la scherma da papà, e dico infinitamente grazie a questo sport per la straordinaria lezione di vita che fin dal primo giorno ha trasmesso ai miei figli”, ha detto Gridelli idealmente “in rappresentanza” della componente genitori, rappresentata in sala – tra gli altri – anche dalle madri dei campioni azzurri Davide Di Veroli e Tommaso Marini, Francesca e Anna, “delegate d’eccezione” per ritirare i riconoscimenti destinati ai propri figli. Alle società sono andati invece gli Scudi d’onore: Bronzo per la Platania Scherma e l’Accademia Gallaratese; Oro a Circolo della Spada Rimini, Circolo Ravennate della Spada, Pro Patria et Libertate Busto Arsizio, S.E.F. Virtus Scherma Bologna, Bergamasca Scherma, Piccolo Teatro Milano Future Champions Academy, Libertas Scherma, Club Scherma Pordenone, Società Schermistica Grossetana, Società Scherma Conegliano, Dielleffe Scherma Venezia, Scherma Bresso, Club Scherma Casale e Club Scherma Legnano. E’ stato poi il momento delle Maschere d’onore dedicate ai tecnici. Riconoscimenti di Bronzo per Gianluca Filippi, Enrico Nicolini e Michele Mazzetti; d’Argento per Mario Ferrarese, Giuseppe Pierucci, Mauro Regano e Paolo Zanobini; insigniti dell’Oro Magda Melandri, Andrea Terenzio, Marco Vannini, Luca Simoncelli, Maria Elena Proietti Mosca, Mauro Numa, Fabio Maria Galli, Daniele Pantoni, Roberto Cirillo, Marco Ramacci, Filippo Romagnoli, Simone Mazzoni, Simone Vanni e Marco Ciari. Di grande intensità il momento dedicato agli atleti con le Lame d’Onore. Bronzo per i campioni europei Giovani e Cadetti Matteo Iacomoni, Leonardo Reale, Vittoria Mocci, Michele Queiroli, Vittoria Pinna e Leonardo Cortini; Argento per i campioni continentali Assoluti e Under 23 Filippo Macchi, Davide Di Veroli, Michele Gallo, Giulio Lombardi, Gaia Caforio e Filippo Armaleo. E infine le Lame d’Onore d’Oro per i medagliati di Olimpiadi, Paralimpiadi e Campionati del Mondo: Emanuele Lambertini, Leonardo Rigo, Luigi Samele, Filippo Macchi, Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Favaretto, Francesca Palumbo, Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Mara Navarria, Guillaume Bianchi, Tommaso Marini, Alessio Foconi, Matteo Betti, Edoardo Giordan, Beatrice Vio Grandis, Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Rossana Pasquino. Due gli Ori al Merito Sportivo conferiti, per Maurizio Galvan e Gianna Cirillo. Gli atleti azzurri presenti in sala hanno raccontato con empatia e sorrisi le emozioni vissute a Parigi 2024 e l’orgoglio di far parte della grande squadra – olimpica e paralimpica – della scherma italiana. In chiusura ai componenti della Commissione Onorificenze presieduta da Giuseppe Fiamingo – Maria Adelaide Marini, Andrea Tortora, Carmelo Alvino e Ferdinando Cigna – è andato un riconoscimento per l’impegno profuso, con un pensiero speciale alla memoria di Giancarlo Speranza (ritirato dal figlio Valerio), persona che fino all’ultimo giorno ha lavorato per questo progetto che dà lustro e riconoscimento a chi opera per la Federazione Italiana Scherma.
– foto Bizzi/Federscherma –
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La Nazionale di fioretto in ritiro in Valle d’Aosta

ROMA (ITALPRESS) – Comincerà da Ayas il nuovo quadriennio olimpico del fioretto azzurro. Nel solco della partnership tra la Federazione Italiana Scherma e la Regione Autonoma Valle d’Aosta, dopo la felice esperienza della sciabola lo scorso giugno, ora sarà la Nazionale di fiorettisti e fiorettiste del commissario tecnico Stefano Cerioni a far tappa nella splendida località di Champoluc per svolgere, dal 21 al 26 ottobre, il primo allenamento collegiale dopo i Giochi di Parigi.
“La collaborazione con la Valle d’Aosta rappresenta un valore aggiunto per la FIS, che nella persona dell’olimpionico Marco Albarello e di tutti i rappresentanti delle istituzioni sul territorio ha trovato una grande sensibilità e vicinanza verso la scherma italiana”, ha detto in proposito il presidente federale Paolo Azzi. “Come già accaduto prima delle Olimpiadi per la sciabola, ora sarà il fioretto a usufruire della professionalità e dell’efficienza che caratterizzano la location di Champoluc, grazie all’impegno del Comprensorio sciistico Monterosa Ski e del Comune di Ayas”, ha aggiunto Azzi.
“Lì i nostri atleti e gli staff possono lavorare nelle condizioni ideali per svolgere ottimi ritiri di preparazione e non a caso, nelle prossime settimane, chiuderemo il cerchio delle tre armi olimpiche anche con un ritiro di spada”, ha concluso il numero uno della Federscherma.
Sono 24 gli atleti convocati per la settimana d’allenamento valdostana, equamente divisi tra uomini e donne. Per il gruppo femminile prescelte Martina Batini, Irene Bertini, Erica Cipressa, Anna Cristino, Arianna Errigo, Martina Favaretto, Aurora Grandis, Camilla Mancini, Francesca Palumbo, Martina Sinigalia, Elena Tangherlini e Alice Volpi.
Il gruppo maschile, invece, sarà composto da Guillaume Bianchi, Damiano Di Veroli, Alessio Di Tommaso, Davide Filippi, Alessio Foconi, Giuseppe Franzoni, Giulio Lombardi, Edoardo Luperi, Filippo Macchi, Tommaso Marini, Tommaso Martini e Federico Pistorio.
Con il ct Stefano Cerioni lavoreranno i maestri dello staff tecnico Fabio Galli, Eugenio Migliore, Alessandro Puccini, Filippo Romagnoli e Giovanna Trillini, e i preparatori fisici Annalisa Coltorti e Felice Romano, supportati dal medico Luca Ferraris, dai fisioterapisti Matteo Scodro e Stefano Vandini e dall’armiere Michael Pasut.
Il fioretto azzurro, dopo le tre medaglie vinte nella specialità ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, sosterrà ad Ayas il primo allenamento del nuovo quadriennio olimpico in preparazione alla tappa d’esordio stagionale di Coppa del Mondo in programma, sia per gli uomini che per le donne, dal 21 al 24 novembre a Tunisi.
– foto Ufficio Stampa Federscherma –
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Giuseppe Delfino entra a far parte della “Fie Hall of Fame”

ROMA (ITALPRESS) – Il nome del grande schermidore azzurro Giuseppe Delfino entra a far parte della “Hall of Fame” della Federazione Internazionale di Scherma. Il Comitato Esecutivo della FIE, infatti, ha accolto la candidatura presentata dalla Federazione Italiana Scherma inserendo l’olimpionico torinese nel gotha mondiale di tutti i tempi. Giuseppe Delfino, classe 1921,
specialista della spada, partecipò in carriera a ben quattro
edizioni dei Giochi Olimpici vincendo sei medaglie. Affascinante,
ricca di blasone sportivo e umanità, la sua storia ha vissuto
tappe e vicende straordinarie. Lavorava in fabbrica, prima alla
Fiat e poi come funzionario alla Michelin, e per partecipare ai
vari tornei internazionali utilizzava i giorni di ferie. Il 6
settembre del 1960, ai Giochi della XVII Olimpiade a Roma, Delfino conquistò all’ultimo respiro l’oro nella spada individuale. Lo spadista azzurro aveva iniziato a tirare di scherma alla fine degli Anni Trenta, nella palestra del dopolavoro FIAT di Torino, ed era stato costretto a interrompere la sua carriera agonistica a causa della Seconda Guerra Mondiale. Cinque anni dopo il cessate il fuoco, fu convocato in Nazionale in occasione dei Campionati del Mondo del 1950 a Montecarlo, dove conquistò il titolo iridato nella prova a squadre, che poi si aggiudicò dal 1953 al 1955, nel 1957 e nel 1958, oltre al bronzo individuale vinto a Budapest nel 1959. Ai Giochi di Roma era senza dubbio tra i favoriti, viste le tre medaglie olimpiche vinte ad Helsinki nel 1952 e a Melbourne nel 1956: due ori a squadre e un argento individuale. Quattro anni prima, nell’Olimpiade australiana, dovette arrendersi a Carlo Pavesi, al termine di uno spareggio infinito, del quale fu protagonista anche Edoardo Mangiarotti, che completò un podio interamente azzurro. Al torneo di spada individuale a Roma 1960 – con in pedana 69 atleti in rappresentanza di 32 Paesi – Delfino trionfò al Palazzo dei Congressi davanti al britannico Allan Jay e al sovietico Bruno Habarovs. Per il 38enne torinese i Giochi romani si conclusero con un doppio oro, grazie anche al successo a squadre con Edoardo Mangiarotti, Carlo Pavesi, Alberto Pellegrino, Fiorenzo Marino e Gianluigi Saccaro, prima di rientrare immediatamente al lavoro perchè le sue ferie erano finite. Quattro anni dopo, a Tokyo 1964, l’argento vinto con la squadra degli spadisti rappresentò la sua sesta medaglia olimpica in quattro edizioni. Morì nel 1999 all’età di 77 anni.
“L’ingresso di Giuseppe Delfino nella FIE Hall of Fame è un ulteriore motivo d’orgoglio e un onore per tutta la scherma italiana – le parole del Presidente federale Paolo Azzi – Un doveroso riconoscimento a una figura leggendaria della nostra disciplina, che ha scritto straordinarie pagine di storia dello sport italiano. Siamo estremamente felici di aver ottenuto un’ulteriore incoronazione a livello internazionale per un campione esemplare, anche oltre la pedana, soprattutto perchè
soltanto quattro atleti, ogni anno, possono entrare a far parte di questa èlite della scherma mondiale in cui l’Italia è sempre più rappresentata”. Istituita nel 2013, la FIE Hall of Fame celebra gli “eroi” della scherma di tutto il mondo, del passato e del presente, per rendere omaggio alle prestazioni e al contributo che ciascuno di loro ha dato negli anni a questo sport. Ne fanno parte in tutto ben 20 protagonisti della scherma italiana: Marcello Baiocco, Diana Bianchedi, Francesca Bortolozzi, Giancarlo Brusati, Andrea Cipressa, Sandro Cuomo, Mario Favia, Giulio Gaudini, Edoardo Mangiarotti, Michele Maffei, Giuseppe Mazzini, Aldo Montano, Mario Aldo Montano, Nedo Nadi, Renzo Nostini, Mauro Numa, Cesare Salvadori, Giovanna Trillini, Valentina Vezzali e adesso anche Giuseppe Delfino.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
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Armata e Martilotti sul podio dei migliori arbitri mondiali

ROMA (ITALPRESS) – Due italiani sul podio dei migliori arbitri della scherma mondiale. Protagonisti sono ancora Gaspare Armata e Luigi Martilotti, ufficiali di gara italiani ai recenti Giochi Olimpici di Parigi ed entrati – o meglio, consolidatisi – nell’ideale “zona medaglie” dei Best Referees Fie anche per il 2024. Su proposta della Commissione Arbitrale della Federazione Internazionale di Scherma, infatti, il Comitato Esecutivo ha sancito il 2° posto di Gaspare Armata nel fioretto e il 3° di Luigi Martilotti nella sciabola. Entrambi, dopo le emozioni vissute al Grand Palais nella kermesse a Cinque Cerchi, si confermano così tra i più bravi al mondo. Nella classifica dei fiorettisti il delegato regionale del GSA friulano si è classificato alle spalle di Ayoub Ferjani (Tunisia) e davanti a Vilem Madr (Repubblica Ceca). Un tris nel gotha dell’arbitraggio per il “campione uscente” Gaspare Armata, al quale negli ultimi due anni era stato attribuito il massimo riconoscimento di specialità. Fa tripletta di nomine tra i Best Referees Fie anche Luigi Martilotti che colleziona il terzo podio in tre stagioni consecutive, in una graduatoria degli sciabolatori che al termine della stagione internazionale 2023/2024 vede soltanto Miklos Kosa (Ungheria) e Vasil Milenchev (Bulgaria) precedere l’arbitro lametino. Ai due ufficiali di gara olimpici, per questo nuovo prestigioso risultato, sono andati i complimenti del Presidente federale Paolo Azzi, del Vicepresidente vicario – referente del GSA in Consiglio – Maurizio Randazzo e di tutta la scherma italiana che, proprio in settimana, ha visto altri due suoi arbitri diventare “internazionali”. Hanno infatti acquisito la licenza Fie, negli esami svoltisi a Bucarest, lo sciabolatore foggiano – da anni trasferitosi a Milano – Andrea Caldarulo e il fiorettista salernitano Emiliano Natella.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
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Prestigio e seguito, Scherma “Eccellenza del made in Italy”

ROMA (ITALPRESS) – L’effetto dei Giochi di Parigi 2024 promuove la scherma italiana per diffusione, popolarità e gradimento dei risultati sportivi ottenuti. Non solo. Al tramonto di Olimpiadi e Paralimpiadi si rafforza ulteriormente rispetto al passato il riconoscimento del movimento schermistico azzurro quale eccellenza del “Made in Italy” all’estero. Sono alcuni tra i principali aspetti che emergono dall’indagine di mercato condotta da Datamining, azienda specializzata in survey ed elaborazione dati. L’approfondimento sul posizionamento del brand della Federazione Italiana Scherma nel quadriennio 2021-2024 si è articolato in sette punti su un campione di 1000 italiani intervistati, uomini e donne al 50%: tra questi, 225 sono le persone che hanno inserito la scherma tra gli “sport seguiti e praticati”, di cui 70 (il 7%) l’hanno indicata come “disciplina preferita”. L’indagine si è sviluppata dunque su un 26% di follower (+5% rispetto a un’analoga survey condotta sei anni fa), tutti gli altri sono stati sondati in quanto spettatori occasionali. Da rilevare, inoltre, come tra i “fan”, i più fidelizzati, siano in aumento gli Under 30 e le donne.
La scherma, sull’onda olimpica, è stata inserita al 7° posto tra gli sport indicati dagli intervistati. Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Campania sono le regioni in cui è emersa una maggiore prevalenza d’interesse.
La Tv tradizionale, soprattutto grazie al successo d’ascolti dei Giochi di Parigi 2024, precede i social media tra gli strumenti utilizzati per fruire degli eventi di scherma ed è cresciuta anche la diffusione sulla pay tv. “Internazionalità”, “stile e prestigio” e “competitività e impegno” sono i fattori maggiormente percepiti rispetto alla disciplina. In particolare, la scherma viene ritenuta eccellenza del “Made in Italy” nel mondo, per risultati ottenuti ma anche per i valori trasmessi dallo sport. L’80% degli intervistati conosce il brand Federazione Italiana Scherma, ne apprezza il messaggio d’inclusione lanciato attraverso la “doppia attività” olimpica-paralimpica e ha valutato tra “ottimi” e “buoni” i risultati di Parigi 2024. Fra i dati che risaltano, ancora, ci si sono il “divertimento” e la “partecipazione d’intere famiglie” tra il pubblico. Una fotografia di successo, insomma, che pure, avendo la massima pretesa di realtà, non esclude i punti su cui sarà necessario implementare l’attività, come ad esempio la conoscenza verso il grande pubblico (proprio cavalcando l’onda olimpica), e l’impatto di vicende extra-sportive che nei mesi scorsi hanno toccato il mondo della scherma. Momenti che, nella survey di Datamining, risultano però non aver intaccato la percezione della scherma quale disciplina portatrice di valori positivi.
“Acquisire queste fotografie del nostro sport, andando al di là del nostro osservatorio interno all’ambiente, è un esercizio culturale prezioso per migliorare sempre di più partendo da dati chiari e importanti – ha commentato il presidente della Federazione Italiana Scherma, Paolo Azzi -. L’indagine di mercato riconosce il lavoro fatto dalla Federazione a trecentosessanta gradi sia sul piano dei risultati che delle progettualità per promuovere la nostra disciplina. La capacità di rappresentare positivamente l’Italia all’estero e di portare avanti uno sport sano e salutare sono aspetti che ci inorgogliscono come il fatto d’aver intercettato una fascia d’appassionati più giovanile e femminile. L’analisi approfondita di tutti i risultati della survey risulterà molto utile soprattutto per sviluppare i punti su cui ci sarà da lavorare maggiormente”.
– Foto ufficio stampa Federscherma –
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Azzurre spada nominate Ambasciatrici Diplomazia dello Sport

ROMA (ITALPRESS) – Il vice presidente del Consiglio dei Ministri e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha nominato la squadra azzurra di spada femminile “Ambasciatrice della diplomazia dello sport”. Il prestigioso riconoscimento è stato conferito questa mattina a Roma, presso Villa Madama, nel corso dell’evento di lancio della prima “Giornata dello Sport italiano nel mondo”. Erano presenti le spadiste olimpioniche Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, in rappresentanza anche delle compagne Giulia Rizzi e Mara Navarria che hanno composto il quartetto diretto dal ct Dario Chiadò, capace di trionfare ai Giochi di Parigi 2024 vincendo una memorabile finale contro la Francia padrona di casa al Grand Palais. In un messaggio indirizzato al Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il Presidente federale Paolo Azzi, da oggi a Budapest per rappresentare la FIS al Congresso della Confederazione Europea di Scherma, ha espresso “un sentito ringraziamento per l’attenzione riservata alla scherma in un’iniziativa così prestigiosa”. E ha aggiunto: “La Federazione Italiana Scherma è onorata del coinvolgimento in un evento che rispecchia in pieno la nostra mission di promozione dell’Italia all’estero attraverso il nostro sport. Con entusiasmo ed immenso piacere abbiamo accolto la nomina ad Ambasciatrice della diplomazia dello sport della nostra Squadra di spada femminile che ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 ha regalato la 50^ Medaglia d’Oro della storia per la scherma italiana alle Olimpiadi. Il successo delle nostre campionesse, che ha emozionato milioni di italiani rappresentando anche un esempio per le future generazioni, ottiene con questa nomina, un riconoscimento di assoluto prestigio che onora tutta la scherma italiana”. Grande emozione per le campionesse azzurre. “Con l’impegno e la costanza tutto arriva, questa medaglia è stata stupenda, speravo nell’oro a Rio nell’individuale in una finale che è stata combattuta. Ma con la squadra è stato ancora più bello, ci ha premiato dopo un lavoro durato più di tre anni. Siamo veramente una squadra”, ha detto Rosella Fiamingo. Così Alberta Santuccio: “Il primo ringraziamento va alla mia famiglia, se sono arrivata qui è anche per i loro sacrifici. I sacrifici mi hanno portato sul tetto del mondo, quindi, li rifarei tutte le volte”. A Villa Madama, con le olimpioniche della spada femminile, in rappresentanza della FIS erano presenti il Consigliere federale Alberto Ancarani e il Segretario generale Marco Cannella. Un evento di altissimo profilo questa mattina: Tajani e il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, hanno presieduto di lancio della Prima Edizione della “Giornata dello Sport Italiano nel Mondo”, nuova rassegna tematica che da quest’anno arricchisce il calendario degli appuntamenti annuali di promozione integrata delle Sedi del MAECI all’estero. Con la Nazionale femminile di spada, rappresentata dalle olimpioniche Rossella Fiamingo e Alberta Santuccio, anche l’atleta paralimpico Manuel Bortuzzo e la Nazionale femminile di pallavolo sono stati designati “Ambasciatori della diplomazia dello sport”. Presenti anche l’allenatore della Nazionale di calcio Luciano Spalletti, la tennista Elisabetta Cocciaretto, l’allenatore ed ex giocatore italoamericano di baseball Mike Piazza, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il presidente del Cip, Luca Pancalli, e a tante altre autorità con lavori moderati dalla giornalista Lia Capizzi.
– Foto Ufficio Stampa Federscherma –
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Azzi “Paralimpiade bellissima, sono molto soddisfatto”

PARIGI (ITALPRESS) (SEGUE) – La scherma azzurra ha chiuso i Giochi Paralimpici di Parigi 2024 con quattro medaglie. In bacheca un argento, firmato da Matteo Betti nel fioretto maschile categoria A, e tre bronzi conquistati da Edoardo Giordan nella sciabola maschile A, Bebe Vio Grandis nel fioretto femminile B e dalla squadra di fioretto femminile composta da Bebe Vio Grandis, Andreea Mogos, Loredana Trigilia e Rossana Pasquino. Resta un pizzico, e non solo, di rimpianto per altre medaglie sfumate di pochissime stoccate, in particolare per i quarti posti (sia nel fioretto che nella spada) di Emanuele Lambertini e del team dei fiorettisti, ma il bilancio finale regala alla scherma paralimpica azzurra, guidata dal Coordinatore del settore Dino Meglio e dai CT Simone Vanni per il fioretto, Marco Ciari per la sciabola e Francesco Martinelli per la spada, il miglior risultato nella storia della FIS come Federazione integrata alle Paralimpiadi. Erano infatti ben 28 anni, dall’edizione di Atlanta 1996, che l’Italia non vinceva così tante medaglie ai Giochi nella scherma in carrozzina. Il presidente federale Paolo Azzi al termine della competizione ha tracciato un bilancio molto positivo dei cinque giorni di gare al Grand Palais, e dell’intero percorso della delegazione azzurra: “Sono molto soddisfatto di quanto fatto dalla nostra spedizione in un’edizione dei Giochi bellissima e con un pubblico straordinario, in cui anche la componente emotiva ha giocato un ruolo davvero importante. Abbiamo conquistato quattro medaglie, una più emozionante dell’altra, e avremmo potuto vincerne altre con un pizzico di fortuna in più. Quel che più conta, però, è aver dimostrato la straordinaria crescita del nostro settore paralimpico che vede l’Italia protagonista del panorama internazionale. Oltre i quattro podi, infatti, abbiamo ottenuto tre quarti posti e tanti altri piazzamenti tra i migliori otto apprezzando la preparazione e il carattere anche dei nostri atleti più giovani. Tutti i dieci qualificati, numero record raggiunto grazie all’eccellente percorso delle ultime stagioni, si sono presentati al Grand Palais in ottime condizioni”. “E’ stato fatto un grande lavoro e per questo rivolgo un ringraziamento al Coordinatore, ai CT e all’intero team di medici, fisioterapisti, preparatori e staff federale che hanno seguito costantemente, con passione e professionalità encomiabili, la nostra squadra. Un grazie al CIP, guidato dal Presidente Luca Pancalli, per il grandissimo supporto. Parigi ha regalato un risultato storico alla scherma, il migliore degli ultimi 28 anni alle Paralimpiadi, confermando la bontà di quanto è stato fatto per il settore paralimpico non soltanto ad alto livello ma anche sulla base”, conclude Azzi. Soddisfazione condivisa anche dal Capo delegazione della scherma azzurra alle Paralimpiadi di Parigi 2024, il Consiglio federale Alberto Ancarani: “Avevamo due grandi obiettivi: incrementare il numero delle medaglie rispetto alle ultime edizioni e dare al nostro movimento una visibilità importante, che è la linfa per promuovere sempre di più e far crescere la scherma paralimpica. Sono stati raggiunti entrambi”. “Abbiamo vissuto i Giochi delle conferme e delle new entry. I debuttanti non sono andati a medaglia ma hanno potuto realizzare il sogno di toccare un palcoscenico magico, si tratta per loro di un nuovo punto di partenza dal quale sono certo che nel prossimo quadriennio riusciremo ad aumentare ulteriormente sia i qualificati che i podi. Tutta la squadra merita un grande plauso ma fondamentale è stato il ruolo dell’intero staff che ha consentito il miglior percorso per giungere a questo appuntamento fondamentale”. “Non in ultimo, solto felice per la grande visibilità mediatica di cui siamo stati protagonisti e rivolgo in particolare un ringraziamento alla RAI per aver sopperito, con prontezza, alle carenze della produzione televisiva internazionale consentendo la trasmissione in diretta di tanti assalti degli atleti azzurri che altrimenti non avrebbero trovato spazio. Ora è tempo di un breve riposo per tutti i nostri atleti, ma il prossimo impegno internazionale in realtà è già alle porte visto che la prima prova di Coppa del Mondo di scherma paralimpica del prossimo quadriennio è prevista proprio in Italia, a Pisa, il prossimo novembre”, termina Ancarani.
– Foto Ufficio Stampa Fis –
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